Buongiorno a tutti. Mi ritrovo a fare qualche ricerca su cosa sia la presa di coscienza all'intern

17 risposte
Buongiorno a tutti.
Mi ritrovo a fare qualche ricerca su cosa sia la presa di coscienza all'interno di un percorso psicologico.
Sono in terapia da due anni e da circa due mesi sento avvenire forti cambiamenti della mia persona. Ho 25 anni, un passato burrascoso tra depressione materna ed assenza emotiva di entrambi i genitori.
Da due anni vivo da sola e mi sono trasferita in una città lontana dai miei genitori.
Ho un lavoro che mi appaga e sebbene non tutto ancora vada a meraviglia, mi rendo conto che è parte del processo.
Però allora perché mi sento sola o in colpa per quello che sto diventando?
La mia psicologa mi fa sempre notare che io ho una profonda esigenza di essere vista, che traspare in modi più o meno velati. E a volte questa esigenza è talmente grande che chiedo attenzione. Banalmente sul luogo del lavoro, richiedo dei meeting apposta per essere ascoltata sul mio progetto.
Cosa che però purtroppo non posso fare con amici o con il partner, non posso costantemente pretendere attenzione.
La cosa che poi mi lascia stranita è la consapevolezza che sento della mia crescita di questi mesi. Soffro, ma il mattino dopo mi sveglio propositiva e più forte.
Come posso chiamare questo processo?
Riuscire ad identificare che cosa sto vivendo potrebbe aiutarmi a capire alcune sensazioni. Vi ringrazio
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa approfondire la situazione con il suo terapeuta al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buonasera,

