Buongiorno, 42 anni, donna, peso 48 kili altezza 1,65 soffro di ipertensione arteriosa diagnostica

2 risposte
Buongiorno,
42 anni, donna, peso 48 kili altezza 1,65
soffro di ipertensione arteriosa diagnosticata ad aprile 2024 oscillante su 140/90 con tachicardia
dal 2018 morbo di hashimoto in cura con eutirox
Per ipertensione mi hanno dato un betabloccante Lobivon prima Triatec ma non faceva effetto
il Lobivon funziona, ora ho una pressione normale e battiti regolari
Grosso effetto collaterale: una forte psioriasi che mi sta facendo perdere i capelli e caviglie molto gonfie
Esiste un farmaco similare che può non creare questi problema?
La psioriasi è iniziata col betabloccante, in passato ne ho sofferto ma in forma leggera soprattutto quando mangiavo latticini visto che ne sono intollerante.
vorrei un consiglio su come gestire questa situazione.
Grazie mille
purtroppo la psoriasi può essere accentuata dal beta-bloccante, di certo non è stato il beta-bloccante a causargliela, ma probabilmente era già portatrice in forma latente od occulta di psoriasi. Non tollerando l'ace-inibitore, potrebbe in alternativa al beta-bloccante assumere un calcio-antagonista tipo Amlodipina (iniziando con 5 mg ed adeguando la posologia in base alla risposta) oppure Barnidipina da 10 mg.

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Gentile Signora,

capisco che la sua situazione sia complessa e meriti un’attenzione particolare. I beta-bloccanti, come il Lobivon, sono spesso efficaci nel controllo della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, ma purtroppo possono aggravare o scatenare episodi di psoriasi, specialmente in chi ha una predisposizione. Nel suo caso, la comparsa di psoriasi più severa e il gonfiore alle caviglie potrebbero essere correlati alla terapia in corso, anche se va sottolineato che, con il Lobivon, il gonfiore alle gambe è un effetto collaterale molto raro.

Per cercare un’alternativa, bisogna tenere conto sia della necessità di mantenere un buon controllo cardiaco, sia della sua sensibilità dermatologica. I calcio-antagonisti, pur essendo un’opzione, possono anch’essi favorire gli edemi declivi, quindi vanno valutati con attenzione. Un'altra possibilità potrebbe essere rappresentata dagli inibitori del recettore dell'angiotensina II (ARB), che spesso sono meglio tollerati rispetto agli ACE-inibitori e potrebbero evitare gli effetti sulla pelle. Inoltre, esistono farmaci più specifici per il controllo della frequenza cardiaca, come l'ivabradina, che potrebbero aiutare senza interferire con la sua condizione dermatologica.

Vista la complessità del quadro, credo sia fondamentale una nuova valutazione cardiologica per scegliere la strategia più adatta. Allo stesso tempo, sarebbe utile coinvolgere un dermatologo, che potrebbe supportarla nella gestione della psoriasi con terapie mirate.

Resto a sua disposizione per approfondire il caso e trovare insieme la soluzione più efficace per il suo benessere.

Cordiali saluti,

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