Buongiorno a tutti, ho eseguito recentemente un BREATH TEST per intolleranza al lattosio a causa di
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Buongiorno a tutti,
ho eseguito recentemente un BREATH TEST per intolleranza al lattosio a causa di fenomeni di gonfiore addominale che si verificano frequentemente negli ultimi anni.
Il breath test è risultato POSITIVO, nonostante il valore di H2 non superasse mai nemmeno i 10 ppm (15 a T0 e poi via via decrescendo verso 2, salendo a 4 come picco massimo dopo 120’). La spiegazione che è stata data al mio medico di base (che ha dovuto contattare la struttura per avere delucidazioni) è che oltre al valore di H2, si considera anche il valore di CH4 e, in particolare, la differenza tra i due metaboliti. Anche qui mi sorgono comunque i dubbi perché a T0 avevo 90 ppm di CH4, che si è assestato poi sui 66, con un picco massimo a 83 ppm a 150’, tornando poi stabile sui 60.
Potete aiutarmi ad interpretare questo test? È il picco degli 83ppm che ha determinato la positività del test?
Grazie mille!
ho eseguito recentemente un BREATH TEST per intolleranza al lattosio a causa di fenomeni di gonfiore addominale che si verificano frequentemente negli ultimi anni.
Il breath test è risultato POSITIVO, nonostante il valore di H2 non superasse mai nemmeno i 10 ppm (15 a T0 e poi via via decrescendo verso 2, salendo a 4 come picco massimo dopo 120’). La spiegazione che è stata data al mio medico di base (che ha dovuto contattare la struttura per avere delucidazioni) è che oltre al valore di H2, si considera anche il valore di CH4 e, in particolare, la differenza tra i due metaboliti. Anche qui mi sorgono comunque i dubbi perché a T0 avevo 90 ppm di CH4, che si è assestato poi sui 66, con un picco massimo a 83 ppm a 150’, tornando poi stabile sui 60.
Potete aiutarmi ad interpretare questo test? È il picco degli 83ppm che ha determinato la positività del test?
Grazie mille!
Buongiorno,
Nell'elaborazione del suo referto è stato tenuto conto della concentrazione nel respiro di metano in risposta alla somministrazione di lattosio, procedura che sta sempre più divenendo una prassi poiché si è scoperto che una percentuale della popolazione non produce sufficienti quantità di idrogeno (con il rischio, dunque, di falsi negativi).
Idrogeno e metano, infatti, sono entrambi opera dalla fermentazione del microbiota intestinale, e la prevalenza di uno o dell'altro metabolita dipendono da concentrazione e tipologia dei microrganismi che popolano il suo colon.
Per avere una risposta definitiva dovrà però rivolgersi al medico chirurgo – in quanto l'unico professionista sanitario in grado di porre diagnosi –, che saprà inoltre elencarle le accortezze da avere in caso di conferma del risultato del laboratorio di analisi.
A disposizione per ulteriori domande, un cordiale saluto
Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista
Nell'elaborazione del suo referto è stato tenuto conto della concentrazione nel respiro di metano in risposta alla somministrazione di lattosio, procedura che sta sempre più divenendo una prassi poiché si è scoperto che una percentuale della popolazione non produce sufficienti quantità di idrogeno (con il rischio, dunque, di falsi negativi).
Idrogeno e metano, infatti, sono entrambi opera dalla fermentazione del microbiota intestinale, e la prevalenza di uno o dell'altro metabolita dipendono da concentrazione e tipologia dei microrganismi che popolano il suo colon.
Per avere una risposta definitiva dovrà però rivolgersi al medico chirurgo – in quanto l'unico professionista sanitario in grado di porre diagnosi –, che saprà inoltre elencarle le accortezze da avere in caso di conferma del risultato del laboratorio di analisi.
