Buongiorno a tutti. Sono una ragazza di 22 anni che attualmente frequenta il primo anno fuoricorso

21 risposte
Buongiorno a tutti.
Sono una ragazza di 22 anni che attualmente frequenta il primo anno fuoricorso di Ingegneria. Vi scrivo perché avrei bisogno di un aiuto/consiglio.
Sono sempre stata una brava studentessa, fino al quinto superiore. Frequentavo il liceo Scientifico e oltre ad andare bene a scuola facevo anche molte attività extracurriculari. Purtroppo ho affrontato la maturità durante il periodo del covid e il risultato finale mi ha molto demoralizzata. Da quando ho iniziato l'università mi sono resa conto che la mia voglia di studiare è scomparsa e non tengo più né ai voti, né agli argomenti che dovrei apprendere.
Ho avuto molte difficoltà nel superare gli esami, in quanto non riuscivo a concentrarmi per studiare..e mi sono ritrovata al primo anno fuori corso.
Durante questi anni ho capito anche che mi piacerebbe molto studiare qualcosa di diverso, ma nella mia città non c'è questo percorso di studi e non ho la possibilità di trasferirmi, ne di fare la pendolare..e diciamo che la mia famiglia non mi supporta in questa decisione, sostenendo che Ingegneria mi potrebbe portare ad un maggior guadagno lavorativamente parlando.
Da quando ho iniziato l'università ho notato anche che la mia voglia di uscire e socializzare si è dimezzata. Ho un piccolo gruppo di amici, e con loro mi sforzo di uscire almeno una volta a settimana.
Ho smesso di andare a lezione, perché ogni volta che entro in facoltà mi viene la nausea e vorrei scappare a gambe levate.
Ho cercato aiuto un anno fa allo psicologo del consultorio della mia città. Sono stata in terapia per mesi, ma non è cambiato molto. Secondo lui ho una grave depressione, che non è data però dalla scelta dell'università, dato che qualche esame l'ho sostenuto. Ho smesso di andare da lui perché non mi sentivo considerata e compresa.
Purtroppo non ho la possibilità di fare terapia a pagamento, per questo non ho provato a cambiare medico.
Vorrei tornare a come ero qualche anno fa e finire in breve tempo questa triennale che mi sta uccidendo lentamente. Non voglio vedere i miei compagni di corso andare avanti e restare bloccata in questo limbo.
Vi ringrazio se mi concederete qualche minuto del vostro tempo, e qualche consiglio.
Dott.ssa Valeria Maccarini
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, devo rispondere con qualcosa che non le piacerà: qualunque consiglio scritto qui non sarà sufficiente per risolvere la sua situazione. Ovvero, ha bisogno di uno psicologo, perché nella descrizione che ha dato del suo malessere c'è molto e più le difficoltà si intrecciano e più sono complicate da snodare. Per molto intendo la delusione per la maturità, lo studio che non procede come vorrebbe, il desiderio di studiare altro ma l'impossibilità di farlo, l'evitamento delle lezioni, etc etc. Ripeto per essere chiara, sono tanti temi e le serve un professionista che possa aiutarla a risolvere una cosa per volta. Ho letto che non può permettersi di pagare uno psicologo: io le posso dire che tanti psicologi, nonostante il prezzo "esposto in vetrina", fanno prezzi davvero moderati in caso di necessità, inizi a spiegare la sua necessità e qualcuno la supporterà!

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Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Salve,

grazie per aver condiviso la tua situazione. Mi dispiace molto sapere che stai attraversando un periodo così difficile. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a migliorare la tua situazione.

1. Riconosci il tuo stato attuale:
È importante accettare che stai attraversando un periodo di difficoltà. La tua esperienza durante la pandemia e il conseguente impatto sulla tua motivazione sono situazioni comuni per molti studenti. Non sei sola.

