Buonasera, Volevo chiedervi, nella vostra esperienza avete trattato casi di DOC legato all ipercon

17 risposte
Buonasera,
Volevo chiedervi, nella vostra esperienza avete trattato casi di DOC legato all iperconsapevolezza corporea?
Esistono percorsi efficaci di guarigione?
Purtroppo ne sono affetto da due anni, respiro e paura di cadere i peggiori.
Ho 37 anni ed in passato mi era già capitato di avere DOC ma gestibilissimi e soprattutto duravano poco, non pensavo si potessero cronicizzare con una potenza così assurda, mi sembra come se avessi dimenticato come funzionassi prima di così. Ho provato farmaci come SSRI ma davvero nessun risultato.
Nessun trauma subito e situazione familiare ottima.
Grazie a chi vorrà darmi un consiglio, sono della provincia di Monza e Brianza.
Gentile Utente, per poterla aiutare, anche solo a rispondere alle sue domande bisognerebbe sapere se sta intraprendendo una terapia farmacologica, che tipi di ossessioni si trova ad affrontare.
Per i DOC il trattamento è basato su farmaci e psicoterapia: ha avuto occasione di intraprenderla?
rimango a disposizione.
Saluti

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Spesso al DOC sono sottese problematiche inerenti al controllo: si cerca di monitorare qualche aspetto relativamente gestibile del Sé o dell'ambiente che, simbolicamente, prende il posto di situazioni o occorrenze più complesse e meno direttamente gestibili. Un percorso efficace di guarigione non può prescindere da un onesto confronto col terapeuta riguardo a tutti gli aspetti della propria vita, nel tentativo di riportare il focus dell'attenzione cosciente dalla manifestazione sintomatologica al suo obiettivo reale. Auguri.
Buonasera, le suggerisco quanto prima di rivolgersi ad uno specialista, il doc è un disturbo assolutamente affrontabile da un professionista competente. Le suggerisco inoltre di intraprendere un percorso in presenza, a mio avviso più indicato nel suo caso rispetto ad uno online. Un caro saluto
Buonasera, nella mia esperienza di psicoterapeuta corporeo mi sono capitati casi simili al tuo, ma la tua spiegazione è per forza di cose sintetica e quindi non posso affermare con certezza che stiamo parlando della stessa cosa. Hai scritto respiro e paura di cadere, comprendo la paura di cadere, ma non mi è chiaro in che senso nomini il respiro. Quest'ultimo, il respiro, è uno dei pilastri su cui si basa la cura psicocorporea, potrebbe essere nel contempo fonte di paura, ma anche strada per la guarigione. Scrivimi pure per fornirmi una spiegazione più completa nella speranza di poterti dare una mano. Un saluto.
Buongiorno. Da quanto da lei descritto non vi è il dato sul tipo di molecola usata e sulla durata della terapia farmacologica. Detto questo le consiglio di intraprendere una terapia integrata farmacologica con psicoterapia, che risulta la più efficace per curare questa psicopatologia.
Qualora avesse bisogno di ulteriori chiarimenti mi contatti pure. Ricevo in presenza anche a Monza.
Cordiali saluti.
Gentile Utente, mi rincresce il suo attuale stato di salute ma la situazione descritta necessita di una consulenza per capire successivamente come aiutarla con un percorso di psicoterapia più un ausilio farmacologico. Resto a Sua disposizione per qualsivoglia eventuale integrazione e/o chiarimento e mi è gradita l'occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti.
Dott.ssa Giulia Marchiani
Salve, deve rivolgersi a un medico che le prescriverà i farmaci più adatti al suo problema dopo un accurato colloquio. Una terapia psicologica da affiancare al percorso farmacologico può darle enormi benefici. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno. L'approccio al DOC in genere consiste in una terapia farmacologica (se i sintomi sono molto intensi e non permettono di mantenere una buona qualità della vita) , affiancata a un percorso di psicoterapia. In una visione psicoterapeutica, psicodinamica il sintomo DOC rappresenta la punta di un iceberg, dove sentimenti inconsci e desideri inaccettabili e inconsapevoli sono situati sotto la superficie (in questo caso la coscienza). In ogni caso, un trattamento psicoterapeutico le consentirebbe anche di mettere ordine ai suoi sentimenti e aumentare la consapevolezza di sé. Cordiali saluti
Salve! Dovrebbe fare un consulto con uno psichiatra, per capire meglio la sua situazione e iniziare una terapia farmacologica e contemporaneamente un percorso psicoterapeutico, con uno psicologo. Un caro saluto
Gent.mo Utente, CERTO CHE SI GUARISCE.
Il disturbo che Lei descrive è legato molto spesso alle difficoltà di gestione di qualche aspetto di sé o comunque del contesto in cui si vive; accade dunque che si cerchi di aggirare l'ostacolo espletando il controllo o la perdita dello stesso in altre situazioni, ovviamente in maniera inconsapevole. Per questa ragione il DOC persiste spostandosi da un "oggetto disturbante" all'altro.
Sostanzialmente risolvere il DOC SI!
Ma è veramente necessario affrontare contemporaneamente anche la causa scatenante primaria. L'argomento è complesso, non è facile essere chiari e sintetici sul tema. Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti, anche on line. Auguri.
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Gentile utente, valuti la possibilità di riprendere i contatti con il medico che le ha prescritto la terapia farmacologica, e contemporaneamente consideri la possibilità di iniziare una psicoterapia. Certamente potrà stare meglio. Un caro saluto, dott.ssa Giada D'Amico
Gentile Utente, condivido il pensiero dei colleghi. Per affrontare le sue difficoltà la strada da intraprendere è una psicoterapia affiancata da una terapia farmacologica adeguata. A ciò può affiancare anche l'utilizzo di tecniche quali l'ipnosi, il training autogeno e la mindfulness.
Un caro saluto, Dott.ssa Ramona Borla
Gentilissimo, grazie per aver qui condiviso
Le suggerisco di consultare un medico psichiatra che possa consigliarle la giusta terapia farmacologica
Fatto ciò, le suggerirei di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa essere affiancato alla terapia farmacologica in atto, meglio se ad indirizzo cognitivo-comportamentale, poiché, da letteratura, sembrerebbe più utile per un disturbo di questo tipo
Un forte in bocca al lupo!
Cordialmente, dr. E. Nola
Consiglio percorso psicologico e visita psichiatrica per valutare eventuali terapie farmacologiche, l'abbinamento da solitamente buoni esiti. Può eventualmente rivolgersi ad un CPS del suo distretto sanitario per semplificare la ricerca.
Auguri
Dott. Francesco Luca
Buonasera, il consiglio di elezione è di unire ad una terapia farmacologica ben strutturata dal medico ad una psicoterapia di stampo classico con l’utilizzo della mindfulness come accessorio terapeutico per la consapevolizzazione dei pensieri disfunzionali.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Immagino la sofferenza e il senso di impotenza che una condizione come questa può generare, soprattutto quando si inizia a percepire una certa cronicizzazione. Rispondo direttamente alla tua domanda: non c’è motivo di pensare che non si possa intervenire efficacemente anche sui tuoi problemi. Questa fiducia non nasce solo dall’esperienza, ma è sostenuta dalla letteratura scientifica. Detto questo, capisco il tuo desiderio di rivolgerti a unǝ psicoterapeutǝ con esperienza specifica nel trattamento del DOC.

