buone sera ho 47 anni e il 29 sett scorso ho avuto una frattura composta del 5 metatarso con lesione

6 risposte
buone sera ho 47 anni e il 29 sett scorso ho avuto una frattura composta del 5 metatarso con lesione del legamento peroneo astragalico anteriore 30 gg di gesso dopo di che è cominciato il mio incubo e ad oggi ancora non è finito anzi tutt'altro! l'ortopedico del ospedale una volta tolto il gesso mi ha detto di camminarci su anche se sentivo dolore,ho fatto una radiografia e risonanza magnetica ho affittato la magnoterapia che facciò tutt'ora ho fatto visite ortopediche ma ognuno mi dice cose diverse,il 29 gennaio saranno passati 4 mesi e io ancora ho gonfiore alla parte superiore dei metatarsi dolore alla caviglia ,dolore alla pianta del piede e un dolore alla parte interna sotto al perone tutto questo al carico e zoppico tanto da non riuscire a camminare.
non so più a chi rivolgermi forse per paura di ascoltare ancora una versione ancora diversa.
Mi affiderei ad un collega fisiatra per un ciclo di riabilitazione ed eventuale terapia antalgica con per esempio elettroanalgesia massaggio mobilizzazione attiva e passiva e non l'ultimo rieducazione funzionale con per esempio tavoletta di Freeman

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Mi spiace per la sua vicenda travagliata. Il recupero dopo lesioni di questo tipo al piede può essere piuttosto lungo. Opzioni terapeutiche per gestire l'infiammazione, ancora presente, e ridurre il dolore, ve ne sono. Bisogna però seguire un percorso individualizzato. Nel caso volesse avere un parere, sono a sua disposizione per una valutazione clinica. Cordiali saluti.
Salve, mi spiace per i suoi trascorsi. Purtroppo e’ un tipo di problema che richiede molto tempo per la guarigione. Bisogna innanzitutto vedere se la frattura e’ consolidata normalmente , valutare le strutture capsulo/ligamentose dd impostare un protocollo riabilitativo. Auguri di buona guarigione
M dispiace per la sua difficoltà. L'ortopedico ha fatto il suo lavoro, ma la parte riabilitativa è lavoro del fisiatra. Spesso l'ortopedico non sa cosa dirle di fare, deve dare solo indicazioni sulle limitazioni: deve indicare se il carico è possibile, se lo è parzialmente, se ci sono movimenti che temporaneamente non può fare e così via. Il progetto riabilitativo individuale è compito del fisiatra. L'ortopedico potrà continuare a fare i controlli periodici per quelle che sono le sue competenze. Quadri come il suo sono frequenti e bisogna affrontarli con calma e pazienza, ognuno di noi ha diverse reazioni al dolore e diverse capacità di recupero. Dopo la prima visita fisiatrica inizierà un percorso controllato, che potrà essere costituito da fisioterapia, terapia con mezzi fisici, terapia farmacologica e per ultimo, ma non in ordine di importanza l'idrochinesiterapia, cioè la riabilitazione in acqua. Ho ottenuto risultati molto importanti con l'approccio in acqua e le assicuro che potrà avere i primi benefici anche solo andando in piscina e camminando con l'acqua che le arriva al petto. Cerchi di non fermarsi, di non stare fermo a casa, la riabilitazione può essere dolorosa, ma per questo c'è il supporto dei farmaci. Progressivamente aumenterà il lavoro e diminuirà la necessita di antidolorifici. Il mio consiglio è quello di affidarsi al fisiatra e di iniziare al più presto un percorso adeguato. Auguri! Cordiali saluti
Il trauma che ha subito è, sostanzialmente, riconducibile a una distorsione della caviglia che, pertanto, non lesiona solo l’osso ma anche i tessuti molli circostanti. Purtroppo, questo tipo di trauma può essere particolarmente ostico da trattare senza un corretto percorso rieducativo. Il parere ortopedico è importante, ma, una volta guarita la frattura, la guarigione dell’articolazione nella sua globalità è compito di un team riabilitativo. Le consiglio, pertanto, di rivolgersi a un centro di fisioterapia per poter svolgere una valutazione fisiatrica che possa indicare un corretto trattamento fisioterapico. Le consiglio, inoltre, di intraprendere tale percorso in tempi rapidi, visto che nei traumi la tempestività di trattamento è importante
Buon giorno, il racconto evoca il sospetto di un quadro di Algodistrofia( Sindrome dolorosa regionale complessa), frequente dopo eventi come il suo; ci sono protocolli terapeutici scientificamente validati che prevedono farmaci( Neridronato) e riabilitazione . Indispensabile visita Reumatogica e Fisiatrica. Grazie dell'attenzione.

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