Buongiorno, a seguito di continui problemi legati al colon irritabile, ho fatto test disbiosi e ho s

13 risposte
Buongiorno, a seguito di continui problemi legati al colon irritabile, ho fatto test disbiosi e ho scoperto di avere l'INDICANO a 40 (SCATOLO <1) e di avere alcune colonie di Aspergillus Fumigatus. Cosa mi consigliate di fare? Mi devo preoccupare?
Sto già facendo una dieta povera di glutine e carbo, e ricca di fibre, ma senza grandi risultati. Gas intestinali, dolori, ecc. non passano. Grazie
Buongiorno, la presenza di valori elevati di indicano possono indicare una condizione di disbiosi fermentativa, per la quale un elevato consumo di fibre non risulta essere la strategia più indicata. In questi casi, infatti, quello che si osserva è un aumento del numero di microorganismi in grado di fermentare i carboidrati non digeribili rappresentati appunto dalle fibre alimentari con conseguente produzione di anidride carbonica (responsabile del dolore e del gas addominale). Quello che si dovrebbe fare in questi casi è ristabilire una normale condizione di eubiosi, ovvero un corretto equilibrio della flora microbica intestinale, attraverso l'utilizzo di integratori specifici da valutare sulla base della condizione iniziale e un approccio alimentare a ridotto contenuto di FODMAP, delle molecole fermentabili presenti in diverse categorie di alimenti (grano, aglio, cipolla, dolcificanti, legumi, latte e derivati). Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti

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Gentilissimo paziente,
Concordo con la collega, deve seguire un piano mirato in relazione alle sue esigenze.
La dietoterapia è da individuare nel singolo caso in riferimento ai risultati e ai sintomi manifestati.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
La terapia nutrizionale mirata ( coadiuvata da pre-probiotici) come suddetto e direi anche l'attività fisica sarebbero le migliori strategie da attuare in tale caso.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Gentile paziente, concordo con i collegi, dai risultati il sospetto è di una disbiosi fermentativa quindi l'aumento del consumo di fibra può non essere una strategia per migliorare la sua condizione. Il mio consiglio è di rivolgersi ad un professionista della nutrizione che possa valutare nello specifico il suo caso e iniziare una dietoterapia associata ad uso di integratori pre e probiotici per il ripristino dell'eubiosi. Cordiali saluti, dott.ssa Alessia Oliani
Buonasera, i valori di INDICANO segnalano una alterazione al tratto del tenue, la presenza di Aspergillus indica che c'è stata una contaminazione. Va impostato un programma alimentare inizialmente di pulizia e supporto, ma che preveda in un secondo momento una reintroduzione mirata o il rischio è quello di ridurre il range di alimenti che riusciamo a consumare e debilitare sistema immunitario e flora batterica tutt'ora in difficoltà. Una terapia probiotica non necessariamente permetterà un miglioramento, è un tentativo ma sicuramente un antimicotico sarà necessario per fare pulizia.
Per poter redarre un piano adeguato sono necessarie le abitudini di vita, lo stile alimentare, la configurazione rispetto all'attività lavorativa e sportiva praticata.
Tutto questo sotto la supervisione di un professionista che non vada solo ad escludere, ma anche a reintrodurre gradualmente. Anche il supporto di un gastroenterologo in caso di disturbi ricorrenti sarà un valido supporto in caso necessiti di una terapia antibiotica mirata
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Buonasera, ha sicuramente una disbiosi fermentativa a livello del tenue come già citato dai colleghi. In questa situazione, è fondamentale impostare un approccio dietoterapico preciso, eliminando gli alimenti che causano fermentazione, ovvero ricchi di FODMAPs come i carciofi, l'avocado, i legumi, la frutta ricca di zuccheri, farine raffinate e prodotti addizionati di conservanti ed edulcoranti. E' inoltre importante un'integrazione personalizzata per ristabilire l'eubiosi e ridurre la sintomatologia.
Rimango a disposizione per eventuali approfondimenti e le auguro una buona serata. Distinti saluti, Dott.ssa Nicole Labaguer.
Buonasera. é importante individuare quando ci si gonfia, durante il pasto, subito dopo o anche dopo 1-2 ore ...capire cosa produce gas, che sicuramente sono batteri che producono idrogeno, metano, ... quindi intervenire con dieta FODMAP ...gonfiori possono anche essere causati dalla caseina, nichel, glutine (abbiamo diversi cereali senza glutine, molto nutrienti che aiutano notevolmente nella riduzione dell'infiammazione) ... magari aiutarsi con degli integratori mirati, anche a base di olii essenziali ...ma fondamentale risulta l'intervento alimentare!!!
Buongiorno,

Mi dispiace sentire che stai avendo questi problemi di salute. L'alterazione della flora intestinale e la presenza di composti come l'indicano e lo scatolo possono indicare una disbiosi intestinale. Ecco alcune informazioni e consigli su come procedere:

### Indicano e Scatolo
L'indicano e lo scatolo sono prodotti del metabolismo delle proteine da parte dei batteri intestinali. Un livello elevato di indican può indicare un'eccessiva proliferazione batterica nel piccolo intestino (SIBO) o un problema di disbiosi intestinale. Tuttavia, il valore dello scatolo sotto 1 indica che non c'è una significativa produzione di scatolo, che è positivo.

