Buonasera, vorrei capire come far riconoscere la depressione derivata dall'ambito lavorativo?
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Buonasera, vorrei capire come far riconoscere la depressione derivata dall'ambito lavorativo?
Grazie mille
Grazie mille
Buonasera, anticipandole che una diagnosi può essere fatta solamente all'interno di un contesto professionale, nel frattempo potrebbe fare caso a quali e quanti segnali sono presenti e cercare di capire quanto influiscono sulle varie aree della sua vita. Il burnout lavorativo si esprime in molti modi differenti, potrebbe dare insonnia, agitazione, ansia, crisi di pianto, abbassamento della motivazione, nervosismo, riduzione della produttività, procrastinazione, mal di testa ricorrenti, minore cura di sè, e molti altri sintomi. Per un'analisi accurata della sua situazione le consiglio una consulenza psicologica per valutare la sintomatologia e ragionare su eventuali e possibili percorsi da intraprendere. Se serve sono a disposizione, anche online. DL
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Gentile utente, dalla sua domanda non mi è chiaro se lei voglia riconoscere i segnali di una depressione oppure voglia far sì che questa diagnosi venga collegata all'ambiente di lavoro e venga riconosciuta dal datore di lavoro stesso.
La valutazione, in entrambi i casi, deve essere fatta in un contesto professionale e con gli strumenti adeguati, dopo una serie di colloqui anamnestici.
Le consiglierei dunque di optare per una presa in carico psicologica, meglio se con un professionista che si occupa di psicodiagnosi, per valutare l'entità del problema e iniziare in parallelo un percorso di supporto.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
La valutazione, in entrambi i casi, deve essere fatta in un contesto professionale e con gli strumenti adeguati, dopo una serie di colloqui anamnestici.
Le consiglierei dunque di optare per una presa in carico psicologica, meglio se con un professionista che si occupa di psicodiagnosi, per valutare l'entità del problema e iniziare in parallelo un percorso di supporto.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Gentile utente, come per ogni questione sanitaria sconsiglio l'autodiagnosi (produce come minimo confusione). Per capirlo deve contattare un professionista psicoterapeuta e/o psicologo. Cordiali Saluti, Paolo Mirri
Gentile utente, per fare diagnosi di qualunque tipo occorre un'accurato assessment diagnostico, con specifici teste colloqui di raccolta dati. Sempre durante questa valutazione vengono comprese le origine e le cause del malessere della persona. Le consiglio di affidarsi ad un professionista. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentilissimo,
Come i miei colleghi devo consigliarle di rivolgersi a un professionista che la aiuti nelle diagnosi. Inizi a capire quali sono i segnali che le fanno pensare di essere depresso.. ha poca voglia di fare le cose? È agitato? Non dorme?
Una volta raccolte queste informazioni le condivida con un terapeuta per capire insieme la diagnosi e sopratutto trovare degli strumenti per aiutarla.
Se ha bisogno, non esiti a contattarmi.
Come i miei colleghi devo consigliarle di rivolgersi a un professionista che la aiuti nelle diagnosi. Inizi a capire quali sono i segnali che le fanno pensare di essere depresso.. ha poca voglia di fare le cose? È agitato? Non dorme?
Una volta raccolte queste informazioni le condivida con un terapeuta per capire insieme la diagnosi e sopratutto trovare degli strumenti per aiutarla.
Se ha bisogno, non esiti a contattarmi.
Gentile Utente,
lo stress lavoro-correlato, che può manifestarsi in diversi modi, non ultimo con manifestazioni ansioso-depressive, può emergere da differenti contesti e situazioni lavorative, che vanno sia da dimensioni di contrasto e bullismo sul luogo di lavoro (workplace bullying), mobbing o straining (essere sottoposti a pressione lavorativa continuata) o, ancora, per altri fattori che rendono il posto di lavoro, o il suo ruolo, poco sano o poco gratificante. Ad esempio, lei è svuotato di operatività, oppure, al contrario, patisce un sovraccarico mansionale. Poi, per finire, ci possono essere condizioni ambientali sfavorevoli: troppo caldo, troppo freddo, lavori in altezza, etc.
Insomma, lo stress lavoro-correlato, che assuma manifestazioni depressive o meno, andrebbe valutato con attenzione e lei, prima di tutto, dovrebbe prendersi il tempo per discutere con dovizia di particolari, con un professionista esperto di psicologia del lavoro, il suo caso e perché pensa che possa trovarsi in una condizione depressiva.
Io mi rendo assolutamente disponibile e, se desidera contattarmi, può trovare i miei estremi su questo sito o cercando il mio nominativo online.
