Buongiorno. A inizio anno ho fatto una visita allergologica alla quale sono risultata allergica ad i
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Buongiorno. A inizio anno ho fatto una visita allergologica alla quale sono risultata allergica ad istamina, graminacee, artemisia ed olivo. Il medico mi ha consegnato il foglio delle reattività incrociate, così ho iniziato a notare quali alimenti mi dessero problemi a livello dermatologico e gastrointestinale. Ad oggi sono confusa con tutti gli alimenti che posso o meno mangiare, quindi la mia domanda è: sarebbe meglio consultare un medico nutrizionista per elaborare una dieta, oppure tornare da un allergologo che mi aiuti un po’ a capire la mia situazione? Grazie mille!
Buongiorno, in realtà nessuna delle due strade è errata, potrebbe essere però che l'allergologo si limiti a dirle di eliminare gli alimenti o di monitorare i sintomi. Da un/a nutrizionista/dietista/dietologo probabilmente verrà indirizzata/o verso un monitoraggio dei sintomi con diario alimentare sintomatologico, dieta di esclusione e ovviamente attenzione a possibili carenze nel modo più opportuno possibile secondo la scienza della nutrizione. Cordialmente, dott.ssa Penzavecchia
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Buongiorno, una volta aver fatto i test di allergia e di intolleranza alimentare, si rivolga ad un Biologo Nutrizionista per la realizzazione di un piano alimentare su misura per lei. senza la giusta assistenza e le giuste indicazioni si rischia di non risolvere mai il problema. resto a sua disposizione, grazie, buona giornata
Gentilissima paziente,
Comprendere e gestire le allergie alimentari può essere un percorso complesso, specialmente dopo una diagnosi come la sua, che ha evidenziato allergie a istamina, graminacee, artemisia e olivo. È normale sentirsi confusi riguardo a quali alimenti siano sicuri e quali dovrebbero essere evitati.
In questo contesto, è fondamentale avere un approccio ben strutturato. Potrebbe essere utile tornare a consultare l'allergologo per ottenere chiarimenti approfonditi sulle sue allergie e sulla loro interazione con gli alimenti. L'allergologo potrà fornirle informazioni dettagliate sulle reattività incrociate, che sono particolarmente importanti da considerare quando si tratta di elaborare una dieta sicura.
Parallelamente, lavorare con un nutrizionista potrebbe rivelarsi altrettanto vantaggioso. Un nutrizionista potrà aiutarla a creare un piano alimentare personalizzato, che tenga conto delle sue allergie e delle sue preferenze, assicurando al contempo che la sua alimentazione rimanga equilibrata e nutriente. Potrà anche fornirle strumenti pratici per gestire la sua dieta quotidiana, come consigli su come leggere le etichette degli alimenti e sostituire ingredienti problematici.
In alcuni casi, un approccio combinato potrebbe essere la soluzione ideale. Collaborare sia con l'allergologo che con il nutrizionista le offrirà una visione completa della sua situazione e la guiderà nella creazione di un piano alimentare sicuro e sostenibile.
Ricordi che il suo benessere è la priorità, e non esiti a chiedere informazioni per affrontare al meglio questa nuova fase.
Se ha ulteriori domande o desidera approfondire qualche aspetto specifico, sono qui per aiutarla.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Comprendere e gestire le allergie alimentari può essere un percorso complesso, specialmente dopo una diagnosi come la sua, che ha evidenziato allergie a istamina, graminacee, artemisia e olivo. È normale sentirsi confusi riguardo a quali alimenti siano sicuri e quali dovrebbero essere evitati.
In questo contesto, è fondamentale avere un approccio ben strutturato. Potrebbe essere utile tornare a consultare l'allergologo per ottenere chiarimenti approfonditi sulle sue allergie e sulla loro interazione con gli alimenti. L'allergologo potrà fornirle informazioni dettagliate sulle reattività incrociate, che sono particolarmente importanti da considerare quando si tratta di elaborare una dieta sicura.
Parallelamente, lavorare con un nutrizionista potrebbe rivelarsi altrettanto vantaggioso. Un nutrizionista potrà aiutarla a creare un piano alimentare personalizzato, che tenga conto delle sue allergie e delle sue preferenze, assicurando al contempo che la sua alimentazione rimanga equilibrata e nutriente. Potrà anche fornirle strumenti pratici per gestire la sua dieta quotidiana, come consigli su come leggere le etichette degli alimenti e sostituire ingredienti problematici.
In alcuni casi, un approccio combinato potrebbe essere la soluzione ideale. Collaborare sia con l'allergologo che con il nutrizionista le offrirà una visione completa della sua situazione e la guiderà nella creazione di un piano alimentare sicuro e sostenibile.
