Buonasera, vi scrivo per un problema. Sono un genitore separato. Mi sono separato prima che ancora
42
risposte
Buonasera, vi scrivo per un problema.
Sono un genitore separato. Mi sono separato prima che ancora il bambino nascesse.
La mia ex mi ha negato la paternità quindi sono ricorso in tribunale.
Fino a 15 mesi ho visto mio figlio con gli assistenti sociali perché dovevano valutare la mia idoneità. Dal 15 mese lo andavo a prendere presso l’abitazione materna.
Ora ha 5 anni e noto in lui un comportamento strano per un bambino della sua età.
Lo incontro due volte a settimana il martedì e il giovedì. Dorme con me un weekend si ed un altro no. Dorme con me anche un giorno in settimana.
Quando si fa l’orario di rientro, quindi devo accompagnarlo dalla mamma, si sbatte e dice che non vuole tornare.
Dice che vuole stare con me a giocare.
Io gli dico, va bene. Stai con me a giocare. Lui, allo stesso tempo, dice no, voglio andare da mamma. In auto, dice “quando arriviamo da mamma”.
Una situazione assurda e strana: mi chiedere di restare e insiste per stare con me. Glielo permetto ma allo stesso tempo vuole andarsene. Come mai?
Preciso che la situazione con la famiglia materna è altamente conflittuale quindi non c’è dialogo.
Sono un genitore separato. Mi sono separato prima che ancora il bambino nascesse.
La mia ex mi ha negato la paternità quindi sono ricorso in tribunale.
Fino a 15 mesi ho visto mio figlio con gli assistenti sociali perché dovevano valutare la mia idoneità. Dal 15 mese lo andavo a prendere presso l’abitazione materna.
Ora ha 5 anni e noto in lui un comportamento strano per un bambino della sua età.
Lo incontro due volte a settimana il martedì e il giovedì. Dorme con me un weekend si ed un altro no. Dorme con me anche un giorno in settimana.
Quando si fa l’orario di rientro, quindi devo accompagnarlo dalla mamma, si sbatte e dice che non vuole tornare.
Dice che vuole stare con me a giocare.
Io gli dico, va bene. Stai con me a giocare. Lui, allo stesso tempo, dice no, voglio andare da mamma. In auto, dice “quando arriviamo da mamma”.
Una situazione assurda e strana: mi chiedere di restare e insiste per stare con me. Glielo permetto ma allo stesso tempo vuole andarsene. Come mai?
Preciso che la situazione con la famiglia materna è altamente conflittuale quindi non c’è dialogo.

Gentilissimo, situazioni di questo genere non sono purtroppo rare quando è presente un conflitto genitoriale così significativo. Può effettuare un colloquio con uno psicoterapeuta in modo da capire, come padre, come aiutare indirettamente suo figlio. In alternativa può proporre alla sua ex moglie di andare assieme a lei da uno psicoterapeuta esperto in psicologia infantile che possa aiutarvi a capire come aiutare il bambino. Lo psicotropeuta potra’ eventualmente, previo consenso scritto di entrambi voi genitori, vedere anche il bambino e seguirlo in un percorso psicoterapeutico che lo aiuti a stare meglio. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Un saluto, Marta Corradi.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?

Una situazione complessa sicuramente per lei padre, ma, mi sembra, che possa esserlo anche per il bambino. I momenti di passaggio da un genitore all'altro possono essere momenti delicati per i bambini. Può parlarne con uno psicologo infantile oppure può valutare di rivolgersi ai servizi che l'avevano seguita in passato anche solo per una consulenza.
Cordiali saluti
Alessia Vaudano
Cordiali saluti
Alessia Vaudano

Salve. La situazione familiare nel quale suo figlio si sta sviluppando è altamente conflittuale. Il comportamento di suo figlio molto probabilmente riflette un dilemma di fondo dentro il quale probabilmente si sente intrappolato.
Dovrebbe far valutare la situazione da uno psicologo infantile.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Dovrebbe far valutare la situazione da uno psicologo infantile.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.

Salve, come già le hanno scritto nelle risposte precedenti i miei colleghi, sarebbe bene che lei facesse dei colloqui con uno psicoterapeuta dell'infanzia per poter capire cosa sta succedendo al bimbo. Inoltre come lei scrive il rapporto con la mamma del bambino è molto conflittuale, quindi non c'è collaborazione fra voi e non sa se il bambino si comporta nella stessa maniera quando sta con la mamma. Da ciò che lei scrive trapela da parte del bimbo un messaggio contraddittorio, come se volesse rimanere a giocare con lei ma poi come se sentisse un senso di colpa, vuole tornare dalla mamma. Quindi sarebbe bene che d'accordo con la mamma anche il bimbo venisse sentito da uno psicoterapeuta dell'infanzia, forse giocando e disegnando, la psicoterapeuta potrebbe capire che cosa lo turba, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
Prenota subito una visita online: Primo colloquio individuale - 50 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.

Buonasera, dalla sua narrazione colgo tutta la preoccupazione e difficoltà nel gestire una situazione così complessa come può essere una separazione conflittuale. Spesso i bambini che vivono queste situazioni vivono un grande conflitto di lealtà nei confronti di un genitore quando stanno con l altro.
La tensione e lo stress potrebbero essere elevate, per questo motivo, come le hanno già suggerito, potrebbe essere utile per il bambino avere uno spazio di ascolto e di lavoro con uno psicologo.
Potrebbe essere utile anche per lei un percorso di sostegno per prendersi cura delle sue difficoltà. Infine, credo che l'ideale sarebbe avere una situazione più distesa con la madre del bimbo, spesso i percorsi di sostegno alla genitorialità e/o mediazione familiare possono aiutare. Saluti, dr.ssa Monica D'Elia
La tensione e lo stress potrebbero essere elevate, per questo motivo, come le hanno già suggerito, potrebbe essere utile per il bambino avere uno spazio di ascolto e di lavoro con uno psicologo.
Potrebbe essere utile anche per lei un percorso di sostegno per prendersi cura delle sue difficoltà. Infine, credo che l'ideale sarebbe avere una situazione più distesa con la madre del bimbo, spesso i percorsi di sostegno alla genitorialità e/o mediazione familiare possono aiutare. Saluti, dr.ssa Monica D'Elia

L'indicazione è semplice ma a volte è tutt'altro che facile: cercare sempre il dialogo con la mamma e il bambino. Spiegare e rassicurare il figlio; si smette di essere marito e moglie ma si è sempre madre e padre. Porre attenzione a non 'usare' più o meno consapevolmente il bambino per gli irrisolti della coppia. Farsi sostenere da uno specialista

