Buonasera, Vi scrivo perché vorrei sfogarmi un po’, intanto mi presento brevemente…sono una ragaz
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Buonasera,
Vi scrivo perché vorrei sfogarmi un po’, intanto mi presento brevemente…sono una ragazza di 26 anni, al momento lavoro come addetta vendite in un negozio e diciamo che sento che nella mia vita ci sia ancora tanto da sistemare.
Partendo dal lavoro, sto lavorando da un mese in un negozio, e tutte le volte mi succede la stessa cosa, ovvero che dopo un entusiasmo iniziale, inizio ad annoiarmi e non aver voglia di fare le cose forse perché non sono in grado di apprendere tutto velocemente, ma anche per una mia questione di non voler sbagliare e causare problemi.
Inoltre dato che lavoro da circa un mese si è creato un problema relazionale, ovvero che all’inizio della mia esperienza lavorativa mi era successo di avere un brevissimo flirt con un collega, che appena l’avevo visto il primo giorno, ho provato subito un certo interesse e curiosità. Poi nei giorni successivi lui con qualche scusa ha iniziato ad abbracciarmi, chiedendomi anche i contatti personali e di uscire insieme. Solo che tutta questa situazione finì male, perché in pochi giorni cambiò idea e mi disse che non si sentiva pronto, voleva star da solo e che avendo avuto altre relazioni nate in passato al lavoro, non voleva che anche questa potesse finir male.
Io mi sono sentita presa in giro perché non capisco il motivo per cui bisogna creare delle illusioni verso un’altra persona, soprattutto se dici di non aver tempo che per me equivale ad una scusa per dire “non sono così interessato a conoscerti meglio”.
Mi ha dato fastidio non tanto il rifiuto ma la disonestà che ha avuto nei miei confronti, infatti nei giorni successivi lui mi chiese perché mi comportassi in un certo modo, e io gli dissi che per me era meglio così al punto da diventare indifferente per me.
Inoltre credo che anche agli altri colleghi gli sia giunta questa voce e forse sono anche sicura che lui si sia fatto influenzare dagli altri riguardo questa sua decisione.
Sicuramente al lavoro non è facile lavorare insieme a questo mio collega, anche se a volte quando non mi sento bene faccio di tutto per mascherare il mio disagio e la mia non voglia di stare a lavoro.
Da questa delusione sentimentale ne è nata un’altra dopo un po’ di tempo, nel senso che tramite social ho conosciuto un ragazzo interessante, e ho provato ad attaccare bottone scrivendogli per chat, in modo da poterlo conoscerlo meglio. Di recente infatti ci sentiamo spesso, ma sento che c’è qualcosa che non va.
Nel senso che penso che stiamo andando troppo di fretta in questa situazione, perché entrambi siamo interessati a conoscerci, forse lui corre troppo, io invece mi sento più frenata. Ho la sensazione che lui accetterebbe qualsiasi ragazza pur di non stare solo, ma io non voglio che qualcuno mi accetti per riempire un vuoto. Lui mi ha detto che è stato insieme con la sua ex ragazza per tanto tempo, e tempo fa cercava qualcuna per non stare da solo, ma poi ha accettato la sua situazione e ha preferito non accontentarsi.
Lui stesso mi ha detto che non solo il rimpiazzo della sua ex, e che è intenzionato a conoscersi. Non so come andrà a finire questa situazione, ma non so come rallentare la situazione, perché non vorrei correre troppo, prima di stare con qualcuno valuto sempre.
In questa situazione sentimentale al momento mi frena anche la mia situazione in famiglia, perché non ho una famiglia normale e serena come la maggior parte.
In pratica manca un solo mese dallo sfratto dell’affitto, il punto è che non so se mio padre che è l’intestatario dell’affitto abbia parlato o meno con il proprietario di casa riguardo questa situazione.
Mia madre invece continua a lamentarsi, a chiedermi aiuto riguardo l’invio dei curriculum, il problema è che lei vorrebbe che le inviassi i curriculum al suo posto invece di prendersi le sue responsabilità di trovarsi un lavoro.
Si lamenta di tutti in casa e lei non fa nulla per risolvere la sua situazione, quando le faccio notare i suoi errori lei mi dice “eh ma io faccio la spesa, pulisco in casa, tu non fai niente”.
E’ vero che non aiuto molto in casa, ma ribaltare la frittata e dare la colpa agli altri di certo non aiuta la situazione, anzi spesso mi dice che vivere in condizioni pessime non la spaventerebbe.
Personalmente non mi sento protetta dai miei genitori, ma sento di avere un peso addosso, avessi la possibilità me ne andrei di casa anche se in cuor mio so che i problemi me li porterei sempre addosso finchè non li risolvo.
Diciamo che in tutta questa situazione da una parte la cosa positiva è che lavorando, riesco in un certo senso a non pensare e anche ad anestetizzare certe preoccupazioni o pensieri poco piacevoli, anche se sono consapevole che a lavoro mi faranno fuori come è successo nelle altre esperienze perché non sono in grado di fare il mio lavoro e sono insicura di ciò che sono.
In tutta questa situazione sto già andando da una psicologa, anche se ho sempre timore di non riuscire a fare tanti progressi. Quello che mi sento di dire è che durante questo periodo di interruzione per motivi economici, quello che ho notato è che ormai non mi trattengo più le cose che ho da dire, cerco di non essere così giudicante nei miei confronti e di fregarmene di più del giudizio degli altri, anche se non sempre è semplice.
Sento che c’è ancora da molto sistemare, da buttarmi in diverse situazioni come il voler fare un altro lavoro che sia legato all’arte, di imparare a essere costante con i miei obiettivi e di saper essere resiliente soprattutto in questo momento di vita che più che resiliente alle avversità mi sento anestetizzata per evitare di stare peggio.