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Dott. Nicolò Gallo Curcio
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Salve, lei afferma di avere effettuato il BREATH TEST a seguito dei Disturbi addominali che presenta negli ultimi tempi, di solito l'intolleranza al lattosio si accompagna a diarrea. A volte può esserci una positività relativa e secondaria a un fenomeno più complesso di disbiosi intestinale chiamato SIBO, per cui il risultato può essere positivo, anche se il Golden standard per tale condizione è il break test al lattulosio. Per scongiurare la sua intolleranza a lattosio, se proprio è importante per lei saperlo, non le resta che procedere alla indagine genetica per mutazione del gene della lattasi, su consiglio del curante ovviamente. In ogni caso, per avere un minimo di miglioramento della sua condizione, quantomeno il lattosio va escluso per un periodo di tempo variabile (dato che genera fermentazione a causa o della disbiosi o del deficit di lattasi). Ma non sarà sufficiente solo questo accorgimento se dovesse trattarsi di una disbiosi di tipo fermentativo. A disposizione per ulteriori domende! Roberta Garozzo
Buonasera per effettuare una diagnosi non basta un'esame come il breath test ma è necessario ripercorrere la sua storia clinica remota e attuale, e i suoi sintomi dall'insorgenza ad oggi (sono sempre presenti o si presentano solo dopo aver ingerito specifici alimenti e bevande) e solo dopo si può fare una diagnosi di intolleranza al lattosio o sospettare di disbiosi fermentativa o sovracrescita batterica intestinale (SIBO). In generale se un paziente ha sempre gonfiore e dolore addominale sarebbe più corretto fare un breath test del lattulosio e non del lattosio che di solito dovrebbe essere effettuato soltanto da coloro che sviluppano i sintomi dopo l'assunzione di alimenti ricchi di lattosio come latte, latticini e formaggi freschi. Purtroppo i sintomi di queste intolleranze sono molto simili ma già solo facendo alcune domande mirate si può capire se si tratta semplicemente di intolleranza al lattosio o di SIBO, è importante fare tale distinzione perchè la prima si risolve togliendo il lattosio dalla dieta mentre la SIBO si risolve tramite terapia antibiotica e una dieta ideata per tale problematica, per disbiosi e per disturbi gastrointestinali ovvero la dieta Low Fodmaps. Spero di essere stata abbastanza chiara, le faccio i migliori auguri Dott.ssa Maria Luz Viloria
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buongiorno, se i sintomi che l'hanno portata a fare il test dovessero rientrare dopo un periodo di esclusione del lattosio dalla sua dieta, avrebbe la prova empirica della sua intolleranza.
saluti
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Salve,
tenga presente che i range (come capita anche per gli esami del sangue d'altronde) possono essere diversi cambiando laboratorio analisi, quindi non è sempre semplice ed immediato intepretare un esito, infatti il suo medico curante ha saggiamente chiamato la struttura per avere maggiori delucidazioni.
Sarà poi sempre cura del suo medico consegnare una diagnosi di intolleranza oppure rimandarla ad uno specialista.
Cordialmente,
Elisa Verbale
tenga presente che i range (come capita anche per gli esami del sangue d'altronde) possono essere diversi cambiando laboratorio analisi, quindi non è sempre semplice ed immediato intepretare un esito, infatti il suo medico curante ha saggiamente chiamato la struttura per avere maggiori delucidazioni.
Sarà poi sempre cura del suo medico consegnare una diagnosi di intolleranza oppure rimandarla ad uno specialista.
Cordialmente,
Elisa Verbale
Salve
Consiglio:
Contattaci il medico che le ha prescritto l'esame.
Contatti un nutrizionista per migliorare la sua alimentazione in quanto possibile non sia solo un problema di lattosio
Saluti
Dott Stefano Carrara
Biologo nutrizionista e massaggi per il benessere
Cavenago di brianza e Rho
Consiglio:
Contattaci il medico che le ha prescritto l'esame.
Contatti un nutrizionista per migliorare la sua alimentazione in quanto possibile non sia solo un problema di lattosio
Saluti
Dott Stefano Carrara
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Gentilissimo, sicuramente il test genetico non lascia ombra di dubbio. Io consiglio sempre quello.