Buonasera, una delle difficoltà maggiori dei bambini figli di genitori separati o divorziati é quella di risignificare il legame dei genitori e di conseguenza il loro legame con i figli. Tale processo richiede tempo e un intervento che agisca innanzitutto sul legame tra ex-coniugi. Atteggiamenti contradditori come quelli da Lei descritti possono essere sintomo di sensi di colpa, mancanza di significazione dell'accaduto e del nuovo assetto familiare. Consiglio di intraprendere un percorso che si muova nel senso di una cura dei legami familiari.Cordialmente, Dott.ssa Maissen

E’ una situazione complessa e mi pare di capire che il dialogo con la madre del bambino sia con lei interrotto.
E’ evidente che se ci fosse uno spazio di comunicazione la cosa migliore sarebbe di proporre la possibilità di un incontro genitoriale da uno psicoterapeuta per comprendere insieme la strada migliore da seguire nell’ottica di aiutare il bimbo attraverso un vostro corretto comportamento.
In assenza di questa possibilità continui ad essere presente per il suo bimbo e anche a tranquillizzarlo sul fatto che lei ci sarà sempre anche se il tempo a volte e’ tiranno e che può contare sempre su di lei.
Ci tenga aggiornati
Dr.ssa Daniela Benedetto
E’ evidente che se ci fosse uno spazio di comunicazione la cosa migliore sarebbe di proporre la possibilità di un incontro genitoriale da uno psicoterapeuta per comprendere insieme la strada migliore da seguire nell’ottica di aiutare il bimbo attraverso un vostro corretto comportamento.
In assenza di questa possibilità continui ad essere presente per il suo bimbo e anche a tranquillizzarlo sul fatto che lei ci sarà sempre anche se il tempo a volte e’ tiranno e che può contare sempre su di lei.
Ci tenga aggiornati
Dr.ssa Daniela Benedetto

Salve quello che lei sta descrivendo è un ambiente familiare fortemente conflittuale. Di fatto mi sembra che il bambino sia combattuto Fra lo stare con il padre e lo stare con la madre avendo costantemente l'indecisione Su quale dei due sia quello che più lo fa star bene. Immagino che quando si ha con lei tema di fare torto alla mamma e viceversa. Quello che può fare lei e cercare di rendere l'ambiente più tranquillo possibile e non di screditare mai la mamma per evitare che il bimbo viva un senso di colpa punto qualora lo ritenesse opportuno può provare a portare il bimbo da un neuropsichiatra infantile o uno psicologo che si occupa di Minori per verificare se ci siano difficoltà ulteriori

Salve, comprendo la sua preoccupazione difronte ad una situazione difficile, il comportamento di suo figlio rappresenta in qualche modo l’espressione del sintomo di malessere della coppia genitoriale. Sicuramente un colloquio con uno psicologo le fornirebbe le strategie di coping utili per affrontare questa situazione e per orientarsi su come intervenire nei confronti di suo figlio è della madre. Rimango a disposizione per ogni chiarimento .

Buongiorno. È possibile stabilire una linea di comunicazione chiara e matura tra le parti? Dato che tuttora vi è un livello di conflitto molto alto temo che sia inutile, se non controproducente, triangolare il bambino. Per far fare una visita a suo figlio occorre il consenso di entrambi i genitori, per cui, se lei sente che c'è un problema, deve per forza interfacciarsi con la madre del bambino. Sino a quel momento può solo fare da contenitore all'ansia di suo figlio, essere una figura stabile e solida, perché il bambino sembrerebbe mostrare difficoltà nel separarsi.

Buonasera,
quello che descrive è un bimbo in "conflitto".
Lavoro tanto con coppie separate e non mi stanco mai di lavorare con loro affinchè ritrovino l'equilibrio possibile per quella famiglia.
Provi a chiedere aiuto. L' approccio familiare è di grande aiuto in questi casi.
MM
quello che descrive è un bimbo in "conflitto".
Lavoro tanto con coppie separate e non mi stanco mai di lavorare con loro affinchè ritrovino l'equilibrio possibile per quella famiglia.
Provi a chiedere aiuto. L' approccio familiare è di grande aiuto in questi casi.
MM

Buongiorno. È riuscito a dare a un figlio il suo papà, e questo risultato le ha dato equilibrio nell'assumere il ruolo genitoriale, a fronte dell'alto livello di conflittualità famigliare. Concordo con quanto suggeritole dai colleghi, e aggiungo che le manifestazioni di ansia del bimbo che si sente conteso potrebbero attenuarsi, se lui sentira' e vedra' confermato che nei suoi genitori il volere il suo bene prevale sul volerlo per se'. E' importare restare concentrati su di lui. Un cordiale saluto. Dott.ssa Cinzia Lucia Bugni Batte

Salve,
Il conflitto che c'è nella vostra famiglia si riflette nel mondo interiore del Vostro bambino, che si sente come "spaccato" in due e diviso tra il desiderio di stare con il padre e la paura o il timore di "tradire" la madre o di perderla. Purtroppo si tratta di una situazione comune alla maggior parte delle famiglie divise da una separazione coniugale ad alto conflitto. Le consiglio di provare a parlarne con la Sua ex moglie e di rivolgervi ad uno psicologo-psicoterapeuta familiare che possa aiutarvi a ricostruire una comunicazione più serena ed efficace, nell'ottica di una continuità genitoriale sana nell'esclusivo interesse di Vostro figlio. La coppia, intesa come relazione coniugale, finisce ma la coppia genitoriale deve continuare a funzionare efficacemente per il bene dei figli.
Saluti,
GF
Il conflitto che c'è nella vostra famiglia si riflette nel mondo interiore del Vostro bambino, che si sente come "spaccato" in due e diviso tra il desiderio di stare con il padre e la paura o il timore di "tradire" la madre o di perderla. Purtroppo si tratta di una situazione comune alla maggior parte delle famiglie divise da una separazione coniugale ad alto conflitto. Le consiglio di provare a parlarne con la Sua ex moglie e di rivolgervi ad uno psicologo-psicoterapeuta familiare che possa aiutarvi a ricostruire una comunicazione più serena ed efficace, nell'ottica di una continuità genitoriale sana nell'esclusivo interesse di Vostro figlio. La coppia, intesa come relazione coniugale, finisce ma la coppia genitoriale deve continuare a funzionare efficacemente per il bene dei figli.
Saluti,
GF