Adesso che lavoro, ho deciso di riprendere le visite dalla mia psicologa, intanto oggi ho scritto uno sfogo che mi sentivo di fare, spero tanto di ricevere diversi spunti di riflessione e vi ringrazio per avermi ascoltata.
Vi scrivo perché vorrei sfogarmi un po’, intanto mi presento brevemente…sono una ragazza di 26 anni, al momento lavoro come addetta vendite in un negozio e diciamo che sento che nella mia vita ci sia ancora tanto da sistemare.
Partendo dal lavoro, sto lavorando da un mese in un negozio, e tutte le volte mi succede la stessa cosa, ovvero che dopo un entusiasmo iniziale, inizio ad annoiarmi e non aver voglia di fare le cose forse perché non sono in grado di apprendere tutto velocemente, ma anche per una mia questione di non voler sbagliare e causare problemi.
Inoltre dato che lavoro da circa un mese si è creato un problema relazionale, ovvero che all’inizio della mia esperienza lavorativa mi era successo di avere un brevissimo flirt con un collega, che appena l’avevo visto il primo giorno, ho provato subito un certo interesse e curiosità. Poi nei giorni successivi lui con qualche scusa ha iniziato ad abbracciarmi, chiedendomi anche i contatti personali e di uscire insieme. Solo che tutta questa situazione finì male, perché in pochi giorni cambiò idea e mi disse che non si sentiva pronto, voleva star da solo e che avendo avuto altre relazioni nate in passato al lavoro, non voleva che anche questa potesse finir male.
Io mi sono sentita presa in giro perché non capisco il motivo per cui bisogna creare delle illusioni verso un’altra persona, soprattutto se dici di non aver tempo che per me equivale ad una scusa per dire “non sono così interessato a conoscerti meglio”.
Mi ha dato fastidio non tanto il rifiuto ma la disonestà che ha avuto nei miei confronti, infatti nei giorni successivi lui mi chiese perché mi comportassi in un certo modo, e io gli dissi che per me era meglio così al punto da diventare indifferente per me.
Inoltre credo che anche agli altri colleghi gli sia giunta questa voce e forse sono anche sicura che lui si sia fatto influenzare dagli altri riguardo questa sua decisione.
Sicuramente al lavoro non è facile lavorare insieme a questo mio collega, anche se a volte quando non mi sento bene faccio di tutto per mascherare il mio disagio e la mia non voglia di stare a lavoro.
Da questa delusione sentimentale ne è nata un’altra dopo un po’ di tempo, nel senso che tramite social ho conosciuto un ragazzo interessante, e ho provato ad attaccare bottone scrivendogli per chat, in modo da poterlo conoscerlo meglio. Di recente infatti ci sentiamo spesso, ma sento che c’è qualcosa che non va.
Nel senso che penso che stiamo andando troppo di fretta in questa situazione, perché entrambi siamo interessati a conoscerci, forse lui corre troppo, io invece mi sento più frenata. Ho la sensazione che lui accetterebbe qualsiasi ragazza pur di non stare solo, ma io non voglio che qualcuno mi accetti per riempire un vuoto. Lui mi ha detto che è stato insieme con la sua ex ragazza per tanto tempo, e tempo fa cercava qualcuna per non stare da solo, ma poi ha accettato la sua situazione e ha preferito non accontentarsi.
Lui stesso mi ha detto che non solo il rimpiazzo della sua ex, e che è intenzionato a conoscersi. Non so come andrà a finire questa situazione, ma non so come rallentare la situazione, perché non vorrei correre troppo, prima di stare con qualcuno valuto sempre.
In questa situazione sentimentale al momento mi frena anche la mia situazione in famiglia, perché non ho una famiglia normale e serena come la maggior parte.
In pratica manca un solo mese dallo sfratto dell’affitto, il punto è che non so se mio padre che è l’intestatario dell’affitto abbia parlato o meno con il proprietario di casa riguardo questa situazione.
Mia madre invece continua a lamentarsi, a chiedermi aiuto riguardo l’invio dei curriculum, il problema è che lei vorrebbe che le inviassi i curriculum al suo posto invece di prendersi le sue responsabilità di trovarsi un lavoro.
Si lamenta di tutti in casa e lei non fa nulla per risolvere la sua situazione, quando le faccio notare i suoi errori lei mi dice “eh ma io faccio la spesa, pulisco in casa, tu non fai niente”.
E’ vero che non aiuto molto in casa, ma ribaltare la frittata e dare la colpa agli altri di certo non aiuta la situazione, anzi spesso mi dice che vivere in condizioni pessime non la spaventerebbe.
Personalmente non mi sento protetta dai miei genitori, ma sento di avere un peso addosso, avessi la possibilità me ne andrei di casa anche se in cuor mio so che i problemi me li porterei sempre addosso finchè non li risolvo.
Diciamo che in tutta questa situazione da una parte la cosa positiva è che lavorando, riesco in un certo senso a non pensare e anche ad anestetizzare certe preoccupazioni o pensieri poco piacevoli, anche se sono consapevole che a lavoro mi faranno fuori come è successo nelle altre esperienze perché non sono in grado di fare il mio lavoro e sono insicura di ciò che sono.
In tutta questa situazione sto già andando da una psicologa, anche se ho sempre timore di non riuscire a fare tanti progressi. Quello che mi sento di dire è che durante questo periodo di interruzione per motivi economici, quello che ho notato è che ormai non mi trattengo più le cose che ho da dire, cerco di non essere così giudicante nei miei confronti e di fregarmene di più del giudizio degli altri, anche se non sempre è semplice.
