Buongiorno, a causa di una situazione assolutamente al di fuori del mio controllo e su cui non avevo

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Buongiorno, a causa di una situazione assolutamente al di fuori del mio controllo e su cui non avevo scelta, mi sono ritrovata costretta ad annullare una seduta con la mia psicologa con diverse ore di anticipo ma meno delle 24 ore previste. ora durante tutto il percorso era già successo che una sola volta saltasse la seduta ma per un mio errore, so che la politica è far pagare comunque la seduta (e che dietro questo c'è anche una motivazione ben specifica) ma questa volta a differenza della precedente in cui ovviamente mi è dispiaciuto ma niente di più, questa volta il fatto che lei me l'abbia messa in conto è come se avesse creato una sorta di frattura, le condizioni mi sono state spiegate all'inizio del percorso e per me sono chiarissime, tuttavia è come se da adesso mi santissi sensibilmente meno "affiatata", tanto da non avere voglia di confidarmi con lei, io mi rendo conto che non posso incolpare in maniera diretta la dottoressa, però ho l'impressione che questo evento abbia in qualche modo intaccato l'alleanza terapeutica (dato proprio le ragioni assolutamente oggettive che mi hanno costretto a dover cancellare), secondo voi una situazione del genere può motivare l'interruzione del percorso che sta durando da circa un anno ? Perchè io in questo momento sento di voler interrompere ma non so se le mie motivazioni siano poco valide
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente. Le condizioni sono quelle stabilite all'inizio del percorso e se succedono all'inizio o alla fine della terapia non cambiano. Qui invece è cambiata la sua percezione del fatto, tanto da indurla a voler chiudere. Perchè mandare alle ortiche il percorso di un anno senza dei chiarimenti? O forse aveva bisogno di un pretesto per interrompere questa terapia? La cosa migliore è che lei ne parli con sincerità in seduta, dicendo le cose che ha detto qui. Quello diventa un momento di confronto e di grande crescita per lei, perchè lavorerà su dei suoi meccanismi che si sono attivati. Dopodichè potrà decidere se continuare o meno. Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Salve,
Capisco il suo disagio, e mi rendo conto di quanto questa situazione possa essere delicata. Quando si affronta una questione personale così significativa, come quella che descrive, può emergere un forte senso di frustrazione, soprattutto quando ci si sente incompresi o quando le circostanze sono al di fuori del proprio controllo.

Questa reazione potrebbe essere il segnale di un malessere più profondo che forse si sta manifestando attraverso la difficoltà che sta vivendo nella relazione terapeutica. Prima di prendere una decisione definitiva, potrebbe essere utile esplorare questo sentimento di "frattura" con la sua terapeuta, condividendo apertamente come questa situazione abbia influenzato la vostra alleanza.

A volte, eventi simili possono offrire l'opportunità di lavorare su aspetti relazionali e personali che non erano ancora stati affrontati, e potrebbero addirittura rafforzare il legame terapeutico. Tuttavia, se sente che la relazione non le sta più offrendo il supporto necessario, discutere dei suoi sentimenti potrebbe aiutarla a fare chiarezza.
Nel corso di una terapia possono esserci momenti di malinteso tra paziente e terapeuta. Il motivo può essere una seduta annullata e messa in conto, un ritardo, ma anche un'incomprensione nella comunicazione.
Questi momenti apparentemente di crisi possono rivelarsi molto importanti per l'evoluzione del processo terapeutico.
Il paziente dovrebbe esprimere con chiarezza il suo pensiero anche ma soprattutto,se riguarda il rapporto con il terapeuta.
E' come se si aprisse nel momento reale , nel qui ed ora, uno spaccato sullo stile relazionale del paziente, un momento quindi prezioso per la crescita e la scoperta di sè.
Maria Grazia Antinori, Roma
Capisco quanto possa essere difficile affrontare questa situazione. La pratica di far pagare una seduta annullata con meno di 24 ore di preavviso è, come hai giustamente notato, molto comune nella professione psicologica e ha delle motivazioni specifiche. Non riguarda solo la gestione del tempo, ma anche la continuità e l’impegno nel percorso terapeutico. Tuttavia, ciò che stai provando è altrettanto importante. La sensazione di frattura che descrivi, di disaffiatamento con la tua terapeuta, merita attenzione.In questi casi, il passo più importante è portare apertamente questo tuo vissuto all'interno della terapia. Il rapporto terapeutico si fonda sulla fiducia e sulla comunicazione, e parlare con lei di come questa situazione ti ha fatto sentire può essere un’opportunità preziosa per approfondire e rafforzare l’alleanza terapeutica, piuttosto che interrompere il percorso. Spesso, esplorare questi momenti di difficoltà nella relazione può rivelare aspetti più profondi che potrebbero essere utili per il tuo percorso.Ti incoraggio a condividere apertamente i tuoi pensieri e sentimenti con la tua terapeuta, in modo da poter capire insieme se questa frattura può essere ricucita o se, effettivamente, è necessario rivalutare il percorso. Cari saluti
Capisco perfettamente la sua frustrazione e il senso di disagio che ha provato in questa situazione. L'alleanza terapeutica, ovvero il legame di fiducia e collaborazione tra paziente e terapeuta, è un elemento centrale in qualsiasi percorso psicoterapeutico. Quando accade qualcosa che incrina questa fiducia, è naturale che nascano dubbi e difficoltà nel proseguire il lavoro insieme.