sarebbe opportuno continuasse a confrontarsi con la sua psicologa su questi temi. Sono interessanti spunti di riflessione su cui varrebbe la pena continuare a lavorare. Non cerchi di controllare l'evolvere del processo terapeutico, piuttosto resti sintonizzata su di se, è l'unica cosa che conta ai fini terapeutici.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, le tematiche di cui parla vanno troppo in profondità per avere una risposta esaustiva, ma soprattutto azzeccata, in questo contesto. La cosa migliore che può fare è approfondire la questione con la sua terapeuta
Buonasera, quando si elabora la sofferenza abbiamo sicuramente un buon trampolino per riuscire a comprendere parti di noi ed evolvere, credo che di tutto questo possa parlare alla sua psicoterapeuta e affrontare in seduta e le sue questioni, dubbi e titubanze.
Un caro saluto
Dott.ssa Villa
Gentile utente,
grazie per la sua condivisione. Personalmente trovo le sue parole di grande motivazione per tutti noi professionisti che dobbiamo spesso fare i conti con una serie di elementi che contrastano l'efficacia del trattamento e successivamente il buon esisto di un percorso terapeutico.
Ad esempio, per citarne alcune, la costanza e la motivazione che nel suo caso non mancano. Credo che lei debba riconoscersi questo merito, molto raro, e continuare ad esplorare con il suo terapeuta ciò che ha posto alla nostra attenzione. Sono certa che riuscirà a dare un nome a quello che sta vivendo in questo momento. Da parte mia, basandomi esclusivamente su ciò che ho letto, credo che forse la chiave stia in quel "sebbene non tutto vada ancora a meraviglia".
Il processo di svincolo dalla propria famiglia d'origine è il punto di lancio verso l'individuazione e l'indipendenza non solo economica, ma soprattutto emotiva di ciascuno di noi. Il nodo più difficile da sciogliere è proprio lo svincolo emotivo dalle nostre figure di riferimento. Il senso di colpa e di solitudine di cui parla probabilmente possono essere legati a questo processo di differenziazione che forse è ancora in atto dentro di lei.
Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti, qualora lo vorrà.
Buona fortuna. Dr.ssa Pacifico Giulia
Ha risposto lei al suo interrogativo: si chiama presa di coscienza, acquisizione di consapevolezza, insight, awarness, che è la conditio sine qua non per il cambiamento. E' un processo faticoso e doloroso e, dalla sua descrizione, i suoi sensi di colpa relativi alle sue scelte, sono del tutto plausibili. Condivida e approfondisca i suoi vissuti attuali con la sua terapeuta.
Il cambiamento implica una perdita e come tale dolorosa. Vada avanti
Buongiorno, mi sembra che sia sulla buona strada verso il suo benessere. Come ci racconta ha vissuto una infanzia un po' complessa ma ha trovato la forza di fare tanti passi e tanti evidentemente ne dovrà ancora fare. La ricerca di attenzioni da parte di chi la circonda è umanamente comprensibile e magari anche se oggi per lei è eccessiva, arriverà ad un buon compromesso fra riconoscere se stessa da dentro e essere riconosciuta dal mondo che la circonda. Continui il suo bel percorso. Cordialità. Dott.ssa Alessandra Domigno
Ciao, credo che lo stato in cui sei in questi momenti sia proprio quello step intermedio in cui le consapevolezze iniziano a prendere corpo ma nonostante si vedano e si capiscano tante cose di sé è ancora difficile riuscire a cambiarle. È un momento difficile e avvilente perché ci si trova nel mezzo: prima della terapia magari non avevi consapevolezza del problema quindi paradossalmente era più facile, ora lo vedi e non riuscire a superarlo crea frustrazione e forse un senso di impotenza o addirittura incapacità. Sono tutte sensazioni normali. Ricorda che vedere il problema è il primo passo, già di per se molto difficile. Il cambiamento arriverà piano piano e vedrai che riuscirai a raccogliere i frutti degli sforzi che stai facendo.
Da come scrivi vedo che hai già un'ottima consapevolezza di te, del problema e di cosa lo mantiene in piedi, vedrai che presto ci sarà il passaggio al cambiamento
Continua così e non mollare
Un forte abbraccio
Dott.ssa F.C.Ferbo
Gentile utente, quello che descrive fa parte del processo terapeutico e della presa di coscienza.
Ritengo possa essere utile e prezioso che si confronti con la sua terapeuta e condividere con lei le sue emozioni e i suoi vissuti. La strada verso il cambiamento non è semplice, ma non si scoraggi e continui il suo percorso di terapia! Un caro saluto, dott.ssa Marcella Boscolo
Gentile utente, risponderei alle sue domande inquadrando il tutto in un processo evolutivo che implica accettazione della sofferenza e azioni coerenti con i suoi valori significativi. Il bisogno di attenzione è insito nei bisogni dell'essere umano, quindi non gli darei una spiegazione in senso psicopatologico. Condivido il parere dei colleghi che le suggeriscono di condividere i suoi vissuti attuali con la sua terapeuta. Spero di esserle stata utile e porgo cordiali saluti. Dr.ssa Sara Rosaria Mammano
Buongiorno, è positivo che lei senta questi cambiamenti, frutto del suo percorso. L'analisi di ciò che prova va fatta dentro al setting di psicoterapia in modo da fare associazioni anche alla sua storia personale.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
Si confronti con la sua terapeuta su questi aspetti. Spesso il cambiamento in terapia può essere accompagnato da timori, sensi di colpa e un attaccamento alla sofferenza nota per non affrontare l’ignoto.
Sicuramente all’interno della sua psicoterapia potrà approfondire questi aspetti e potrà scoprire un aspetto di cura di sé che dipende da lei e non per forza dagli altri.
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Ciao, sembra che tu stia vivendo un processo di presa di coscienza durante il tuo percorso psicologico. La presa di coscienza è un processo in cui diventi consapevole di te stesso, delle tue emozioni, dei tuoi bisogni e dei tuoi modelli di pensiero. È un momento di crescita personale in cui inizi a comprendere meglio chi sei e cosa desideri dalla vita.
È positivo che tu stia facendo progressi nella tua terapia e che tu stia sperimentando cambiamenti significativi nella tua persona. Il fatto che tu abbia affrontato una depressione materna e l'assenza emotiva dei tuoi genitori nel passato può aver influenzato la tua necessità di essere vista e ascoltata. Questa esigenza potrebbe manifestarsi in modi diversi, come richiedere attenzione sul lavoro o sentirsi sola o in colpa per il tuo processo di crescita.
È importante riconoscere che è normale avere bisogno di essere visti e ascoltati come esseri umani. Tuttavia, è anche importante trovare un equilibrio tra soddisfare questo bisogno e rispettare gli altri e le loro esigenze. Può essere utile esplorare con la tua psicologa strategie per soddisfare il tuo bisogno di essere vista in modo sano e costruttivo, senza mettere troppa pressione su te stessa o sugli altri. Il fatto che tu senta una consapevolezza della tua crescita e che ti svegli ogni mattina con una prospettiva positiva e più forte è un segno di progresso. Questo processo potrebbe essere chiamato "crescita personale" o "sviluppo individuale". È un momento in cui stai diventando più consapevole di te stessa, delle tue risorse interne e delle tue capacità di affrontare le sfide.

Identificare e comprendere ciò che stai vivendo può essere di grande aiuto nel capire le tue sensazioni e nel continuare il tuo percorso di crescita. Continua a lavorare con la tua psicologa e condividi con lei le tue esperienze e le tue domande. Lei sarà in grado di offrirti ulteriori strumenti e supporto per affrontare questo processo di presa di coscienza.
Sii gentile con te stessa durante questo processo e ricorda che la crescita personale richiede tempo e pazienza. Sei sulla buona strada e meriti di sentirti orgogliosa dei progressi che hai fatto finora.
Dr. Roberto Prattichizzo
Salve,quando le figure significativa,come i genitori per esempio, non ci vedono allora si può perseguire un meccanismo che ci spinge ad essere gratificati dagli altri.
In questa dinamica, peraltro efficace, però si sviluppano parti non propriamente veritiere per se stessi.
Queste stesse parti richiedono un costo molto alto per essere mantenute e ciò poi genera il disagio.
Segua il suo percorso terapeutico fino in fondo e trovi la sua realtà psichica!
Un saluto,dott.ssa Petralli
Buonasera,
l'evolversi fa parte del processo terapeutico. Ciò che ha riportato qui è potrebbe essere uno spunto interessante di discussione con la sua psicologa: non esiti a parlarne con lei.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Filippi

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