Sento che c’è ancora da molto sistemare, da buttarmi in diverse situazioni come il voler fare un altro lavoro che sia legato all’arte, di imparare a essere costante con i miei obiettivi e di saper essere resiliente soprattutto in questo momento di vita che più che resiliente alle avversità mi sento anestetizzata per evitare di stare peggio.
Adesso che lavoro, ho deciso di riprendere le visite dalla mia psicologa, intanto oggi ho scritto uno sfogo che mi sentivo di fare, spero tanto di ricevere diversi spunti di riflessione e vi ringrazio per avermi ascoltata.
Gentile utente grazie per la sua condivisione. Quello che descrive è un momento di riflessione e di novità su cui ha già iniziato a lavorare. Le auguro davvero tante soddisfazioni e serenità.
Un caloroso saluto
Dott.ssa Lucia Scarlato
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Buonasera
Colgo dalle sue parole il disagio che prova in questo momento, così come mi paiono evidenti alcune ottime risorse che sta mettendo in campo. Di certo sembra che la situazione che vive in casa metterebbe a dura prova chiunque. Immagino si senta caricata di peso e responsabilità non indifferenti. Mi sento però di farle i complimenti per la volontà di affrontare alcune tematiche e la capacità di chiedere aiuto. Penso che per quanto riguarda le relazioni, queste andrebbero maggiormente approfondite per capire se sussistano effettivamente i legami che lei trova tra il suo funzionamento lavorativo, la vita familiare e la vita sentimentale e come queste dimensioni si influenzino a vicenda.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e le auguro il meglio
Cristiano Guerzoni
Colgo dalle sue parole il disagio che prova in questo momento, così come mi paiono evidenti alcune ottime risorse che sta mettendo in campo. Di certo sembra che la situazione che vive in casa metterebbe a dura prova chiunque. Immagino si senta caricata di peso e responsabilità non indifferenti. Mi sento però di farle i complimenti per la volontà di affrontare alcune tematiche e la capacità di chiedere aiuto. Penso che per quanto riguarda le relazioni, queste andrebbero maggiormente approfondite per capire se sussistano effettivamente i legami che lei trova tra il suo funzionamento lavorativo, la vita familiare e la vita sentimentale e come queste dimensioni si influenzino a vicenda.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e le auguro il meglio
Cristiano Guerzoni
Buongiorno, penso sia difficile dare una risposta a tutte le questioni che hai descritto. Mi sembra di percepire che la situazione famigliare sia un grosso peso per te, e hai preso la decisione di lavorare su di te con il percorso psicologico. Penso sia la cosa migliore in questo momento. Un piccolo consiglio che posso darti è questo: se la scrittura è uno strumento che ti fa stare meglio (come questo sfogo) prova ad utilizzarla in modo più sistematico. Scrivi carta e penna (funziona meglio per il nostro cervello) e usalo come "svuotatoio" dei tuoi pensieri, poi metti via e non rileggere, altrimenti riassorbi tutto. Spero che questa risposta possa esserti utile. Un saluto
Gentile utente,
Mi dispiace per il vissuto e il disagio che ci racconti.
Ci sono tante cose che hai sentito di condividere con noi e ti ringrazio per questo. Tra le varie cose ci dici che ora che lavori hai deciso di riprendere le sedute dalla psicologa, è una decisione importante e può essere di grande aiuto per raggiungere gli obiettivi che decidi di porti, lavorativi, relazionali o personali che siano. Potrebbe essere l’inizio di un cammino verso la consapevolezza e l'accettazione di sé, attraverso le quali potrà magari essere più semplice ascoltarsi, amarsi e realizzarsi. In bocca al lupo.
Cari saluti, dr.ssa Rita Desiderio.
Mi dispiace per il vissuto e il disagio che ci racconti.
Ci sono tante cose che hai sentito di condividere con noi e ti ringrazio per questo. Tra le varie cose ci dici che ora che lavori hai deciso di riprendere le sedute dalla psicologa, è una decisione importante e può essere di grande aiuto per raggiungere gli obiettivi che decidi di porti, lavorativi, relazionali o personali che siano. Potrebbe essere l’inizio di un cammino verso la consapevolezza e l'accettazione di sé, attraverso le quali potrà magari essere più semplice ascoltarsi, amarsi e realizzarsi. In bocca al lupo.
Cari saluti, dr.ssa Rita Desiderio.
Gentilissima,
nel leggere la sua lettera sento tantissima pesantezza e confusione attorno a lei.
ogni cosa sembra sembra complicata come se non si riuscisse a mettere ordine perché le persone accanto a lei sono comunque in parte disturbanti al raggiungimento della sua serenità.
Ciò che mi verrebbe da consigliarle con estremo affetto è di impegnarsi nel raggiungimento dei suoi obiettivi; scrive di voler lavorare nel mondo dell'arte... molto bene, si formi e si informi per andare in questa direzione, lei è giovane ha ancora tempo per scrivere il suo futuro, non rimanga per forza legata a qualcosa che non la soddisfa.
Si focalizzi su un obiettivo e vada dritto in quella direzione!
spero di averle dato almeno uno spunto di riflessione.
le auguro una buona giornata
Chiara Scotti
nel leggere la sua lettera sento tantissima pesantezza e confusione attorno a lei.
ogni cosa sembra sembra complicata come se non si riuscisse a mettere ordine perché le persone accanto a lei sono comunque in parte disturbanti al raggiungimento della sua serenità.
Ciò che mi verrebbe da consigliarle con estremo affetto è di impegnarsi nel raggiungimento dei suoi obiettivi; scrive di voler lavorare nel mondo dell'arte... molto bene, si formi e si informi per andare in questa direzione, lei è giovane ha ancora tempo per scrivere il suo futuro, non rimanga per forza legata a qualcosa che non la soddisfa.