Da quanto ha descritto, sembra che la sua reazione non sia legata tanto alla politica di cancellazione in sé, che lei riconosce come giusta e chiara, ma piuttosto al modo in cui l'evento ha impattato la sua percezione del rapporto con la sua psicologa. Potrebbe essere che questo episodio abbia toccato qualche aspetto emotivo più profondo legato al senso di giustizia, di comprensione o di fiducia.

Prima di prendere una decisione definitiva sull'interruzione del percorso, potrebbe essere molto utile discutere apertamente di ciò che è accaduto con la sua psicologa. Spesso, situazioni come questa possono diventare un'opportunità per esplorare dinamiche relazionali o emozioni che emergono anche in altri contesti della vita. Il dialogo sincero potrebbe aiutarla a comprendere meglio se questo evento ha veramente intaccato in modo irreparabile la fiducia, o se è possibile superarlo e rafforzare ulteriormente l'alleanza terapeutica.

Le sue motivazioni sono valide e meritevoli di essere esplorate, ma potrebbe essere utile riflettere sul perché questo evento ha avuto un impatto così forte. Parlarne apertamente potrebbe aiutarla a chiarire se desidera davvero interrompere il percorso o se si tratta di una crisi temporanea che può essere superata.

Spero che possa trovare una soluzione che rispetti i suoi sentimenti e le permetta di proseguire nel suo cammino di crescita personale, qualunque decisione prenderà. Un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico
Gentile Utente, la ringrazio per la sua condivisione e per la sua capacità di esprimere con profonda onestà il suo vissuto rispetto a questa situazione.
Comprendo come questo evento l’abbia portata a sentirsi meno “affiatata” e meno incline a confidarsi con la sua psicologa, nonostante le sia molto chiara la politica di cancellazione della seduta. Purtroppo infatti può capitare di sentirsi incompresi o sfiduciati anche nel contesto di una relazione “professionale”, è assolutamente normale. Non c’è un modo giusto o sbagliato di sentirsi e certamente se questo è il suo sentire è importante che gli dia ascolto, anche per far luce su eventuali altre ragioni o motivazioni che l’hanno portata a maturare l’idea di interrompere questo percorso. Mi permetta però di invitarla a considerare la possibilità di parlare apertamente con la sua psicologa prima di prendere una decisione definitiva, in quanto questo potrebbe aprire la strada per una “riparazione” dell’alleanza terapeutica. L’esternazione sincera e onesta di come ha vissuto questo episodio potrebbe favorire inoltre l’esplorazione di aspetti relazionali e personali in un contesto sicuro e non giudicante. Un caro saluto, dott.ssa Ambra Marzoli.