Gentile signore, il comportamento che ha suo figlio è abbastanza comune nei bimbi con genitori separati. La separazione per quanto accettata e a volte molto desiderata dai genitori non lo è mai ( quasi mai) per i bambini. A 5 anni si sviluppano una serie di pensieri più complessi che interrogano il bambino e probabilmente per quanto razionalmente abbia sempre vissuto questa situazione di separazione, inconsciamente c’ è qualcosa che non accetta. Forse il bimbo ha bisogno di parlare ed esplorare ciò che sente.
Cordialmente
Dr.ssa Russo
Cordialmente
Dr.ssa Russo

Gentile,
si percepisce ed immagino la sua confusione e difficoltà nel gestire una situazione così complessa a partire dagli assistenti sociali.
I bambini percepiscono molto il malessere dei genitori, se tra di voi la situazione è stata conflittuale fin dalla nascita del piccolo, mi chiedo sei rapporti sono migliorati. Per caso sa se tale comportamento lo aiuta anche con la madre quando sa che deve venire da lei? Purtroppo i bambini sono meno sciocchi di quello che pensiamo e sono una spugna percependo le emozioni non dette dell'altro, in questo caso i genitori. Suo figlio le sta mostrando un sintomo di difficoltà, ma personalmente, prima di pensare ad una terapia infantile, proporrei una terapia familiare o una mediazione familiare alla genitorialità, dove uno specialista possa aiutarvi in questo passaggio.
cordialmente
dott.ssa Giada Guadagnin
si percepisce ed immagino la sua confusione e difficoltà nel gestire una situazione così complessa a partire dagli assistenti sociali.
I bambini percepiscono molto il malessere dei genitori, se tra di voi la situazione è stata conflittuale fin dalla nascita del piccolo, mi chiedo sei rapporti sono migliorati. Per caso sa se tale comportamento lo aiuta anche con la madre quando sa che deve venire da lei? Purtroppo i bambini sono meno sciocchi di quello che pensiamo e sono una spugna percependo le emozioni non dette dell'altro, in questo caso i genitori. Suo figlio le sta mostrando un sintomo di difficoltà, ma personalmente, prima di pensare ad una terapia infantile, proporrei una terapia familiare o una mediazione familiare alla genitorialità, dove uno specialista possa aiutarvi in questo passaggio.
cordialmente
dott.ssa Giada Guadagnin

Gentile papà, quello che mi sento di dirle, è che spesso i bambini coinvolti nella separazione dei loro genitori, vivono un conflitto di lealtà nei confronti della figura di accudimento primario, ovvero la sua mamma; questo significa che suo figlio si sente in colpa di desiderare di stare di più con lei, perché ha paura che questo suo sentire possa far soffrire la mamma: questo è il conflitto che lui vive e che lo rende incoerente in quello che lui dice. Il mio consiglio è quello di attutire questo suo senso di colpa attraverso un atteggiamento di ascolto non giudicante e cercando, per quello che le è possibile, di evitare di entrare continuamente in conflitto con la famiglia materna, anche se immagino non sia così facile. Vedrà che con il tempo e la pazienza, il rapporto con suo figlio andrà via via rafforzandosi e sarà lui un giorno a difenderlo di fronte a tutti. Buona vita

Buongiorno. Prima di chiedersi Cos ha, si è chiesta se è felice? Ha una vita complicata e stressante, gestisce situazioni e persone. Si dedica un po' di tempo 'buono'? Si prende cura delle sue fragilità? Si concede di averne?
Forse un colloquio terapeutico potrebbe aiutarla a comprendere come sta e cosa può fare per eliminare la sintomatologia che presenta.
Forse un colloquio terapeutico potrebbe aiutarla a comprendere come sta e cosa può fare per eliminare la sintomatologia che presenta.

Salve, le consiglio di rivolgersi ad un psicoterapeuta che lavora soprattutto con i bambini.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori

Salve, si rivolga a un professionista dell'età evolutiva, vedrà che andrà molto meglio. Un saluto,
MMM
MMM

Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

Salve, capisco da un lato tutta la sua preoccupazione e sofferenza in questa situazione familiare. La separazione della coppia genitoriale rappresenta un momento di crisi che comporta un periodo di diseguilibrio spesso caratterizzato da accesi conflitti. Possono capitare momenti come quelli vissuti da suo figlio dove vive sentimenti ambivalenti. Le Consiglio di mantenere un atteggiamento di ascolto e accoglienza verso quello che il bimbo manifesta e, se necessario, rivolgersi ad un mediatore familiare col fine di riorganizzare le relazioni genitori/figli. Saluti

Buongiorno, la paternità non è solo un legame biologico, la una relazione che si crea nel tempo, un legame significativo. Potrebbe chiedere un aiuto a un professionista per vedere quale ideale di Padre/Figlio ha rispetto a quello che sta vivendo.

Buonasera, si tratta di una situazione complessa da gestire come genitori e adulti, ancor di più per un bambino di 5 anni.
Anche se sul figlio non ha mai vissuto contemporaneamente con entrambi, è probabile che desideri fortemente stare con i suoi genitori, potrebbe sentire di fare una scelta ad ogni separazione, tra la mamma ed il papà. Il mio invito, per il benessere del bambino, è di riconciliarsi in un dialogo con la sua ex. Avete smesso di essere coppia, ma siete genitori ed in quanto tali avete delle responsabilità e delle scelte da prendere in accordo.
Anche se sul figlio non ha mai vissuto contemporaneamente con entrambi, è probabile che desideri fortemente stare con i suoi genitori, potrebbe sentire di fare una scelta ad ogni separazione, tra la mamma ed il papà. Il mio invito, per il benessere del bambino, è di riconciliarsi in un dialogo con la sua ex. Avete smesso di essere coppia, ma siete genitori ed in quanto tali avete delle responsabilità e delle scelte da prendere in accordo.
Prenota subito una visita online: Colloquio psicologico - 50 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.

Buonasera, purtroppo il suo è un problema frequente nei bambini con genitori separati che vivono una forte conflittualità. Dal suo racconto appare abbastanza chiaro che il bimbo vive un conflitto di lealtà con l'uno o con l'altro genitore, in quanto soffre di una sorta di incoerenza affettiva, sentendosi in colpa quando dà il suo affetto a uno dei due, come se tradisse l'altro. Tale dinamica si ripete da una parte e dall'altra come un meccanismo disfunzionale senza tregua. Laddove non si riesca a trovare un'intesa con l'altro genitore, è comunque molto utile una consulenza con uno psicoterapeuta da parte di un genitore (anche in modalità telematica), per acquisire delle strategie per gestire al meglio un rapporto più sereno con il bimbo.
Prenota subito una visita online: Sostegno alla genitorialità - 60 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.

