Buongiorno a tutti. Ho un grande problema con mia mamma, o con me stessa, non capisco... Sento di a

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Buongiorno a tutti.
Ho un grande problema con mia mamma, o con me stessa, non capisco... Sento di amarla, ma non riesco a dimostrarglielo perché lei mi adora e mi dà letteralmente fastidio. Mi infastidisce che mi consideri la più bella, la più brava, la più intelligente e comunque in tutto migliore di lei. Io, consapevole di non essere nulla di tutto ciò, sono molto brava in alcune cose e pessima in altre, come tutti, leggo questi complimenti come ricerca di complimenti, tipo "ma no, sei bravissima anche tu" che però non riesco a fare perché non è nel mio carattere fare e perché sicuramente non faccio a comando, ma quando voglio io. Tutta la vita ha cercato con ricatti psicologici di farmi o non farmi fare determinate cose. Ad un certo punto ho iniziato a fare solo ciò che volevo io, ma ancora oggi che ho 55 anni, riesce a farmi sentire in colpa ed io sono furibonda e perdo puntualmente la pazienza con un' ottantottenne triste e da tutta la vita auto depressa... Aiutoooo!!!!!!!
Buongiorno,

La situazione che descrivi con tua madre è complessa e coinvolge dinamiche emotive profonde che si sono sviluppate nel corso degli anni. È comprensibile sentirsi frustrata e confusa di fronte a comportamenti che sembrano contraddittori e che suscitano in te emozioni intense.

Prima di tutto, è importante riconoscere che i sentimenti di fastidio e irritazione che provi verso tua madre possono essere legati a una serie di fattori. Il costante bisogno di rassicurazione e i complimenti esagerati che lei ti rivolge potrebbero farti sentire sotto pressione o come se le tue capacità e i tuoi successi siano messi in discussione. Questo può portare a un senso di inadeguatezza o di colpa, soprattutto se percepisci i suoi comportamenti come manipolatori.

Un altro aspetto da considerare è il possibile conflitto interno tra il desiderio di essere indipendente e l’influenza che tua madre ha ancora su di te. Anche se hai fatto passi avanti nel seguire la tua strada, è evidente che alcune delle sue azioni continuano a influenzarti emotivamente.

Per affrontare questa situazione, potrebbe essere utile lavorare su alcuni punti specifici:

1. **Comprendere le dinamiche relazionali**: Riflettere su come le interazioni con tua madre hanno influenzato il tuo comportamento e le tue emozioni può essere un primo passo importante. Capire le radici del tuo fastidio può aiutarti a gestire meglio queste emozioni.

2. **Stabilire limiti sani**: È essenziale imparare a stabilire confini chiari con tua madre. Questo potrebbe significare limitare il tempo che trascorri con lei o trovare modi gentili ma fermi per rispondere ai suoi commenti e richieste.

3. **Gestire il senso di colpa**: Il senso di colpa può essere un potente deterrente per il cambiamento. Lavorare su tecniche di auto-compassione e assertività può aiutarti a sentirti più sicura nelle tue decisioni e a ridurre la colpa.

4. **Ricerca di supporto professionale**: Considerare di parlare con un terapeuta potrebbe offrirti uno spazio sicuro per esplorare questi sentimenti e sviluppare strategie efficaci per gestire la relazione con tua madre.

Se desideri approfondire questi aspetti e ricevere supporto personalizzato, sono disponibile per discutere di questi temi in un contesto terapeutico. La terapia può essere un'opportunità preziosa per esplorare le tue emozioni e trovare modi per migliorare il tuo benessere.

Cordiali saluti.

