Buongiorno a tutti, Da ormai 2 anni e mezzo sono fidanzata con un ragazzo di 27 anni (io ne ho 25).

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Buongiorno a tutti, Da ormai 2 anni e mezzo sono fidanzata con un ragazzo di 27 anni (io ne ho 25). Ci siamo conosciuti dapprima creando una solida amicizia per poi metterci assieme. Fin dall’inizio della relazione lui ha sempre fatto un uso assiduo di cannabis: fumava tutte le notti per addormentarsi, per non pensare e per fare “viaggi mentali”. Nel momento in cui ci siamo messi assieme nel pieno del Covid e abbiamo iniziato a dormire assieme, lui ha smesso notevolmente di fumare perché con me si sentiva tranquillo e sicuro e non sentiva l’esigenza di fumare per addormentarsi e non stare con l’ansia. Da lì io ho sempre visto il suo fare uso di erba come qualcosa di negativo e simbolo di ansia e pensieri che non riusciva ad affrontare ma nascondeva in questo modo. Specifico che fin dall’inizio non ho mai condiviso il suo utilizzo di erba, perché in passato ha fatto uso di ben altre sostanze, e nella mia testa c’è sempre stato il pallino che potesse ritornare a fare uso di altro. Nonostante questo avendolo conosciuto in primis in veste di amico ho sempre saputo che la persona vera che è lui non necessariamente doveva avere il bisogno di nascondere le proprie paure e insicurezze per vivere, perché ho sempre confidato nel suo potenziale di persona. Passano mesi e da lì ai successivi due anni lui mi ha sempre giurato di non aver mai fatto uso di niente, consapevole della mia visione negativa rispetto all’uso di varie sostanze. Arriviamo a 7 mesi fa, quando dopo vari episodi in presenza di suoi amici, risulta inevitabile confessarmi che nei 2 anni precedenti ha fatto uso di canne in momenti in compagnia e talvolta anche di cocaina. Chiaramente rimango spiazzata soprattutto per il tradimento di fiducia nei miei confronti e da lì in poi lui decide di intraprendere un percorso con uno psicoterapeuta. Il problema principale da questi mesi ad oggi però è un altro. Lui quotidianamente si impegna a riconquistare la mia fiducia e ammette di non fare uso più di nulla e apprezzo molto ogni suo sforzo e il percorso che sta facendo, è notevolmente migliorato in ogni aspetto. La situazione si complica per il suo migliore amico. Loro hanno sempre avuto l’abitudine di vedere partite insieme e in quei momenti fare uso di cannabis, l’amico esercita un forte potere nei suoi confronti e scherzando con battute da ragazzini l’ha sempre tirato in mezzo a fumare anche quando magari non era suo desiderio. L’amico nei miei confronti più e più volte mi ha posto battute del tipo “tu non fai drogare il tuo fidanzato con me”. Ad ora la situazione è molto tesa: dapprima non volevo che lui vedesse più l’amico, gradualmente ho accettato il fatto che si vedessero ma al di fuori di casa di lui (luogo dove io associo il fatto di fumare) preferendo si vedessero in altri momenti. Ad ora è capitato si ritrovassero a casa a vedere le partite ma nonostante questo l’amico si lamenta del rapporto che è rovinato tra loro due per colpa mia, che io devo accettare la loro amicizia e essenzialmente arrendermi. Io mi ritrovo in una situazione in cui non sopporto l’amico e nonostante cerchi di far capire che lui non ha mai esercitato una buona influenza sul mio ragazzo, la situazione al posto di migliorare peggiora giorno per giorno. Spero possiate aiutarmi, grazie mille
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buonasera. Nella sua condivisione mi colpiscono in primis due aspetti: da una parte il desiderio che esprime relativo al fatto che il suo ragazzo smetta di usare sostanze e si prenda cura di sé stesso, dall'altra la capacità che ha avuto nell'esser riuscita ad esser incisiva con lui in tal senso. Il punto centrale, tuttavia, mi sembra esser il tema della fiducia reciproca nella vostra relazione, che entrambi, ognuno a suo modo, state cercando in qualche modo di ricostruire dopo quanto accaduto. Se sentisse la necessità di approfondire la sua condivisione e la sua esperienza potrà certamente contattare un/a professionista. Un saluto, Dott. Felice Schettini
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Buongiorno, ritengo questa relazione impostata sui parametri sbagliati e consiglio un aggiustamento di rotta ma magari a questo punto avete bisogno di una terapia di coppia. Non volendo entrare in nessun modo in un discorso su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, la relazione è iniziata con lei che ha da subito messo dei paletti su cose che lui deve o non deve fare, può o non può fare, ed ora ci va di mezzo anche la frequentazione del suo migliore amico. Lui, dice lei, ha intrapreso un percorso per lavorare sulla sua dipendenza ma solo, sembra, perchè glielo ha chiesto e non perchè ne sentisse il bisogno. Questo ci dice che potrebbe esserci una bassa motivazione al cambiamento, aggiungiamoci il fatto che lui per assecondare lei si deve privare di situazioni, frequentazioni e momenti (per lui) piacevoli. Quanto potrà durare in questo modo? Se l'occasione fa l'uomo ladro capiterà che lui sgarrerà di nuovo e glielo terrà nascosto (cosa già successa), lei lo scoprirà e si sentirà doppiamente tradita, rispetto all'astinenza e rispetto alla sincerità nei suoi confronti. Questo mina o minerà la fiducia che è alla base di ogni rapporto.
Buongiorno, credo che lei stia facendo molti sforzi per aiutare il suo fidanzato. Allo stesso tempo, credo che anche lui si stia assumendo un impegno, sia nei confronti del proprio benessere, quello suo e della coppia. Questo amico viene avvertito da lei come una minaccia, ma non credo lei debba sentirsi "colpevole". Non è a causa sua che il suo fidanzato non fuma più: il suo fidanzato ha scelto di usare strategie di fronteggiamento delle proprie difficoltà emotive più adattive. Allo stesso tempo il suo fidanzato ha il diritto di scegliere da sè le proprie amicizie, anche se lei le considera nocive. La invito a riflettere sul suo desiderio di accoglienza e di cura e a provare ad ascoltare quanto il suo fidanzato ha da dire su questa amicizia, cercando di sospendere il giudizio. Magari con un ascolto non giudicante potrete trovare una strada comune. Per ulteriori approfondimenti può contattarmi in privato. Un caro saluto
Buongiorno,