Gentile utente, si tratta di una situazione complessa e spesso purtroppo può capire quando si tratta di bambini che vivono indirettamente una separazione conflittuale. Sembra che il bambino si sente nella posizione di "dover scegliere" tra i due genitori. Bisogna far capire al bambino che non deve assolutamente fare alcuna scelta ed entrambi volete il suo bene.
resto a disposizione per eventuali chiarimenti
cordiali saluti
Dott.ssa Mara Diana
resto a disposizione per eventuali chiarimenti
cordiali saluti
Dott.ssa Mara Diana

Buongiorno, penso che suo figlio viva tutta l'ambivalenz affettiva di un bambino che sta vivendo la separazione dei suoi genitori. Penso che la conflittualità genitoriale possa non aiutarlo a vivere un periodo così complicato come quello che sta vivendo suo figlio. Credo che se denota sofferenza nel suo bambino possa attivare un percorso si supporto psicologico per lui e di supporto genitoriale per voi, affinché possiate mantere una linea comune nel relazionarvi con vostro figlio. Rimango a disposizione, la saluto

Buonasera, comprendo la sua preoccupazione riguardo al comportamento strano di suo figlio durante l'orario di rientro presso l'abitazione materna. È importante ricordare che ogni bambino può reagire in modo diverso a una situazione di separazione e a un ambiente conflittuale.
Le situazioni di conflitto familiare possono influire sul benessere emotivo dei bambini, specialmente quando si tratta di questioni riguardanti la separazione dei genitori. Il suo bambino potrebbe trovarsi in una situazione di ambivalenza, sentendosi teso tra il desiderio di trascorrere del tempo con lei e il senso di dovere verso la madre. Questo conflitto interno può manifestarsi nel comportamento confuso che descrive.
È importante mantenere un ambiente stabile e amorevole per suo figlio, offrendo un sostegno emotivo costante e comunicando apertamente con lui. Potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicologo infantile o di un consulente familiare esperto in situazioni di separazione. Questi professionisti possono aiutare a comprendere meglio le emozioni e i bisogni di suo figlio, offrendo strategie e suggerimenti per affrontare al meglio la situazione.
Inoltre, è essenziale cercare di stabilire un dialogo pacifico con la madre di suo figlio per creare un ambiente meno conflittuale e favorire una comunicazione aperta riguardo alle esigenze e al benessere del bambino. Potrebbe essere utile coinvolgere anche un mediatore familiare o un professionista legale specializzato in questioni di famiglia per facilitare il dialogo e trovare soluzioni appropriate per il bene di suo figlio.
Ricordi che ogni bambino è un individuo unico e potrebbe richiedere un supporto specifico per affrontare la situazione di separazione. Spero che questi suggerimenti possano esserle utili e le auguro il meglio nel trovare una soluzione che favorisca il benessere di suo figlio.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
Le situazioni di conflitto familiare possono influire sul benessere emotivo dei bambini, specialmente quando si tratta di questioni riguardanti la separazione dei genitori. Il suo bambino potrebbe trovarsi in una situazione di ambivalenza, sentendosi teso tra il desiderio di trascorrere del tempo con lei e il senso di dovere verso la madre. Questo conflitto interno può manifestarsi nel comportamento confuso che descrive.
È importante mantenere un ambiente stabile e amorevole per suo figlio, offrendo un sostegno emotivo costante e comunicando apertamente con lui. Potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicologo infantile o di un consulente familiare esperto in situazioni di separazione. Questi professionisti possono aiutare a comprendere meglio le emozioni e i bisogni di suo figlio, offrendo strategie e suggerimenti per affrontare al meglio la situazione.
Inoltre, è essenziale cercare di stabilire un dialogo pacifico con la madre di suo figlio per creare un ambiente meno conflittuale e favorire una comunicazione aperta riguardo alle esigenze e al benessere del bambino. Potrebbe essere utile coinvolgere anche un mediatore familiare o un professionista legale specializzato in questioni di famiglia per facilitare il dialogo e trovare soluzioni appropriate per il bene di suo figlio.
Ricordi che ogni bambino è un individuo unico e potrebbe richiedere un supporto specifico per affrontare la situazione di separazione. Spero che questi suggerimenti possano esserle utili e le auguro il meglio nel trovare una soluzione che favorisca il benessere di suo figlio.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
Prenota subito una visita online: Consulenza psicologica - 35 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.

Buon giorno, il bimbo con i suoi comportamenti contraddittori, esprime il malessere e l'incertezza derivante dai conflitti fra lei e la famiglia materna. È fondamentale che il bimbo sia seguito da uno specialista per evitare altri problemi più importanti. Vista la situazione le consiglio di consultare il suo avvocato per capire come procedere per non scatenare reazioni oppositive da parte della famiglia materna. Poi insieme consultare un terapeuta che vi aiuti a gestire le relazioni con il bambino. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, in presenza oppure online. Saluti Dottoressa Raffaella Galati

Salve, non è semplice come situazione familiare da gestire sia per lei in veste di padre ma anche per il piccolo. è importante salvaguardare l'equilibrio del bambino e sarebbe opportuno che un esperto lo seguisse nel suo percorso di crescita per poter meglio comprendere alcune dinamiche, metabolizzarle, e mettere insieme i tanti pezzi del puzzle.
Dott.ssa Marzia
Dott.ssa Marzia

Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi

Gentile utente, certamente non deve essere semplice per un bambino vivere l'esperienza di separazione e il desiderio di voler condividere tempo con entrambi i genitori. è importante che, nonostante i problemi relazionali con la madre del bambino, entrambi continuiate a fare il meglio per vostro figlio e la sua serenità. se lo ritiene opportuno, può rivolgersi ad uno psicologo per essere supportato in questo ruolo delicato. resto a disposizione, dott.ssa amelia capezio