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Cara signora, lei racconta di una dinamica che si apre spesso nel rapporto tra genitori e figli, indipendentemente dall'età degli uni e degli altri.
Tra le righe ci dice giustamente che i suoi bisogni non sono e non possono essere quelli di sua madre.
E dunque ha senso la rabbia come pure l'impotenza nel ritrovarsi purtroppo spesso punto e a capo.
Le posso proporre di approfondire, potremmo incontrarci in un colloquio online.
Buonasera, la dinamica che descrive accomuna molte altre persone. Le auguro di trovare la forza di iniziare un percorso psicologico che la possa aiutare a sentire le emozioni con meno disagio o sofferenza.
Termina il suo messaggio con una richiesta di aiuto, su questa piattaforma può trovare facilmente nelle sue vicinanze molti professionisti in grado di rispondere alla sua richiesta.
Cara signora,
Valuti un percorso di psicoterapia per comprendere a fondo il motivo della sua rabbia. Restare invischiati in una relazione ambigua con i genitori ci mette nella posizione di ripetere in altre relazioni quello che abbiamo imparato in famiglia.
Lei è ancora giovane coraggio!
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL
Salve,
le dinamiche che descrive esprimono un'altalena emotiva comune tra molte figlie con le proprie madri.
In generale il rapporto mamma figlia è una relazione molto speciale che determina spesso proiezioni, aspettative e dipendenze che perdurano tutta la vita.
Non essendo entrambe giovanissime, le vostre dinamiche hanno radici antiche e tradiscono copioni consolidati negli anni.
Lei potrebbe giovare molto da un percorso clinico per meglio comprendere tutte le voci interne che sostengono e fanno da cornice a questi giochi relazionali ed alla immagine di se stessa oltre che alla sua autostima.
Le consiglio vivamente di potersi esprimere oltre una mail in un rapporto clinico con una figura esperta in grado di aiutarla a dare voce al suo vissuto ed alle sue volontà per raggiungere un miglior grado di consapevolezza.
Cordiali saluti
Cara utente,
grazie per aver condiviso la sua situazione complessa e delicata. È evidente che il rapporto con sua madre le stia creando un grande disagio emotivo. Di seguito le propongo alcune riflessioni e suggerimenti che potrebbero aiutarla a gestire meglio questa dinamica familiare.
È importante riconoscere e accettare i suoi sentimenti, anche quelli negativi. Sentire fastidio o rabbia nei confronti di sua madre non la rende una cattiva persona. Questi sentimenti spesso derivano da dinamiche relazionali complesse e possono essere il risultato di anni di interazioni difficili.
Le aspettative eccessive di sua madre possono farla sentire sotto pressione. Quando lei la elogia esageratamente, potrebbe essere che stia proiettando su di lei le proprie insicurezze e desideri irrealizzati. Riconoscere questo può aiutarla a vedere i suoi commenti sotto una luce diversa e a non sentirsi obbligata a rispondere in un certo modo.
Stabilire dei confini chiari è essenziale per proteggere il suo benessere emotivo. Questo può includere:
-Limitare il tempo che trascorre con lei: se gli incontri frequenti tla stressano, provi a ridurre la frequenza o la durata delle visite.
