Buonasera, vi scrivo perché sono mesi ormai che il pensiero/paura di poter essere attratta anche dal

19 risposte
Buonasera, vi scrivo perché sono mesi ormai che il pensiero/paura di poter essere attratta anche dalle donne mi attanaglia. È un qualcosa che ormai mi ha privata della mia serenità. Sono fidanzata, da 3 anni con un ragazzo fantastico, lo amo, ma questo pensiero fisso mi impedisce di vivermi a pieno la relazione. Anzi, forse anche il fatto di essere fidanzata e di poterlo far soffrire mi rende ancora più turbata, e mi fa sentire in colpa, anche se per lui non sarebbe un problema se io fossi attratta anche dalle ragazze (il problema si pone per me infatti, lo percepisco come un qualcosa di estremamente negativo) se non fossi fidanzata penso che mi sentirei meno in colpa, ma questo è un discorso a parte legato all’ansia. Ormai non riesco più a distinguere i pensieri veri da quelli costruiti dalla mia testa, non mi riconosco più. Poco fa ho ripensato a quando l’anno scorso avevo trovato affascinante una ragazza lesbica molto maschile e androgina, sia nei tratti che nei comportamenti, ci avevo fatto delle semplici fantasie che riguardavano solo ed esclusivamente sguardi e flirt, niente attrazione sessuale, nè fantasie riguardanti relazioni o romanticismi vari, infatti non sono mai arrivate a baci o effusioni varie queste fantasie. Ogni tanto il pensiero però mi finiva su questa ragazza, o magari guardavo il suo profilo sui social, credo e spero fosse solo per fascino. Comunque a quel tempo ne ero affascinata e basta, non mi ero domandata nulla, non avevo nessun pensiero ossessivo riguardo tutto ciò, e infatti dopo un po’ di giorni me ne ero dimenticata completamente, come se il fascino provato fosse scemato…. ma ora si è palesato così il pensiero , ristagnando nella mia testa e impedendomi di essere lucida. Ovviamente mi sono anche posta la domanda “è davvero DOC o si tratta di un’omosessualità/bisessualità repressa o latente?” Inutile dirvi che al pensiero che possa essere bisessuale o omosessuale mi sento male, mi faccio prendere da un magone enorme, tanto da pensare che se mi venisse detto di essere malata di DOC ne sarei sollevata. Vi ringrazio in anticipo.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL

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Cara Utente, quello che le posso dirle è che le meccaniche del desiderio fanno sì che più un'idea la vuole allontanare perché la reputa sconveniente e completamente contraria a quello che lei pensa di sè stessa , più diventa impellente il bisogno di soddisfare questo desiderio. Il mio consiglio è quello di iniziare un percorso di terapia per andare ad indagare questo pensiero omosessuale così tanto ansiogeno, proprio per disinnescarlo e renderlo più innocuo. Buona giornata
Salve, credo che debba intraprendere un percorso psicologico per riuscire a gestire meglio questo pensiero così tanto ansiogeno. Inoltre, che rapporto ha con l'ansia?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve. Tutto ciò che viene negato o che ci neghiamo può diventare un pensiero molto presente. Si conceda un consulto psicologico o psicoterapeutico dove poter dare spazio a questi pensieri e alle paure ad essi collegati, facendo un pó chiarezza anche su ciò che la rende così giudicante nei confronti di se stessa.
Gentile Signora se spostiamo l'attenzione dal DOC e dall'orientamento sessuale al disagio che prova emerge una situazione che merita una maggiore attenzione ed un approfondimento. Sicuramente un consulto con uno psicoterapeuta può essere una buona possibilità per capire l'origine di questo senso di malessere che lei comunica nella sua nota. Il limitato numero di elementi presenti nella sua nota non consentono di fare ulteriori ipotesi e pertanto un consulto può essere una modo per valutare le eventuali od ulteriori attività. Un cordiale saluto
Salve, comprendo il suo disagio.
Il DOC è di per sé caratterizzato da presenza ossessioni e compulsioni che hanno la funzione di neutralizzare il pensiero o l'immagine o a gestire il disagio .
Provi a chiedersi qual è l'emozione coinvolta in associazione a questi pensieri e soprattutto come cambia la sua intensità.
Riconosce ansia che si intensifica? Ricorre ad un altro pensiero o azione mentale con l'intento di abbassare l'ansia?
Ciò le permette di farsi un'idea della presenza o meno di ossessioni e compulsioni.
Ad ogni modo è fondamentale chiedere una consulenza psicologia per una diagnosi e recuperare il suo benessere.
Resto a disposizione
Dott.ssa M.Gesuè