### Aspergillus Fumigatus
La presenza di Aspergillus fumigatus nell'intestino non è comune e può indicare un'infezione fungina. Questo tipo di infezione può contribuire ai tuoi sintomi e richiedere un trattamento specifico.

### Dieta e Stile di Vita
1. **Dieta a Basso Contenuto di FODMAP:** Potresti provare una dieta a basso contenuto di FODMAP, che è stata dimostrata efficace per molte persone con sindrome dell'intestino irritabile (IBS). Questa dieta limita i carboidrati fermentabili che possono causare gas e gonfiore.

2. **Probiotici:** Integratori probiotici possono aiutare a ristabilire un equilibrio sano della flora intestinale. Cerca ceppi come Lactobacillus e Bifidobacterium.

3. **Prebiotici:** Gli alimenti ricchi di fibre prebiotiche (come l'inulina) possono aiutare a nutrire i batteri benefici nell'intestino. Tuttavia, in alcune persone con IBS, possono peggiorare i sintomi, quindi vanno introdotti con cautela.

4. **Riduzione dello Stress:** Lo stress può influenzare negativamente il sistema digestivo. Tecniche di gestione dello stress come yoga, meditazione e esercizi di respirazione possono essere utili.

### Trattamenti Medici
1. **Consultare uno Specialista:** È importante parlare con un gastroenterologo o un medico specializzato in microbiota intestinale. Possono prescrivere esami aggiuntivi per determinare la causa precisa dei tuoi sintomi.

2. **Antimicotici:** Se confermata l'infezione da Aspergillus fumigatus, potrebbe essere necessario un trattamento con farmaci antimicotici.

3. **Antibiotici Specifici:** In caso di SIBO, un ciclo di antibiotici come la rifaximina può essere prescritto per ridurre la proliferazione batterica.

### Consigli Generali
- **Idratazione Adeguata:** Bevi molta acqua per aiutare a mantenere un buon transito intestinale.
- **Esercizio Fisico:** L'attività fisica regolare può migliorare la motilità intestinale e ridurre i sintomi.
- **Monitorare gli Alimenti Trigger:** Tieni un diario alimentare per identificare quali alimenti peggiorano i tuoi sintomi e evitarli.

### Conclusioni
Non c'è bisogno di allarmarsi, ma è importante affrontare la situazione con attenzione. Una combinazione di modifiche dietetiche, gestione dello stress e possibili trattamenti medici sotto la supervisione di un professionista può aiutare a migliorare i tuoi sintomi e la qualità della vita.

Ti consiglio di fissare un appuntamento con un gastroenterologo per discutere i tuoi risultati e pianificare il prossimo passo nel tuo percorso di trattamento.

