Buongiorno a tutti, sono esasperato, ho ormai 16 anni e mia madre e mia sorella maggiore sono iper s

20 risposte
Buongiorno a tutti, sono esasperato, ho ormai 16 anni e mia madre e mia sorella maggiore sono iper severi, nn mi permettono di fare nulla, ho vergogna a dirlo praticamente si avvicina l'estate e mia madre mi impone sin da bambino a stare nudo in spiaggia finché non sarò maggiorenne, e io mi vergogno da morire i miei coetanei se la ridono e mi guardano increduli, l' anno scorso c'è stato un battibecco delle persone volevano chiamare i vigili, e mia madre sosteneva che ero solo un minorenne e che avevo il pene piccolo (3 cm) mi sono messo a piangere dalla vergogna, nn posso uscire da solo , nn mi posso lavare da solo e così via. Cosa consigliate?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

 Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno,
mi dispiace molto per ciò che racconta. Sento la profonda frustrazione che potrebbe far emergere la situazione di cui parla. Le potrei suggerire di rivolgersi ad una persona, professionista, a cui affidarsi e con cui scoprire risorse che potrebbero risultare utili per far fronte alle difficoltà di cui parla. Sarebbe utile e interessante che riuscisse a cogliere anche quali sono i motivi che la portano a rimanere imbrigliato in questa situazione.
Rimango a sua disposizione anche per un primo colloquio.
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Buongiorno a te. Mi spiace molto della situazione che stai vivendo e del disagio che provi per via delle convinzioni altrui. Dovresti decisamente cercare un dialogo e un accordo con le figure di riferimento che da quello che racconti hanno bisogno a loro volta di un percorso di tipo psicologico. Non cedere ai soprusi e non permettere a nessuno di invadere questo spazio della tua sfera privata. Di solito nelle scuole vi sono psicologi di riferimento o sportelli ai quali puoi rivolgerti. Coraggio.
Salve, mi dispiace per quanto sta accadendo, capisco il disagio che quotidianamente possa provare. Personalmente le suggerisco due strade da percorrere: un consulto al fine di comprendere maggiormente le dinamiche che hanno portato ad una situazione del genere, gestire la rabbia e la frustrazione che al momento sta provando, oltre che cercare di capire come acquisire una maggiore autonomia personale. Inoltre le consiglierei un intervento di tipo sistemico familiare, che coinvolga dunque ogni membro della sua famiglia, così da cercare di comprendere le motivazioni, i ruoli, le aspettative di ognuno ed acquisire eventuali strategie che consentano di modificare gli equilibri disfunzionali in atto. Cordiali Saluti.
Mi spiace molto per la situazione imbarazzante che ha vissuto e per le costrizioni a cui è sottoposto. Credo sia del tutto comprensibile il suo disagio e ritengo che sia sua madre a dover fare un colloquio, non lei. Sono disponibile a supportarla, ma sottolineo che sua madre non può costringerla a stare nudo in spiaggia o a non potersi lavare da solo. Anche se è minorenne non è più un bambino . Se sua madre non vuole accettare la sua crescita e non rispetta i suoi diritti più che legittimi, glielo spiego io. Cordiali saluti. Dott.ssa Selina Moretti
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua situazione. La situazione che descrive è sicuramente difficile da gestire, ritengo importante innanzitutto che lei parli a sua madre e a sua sorella per esprimere quello che prova in questa situazione. Potrebbe tornarle utile parlare con uno specialista per riuscire a focalizzare nel modo migliore le sue emozioni in modo da esprimerle in modo corretto a sua madre e a sua sorella. Se lo desidera, io sono a disposizione anche online.
Dott.sa Elena Bonini
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Buonasera,
La situazione che descrivi è difficile e va affrontata con attenzione. È importante che tu possa avere uno spazio sicuro e rispettoso dove esprimere le tue esigenze e i tuoi sentimenti senza paura di essere giudicato o ridicolizzato.

Ti consiglierei di parlare con un adulto di fiducia, come un insegnante, un consulente scolastico o un parente, per spiegare la tua situazione. Queste persone possono aiutarti a trovare il supporto necessario e a discutere con tua madre e tua sorella in modo costruttivo.

Inoltre, potresti considerare di contattare un professionista della salute mentale per avere un sostegno emotivo e trovare strategie per affrontare questa difficile situazione.