Salve, comprendo il disagio che può derivare da quanto descrive. Penso che le sarebbe utile intraprendere un percorso per far chiarezza sui pensieri che ha: quando scrive di non sapere più quali sono i pensieri veri da quelli creati dalla sua testa mi sembra di capire che i pensieri le sfuggono dal controllo. Sarebbe utile indagare l’ansia ed i comportamenti derivati dai pensieri che ha.
Sono a disposizione per un’eventuale richiesta di colloquio. Buona giornata
Buongiorno, mi dispiace che sia così turbata e confusa. Darsi delle diagnosi, volersi rinchiudere in una definizione non penso le sia molto utile, questi recinti danno una falsa sicurezza. Credo le sarebbe molto utile una consulenza psicologica per dipanare con calma ciò che la turba e la confonde. Se lo desidera, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Saluti, Giovanna Pinto
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gent.ma, non sembra molto utile rimuginare su “diagnosi” che lei stessa cerca di farsi. Tenga presente che i pensieri e le fantasie che fa su di sé possono avere molte radici e significati, spesso neanche così consapevoli come si è portati a credere. Se questa situazione che descrive continua a turbarla, la fa sentire poco libera e le impedisce di vivere con serenità i rapporti con le persone, provi a chiedere una consultazione e consideri l’ipotesi di un lavoro psicoterapeutico. SG
Gentile signora, ritengo ci siano le condizioni per effettuare un colloquio di consulenza con uno psicoterapeuta. Potrà avere senz’altro le risposte alle domande che qui ha posto (e a cui non è possibile dare esito in questa sede) e le verrà spiegato che tipo di intervento è più opportuno per la sua condizione.
Un caro saluto, dottoressa MG Fanciulli
Cara utente,
immagino la difficoltà che può provare a gestire i suoi vissuti.
Il disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzato anche da pensieri che sono vissuti come intrusivi dal paziente. Tuttavia è difficile aiutarla in questo contesto senza conoscerla.
Le consiglio una consulenza psicologica. Con la psicoterapia si possono esplorare i pensieri relativi al suo orientamento sessuale.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Tardio
Gentile utente di mio dottore,
Il malessere da cui è affetto è tipico di alcuni disturbi d' ansia. Questi ultimi possono esser trattati con successo attraverso un approccio di tipo integrato, caratterizzato da farmacoterapia e psicoterapia. La prima interviene sul sintomo limitandone raggio di azione nell' immediato, la seconda guarderebbe ad un benessere più a lungo termine consentendole di comprendere e approfondire le funzioni relazionali del sintomo.
Si affidi quanto prima ad uno specialista, vedrà riuscirà a star meglio
Cordiali saluti
Dottor. Diego Ferrara
salve tutto cio che dice mi fa pensare che dietro ci siano molti significati da andare a indagare , che non sempre possono essere riducibili ad azzardare diagnosi , le consiglio vivamente un percorso che le possa alleviare queste paure per permetterla di vivere con serenità prima di tutto lei e successivamente magari anche la relazione che sta vivendo . resto a disposizione per un eventuale consulenza, dott.ssa Tino
Buonasera, le consiglio di effettuare dei colloqui psicologici per capire meglio “il pensiero/paura di poter essere attratta anche dalle donne”. Cordiali saluti. Dott.ssa Giulia Proietti
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Qualora volesse, sono a disposizione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile Utente, concordo con i colleghi nel consigliarle di evitare di mettersi delle etichette di di farsi diagnosi perché, anche se inizialmente potrebbero "sembrare utili", poi, col tempo rischiano di creare dentro di lei delle convinzioni magari errate. Si conceda invece del tempo ed uno spazio in cui poter portare queste preoccupazioni al fine di dare loro un significato .. la nostra psiche è molto più complessa e affascinante di quanto pensiamo e, molte volte, “2+2 non fa 4” . Il tema che lei porta potrebbe essere legato alla paura di una "diversità", di concedersi delle trasgressioni, della libertà, di mettere in discussione educazione, credo, pregiudizi, etc,etc, etc. Resto a disposizione. Le auguro una buona giornata. Dr.ssa Miraglia Olimpia
Salve, mi spiace per la sua confusione, deve essere un momento davvero difficile. Sta mettendo in discussione il suo orientamento sessuale, la sua attrazione per il suo fidanzato, un disturbo ossessivo-compulsivo.
In questo momento così pesante e confuso, può considerare l'idea, se vuole, di farsi aiutare a fare chiarezza, a scoprirsi maggiormente
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Riconosco che non deve essere facile per lei questa situazione, la sensazione di “non riconoscersi più” può essere molto dolorosa e disorientante. Mi chiedo se parlarne con uno specialista non possa aiutarla a comprendere meglio questi pensieri che lei definisce come non veri e lavorare sull’ansia che sente. Inoltre avere delle fantasie su qualcuno non implica necessariamente la definizione di un orientamento sessuale rispetto ad un altro, e forse in certi casi, perché risulta così necessario definirlo?
Le faccio i migliori auguri

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