Cara utente, lei è ben consapevole che le condizioni era chiare e definite sin dal principio. Cosa ha reso questo episodio diverso dagli altri? Cosa ha pensato e sentito di diverso questa volta? Cosa avrebbe voluto sentirsi dire?
Non posso dirle cosa sia meglio fare in questo momento, posso però suggerle di provare a comunicare in modo così onesto e sincero, come ha fatto con noi, alla sua terapeuta come si sente e si è sentita. Potrebbe essere un occasione di riflessione importante, anche ai fini della terapia stessa. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, questo momento di "crisi" tra lei e la sua terapeuta potrebbe essere molto prezioso. Riflettere insieme al proprio psicologo, o psicologa, di quanto accade nella relazione terapeutica potrebbe offrire moltissimi spunti di crescita e nuove prospettive sul come affrontare un conflitto e trovare una nuova forma di riparazione. Le spiegazioni per questo comportamento potrebbero essere molteplici, a partire dal più semplice errore umano: solo la collega può offrirle un confronto in merito Si conceda di esprimerle le sue emozioni a riguardo. Rimango a disposizione, un caro saluto. Dott.ssa Federica Bertucci
Gentile utente, prima di eventualmente decidere di interrompere il suo percorso, valuti di confrontarsi con la psicologa, riportando questo suo sentirsi meno affiatata e questa frattura che sente. Questo è tutto materiale che può essere esplorato durante le sedute e che può portare ad una conoscenza ancora più profonda di se stessi. Allo stesso tempo, consideri che non ci sono motivazioni “da manuale”, quindi che possano motivare “in modo valido o meno” l’interruzione del percorso: interrompere o decidere di proseguire è una decisione totalmente personale e soggettiva, che prenderà in seguito all'aver fatto le sue valutazioni. Un caro saluto, dott.ssa Giorgia Signorini
Buongiorno. Ognuno ha le sue politiche riguardanti il no-show. Per esempio io non carico spese se l'annullamento avviene fino alla sera prima ma se accade il giorno stesso propongo di saldare il 50% della seduta. Pagare per qualcosa che non si ha o per un servizio del quale non si è usufruito, genera naturalmente frustrazione. Per quanto l'alleanza terapeutica sia importante, tale deve rimanere per l'appunto. La invito a riflettere sul fatto che magari lei avesse idealizzato la sua psicologa, intravedendo una sorta di amicizia. Inoltre deve considerare che molto spesso io e i miei colleghi prendiamo in affitto lo studio dove prestiamo la nostra professione in base proprio alle prenotazioni e questo ci viene fatturato anche se poi siamo li ad attendere persone che per un motivo o per l'altro decidono di non presentarsi. Infine, spezzando una lancia in suo favore e non del terapeuta, io credo che niente accada per caso e di indagare le sue ragioni più profonde per poi prendere la decisione migliore per lei. Da codice deontologico il paziente può interrompere il rapporto quando lo desidera e quindi il potere rimane sempre nelle mani dell'utente che non deve mai sentirsi "obbligato" ad un rapporto continuo. Buona giornata. Se dovesse servire mi trova disponibile.
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Parlane con la terapeuta. In seduta. Spiegandole tutto come hai fatto in queste righe. E' sempre materiale prezioso da snocciolare insieme.
dtt.ssa Anzuini
Buongiorno,
la scelta di interrompere o meno un percorso terapeutico è solo sua. Io però le suggerisco di raccontare, come ha fatto con noi, come si sente alla sua terapeuta.
Buonasera,
se le condizioni erano quelle stabilite da contratto verbale o scritto entrambi gli attori in causa, paziente e terapeuta, sono tenuti a rispettarlo.
Vale però la pena capire cosa è successo dentro di lei e quindi prendersi lo spazio insieme alla sua terapeuta per parlarne in un'ottica clinica che comprenda la sfera relazionale e il lavoro che avete fatto finora; vale la pena cogliere l'occasione per condividere le sue emozioni scomode e spiacevoli. Questi episodi con tanto di frattura sono esperienze preziose che, se gestite insieme, possono portare a una crescita interpersonale e a una maggiore conoscenza del suo mondo interno.
SAluti,
Michela Romano
Buongiorno, leggendoti mi sembra di capire che tu tenga molto al lavoro che tu e la tua psicologa state facendo. In questa situazione credo possa essere utile parlarne apertamente con lei: se non l'hai già fatto, riportale quello che è successo al di fuori del tuo controllo, che sei a conoscenza delle condizioni di preavviso e che non hai avuto alcun modo di disdire la seduta nei tempi previsti. Poi spiegale soprattutto questa sorta di frattura che si è creata, questa perdita di "affiatamento" e la tua impressione a proposito dell'alleanza terapeutica intaccata. Mi permetto di aggiungere che l'ascolto delle proprie sensazioni è un atto di gentilezza e di fiducia nei nostri confronti: se senti di voler interrompere il percorso con questa professionista non svalutare quelle che senti, quello che provi e di conseguenza quello che pensi. Per queste ragione confrontati con lei, perché la comunicazione tra paziente e professionista è funzionale per entrambi, vi permette di essere il più possibile chiari e di conseguenza sintonizzati sullo stesso obiettivo, ossia il tuo benessere. Sicuramente quello che emergerà ti sarà di aiuto per decidere in che modo continuare, e qualsiasi scelta andrà bene purché sia fatta per la tua salute.
Spero vada tutto per il meglio, un caro saluto
Buongiorno,

comprendo il suo sentimento di frustrazione e confusione riguardo a questa situazione. È del tutto naturale sentirsi scoraggiati quando si verifica una frattura nella relazione terapeutica, soprattutto dopo un percorso lungo e significativo come il suo. Le suggerirei di esplicitare questi sentimenti alla sua psicologa, in modo da affrontare insieme questa situazione. Parlare apertamente della frattura che percepisce potrebbe essere un passo fondamentale per comprendere se e come l’alleanza terapeutica possa essere risanata.