Se desideri approfondire o parlare in modo più privato, sono qui per aiutarti.
Ciao,
In casa tua vige una condotta abusante. Ti consiglio di rivolgerti ad un adulto di riferimento che possa aiutarti a denunciare quanto stai subendo(ad esempio un insegnante, un allenatore, un parente fidato, il genitore di qualche tuo amico). Puoi anche contattare le Forze dell'ordine o il Telefono Azzurro al numero 1.96.96.
Gentile utente,
Dalle tue poche parole emerge in maniera alquanto allarmante la tua posizione di disagio, di rabbia e sofferenza.
La primissima cosa che mi sento di consigliarti è quella di provare a parlarne con qualcuno: amico, parente, figura di riferimento adulta che esula anche dall’essere un membro familiare.
Hai 16 anni, non se un adulto ma neanche un bambino, per questo hai tutto il diritto di ribellarti (sempre con le dovute accortezze) a queste coercizioni che tua madre mette in atto. Sicuramente tutto ciò è sintomo della non-accettazione della tua crescita da parte del genitore, ma questo inevitabilmente si ripercuote sulla tua vita privata e sociale, compromettendola. Non so se hai provato ad intavolare un dialogo con tua madre in riferimento a questo; se non lo hai fatto, provaci. Se lo hai fatto, falle capire con i fatti che stai crescendo e che non sei più disposto ad accettare tali comportamenti che emotivamente sono difficili da gestire.
Mi raccomando - nuovamente - di parlarne con qualcuno: aprirsi è il primo passo verso il cambiamento ed il supporto.
Un saluto,

Dott.ssa Veronica Pacifici
Caro ragazzo,
Credo che scrivere agli specialisti di questo portale sia un primo passo nel chiedere aiuto ad altri adulti che potrebbero aiutarti ad uscire da una situazione evidentemente non comune e sana. Se a scuola ci fosse lo sportello psicologico e mi rivolgerei a quei professionisti così come ad altri adulti che ritieni affidabili, sia a scuola che fuori.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Gentilissimo,
mi spiace molto per quello che stai vivendo. Concordo con alcune risposte dei miei colleghi, in certi casi un dialogo aperto e trasparente è la cosa migliore. Prima di intraprenderlo potrebbe essere utile ed efficace effettuare un percorso di supporto psicologico, non solo per poter comprendere le tue emozioni e reazioni alla situazione, ma anche per poter comprendere un po' più la situazione da vicino e quindi la relazione con tua madre e anche il comportamento della mamma. Non è un percorso facile se attuato in solitudine e il farlo con un professionista può aiutare a capire anche cosa e come comunicare con i diretti interessati. Inoltre, non esitare a parlarne con altre persone a te vicine come padre, fratelli, sorelle, zii, nonni e se non basta insegnanti o personale scolastico (psicologo della scuola) o medico di famiglia. La ricerca di aiuto è un elemento da valorizzare e se ciò che vive la fa soffrire è completamente valido ricercare una mano dai nostri cari.
Spero di averle dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esitare a contattarmi. Dott.ssa Tommasini
Gentilissimo, sono molto dispiaciuto per la situazione che descrive. Credo sia molto grave quello che le sta capitando e in virtù di questo le consiglio, come hanno fatto i miei colleghi, di rivolgersi intanto a persone amiche e a lei vicine ed in questo senso intendo anche insegnanti, psicologo scolastico, parenti. Se possibile dovrebbe riuscire a svincolarsi da queste circostanze opprimenti anche attraverso un dialogo con sua madre. Sarebbe inoltre opportuno che poi lei avesse l'opportunità di rielaborare quello che è accaduto in questi anni e questo senso di vergogna e costrizione all'interno della spazio sicuro di una terapia psicologica. Spero di esserle stato d'aiuto in qualche modo. Le auguro di riuscire a risolvere la complicata situazione. Un saluto, Dott. Marco Squarcini
Buongiorno. Mi spiace molto per il malessere che stai vivendo e comprendo la vergogna di cui parli.
Mi chiedo se per caso hai delle persone a te vicine, delle quali ti puoi fidare ( insegnati, parenti, amici) e con i quali puoi iniziare a portare il tuo disagio e chiedere di aiutarti in questa difficile situazione.
Ti consiglio di valutare la possibilità di iniziare un percorso di sostegno psicologico (magari vedendo se la scuola ha uno spazio di ascolto attivo) per poterti prendere cura del tuo disagio e dei tuoi sentimenti di vergogna in uno spazio sicuro.