Si focalizzi su un obiettivo e vada dritto in quella direzione!
spero di averle dato almeno uno spunto di riflessione.
le auguro una buona giornata
Chiara Scotti
Carissima, ha scritto davvero tante cose in poco spazio cercando collegamento tra di loro e facendo trapelare il desiderio di affrontare questioni che forse sono rimaste in sospeso da un pò. Non esiste in realtà una risposta a quello che dice perchè lei sembra essere in uno di quei momenti in cui si ha la necessità di metter "ordine in testa" per capire l'origine di determinati comportamenti e per dare un nuovo senso alle relazioni e ai comportamenti altrui. La domanda sottesa al suo discorso sembra essere: chi voglio essere davvero?
In tal senso mi sento di consigliarle di pensare ad un percorso con un professionista che la sostenga in questo percorso perchè non si perda tra tutti questi pensieri e soprattutto per non tornare alle vecchie abitudini. potrebbe essere un buon momento per un miglioramento.
Spero di essere stata utile e resto a disposizione
Francesca Cilento
In tal senso mi sento di consigliarle di pensare ad un percorso con un professionista che la sostenga in questo percorso perchè non si perda tra tutti questi pensieri e soprattutto per non tornare alle vecchie abitudini. potrebbe essere un buon momento per un miglioramento.
Spero di essere stata utile e resto a disposizione
Francesca Cilento
La tua esposizione è ricca di contenuti che cercano una propria direzione.
Si sente il forte desiderio di ascolto e di ricevere appoggio valido a muoversi in direzioni costruttive e appaganti.
In effetti manca, a tuo dire, una o più figure di riferimento che ti permettano di sperimentare serenamente vari contesti di vita sociale, sapendo di poter tornare, ogni volta ne avessi bisogno, verso una base sicura, come dovrebbe esser il contesto familiare.
Ma da come concludi sembrerebbe che la tua risorsa tu l'abbia trovata, nella tua psicoterapeuta :). Contesto di psicoterapia, che attraverso un'ottima alleanza terapeutica, sicuramente ti supporterà e accompagnerà nel tuo percorso di vita, liberando alcune aree di azione, utili ad avviare la tua evoluzione e crescita, per giungere così a sentirti forte della tua autonomia. Con affetto ti auguro un buon proseguimento. Dott'ssa Federica Rododendro
Si sente il forte desiderio di ascolto e di ricevere appoggio valido a muoversi in direzioni costruttive e appaganti.
In effetti manca, a tuo dire, una o più figure di riferimento che ti permettano di sperimentare serenamente vari contesti di vita sociale, sapendo di poter tornare, ogni volta ne avessi bisogno, verso una base sicura, come dovrebbe esser il contesto familiare.
Ma da come concludi sembrerebbe che la tua risorsa tu l'abbia trovata, nella tua psicoterapeuta :). Contesto di psicoterapia, che attraverso un'ottima alleanza terapeutica, sicuramente ti supporterà e accompagnerà nel tuo percorso di vita, liberando alcune aree di azione, utili ad avviare la tua evoluzione e crescita, per giungere così a sentirti forte della tua autonomia. Con affetto ti auguro un buon proseguimento. Dott'ssa Federica Rododendro
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Grazie per questa narrazione così intensa e per aver deciso di aprirsi. Credo che sarebbe auspicabile affrontare le situazioni che descrive una alla volta, dandosi i giusti tempi. Un percorso psicologico credo potrebbe aiutarla a gestire in modo più efficace il suo percorso e a comprendere meglio alcune dinamniche. Se lo desidera sono a disposizione, un saluto.
Grazie per aver condiviso così apertamente la tua storia. È evidente che tu stia attraversando un momento di grande sfida e incertezza, ma anche di crescita personale e consapevolezza. È normale sentirsi confusi e sopraffatti di fronte a situazioni complesse come quelle che stai affrontando, ma è importante riconoscere il tuo valore e la tua forza nel cercare aiuto e supporto. Il fatto che tu stia già frequentando una psicologa è un passo importante verso il tuo benessere emotivo e il tuo percorso di crescita personale. Ricorda che il processo terapeutico può richiedere tempo e pazienza, ma ogni passo che fai ti avvicina sempre di più alla persona che desideri diventare. È chiaro che tu stia affrontando molte sfide diverse, dal lavoro alle relazioni interpersonali fino alla situazione familiare complicata. È importante prendersi cura di te stessa e ricordare che non sei sola in questo percorso. Cerca di concentrarti su ciò che è nelle tue mani e su ciò che puoi controllare, mentre continui a lavorare verso i tuoi obiettivi e i tuoi sogni. Ricorda anche di essere gentile con te stessa e di permetterti di sentire tutte le emozioni che emergono durante questo processo. È normale sentirsi frustrati, spaventati o confusi di fronte alle sfide della vita, ma è importante trovare modi sani per affrontarle e superarle. Sono qui per te e per sostenerti in questo viaggio. Se hai bisogno di parlare ulteriormente o di ricevere supporto aggiuntivo, non esitare a contattarmi. Un caro saluto, Dr. Vittorio Penzo.
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Grazie per aver raccontato la sua storia.. a volte è utile sfogarsi.
Nella vita ci sono momenti un po’ più faticosi di altri, ma un passo alla volta, senza fretta, si affrontano... e se si lasciano da parte le pretese che abbiamo verso noi stessi, il tutto risulta meno faticoso!
Racconta di molte pretese verso di sé.. le chiamiamo “doverizzazioni”: si ricordi che la crescita passa anche dalle difficoltà, e dal non fare tutto sempre perfettamente.. e tenga conto che quando si inizia un nuovo lavoro ci sono dei tempi fisiologici per apprendere il tutto, e il clima emotivo lavorativo incide su questi apprendimenti (veda la questione relazionale).