il suo ragazzo ha una problema di dipendenza molto serio che andrebbe affrontato in un contesto di cura più ampio della sola psicoterapia; il suo compagno dovrebbe rivolgersi ad un SERT. Il SERT (Servizio per le Tossicodipendenze) è un servizio pubblico del Sistema Sanitario Nazionale dedicato alla cura, alla prevenzione alla riabilitazione delle persone che hanno problemi derivanti dall'abuso di sostanze psicoattive, come ad esempio droghe e alcool, in grado di generare dipendenza. Il SERT potrebbe aiutarlo anche attraverso un piano farmacologico di cura in quanto la dipendenza dalle sostanze coinvolge tutto anche il suo stesso organismo. Aggiungo che tali servizi prevedono una presa in carico di tipo familiare o di coppia laddove la problematica coinvolge anche gli affetti del paziente stesso, in questo caso lei. Provi ad avere un confronto con lui su questo e cerchi di capire la reale volontà di affrontare il problema a tutto campo.

Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
Buon giorno,
Mi colpisce molto la fine del discorso che ci hai condiviso, che questo amico ti ha detto.che " io devo accettare la loro amicizia e essenzialmente arrendermi" Arrenderti a cosa? Se, come mi sembra di capire, la loro relazione di amicizia si è mantenuta anche senza l'uso della cannabis, se il tuo ragazzo ha piacere a guardare le partite con questo amico. Cosa ti disturba? A cosa ti devi arrendere? C'è uno scontro dove uno vince e uno perde? Cosa succede dentro di te all'idea che il tuo ragazzo frequenti una persona che non ti piace? Poi continui, dicendo che la situazione al posto di migliorare peggiora giorno per giorno. Peggiora in che senso? Dai tuoi racconti sembra che il tuo ragazzo stia facendo un percorso di crescita importante, dove tu stessa vedi miglioramenti.
Sono solo spunti di riflessione, tratti da un piccolo scorcio della tu aesperienza che hai condiviso qui, mancano molte informazioni per poterti dare un opinione completa e coerente. Però a volte ci si incastria in pensierie prese di posizione rigide e angoscianti che nascondono altro, e finché non facciamo pulizia e chiarezza non capiamo quale è il fulcro della questione.
Se vuoi approfondire contattami pure privatamente. Dott.ssa Dania Vallini
Buongiorno, avere a che fare con una persona che dipende dall'uso di sostanze è una cosa molto faticosa e complicata proprio perché spesso tendono a nascondersi e a manipolare gli altri. È già un grande successo che per lei lui sia andato in terapia. Non so quanto lui sia, nel profondo, motivato a cambiare; in ogni caso lei ha fatto già tantissimo. Le suggerirei di stare a vedere cosa succede, osservi i comportamenti spontanei e scelga di conseguenza. Si dia un tempo per ascoltare se stessa e i suoi bisogni. Cordiali saluti Dott.ssa Valeria Randisi
Salve,
da psicologo di comunità tossicodipendenti le dico che le droghe sono sempre accessi ad altri livelli, sintomi, immagini, immaginali. Qui mi sembra che un tema importante nel suo discorso è il riuscire a differenziare. Sento un senso di colpa. Mi dispiace per la sua situazione
Buongiorno, dal suo racconto capisco che per lei questa relazione è molto importante e che sta investendo molto per mantenerla e valorizzarla. Il suo ragazzo probabilmente ha avuto o ha ancora un problema di dipendenza e probabilmente si trova di fronte anche ad altre difficoltà di carattere emotivo e relazionale. Credo che nonostante abbia in passato tradito la sua fiducia, stia dimostrando un forte interesse verso la vostra relazione, diversamente non avrebbe forse trovato il coraggio di rivolgersi a un terapeuta. Non è facile uscire da una dipendenza, ma non è neppure impossibile e, se il suo ragazzo sta continuando il suo percorso terapeutico sicuramente il professionista a cui si è affidato affronterà con lui anche il tema delle relazioni, sia affettive che amicali. Non vedrei questa amicizia come una minaccia. Mi sento di suggerirle un percorso di terapia di coppia, oppure di cercare lei stessa un sostegno psicologico, che potrebbe essere molto utile per trovare maggiore chiarezza e tranquillità in un momento in cui il suo ragazzo sta attraversando, grazie alla terapia, sicuramente una fase di significativi cambiamenti. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti, anche online. Un cordiale saluto Claudia Cenni Psicologa Psicoterapeuta
