Buongiorno a tutti Mi è successo un episodio sciocco che però mi ha mosso alcune sensazioni che vor

15 risposte
Buongiorno a tutti
Mi è successo un episodio sciocco che però mi ha mosso alcune sensazioni che vorrei capire meglio e mi piacerebbe ricevere un aiuto per orientarmi in questo senso.
Faccio una premessa che razionalmente penso centri poco, ma forse per chi è più esperto di me può avere importanza. Sono una ragazza di 29 anni, sono in una relazione che reputo sana da circa 3 anni con un ragazzo, stiamo bene e nei nostri anni insieme ci siamo migliorati tanto a vicenda, siamo cresciuti e ci siamo supportati sempre vicendevolmente quando ce n’era bisogno. In questo preciso momento siamo per la prima volta un po’ in difficoltà, perché stiamo passando un momento personale (indipendente dalla relazione) un po’ complicato entrambi e quindi in alcuni momenti in cui siamo entrambi “bisognosi” ci troviamo a corto di energie e soluzioni. Ne abbiamo parlato e siamo consapevoli e presenti entrambi al momento che stiamo passando, in attesa di poter ritrovare un equilibrio.
Prima di conoscere questo ragazzo, ho avuto una “frequentazione” con un’altra persona, fra virgolette perché non è mai successo niente di serio, se non che questo ragazzo mi ha molto corteggiata (sempre un po’ in tono scherzoso, forse vista la situazione di amicizia) e ci siamo sentiti a lungo e visti alcune volte. A me piaceva esteticamente e mi stava molto simpatico però non ero sicura della cosa perchè questa persona non metteva mai la cosa su un piano veramente serio e faceva parte del mio gruppo di amici e non ero convinta dell’idea di spostare il rapporto su un altro piano… forse mi serviva più tempo, non saprei, ma alla fine ho conosciuto il mio ragazzo attuale e tutto è scemato per ovvie ragioni.
Qualche giorno fa una mia amica piuttosto stretta (che al tempo sapeva che io avevo avuto questa frequentazione e che diciamo sa che con questo ragazzo è sempre rimasto un po’ un qualcosa di particolare) a una festa ci ha provato spudoratamente con questo ragazzo, poi essendo entrambi fidanzati non è accaduto nulla.
La mia amica oggi mi ha chiamato per raccontarmi la vicenda, prima descrivendomi tutto il corteggiamento, parlandomi dei messaggi che si erano mandati, facendomi intendere che lui aveva perso la testa ma dato che erano fidanzati lei aveva deciso di non andare oltre ecc ecc e poi a discorso finito mi ha detto “comunque se ti da fastidio dimmelo”.
A me ha dato fastidio e credo sia semplicemente una questione di “ego ferito”. Io non provo sentimenti per questo ragazzo, sicuramente c’è un qualcosa di sospeso, ma che lascia il tempo che trova e nella mia vita non ha alcun peso. Però questa vicenda mi ha ferito. Mi sembra una cosa molto sciocca, io sono in una relazione da anni, è una storia vecchia e di poco valore, perchè mi ha mosso brutte emozioni?
Io alla mia amica non ho detto nulla, perché ho pensato ingiustificabile il fatto che mi scocciasse per una cosa di tanti anni prima e soprattutto ho creduto che se non ha avuto lei stessa la sensibilità di comprendere che quel che ha fatto fosse fuori luogo, non avrei potuto spiegarlo io. O meglio, se avessi detto “si, mi da fastidio”, credo che avrei solo scatenato una reazione e una “zuffa” che avrebbe forse sistemato le cose in superficie, ma difficilmente avrebbe aiutato a comprenderci più profondamente, se evidentemente parliamo linguaggi di sensibilità diversi. Anche perché penso che il suo dirmelo a cose fatte sia indice di quanto in realtà le importi se mi da fastidio.

