Buongiorno a tutt*. Ci tengo a illustrarvi un problema che mi affligge da diversi anni e che condiz

19 risposte
Buongiorno a tutt*.
Ci tengo a illustrarvi un problema che mi affligge da diversi anni e che condiziona enormemente il mio stile di vita. Prima di addentrarmi nella questione, voglio evidenziare che in passato (circa 3 anni fa) mi è stato diagnosticato un Disturbo Ossessivo Compulsivo, con manifestazioni molteplici e significative, su cui però non ho intenzione di soffermarmi: può essere, ma questo ovviamente me lo potrete confermare/disconfermare solamente voi esperti, che il suddetto disturbo abbia contribuito notevolmente alla mia condizione. Attualmente ho 24 anni, ma il problema ha iniziato a sortire i suoi primi effetti sin dalla prima adolescenza, attorno ai 13/14 anni: in particolare, avevo l'impressione che nel momento in cui si verificavano molti eventi piacevoli/positivi nella mia vita in un breve lasso di tempo (come poteva essere un buon voto a scuola, un episodio divertente con i miei amici, un'esperienza felice con la mia famiglia), tale 'positività' avesse ormai raggiunto il suo apice e fosse quindi inesorabilmente destinata a precipitare in un insieme di eventi spiacevoli e negativi, quasi che quest'ultimi avessero lo scopo di neutralizzare l'effetto positivo dei precedenti e riportare la mia vita a un livello di sostanziale equilibrio, senza propendere né da un lato né dall'altro. Sebbene possa sembrare normale, o comunque del tutto casuale, negli anni ho cominciato a vedere queste semplici coincidenze con un occhio diverso: già dall'adolescenza infatti ho iniziato a sviluppare una vera e propria fobia in relazione ad eventi felici che però che non avevano nulla di straordinario, ma che semplicemente riguardavano esperienze positive e tutto sommato nella norma, per paura di cosa sarebbe accaduto in seguito. Tali esperienze quindi le vivevo con gioia, ma con una gioia parziale, perché annebbiata dall'ansia di possibili avversità. Giusto per citare gli esempi più recenti: qualche mese fa avevo sostenuto gli ultimi esami universitari, riuscendo a passarli per un soffio contro ogni mia aspettativa. Fui molto felice e soddisfatto, ma per poco: il giorno dopo mia nonna scivolò e si ruppe un femore. Circa un mese fa invece ho sostenuto la mia discussione di laurea, che inaspettatamente si è rivelata molto positiva, ho ricevuto il punteggio massimo e i miei amici mi hanno dimostrato un grande affetto. Altro momento molto felice seguito da un evento estremamente spiacevole: pochi giorni dopo la mia ragazza, di cui ero molto innamorato, mi ha lasciato in modo pessimo. So che alcuni di voi potrebbero pensare che è tutto frutto di un mio condizionamento mentale, che mi porta a vedere le cose in un certo modo, e probabilmente è davvero così, ma non riesco a distaccarmene: adesso io vivo i miei eventi felici con ansia, per paura che le sfortune che seguiranno si abbatteranno di nuovo su di me, il mio umore, la mia salute, o quella dei miei cari. Spero di essere stato abbastanza chiaro e di avervi dato un'idea di quanto questa condizione mi faccia stare male e m'impedisca di godermi appieno la mia vita: ciò che mi fa soffrire di più infatti è non riuscire ad assorbire/conservare alcun tipo di felicità o speranza, perché subito minacciate o distrutte dalla negatività.
Vi ringrazio tantissimo per l'attenzione e nell'augurarvi una buona giornata, rimango in attesa di un vostro gentile riscontro. Arrivederci
Gentile utente,
dal suo messaggio si percepisce la sua preoccupazione e il senso di spaesamento che immagino sente di vivere in questo momento. Quegli eventi della sua vita che vede coincidere con la sua ipotesi acuiscono questi sentimenti, soprattutto se agevolano un vissuto di solitudine che spesso accompagna questi pensieri, sentiti come incomunicabili.