Secondo lei esiste qualcosa che possa fare o dire questo ragazzo con cui si sente per far sì che lei “sia certa” che lui non la stia rimpiazzando solo per non stare da solo? Non è forse questo aspetto e questo timore qualcosa che lei ha già vissuto in qualche passata relazione?
Rispetto alla questione familiare è comprensibile che lei si senta un peso addosso.. deve essere davvero faticoso questo momento.. rifletta sul fatto che forse non è così necessario sentirsi “protetti” dai genitori all’età di 26 anni, è una donna adulta, e credo abbia tutte le carte in regola per seguire il suo percorso e fare bene anche nella sua terapia che sta attualmente facendo con una psicologa.
Le chiedo: dove ha imparato ad avere sempre il “timore di non riuscire a fare tanti progressi”?; dove ha imparato a dover essere sempre perfetta?
Spero che da queste parole possano averle dato qualche spunto di riflessione utile per lei. Buon proseguimento,
dott.ssa Nicole Crivaro
Nella vita ci sono momenti un po’ più faticosi di altri, ma un passo alla volta, senza fretta, si affrontano... e se si lasciano da parte le pretese che abbiamo verso noi stessi, il tutto risulta meno faticoso!
Racconta di molte pretese verso di sé.. le chiamiamo “doverizzazioni”: si ricordi che la crescita passa anche dalle difficoltà, e dal non fare tutto sempre perfettamente.. e tenga conto che quando si inizia un nuovo lavoro ci sono dei tempi fisiologici per apprendere il tutto, e il clima emotivo lavorativo incide su questi apprendimenti (veda la questione relazionale).
Secondo lei esiste qualcosa che possa fare o dire questo ragazzo con cui si sente per far sì che lei “sia certa” che lui non la stia rimpiazzando solo per non stare da solo? Non è forse questo aspetto e questo timore qualcosa che lei ha già vissuto in qualche passata relazione?
Rispetto alla questione familiare è comprensibile che lei si senta un peso addosso.. deve essere davvero faticoso questo momento.. rifletta sul fatto che forse non è così necessario sentirsi “protetti” dai genitori all’età di 26 anni, è una donna adulta, e credo abbia tutte le carte in regola per seguire il suo percorso e fare bene anche nella sua terapia che sta attualmente facendo con una psicologa.
Le chiedo: dove ha imparato ad avere sempre il “timore di non riuscire a fare tanti progressi”?; dove ha imparato a dover essere sempre perfetta?
Spero che da queste parole possano averle dato qualche spunto di riflessione utile per lei. Buon proseguimento,
dott.ssa Nicole Crivaro
Buongiorno, grazie per aver condiviso con noi questo momento delicato della sua vita.
Inizialmente la novità potrebbe sia spaventare che emozionare, lo stimolo nuovo, tanti aspetti da scoprire, la dinamica dei processi, i colleghi, il doversi inserire, i nuovi equilibri, le procedure, sono tutte sfaccettature di ciò che un nuovo lavoro comporta. È comprensibile che possano sia stuzzicare che terrorizzare.
La curiosità spinge ad avere “fame” di sapere come si fa quella attività, con che passaggi, con che scadenze, con quali modalità, mentre invece, la paura del fallimento inizia a far lavorare la mente, mettendosi costantemente in discussione, “non capisco…” “sarò in grado?” “è passato del tempo e ancora non ho imparato” e così via.
Durante le prime fasi bisogna concedersi il proprio tempo per apprendere, focalizzandosi su una cosa alla volta, cercando di prendere l’errore come un aspetto inevitabile dell’apprendimento. In fase di assunzione la persona non conosce precisamente le procedure interne, si sa che la formazione deve essere prevista e fornita, non si giudichi così severamente, è del tutto normale che serva del tempo per imparare.
Per quanto riguarda la sua relazione precedente, non possiamo sapere cosa questo suo collega pensi adesso o abbia pensato in passato, in un certo senso possiamo dire che è stato un bene, avrebbe avuto vicino una persona insicura riguardo al vostro legame e probabilmente non sarebbe stato semplice mantenere una relazione. Provi a pensare a questo: lei è consapevole di essere stata corretta e di essersi comportata nel modo più giusto per lei, se lui non lo capisce, il problema è del suo collega. Segua tranquillamente la strada che sente giusta per lei, indipendentemente da ciò che gli altri le diranno.
Per quanto riguarda la nuova frequentazione ha scritto che è nata una “nuova delusione” e che sente che “qualcosa non va”.
Se ha bisogno di prendersi il suo tempo, provi a soffermarsi sulle motivazioni di questo per potersi conoscere, concentrandosi su ciò che pensa, ciò che sente, ciò che prova, e si conceda e prenda tutto il tempo che le serve.
Tenga a mente che ciò che può essere corretto e più giusto per un altro non lo deve essere per forza anche per lei, è possibile sbagliare e fallire anche facendo la cosa che viene socialmente ritenuta la più indicata.
Provi a parlare con lui, oppure detti lei i tempi, facendo ciò che si sente di fare e con i tempi che le servono. Se ha bisogno di tempo per capire se si fida della persona che ha di fronte, se lo prenda.
Mi permetto di suggerirle di non ragionare troppo su ciò che lui potrebbe pensare, questo perché potrebbe finire con il concentrarsi e preoccuparsi in modo eccessivo di cose che potrebbero non verificarsi ed accadere mai.
Lei è la sua certezza, si concentri su di sé, sui suoi bisogni e su ciò che è meglio per il suo benessere. Mi dispiace moltissimo che nella sua famiglia ci sia una situazione difficile, immagino che sia dura.
