Buonasera, vi scrivo per porvi una domanda. Sono una ventenne che di ansia ha sofferto sin dalle me
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Buonasera, vi scrivo per porvi una domanda.
Sono una ventenne che di ansia ha sofferto sin dalle medie. Ho fatto una cura antidepressiva finita benissimo, e a distanza di qualche anno, una cura farmacologica con le gocce di Xanax. Ne prendevo 8 la mattina, e 8 la sera. Dopo qualche mese, le ho sospese gradualmente come da consiglio del medico e tutto si è risolto positivamente.
Non le prendo più, ma in certi momenti soffro ancora di ansia. Ho preoccupazioni continue, che non riesco a levarmi. Le più grandi? Quelli verso le malattie. Sono ipocondriaca e per me qualunque cosa potrebbe significare morte. Ho tremendamente paura della morte. La morte improvvisa specialmente. Soffro di extrasistole, legate soprattutto ai miei problemi di digestione. Ho fatto mille esami (ecg, ecg sotto sforzo, holter, ecocardiogramma, analisi del sangue, delle urine, delle feci e addirittura ecografia per la trombosi). Ogni tot penso di avere una malattia mortale e insisto finché non riesco a fare gli esami necessari, a costo di pagare tanto per farli privatamente. Ho fatto due percorsi psicologici, il secondo interrotto perché mi trovavo male con quella psicologa. Sono andata a vivere lontana dalla famiglia e nonostante i traguardi, regna ancora la paura. Poco fa ho letto la notizia di una morte avvenuta ieri sera di un giovane signore, per morte naturale. La domanda è, perché ho così paura della morte? Come posso farmela passare? Vivo malissimo e ho paura.
Prenderò sicuramente in considerazione di riniziare un percorso psicoterapeutico. Grazie in anticipo.
Sono una ventenne che di ansia ha sofferto sin dalle medie. Ho fatto una cura antidepressiva finita benissimo, e a distanza di qualche anno, una cura farmacologica con le gocce di Xanax. Ne prendevo 8 la mattina, e 8 la sera. Dopo qualche mese, le ho sospese gradualmente come da consiglio del medico e tutto si è risolto positivamente.
Non le prendo più, ma in certi momenti soffro ancora di ansia. Ho preoccupazioni continue, che non riesco a levarmi. Le più grandi? Quelli verso le malattie. Sono ipocondriaca e per me qualunque cosa potrebbe significare morte. Ho tremendamente paura della morte. La morte improvvisa specialmente. Soffro di extrasistole, legate soprattutto ai miei problemi di digestione. Ho fatto mille esami (ecg, ecg sotto sforzo, holter, ecocardiogramma, analisi del sangue, delle urine, delle feci e addirittura ecografia per la trombosi). Ogni tot penso di avere una malattia mortale e insisto finché non riesco a fare gli esami necessari, a costo di pagare tanto per farli privatamente. Ho fatto due percorsi psicologici, il secondo interrotto perché mi trovavo male con quella psicologa. Sono andata a vivere lontana dalla famiglia e nonostante i traguardi, regna ancora la paura. Poco fa ho letto la notizia di una morte avvenuta ieri sera di un giovane signore, per morte naturale. La domanda è, perché ho così paura della morte? Come posso farmela passare? Vivo malissimo e ho paura.
Prenderò sicuramente in considerazione di riniziare un percorso psicoterapeutico. Grazie in anticipo.
Carissima, per la domanda che poni "perché ho cosi paura della morte" la risposta può emergere esplorando la tua personale storia di vita passata e presente. Qualunque interpretazione in merito perde di significato se non la "senti" nel momento in cui ti viene rimandata. La tematica della morte è stata approfondita nei due percorsi psicologici passati? Così come il periodo delle medie, è stato esplorato? Dato che gli episodi di ansia sono iniziati in quella fascia di età. Se lo desideri, rimango a disposizione e puoi contattarmi privatamente. Un abbraccio
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Buon giorno cara, il tuo sembra un bellissimo caso da manuale, sei anche bravissima e molto dettagliata. Ma, se non ho capito male, tutti i tuoi tentativi di uscire dal problema non hanno fatto altro che peggiorarlo, quindi c'è qualche informazione che non hai potuto raggiungere. Prova a leggere "la paura delle malattie" di G. Nardone e capirai subito di cosa parlo. Inutile dire che rimango a tua disposizione, ma sappi che ti farò tante domande
Buonasera, molto spessso l'ansia curata solo con i farmaci non si risolve completamente, infatti prima o poi ritorna. Il farmaco è utile per curare il sintomo e nelle situazioni acute di emergenza. E' consigliabile l'associazione con una psicoterapia attraverso cui si può esplorare e capire la causa della sua "ansia" e della sua paura, vedere da dove viene e a cosa le serve, restituendole un significato. Rimango a disposizone, dott.ssa Valentina Ferrarelli
La paura della morte e delle malattie è spesso la paura di essere vulnerabili, spesso queste paure si presentano quando si sente intimamente di non vivere a pieno la vita e di voler ancora sperimentare una soddisfazione e una completezza che non si sente (del resto abbastanza comune per al sua giovane eta). L'ansia può essere gestita con l'ausilio di famaci per la cura è necessario un percorso di psicoterapia, che partendo dalla costruzione di significati la possa aiutare a comprendere quali sono i suoi bisogni emotivi e a risolverli.