La comunicazione onesta è essenziale in un processo terapeutico, e la sua psicologa potrebbe apprezzare la sua disponibilità a discutere questi aspetti. Riguardo all'interruzione del percorso, è importante riflettere su come si sente in questo momento e i motivi che la spingono a considerare questa opzione. Potrebbe scoprire che, affrontando le sue preoccupazioni, si aprono nuovi spazi di comprensione e connessione.

Ricordi che non esistono motivazioni poco valide: ogni emozione e paura è importante da esplorare e considerare nella sua crescita personale. Se desidera, potete trovare insieme un modo per affrontare questa situazione e continuare il percorso con una maggiore consapevolezza.
A sua disposizione, un caro saluto
Gentile utente, la sua domanda è molto interessante e comprendo i suoi sentimenti in relazione alla frattura che descrive. Ciò che colpisce la mia attenzione è che, di fronte ad una rottura nella relazione tra lei e la sua psicologa, lei desideri o comunque abbia intensamente meditato sull'interrompere il percorso. Sembra che di fronte alla possibilità di aprire un confronto su ciò che è avvenuto, fare come se nulla fosse oppure abbandonare sia forse più propensa per l'ultima soluzione. Sarebbe interessante riflettere su questa sua specifica modalità relazionale, è qualcosa che le capita abitualmente? Ha suscitato in lei sentimenti particolari che fa fatica a tollerare (ingiustizia, incomprensione...)? Penso che lei sia libera di prendere qualsiasi decisione desideri, ma credo anche che esplorare la rottura con la sua psicologa, cercare di comprendersi vicendevolmente e giungere ad una riparazione della relazione possa essere decisamente più terapeutico.
Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Gentilissima,
le consiglio di portare, prima di decidere di interrompere il Suo percorso, in terapia queste sensazioni di frattura e i dubbi che da essa scaturiscono. Sono certa che, al netto della decisione che prenderà a seguito di questo confronto, questa possa essere un'esperienza arricchente per entrambe le parti. Può infatti prendere spunto da questo momento delicato per poter riflettere prima di tutto su cosa le sta dicendo questo disagio e come si ripercuote sul suo funzionamento e successivamente sulla relazione terapeutica. Con i migliori saluti,
Dott.ssa Michelle Borrelli
Buongiorno gentile Utente, capisco che si trovi in una situazione delicata e che la recente esperienza abbia suscitato emozioni contrastanti, soprattutto riguardo all'alleanza terapeutica con la sua psicologa. È importante che comprenda che questi sentimenti, anche se dolorosi o destabilizzanti, possono avere un ruolo centrale nel processo terapeutico.

Il fatto che lei senta una "frattura" nell'alleanza terapeutica a causa della questione del pagamento non è da sottovalutare. Tuttavia, può essere utile riflettere su alcune dinamiche. Annullare una seduta e il conseguente pagamento sono regole che, come ha detto, le sono state chiaramente spiegate all'inizio del percorso. Le regole in terapia, inclusa quella sul pagamento, non sono solo tecnicismi: sono parte della struttura che stabilisce confini chiari. I confini sono fondamentali in terapia, perché aiutano a mantenere un contesto sicuro e prevedibile.

Tuttavia, è altrettanto fondamentale esplorare il modo in cui la situazione ha influenzato il suo rapporto con la terapeuta. Il suo desiderio di interrompere il percorso potrebbe derivare da una sensazione di delusione o incomprensione, ma queste emozioni sono spesso aspetti centrali di un percorso terapeutico. Il fatto che lei si senta meno propensa a confidarsi potrebbe indicare un bisogno di esprimere apertamente ciò che prova riguardo a questo evento con la sua psicologa.