Torno quindi a suggerirle di fare ciò che la fa stare bene, mi spiego meglio, so che detto così può sembrare fin troppo semplicistico, tuttavia, se il lavoro che svolge non è ciò che desidera, provi a cambiare seguendo la sua passione: l’arte. Se sente di correre troppo, non abbia il timore di ferire l’altro, ma segua il suo ritmo e rallenti. Se ne ha la possibilità ne parli apertamente. Sicuramente la sua psicologa potrà affiancarla ed aiutarla in questo periodo complesso, insieme potrete anche capire ed esplorare da dove origina il peso che sente di portare e la sofferenza che le comporta. Fa bene a dire ciò che sente e come ha ben detto, accetti i suoi pensieri senza giudicarli.
Le auguro il meglio, un caro saluto!
Inizialmente la novità potrebbe sia spaventare che emozionare, lo stimolo nuovo, tanti aspetti da scoprire, la dinamica dei processi, i colleghi, il doversi inserire, i nuovi equilibri, le procedure, sono tutte sfaccettature di ciò che un nuovo lavoro comporta. È comprensibile che possano sia stuzzicare che terrorizzare.
La curiosità spinge ad avere “fame” di sapere come si fa quella attività, con che passaggi, con che scadenze, con quali modalità, mentre invece, la paura del fallimento inizia a far lavorare la mente, mettendosi costantemente in discussione, “non capisco…” “sarò in grado?” “è passato del tempo e ancora non ho imparato” e così via.
Durante le prime fasi bisogna concedersi il proprio tempo per apprendere, focalizzandosi su una cosa alla volta, cercando di prendere l’errore come un aspetto inevitabile dell’apprendimento. In fase di assunzione la persona non conosce precisamente le procedure interne, si sa che la formazione deve essere prevista e fornita, non si giudichi così severamente, è del tutto normale che serva del tempo per imparare.
Per quanto riguarda la sua relazione precedente, non possiamo sapere cosa questo suo collega pensi adesso o abbia pensato in passato, in un certo senso possiamo dire che è stato un bene, avrebbe avuto vicino una persona insicura riguardo al vostro legame e probabilmente non sarebbe stato semplice mantenere una relazione. Provi a pensare a questo: lei è consapevole di essere stata corretta e di essersi comportata nel modo più giusto per lei, se lui non lo capisce, il problema è del suo collega. Segua tranquillamente la strada che sente giusta per lei, indipendentemente da ciò che gli altri le diranno.
Per quanto riguarda la nuova frequentazione ha scritto che è nata una “nuova delusione” e che sente che “qualcosa non va”.
Se ha bisogno di prendersi il suo tempo, provi a soffermarsi sulle motivazioni di questo per potersi conoscere, concentrandosi su ciò che pensa, ciò che sente, ciò che prova, e si conceda e prenda tutto il tempo che le serve.
Tenga a mente che ciò che può essere corretto e più giusto per un altro non lo deve essere per forza anche per lei, è possibile sbagliare e fallire anche facendo la cosa che viene socialmente ritenuta la più indicata.
Provi a parlare con lui, oppure detti lei i tempi, facendo ciò che si sente di fare e con i tempi che le servono. Se ha bisogno di tempo per capire se si fida della persona che ha di fronte, se lo prenda.
Mi permetto di suggerirle di non ragionare troppo su ciò che lui potrebbe pensare, questo perché potrebbe finire con il concentrarsi e preoccuparsi in modo eccessivo di cose che potrebbero non verificarsi ed accadere mai.
Lei è la sua certezza, si concentri su di sé, sui suoi bisogni e su ciò che è meglio per il suo benessere. Mi dispiace moltissimo che nella sua famiglia ci sia una situazione difficile, immagino che sia dura.
Torno quindi a suggerirle di fare ciò che la fa stare bene, mi spiego meglio, so che detto così può sembrare fin troppo semplicistico, tuttavia, se il lavoro che svolge non è ciò che desidera, provi a cambiare seguendo la sua passione: l’arte. Se sente di correre troppo, non abbia il timore di ferire l’altro, ma segua il suo ritmo e rallenti. Se ne ha la possibilità ne parli apertamente. Sicuramente la sua psicologa potrà affiancarla ed aiutarla in questo periodo complesso, insieme potrete anche capire ed esplorare da dove origina il peso che sente di portare e la sofferenza che le comporta. Fa bene a dire ciò che sente e come ha ben detto, accetti i suoi pensieri senza giudicarli.
Le auguro il meglio, un caro saluto!
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
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Carissima
Grazie per aver condiviso così apertamente la tua situazione. È evidente che stai affrontando molte sfide in diversi aspetti della tua vita, e ciò può sicuramente causare un carico emotivo considerevole. È importante riconoscere il coraggio che hai nel confrontarti con queste difficoltà e nel cercare aiuto quando ne hai bisogno.
La tua esperienza al lavoro sembra essere un mix di emozioni contrastanti. È comprensibile sentirsi frustrati quando ci si sente inadeguati o non pienamente apprezzati nel contesto lavorativo. È positivo che tu stia cercando di affrontare questa situazione e che tu stia anche considerando di esplorare opportunità lavorative più vicine ai tuoi interessi.
Riguardo alle dinamiche relazionali, è importante ascoltare le tue sensazioni e i tuoi limiti. È normale desiderare una connessione autentica e sentirsi a disagio quando le cose sembrano andare troppo in fretta o non essere reciproche. Prenditi il tempo necessario per valutare le tue emozioni e per comunicare apertamente con il tuo partner.
La situazione familiare che descrivi sembra essere fonte di stress aggiuntivo. È difficile sentirsi sostenuti e protetti quando i rapporti familiari sono tesi o poco supportivi. Anche in questo caso, è importante stabilire confini sani e prenderti cura di te stessa.
