Buongiorno a tutti. Fin da quando avevo 15 anni ho sofferto di depressione, ansia e ossessioni ma un
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Buongiorno a tutti. Fin da quando avevo 15 anni ho sofferto di depressione, ansia e ossessioni ma unicamente a 29 anni, poichè rifiutavo di considerarmi malato, ho deciso di inizare un percorso di psicoterapia. Lo psichiatra mi ha prescritto di prendere una pastiglia da 20 mg di paroxetina e 1 pastiglia di tavor 1 mg. Ho avuto dei benefici da questa cura (minore ansia, depressioni e ossessioni pur non scomparse completamente) e anche gli effetti collaterali della paroxetina (difficoltà ad avere un orgasmo ma non l'erezione) non mi davano grande fastidio. Ho proseguito questa cura prima per 2 anni e poi dopo una sospensione di 3 mesi per un altro anno. Purtroppo ogni volta che ho sospeso la paroxetina mi sono ricomparsi i sintomi dell'ansia, della depressione e delle ossessioni. L'ultima volta è stata un mese fa e il mio medico di base (ho sospeso dopo 2 anni la psicoterapia per motivi personali) mi ha consigliato di ricominciare a prendere la paroxetina (il tavor continuo da 3 anni a prenderlo senza interruzioni). Ho ricominciato a prendere 2 settimane fa 1 pastiglia di sereupin da 20 mg. Questa volta però a differenza delle altre ho notato dei cambiamenti radicali sul mio corpo e nella mia mente. Dopo appena 3 giorni di cura con il sereupin l'ansia, la depressione e le ossessioni sono completamente sparite ma nello stesso tempo ho avuto un drastico calo della libido (non riesco più neanche ad avere una erezione). Vorrei gentilmente comprendere il motivo di questo nuovo stato. Inoltre, cosa mi consigliate di fare? (dato che la completa mancanza dell'erezione, fatto mai accaduto nella mia vita, mi preoccupa molto e turba il mio stato d'animo. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che risponderanno al mio quesito. Cordiali saluti.
Buongiorno.
Queste sono domande che dovrebbe porre ad uno psichiatra o al suo medico di base, inquanto gli psicologi non si occupano di farmacoterapia.
Un caro saluto.
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Buongiorno, i farmaci fanno scomparire il sintomo, ma, in diversi casi, il problema sottostante rimane. Mi dispiace per la sua preoccupazione riguardo alla libido: sarebbe opportuno parlarne al suo ex terapeuta che già la conosce o pensare di intraprendere un nuovo percorso psicoterapeutico che dovrà essere affiancato dallo scalo graduale del farmaco. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Buongiorno. Non è raro che si presenti un calo della libido come effetto collaterale della assunzione di psicofarmaci. In ogni caso le consiglio di contattare uno specialista psichiatra per valutare e eventualmente modificare la terapia farmacologica. Saluti
Gentile Utente, valuterei la prescrizione di un'altra molecola da parte di un bravo psichiatra al fine di attutire gli effetti sulla qualità della sua vita. Nel frattempo sarebbe importante lavorare con e su i suoi sintomi di vecchia data in psicoterapia per sviluppare maggiori ed efficaci risorse interne e ricorrere col tempo ad un aiuto farmacologico più blando. Un caro saluto. Dott.ssa Pagliara
Salve, le consiglio di rivolgere questa domanda al suo medico di base, il quale conosce bene la situazione.
Buona serata.
Dott. Fiori
Buona serata.
Dott. Fiori
Buonasera, partendo dal presupposto fondamentale di rivolgersi per le questioni farmacologiche al medico di base o allo psichiatra, si potrebbe anche prendere in considerazione di riprendere la psicoterapia per affrontare le questioni profonde (e “personali”) che si annidano Alla base di ogni sintomo. Un cordiale saluto Dott Elisa Galantini
Gent per quanto riguarda gli effetti secondari degli psicofarmaci lo valuti con il medico che li ha prescritti. Il disagio psicologico non si cura solo con i farmaci ma in modo più profondo e definitivo con la psicoterapia. Inizi un percorso terapeutico con uno psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo comportamentale che l'aiuterà in modo più efficace a comprendere le cause che hanno generato i sintomi e a gestire le sue emozioni. Cordiali saluti dott.ssa Maria Grazia Messaglia
Gentile utente di mio dottore,
in merito alla assunzione dei farmaci sarebbe bene rivolgere queste domande al medico che la tiene in cura.