Capisco quanto sia difficile la situazione che sta vivendo, e il suo racconto trasmette chiaramente la sua preoccupazione per il benessere di suo figlio. È importante considerare che il comportamento di un bambino di cinque anni può riflettere la complessità della sua esperienza emotiva e relazionale. In questo caso, la conflittualità tra le figure genitoriali e le dinamiche legate alla separazione possono generare sentimenti contrastanti e difficili da gestire per lui.
Quando un bambino manifesta desideri opposti, come voler restare e allo stesso tempo voler tornare dalla madre, è possibile che stia esprimendo l’ambivalenza e la confusione che prova internamente. La separazione dei genitori rappresenta un cambiamento profondo, e i bambini spesso faticano a trovare un equilibrio emotivo, cercando di compiacere entrambe le figure di riferimento o esprimendo paure di separazione.
La sua reazione potrebbe essere interpretata come un tentativo di trovare sicurezza e stabilità in un contesto che percepisce come instabile. È fondamentale che lui possa sentirsi rassicurato e accolto, senza avvertire la pressione di dover scegliere tra un genitore e l’altro. Mantenere un approccio comprensivo e costante nel comunicargli affetto e sicurezza, anche durante i momenti di rientro presso l'altro genitore, può aiutarlo a gestire meglio queste emozioni.
Potrebbe essere utile considerare un supporto psicologico per aiutare suo figlio a elaborare le sue emozioni e trovare strumenti per affrontare la situazione in modo più sereno. Anche il coinvolgimento di un mediatore familiare o di uno psicologo infantile potrebbe essere un valido supporto per migliorare la comunicazione tra le parti e ridurre il livello di conflittualità percepito dal bambino.
Saluti,
Antonella D'Orlando
Quando un bambino manifesta desideri opposti, come voler restare e allo stesso tempo voler tornare dalla madre, è possibile che stia esprimendo l’ambivalenza e la confusione che prova internamente. La separazione dei genitori rappresenta un cambiamento profondo, e i bambini spesso faticano a trovare un equilibrio emotivo, cercando di compiacere entrambe le figure di riferimento o esprimendo paure di separazione.
La sua reazione potrebbe essere interpretata come un tentativo di trovare sicurezza e stabilità in un contesto che percepisce come instabile. È fondamentale che lui possa sentirsi rassicurato e accolto, senza avvertire la pressione di dover scegliere tra un genitore e l’altro. Mantenere un approccio comprensivo e costante nel comunicargli affetto e sicurezza, anche durante i momenti di rientro presso l'altro genitore, può aiutarlo a gestire meglio queste emozioni.
Potrebbe essere utile considerare un supporto psicologico per aiutare suo figlio a elaborare le sue emozioni e trovare strumenti per affrontare la situazione in modo più sereno. Anche il coinvolgimento di un mediatore familiare o di uno psicologo infantile potrebbe essere un valido supporto per migliorare la comunicazione tra le parti e ridurre il livello di conflittualità percepito dal bambino.
Saluti,
Antonella D'Orlando

Caro utente,
È naturale sentirsi confusi e preoccupati di fronte ai comportamenti altalenanti di tuo figlio, soprattutto in una situazione familiare delicata come la vostra. Bambini in età prescolare come il tuo figlio possono avere reazioni emotive complesse, spesso difficili da interpretare, specialmente quando vivono in un contesto di conflitto familiare.
Il comportamento che descrivi potrebbe riflettere una sorta di “ambivalenza” emotiva. Spesso i bambini che vivono in famiglie separate sentono il bisogno di esprimere attaccamento verso entrambi i genitori, e questo può portarli a oscillare tra desideri opposti. La frustrazione che mostra al momento del distacco da te potrebbe indicare una difficoltà nel gestire la separazione e il desiderio di rimanere, ma allo stesso tempo può avvertire un senso di sicurezza nel rientrare dalla madre.
I bambini possono anche percepire le tensioni tra i genitori e, senza comprenderne le motivazioni, possono vivere un certo disagio o senso di colpa, sentendosi inconsciamente divisi tra il voler stare con uno e l’altro genitore. In queste situazioni, è essenziale fornire al bambino stabilità e rassicurazione. Potresti aiutarlo mantenendo una routine chiara, spiegandogli con dolcezza che andrà dalla mamma ma che tornerà presto anche da te, per rendere i cambiamenti meno carichi di tensione.
Data la natura conflittuale della relazione con la madre, potrebbe essere utile, con il suo consenso, rivolgersi a uno psicologo infantile. Il professionista potrebbe osservare le dinamiche relazionali e offrire a voi genitori strumenti adeguati per aiutare il bambino a gestire meglio il momento del distacco. Con il supporto giusto, tuo figlio potrà imparare a gestire le sue emozioni e a sviluppare maggiore serenità.
Spero di essere stata utile. Sono disponibile anche online. Cordialmente.
Dott. Tiziana Vecchiarini
È naturale sentirsi confusi e preoccupati di fronte ai comportamenti altalenanti di tuo figlio, soprattutto in una situazione familiare delicata come la vostra. Bambini in età prescolare come il tuo figlio possono avere reazioni emotive complesse, spesso difficili da interpretare, specialmente quando vivono in un contesto di conflitto familiare.
Il comportamento che descrivi potrebbe riflettere una sorta di “ambivalenza” emotiva. Spesso i bambini che vivono in famiglie separate sentono il bisogno di esprimere attaccamento verso entrambi i genitori, e questo può portarli a oscillare tra desideri opposti. La frustrazione che mostra al momento del distacco da te potrebbe indicare una difficoltà nel gestire la separazione e il desiderio di rimanere, ma allo stesso tempo può avvertire un senso di sicurezza nel rientrare dalla madre.
I bambini possono anche percepire le tensioni tra i genitori e, senza comprenderne le motivazioni, possono vivere un certo disagio o senso di colpa, sentendosi inconsciamente divisi tra il voler stare con uno e l’altro genitore. In queste situazioni, è essenziale fornire al bambino stabilità e rassicurazione. Potresti aiutarlo mantenendo una routine chiara, spiegandogli con dolcezza che andrà dalla mamma ma che tornerà presto anche da te, per rendere i cambiamenti meno carichi di tensione.
Data la natura conflittuale della relazione con la madre, potrebbe essere utile, con il suo consenso, rivolgersi a uno psicologo infantile. Il professionista potrebbe osservare le dinamiche relazionali e offrire a voi genitori strumenti adeguati per aiutare il bambino a gestire meglio il momento del distacco. Con il supporto giusto, tuo figlio potrà imparare a gestire le sue emozioni e a sviluppare maggiore serenità.
Spero di essere stata utile. Sono disponibile anche online. Cordialmente.
Dott. Tiziana Vecchiarini