È positivo che tu stia già ricevendo supporto da una psicologa e che tu stia riflettendo sulle tue esperienze e sui tuoi obiettivi. Lavorare su te stessa e cercare di sviluppare una maggiore resilienza può essere un processo lungo e complesso, ma il fatto che tu stia perseguendo attivamente il tuo benessere è un passo significativo nella giusta direzione.
Spero che questa lettera possa fornirti un momento di riflessione e supporto. Se hai bisogno di ulteriori consigli o desideri continuare questa discussione, non esitare a contattarmi. Continua a prenderti cura di te stessa e mantieni la tua determinazione nel perseguire il tuo benessere.
Con Affetto
Dott. Tiziana Vecchiarini
Grazie per aver condiviso così apertamente la tua situazione. È evidente che stai affrontando molte sfide in diversi aspetti della tua vita, e ciò può sicuramente causare un carico emotivo considerevole. È importante riconoscere il coraggio che hai nel confrontarti con queste difficoltà e nel cercare aiuto quando ne hai bisogno.
La tua esperienza al lavoro sembra essere un mix di emozioni contrastanti. È comprensibile sentirsi frustrati quando ci si sente inadeguati o non pienamente apprezzati nel contesto lavorativo. È positivo che tu stia cercando di affrontare questa situazione e che tu stia anche considerando di esplorare opportunità lavorative più vicine ai tuoi interessi.
Riguardo alle dinamiche relazionali, è importante ascoltare le tue sensazioni e i tuoi limiti. È normale desiderare una connessione autentica e sentirsi a disagio quando le cose sembrano andare troppo in fretta o non essere reciproche. Prenditi il tempo necessario per valutare le tue emozioni e per comunicare apertamente con il tuo partner.
La situazione familiare che descrivi sembra essere fonte di stress aggiuntivo. È difficile sentirsi sostenuti e protetti quando i rapporti familiari sono tesi o poco supportivi. Anche in questo caso, è importante stabilire confini sani e prenderti cura di te stessa.
È positivo che tu stia già ricevendo supporto da una psicologa e che tu stia riflettendo sulle tue esperienze e sui tuoi obiettivi. Lavorare su te stessa e cercare di sviluppare una maggiore resilienza può essere un processo lungo e complesso, ma il fatto che tu stia perseguendo attivamente il tuo benessere è un passo significativo nella giusta direzione.
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Dott. Tiziana Vecchiarini
Buongiorno grazie per la sua condivisione. Mi sembra che lei si trovi nella delicata fase in cui sta cercando il suo posto nel mondo in prospettiva probabilmente di differenziarsi maggiormente da quello che è il suo nucleo famigliare di origine al cui interno sente essere spinta a ricoprire un ruolo che lei sente non appartenerle e che le pesa. Anche a lavoro sembra che i vissuti siano simili in quanto pare che la situazione sia "senza uscita" se non quella che i responsabili la caccino prima o poi. Si ripropone in lei un tema simile nel pensare o sentire di non avere scampo , forse ci sono anche delle parti di lei che la pongono in questa situazione più che l'esterno e con l'aiuto della sua psicologa potrà sicuramente andare a comprendere bene il senso del suo malessere. Dr. Angelini
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Buongiorno, la situazione che sta vivendo sembra essere molto faticosa, sia sul piano delle relazioni fuori casa che dentro. Sembrerebbe essere un momento critico di passaggio nella sua vita e in quella della sua famiglia. Ha fatto bene a riprendere il lavoro con la sua psicologa, si affidi a lei per comprendere meglio le ragioni profonde del suo malessere e per operare nella sua vita quei cambiamenti che le permetteranno di stare meglio. In bocca al lupo, un caro saluto.
Gentilissima utente, la tua esperienza di lavoro e relazionale sembra essere influenzata da varie dinamiche interne ed esterne. Al lavoro, sembra che tu stia affrontando delle difficoltà legate alla tua insicurezza e paura di sbagliare, che potrebbero derivare da una bassa autostima o da esperienze passate in cui hai avuto difficoltà a integrarti. La situazione con il collega con cui hai avuto un breve flirt potrebbe aver alimentato ulteriormente questa insicurezza, e la mancanza di trasparenza da parte sua ha potuto ferirti e creare tensioni sul posto di lavoro.
Nel contesto relazionale, sembra che tu stia cercando di colmare un vuoto emotivo attraverso l'incontro con nuove persone, ma che al contempo sia consapevole della tua esigenza di valutare attentamente le relazioni prima di impegnarti. La situazione con il ragazzo che hai conosciuto online evidenzia la tua sensibilità verso le dinamiche relazionali e la tua volontà di approfondire i rapporti in modo consapevole e sincero, evitando di riempire un vuoto emotivo con relazioni superficiali.
La tua situazione familiare complicata sembra avere un impatto significativo sulla tua vita e sulle tue relazioni, generando un senso di responsabilità e di peso emotivo. La mancanza di supporto e protezione da parte dei tuoi genitori potrebbe aver contribuito alla tua sensazione di isolamento e di dover affrontare da sola le tue sfide e difficoltà.
E' positivo che tu stia già affrontando queste sfide attraverso il percorso con la psicologa, il quale potrà aiutarti a esplorare e comprendere meglio le tue dinamiche interne e le tue relazioni, offrendoti sostegno e strumenti per affrontare le difficoltà. La tua consapevolezza delle tue difficoltà e dei tuoi obiettivi di crescita personale è un passo importante verso la guarigione e la realizzazione di te stessa.
