Buongiorno a tutti, mi sto laureando in psicologia e successivamente vorrei proprio intraprendere un

19 risposte
Buongiorno a tutti, mi sto laureando in psicologia e successivamente vorrei proprio intraprendere un percorso di formazione sulla dbt e lavorare con pazienti con disturbo borderline di personalità, solo che ho la stessa diagnosi anche io. In questo momento, anche grazie ai farmaci e psicoterapia, sono abbastanza regolata, ma pensate che possa essere controindicato specializzarmi proprio in questo ambito?
Inoltre sento molto lo stigma della diagnosi, e avrei un po' di timore a rivelarla ad altri professionisti con cui mi posso trovare a lavorare, ma allo stesso tempo mi piacerebbe poter essere sincera. Secondo voi c'è effettivamente questo stigma interno tra professionisti?
Buongiorno, complimenti per il tuo percorso. La maggiore esperta del disturbo borderline è Marsha Linehan, che, esattamente come te, è una paziente borderline e si è occupata di mettere a punto una terapia specifica per questo disturbo, la DBT.
In bocca al lupo, cari saluti dr.saa Rita Desiderio

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Gentile utente, complimenti per il traguardo raggiunto innanzitutto. Capisco il suo timore ma immagino che il confronto con altri professionisti significhi avere uno scambio professionale e di crescita privo di pregiudizi e stigma sociale. Sicuramente conoscendo in prima persona il funzionamento borderline avrà la possibilità di cogliere alcuni aspetti dei suoi futuri pazienti. La DBT è un approccio molto utile con il disturbo borderline di personalità e sono sicura che le darà un ottimo indirizzo clinico.
In bocca al lupo per tutto!
Dott.ssa Melania Filograna
Complimenti per i risultati ottenuti. Come anticipato dai colleghi, la maggiore esperta del disturbo borderline è proprio Marsha Linehan, paziente borderline che si è occupata di mettere a punto una terapia specifica per questo disturbo. Mi permetto poi di riportarti un concetto che ho imparato sul campo e condivido con i pazienti, ovvero che i disturbi di personalità non sono sentenze, ma sono aspetti sui quali lavorare. Un caro saluto!
Buongiorno e grazie per aver condiviso con noi la tua situazione. Come detto dai miei colleghi, la tecnica DBT di Marsha Linehan è la migliore. Hai provato a leggere il suo libro? Si intitola "Una vita degna di essere vissuta". L'autrice ha seguito il percorso che vuoi intraprendere tu, partendo dalla diagnosi e arrivando non solo a laurearsi ma anche a formalizzare un modello di trattamento, il DBT, riconosciuto a livello mondiale come la terapia principale per il disturbo borderline di personalità.
Un caro saluto! Dott.sa Elena Bonini
Ciao, penso che chi meglio di te possa comprendere e capire come si possano sentire i tuoi futuri pazienti. Se tu hai accettato il tuo disturbo non avere paura e timore di dirlo ad altri professionisti... andrà bene.
Con affetto, Dott.ssa Sica Angela
Ciao, credo che nessuno può comprendere fino in fondo una problematica di chi l'ha vissuta in prima persona e chi più di chi vive questo o qualsiasi disturbo, può insegnarci e aiutarci a migliorare. Per qualsiasi confronto, ci sono. In bocca al lupo
Gentile, complimenti per il raggiungimento di questo prezioso traguardo. Come accennato da alcuni colleghi, la persona che ha ideato e sviluppato la DBT è proprio una persona con funzionamento borderline non ci sono quindi controindicazioni specifiche. Come mai sente di avere tutti questi dubbi rispetto al percorso e paure rispetto al giudizio e allo stigma? Le consiglio di parlarne con il suo terapeuta in modo da dare un significato a quello che sente e prova rispetto questi aspetti. Un grosso in bocca al lupo per il suo percorso. Cordialmente, Dott. Gianluca Pilotti
Buongiorno e complimenti per il traguardo raggiunto e soprattutto per il coraggio della condivisione! Spesso ho sentito colleghi preoccupati di non essere abbastanza "sani" per fare questo lavoro e io stessa ho avuto dei momenti difficili, ma mi unisco ai colleghi che le hanno rimandato che l'esperienza della sofferenza mentale ci rende decisamente più empatici verso i nostri pazienti. Credo che ha tutte le caratteristiche per essere una buona terapeuta. Per quanto riguarda lo stigma tra colleghi, per quello che è la mia esperienza, non mi è mai capitato di assistere a nulla del genere. La maggior parte di noi che intraprende questa professione di solito non è spaventata dalla sofferenza mentale, quindi le direi di stare tranquilla. Buona fortuna! Dott.ssa Roberta Maccarone
Buongiorno,
Uno degli aspetti più fondamentali del nostro lavoro è aver fatto un lavoro su noi stessi che posso permetterci di non proiettare delle nostre parti sui pazienti... Riguardo allo stigma, una delle caratteristiche della nostra professione dovrebbe essere l'apertura mentale e la fiducia nelle risorse delle persone... Non escludo che, nel suo lungo percorso, possa però incontrare qualche collega in malafede.