Vorrei capire perché il mio ego è ferito e cosa è meglio fare in questi casi per “curarlo” e come mai nel profondo posso essere esposta a questo tipo di colpi che hanno sul piano razionale così poco valore. Mi aiutate a capire?

Grazie mille!
Buongiorno,

Il suo racconto evidenzia una complessa interazione tra emozioni, relazioni e percezione di sé. Le emozioni che ha descritto, come il fastidio e il senso di "ferita" all'ego, non sono affatto sciocche; al contrario, sono segnali significativi che meritano attenzione e comprensione.

Il fastidio che prova potrebbe avere radici in più livelli. Da un lato, c’è la dimensione del legame "sospeso" con questo ragazzo, che, sebbene razionalmente irrilevante nel suo presente, rappresenta un frammento del passato che non è stato completamente archiviato. Non significa necessariamente che ci siano sentimenti irrisolti, ma che quella situazione, anche per il contesto in cui si è svolta, può aver lasciato una traccia emotiva che riaffiora quando sollecitata.

Dall’altro lato, la dinamica con la sua amica sembra essere un elemento cruciale. Il fatto che abbia scelto di raccontarle l'accaduto in un modo che sembra enfatizzare il corteggiamento e poi abbia chiesto il suo parere a posteriori potrebbe aver suscitato in lei la sensazione di una mancanza di sensibilità o di considerazione. Questo può aver toccato un aspetto importante del suo bisogno di essere rispettata e compresa nelle relazioni.

Il "colpo" al suo ego potrebbe derivare dalla combinazione di questi due fattori. Non è tanto il fatto in sé, quanto ciò che rappresenta: un punto di vulnerabilità legato al riconoscimento, alla validazione e forse al bisogno di sentirsi protetta da dinamiche che percepisce come ambigue o irrispettose.

Per affrontare queste emozioni e "curare" questa ferita, potrebbe essere utile:

Dare spazio alle sue emozioni, accettandole senza giudizio. Sentirsi ferita o infastidita non è sbagliato; è un segnale di ciò che per lei ha valore.

Riflettere su cosa questa situazione le comunica su di sé e sui suoi bisogni. Potrebbe chiedersi: cosa mi fa sentire rispettata e valorizzata nelle relazioni?

Valutare se è necessario o meno esprimere il suo fastidio alla sua amica. Se lo desidera, potrebbe farlo non per "zuffarsi", ma per comunicare come si è sentita. Anche se lei ritiene che la sua amica non possa comprendere appieno, un confronto autentico potrebbe portare una maggiore chiarezza nel loro rapporto.

Infine, se questo episodio le ha fatto emergere un senso di vulnerabilità o insicurezza che sente di voler esplorare più a fondo, potrebbe considerare l'idea di affrontarlo in un percorso di crescita personale o terapeutico. Spesso, queste situazioni offrono l’opportunità di conoscersi meglio e di sviluppare una maggiore sicurezza nelle relazioni e nel rapporto con sé stessa.

Rimango a sua disposizione se desidera approfondire.

Un caro saluto.

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Buongiorno,
la reazione che descrive non è affatto sciocca: è normale provare emozioni contrastanti in situazioni che toccano parti profonde di noi, anche se razionalmente sembrano poco rilevanti. L'episodio potrebbe aver sollecitato non solo l'ego, ma anche antichi schemi legati al valore personale, alla competizione o al riconoscimento. È interessante che lei abbia notato queste emozioni e scelto di riflettere anziché reagire, dimostrando grande consapevolezza.

Ha mai pensato di approfondire il significato di queste "ferite dell'ego" e come possono essere collegate a esperienze o bisogni più profondi? Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a trasformare questa consapevolezza in strumenti per gestire meglio simili situazioni in futuro.