Continua a dedicarti al tuo percorso di crescita personale, esplora le tematiche che emergono durante le sedute con la psicologa e sperimenta nuove situazioni e opportunità che possano aiutarti a crescere e a superare le tue difficoltà. Ricordati che è importante accettare te stessa e le tue emozioni, e cercare il supporto di professionisti e di persone di fiducia per affrontare le sfide che la vita ti presenta. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
Nel contesto relazionale, sembra che tu stia cercando di colmare un vuoto emotivo attraverso l'incontro con nuove persone, ma che al contempo sia consapevole della tua esigenza di valutare attentamente le relazioni prima di impegnarti. La situazione con il ragazzo che hai conosciuto online evidenzia la tua sensibilità verso le dinamiche relazionali e la tua volontà di approfondire i rapporti in modo consapevole e sincero, evitando di riempire un vuoto emotivo con relazioni superficiali.
La tua situazione familiare complicata sembra avere un impatto significativo sulla tua vita e sulle tue relazioni, generando un senso di responsabilità e di peso emotivo. La mancanza di supporto e protezione da parte dei tuoi genitori potrebbe aver contribuito alla tua sensazione di isolamento e di dover affrontare da sola le tue sfide e difficoltà.
E' positivo che tu stia già affrontando queste sfide attraverso il percorso con la psicologa, il quale potrà aiutarti a esplorare e comprendere meglio le tue dinamiche interne e le tue relazioni, offrendoti sostegno e strumenti per affrontare le difficoltà. La tua consapevolezza delle tue difficoltà e dei tuoi obiettivi di crescita personale è un passo importante verso la guarigione e la realizzazione di te stessa.
Continua a dedicarti al tuo percorso di crescita personale, esplora le tematiche che emergono durante le sedute con la psicologa e sperimenta nuove situazioni e opportunità che possano aiutarti a crescere e a superare le tue difficoltà. Ricordati che è importante accettare te stessa e le tue emozioni, e cercare il supporto di professionisti e di persone di fiducia per affrontare le sfide che la vita ti presenta. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Gentile utente grazie per la sua condivisione. Il percorso che sta seguendo è molto importante ed è un bene che abbia fatto questa riflessione. Se dovesse necessitare di confrontarsi sulle tematiche più approfonditamente, si ricordi che può contare su un aiuto professionale. Un caro saluto, dott.ssa Giulia Pelini
sembra che tu stia attraversando un periodo di sfide e frustrazioni in diversi aspetti della tua vita. È positivo che tu abbia deciso di rivolgerti a una psicologa per cercare supporto e affrontare queste difficoltà. È importante ricordare che il percorso verso il cambiamento richiede tempo e pazienza. Potresti considerare di esplorare con la tua psicologa strategie per affrontare la tua insicurezza sul lavoro, la gestione delle relazioni sentimentali e le dinamiche familiari complesse. Imparare a stabilire confini sani, a prenderti cura di te stessa e a perseguire i tuoi obiettivi personali potrebbe essere un buon punto di partenza. Ricorda che la tua crescita personale richiederà tempo e impegno, ma con il supporto adeguato puoi affrontare queste sfide e raggiungere una maggiore serenità nella tua vita. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Gentile utente,
Apprezzo il fatto che tu abbia scelto di aprirti e ti ringrazio per la fiducia. Ci informi che, ora che sei impiegato, hai deciso di riprendere le sedute con la psicologa. Questa è una scelta significativa che può essere molto utile nel perseguire gli obiettivi che ti poni, sia essi professionali, relazionali o personali. Potrebbe segnare l'inizio di un percorso verso una maggiore consapevolezza e accettazione di te stesso, facilitando l'ascolto, l'amore e la realizzazione personale.
Cordiali saluti, Dott. Nunzio Spina
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IG: nunzio.spina_psy
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Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso una parte così significativa della sua vita. Da quanto emerge, comprendo che ci sono molti elementi che le causano preoccupazione e sofferenza. Si nota il lavoro svolto insieme alla collega, perché ha espresso in modo molto dettagliato i suoi pensieri, le emozioni e i comportamenti, oltre alle dinamiche che la circondano.
Tuttavia, come psicologi, non possiamo offrirle spunti di riflessione adeguati senza un approfondimento ulteriore della sua situazione. Capisco bene anche la questione economica, e se ritiene di poter trarre beneficio da un supporto continuativo, la invito a chiedere alla collega eventuali recapiti di strutture convenzionate o cooperative presenti nel suo territorio. Conoscendo la sua situazione da vicino, potrebbe fornirle consigli più adeguati rispetto ai nostri.
Mi permetto inoltre di incoraggiarla a non aspettarsi risultati immediati o rapidi da un percorso psicologico. Purtroppo, non esistono soluzioni magiche, e il lavoro costruito insieme richiede tempo. Spesso, durante il percorso, possono emergere cambiamenti anche nel modo in cui viviamo la sofferenza, talvolta migliorando, talvolta affrontando nuovi aspetti. Questo fa parte del naturale processo di cambiamento, come immagino le abbia spiegato la sua collega.
Tuttavia, come psicologi, non possiamo offrirle spunti di riflessione adeguati senza un approfondimento ulteriore della sua situazione. Capisco bene anche la questione economica, e se ritiene di poter trarre beneficio da un supporto continuativo, la invito a chiedere alla collega eventuali recapiti di strutture convenzionate o cooperative presenti nel suo territorio. Conoscendo la sua situazione da vicino, potrebbe fornirle consigli più adeguati rispetto ai nostri.
Mi permetto inoltre di incoraggiarla a non aspettarsi risultati immediati o rapidi da un percorso psicologico. Purtroppo, non esistono soluzioni magiche, e il lavoro costruito insieme richiede tempo. Spesso, durante il percorso, possono emergere cambiamenti anche nel modo in cui viviamo la sofferenza, talvolta migliorando, talvolta affrontando nuovi aspetti. Questo fa parte del naturale processo di cambiamento, come immagino le abbia spiegato la sua collega.
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