L'elemento su cui le propongo di riflettere è questo: nella nostra quotidianità accadono un grande numero di eventi, che noi decidiamo se classificare come positivi o negativi, e che sempre noi decidiamo di collegare ad altri eventi in rapporti di causa ed effetto. Tutto questo parte dalla nostra mente ed è condizionato dai nostri sentimenti. Se, ad esempio, sono intimamente convinto di non meritare bellezza e felicità, andrò a leggere la realtà che mi circonda come una conferma esterna di questo, creando dei rapporti di causa ed effetto che lo confermino.

Le consiglio di valutare la scelta di uno psicoterapeuta con cui iniziare un percorso di ristrutturazione di questi pensieri ed emozioni

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Cara utente, posso immaginare che la sua condizione sia molto dolorosa ed invalidante. Non mi è molto chiara la sua domanda. Cosa spera di sentirsi dire da parte nostra. Ciò che mi sento di dirle è che probabilmente la sua patologia ha degli effetti rispetto al suo modo di leggere il mondo e gli eventi. Mi sembra di comprendere però che questa condizione sta diventando molto invalidante per lei. Per tanto ciò che più mi sento di consigliarle è di darsi l'opportunità di prendersi cura di tali vissuti, ed esplorare questo suo faticoso e doloroso momento della vita. Si affidi da un professionista. Rimango a sua disposizione Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, proprio perché questa condizione emotiva le impedisce di attraversare appieno la sua esistenza è opportuno rivolgersi ad un professionista per fare un percorso che le permetterà di comprendere cosa mantiene questi sintomi e come uscirne. La diagnosi che le è stata fatta potrebbe anche essere giusta, ciò non toglie che ogni storia personale è a se e i sintomi possono declinarsi in molti modi nelle varie fasi della vita. Approfondisca quello che le accade, non rimandi più.
Dott.ssa Camilla Ballerini

Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso al non poter vivere a pieno i momenti felici per la paura incombente del "contrappasso".
se si unisce questo aspetto alla diagnosi di DOC posso solo immaginare la sofferenza e lo spaesamento che può provare quando accadono cose belle, che non riesce a godersi appieno.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e cominciare a osservare gli eventi della sua vita con una nuova prospettiva, più fiduciosa e tutelante per se stesso.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Gentilissimo buongiorno, è una capacità della mente umana (e solo di quella umana) quella di creare relazioni tra eventi completamente staccati tra loro. Il legame tra i suoi esami universitari e la frattura del femore di sua nonna, ne è consapevole anche lei, è puramente arbitrario, ma lei non sa come evitare tale relazione. Provi a pensare che nel periodo in cui accadevano questi due eventi ne accadevano moltissimi altri ma lei ha deciso di mettere in relazione proprio quei due, perché? Perché confermavano la sua teoria, ma avrebbe potuto creare moltissime altre relazioni. Come i miei colleghi ritengo che un sostegno psicologico potrebbe aiutarla a gestire questa tendenza della sua mente, ma per iniziare faccia questo gioco, provi a mettere in relazione eventi che possono disconfermare la sua tesi, così per togliere rigidità a questa propensione che la sta affliggendo da tanto tempo. Resto a sua disposizione se volesse approfondire il lavoro e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
Buonasera, dalla sua narrazione si direbbe che le faccia questione il poter stare nella gioia. La posizione di chi è felice è agognata, una volta ottenuta non è altrettanto agevole mantenerla. Lei riporta i suoi buoni risultati come inaspettati, insperati, li ritiene meritati? Quando si ottiene ciò che non si merita si può pensare di essere autori di un’ingiustizia e chi commette un illecito va, in qualche modo punito. Se questa condizione le fa questione, valuti un supporto professionale che possa, attraverso un percorso ben articolato, mettere in luce cosa ci sia alla base di ciò che la interroga. Un saluto cordiale
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, ha condizionato la sua mente a sottolineare certi eventi della sua vita dandogli un preciso motivo ed è focalizzato su questo. Per questo motivo a ogni evento positivo rimane in attesa di uno negativo con lo scopo di darsi ragione e avvalorare la sua premonizione. Nella vita di tutti noi capitano bei momenti e brutti momenti e ognuno dà a questi episodi la sua personale motivazione e connotazione. Tuttavia se questo schema mentale acquisito è disturbante come lei ci racconta, le suggerisco di incontrare uno psicologo che la aiuterà nel comprendere come funzionano questi meccanismi e come controllarli. Non esiti perché con terapie brevi e strategiche lei acquisirà gli strumenti idonei per gestire quanto oggi la fa vivere male. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buonasera! Immagino sia molto triste. Non si è sentito di condividere molto del Disturbo Ossessivo Compulsivo, di come lo affronta, se c'è qualcuno che si è preso o si sta prendendo cura di Lei. Sarebbe stato utile, ma provo a dirle ciò che mi ha fatto pensare la sua richiesta. Sembra quasi che non si possa permettere, che non senta di meritare una vita serena, momenti gratificanti, successi accademici e professionali. Laddove tali esperienze si realizzino, pare emergere l'imminente minaccia di un evento triste, una punizione incombente, un alert per qualsiasi futuro tentativo di indipendenza e crescita. Lei reclama una vita serena, ne ha diritto, se la merita. Ho l'impressione, da quello che leggo, che potrebbe giovare di un percorso di psicoterapia ben strutturato e di lungo corso (ma spero che lo abbia già iniziato, a dire il vero). In bocca al lupo
Salve immagino non sia facile affrontate questa situazione così difficile. Quello che ha descritto sembra essere una forma di pensiero negativo e catastrofico che può essere associata all'ansia e al disturbo ossessivo-compulsivo. È importante capire che questi pensieri non sono basati su realtà oggettive, ma piuttosto riflettono una percezione distorta della vita che prende forma all’interno di significati che ha costruito all’interno dei suoi vissuti passati.