In bocca al lupo per tutto
dott. Alessandro Pedrazzi
lo stress lavoro-correlato, che può manifestarsi in diversi modi, non ultimo con manifestazioni ansioso-depressive, può emergere da differenti contesti e situazioni lavorative, che vanno sia da dimensioni di contrasto e bullismo sul luogo di lavoro (workplace bullying), mobbing o straining (essere sottoposti a pressione lavorativa continuata) o, ancora, per altri fattori che rendono il posto di lavoro, o il suo ruolo, poco sano o poco gratificante. Ad esempio, lei è svuotato di operatività, oppure, al contrario, patisce un sovraccarico mansionale. Poi, per finire, ci possono essere condizioni ambientali sfavorevoli: troppo caldo, troppo freddo, lavori in altezza, etc.
Insomma, lo stress lavoro-correlato, che assuma manifestazioni depressive o meno, andrebbe valutato con attenzione e lei, prima di tutto, dovrebbe prendersi il tempo per discutere con dovizia di particolari, con un professionista esperto di psicologia del lavoro, il suo caso e perché pensa che possa trovarsi in una condizione depressiva.
Io mi rendo assolutamente disponibile e, se desidera contattarmi, può trovare i miei estremi su questo sito o cercando il mio nominativo online.
In bocca al lupo per tutto
dott. Alessandro Pedrazzi
Gentile utente,
Certamente l'inquadramento diagnostico richiede la presenza di un professionista.
Ad ogni modo, la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo potrebbe essere utile per lei, non tanto per avere una diagnosi, quanto per provare a comprendere le sue difficoltà sul lavoro ed individuare le risorse che già possiede per far fronte a questo tipo di disagio.
Cordiali saluti
Certamente l'inquadramento diagnostico richiede la presenza di un professionista.
Ad ogni modo, la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo potrebbe essere utile per lei, non tanto per avere una diagnosi, quanto per provare a comprendere le sue difficoltà sul lavoro ed individuare le risorse che già possiede per far fronte a questo tipo di disagio.
Cordiali saluti
Gentilissimo, una diagnosi accurata può essere effettuata solo in un adeguato contesto professionale, dopo una serie di colloqui anamnestici. Se può aiutarla a chiarire la sua situazione, è bene sapere che il burn-out lavorativo si esprime in molti modi differenti, come insonnia, agitazione, ansia, crisi di pianto, ma anche nervosismo, riduzione della produttività, procrastinazione, mal di testa ricorrenti, mancanza o riduzione della motivazione e minore cura di sé. Sarebbe opportuna una consulenza psicologica per valutare attentamente la sua sintomatologia specifica e prendere in considerazione l'eventuale percorso da intraprendere e darle il sollievo che merita. Se volesse, sono a disposizione online.
Buongiorno, è deontologicamente censurabile, oltre che eticamente e professionalmente impossibile, fornire risposta alla sua questione. Inoltre non esiste, fortunatamente, un prontuario con la risposta. Lei cosa intende per “depressione”? Se passa un periodo particolarmente gravoso e difficile, che lei qualifica come depressione, la invito a riflettere, senza indugio, sull’opportunità di un sostegno professionale che le sia d’ausilio in questo momento. Un saluto cordiale
Buongiorno, purtroppo non è possibile risondere in maniera univoca alla sua domanda. Il lavoro è un contesto sociale all'interno di quale si attuano una moltitudine di dinamiche relazionale, alcune delle quali possono avere un effetto significato sul nostro umore o perchè francamente nocive o perchè risuonano con alcune ferite che ci portiamo dietro. Per avere una risposta più completa e aderente a lei le suggerisco di contattareun professionista per una consulenza.
Buongiorno, la diagnosi va fatta in altro contesto, con specifici test e colloqui psicologici.
Inoltre, non è possibile fare una diagnosi ed attribuirla ad uno specifico contesto, escludendo gli altri, e la storia personale
Inoltre, non è possibile fare una diagnosi ed attribuirla ad uno specifico contesto, escludendo gli altri, e la storia personale
Buongiorno gentile utente, la diagnosi è possibile solo nel contesto di una presa in carico che si occupa, attraverso colloqui e test, di inquadrare la diagnosi.
Le sconsiglio vivamente di effettuare auto diagnosi ma di contattare un terapeuta qualora fosse in un momento di sofferenza.
Rimango a disposizione le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Le sconsiglio vivamente di effettuare auto diagnosi ma di contattare un terapeuta qualora fosse in un momento di sofferenza.
Rimango a disposizione le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Buongiorno, è importante come lei si sente, quello che sta vivendo, ciò che prova. La diagnosi è utile al professionista per impostare un trattamento ma le consiglio di mettere in primo piano il suo vissuto e se lo desidera, affidarsi a un professionista che saprà guidarla al di là delle "etichette" diagnostiche.
Dott.ssa Valeria Vitillo
Dott.ssa Valeria Vitillo
Buongiorno.
I disturbi da lavoro correlati, come il bornout, lo stress lavoro- correlato, il disagio lavorativo hanno diverse manifestazioni che possono variare da persona a persona. Per fare una diagnosi, quindi, e poterla, eventualmente, collegare a un particolare evento di vita (che sia esso privato o lavorativo) è necessaria la presenza di un professionista che ne certifichi la presenza ed, eventualmente, un avvocato (non so a cosa le possa servire il riconoscimento).
