Buonasera. Vi scrivo perché mi sento davvero giù di corda e non riesco a tirarmi su. Sono una donna

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Buonasera. Vi scrivo perché mi sento davvero giù di corda e non riesco a tirarmi su. Sono una donna di 26 anni. Lavoro molto sulla mia salute mentale, cerco sempre di tenere sotto controllo il mio cortisolo praticando sport, mangiando sano, facendo yoga, meditazione e lavorando sulla gratitudine. Solo che ultimamente nulla mi aiuta. È tutto nato dal fatto che non mi sento ricambiata dall’unico uomo che finalmente aveva suscitato qualcosa in me. Per mesi ho vissuto in uno stato di apatia post fine relazione e 4 anni. Ero diventata molto “asociale” ed evitante e nessun uomo suscitava il mio interesse…neanche quello che mi avrebbe portato sulla luna. Ma poi ho conosciuto lui, un uomo più grande di me di cui sono sempre stata fisicamente attratta. Con lui c’era una chimica pazzesca e mi ha fatto sentire così viva. Non provavo queste emozioni da quando mi ero messa con il mio ex. Finalmente avevo voglia di cercare di una persona e di fare follie per questa. Ovviamente il nostro rapporto era basato sul sesso e ci vedevamo principalmente per quello. Da precisare che viviamo lontani e che ci possiamo incontrare una settimana al mese. Solo che nel momento in cui abbiamo condiviso qualcosa di più (stare abbracciati sul letto o parlare di cose impegnative) poi lui si è staccato da me. Ci sentiamo sempre per telefono ma poi lui non trova mai del tempo per me. Abbiamo convissuto 4 giorni a settembre ed è andato tutto bene…tralasciando che lui non era molto affettuoso (ha faticato a dormire nel letto con me). Poi ci siamo comunque sentiti. Per messaggio mi propone cose da fare ma poi non concretizza mai. Era qui una settimana e continuava a scrivermi “sì oggi ci vediamo; ti scrivo dopo” e poi non si faceva vivo. Non capisco perché prende l’iniziativa se non è interessato. Gli avevo già detto che se non era più interessato potevamo chiudere tranquillamente ma lui ha negato. Poi ogni volta che ci vediamo per la strada viene a parlarmi con nonchalance. E ora sono triste perché non mi sento valorizzata però lui mi piace così tanto e non riesco a levarmelo dalla testa. Lo so che ha probabilmente altre ragazze ma non riesco a capire perché deve sempre tenermi lì e scrivermi (io non gli scrivo praticamente mai). Continuo a ruminare sulla questione tutto il tempo ma non trovo le risposte e non posso nemmeno parlarne con lui perché non mi prenderebbe sul serio e saprebbe solo dirmi “sai sono molto impegnato non lo faccio di proposito”. Mi sento come se avessi perso qualcuno. Come posso guarire? Ho il lavoro e le mie passioni eppure perché penso sempre a lui!
Buonasera gentile Utente, la situazione che descrive è molto dolorosa e purtroppo, nella sua complessità, non è inusuale. Proprio perché il contesto è stato per lei fonte di risveglio emotivo e di energia positiva, l'attuale ambivalenza e distanza di quest’uomo creano una confusione profonda, in cui sembra faticoso trovare una via d’uscita o un senso.
La sua sofferenza, infatti, può essere acuita dal fatto che il coinvolgimento fisico e il legame emotivo che lei ha provato con quest'uomo abbiano riattivato in lei emozioni positive dopo un lungo periodo di apatia e chiusura. Proprio per questo potrebbe sentire che “perderlo” sia come perdere nuovamente la capacità di sentire ed esprimere passione, ritrovata per la prima volta dopo la fine della precedente relazione. Si tratta di un nodo complesso, in cui entrano in gioco sia il bisogno di riscoprirsi coinvolta, sia la frustrazione di non sentirsi pienamente riconosciuta e valorizzata.
Provi a considerare che, a volte, il rimanere intrappolati in un pensiero insistente può essere anche un modo inconscio di “proteggersi” da nuovi investimenti affettivi, specialmente quando ancora c’è confusione o dolore in merito a una situazione passata. Il coinvolgimento verso di lui potrebbe anche aver attivato in lei delle aspettative, portandola a idealizzare alcuni momenti della relazione o sperare in una disponibilità che, nei fatti, lui non è stato in grado di dimostrarle. È umano sentirsi disorientati e cercare risposte nei suoi atteggiamenti e nel “perché” di certi comportamenti, ma tenga presente che a volte, più che ottenere risposte logiche da lui, può essere importante riconoscere quello che i suoi gesti suscitano realmente in lei.
Infine, può essere utile riconoscere che ciò che la tiene “ancorata” a questa persona non è solo il suo fascino, ma anche la sua risposta emotiva a ciò che lui rappresenta: un segnale che lei è pronta per aprirsi e investire di nuovo, per quanto la situazione specifica sia dolorosa e incerta. Se lavorerà sull’accogliere il suo bisogno di ritrovare il piacere dell'intimità e della connessione emotiva, potrà essere pronta a creare una relazione che le dia realmente il valore che desidera, partendo da ciò che sente di meritare e che, in fondo, già dimostra di cercare.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino

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Salve, se crede di dover guarire è perchè si sente ferita, probabilmente la relazione è stata vissuta in modo diverso da ciascuno dei due e ora quella che deve elaborare un lutto è soltanto lei.
Siccome è cosi attenta al benessere psicofisico si occupi al più presto di questa cosa per ritrovare il suo equilibrio.
Potrebbe farsi aiutare con l'ipnosi dato che è già brava con la meditazione.
Buon lavoro
Grazie per aver condiviso i suoi pensieri ed emozioni. Posso immaginare quanto possa essere difficile gestire questa situazione, soprattutto dopo l'investimento emotivo che ha messo nel cercare di costruire un equilibrio interiore e un rapporto significativo.

Da quello che scrive è evidente il grande impegno che mette nel lavorare su se stessa e nel prendersi cura della tua salute. Questo è un aspetto molto positivo e anche se ora le sembra che questi sforzi non stiano portando i risultati sperati è importante riconoscere il valore del suo percorso.

La situazione che sta vivendo sembra avere radici complesse: da un lato, c'è il desiderio di aprirsi di nuovo agli altri, di sentirsi viva, coinvolta e amata; dall’altro, si scontra con la realtà di un rapporto che forse non soddisfa pienamente il suo bisogno di reciprocità e stabilità emotiva. La delusione che prova è comprensibile, così come il senso di perdita e confusione.

Ruminare sui comportamenti di quest’uomo e cercare di dare un senso alle sue azioni è una reazione comune quando ci sentiamo feriti o respinti. Tuttavia, questo meccanismo di pensiero rischia di farci entrare in un ciclo senza uscita, in cui il nostro benessere viene messo in secondo piano rispetto al bisogno di risposte dall’altra persona. A volte, non ci sono risposte chiare e questo può essere uno dei momenti in cui è più utile rivolgere l’attenzione a se stessa e ai suoi bisogni emotivi, piuttosto che al comportamento dell’altro.

Ha dimostrato grande forza nel prendersi cura di se e forse è proprio questo il momento di rinnovare il suo impegno verso se stessa, riconoscendo che il suo valore non dipende dal riconoscimento di qualcun altro. Forse, anziché focalizzarti sul “perché” delle sue azioni, potrebbe essere più utile spostare l’attenzione su cosa desidera lei da una relazione e cosa la farebbe sentire veramente rispettata e serena. Concentrarsi su questi aspetti può aiutarla a distinguere tra ciò che desidera e ciò che sta ricevendo e a capire se questa relazione può davvero rispondere alle sue necessità.

Non è sola in questa esperienza: molte persone si trovano a vivere sentimenti simili, specialmente quando è coinvolta un’attrazione profonda ma ambivalente. Si prenda il tempo necessario per ascoltare i suoi bisogni e i suoi desideri, anche se ora le sembra difficile, e ricordi che ogni passo che fa verso la consapevolezza è un passo importante per il suo benessere.

Spero che queste riflessioni possano esserle d’aiuto e le auguro di trovare quella pace e serenità che merita.
Gentile utente, la ringrazio per la sua condivisone. Comprendo che non sia facile esporsi come ha fatto. La situazione che descrive è complessa e posso immaginare la sofferenza che prova a starci dentro. Credo che per lei la cosa migliore sarebbe concentrarsi sulle motivazioni che la portano a lasciare spazio e potere a questa persona nella sua vita, più che interrogarsi sui motivi del comportamento dell'altro. Le relazioni le costruiamo in due e anche dinamiche che ci fanno soffrire paradossalmente potrebbero avere un senso per noi. Non possiamo controllare l'altro ma possiamo lavorare su di noi e su quello che mettiamo in campo nella relazione. Questa strada, anche se complessa e tortuosa, la potrebbe aiutare a stare meglio.
Un percorso terapeutico sicuramente le potrebbe essere di supporto e grande aiuto in questo processo.
Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Greco

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