È positivo che lei abbia riconosciuto questo schema di pensiero e sia disposto a cercare aiuto. La terapia cognitivo-comportamentale potrebbe essere molto utile per affrontare questi pensieri catastrofici e imparare a gestirli in modo più sano.
Sarebbe anche importante provare a capire quali sono gli schemi alla base del suo funzionamento personale in modo da poterli lavorare e modificare all’interno di tale percorso con l’obiettivo di ritrovare un equilibrio più adattivo all’interno dei suoi pensieri.

Ricordi che è possibile ottenere il supporto di uno specialista per affrontare questa condizione e lavorare verso una prospettiva più positiva e ottimistica della vita. Un professionista della salute mentale potrà aiutarla a superare questi pensieri negativi e ad affrontare i suoi timori in modo costruttivo.
Resto a disposizione online
Dott.Ssa Merola
Salve. Per quanto lei non voglia tirare in ballo il DOC che le sarebbe stato diagnosticato, direi che la struttura orientata al controllo, tipica di questa condizione della personalità, è molto centrale in tutto questo. Penso infatti che le coincidenze tra eventi positivi e negativi che lei verifica nella sua esperienza, in generale si possano riassumere sotto il nome di "vita". Perdoni la banalità e lungi da me l'intenzione di minimizzare il suo vissuto di sofferenza, ma credo si dovrebbe lavorare sulla sua situazione per sganciare il corso degli eventi, di per sé possibili e "normali" nel vivere di ognuno, dall'idea che al positivo segua per forza il negativo. Tanto da dimezzarle il piacere dei successi.
Sarebbe molto interessante poter tentare insieme di sciogliere questo nodo. Ci rifletta su anziché rassegnarsi a questa sorta di consequenzialità e se vuole, mi contatti per un percorso da svolgere anche on line se siamo lontani.
Spero comunque che risolverà e le auguro buone cose.
Dott. E. Scarabelli
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Gentile utente, spesso il modo di valutare e cogliere gli eventi è strettamente legato a ciò che sentiamo dentro e inevitabilmente gli attribuiamo un significato soggettivo o cogliamo relazioni di causa-effetto anche dove non sussistono. Per questo motivo potrebbe esserle d'aiuto intraprendere un percorso psicologico che analizzi i suoi vissuti e la sua storia personale per capire come questi incidono sul suo modo di percepire e interpretare ciò che avviene intorno a lei e come tale visione possa essere modificata al fine di risultare più funzionale. Questo le permetterebbe senz'altro di vivere in modo più spensierato i momenti felici della sua vita. Rimango a disposizione e le auguro di trovare presto la serenità. Un saluto!
Gentile utente, quello che lei ha descritto molto bene altro non è che uno dei pressoché infiniti contenuti di pensiero attraverso cui si manifesta il Doc!!!
In questo caso parliamo di “ossessioni pure”, pensieri intrusivi minacciosi che senz’altro cercherà di neutralizzare in qualche modo (con compulsioni mentali e/o agiti). È Molto frequente che chi soffre di Doc (non curato) da tanto tempo, negli anni sviluppi declinazioni con altri e diversi contenuti ossessivi. Il mio consiglio è di rivolgersi con fiducia ad uno psichiatra per una terapia farmacologica con la quale alleggerirà il sintomo ossessivo, e di affiancarvi la psicoterapia cognitivo comportamentale con un professionista proprio specializzato sul Doc (particolare importante!) per lavorare sui processi ricorsivi del Doc, sulle sue cause e sulla prevenzione delle possibili ricadute. Coraggio! Tanti auguri Mgf