Buongiorno, sono dispiaciuta per le difficoltà che sente nella situazione che ci ha descritto. Per quel che riguarda il rapporto fra lei e il suo fidanzato sembra emergere una difficoltà di accordare nuovamente fiducia ma vorrei anche mettere in evidenza che il suo fidanzato ha iniziato un percorso psicoterapeutico e questo è già indicativo del suo impegno. Particolare sembra questo rapporto con il suo amico con il quale sembra essersi instaurato un conflitto ben più ampio dove il suo fidanzato sembra essere il premio da contendere o debba scegliere fra l'uno e l'altra. Forse andrebbe trovata una diversa modalità di relazione con questa persona. Io sono a disposizione se desidera approfondire sia in presenza che on line. Cordialità Dott.ssa Alessandra Domigno
Carissima,
Lei non è responsabile delle scelte del suo fidanzato. Ne’ delle scelte passate (non è cioè colpa sua, non pensi di non essere stata brava abbastanza, perché non è così), né di quelle future.
Se deciderà di uscire dalla sua dipendenza, sarà una sua decisione.
Esca dal complesso della crocerossina!
Forse questo compito spetta a lei, mia cara. Farsi aiutare a fare chiarezza su ciò che è suo e ciò che non è suo, e quindi fuori dal suo controllo!
Un lavoro sulla costruzione di confini chiari non guasterebbe.
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Ludovici
Salve, comprendo il conflitto che sta cercando di gestire tra l'amore per il suo ragazzo e le ingerenze di un " amico" che a quanto racconta poco interessa della salute del suo fidanzato ma tenta di minare gli sforzi che sta facendo. Non demorda perché ci racconta che i risultati stanno arrivando ma tenga sempre presente che le scelte del suo fidanzato non dipendono da lei e per non deve ritenersi responsabile. L'amore che gli sta dedicando è tutto ciò che può fare. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno gentile utente. Comprendo la sofferenza che può provare in questo periodo della sua vita. La relazione che descrive appare disfunzionale, motivo per cui crea disagio e malessere. Le consiglio vivamente di affrontare queste difficoltà con uno specialista psicoterapeuta così da individuare le dinamiche relazionali e le problematiche personali. Sono sicura che un percorso psicologico l'aiuterà a trovare benessere e un buon equilibrio personale. Cordialmente. Dott.ssa Paola Cavallotto
Buongiorno, sicuramente questa situazione le crea molte emozioni contrastanti. Lei non dovrebbe farsi carico delle difficoltà del suo ragazzo, può esserle vicina. Non mettergli confini, perché questo porterà a una chiusura dall'atra persona, anche sua, e verrà a mancare, pian piano, la fiducia che tanto sta cercando. Potrebbe, anche lei, iniziare un percorso psicoterapeutico.
Un abbarccio
Mi dispiace sentire che stai affrontando delle difficoltà nella tua relazione a causa dell'uso di cannabis da parte del tuo ragazzo e del coinvolgimento del suo amico. È comprensibile che tu abbia preoccupazioni e dubbi riguardo all'uso di sostanze e al ruolo che l'amico gioca nella vita del tuo ragazzo.
È importante ricordare che ogni persona ha il diritto di prendere decisioni riguardo al proprio stile di vita e alle amicizie che desidera mantenere. Tuttavia, è anche importante che tu esprima le tue preoccupazioni e i tuoi sentimenti al tuo ragazzo in modo aperto e sincero. Comunicare apertamente può aiutare a creare una maggiore comprensione reciproca e a trovare un terreno comune.