-Chiarire le sue aspettative: spieghi a sua madre come preferisce che si relazioni a lei, in modo gentile ma fermo.
-Proteggere il suo spazio personale: sentirsi libera di fare ciò che desidera senza sensi di colpa è fondamentale.
I ricatti emotivi possono essere particolarmente difficili da affrontare. Potrebbe provare a rispondere in modo calmo e assertivo, ad esempio dicendo: "Capisco che tu possa sentirti in questo modo, ma devo prendere decisioni che sono giuste per me." Mantenere la calma e non reagire emotivamente può aiutare a ridurre l'impatto dei suoi tentativi di manipolazione.
È importante accettare che sua madre potrebbe non cambiare il suo comportamento. Si concentri su ciò che può controllare: le sue reazioni e le sue scelte. Imparare a gestire le sue risposte emotive può aiutarla a sentirsi più in controllo della situazione.
Si assicuri di dedicare tempo a se stessa e alle cose che la fanno stare bene. Praticare attività rilassanti e gratificanti può aiutarla a gestire lo stress e a mantenere un equilibrio emotivo.
Anche se è difficile, cercare di comprendere le difficoltà e le insicurezze di sua madre può aiutarla a sviluppare una forma di compassione per lei. Questo non significa giustificare il suo comportamento, ma può aiutarla a reagire con meno rabbia e più pazienza.
Affrontare e migliorare la relazione con sua madre richiede tempo e impegno, ma è possibile trovare un equilibrio che le permetta di vivere con maggiore serenità. Parlare con uno psicologo potrebbe essere molto utile per esplorare in profondità i suoi sentimenti e le dinamiche familiari. Un professionista può offrirle strategie pratiche per gestire le sue emozioni e migliorare la comunicazione con sua madre.
Spero che questi suggerimenti le siano utili.
Un caro saluto.
Buongiorno,
devo essere sincera, ho letto la sua richiesta di aiuto e quando ho letto la sua età sono rimasta un pò perplessa.
Sembrava un messaggio di una adolescente e credo che la questione più importante sia proprio questa.
Non le darò suggerimenti, non servono, le serve un posto dove poter capire quello che ad oggi le sfugge e per ciò la affligge.
Un caro saluto
Lavinia
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Buongiorno,
è importante il disagio che prova e che sento le dia veramente tanto fastidio. Più che parlare di sua madre credo che lei debba parlare di se con qualcuno, chiarire bene quali sono i confini fisici ed emotivi che dovrebbe iniziare ad avere nelle relazioni perché spesso il modo come ci comportiamo( anche non volendo) insegna agni altri come trattarci. Valuti un percorso con un professionista per il suo benessere.
Grazie
Rimango a disposizione
Dr. Grazia Chianetta
Buongiorno, ha mai pensato di intraprendere un percorso con un professionista? Se non lo ha fatto, come mai? Questi potrebbero essere due riflessioni da fare.
Da quello che dice il rapporto problematico con sua madre o con se stessa, come dice lei, ha radici profonde e anche se lei è riuscita negli anni ha cambiare qualcosa probabilmente non ha risolto ciò che ci sta dietro. Potrebbe essere questo un buon momento per risolvere ciò che le crea disagio?