Buongiorno
da quello che riferisce risulta riduttivo fermarsi solo al breath test eseguito una sola volta, il consiglio è di ripeterlo a distanza per avere la certezza e integrare con altri esami che possono essere chiarificatrici riguardo lo stato di infiammazione intestinale. Il riferimento al metano rispetto all'idrogeno rende il test più accurato. Non riferisce se ha fatto altre indagini oltre a questo tipo un test per celiachia. Le consiglio di rivolgersi presso centri specializzati dove troverà chi possa inquadrare il suo problema in seguito potrà rivolgersi ad un nutrizionista che la possa seguire. Se ha necessità sono a sua disposizione
Dott.ssa Filomena Acanfora
da quello che riferisce risulta riduttivo fermarsi solo al breath test eseguito una sola volta, il consiglio è di ripeterlo a distanza per avere la certezza e integrare con altri esami che possono essere chiarificatrici riguardo lo stato di infiammazione intestinale. Il riferimento al metano rispetto all'idrogeno rende il test più accurato. Non riferisce se ha fatto altre indagini oltre a questo tipo un test per celiachia. Le consiglio di rivolgersi presso centri specializzati dove troverà chi possa inquadrare il suo problema in seguito potrà rivolgersi ad un nutrizionista che la possa seguire. Se ha necessità sono a sua disposizione
Dott.ssa Filomena Acanfora
Buonasera, provo a darle delucidazioni in merito; come le avranno detto ci sono due tipi di test per l'intolleranza al lattosio: l’H2 Breath Test, o test dell' idrogeno e C13 Breath Test, o test al Carbonio; quest'ultimo ha diversi vantaggi come la durata inferiore , digiuno meno prolungato rispetto al test H2 e soprattutto bisogna assumere meno lattosio.
Questo test del respiro è basato sulla somministrazione orale di lattosio marcato con l’isotopo stabile non radioattivo 13C. È un metodo diretto e semiquantitativo in cui l’aumento del rapporto isotopico 13CO2/12CO2 misurato nell’espirato è direttamente correlato alla quantità di lattosio metabolizzato e assorbito, quindi all’attività dell’enzima lattasi.
Il 13C lattosio breath test è un metodo più diretto in quanto dà una misura della quantità di glucosio e galattosio assorbiti (non dell’idrogeno emesso per mancato assorbimento di lattosio), quindi è più sicuro e preciso.
Questo test ha minor interferenze legate alla presenza di altre patologie, quindi riduce anche i falsi positivi o falsi negativi nei pazienti definiti “non H2-producers”.
Nello specifico viene rilevata la velocità di metabolizzazione del substrato 13C, espresso in dose/h(%).
Un valore di minore di 5 dose/h(%) significa che il soggetto presenta un malassorbimento del lattosio, quindi è intollerante al lattosio.
Spero di esserle stata di aiuto.
A disposizione
Dott.ssa F.A.
Questo test del respiro è basato sulla somministrazione orale di lattosio marcato con l’isotopo stabile non radioattivo 13C. È un metodo diretto e semiquantitativo in cui l’aumento del rapporto isotopico 13CO2/12CO2 misurato nell’espirato è direttamente correlato alla quantità di lattosio metabolizzato e assorbito, quindi all’attività dell’enzima lattasi.
Il 13C lattosio breath test è un metodo più diretto in quanto dà una misura della quantità di glucosio e galattosio assorbiti (non dell’idrogeno emesso per mancato assorbimento di lattosio), quindi è più sicuro e preciso.
Questo test ha minor interferenze legate alla presenza di altre patologie, quindi riduce anche i falsi positivi o falsi negativi nei pazienti definiti “non H2-producers”.
Nello specifico viene rilevata la velocità di metabolizzazione del substrato 13C, espresso in dose/h(%).
Un valore di minore di 5 dose/h(%) significa che il soggetto presenta un malassorbimento del lattosio, quindi è intollerante al lattosio.
Spero di esserle stata di aiuto.
A disposizione
Dott.ssa F.A.
Io eviterei di fare ulteriori test ma seguirei un'alimentazione molto attenta priva di lattosio per almeno 15 giorni osservando se c'è un miglioramento dei sintomi intestinali, della consistenza delle feci e del meteorismo e della circonferenza addominale, continuando però a mangiare tutti gli altri alimenti che abitualmente consuma.
Se cosi' fosse credo che la risposta sia già chiara.
Se così non fosse si possono ipotizzare altre problematiche intestinali come disbiosi intestinale, sibo, permeabilità intestinale o reazione ad altre componenti alimentari. Di conseguenza potrebbe valutare con un gastroenterologo la possibilità di fare ulteriori test.