Ecco alcuni suggerimenti che potresti considerare:

1. Comunicazione aperta: Parla con il tuo ragazzo in modo aperto e sincero riguardo alle tue preoccupazioni e ai tuoi sentimenti riguardo all'uso di cannabis e al coinvolgimento dell'amico. Esprimi le tue preoccupazioni in modo rispettoso e ascolta anche il punto di vista del tuo ragazzo.

2. Stabilire confini: Discuti con il tuo ragazzo riguardo ai confini che desideri stabilire nella vostra relazione riguardo all'uso di sostanze e al coinvolgimento dell'amico. Ad esempio, potreste decidere di evitare di fumare cannabis quando siete insieme o di limitare il tempo trascorso con l'amico se senti che la sua influenza è negativa.

3. Supporto professionale: Suggerisci al tuo ragazzo di continuare il percorso con lo psicoterapeuta per affrontare le sue dipendenze e lavorare sulle sue paure e insicurezze. Un professionista esperto può fornire un supporto adeguato e strategie per affrontare queste sfide.

4. Coinvolgimento dell'amico: Se ritieni che l'amico abbia un impatto negativo sulla vita del tuo ragazzo, potresti considerare di parlare con il tuo ragazzo riguardo a come affrontare questa situazione. Potreste discutere insieme riguardo al coinvolgimento dell'amico nella vostra vita e stabilire confini chiari.

5. Supporto reciproco: Cerca di sostenere il tuo ragazzo nel suo percorso di cambiamento e di affrontare le sue dipendenze. Mostra il tuo sostegno e la tua comprensione, ma ricorda anche di prenderti cura di te stessa e delle tue esigenze.

Ricorda che ogni situazione è unica e che è importante trovare una soluzione che funzioni per entrambi. Se le difficoltà persistono, potrebbe essere utile cercare il supporto di un consulente o terapeuta di coppia per affrontare queste sfide insieme.
Dr. Roberto Prattichizzo
Gentile utente, intanto complimenti per quello che ha fatto finora. L'importante è che lei lo faccia per la relazione che ha con il suo ragazzo e non pensando di "salvarlo". Rispetto all'amico credo che l'unica cosa che può fare è parlarne con il suo ragazzo, trovare una soluzione condivisa che gli impedisca di trovarsi troppo esposto alle canne con l'amico. Dopodichè il mio suggerimento è fermarsi e vedere come procede, come si regola il suo compagno. E' importante che questo rapporto non si trasformi in un suo accudimento del ragazzo. Nei rapporti ci si aiuta a vicenda nei momenti di difficoltà, ma reciprocamente. Se psicologicamente la situazione si fa pesante da vivere per lei, cerchi un supporto psicologico. Non è facile stare vicino ad una persona con dipendenza. Le faccio molti auguri, rimango a disposizione e la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Gentile utente, volevo ringraziarla per la condivisione di questo suo disagio.
Confermo che lei si sta muovendo su vari piani: quello della relazione e della fiducia e quello dell'uso della cannabis che non vorrebbe il suo compagno utilizzasse, poi c'è anche l'aspetto di questo amico che pensa lei sia d'intralcio alla relazione col suo compagno. Posso dirle che per superare questi scogli potrebbe rivolgersi ad un terapeuta e iniziare un percorso, anche per capire che tipo di progetto do vita potrebbe avere la vostra coppia in un futuro prossimo e in un futuro remoto. Cordialità dott. Gaetano Marino

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