Ricordi che il suo benessere è la priorità, e non esiti a chiedere informazioni per affrontare al meglio questa nuova fase.
Se ha ulteriori domande o desidera approfondire qualche aspetto specifico, sono qui per aiutarla.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Buongiorno, lei ha effettuato una visita allergologica per gli inalanti, essi possono dare reazioni crociate, ossia, a causa della similitudine di alcune molecole proteiche presenti in alcuni alimenti, potrebbero scaturirsi delle reazioni allergiche in seguito all'ingestione di alcuni di essi. Ci sono però da sottolineare alcuni punti: anzitutto non è detto che una persona, ad esempio come nel suo caso allergica alle graminacee, (le quali hanno come alimenti che potrebbero scatenare reazione melone, anguria, arancia, ciliegia, albicocca, prugna, mela ecc..) abbia per forza una reazione allergica con uno o tutti gli alimenti citati. Per la stragrande maggioranza delle volte inoltre, qualora si manifestassero delle reazioni allergiche, queste si manifestano come SOA (sindrome orale allergica), ossia si avverte prurito alle labbra, alla bocca e alla gola e si ha edema nei medesimi reparti anatomici. Tuttavia questo tipo di reazione si risolve spesso da sola senza l'utilizzo di alcun farmaco e senza che avvenga nulla di grave. Tutto questo per spiegarle che comprendo la sua confusione, ma di non allarmarsi. Spesso il rischio è che poi i pazienti eliminino autonomamente intere categorie di alimenti per la paura di avere una reazione allergica e incappino poi in carenze alimentari importanti. Purtroppo ad oggi l'unico vero gold-standard per verificare che una persona sia allergica o meno ad un alimento è quello di effettuare un TPO, ossia un test di provocazione orale. Test dove in presenza di un medico allergologo, medico rianimatore, infermiere e dietista le vengono somministrate dosi crescenti dell'alimento sospetto fino a quando le si scatena effettivamente la reazione, in questo modo si viene a conoscenza anche della dose soglia alla quale il paziente reagisce.
Sono test che raramente vengono eseguiti sugli adulti. Questo proprio perchè nel caso si scopra di essere divenuti allergici a dei pollini come dicevamo prima le reazioni sono solitamente lievi nel caso di ingestione di alimenti. Ed inoltre nel caso in cui in età adulta avvenga uno shock anafilattico in seguito all'ingestione ad esempio di gamberetti il medico allergologo prescrive semplicemente l'astensione totale dall'assunzione dell'alimento in causa. Con i bambini invece, ad esempio nel caso di allergia alle proteine del latte, venire a conoscenza della dose soglia permette di poter garantire talvolta al piccolo di poter mangiare determinate dosi di alimenti in cui è contenuta la proteina del latte, permettendogli di avere accesso ad un pattern di alimenti più ampio (seppur magari con dosi limitate) per evitare che incappi in carenze alimentari che possano comprometterne la crescita.
Esistono altri tipi di test che non sono diagnostici, ma che ci aiutano ad avere un'idea di quali siano i possibili alimenti scatenanti, sto parlando dei RAST test, ossia la ricerca di IgE specifiche nel sangue periferico del paziente. Come dicevo non sono diagnostici, nel senso che, si possono trovare alte concentrazioni di IgE specifiche per un dato alimento, ma non è garantito che il paziente sia allergico a tale alimento, tuttavia le possibilità che lo sia si alzano di molto, pertanto ci danno una discreta indicazione su quali potrebbero essere i potenziali responsabili o meno.
Nel suo specifico caso le è capitato di avere una reazione allergica in seguito all' ingestione di alcuni alimenti? Se si, quale tipo di reazione ha avvertito? Una semplice sindrome orale allergica come descritta pocanzi o qualcosa di più importante come ad esempio diarrea, crampi o addirittura shock anafilattico?
Nel caso in cui abbia avuto una semplice SOA il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un medico per poter anzitutto effettuare i RAST test, ed in seguito ad un dietista che abbia esperienza in tale campo, in modo che la possa aiutare a stilare un piano alimentare in cui si va ad individuare quali siano effettivamente gli alimenti che le causano problemi. Nel caso invece in cui la reazione abbia portato a sintomi più importanti come appunto diarrea nei minuti successivi all'assunzione o uno shock deve rivolgersi ad un medico allergologo che le prescriverà un kit di terapia d'urgenza e l'esclusione di tali alimenti dalla sua dieta.
Spero di averle chiarito un poco i suoi dubbi, se vuole sono disponibile anche online per una consulenza.
Buona giornata.