Buona fortuna e rimani positivo!
Buonasera, il test che lei ha fatto segnala un'evidente stato di disbiosi intestinale, ovvero di squilibrio nei rapporti di microorganismi che popolano l'intestino dell'uomo. Esistono dei protocolli specifici sia come piano dietetico che come integrazione al fine di riportare ad un corretto stato di equilibrio intestinale (eubiosi). Sono protocolli che richiedono esclusione/sostituzione di alcuni alimenti, che variano in base al tipo di disbiosi che si ha, e che hanno una durata di qualche mese. E' importante capire da quanto tempo lei soffre di disturbi intestinali riconducibili a questo stato di disbiosi per contestualizzare l'eventuale cronicizzazione del problema. Facendo da sè purtroppo potrebbe solo attenuare le sintomatologie per un periodo medio breve ma non estirpare il problema alla radice. Le consiglio di avvalersi di un professionista che sabbia davvero bene dove mettere le mani in situazioni di disbiosi altrimenti si troverà ad essere non solo con il problema che persiste ma anche stufa di seguire piani alimentari in quanto non si riesce ad arrivare alla risoluzione del problema. resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Saluti Dott. Panni
Gentile paziente, come indicato anche dai colleghi, quello che il risulta è un quadro clinico associato a disbiosi fermentativa pertanto le consiglio di limitare le fibre e approcciarsi a un protocollo LOW FODMAP.
E' importante un piano personalizzato in base al tipo di disbiosi e in base alle sue specifiche caratteristiche.
Come ha notato, pensava di "mangiare bene" visto che ha limitato i carboidrati e aumentato il consumo di fibre, ma questo concetto è molto relativo in quanto non esistono alimenti buoni o cattivi, ma quelli che più si adattano al caso clinico e soprattutto i giusti abbinamenti nelle giuste quantità. La personalizzazione è sicuramente la via giusta verso la risoluzione del problema.
Dott.ssa Miriam Leo
Salve, un livello di indicano in eccesso, è segno di una disbiosi fermentativa intestinale, a carico, solitamente, come nel suo caso, di specie funginee quale l'Aspergillus Fumigatus (ma non solo) e specie tendenzialmente fermentanti. In tali circostanze è fondamentale ripristinare un equilibrio microbico intestinale, dove i batteri di protezione (es. lattobacilli e bifidobatteri) devono essere in maggior numero e controbilanciare specie opportunistiche e patogene che possono prendere il sopravvento. La tempistica di risoluzione e le strategie da mettere in atto, dipendono da quanto sia radicata la disbiosi e da quanto siano diventati resistenti, in questo caso, i funghi. Infatti essi, più riescono a prendere piede, più creano delle vere e proprie colonie compatte resistenti, grazie a delle specifiche barriere di protezione che esse stesse sintetizzano.
Le cause che determinano tale spostamento possono essere lo stress, un'alimentazione sbilanciata, l'utilizzo di farmaci in cronico o cicli antibiotici non opportunamente integrati con probiotici, infezioni di vario genere, cambiamenti ormonali (es. menopausa) etc., i fattori concomitanti potrebbero essere infiniti.
Dobbiamo infatti pensare che il microbiota intestinale (insieme di specie microbiche nel nostro intestino) dialoga continuamente con l'ospite (l'uomo) e risponde di conseguenza agli stimoli presenti, modificandosi con esso e per esso.
Le strategie più utili, in ogni caso, in questo caso, sono un'alimentazione equilibrata mirata ad "affamare" le specie in eccesso e allo stesso tempo un'integrazione naturale volta a favorire la rottura delle suddette barriere, l'attacco mirato alle specie disbiotiche, seguita da una ripopolazione tramite integrazione con miscele probiotiche funzionali al ripopolamento intestinale.

L'alimentazione dovrebbe prevedere per almeno 40-60 gg (tempo di 2-3 ricambi delle cellule intestinali) l'eliminazione di:
- latticini freschi, lasciando quelli ben stagionati,
- funghi, tartufi e derivati
- zuccheri semplici, lasciando quelli complessi come pasta di semola di grano duro, riso e cereali integrali, pane integrale ben tostato
- alcolici
- aceto e prodotti particolarmente fermentati
In abbinamento sarebbe utile garantire un'integrazione di olii essenziali (menta o origano), n-acetilcisteina (mirata alla rottura delle barriere create dai funghi), sali minerali utili a basificare l'organismo, controbilanciando l'acidità che si instaura in casi di infiammazione intestinale. Infine, visto lo stretto e duplice legame tra intestino e fegato (vena porta e vie biliari), sarebbe utile favorire il drenaggio epatico con cardo mariano, tarassaco o altre specie botaniche utili a tale scopo. Successivamente, i cibi andranno reintegrati a rotazione in funzione della tolleranza.
Non occorre eliminare carboidrati, glutine, ma prediligere uno stile di vita sano e tendenzialmente mediterraneo, con attenzione ai gusti, alle esigenze del singolo, affinchè si miri ad un'alimentazione che diventi uno stile di vita.

dott.ssa Postacchini
Concordo con i miei colleghi , si tratta di una disbiosi fermentativa. Dal punto di vista nutrizionale si consiglia dieta senza fibre integrali, povera di FODMAP, povera di lattosio, Se il caso lo richiede si può fare un ciclo di rifaximina per velocizzare un ritorno ad uno stato di eubiosi. Continuare con pre e probiotici. Quando la sintomatologia si risolve o si attenua provare a fare una reintroduzione e vedere quali alimenti, in che quantità e con che frequenza settimanale si possono reintrodurre. Anche il glutine, se non c'è una diagnosi di celiachia, va reintrodotto. I prodotti per celiaci sono ricchi di amido di mais e altri zuccheri.
Salve , e’ davvero importante discutere con un nutrizionista specializzato in questo campo per sviluppare un piano personalizzato .

Anche se sta già seguendo una dieta povera di glutine e carboidrati e ricca di fibre, potrebbe essere necessario rivedere ulteriormente la tua alimentazione. Un nutrizionista potrebbe consigliarle su quali alimenti evitare o limitare e quali includere di più nella tua dieta per migliorare i sintomi
Se posso esserle utile in consulenza in Line rimango a disposizione
Cordialmente

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