2. Considera alternative accademiche:
Se ingegneria non ti appassiona più e senti di voler esplorare altri campi di studio, cerca di capire quali sono le tue reali passioni. Anche se nella tua città non ci sono corsi di studi che ti interessano, esistono opzioni come corsi online o certificazioni che potrebbero avvicinarti al campo che ti piace.

3. Gestione dello stress e tecniche di studio:
La mancanza di concentrazione e motivazione può essere un sintomo di stress. Prova tecniche di gestione dello stress come la meditazione, l'esercizio fisico regolare e tecniche di respirazione. Organizzare il tuo tempo in modo efficace e creare un ambiente di studio positivo può anche fare una grande differenza.

4. Coinvolgimento sociale:
Anche se è difficile, cerca di mantenere un certo livello di socializzazione. Parlare con amici e familiari di ciò che stai vivendo può fornire supporto emotivo. A volte, anche condividere i tuoi sentimenti con i compagni di corso può rivelarsi utile.

5. Supporto psicologico:
Capisco che la tua esperienza con il precedente psicologo non sia stata positiva, ma non tutti i terapeuti sono uguali. Se possibile, cerca un altro psicologo attraverso servizi gratuiti o a basso costo. A volte ci vogliono diversi tentativi per trovare il terapeuta giusto.

6. Comunica con la tua famiglia:
È essenziale che la tua famiglia capisca come ti senti. Spiega loro il tuo stato emotivo e le tue difficoltà. Potrebbero essere più comprensivi di quanto pensi. Se riesci a far capire loro l'importanza del tuo benessere mentale, potrebbero supportarti nel cambiare percorso.

7. Obiettivi a breve termine:
Fissare piccoli obiettivi raggiungibili può aiutarti a sentirti più motivata. Invece di concentrarti sul completamento dell'intera triennale, prova a concentrarti su un esame o un compito alla volta. Questo può ridurre il senso di sopraffazione.

8. Attività extracurricolari:
Riprendi qualche attività che ti piaceva fare prima. Che sia uno sport, un hobby o qualsiasi altra cosa, fare qualcosa che ti rende felice può aiutarti a ridurre lo stress e aumentare la tua motivazione.

Ricorda che il tuo benessere è la cosa più importante. Non esitare a chiedere aiuto e supporto quando ne hai bisogno. Spero che questi consigli possano esserti utili e ti auguro di trovare la forza e la determinazione per superare questo periodo difficile.