Dott. Marco Cenci
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso su questa piattaforma la sua difficoltà. Aldilà di quanto già detto dai miei colleghi mi permetto di dirle che quello che oggi vede come un ostacolo, probabilmente, nel suo lavoro diventerà il suo punto di forza e una risorsa importante che potrà utilizzare con i suoi pazienti. Comprendo fortemente che può sentirsi spaventata dal condividere la sua diagnosi con futuri colleghi e, sebbene non è costretto a farlo, mi preme farle presente che lei non è la sua diagnosi, ma ben altro.
Spero di esserle stata d'aiuto futura collega.
Dott.ssa Anna Asia Forino
Buongiorno, complimenti per il tuo percorso. Spesso i maggiori esperti di un dato disturbo lo sono proprio perchè gli era stato diagnosticato. Riescono così a comprendere meglio il paziente. E' anche importante intraprendere in generale, un proprio percorso individuale per imparare a gestire determinati aspetti di ognuno di noi, per poi poter affrontare le tematiche con i pazienti in maniera professionale. In bocca al lupo. Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Ghislanzoni.
Innanzitutto complimenti per il traguardo raggiunto e per gli obiettivi prefissati. Concordo con i colleghi nel dirle che il suo vissuto sarà sicuramente un punto di forza nella professione grazie al lavoro svolto su di sè. Comprendo il timore di condividere la sua diagnosi con i futuri colleghi ma condivido le parole di chi le ha già scritto che lei non è la sua diagnosi. Le faccio un grande in bocca a lupo. Cordialmente, Dott.ssa Virginia Mancori
Gentile utente, spesso sento parlare persone o pazienti che dicono °ma tu puoi capire quello che dico°. Penso ognuno di noi sia più di un semplice disturbo, siccome ognuno di noi ha qualche tratto di questi disturbi.
Penso che andrà alla grande, soprattutto se lei in primis ha accettato e preso consapevolezza di tante cose che riguardano gli aspetti di tale disturbo, ma sono certa che lo abbia fatto o lo stia facendo.
Per cui le auguro buona fortuna
Cordialmente la saluto
Dott.ssa Gabriella Caracciolo
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Buongiorno gentile utente, le faccio le mie migliori congratulazioni per il traguardo che sta per raggiungere. Le rispondo alla sua domanda: assolutamente no, non è controindicato specializzarsi in questo campo anzi la sua esperienza potrebbe essere utile a comprendere al meglio i suoi futuri pazienti, inoltre avere uno scambio di opinioni e di empatia con i colleghi le permetterà di ampliare le sue conoscenze ed essere accettata senza nessuno stigma. Un caro saluto Dott.ssa Valentina Pisciotta.
Buongiorno Gentile Utente, anzi gentile collega, complimenti per il percorso che sta portando avanti e che desidera continuare. Mi permetto di suggerirle che se lo riterrà opportuno potrà parlare di sè ad un collega lasciando che avvenga nella forma più naturale possibile.
Nella nostra formazione è molto importante la conoscenza di sè, la psicoterapia, e come suggeriscono i colleghi può usare la sua esperienza per comprendere l'altro e ampliare l'argomento e conoscere come hanno fatto altri colleghi.
In bocca al Lupo per tutto !!
Dottoressa Rossella Sorce
Complimenti per il tuo percorso di laurea in psicologia e per il tuo interesse a specializzarti nella terapia dialettico-comportamentale (DBT) e nel lavoro con pazienti affetti da disturbo borderline di personalità. È comprensibile che tu possa avere delle preoccupazioni riguardo a eventuali controindicazioni date la tua diagnosi personale. Tuttavia, è importante considerare che la tua esperienza personale potrebbe offrirti una comprensione unica e una connessione empatica con i tuoi pazienti. Riguardo allo stigma, è possibile che alcuni professionisti possano avere pregiudizi o incomprensioni nei confronti dei colleghi con diagnosi personali, ma non è una regola generale. Decide tu se condividere o meno la tua diagnosi, valutando il contesto e la fiducia che hai nei confronti dei colleghi. Ricorda che la tua professione e competenza sono determinate dalla tua formazione e capacità clinica, non solo dalla tua diagnosi personale. Rimango a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti.

Dott.ssa Francesca Gottofredi
Complimenti. Non preoccuparti dei detrattori. Se qualcosa ti risuona ed è così incarnato nel tuo vissuto sarai sicuramente di supporto a chi come te vive queste dinamiche. Non farti scoraggiare. Se vuoi provare un colloquio gratuito di orientamento e dove condividere le tue perplessità mi trovi disponibile
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Gentile Utente e futura collega,
Congratulazioni per i risultati ottenuti e in quanto alle tue ambizioni, fai benissimo a seguire le tue aree di interesse, chi più di te può comprendere un paziente con la stessa tipologia di disturbo? Fanne un punto di forza e non una discriminante. In bocca al lupo.
Doc. Giulia Esposito

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