Buona sera caro utente, è comprensibile che un comportamento così contraddittorio da parte di tuo figlio ti lasci perplesso e ti faccia sentire impotente. È importante comprendere che ogni bambino è diverso e reagisce in modo unico alle separazioni, è importante avere pazienza e comprendere che questo è un processo che richiede tempo. Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per avere il giusto supporto per affrontare questa situazione. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti non esitare a contattarmi, sono disponibile anche per terapia online. Un caro saluto, dott.ssa Cristina Sinno

Gentile utente,
la situazione che mi descrive è certamente complessa e merita attenzione, sia per il benessere di suo figlio sia per il suo ruolo di genitore.
Considerata la complessità della situazione e il conflitto con la famiglia materna, potrebbe essere utile valutare se è il caso di fornire un supporto psicologico a suo figlio. Uno psicologo infantile potrebbe aiutarlo a esprimere e comprendere i suoi vissuti, favorendo una maggiore serenità. Inoltre, anche lei potrebbe beneficiare di un supporto specifico per affrontare al meglio questa fase delicata, rinforzando le sue competenze genitoriali in un contesto di separazione.
Cordiali saluti,
dott. Antonio Dell'Abate
Psicologo
la situazione che mi descrive è certamente complessa e merita attenzione, sia per il benessere di suo figlio sia per il suo ruolo di genitore.
Considerata la complessità della situazione e il conflitto con la famiglia materna, potrebbe essere utile valutare se è il caso di fornire un supporto psicologico a suo figlio. Uno psicologo infantile potrebbe aiutarlo a esprimere e comprendere i suoi vissuti, favorendo una maggiore serenità. Inoltre, anche lei potrebbe beneficiare di un supporto specifico per affrontare al meglio questa fase delicata, rinforzando le sue competenze genitoriali in un contesto di separazione.
Cordiali saluti,
dott. Antonio Dell'Abate
Psicologo

concordo con i colleghi

Buonasera, grazie per aver condiviso questa situazione così delicata e complessa.
Dal suo racconto si comprende che la situazione è segnata da conflitti e difficoltà di comunicazione tra lei e la sua ex compagna, situazione che può influenzare profondamente il vissuto emotivo e comportamentale di suo figlio. È importante considerare che i bambini, specialmente nella prima infanzia, sono molto sensibili alle tensioni tra i genitori e possono manifestare queste emozioni attraverso comportamenti ambivalenti o difficili da decifrare.
Questa ambivalenza che lei descrive – il desiderio di restare con lei, seguito dal bisogno di tornare dalla mamma – può essere il modo in cui suo figlio cerca di dare voce a un conflitto interno. Da un lato, potrebbe essere legato al piacere di stare con lei e al bisogno di una relazione stabile e sicura con il papà; dall’altro, potrebbe avvertire un senso di lealtà o preoccupazione verso la mamma, oppure sentire una pressione implicita rispetto alla conflittualità tra voi adulti.
Mi permetto di suggerire alcune piste di riflessione e possibili passi da considerare:
L’ambivalenza potrebbe essere la sua modalità di esprimere un bisogno di rassicurazione e di sicurezza in un contesto che, ai suoi occhi, può essere percepito poco prevedibile. Allo stesso tempo potrebbe essere espressione del suo desiderio di tenere unite (senza conflitto) due parti importanti della sua vita.
In virtù di questo anche se il dialogo con la famiglia materna è al momento difficile, è utile riflettere su come ridurre il conflitto e soprattutto l'impatto che questo ha sul bambino. I bambini spesso si sentono al centro di tensioni tra genitori, anche se queste non vengono esplicitate direttamente.
Può essere utile riflettere, magari con il supporto di un professionista, su come trasmettere a suo figlio la sensazione che il suo mondo relazionale sia sicuro, al di là delle difficoltà che ci sono tra gli adulti. Sarebbe utile esplorare se esiste la possibilità di un percorso familiare (anche mediato da professionisti) che possa favorire una maggiore collaborazione tra lei e la mamma del bambino, sempre nell’interesse del benessere di vostro figlio.
Infine, mi permetto di proporle di valutare il supporto di uno psicoterapeuta che lavori con i bambini e le famiglie. Un professionista potrebbe aiutarla a comprendere meglio i bisogni emotivi di suo figlio e a trovare modalità per accompagnarlo con maggiore serenità in questa fase.
Se desidera approfondire o ricevere ulteriori indicazioni, non esiti a contattare.
Dal suo racconto si comprende che la situazione è segnata da conflitti e difficoltà di comunicazione tra lei e la sua ex compagna, situazione che può influenzare profondamente il vissuto emotivo e comportamentale di suo figlio. È importante considerare che i bambini, specialmente nella prima infanzia, sono molto sensibili alle tensioni tra i genitori e possono manifestare queste emozioni attraverso comportamenti ambivalenti o difficili da decifrare.
Questa ambivalenza che lei descrive – il desiderio di restare con lei, seguito dal bisogno di tornare dalla mamma – può essere il modo in cui suo figlio cerca di dare voce a un conflitto interno. Da un lato, potrebbe essere legato al piacere di stare con lei e al bisogno di una relazione stabile e sicura con il papà; dall’altro, potrebbe avvertire un senso di lealtà o preoccupazione verso la mamma, oppure sentire una pressione implicita rispetto alla conflittualità tra voi adulti.
Mi permetto di suggerire alcune piste di riflessione e possibili passi da considerare:
L’ambivalenza potrebbe essere la sua modalità di esprimere un bisogno di rassicurazione e di sicurezza in un contesto che, ai suoi occhi, può essere percepito poco prevedibile. Allo stesso tempo potrebbe essere espressione del suo desiderio di tenere unite (senza conflitto) due parti importanti della sua vita.
In virtù di questo anche se il dialogo con la famiglia materna è al momento difficile, è utile riflettere su come ridurre il conflitto e soprattutto l'impatto che questo ha sul bambino. I bambini spesso si sentono al centro di tensioni tra genitori, anche se queste non vengono esplicitate direttamente.
Può essere utile riflettere, magari con il supporto di un professionista, su come trasmettere a suo figlio la sensazione che il suo mondo relazionale sia sicuro, al di là delle difficoltà che ci sono tra gli adulti. Sarebbe utile esplorare se esiste la possibilità di un percorso familiare (anche mediato da professionisti) che possa favorire una maggiore collaborazione tra lei e la mamma del bambino, sempre nell’interesse del benessere di vostro figlio.
Infine, mi permetto di proporle di valutare il supporto di uno psicoterapeuta che lavori con i bambini e le famiglie. Un professionista potrebbe aiutarla a comprendere meglio i bisogni emotivi di suo figlio e a trovare modalità per accompagnarlo con maggiore serenità in questa fase.
Se desidera approfondire o ricevere ulteriori indicazioni, non esiti a contattare.