Un caro saluto
Dott.ssa Martina Panzeri
Psicologo, Psicologo clinico
Cusano Milanino
Gentile utente, innanzitutto grazie per aver condiviso qualcosa di così importante per lei. Mi spiace ma indicarle una soluzione, a patto che ne esista una, sarebbe indice del mio modo di stare nella sua situazione e non il suo. Credo, dunque, che qualunque consiglio scritto qui non sarà sufficiente per risolvere la sua situazione. Mi sembra che lei abbia messo, nella descrizione di come sta, tante situazioni che si intrecciano e diventano complicate da snodare. Credo che un percorso con un professionista potrebbe aiutarla a capirci di più della situazione che sta vivendo e ritrovare le risorse per andare avanti. Le consiglio, se ha difficoltà economiche, di rivolgersi nel pubblico e di concedersi questo spazio come occasione per capirci di più. Resto a disposizione,
Dott.ssa Martina Panzeri
Dott.ssa Giulia De Luca
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Siena
Buonasera, mi spiace sentirti così avvilita e immagino il disagio che stai provando.
Data la tua giovane età non deve essere stato facile attraversare la maturità, un passo così importante e delicato, durante un periodo così difficile e complesso per tutti.
Certo che riprendersi già da questo evento traumatico, perché questo è stato, non è facile né veloce e, anche se sono passati mesi, purtroppo gli effetti si trascinano a lungo in molti di noi.
Detto questo mi sembra che il percorso di studi in cui ti sei inserita non sia frutto di una tua libera scelta e, come spesso accade in questi casi, è ben difficile proseguirlo senza motivazione e lo stimolo giusto.
Oltre che difficile direi che è ingiusto, non tanto per la facoltà che sappiamo essere dura ma redditizia sotto diversi punti di vista, ma per il fatto che stai costringendo te stessa a sopportare, ancora, una situazione e un contesto che non ti sono propri, che non desideri per te e che non ti piacciono.
Questo suona come un tradimento a te stessa e soprattutto a quella che vorresti essere e diventare.
Fermo restando che non minimizzo le difficoltà che hai spiegato, ritengo che inseguire, perseguire e conquistare i propri obiettivi di vita sia il vero succo dell'esistenza e rinunciare a te stessa sarebbe un vero e proprio tradimento alla tua persona!
Il mio suggerimento è di tentare di fare riemergere i tuoi gusti, i tuoi talenti, le tue risorse che sicuramente esistono, ma sono state rinnegate e accantonate per sforzarti a fare altro.
Questo processo di ricerca di te può essere fatto pure da sola, anche se un terapeuta o, se non ti è possibile al momento, qualche gruppo di autoaiuto tra pari (qualche forum on line non è da scartare) potrebbe aiutarti a sentirti accolta, compresa e supportata: il confronto tra persone con situazioni simili è straordinariamente utile e di ragazzi nei tuoi panni ne ho conosciuti parecchi!!In bocca al lupo quindi per tutto e buona riscoperta di te!
Dott.ssa Rosa De Peri
Psicologo, Psicoterapeuta
Bovezzo
Buonasera! L'unico consiglio che mi sento di darle è di continuare a cercare uno psicoterapeuta col quale si trova bene e che abbia un tariffario per lei accettabile. Questo perché nel suo malessere si intrecciano varie questioni e bisogna capire qual è più invalidante dalla quale partire. Può essere che poi altri problemi si sblocchino di conseguenza.
Dott. Riccardo Comisso
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buonasera e grazie per la condivisione. Innanzitutto trovo abbastanza fuorviante l'etichetta che le è stata affibbiata di "gravemente depressa". Le diagnosi andrebbero fatte con maggior cautela. Il paziente rischia di categorizzarsi all'interno delle etichette entrando in un circolo vizioso. L'umore è spesso soggetto ad oscillazioni, periodiche, anche contesto dipendenti e multifattoriali. Spesso la sintomatologia depressiva può essere la conseguenza sottostante ad altre cause e non la causa stessa. Le consiglio innanzitutto di staccarsi da questa etichetta. Mi sembra inoltre di capire dal suo racconto che stia attraversando un momento in cui le sue spinte ed i suoi desideri non coincidano con le aspettative poste da altri. Questo potrebbe generare dei blocchi e della confusione sul senso identitario tra il "chi si è", "chi si vorrebbe essere" e "chi gli altri vorrebbero che fossimo". Per quanto le sia possibile la incoraggerei a seguire sempre le sue aspirazioni e ascoltare i suoi desideri sopra ogni imposizione esterna. Per quanto riguarda la psicoterapia, come tutte le scienze, è fallibile. Nessuno ha, o almeno, non dovrebbe avere la pretesa di poter risolvere i problemi con una bacchetta magica. A volte sono necessari più tentativi per trovare il professionista con cui si riesca a imbastire la giusta dose di fiducia nella relazione terapeutica. Non demorda: se non ha disponibilità economiche provi a rivolgersi anche al Servizio Pubblico. A volte anche confidarsi con qualche amico o persona di fiducia potrebbe essere un primo passo incoraggiante per comprendere quanto le difficoltà ci accomunino tutti, a prescindere dalla persona, più di quanto crediamo. Buona fortuna
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Gentile utente buongiorno!
È normale nel corso della vita ritrovarsi a dover rimodulare le scelte, ed è altrettanto normale aspettarsi che l'ambiente sociale relazionale ed affettivo possaopporsi al cambiamento.
Nel suo caso c'è da chiedersi se le scelte operate in prima battuta siano effettivamente quelle desiderate.
Secondo, se riesce a mettere distanza fra le richieste ambientali ed i suoi desideri.
Un percorso con un professionista la aiuterebbe a meglio definirsi.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Ludovica Artuso
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno, mi dispiace lei si senta cosí come ha descritto.
Ciò che posso fare per lei, come hanno fatto anche i miei colleghi, è dirle che la necessità di intraprendere un percorso psicologico è evidente.
Voglio però rassicurarla: innanzitutto non si identifichi con la malattia depressiva, questo ha un grande peso e penso debba essere indagato piú a fondo prima di darlo per certo. Come seconda cosa vorrei che lei si guardasse, si vedesse e accettasse che forse è cambiata, che i suoi bisogni possono essere diversi rispetto a quando aveva 15 anni. Ora ingegneria non le piace e capisco la difficoltà nel cambiare facoltà ma si ricordi che scegliere se stessi è l’unica chiave per riuscire a stare bene.
Se se la sente, può scrivermi e possiamo parlare anche della situazione economica.