Sono test che raramente vengono eseguiti sugli adulti. Questo proprio perchè nel caso si scopra di essere divenuti allergici a dei pollini come dicevamo prima le reazioni sono solitamente lievi nel caso di ingestione di alimenti. Ed inoltre nel caso in cui in età adulta avvenga uno shock anafilattico in seguito all'ingestione ad esempio di gamberetti il medico allergologo prescrive semplicemente l'astensione totale dall'assunzione dell'alimento in causa. Con i bambini invece, ad esempio nel caso di allergia alle proteine del latte, venire a conoscenza della dose soglia permette di poter garantire talvolta al piccolo di poter mangiare determinate dosi di alimenti in cui è contenuta la proteina del latte, permettendogli di avere accesso ad un pattern di alimenti più ampio (seppur magari con dosi limitate) per evitare che incappi in carenze alimentari che possano comprometterne la crescita.
Esistono altri tipi di test che non sono diagnostici, ma che ci aiutano ad avere un'idea di quali siano i possibili alimenti scatenanti, sto parlando dei RAST test, ossia la ricerca di IgE specifiche nel sangue periferico del paziente. Come dicevo non sono diagnostici, nel senso che, si possono trovare alte concentrazioni di IgE specifiche per un dato alimento, ma non è garantito che il paziente sia allergico a tale alimento, tuttavia le possibilità che lo sia si alzano di molto, pertanto ci danno una discreta indicazione su quali potrebbero essere i potenziali responsabili o meno.
Nel suo specifico caso le è capitato di avere una reazione allergica in seguito all' ingestione di alcuni alimenti? Se si, quale tipo di reazione ha avvertito? Una semplice sindrome orale allergica come descritta pocanzi o qualcosa di più importante come ad esempio diarrea, crampi o addirittura shock anafilattico?
Nel caso in cui abbia avuto una semplice SOA il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un medico per poter anzitutto effettuare i RAST test, ed in seguito ad un dietista che abbia esperienza in tale campo, in modo che la possa aiutare a stilare un piano alimentare in cui si va ad individuare quali siano effettivamente gli alimenti che le causano problemi. Nel caso invece in cui la reazione abbia portato a sintomi più importanti come appunto diarrea nei minuti successivi all'assunzione o uno shock deve rivolgersi ad un medico allergologo che le prescriverà un kit di terapia d'urgenza e l'esclusione di tali alimenti dalla sua dieta.
Spero di averle chiarito un poco i suoi dubbi, se vuole sono disponibile anche online per una consulenza.
Buona giornata.
Gestire le allergie alimentari può essere davvero complicato.
Un nutrizionista può aiutarti a creare una dieta personalizzata che tenga conto delle tue allergie e delle tue esigenze nutrizionali. Può offrirti consigli pratici su come sostituire gli alimenti problematici con alternative sicure e nutrienti. Ti aiuterà a bilanciare la tua dieta per evitare carenze nutrizionali. Tuttavia, nella tua situazione può essere utile tornare dall’allergologo per chiarire eventuali dubbi sulle reazioni crociate e poi, con queste informazioni, consultare un nutrizionista per elaborare una dieta sicura e bilanciata.
Un nutrizionista può aiutarti a creare una dieta personalizzata che tenga conto delle tue allergie e delle tue esigenze nutrizionali. Può offrirti consigli pratici su come sostituire gli alimenti problematici con alternative sicure e nutrienti. Ti aiuterà a bilanciare la tua dieta per evitare carenze nutrizionali. Tuttavia, nella tua situazione può essere utile tornare dall’allergologo per chiarire eventuali dubbi sulle reazioni crociate e poi, con queste informazioni, consultare un nutrizionista per elaborare una dieta sicura e bilanciata.
Con una situazione complessa come la sua, un confronto tra allergologo e nutrizionista sarebbe l’approccio ideale. L’allergologo potrà approfondire la diagnosi e chiarire l’elenco delle sue sensibilità alimentari, mentre il nutrizionista potrà elaborare una dieta personalizzata, tenendo conto delle sue restrizioni. La collaborazione tra queste figure è utile per garantire un piano alimentare bilanciato e privo di rischi.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
buonasera. bella domanda...potrebbe essere utile entrambe: andare di nuovo dall'allergologo se dovesse avere delucidazioni sugli alimenti che realmente possono dare reazione e da un nutrizionista che la aiuti a gestire al meglio la sua alimentazione quotidiana evitando carenze e monotonia. buon tutto!
Buongiorno! Data la complessità della tua situazione con allergie e reattività alimentari, potrebbe essere utile consultare sia un medico nutrizionista che il tuo allergologo.
Allergologo: Tornare dal tuo allergologo ti permetterebbe di approfondire le reazioni incrociate e capire meglio quali alimenti evitare. Potrebbe anche darti consigli su come gestire i sintomi e le allergie in generale.