Consideri però che la sintomatologia da lei descritta, indipendentemente dalla assunzione dei farmaci, richiederebbe di esser trattata mediante l'ausilio di un percorso psicoterapico.
Potrebbe esser utile ricontattare lo specialista con cui aveva iniziato il percorso per potersi incamminare nuovamente verso la guarigione.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
in merito alla assunzione dei farmaci sarebbe bene rivolgere queste domande al medico che la tiene in cura.
Consideri però che la sintomatologia da lei descritta, indipendentemente dalla assunzione dei farmaci, richiederebbe di esser trattata mediante l'ausilio di un percorso psicoterapico.
Potrebbe esser utile ricontattare lo specialista con cui aveva iniziato il percorso per potersi incamminare nuovamente verso la guarigione.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente,le consiglierei di riprendere la psicoterapia e di valutare con uno psichiatra gli effetti collaterali dei farmaci che assume e possibilmente di cambiarli se lo riterrà necessario. Difficile dire se il calo della libido sia dovuto ai medicinali o ad aspetti psicologici. Per valutare questo aspetto servirebbe quanto detto sopra.
In bocca al lupo per tutto
Dott.ssa Valeria Randisi
In bocca al lupo per tutto
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
in generale, quando si prendono farmaci, quanto più si ha l'effetto terapeutico quanto più si avranno anche gli effetti collaterali. Infatti, questa volta, rispetto alla precedente, riferisce che la sintomatologia è del tutto scomparsa, ma con un aggravamento degli effetti collaterali del farmaco stesso. Credo che dovrebbe rivolgersi al suo medico o allo specialista psichiatra per valutare insieme i dosaggi o una terapia alternativa.
Cordialmente,
Dott.ssa Eleonora Pinna
in generale, quando si prendono farmaci, quanto più si ha l'effetto terapeutico quanto più si avranno anche gli effetti collaterali. Infatti, questa volta, rispetto alla precedente, riferisce che la sintomatologia è del tutto scomparsa, ma con un aggravamento degli effetti collaterali del farmaco stesso. Credo che dovrebbe rivolgersi al suo medico o allo specialista psichiatra per valutare insieme i dosaggi o una terapia alternativa.
Cordialmente,
Dott.ssa Eleonora Pinna
Il primo suggerimento è quello di parlare con il suo psichiatra di questo aspetto medico (deve capire bene se è una reazione del farmaco). Potrebbe non essere così e, in tal caso, riprendere la.psicoterapia
Contatti uno psichiatra e le rappresenti le sue problematiche.
È probabile che la terapia farmacologica che assume debba essere corretta.
Le consiglio anche di riprendere la psicoterapia.
Un percorso psicoterapeutico le permette di affrontare il problema alla radice e unito alla terapia farmacologica rappresenta l'intervento più efficace.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
È probabile che la terapia farmacologica che assume debba essere corretta.
Le consiglio anche di riprendere la psicoterapia.
Un percorso psicoterapeutico le permette di affrontare il problema alla radice e unito alla terapia farmacologica rappresenta l'intervento più efficace.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Gentile, le consiglio di parlare di tali effetti collaterali con il medico che le ha prescritto i farmaci. È probabile che tali effetti collaterali siano dovuti al dosaggio o al tipo di farmaco che sta assumendo.
Dal punto di psicologico-clinico i sintomi che descrive - ansia, depressione e ossessioni - dovrebbero essere indagati nell'ambito di una procedura assessment che possa includere specifici strumenti tali da consentire una visione completa del suo funzionamento psicologico in senso ampio, in modo da poter collocare all'interno di tale struttura anche i sintomi stessi attribuendo loro un senso. Come psicoterapeuta adleriana in formazione, amo riportare una frase di Alfred Adler, il quale amava ripetere ai suoi pazienti che non è possibile eliminare il sintomo senza apportare cambiamenti significativi nel proprio stile di vita, dove per stile di vita Adler intendeva "l'impronta unica e irripetibile di ogni individuo, costituita dalla risultante di tratti comportamentali, orientamento del pensiero, sentimenti ed emozioni". In questo senso, la psicoterapia rappresenta una risorsa formidabile. La sintomatologia riportata può giustificare il ricorso ai farmaci, che certamente sarà stato correttamente valutato dal medico psichiatra. Provi a parlargli degli ulteriori effetti collaterali. Sono meritevoli di attenzione e rischiano di aggravare il quadro. Resto a disposizione per chiarimenti. Un cordiale saluto. sr
Salve, parli con lo psichiatra che le ha prescritto la terapia e se ha degli effetti collaterali li annoti e li descriva allo specialista.