Cordiali saluti,
dr Tealdi






la domanda che pone è complessa e tutt'altro che sciocca, sembra il presupposto ideale per poterla esplorare con la giusta attenzione insieme a un professionista. quello che cura un nostro malessere è lo spazio terapeutico, la relazione terapeutica. questo spazio predisposto alle domande permette di aprirsi ed è sicuramente funzionale, ma per approfondire bisognerebbe utilizzare un'altra sede.
Buona sera. Leggendo attentamente il suo racconto ho percepito il disagio ed il disorientamento del momento in cui si trova. Non è facile gestire le difficoltà con il suo fidanzato, determinate da momenti critici di entrambi, e la possibilità di spazzarle via, occupando la mente con una vecchia fiamma di qualche tempo fa. Indipendentemente dall'aver chiuso o meno la relazione con il suo fidanzato, cosa non ben chiara nel racconto, stare e fermarsi, quando le cose si complicano o assumono sfumature diverse, sembrerebbe la cosa migliore da fare per comprendere e comprendersi. Più facile fuggire ed immergersi in pensieri e relazioni nuove, possibili o ipotetiche che siano, che guardare a sé e a cosa, di questo momento di difficoltà e di non equilibrio all'interno della coppia, abbia destabilizzato il suo equilibrio personale! Più che capire sarebbe bello per sé stessa provare a scoprire quanto, forse, ancora di sé non si è data la possibilità di conoscere!
Buongiorno,

grazie per aver condiviso questa esperienza così articolata. È del tutto comprensibile che un episodio come questo possa generare emozioni contrastanti, anche quando, razionalmente, ci sembra che non dovrebbero avere un grande peso. Il nostro "ego ferito", come lo definisci, può essere visto come una manifestazione del nostro bisogno di validazione, di rispetto e di equilibrio nei rapporti interpersonali.

In questo caso specifico, ci sono diversi elementi in gioco:

La tua storia passata con questa persona – Anche se è una vicenda chiusa, può esserci ancora un residuo emotivo, qualcosa di "sospeso" che può riemergere in situazioni impreviste.
Il comportamento della tua amica – Il fatto che lei abbia ignorato un possibile disagio da parte tua potrebbe aver amplificato la tua reazione emotiva, poiché tocca temi come la fiducia e la sensibilità reciproca.
La fase attuale della tua relazione – Essendo un momento delicato, è possibile che tu sia più esposta a reazioni emotive intense, poiché le tue energie sono già in parte assorbite da altri fattori.
È importante riconoscere che ciò che provi non è né sciocco né ingiustificato: le emozioni che emergono hanno sempre una funzione, anche se apparentemente non razionale. Possono aiutarci a comprendere meglio noi stessi e a rafforzare i nostri confini emotivi.

Per quanto riguarda il "curare" questa ferita e prevenire che episodi simili abbiano un impatto significativo, ti consiglio alcune riflessioni:

Cerca di esplorare cosa rappresenta per te il comportamento della tua amica e il motivo per cui ha toccato un nervo scoperto. Forse c'è un bisogno di maggiore chiarezza nei rapporti o di un confronto diretto.
Considera se, in un momento più sereno, sia utile esprimere il tuo disagio con lei in modo costruttivo, per tutelare il rapporto e far sì che entrambi possiate crescere nella comprensione reciproca.
Ricorda che accettare le emozioni, senza giudicarle, è già un grande passo per gestirle.
Tuttavia, data la complessità dei fattori coinvolti, sarebbe utile e consigliato approfondire questo tema con uno specialista. Un professionista può sfruttare uno spazio sicuro per esplorare a fondo queste dinamiche, fornendoti strumenti concreti per rafforzare il tuo benessere emotivo.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno gentile utente, la ringrazio per la sua condivisione. Non conoscendola di persona posso provare a ipotizzare alcune motivazioni. Quando ci sentiamo feriti probabilmente veniamo toccati nell'immagine che abbiamo di noi e nella nostra autostima; ad esempio può darsi che lei si sia sentita da meno poiché questo ragazzo ha provato interesse anche per la sua amica, oppure che il fatto che ora questo ragazzo si sia interessato alla sua amica le dia la sensazione di averlo 'perso', in qualche modo. Può provare a domandarsi se questo evento l'abbia fatta sentire di aver perso qualcosa o sminuita nell'idea che ha di sé. E' importante che lei si sia posta questa domanda riguardo a cosa può essere successo dentro di sé, è un'ottima occasione per conoscere un aspetto di insicurezza di cui magari non era consapevole. Rimango a disposizione per dubbi o domande. Cordialmente, dott.ssa Chiara Tumminello.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara utente, comprendo perfettamente la tua confusione e il tuo disagio. La situazione che hai descritto è complessa e coinvolge una serie di emozioni contrastanti, ed è normale tu stia cercando di decifrare. Rifletti su i tuoi sentimenti e prenditi il tempo di parlarne con uno psicoterapeuta. Condividere i sentimenti con una persona di fiducia può aiutarti a vedere la situazione da un’altra prospettiva. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, un caro saluto, dott.ssa Cristina Sinno.
Salve, ci sono molti spunti sul suo racconto sul quale potremmo lavorare, sarebbe sminuire il suo problema rispondendo qui. Provi ad iniziare un percorso terapeutico, così da poter lavorare sui vari aspetti da lei elencati.
Cordialmente, la dott.ssa Sara Englaro.
Buongiorno, il suo quesito è soddisfabile se fosse posto più ad un Taumaturgo (un mago che fa miracoli) che ad uno Psicoterapeuta.... Le dimensioni alle quali si rivolge abbracciano infatti anche le periferie lontane sia dell'animo umano che dei tormenti inafferrabili che uno scrittore poeta (Elio Vittorini) includeva nella famiglia degli "astratti furori". Perciò, senza il timore di lasciarla se non parzialmente appagata, le propongo di partire da una questione che le potrà sembrare sin troppo "laterale" : Lei prima di accennare a questo disagio legato ad una ferita dell'Ego (che è ovviamente ma in misura sconosciuta coinvolto) si è concentrata sulla difficoltà (di origine esterna) che sta attraversando la relazione con il suo attuale fidanzato, è su questa che la invito a concentrare le sue priorità, infatti una serie di azioni volte a proteggere e rafforzare la propria sfera di affetti cardinali è capace di armare le più resistenti difese dalle "oscure e incomprensibili" intromissioni sentimentali del mondo esterno. Queste ultime, infatti, non smetteranno mai di ficcanasare quella sfera, nei modi più subdoli ed ineffabili di cui è capace il mondo, peraltro divenuti incredibilmente sottili nelle sembianze dei social... Concentrare i suoi sforzi, assieme al suo fidanzato, per risolvere le questioni che stanno affaticando la vostra relazione, è il mezzo attraverso cui immunizzarvi da tutte le ingiustificabili ed inafferrabili ingerenze che il mondo fa (e farà, poiché non sarà l'ultima) e che non smetteranno mai di attentare le relazioni più importanti ed autentiche. Le sembra una risposta insoddisfacente? perché semplicemente è impossibile dominare in senso assoluto la complessità dell'animo umano, accettare questo presupposto, imparare a "lasciar andare" certe porzioni di ineffabile, significa "risparmiare" più energia ed emozioni a ciò che può davvero cambiare, per esempio le problematiche che adesso stanno affliggendo la sua relazione principale. Lo so, da un certo fastidio vederla in questo modo, ma la invito a provare, perché potrebbe essere lo spunto per un grande sollievo. Buona giornata
Salve, lei è ancora molto giovane e questo la porta ad essere eccessivamente fiduciosa negli altri. Faccia maggiore attenzione nel scegliere le sue amicizie e si confidi solo con chi sa difenedere i suoi segreti. Per fare un po' di palestra a proposito, le consiglierei di iniziare un percorso psicologico che possa rafforzare il suo io e aiutarla nel gestire le relazioni. Un saluto
Gent.ma paziente,
tutti noi possiamo avere delle aree con dei ricordi speciali, a volte legati ad esperienze con altre persone. La sua amica ha fatto indubbiamente un'invasione di campo in una delle sue aree private, quindi probabilmente lei si è sentita così perchè l'area è stata violata proprio da una persona che ne sapeva qualcosa in più e inoltre perchè questo fatto le ha suscitato nuove domande su quel ragazzo e sulla situazione sentimentale avuta con lui. Non so se la sua sia una gelosia vera e propria verso quel ragazzo, credo sia sicuramente una gelosia per una sua area speciale che rischia di perdere questo status di eccezionalità. Provi a rifletterci e vedere se riesce dentro di sè a sistemare la situazione. Altrimenti, se vuole anche solo fare qualche colloquio per capirsi più a fondo sono disponibile, anche in modalità online.
Un saluto,
dr.ssa Elisa Paganini
La reazione che descrive è del tutto comprensibile e legata alla complessità delle emozioni umane. Il “fastidio” non è tanto per il ragazzo in sé, ma per ciò che rappresenta: una parte del suo passato che, sebbene razionalmente chiusa, sembra portare con sé un senso di incompiuto. Questo, unito al comportamento della sua amica, può aver toccato due corde delicate: il bisogno di essere rispettata nelle sue esperienze passate e il confronto implicito con l’attenzione che quell’uomo ha ora dato a lei.