Buonasera, intanto congratulazioni per i risultati formativi conseguiti che non hanno alcun rapporto causale con gli eventi imponderabili della vita che comunque accadono quando accadono indipendentemente dai primi, ma penso che questo lei a livello razionale lo sappia. Il DOC le impedisce di fare sua questa considerazione anche a livello affettivo-emotivo, proprio perché ciò che lo sottende è un pervasivo senso di colpa di causare qualsivoglia problema ad altri e persino a se stessi, la cui causa risale spesso alle relazioni con le figure di riferimento primarie. Sarebbero da esplorare queste ultime, al fine di cambiare le credenze patogene imprintate, cosa che richiede l'intraprendere un percorso psicoterapeutico o se già l'ha intrapreso, di continuarlo senza pretendere risultati immediati. Considerando la sua età, molto si può ancora fare per aiutarla a vivere libero dal DOC. Buone cose e un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Gentilissimo utente, grazie mille per la sua sincera condivisione.
È decisamente un suo punto a favore metter in discussione il fatto che questi eventi sfavorevoli siano forse capitati per circostanze poco clementi e non per pura equazione logica. Sono veramente dispiaciuto del fatto che, comunque, quei momenti di gioia citati siano stati annebbiati da altro.
Di certo questo andamento ha fatto in modo di renderla estremamente più vigile e ipersensibile a determinati eventi, oltre che farle acquisire un modello di funzionamento non adeguato per il suo benessere: possiamo però invertire questo flusso e ottenere un risultato contrario rispetto a ciò che ora la fa stare così male, educandoci nuovamente a un modello funzionante per lei.
Non esiti a domandare aiuto nel caso di necessità, la ringrazio ancora.

Dr. Loris Liberatore
Buongiorno, sicuramente quello che lei riporta è molto spiacevole, non deve essere semplice trovarsi nella situazione da lei descritta. Consideri che sta chiedendo di essere ascoltato pur trovandosi in una condizione in cui percepisce un certo grado di controllo, riconosce che i momenti "negativi" siano inevitabili e prevedibili secondo uno schema ben definito. La sua capacità di riporre attenzione a ciò che le accade può però essere fonte stessa dell'ansia che l'attanaglia. Immagini di poter spostare il focus solo sulle esperienze "positive". Sarebbe stancante ma comunque piacevole. Il punto è che adesso non potrebbe farlo perché la sua attenzione è volta a prevedere danni, minacce, negatività. Questo è un normalissimo meccanismo fisiologico di sopravvivenza. Imporsi di vedere il "positivo" se prima non capiamo perché vediamo sempre e solo il negativo genera solo ulteriori ostacoli al benessere psicologico. Le suggerisco quindi di affrontare un percorso psicoterapeutico per esplorare al meglio le dinamiche sottostanti a queste sue paure e di affrontare il DOC attraverso un percorso strutturato.
Resto a disposizione per qualsiasi domanda.
Le auguro una piacevole continuazione.
Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
Capisco quanto sia difficile affrontare questa situazione e come il tuo modo di percepire gli eventi possa essere influenzato dalla paura di ciò che potrebbe accadere successivamente. Il tuo resoconto suggerisce una connessione tra gli eventi positivi e l'ansia che segue, che può essere associata a una varietà di fattori, tra cui il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC).