Cordiali saluti
Dott.ssa Chiara Sala
Se cosi' fosse credo che la risposta sia già chiara.
Se così non fosse si possono ipotizzare altre problematiche intestinali come disbiosi intestinale, sibo, permeabilità intestinale o reazione ad altre componenti alimentari. Di conseguenza potrebbe valutare con un gastroenterologo la possibilità di fare ulteriori test.
Cordiali saluti
Dott.ssa Chiara Sala
Buongiorno, potremmo definire il gonfiore addominale come il male del secolo, purtroppo è un sintomo comune in molte patologie. Dobbiamo andare dunque ad esclusione, ma non si abbatta, con il giusto percorso riuscirà a trovare la cura che fa per lei. Intanto si rivolga a un gastroenterologo, che sarà in grado di differenziare la sua diagnosi ed escludere altre patologie. Successivamente un Nutrizionista potrà trovare il piano alimentare che più si adatta al suo stile di vita. Per quanto riguarda i valori del Breath Test, interpretarli è difficile senza conoscere i parametri utilizzati dal laboratorio a cui si è rivolto. Cordiali Saluti Dott.ssa Raffaella Cirianni
Due parole sul ricorso eccessivo ai test. Ne chiediamo e ne facciamo troppi, spesso senza una vera necessità (non mi riferisco al Breath Test, naturalmente). Il gonfiore addominale è uno dei sintomi più comuni al mondo e dipende quasi sempre dallo stile alimentare generale e dal numero di pasti fuori casa o con cibo processato. Il 65% della popolazione mondiale non riesce a digerire il latte perché non ha la lattasi ma i prodotti a base di lattosio sono facilmente sostituibili con fonti proteiche migliori. Come le ha già suggerito una collega, in questi casi si sospendono gli alimenti con lattosio per 2 o 3 settimane, si mangia cibo sano e si osserva la situazione. In presenza o in assenza di un’intolleranza al lattosio, ridurre le quantità di alimenti con latticini e lattosio nella propria alimentazione migliora comunque la sintomatologia intestinale e la qualità della dieta.
Dr. Daniele Segnini
Dr. Daniele Segnini
Dal suo test emerge una produzione significativa di metano (CH4) con valori piuttosto elevati, e questo può confermare la positività anche se l’idrogeno (H2) resta basso. Per alcuni soggetti, infatti, l’intolleranza al lattosio si manifesta con una produzione maggiore di CH4 piuttosto che di H2. Questo avviene perché alcuni tipi di batteri presenti nell’intestino producono principalmente metano quando fermentano il lattosio non digerito.
Nel suo caso, è probabile che la struttura abbia considerato il picco di 83 ppm di metano come indicativo di una fermentazione intestinale in risposta al lattosio, suggerendo quindi una ridotta tolleranza. I valori di CH4 superiori a 10-20 ppm, soprattutto se associati a sintomi come gonfiore addominale, vengono spesso interpretati come un segno di malassorbimento. In conclusione, il test suggerisce che il suo intestino potrebbe non tollerare bene il lattosio, manifestandosi con sintomi digestivi spiacevoli. Valutare una riduzione del lattosio nella dieta potrebbe aiutare a gestire i sintomi, ma le consiglio di discuterne anche con un gastroenterologo o un nutrizionista per un piano personalizzato. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti!
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Nel suo caso, è probabile che la struttura abbia considerato il picco di 83 ppm di metano come indicativo di una fermentazione intestinale in risposta al lattosio, suggerendo quindi una ridotta tolleranza. I valori di CH4 superiori a 10-20 ppm, soprattutto se associati a sintomi come gonfiore addominale, vengono spesso interpretati come un segno di malassorbimento. In conclusione, il test suggerisce che il suo intestino potrebbe non tollerare bene il lattosio, manifestandosi con sintomi digestivi spiacevoli. Valutare una riduzione del lattosio nella dieta potrebbe aiutare a gestire i sintomi, ma le consiglio di discuterne anche con un gastroenterologo o un nutrizionista per un piano personalizzato. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti!
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
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