Il “ferire l’ego” potrebbe riflettere una sensazione di vulnerabilità o un bisogno latente di riconoscimento, tipico di situazioni dove sentiamo che qualcun altro invade uno spazio simbolico “nostro”. Non è sciocco né irrazionale, ma umano.

Per “curare” il fastidio, potrebbe aiutare a riconoscerlo e legittimarlo senza giudicarsi: è naturale sentirsi così. Non è necessario confrontare la sua amica se non lo ritiene utile, ma può riflettere su cosa ha bisogno in un’amicizia (sensibilità, rispetto). Lavorare su sé stessa, forse con tecniche di introspezione o un percorso di crescita personale, può aiutarla a gestire meglio situazioni simili in futuro.
Grazie per aver condiviso la sua esperienza. Mi sembra che la sua reazione emotiva a questo episodio, pur essendo razionalmente di poco valore, derivi da una sensazione di vulnerabilità legata al suo ego. L'episodio con la sua amica, seppur non serio, ha probabilmente attivato una paura di essere messa in discussione o di vedere qualcosa di irrisolto nel passato tornare a influire sul presente, soprattutto nella sua relazione attuale. Questo tipo di ferita emozionale, sebbene possa sembrare sproporzionata rispetto alla situazione, riflette un bisogno di rispetto e di sicurezza emotiva.

Per "curare" questa ferita, sarebbe utile riflettere su come si percepisce dentro le sue relazioni e sui suoi limiti. A volte, un confronto con la propria amica potrebbe chiarire i confini. Le emozioni che ha provato sono comunque valide e meritano attenzione.

Le suggerisco di non giudicarsi troppo severamente e di usare questa esperienza come occasione per capire meglio le proprie necessità emotive.

Un saluto,
dott. Giuseppe Saracino
Buongiorno,
sta vivendo e ha vissuto in questi anni una relazione sana fatta di benessere, di elevazione e sviluppo, di crescita, di supporto reciproco che come dice ora sta vivendo delle difficoltà; è normale che proprio in questo momento ha piacere, bisogno, desiderio di supporto, di vicinanza e comprensione dei suoi affetti più cari, tra cui la sua amica ...la sua amica va forse contro le sue speranze? si comporta al di là delle sue aspettative? Le consiglio di soffermarsi sulla sua personale e rispettabile idea di amicizia e in base a ciò prendere le sue decisioni. D'altro canto vale il fatto che dove pongo la mia attenzione è lì che metto la mia energia ed è lì che io sono per questo le consiglio di dirottarla, rifocalizzarla verso la/le persone e le situazioni che le fanno del bene in un'ottica di reciprocità. Auguri

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