Buonasera. Consideri che per bambini piccoli può non essere semplice gestire un'ambivalenza, ed in generale le situazioni in cui ci sono più desideri verso più oggetti, idee o persone e dunque è necessario interrompere un comportamento per "selezionarne" un altro; di per sé non è patologico tuttavia le premesse da lei fatte giustificano quantomeno dei controlli per prevenzione oppure, in caso esca fuori qualcosa, prendere in tempo il problema

Buona sera.
Immagino non sia facile nè da vivere nè da gestire, ma questa è la situazione e cercare di renderla il più serena possibile sarebbe l'ideale per il bambino e per voi genitori altrettanto coinvolti, sebbene separati. La fine della coppia non è la fine della coppia genitoriale a dispetto di quanto si creda e si faccia. Il bambino esprime il suo desiderio di poter stare bene con entrambi, anche se non insieme. Dal racconto, sembrerebbe star bene con entrambi, ma con una grande difficoltà nel gestire sentimenti ambivalenti verso le persone che ama di più, generati, presumibilmente, da tanti non detti e sospesi tra i due e dalla presenza di un conflitto in cui l'oggetto del contendere pesa, suo malgrado proprio sul bambino che ne prende la forma, pur essendo all'oscuro di quanto gli sfidanti si sitano contendendo realmente. La comunicazione chiara tra voi genitori, restituirebbe al bambino la possibilità ed il diritto di amare i suoi genitori anche se tra di loro l'amore non c'è più.
Immagino non sia facile nè da vivere nè da gestire, ma questa è la situazione e cercare di renderla il più serena possibile sarebbe l'ideale per il bambino e per voi genitori altrettanto coinvolti, sebbene separati. La fine della coppia non è la fine della coppia genitoriale a dispetto di quanto si creda e si faccia. Il bambino esprime il suo desiderio di poter stare bene con entrambi, anche se non insieme. Dal racconto, sembrerebbe star bene con entrambi, ma con una grande difficoltà nel gestire sentimenti ambivalenti verso le persone che ama di più, generati, presumibilmente, da tanti non detti e sospesi tra i due e dalla presenza di un conflitto in cui l'oggetto del contendere pesa, suo malgrado proprio sul bambino che ne prende la forma, pur essendo all'oscuro di quanto gli sfidanti si sitano contendendo realmente. La comunicazione chiara tra voi genitori, restituirebbe al bambino la possibilità ed il diritto di amare i suoi genitori anche se tra di loro l'amore non c'è più.

Buonasera, grazie per aver condiviso la sua esperienza, comprendo quanto questa situazione possa essere delicata e fonte di preoccupazione.
Il comportamento di suo figlio può essere legato a un vissuto di ambivalenza emotiva. A questa età, i bambini non hanno ancora sviluppato pienamente la capacità di esprimere e gestire le proprie emozioni in modo lineare, quindi possono manifestare sentimenti contrastanti. Il desiderio di stare con lei e, allo stesso tempo, di tornare dalla mamma potrebbe essere il riflesso di un bisogno di sicurezza e stabilità in un contesto familiare complesso.
In situazioni di separazione, specialmente quando c'è conflittualità tra i genitori, i bambini possono sentire la tensione e manifestarla con comportamenti apparentemente contraddittori. Potrebbe trattarsi di un modo per cercare rassicurazione sia con lei che con la mamma.
Per aiutarlo, potrebbe essere utile:
Mantenere una routine stabile e prevedibile, affinché sappia sempre cosa aspettarsi nei momenti di passaggio da un genitore all’altro.
Accogliere le sue emozioni senza forzarlo a scegliere, validando il suo vissuto con frasi come: "Capisco che a volte è difficile separarsi, ma vedrai che ci rivedremo presto e sarà bello come sempre".
Evitare di interpretare il suo comportamento come una scelta tra voi genitori, ma piuttosto come un’espressione del suo bisogno di equilibrio emotivo.
Se la situazione dovesse persistere o creare disagio nel bambino, potrebbe essere utile un supporto psicologico per aiutarlo a elaborare le sue emozioni.
È comprensibile che la mancanza di dialogo con la famiglia materna complichi la gestione di questi momenti, ma offrire a suo figlio un ambiente sereno e prevedibile quando sta con lei può aiutarlo a sentirsi più sicuro. un saluto
Il comportamento di suo figlio può essere legato a un vissuto di ambivalenza emotiva. A questa età, i bambini non hanno ancora sviluppato pienamente la capacità di esprimere e gestire le proprie emozioni in modo lineare, quindi possono manifestare sentimenti contrastanti. Il desiderio di stare con lei e, allo stesso tempo, di tornare dalla mamma potrebbe essere il riflesso di un bisogno di sicurezza e stabilità in un contesto familiare complesso.
In situazioni di separazione, specialmente quando c'è conflittualità tra i genitori, i bambini possono sentire la tensione e manifestarla con comportamenti apparentemente contraddittori. Potrebbe trattarsi di un modo per cercare rassicurazione sia con lei che con la mamma.
Per aiutarlo, potrebbe essere utile:
Mantenere una routine stabile e prevedibile, affinché sappia sempre cosa aspettarsi nei momenti di passaggio da un genitore all’altro.
Accogliere le sue emozioni senza forzarlo a scegliere, validando il suo vissuto con frasi come: "Capisco che a volte è difficile separarsi, ma vedrai che ci rivedremo presto e sarà bello come sempre".
Evitare di interpretare il suo comportamento come una scelta tra voi genitori, ma piuttosto come un’espressione del suo bisogno di equilibrio emotivo.
Se la situazione dovesse persistere o creare disagio nel bambino, potrebbe essere utile un supporto psicologico per aiutarlo a elaborare le sue emozioni.
È comprensibile che la mancanza di dialogo con la famiglia materna complichi la gestione di questi momenti, ma offrire a suo figlio un ambiente sereno e prevedibile quando sta con lei può aiutarlo a sentirsi più sicuro. un saluto