un saluto, MMM
un saluto, MMM
Salve, sarebbe utile rivolgere i quesiti relativi al farmaco direttamente al suo medico, sicuramente la persona più indicata.
Cortesemente, dott. FDL
Cortesemente, dott. FDL
Caro utente, i sintomi da lei descritti sono compatibili con dei possibili effetti collaterali del farmaco, le consiglio di confrontarsi con lo psichiatra che la segue per dargli modo di rivedere la sua prescrizione. Inoltre a inizio della sua richiesta ha parlato di psicoterapia, ma poi ha menzionato solamente lo psichiatra e la cura farmacologica. Molto spesso la terapia farmacologica, da sola, non guarisce dal disturbo. Vede, come lei ha sperimentato, quando si interrompe il farmaco, ritornano i sintomi se non si è lavorato sulle cause psicologiche del suo disturbo. Le consiglio di contattare uno psicoterapeuta, che possa costantemente confrontarsi con il suo psichiatra e possano impostare una terapia non basata solamente sul farmaco.
Buongiorno,
mi dispiace per la sofferenza che sta vivendo.
La terapia psicofarmacologica deve essere sempre gestita da uno psichiatra, perché non prova a sentire quello da cui già era andato?
Le consiglio inoltre, vista la situazione e la sofferenza che esprime, di ricominciare il percorso terapeutico, per poter trovare un po' di sollievo e sostegno.
Cordialmente,
Dott.ssa Alice Carbone
mi dispiace per la sofferenza che sta vivendo.
La terapia psicofarmacologica deve essere sempre gestita da uno psichiatra, perché non prova a sentire quello da cui già era andato?
Le consiglio inoltre, vista la situazione e la sofferenza che esprime, di ricominciare il percorso terapeutico, per poter trovare un po' di sollievo e sostegno.
Cordialmente,
Dott.ssa Alice Carbone
Salve, immagino la sua preoccupazione rispetto alla sintomatologia. Premettendo che lo psicologo psicoterapeuta non prescrive farmaci, consiglio di approfondire meglio questo aspetto in una visita specialistica psichiatrica. Inoltre, i farmaci sono utili, in alcuni casi fondamentali, per gestire meglio i sintomi, ma non li risolvono. Credo sia utile approfondire questo aspetto in sedute psicoterapiche al fine di capire la funzione dei sintomi e lavorarci attivamente.
Cordiali saluti, Roberta Fassino
Cordiali saluti, Roberta Fassino
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Buongiorno, in primo luogo le consiglio di consultare il suo medico curante al fine di valutare se sussistono delle cause organiche e fisiologiche al suo disagio.
Accertato che queste non sussistono Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista al fine di valutare i fattori scatenanti del disagio che vive ( da quanto tempo si manifesta c’è stata una particolare situazione un particolare pensiero che lo ha innescato?) fattori di mantenimento (in quali stazioni si manifesta questo disagio? Quali pensieri ho in quel momento? Quali conseguenze teme che potrebbero accadere?)
Un percorso con un professionista può aiutarla a comprendere meglio il suo disagio Ed affrontarlo nel miglior modo possibile. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Accertato che queste non sussistono Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista al fine di valutare i fattori scatenanti del disagio che vive ( da quanto tempo si manifesta c’è stata una particolare situazione un particolare pensiero che lo ha innescato?) fattori di mantenimento (in quali stazioni si manifesta questo disagio? Quali pensieri ho in quel momento? Quali conseguenze teme che potrebbero accadere?)
Un percorso con un professionista può aiutarla a comprendere meglio il suo disagio Ed affrontarlo nel miglior modo possibile. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
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