A presto,
Dott.ssa Artuso
Dott.ssa Alice Garnero
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno,
Grazie per aver condiviso una parte importante di sé e della sua sofferenza.
Vorrei provare a rimanere su quell'esame di maturità, che sembra un punto di snodo che segna un prima e un dopo. La inviterei a riflettere su come mai ha vissuto quel voto in quell'esame in quel periodo particolare come un evento negativo. Cosa dice di lei non aver preso il voto che si aspettava?
Nello spazio che propongo, ci concentriamo su questi pensieri che intervengono nelle situazioni difficili e sulle strategie che utilizza per gestirle. Vediamo le emozioni che questi pensieri generano e come adottare dei comportamenti più funzionali al raggiungimento dei suoi personali obiettivi.
Se dovesse decidere di prendersi questo spazio, resto a disposizione.
Dott.ssa Alice Garnero
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Dalle sue parole sento un forte desiderio di voler stare meglio. Pertanto la invito a tentare un percorso psicologico con un altro professionista e ricercare uno spazio in cui si senta ascoltata e compresa. Se la preoccupa l'aspetto economico potrebbe informarsi sul bonus psicologo. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Valeria Narzisi
Psicologo, Psicologo clinico
Catania
Buongiorno, la curiosità di studiare qualcosa di diverso, il tentativo di mantenere contatti con la sua cerchia di amicizie e la voglia di non rimanere bloccata in questo suo "limbo" mi colpiscono profondamente, in quanto denotano la presenza di una vitalità che, nonostante tutto, c'è ancora.
Vorrei poterle dare una formula risolutiva per questa spiacevole situazione, ma non sarei nè professionale nè onesta nei suoi confronti. Le problematiche di cui parla meritano tempo, attenzione e cura; il non essersi sentita compresa dal suo precedente terapeuta non vuol dire non poter trovare la persona che fa per lei. Quello che mi sento di suggerirle e di provare a cercare l'aiuto di un professionista da cui possa sentirsi accolta e sostenuta, nel rispetto delle sue possibilità ma soprattutto dei suoi tempi.
Un caro saluto, rimango a disposizione.
Dott.ssa Valeria Narzisi
Dott.ssa Raffaella Mancano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Nola
Salve, mi spiace molto per la sua situazione; posso solo immaginare la frustrazione, la rabbia, la tristezza e la solitudine che avverte. Sembra quasi che dal covid la sua intera esistenza abbia subito delle modifiche non indifferenti, sulle quali forse non si è concessa di "fermarsi" sul serio. Ho la sensazione che stia percorrendo una strada che aveva delineato, costruito e pensato prima di trasformarsi in chi è; e ora la persona che è ci sta stretta in quella strada. Dalla sua descrizione mi arriva una persona molto consapevole delle difficoltà, ma al momento sembra quasi che si percepisce con le mani legate. Se le è impossibile iniziare un percorso di psicoterapia, che la aiuterebbe a guardare la sua situazione in maniera più ampia, provi a ri-cercare qualche associazione, consultorio, asl che offrono un servizio gratuito o magari qualche psicoterapeuta che abbracci il bonus psicologico. Non si scoraggi, se non ha funzionato con un professionista non significa che non funzionerà mai. In bocca al lupo
Dott.ssa Raffaella Mancano
Dr. Lorenzo Cella
Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Innanzitutto, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Quello che stai vivendo è certamente complesso e doloroso, ma la tua consapevolezza e il desiderio di sentirti meglio dimostrano una grande forza e maturità.
Il periodo del COVID-19 ha sconvolto la vita di molte persone, e affrontare la maturità in quel contesto è stato sicuramente difficile. È comprensibile che questo evento abbia avuto un impatto significativo sulla tua motivazione e sulla tua percezione di te stessa come studentessa. È importante riconoscere che ciò che stai vivendo non è un fallimento personale, ma una reazione comprensibile a circostanze eccezionali.
Hai già fatto molto per cercare di migliorare la tua situazione, come andare in terapia e riflettere sui tuoi desideri e obiettivi. Questo è un segno della tua capacità di prendere iniziativa e cercare soluzioni, qualità che sono fondamentali per costruire il tuo futuro.