Salve, comprendo quanto questa situazione possa essere difficile per lei, sia come padre che come persona che desidera il benessere del proprio bambino. È naturale che, dopo un percorso così complesso per poter stare con lui, ogni suo comportamento susciti interrogativi e, forse, anche preoccupazione.
Dalle sue parole emerge un bambino che sta cercando di orientarsi tra due bisogni importanti: il desiderio di stare con lei e quello di tornare dalla madre. È possibile che non sappia bene come gestire queste emozioni contrastanti e che, nell’incertezza, le esprima entrambe. I bambini piccoli, infatti, vivono i sentimenti in modo molto intenso e non sempre riescono a dare loro un senso logico come farebbe un adulto.
In un contesto familiare segnato dal conflitto, il bambino potrebbe anche avvertire la tensione tra i due mondi in cui vive. Forse sente di dover scegliere tra il legame con lei e quello con la madre, e questo potrebbe generare confusione e ambivalenza. Non è detto che ci sia qualcosa di “strano” in lui, ma più probabilmente sta manifestando il suo bisogno di sicurezza e stabilità emotiva.
Quello che può fare, ed è già prezioso, è continuare a offrirgli uno spazio accogliente e sicuro in cui possa sentirsi libero di esprimere quello che prova, senza il timore di dover compiacere nessuno. Può aiutarlo a dare un nome alle emozioni, convalidarle e rassicurarlo sul fatto che è normale provare sentimenti contrastanti. Per esempio, potrebbe dirgli:
"Capisco che da una parte vuoi stare con me a giocare, e dall’altra vuoi andare dalla mamma. A volte capita di volere due cose insieme, ed è normale sentirsi un po’ confusi."
Dare voce a questa ambivalenza può aiutarlo a sentirsi compreso, riducendo la sua agitazione.
Nel caso in cui sentisse di aver bisogno di un sostegno non esiti a chiederlo.
Dalle sue parole emerge un bambino che sta cercando di orientarsi tra due bisogni importanti: il desiderio di stare con lei e quello di tornare dalla madre. È possibile che non sappia bene come gestire queste emozioni contrastanti e che, nell’incertezza, le esprima entrambe. I bambini piccoli, infatti, vivono i sentimenti in modo molto intenso e non sempre riescono a dare loro un senso logico come farebbe un adulto.
In un contesto familiare segnato dal conflitto, il bambino potrebbe anche avvertire la tensione tra i due mondi in cui vive. Forse sente di dover scegliere tra il legame con lei e quello con la madre, e questo potrebbe generare confusione e ambivalenza. Non è detto che ci sia qualcosa di “strano” in lui, ma più probabilmente sta manifestando il suo bisogno di sicurezza e stabilità emotiva.
Quello che può fare, ed è già prezioso, è continuare a offrirgli uno spazio accogliente e sicuro in cui possa sentirsi libero di esprimere quello che prova, senza il timore di dover compiacere nessuno. Può aiutarlo a dare un nome alle emozioni, convalidarle e rassicurarlo sul fatto che è normale provare sentimenti contrastanti. Per esempio, potrebbe dirgli:
"Capisco che da una parte vuoi stare con me a giocare, e dall’altra vuoi andare dalla mamma. A volte capita di volere due cose insieme, ed è normale sentirsi un po’ confusi."
Dare voce a questa ambivalenza può aiutarlo a sentirsi compreso, riducendo la sua agitazione.
Nel caso in cui sentisse di aver bisogno di un sostegno non esiti a chiederlo.
Esperti






Domande correlate
- Buongiorno.Vi scrivo in quanto mio figlio di anni 8 compiuti a dicembre,lamenta una situazione che si ripete solo a scuola,ormai ben 3 anni.Inizialmente pensavo fosse il non accettare situazioni nuove o non di suo piacere ed una dinamica di confronto con i nuovi compagni.Durante questi ultimi mesi il…
- Salve, ho bisogno di un psicologo credo. Ho un figlio che a marzo compie 16 anni. Cresciuto con i nonni( mentre io lavoravo in ristorante) perché non riconosciuto dal padre. È stato sempre introverso, timido,silenzioso, non esce mai, non ha avuto mai amicizie costanti,triva piacere solo nei videogiochi,…
- Buongiorno dottori, scrivo questo consulto perchè sono una madre disperata. Mio figlio (16 anni) sta passando un brutto periodo sia fisicamente che psicologicamente. Innanzitutto premetto che da circa 12/13 anni ci siamo dovuti trasferire in una nuova città per lavoro, tornando nella nostra città natale…
- Salve, il mio compagno probabilmente sta passando un periodo non facile e per questo capita qualche giornata che abusi di alcol, degenerando successivamente... Con me o con la famiglia non riesce a parlare... ha bisogno di uno specialista con cui parlare per provare a risolvere il problema... Premetto…
- Sono di San Giusto vicino a Torino e cerco psicologo/a che mi aiuti ad uscire da una situazione di difficoltà e a dimenticare una relazione finita mesi fa, ritrovare me stesso e soprattutto tranquillità interiore che è svanita da tempo e mai più recuperata.
- Buongiorno, Sono di San Giusto Canavese in provincia di Torino. Dopo un inizio anno molto difficile, ho conosciuto una persona alla quale mi sono aggrappato inconsciamente per occupare il vuoto creatosi. Questa persona decisamente sbagliata per i valori con i quali sono cresciuto ha in qualche modo…
- Buongiorno, volevo chiedere cosa significasse "dappica". Mentre parlavo lo psicologo ha preso questo appunto.. Dicendomi che si riferisse ad un qualcosa.. Grazie
- Buonasera ...ho 60 anni e con quarant'anni di convivenza in perfetta armonia e tanto amore...un mese fa' o scoperto per caso che il mio compagno di 80 chatta in un sito porno da due mesi ... chiedendogli il perché...lui risponde è stato solo un gioco io non ho fatto niente per offenderti...io sono distrutta…
- Buonasera sono Michela e ho una figlia di 9 mesi e una di sette anni.è proprio con quest ultima che ho dei problemi è dallo scorso anno che da quando la più grande seppe dell arrivo della sorellina che ha iniziato a darmi problemi a scuola.lo scorso anno da febbraio a maggio ha iniziato a rifiutarsi…
- Salve ho 28 anni e una bimba di 11 mesi lo sta della bimb di 5 mesi mi sono lasciata con il padre per i caratteri non compatibili, una scelta partita da lui. Ora dopo 4 mesi stiamo provando a ristare insieme e ieri ho scoperto che dopo un mese che ci siamo lasciati lui ha frequentato e baciato un altra...…
Hai domande?
I nostri esperti hanno risposto a 119 domande su colloquio psicologico
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.