Resto a disposizione per un chiarimento o una consulenza.
Resto a disposizione per un chiarimento o una consulenza.
Tutta questa angoscia esprime un vuoto che ha radici da esplorare, gli va attribuito un significato che può emergere da un percorso psicoterapeutico ben condotto, che dia conforto alle insicurezze e alla paura dell'ignoto che alla sua età possono benissimo esistere e contenute. Si ricordi che la paura di vivere si supera...vivendo pienamente. Resto a disposizione. Dott.ssa Daniela Benvenuti
L'angoscia di morte di questi giorni è più comprensibile che in altre stagioni della nostra vita e ci sollecita maggiormente alla riflessione, forse anche spirituale oltre che personale-materiale. Non conoscendo la sua storia di vita, sebbene tra le righe mi appaia molto densa, posso solo empatizzare con lei e suggerire di valutare un nuovo percorso, forse nn urgente, ma fatto con volontà e autenticità
Buongiorno. È fondamentale affrontare quanto dice con il supporto di uno specialista, che le permetta di superare con sicurezza queste paure e questi timori.
Cordialità
Massimiliano Trossello
Cordialità
Massimiliano Trossello
Carissima (data la giovane età mi permetto il "tu") sono sicura che tu sia molto esperta non solo di malattie, ma anche di "ipocondria" dato che le ricerche su internet sono tipiche di chi vive la paura delle malattie. Purtroppo questa paura è alimentata e mantenuta in vita proprio da alcuni comportamenti come (ne ci cito un paio): controllarsi, ovvero condurre dei veri e propri “autoesami” alla ricerca di eventuali anomalie fisiche per esempio o ricercare rassicurazioni. Questi sono solo due esempi ma ne potrei inserire molti altri nella lista. Questo aspetto non può che rinforzare il desiderio di sottoporsi a nuove valutazioni e controlli, contribuendo magari alla formazione di credenze e convinzioni riguardo alle competenze mediche dello specialista a cui ci si è rivolti. Insomma, il rischio è di trovarsi di fronte ad un vero e proprio circolo vizioso che si autoalimenta! Una delle conseguenze associate all’ipocondria è sentirsi più vulnerabili alle malattie, più deboli e fragili. Questa “fragilità” si sperimenta non solo a livello fisico, ma anche da un punto di vista emotivo e psicologico. È possibile affiancare ad un percorso psicoterapico un trattamento farmacologico per diminuire il livello d’ansia e lavorare meglio da un punto di vista psicologico. È sicuramente sconsigliabile intraprendere SOLO un trattamento farmacologico che non aiuterebbe ad affrontare la questione e a rendersi competenti nel gestire la propria difficoltà. Ti consiglio caldamente di riprendere la psicoterapia. Considera che al momento gli psicoterapeuti sono disponibili a intraprendere percorsi online. In bocca al lupo!
Buongiorno, comprendo la frustrazione nel tuo dettagliato racconto. Dopo tanti tentativi, alcuni molto impegnativi, ben spiegati e analizzati concludi con la domanda "perché ho così paura della morte", perché questa paura esiste e mi condiziona a tal punto?
Concordo con quanto già esposto dai miei colleghi. Aggiungo che il nostro corpo e la nostra mente spesso sanno meglio di noi quello di cui hanno bisogno, una esplorazione con l'aiuto di un professionista può aiutare a rispondere alla domanda che motivo c'è di farmi provare tanta paura per la morte?
Un caro saluto
Concordo con quanto già esposto dai miei colleghi. Aggiungo che il nostro corpo e la nostra mente spesso sanno meglio di noi quello di cui hanno bisogno, una esplorazione con l'aiuto di un professionista può aiutare a rispondere alla domanda che motivo c'è di farmi provare tanta paura per la morte?
Un caro saluto
Salve,
lei chiede perchè ha paura della morte ed è proprio da questa domanda che dovrà partire per iniziare un percorso psicoterapeutico e vedrà che troverà la risposta. Purtoppo solo la terapia farmacologica non basta se non è supportata da una psicoterapia, che va oltre il sintomo e la aiuta a comprenderne la causa.
Saluti.
lei chiede perchè ha paura della morte ed è proprio da questa domanda che dovrà partire per iniziare un percorso psicoterapeutico e vedrà che troverà la risposta. Purtoppo solo la terapia farmacologica non basta se non è supportata da una psicoterapia, che va oltre il sintomo e la aiuta a comprenderne la causa.
Saluti.
Buon Pomeriggio
Grazie per averci scritto e aver condiviso con noi la tua situazione. Le risposte alle tue domande legate alla morte e al tuo stato potrai trovarle intraprendendo un percorso psicoterapico che ti aiuterebbe tantissimo a superare l'ennesima sfida che la tua mente ti vuole far intraprendere. è importante che tu lo inizi!
per maggiori informazioni e per poter valutare l'orientamento psicoterapico più adatto a te contattami.