Saluti
Elisabetta Cavicchioli
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Buon pomeriggio,
spiacente per la situazione che racconta.
Ci sono delle strategie sia per canalizzare la rabbia del momento che per "sigillare" lo sgancio dalle figure genitoriali qualora vi fossero dei rallentamenti o delle difficoltà. L'approccio strategico può utilizzare a tal proposito anche un tipo particolare di scrittura. Sicuramente un confronto con un professionista potrebbe supportarLa e guidarLa in questa momento.
Saluti
Gentile utente,
Il rapporto genitori-figli è sempre complesso perché prevede la necessità di comprendere la giusta distanza-vicinanza emotiva più che fisica. Dalle sue parole si comprende che le dinamiche relazionali con sua madre siano per lei fonte di grande disagio e, da figlia, soffre per questo. Non sempre è facile comprendere come porre dei limiti e sentirsi legittimati nel farlo, perché i sensi di colpa spingono a restare dove si è.
Le consiglio di valutare la possibilità di intraprendere un percorso in cui scoprire come mai sperimenta queste emozioni e sentirsi accolta da un professionista.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ninonà
Buona sera, grazie per la condivisione, mi dispiace per la situazione che sta vivendo, mi rendo conto che ciascuno di noi ha una storia di vita difficilmente descrivibile in poche righe, e poiché ci sono elementi mancanti, non so se una risposta approssimativa Le possa essere utile in questo momento. in ogni caso è normale avere dei sentimenti contrastanti nei confronti di una persona a cui si è legati, soprattutto quando ci sono dinamiche complesse e manipolative in gioco. Ovviamente, le posso lasciare alcuni suggerimenti come il riconoscere i suoi sentimenti, la capacità di stabile dei confini e la gestione del senso di colpa. Tutto questo puo essere fatto in un percorso psicoterapeutico. Rimango a disposizione. buonaserata
Gentile utente, mi spiace molto per la sua situazione. Lei ha già individuato parte del problema nella relazione con sua madre: i ricatti psicologici. A volte l'amore eccessivo finisce per limitare, invece che offrire.
Un consulto psicologico potrebbe aiutarla nella relazione con sua madre e a stare meglio.
Resto a disposizione, anche online, in caso fosse interessata.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza e complimenti per essere riuscita a chiedere un aiuto.
Lei è riuscita a sopportare fino ad oggi una situazione che le ha creato non poca sofferenza, questo mi fa pensare che potrebbe avere un ottimo bagaglio di risorse personali.
Ovviamente le informazioni a disposizione non sono sufficienti per fornirle la risposta esaustiva che desidera, non si può racchiudere una vita intera di rabbia e sensi di colpa in poche righe.
Partirei a riflettere dalle sue prime parole "ho un grande problema con mia mamma o con me stessa".. non sempre è semplice porre dei limiti sani con le proprie figure genitoriali. Se non lo ha già fatto, rifletta sulla possibilità di chiedere supporto a un professionista: potrebbe aiutarla a comprendere perchè fino ad oggi non è stato possibile porre maggiori limiti nel rapporto con sua madre e, se vorrà, potrebbe anche scoprire nuovi modi per relazionarsi con lei. Rimango a disposizione, un cordiale saluto. Dott.ssa Chiara Puddu
Buongiorno, le dinamiche che lei descrive sono state "costruite" nel corso degli anni, lei in qualche modo si è ribellata ed ha acquisito alcune consapevolezze rispetto al rapporto con sua madre, questo l'ha aiutata ma la relazione con il genitore va indagata, si sente ancora invischiata in un relazione che deve prendere ulteriori distanze per capire veramente chi è Lei, come Lei si considera, che autostima ha e quanto è indipendente/dipendente dal genitore, dalle etichette che le sono state attribuite.
Le consiglio un percorso psicologico, un saluto. Dott.ssa Michela Cinti
Cara utente la situazione che lei descrive è complessa e darle una risposta esaustiva e risolutiva per messaggio non è semplice. Quello che mi sento di dirle è che ad oggi si merita di sciogliere le difficoltà, la rabbia e la frustrazione che si porta dietro in questa relazione con sua mamma poichè le problematiche e difficoltà non mi sembra risalgano a qualche mese fa ma sono ben più incastrate nel passato. Quello che lei vive oggi nella lettura delle parole di sua mamma ha origine antica e per questo l'unico modo per avere un rapporto positivo con sua mamma è sciogliere le cose del passato, rendersi conto che sua mamma oggi non è più la mamma di un tempo, è una signora anziana e che forse alcuni di quei complimenti di oggi sono sinceri e senza secondi fini. Bisogna staccare il passato dal presente è un processo però che può essere fatto solo in terapia.
Rimango a disposizione. Un caro saluto Dott.ssa Valentina Mestici
Buongiorno, anche se ama la sua mamma, mi pare che si renda conto che lei le entra dentro e la influenza, rendendola inerme nel difendersi da tutto ciò. È un tema parecchio frequente e forse sarebbe ora che lei lo affrontasse con un percorso che le faccia vivere in modo diverso questo rapporto, soprattutto ora che la sua mamma è anziana. Ci pensi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,

la relazione con sua madre è per lei fonte di grande sofferenza. Potrebbe approfondire meglio quanto le accade all'interno di un percorso di psicoterapia. Si affidi ad uno specialista, potrà aiutarla a trovare una definizione di se che le dia una maggior serenità.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Quando si parla di dinamiche relazionali molto salde e consolidate si fa sempre un po' fatica a centrare il punto. Di fronte ad una comunicazione o un comportamento vissuto come contraddittorio la reazione emotiva di confusione/frustrazione è comprendibile. Mi fa riflettere che è una dinamica nata e fortificata nel corso del tempo. Sarebbe utile capire che sentimenti di fastidio e irritazione prova, verso se stessa e verso sua madre. Non mi è chiaro ad esempio il legame tra il costante bisogno di rassicurazione e il senso colpa che prova lei (se ho capito bene). Tutto ciò è guarnito anche da un altro conflitto, l'indipendenza che con l'età ha stabilito e l'influenza che sua madre esercita ancora su di lei. Questi aspetti sono di rilevanza clinica e ci si potrebbe lavorare.

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