Buongiorno a tutti sono una ragazza di 26 anni che soffre di attacchi di panico legati anche ad agor

14 risposte
Buongiorno a tutti sono una ragazza di 26 anni che soffre di attacchi di panico legati anche ad agorafobia,il mio neurologo mi ha prescritto 2giorni fa la terapia farmacologica CHE ANCORA DEVO INIZIARE,con il cipralex in gocce per mia scelta, mi ha detto che è un buon farmaco cosa ne pensate voi?!ho chiesto anche se può dare problemi di peso perché sono una persona molto fissata con la linea avendo in passato avuto problemi di obesita’!Anche secondo voi non dovrebbe dare questo tipo di problema?!
Gentilissima, nell’attesa che un collega psichiatra le risponda in merito alla terapia farmacologica prescittale dal neurologo (in merito alla quale credo peraltro debba fare riferimento al neurologo stesso che per la suddetta terapia già la segue), la invito a valutare la possibilità di affrontare anche un percorso psicoterapeutico, se già non lo stesse facendo: gli attacchi di panico e l’agorafobia di cui soffre, infatti (così come anche l’obesita’ di cui ha sofferto in passato) necessitano anche e sopratutto di una psicoterapia per poter essere risolti in maniera definitiva. Inoltre la paura di prendere peso a causa dei farmaci, pur più che comprensibile, oltre che richiedere naturalmente una rassicurazione da parte del neurologo stesso, credo meriti di diventare anch’essa parte del percorso psicologico. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, un caro saluto, Marta Corradi

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Salve, per quanto riguarda le informazioni sul medicinale e sulla preoccupazione per l'aumento del peso, dovrebbe rivolgersi al neurologo che le ha prescritto il farmaco. Capisco la sua preoccupazione sull'aumento di peso avendo fatta tanta fatica nel superare il disturbo alimentare. Essendo così giovane le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, perchè ci scrive dei suoi disturbi vari, ma sono dei sintomi che non ci dicono la causa, lei tramite un aiuto psicologico potrebbe risolvere i suoi sintomi solo se scopre la causa, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera. Tra le righe c'è un po' di vedo e non vedo. Il suo non prendere il farmaco, apparentemente a causa del peso, può far ipotizzare la cosidetta resistenza. Concordo nel sostenere il trattamento combinato (farmaco+psicoterapia) che risulta essere il più efficace e duraturo
Buonasera, concordo con le colleghe che a parte il parere di uno psichiatra in merito al farmaco ed eventuali effetti collaterali, io affronterei sia le problematiche del panico che i problemi alimentari attraverso un percorso di psicoterapia che va a risolvere i problemi alla radice. Le ‘resistenze’ evidenziate dai suoi dubbi, sembrano accogliere questa possibilità psicoterapeutica quale valida alternativa.
A sua disposizione
Dr.ssa Daniela Benedetto
Buonasera, non entrando in merito ad aspetti farmacologi, mi permetto invece di suggerirle di valutare la possibilità di affiancare alla terapia farmacologica un percorso di psicoterapia. Questo le consentirebbe di raggiungere dei buoni risultati terapeutici, che potranno essere duraturi nella misura in cui il sintomo verrà compreso nel suo significato più profondo.
Salve.
Mi permetto di intervenire anche io con la proposta di una psicoterapia. Se pensa di continuare a prendere farmaci liberissima, ma voglio farle presente che attualmente esistono dei metodi psicoterapeutici, tipo la Terapia Breve Strategica, che le danno in poco tempo la libertà da questo fastidioso problema. Sarebbe il caso di provare.
Cari saluti. Dott. Paolo Mancino
A 26 anni è un vero peccato non affrontare le cause delle sue difficoltà psicologiche. Il potenziale di crescita è ancora elevatissimo e ricorrere solo all'aiuto dello psicofarmaco non è indicato, se pure necessario. Affianchi una serie di colloqui con uno/a psicoterapeuta per individuare e curare le cause del suo disagio e non solo i sintomi.
Cara ragazza. I farmaci alleviano i sintomi, tamponano momentaneamente la situazione, ma se intende risolvere veramente il problema, deve andare alla radice, altrimenti lo stesso nodo complessuale troverà un'altra valvola di sfogo e le conseguenze la prossima volta potrebbero essere ben peggiori. Iniziare un percorso di terapeutico è sicuramente una strada impervia rispetto a quella farmacologica, ma è l'unica che ci dia la possibilità di trasformarci da vittime inconsapevoli del passato, in individui responsabili che conoscono la propria storia ed hanno imparato a convivere con essa. Siamo esseri umani, non struzzi che infilano la testa sotto la sabbia. E lei, avrà il coraggio di guardarsi dentro e darsi una nuova possibilità? Un saluto sincero. Dr.ssa Iris Mattera
Buongiorno, è molto importante che accanto alle cure farmacologiche su cui si sono espressi i colleghi e sulle quali ha il riferimento di un professionista, inizi a riflettere su iniziare un percorso interiore alla ricerca delle origini dei suoi disagi ed anche con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza di se stessa e dei vissuti personali e profondi che le impediscono ad oggi una vita serena. Un cordiale saluto. Dott.ssa Daniela La Porta
Buongiorno,
Anch’io le suggerisco di affiancare alla terapia farmacologica un percorso di psicoterapia.
Un caro saluto,
dott.ssa Rita Reggimenti
Buongiorno, molte cose sono già state dette dai colleghi, Mi verrebbe da chiederle se ha mai pensato di effettuare delle sedute di ipnosi, molto utili nei casi di attacchi di panico.
Qualora necessitasse di informazione in merito mi scriva e sarà mia premura risponderle quanto prima.
Le auguro una buona giornata
Dott.ssa Edith Mincuzzi
Gentile utente, in accordo con i colleghi non entro nel merito della scelta farmacologica effettuata dal neurologo. Viene da chiederle, invece, come mai stia procrastinando l'inizio della cura datole dallo specialista. Lei lo ha sottolineato usando il maiuscolo come a rafforzare questa sua scelta rispetto alla prescrizione medica. E' davvero sicura che sia solamente legato alla paura di prendere peso? Le consiglio di affiancare un percorso psicoterapeutico alla cura farmacologica che possa aiutarla a lavorare sul suo mondo interno e sui sintomi ansiosi da lei descritti. Rimango a disposizione per eventuale chiarimenti.
Un saluto
Dott.ssa Gemma Bosco
Buonasera, riguardo la scelta del farmaco si possono leggere gli effetti collaterali sul foglietto illustrativo (reperibile anche online). Riguardo la problematica in maniera più ampia è impensabile curare sintomatologie simile utilizzando solo i farmaci. Si deve lavorare sulla causa del sintomo. Il consiglio è quello di utilizzare i farmaci per attenuare i sintomi iniziali ma di abbinare anche una psicoterapia per scavare alla radice del problema.
Saluti Dott. Ferrazza
Salve. Concordo con quello detto dai colleghi. Sarebbe opportuno affiancare una psicoterapia alla terapia farmacologica (che peraltro ancora non decide di iniziare) le suggerisco inoltre di provare L'ipnosi come trattamento per i suoi disturbi.
Le auguro di risolvere presto. Cordiali saluti Dottor Emanuele

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