In altre parole, questo potrebbe essere un momento cruciale per esplorare la relazione terapeutica stessa. L'alleanza tra paziente e terapeuta è una delle componenti chiave della terapia, e quando emergono tensioni o rotture, parlarne può rafforzarla, anziché indebolirla. Il suo desiderio di interrompere potrebbe quindi essere parte di un processo naturale di confronto con queste difficoltà, piuttosto che una motivazione definitiva per terminare la terapia.

Il mio suggerimento è di portare apertamente questo tema nella prossima seduta. Esprima alla sua terapeuta i suoi sentimenti riguardo all'accaduto, il senso di distanza che ha percepito e la sua attuale difficoltà a sentirsi "affiatata". Potrebbe scoprire che discutere apertamente questi aspetti le offre nuove prospettive sulla situazione e sul valore della relazione terapeutica stessa. Spesso, i momenti di rottura in terapia, se affrontati con trasparenza, possono portare a una crescita personale e a un rafforzamento del percorso.

In conclusione, prima di considerare l’interruzione, esplori questa frattura con la terapeuta. Le sue motivazioni sono valide, ma prima di prendere una decisione così importante, potrebbe essere utile comprendere fino in fondo cosa sta succedendo dentro di lei e come questo evento abbia influenzato il rapporto terapeutico.

Resto a disposizione per qualsiasi altro chiarimento o supporto.
Dott. Luca Vocino
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Cara utente,
come ha scritto lei, mi sembra consapevole delle regole del setting che spesso vengono adottate dal singolo professionista. In questo caso, quindi, mi concentrerei sul perché proprio in questo momento ha sentito una "frattura" tanto forte dal farle pensare un eventuale interruzione della terapia. Le rotture e le riparazioni avvengono spesso nella relazione terapeutica, tante volte anche in una stessa seduta, possono essere più o meno evidente ma come accadono anche nelle relazioni quotidiane con altre persone. Che sia accaduto nella relazione terapeutica può essere un momento prezioso da indagare con la professionista che può dirle molto. La cosa che penso sia importante non è tanto la rottura che è stata quanto la capacità di entrambe di riparare.
Cari saluti, dott.ssa Sara Vento
Buongiorno, grazie per aver condiviso il tuo dilemma con così tanta trasparenza. Posso comprendere il tuo dispiacere e la tua frustrazione: l’alleanza terapeutica è un aspetto fondamentale del percorso di psicoterapia, e quando si verifica un episodio che sembra incrinarla, è normale chiedersi se ci sia ancora fiducia e se continuare abbia senso. La situazione che descrivi potrebbe effettivamente essere percepita come un “tradimento” di quella fiducia, perché sembra andare contro l’idea di comprensione e sostegno che ci si aspetta dalla propria terapeuta.

Tuttavia, proprio perché l’alleanza terapeutica è un elemento così importante, potrebbe essere utile affrontare questo tema direttamente con la tua psicologa. Spesso, le emozioni che emergono in terapia – anche quelle di disaccordo o delusione – sono parte del processo stesso e possono offrire un’opportunità di approfondimento e crescita. Parlare con lei di come ti sei sentita potrebbe aiutarti a elaborare le tue emozioni e a capire meglio se questa sensazione di “rottura” è legata solo all’episodio specifico o se forse c’è qualcosa di più profondo che vale la pena esplorare.

Comprendo che tu possa pensare di interrompere il percorso in questo momento, ma forse questa situazione può anche essere vista come un’occasione per riflettere sul tuo rapporto con la terapeuta e sulla tua esperienza in terapia. Il fatto che tu ti senta di voler interrompere potrebbe indicare un blocco emotivo legato a questo episodio, e parlarne apertamente potrebbe aiutare a risolverlo e a capire cosa fare.

Quindi, prima di prendere una decisione definitiva, ti consiglierei di portare questo argomento direttamente in seduta: la psicoterapia è anche questo, esplorare tutte le emozioni, comprese quelle che riguardano la relazione con la terapeuta. Potrebbe essere un momento importante per capire cosa sta accadendo e per decidere in modo più consapevole il futuro del tuo percorso.
Buongiorno,
Le motivazioni devono essere valide per lei, non esistono dei criteri oggettivi. Detto questo le consiglio di provare a parlarne direttamente con la sua terapeuta.
Dott. Marco Cenci
Gentile utente, sarebbe opportuno discuterne con la sua psicologa per capire affondo le emozioni scaturite da questa "rottura", inoltre questo potrebbe diventare anche uno spunto di analisi maggiore per comprendere a pieno ciò che lei prova in determinate situazioni. Resto a sua disposizione Dott.ssa Valentina Pisciotta

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