Dal tuo racconto, emerge una certa preoccupazione per il fallimento di diverse “teorie sul problema” e “teorie dell’intervento psy” che hai provato (ad esempio, l’intervento psicofarmacologico, la risoluzione del trauma o l’analisi delle relazioni familiari). Queste teorie sono entrate nel linguaggio comune e abbondano nel web e nei media. Tuttavia, sono solo alcune prospettive, spesso appartenenti ad approcci più “classici” e in qualche modo “antichi”. Anche se possono ancora essere utili in alcune situazioni, non sono necessariamente sufficienti a descrivere tutta la complessità della vita psicologica. In altre parole, il fatto che la terapia farmacologica non abbia funzionato, che tu non abbia subito traumi o che tu abbia una buona situazione familiare non significa che tu sia un caso senza speranza. C’è ancora spazio per intervenire e costruire salute e benessere.

Come sai, esistono molti modi diversi di fare psicoterapia, e per ogni approccio ci sono diversi "percorsi di guarigione". Orientarsi tra queste possibilità può essere complicato, ma è anche un passaggio fondamentale. Se decidi di intraprendere una terapia, ti invito a prenderti il tempo necessario per scegliere non solo lǝ psicoterapeutǝ, ma anche l’approccio che meglio si adatta alle tue esigenze.

Se vuoi, posso offrirti un sostegno gratuito via telefono per aiutarti in questo processo di scelta.

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