Tuttavia, le consiglio, innanzitutto, di iniziare un percorso personale per ritrovare il benessere psicologico oltre che pensare ad un riconoscimento.
Nel caso voglia dei chiarimenti non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Linda Trogi
I disturbi da lavoro correlati, come il bornout, lo stress lavoro- correlato, il disagio lavorativo hanno diverse manifestazioni che possono variare da persona a persona. Per fare una diagnosi, quindi, e poterla, eventualmente, collegare a un particolare evento di vita (che sia esso privato o lavorativo) è necessaria la presenza di un professionista che ne certifichi la presenza ed, eventualmente, un avvocato (non so a cosa le possa servire il riconoscimento).
Tuttavia, le consiglio, innanzitutto, di iniziare un percorso personale per ritrovare il benessere psicologico oltre che pensare ad un riconoscimento.
Nel caso voglia dei chiarimenti non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Linda Trogi
Gentile Utente, dal punto di vista burocratico per vedersi riconosciuto un disturbo da lavoro correlato (stress, burnout, depressione etc) occorre un medico o uno psicologo che effettui una diagnosi.
Se è questo di cui ha bisogno il consiglio è di rivolgersi ad un collega esprimendo la volontà di valutare la presenza o meno di un distubo, potrete fare un ciclo di qualche seduta di assessment psicodiagnostico e il ciclo si concluderà con una relazione scritta riportante le conclusioni e gli esiti di eventuali test.
Se invece più che un riconoscimento ufficiale ha bisogno di dare un nome alla sua fatica di questo momento e trovare un modo per gestirla il consiglio è sempre di rivolgersi ad un collega ma in questo caso esprimendo la volontà di capire cosa sta succedendo e di ricevere un supporto.
Ovviamente una cosa non esclude l'altra e potrà benissimo chiedere allo stesso collega sia di valutare la presenza o meno di un disturbo sia di avere un supporto.
Spero di essere stato utile, avesse bisogno di maggiori informazioni o altre curiosità mi scriva pure in chat e approfondiremo.
Dottor Mauro Simonetti
Se è questo di cui ha bisogno il consiglio è di rivolgersi ad un collega esprimendo la volontà di valutare la presenza o meno di un distubo, potrete fare un ciclo di qualche seduta di assessment psicodiagnostico e il ciclo si concluderà con una relazione scritta riportante le conclusioni e gli esiti di eventuali test.
Se invece più che un riconoscimento ufficiale ha bisogno di dare un nome alla sua fatica di questo momento e trovare un modo per gestirla il consiglio è sempre di rivolgersi ad un collega ma in questo caso esprimendo la volontà di capire cosa sta succedendo e di ricevere un supporto.
Ovviamente una cosa non esclude l'altra e potrà benissimo chiedere allo stesso collega sia di valutare la presenza o meno di un disturbo sia di avere un supporto.
Spero di essere stato utile, avesse bisogno di maggiori informazioni o altre curiosità mi scriva pure in chat e approfondiremo.
Dottor Mauro Simonetti
Gentile utente, per poter avere una diagnosi è necessario svolgere una valutazione testistica con un terapeuta formato in psicodiagnostica. Ad ogni modo il nesso causale tra lavoro e depressione dovrà essere accertato e non sarà per nulla scontato. Le consiglio di rivolgersi ad un collega sia per svolgere una valutazione psicodiagnostica che per indagare le cause della depressione e comprendere la sua origine, qualora venisse confermata la sua ipotesi.
Le auguro un grosso in bocca al lupo,
Dott.ssa Federica Moro
Le auguro un grosso in bocca al lupo,
Dott.ssa Federica Moro
Gentile Utente, come le è stato consigliato dai colleghi per fare diagnosi è necessario rivolgersi ad un professionista che faccia un accurata valutazione diagnostica.
Rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Ludovica Grespan
Rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Ludovica Grespan
Gentile utente, la diagnosi di depressione è l'esito di un accurato assestment (valutazione) effettuato da un professionista della salute mentale, pertanto la invito, come già suggerito dai colleghi che hanno precedentemente fornito delle risposte, a rivolgersi ad un professionista. Buona giornata
Gentile utente, le consiglio di non fare autodiagnosi, queste devono essere effettuate da professionisti attraverso colloqui e test statistici. Presti attenzione ai segnali del suo corpo: monitori il sonno (insonnia, ipersonnia), l'astenia, l'assenza di fame/iperfagia, l'umore ecc... e comunichi al professionista i cambiamenti che ha notato. Sarà lui a diagnosticare un eventuale Burnout.
Saluti. Dott.ssa Luciana de Pinto
Saluti. Dott.ssa Luciana de Pinto
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