In alcuni casi, quando ci sentiamo incastrati e confusi su quale direzione prendere, può aiutarci ripercorrere con la giusta distanza alcuni passi che abbiamo già percorso così da comprendere meglio le emozioni e i pensieri, e a regolare i momenti di crisi. Questo può aiutarci a mantenere attiva la nostra naturale capacità di riflettere sui pensieri e sentimenti; attraverso semplici passi.
Identificare l'evento scatenante. Ad esempio, "Non riesco a concentrarmi sullo studio per un esame".
Riconoscere le convinzioni e i pensieri che emergono in risposta all'evento. Ad esempio, "Non sono abbastanza brava", "Non ce la farò mai".
Osservare le conseguenze emotive e comportamentali. Ad esempio, "Ansia (80/100)", "Evito di studiare", "Chiedo rassicurazioni".
Questo esercizio aiuta a identificare il legame tra gli eventi e le reazioni emotive, permettendo di identificare se ci sono dei pensieri che possono alimentare l'ansia e la demotivazione.
Un altro aspetto da considerare è quello degli standard esigenti. Avere aspettative molto elevate può portare a una forte autocritica e a una costante sensazione di inadeguatezza. È importante imparare a riconoscere questi standard e a valutare se sono realistici e utili. Chiediti: "Questo standard mi aiuta a crescere o mi limita?". Spesso, amorbidire questi rigidi requisiti per l'eccellenza e accettare che la perfezione non è un valore universale, può migliorare significativamente il tuo benessere emotivo.
Per gestire, poi, l'agitazione nei momenti di crisi, può essere utile una risorsa somatica come la centratura. Prova, nei momenti di ansia acuta, a mettere una mano sul cuore e una sulla pancia, sentendo il calore e il movimento del tuo respiro sotto le mani. Questo semplice gesto può aiutarti a radicarti nel momento presente e a calmare la mente. Sperimenta diverse posizioni delle mani per trovare quella che ti dà il maggior senso di centratura e praticala consapevolmente quando ti senti sopraffatta.
Infine, è importante ricordare che i tuoi desideri sono legittimi. La tua aspirazione a studiare qualcosa di diverso è valida, e anche se le circostanze attuali rendono difficile un cambiamento immediato, mantenere aperta la possibilità per il futuro può darti una prospettiva più positiva. Cerca di trovare piccoli modi per integrare i tuoi interessi nella tua vita quotidiana, anche solo come hobby, per mantenere viva la tua passione.
Dott. Alessandro Macchi
Psicologo, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, grazie per la condivisione della sua esperienza. Le consiglio l'inizio di un percorso terapeutico volto ad approfondire le situazioni che ha descritto, in modo da capire il motivo di questa sua sofferenza, e purtroppo non si può risolvere la questione tramite messaggio o qualche consiglio, è necessario un lavoro terapeutico mirato. Capisco il problema economico, tuttavia il denaro non deve essere un limite o un vincolo, si può trovare un accordo reciproco che soddisfi entrambe le parti. Provi ad insistere nella ricerca di altri terapeuti, come ha già scritto qualche collega ci possono essere più soluzioni. Spero di essere stato di aiuto. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Giulia Pelini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente,
mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, le problematiche esposte non potranno purtroppo trovare soluzione qui. Capisco che l'esperienza psicologica precedente possa non averla soddisfatta pienamente, non tutti i professionisti vanno bene per tutti. Deve trovare quello più adatto a lei. Cosa certa è che sarebbe importante riprendere un percorso di terapia con eventuale psicofarmacologia prescritta da uno psichiatra nel caso in cui si ritenesse necessario e i sintomi fossero insostenibili. Suggerisco un approccio psicoterapeutico cognitivo-comportamentale, è il più indicato per il trattamento dei disturbi d'ansia e depressione. Ci sono molti colleghi che offrono tariffe agevolate, soprattutto se le terapie sono condotte online. Se dovesse rientrare, può provare a fare richiesta anche per il bonus psicologo.
Resto a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Giulia Pelini
Dott.ssa Rosa Genovese
Psicologo clinico, Psicologo
Ciampino
Certo, studiare qualcosa che non soddisfa non è il massimo. Soprattutto in famiglia Lei non sembra essere sostenuta in questa Sua difficoltà. Non trascuri il Suo malessere. Se può esserle utile, on line, il primo consulto lo offro gratuitamente. Cordiali saluti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo difficile. È importante trovare il supporto adeguato per affrontare la tua situazione. Potresti considerare di cercare un altro psicologo che possa comprenderti meglio e offrirti un sostegno efficace. Cerca di prenderti cura di te stessa, praticando l'autocura e cercando attività che ti appassionino. Non esitare a chiedere aiuto a familiari, amici o servizi di consulenza gratuiti nella tua zona. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni o supporto. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Erica Zambon
Psicologo, Psicologo clinico
Treviso
Gentile utente, mi accodo ai colleghi nell'evidenziare l'opportunità di intraprendere un percorso di sostegno psicologico/ psicoterapia in un'istituzione pubblica. Solitamente viene richiesto il pagamento di un ticket (per farle un esempio un ticket di 36 euro per 8 sedute), ma può anche accadere che l'istituzione si faccia carico dell'intera spesa proponendo, ad esempio, percorsi con specializzandi in psicoterapia. Un percorso con un professionista potrebbe aiutarla a comprendere quello che accade in lei e a sbrogliare piano piano i fili della matassa.
Un caro saluto
Dott.ssa Erica Zambon
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso la tua esperienza così apertamente. Quello che stai vivendo è senza dubbio un momento complesso, e la tua sofferenza è reale. È normale sentirsi disorientati e frustrati quando si percepisce una discrepanza tra le proprie aspettative, i propri desideri e la realtà attuale. Prima di tutto, vorrei rassicurarti che non sei sola in questa situazione. Molte persone sperimentano difficoltà simili, soprattutto durante periodi di grande cambiamento come il passaggio dal liceo all'università. Il fatto che tu abbia cercato aiuto in passato dimostra la tua determinazione a migliorare la tua situazione, ed è già un segno di grande forza. È evidente che ci sono diversi fattori che stanno contribuendo al tuo disagio: la difficoltà di sentirti motivata nello studio, il senso di costrizione legato alla scelta universitaria e la mancanza di supporto adeguato da parte della tua famiglia. Tutto questo può avere un impatto significativo non solo sul tuo umore, ma anche sulla tua energia mentale ed emotiva. Un punto centrale potrebbe essere esplorare in che modo stai interpretando la situazione. Potresti esserti trovata intrappolata in un ciclo di pensieri come “non ce la farò mai”, “non sono più quella di una volta” o “devo farcela per forza per non deludere la mia famiglia”. Questi pensieri, seppur comprensibili, possono creare un senso di pressione e frustrazione che ti blocca ulteriormente. L’approccio cognitivo-comportamentale si concentrerebbe sul riconoscere e ristrutturare questi