Nutrizionista: Un nutrizionista può aiutarti a elaborare una dieta equilibrata che tenga conto delle tue allergie, assicurandosi che tu riceva tutti i nutrienti necessari. Può anche darti indicazioni pratiche su come sostituire gli alimenti problematici con alternative sicure.
Considerando che stai notando sintomi dermatologici e gastrointestinali, potrebbe essere utile affrontare la questione da entrambe le prospettive. Una collaborazione tra allergologo e nutrizionista ti aiuterà a ottenere un piano alimentare che tenga conto della tua salute complessiva.
dott.ssa antelmi
Allergologo: Tornare dal tuo allergologo ti permetterebbe di approfondire le reazioni incrociate e capire meglio quali alimenti evitare. Potrebbe anche darti consigli su come gestire i sintomi e le allergie in generale.
Nutrizionista: Un nutrizionista può aiutarti a elaborare una dieta equilibrata che tenga conto delle tue allergie, assicurandosi che tu riceva tutti i nutrienti necessari. Può anche darti indicazioni pratiche su come sostituire gli alimenti problematici con alternative sicure.
Considerando che stai notando sintomi dermatologici e gastrointestinali, potrebbe essere utile affrontare la questione da entrambe le prospettive. Una collaborazione tra allergologo e nutrizionista ti aiuterà a ottenere un piano alimentare che tenga conto della tua salute complessiva.
dott.ssa antelmi
Gentile utente, ritengo che per la sua situazione possa essere utile un approccio integrato delle due figure professionali. L'allergologo può far comprendere le connessioni tra le allergie e le reattività crociate, e per guidare nel riconoscere potenziali fonti di allergeni e i relativi sintomi, e la nutrizionista può elaborare un piano alimentare equilibrato e personalizzato che tenga conto delle tue restrizioni senza compromettere la varietà e la qualità della dieta (aspetto molto importante). Spero di essere stata utile! Saluti, dott.ssa Viviana Leotta
Buonasera,
Nel caso di allergia all'istamina risulta necessario seguire un piano alimentare che vada a ristabilire una tolleranza ad alimenti contenenti istamina e istamino-liberatori. É fondamentale lavorare anche sul microbiota intestinale in modo tale da ridurre la sintomatologia gastrointestinale e reintrodurre poi gradualmente tutti gli alimenti.
Le consiglio di affidarsi ad un nutrizionista in grado, dopo attenta anamnesi, di elaborare un piano alimentare adatto alle sue esigenze.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessitá,
Cordialmente
Dott.ssa Olivia Passaleva
Nel caso di allergia all'istamina risulta necessario seguire un piano alimentare che vada a ristabilire una tolleranza ad alimenti contenenti istamina e istamino-liberatori. É fondamentale lavorare anche sul microbiota intestinale in modo tale da ridurre la sintomatologia gastrointestinale e reintrodurre poi gradualmente tutti gli alimenti.
Le consiglio di affidarsi ad un nutrizionista in grado, dopo attenta anamnesi, di elaborare un piano alimentare adatto alle sue esigenze.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessitá,
Cordialmente
Dott.ssa Olivia Passaleva
Buonasera, consiglio di affidarsi ad un professionista in ambito alimentare poichè consultando le analisi da lei effettuate può creare un piano alimentare preciso e dettagliato che lei potrà seguire. Consiglio anche di contattare un allergologo che possa comunicare con la figura in ambito alimentare così che lei possa essere seguita su entrambi i fronti. Cordiali saluti. Dott.ssa Fornasari Stella
Buongiorno. L'attività sinergica fra le due figure professionali sarà sicuramente un'ottima scelta al fine di avere un'adeguata gestione del problema riportato. Rimango a disposizione, dott.ssa Francesca Turci
Buongiorno,
capisco la sua confusione. Il mio consiglio è quello di contattare un nutrizionista, meglio se esperto in questo settore, affinché possa elaborare per lei un piano alimentare personalizzato, anche sulla base delle allergie presenti. Consideri che non tutti gli alimenti indagati possono provocare poi reazioni a livello dermatologico e gastrointestinale. Ecco perché, grazie all'aiuto del nutrizionista, eliminerà solo quelli necessari, anche per non andare incontro a carenze nutrizionali.
Cari saluti,
Dott.ssa Sara Pontoni
capisco la sua confusione. Il mio consiglio è quello di contattare un nutrizionista, meglio se esperto in questo settore, affinché possa elaborare per lei un piano alimentare personalizzato, anche sulla base delle allergie presenti. Consideri che non tutti gli alimenti indagati possono provocare poi reazioni a livello dermatologico e gastrointestinale. Ecco perché, grazie all'aiuto del nutrizionista, eliminerà solo quelli necessari, anche per non andare incontro a carenze nutrizionali.
Cari saluti,
Dott.ssa Sara Pontoni
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