Resto a disposizione
Dott.ssa Erika Castagneri
Gentile utente di mio dottore,
sarebbe opportuno iniziare un percorso di psicoterapia familiare. Questo vi permetterebbe di comprendere meglio cosa spingerebbe sua madre nel fare tali richieste e come mai lei le accolga senza imporsi. Inoltre sarebbe importante comprendere anche la posizione di suo padre in merito a tutto questo.
Cordialmente
Dott. Diego Ferrara


Buongiorno,
mi dispiace molto per ciò che stai passato e percepisco forte la tua profonda frustrazione e il disagio che provi per convinzioni e atteggiamenti altrui.
Sicuramente, rivolgerti a un professionista privatamente o anche in centri come i consultori dove ci sono anche altre figure, potrebbe essere di grande aiuto.
Sarebbe utile inoltre comprendere quali sono le motivazioni che ti portano a restare in questa situazione, nonostante il forte senso di vergogna e di frustrazione.
Parlarne con tua mamma e con tua sorella potrebbe essere un passo, credo però che anche loro necessitano di un supporto psicologico.
Posso suggerire, quindi, un percorso di terapia famigliare cioè con le tue figure di riferimento, parallelamente a un tuo percorso individuale, per comprendere gli atteggiamenti di tua madre e tue modalità di risposta.

Cordialmente dott.ssa Pisani Alessia
Cara ragazzo, se la situazione è realmente come l'hai descritta, è bene che ti rivolgi ad una persona adulta di fiducia (lo psicologo della scuola, un parente, un insegnante, i genitori di qualche tuo amico, nel gruppo dello sport, dell'oratorio, ....) e descrivi ciò che avviene dentro e fuori casa. Ciò che vivi non è bene. Se la situazione dovesse persistere o addirittura peggiorare, non esitare a contattare i Carabinieri (o chi per essi) o il Telefono Azzurro.
Non mollare!
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
Salve, immagino quanto sia difficile e dolorosa la situazione che sta vivendo. È molto importante che lei trovi uno spazio sicuro dove poter esprimere il suo disagio e i suoi sentimenti. Le suggerisco di confidarsi con un insegnante di cui si fida. Spieghi la sua situazione in modo che possa offrirle il suo sostegno e, se necessario, intervenire per aiutarla. Gli insegnanti sono spesso preparati per gestire situazioni difficili.
Successivamente, potrebbe essere utile considerare di intraprendere un percorso psicologico. Un professionista può fornirle il supporto emotivo di cui ha bisogno, aiutandola a gestire le sue emozioni e a sviluppare strategie per affrontare le difficoltà che sta vivendo. Cordiali Saluti. Dott. Edoardo Bunone.
Buongiorno, comprendo che la situazione non sia facile da gestire. Sarebbe importante capire come mai ti senti bloccato dentro questa situazione. Potrebbe essere utile un confronto con tua madre o con qualche altra persona di riferimento e fiducia per aiutarti a gestire la situazione. ANche un percorso individuale con uno psicologo ti potrebbe aiutare a trovare delle strategie per capire come affrontare tutto ciò.
In bocca al lupo per tutto.
Caro,
ciò che descrivi è davvero impegnativo. Posso immaginare quanto dolore e disagio questo ti abbia creato. Penso sia di fondamentale importanza che tu possa trovare il modo di proteggerti da queste situazioni e per farlo potresti attivare qualche altro adulto a te vicino di cui ti fidi (un/a insegnante, un allenatore sportivo, un amico di famiglia o un altro parente, ecc...). Potrebbero aiutare sia te che la tua famiglia permettendo loro di realizzare quanto male ti stia facendo questa situazione e orientarli verso scelte più buone per te.
Inoltre penso sarebbe veramente tanto importante per te poter avere uno spazio psicologico per poter elaborare tutto quello che hai vissuto e poterti "portare in salvo", anche imparando sempre di più come svincolarti e salvaguardarti da situazioni come quella che hai descritto.
Sono e resto a disposizione!
Un caro saluto
Buongiorno, mi dispiace dirlo ma ciò a cui la sottopongono sua madre e sua sorella sono dei veri e priori abusi che nascono da un eventuale loro disagio psichico. Ritengo utile che lei richieda un aiuto per uscire da questa situazione prima possibile. L'aiuto può essere uno psicoterapeuta, anche del servizio pubblico, o un adulto di riferimento: padre, zio, professore... Che possa sorreggerla e consigliare sul da farsi. Mi dispiace davvero tantissimo leggere queste cose. Non demordere e cerca di proteggerti. Cordiali saluti Dott.ssa Valeria Randisi

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