È importante tenere presente che non sono in grado di fare una diagnosi o fornire una terapia specifica tramite questo mezzo, ma posso darti alcune informazioni generali e suggerimenti che potrebbero esserti utili:

Consulenza professionale: La consulenza psicologica o la terapia psicologica potrebbero essere molto utili per affrontare queste preoccupazioni. Uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato in disturbi d'ansia, come il DOC, può aiutarti a esplorare le tue paure e a sviluppare strategie per gestire l'ansia in modo più efficace.
Mindfulness e consapevolezza: La pratica della mindfulness può aiutarti a vivere il momento presente e ad accettare le tue emozioni senza giudizio. Questo può essere particolarmente utile nel gestire l'ansia legata al futuro.
Identificazione dei pensieri distorti: Lavora su riconoscere e affrontare i pensieri catastrofici o irrazionali che possono alimentare le tue paure. Un professionista può aiutarti in questo processo.
Risorse di supporto: Condividere le tue preoccupazioni e le tue emozioni con amici di fiducia o familiari può essere molto terapeutico. Avere un sistema di supporto solido può aiutarti a sentirsi meno solo in questa sfida.
Autocura: Dedica del tempo a pratiche di autocura che favoriscano il tuo benessere generale, come l'esercizio fisico regolare, una dieta equilibrata e un sonno sufficiente.
Trattamento del DOC: Se non hai già fatto, potresti voler considerare la possibilità di ricevere un trattamento specifico per il disturbo ossessivo-compulsivo, se non lo stai già facendo. Questo potrebbe includere terapia cognitivo-comportamentale (TCC) o farmaci, a seconda delle tue esigenze.
Ricorda che è importante cercare il supporto di un professionista della salute mentale, che può lavorare con te in modo individuale per affrontare le tue preoccupazioni e migliorare il tuo benessere emotivo. Non sei solo in questa sfida, e ci sono risorse disponibili per aiutarti a gestire l'ansia e ritrovare un senso di equilibrio nella tua vita.
Gentile utente, grazie per aver condiviso
la sua esperienza.
La paura nei confronti di eventi positivi, causata dall'ansia anticipatoria di possibili avversità, sembra essere un elemento costante nella sua vita. Questo schema di pensiero può derivare da diversi fattori.
Credo che la sua capacità di auto-riflessione sia un punto di forza, ma potrebbe essere utile esplorare queste dinamiche con il supporto di uno psicologo. Un professionista può aiutarla a comprendere meglio i meccanismi sottostanti, sviluppare strategie di gestione dell'ansia per godere appieno dei momenti positivi senza la costante preoccupazione di seguiti negativi. Le sue preoccupazioni non sono ignorabili, e la ricerca di supporto professionale può offrirle uno spazio sicuro per esplorare, comprendere e affrontare questi schemi di pensiero. Resto a disposizione per eventuali domande o approfondimenti. Un saluto. Dott.ssa Pasqualina Annoso
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Ciao, comprendo quanto sia difficile vivere con questa percezione che gli eventi positivi sono seguiti da negatività. Potrebbe essere utile esplorare ulteriormente il tuo disturbo ossessivo-compulsivo e considerare l'opportunità di una terapia breve strategica. Questo approccio potrebbe aiutarti a identificare e modificare i pensieri distorti che alimentano la tua ansia. Ricorda che il supporto professionale può essere di grande valore nel superare queste difficoltà.

Rimango a disposizione per ulteriori informazioni o chiarimenti.

Dott.ssa Francesca Gottofredi

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