pensieri, cercando di trasformarli in qualcosa di più utile e funzionale. Per esempio, puoi provare a sostituire un pensiero come “devo per forza finire in fretta” con “sto facendo del mio meglio con le risorse che ho, e posso procedere un passo alla volta”. Un'altra strategia importante è suddividere i tuoi obiettivi in piccoli passi concreti. Pensare all’intero percorso universitario può sembrare travolgente, ma concentrarti solo sul prossimo esame o sul prossimo argomento da studiare potrebbe rendere tutto più gestibile. Una piccola vittoria può riaccendere un po’ di quella motivazione che senti di aver perso. Riguardo alla scelta del corso di studi, è comprensibile che ti senta bloccata se non hai la possibilità di cambiare indirizzo per motivi logistici e familiari. Tuttavia, potresti provare a vedere se esistono modi per integrare qualche attività legata ai tuoi interessi al di fuori del contesto universitario. Anche dedicare un po’ di tempo a qualcosa che ti appassiona, come un hobby o un corso online in un’area che ti interessa, potrebbe aiutarti a ritrovare un senso di controllo e soddisfazione. Infine, è importante non trascurare il tuo benessere generale. Anche se può sembrare difficile, cercare di mantenere una routine regolare, dormire a sufficienza, fare attività fisica e trascorrere tempo con le persone che ti fanno stare bene può avere un impatto positivo sul tuo stato d’animo. Non devi affrontare tutto da sola: se senti il bisogno di tornare in terapia, considera di rivolgerti nuovamente al consultorio, magari chiedendo di cambiare terapeuta. Non è raro che il primo percorso non dia i risultati sperati, ma un approccio diverso potrebbe funzionare meglio per te. Sei molto giovane e hai ancora tutto il tempo per ritrovare la tua strada. Non si tratta di “tornare a essere quella di una volta”, ma di scoprire nuove risorse in te stessa per affrontare questa fase della vita. Non c’è una sola via per il successo, e ogni piccolo passo avanti conta. Concediti la stessa comprensione e pazienza che riserveresti a qualcuno a cui vuoi bene. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentilissima, da ciò che scrive sembra bloccata in un limbo e ciò le crea veramente tanta sofferenza. Il supporto familiare e amicale è sicuramente fondamentale, e in questo caso da ciò che scrive sembra mancare da parte della sua famiglia che, anzi, tenta di convincerla che questa è la strada giusta, pur non corrispondendo ai suoi desideri. Non è facile non restare invischaiti in queste dinamiche: da come scrive sta andando avanti per inerzia, perchè non riesce a cambiare strada. Le chiedo: si è mai messa in ascolto di sè stess? dei suoi desideri, sogni? ha 25 anni, è giovanissima e di fronte a lei ci sono tantissime strade: è normale anche non sapere quale prendere, non per forza deve saperlo. ma ascoltarsi e andare verso dove lei si sente serena è il primo passo.
Io sono poco più grande di lei, posso ben comprendere quanto è faticoso intraprendere un percorso dopo le scuole superiori: la strada non è mai chaira, ci vorrebbero anni di tentativi, che non ci concediamo. Possiamo capire chi siamo e cosa ci piace e cosa no solo sperimentandoci. Se desidera, offro delle tariffe agevolate per gli studenti per agevolarli dato il percorso universitario, e perchè comprendo bene come ci si senta vulnerabili in una fase cosi delicati in cui, in un modo o nell'altro, ci passiamo tutti. Se desidera possiamo sentirci per un primo colloquio conoscitivo e valutare insieme un percorso. Le auguro una serena giornata. dott.ssa Alessia Muscas

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