Grazie per averci scritto e aver condiviso con noi la tua situazione. Le risposte alle tue domande legate alla morte e al tuo stato potrai trovarle intraprendendo un percorso psicoterapico che ti aiuterebbe tantissimo a superare l'ennesima sfida che la tua mente ti vuole far intraprendere. è importante che tu lo inizi!
per maggiori informazioni e per poter valutare l'orientamento psicoterapico più adatto a te contattami.
Gentile Utente,
ciò che descrive sembra più patofobia, che ipocondria. Paura irrazionale delle malattie in modo assoluto, che ha come base la paura della morte. Proporrei di indagare da dove arriva la paura della morte, storia familiare oppure è un tema ricorrente che la caratterizza perché ha una struttura ossessiva di personalità? Ci sono periodi in cui questa paura si fa più pressante...perché? Il miglioramento del sintomo è vincolato all'indagine del pensiero che Lei costruisce sulle patologie. La paura della morte sembra solo la punta! Razionalizzi ciò che è stato già fatto nelle precedenti psicoterapie e riformuli una nuova domanda terapeutica. Buona vita! Dott.ssa A. Marone
ciò che descrive sembra più patofobia, che ipocondria. Paura irrazionale delle malattie in modo assoluto, che ha come base la paura della morte. Proporrei di indagare da dove arriva la paura della morte, storia familiare oppure è un tema ricorrente che la caratterizza perché ha una struttura ossessiva di personalità? Ci sono periodi in cui questa paura si fa più pressante...perché? Il miglioramento del sintomo è vincolato all'indagine del pensiero che Lei costruisce sulle patologie. La paura della morte sembra solo la punta! Razionalizzi ciò che è stato già fatto nelle precedenti psicoterapie e riformuli una nuova domanda terapeutica. Buona vita! Dott.ssa A. Marone
Buonasera, da quanto espone emerge come tema dominante lo stato ansioso che la caratterizza e che si traduce nella paura della malattia e della morte. Mi pare tuttavia ci sia in lei una determinante motivazione ad affrontare questi suoi pensieri che la fanno stare cosi male.
L’intenzione di lavorare su di sé , come già ha fatto in passato e come desidera fare in futuro, presuppongono un’energia vitale nella quale credo valga la pena investire con un percorso terapeutico. Le auguro di trovare il professionista che la aiuterà in questo cammino.
Un caro saluto
G.C.
L’intenzione di lavorare su di sé , come già ha fatto in passato e come desidera fare in futuro, presuppongono un’energia vitale nella quale credo valga la pena investire con un percorso terapeutico. Le auguro di trovare il professionista che la aiuterà in questo cammino.
Un caro saluto
G.C.
Buongiorno!
la relazione psicoterapeutica per certi aspetti è come quella tra partner, perchè funzioni "ci si deve piacere". Ok interrompere se non ci si trova bene, ma è importante trovare un altro supporto finchè non si ha la sensazione che sia quello giusto per noi in quel momento. La terapia farmacologica da sola toglie i sintomi ma non cura le cause ed è abbastanza normale che smetterla equivalga poi ad un ripristino della precedente situazione. La paura di morire è un grande tema e andrebbe affrontato in tutte le sue sfaccettature. Spesso chi ha paura di morire, ha paura di vivere. Cosa c'è della vita che la spaventa? Cosa vorrebbe dalla vita che non si permette di prendere? La sua vita la soddisfa? Che succederebbe se morisse improvvisamente? Cosa potrebbe aver ormai perso l'occasione di fare? Sono spunti. Ma andrebbero lavorati.
Rimango a disposizione da remoto.
Un caro saluto
Dott.ssa Silvia Polizzi Andreeff
la relazione psicoterapeutica per certi aspetti è come quella tra partner, perchè funzioni "ci si deve piacere". Ok interrompere se non ci si trova bene, ma è importante trovare un altro supporto finchè non si ha la sensazione che sia quello giusto per noi in quel momento. La terapia farmacologica da sola toglie i sintomi ma non cura le cause ed è abbastanza normale che smetterla equivalga poi ad un ripristino della precedente situazione. La paura di morire è un grande tema e andrebbe affrontato in tutte le sue sfaccettature. Spesso chi ha paura di morire, ha paura di vivere. Cosa c'è della vita che la spaventa? Cosa vorrebbe dalla vita che non si permette di prendere? La sua vita la soddisfa? Che succederebbe se morisse improvvisamente? Cosa potrebbe aver ormai perso l'occasione di fare? Sono spunti. Ma andrebbero lavorati.
Rimango a disposizione da remoto.
Un caro saluto
Dott.ssa Silvia Polizzi Andreeff
Salve, l' ansia nasconde la sua paura di ammalarsi e di morire. Il farmaco l'ha aiutata, ma non ha fatto scomparire la sua preoccupazione. In effetti non è il suo compito. Leggere notizie alimenta la sua enorme paura e neppure fuggire (è andata a vivere lontana dalla sua famiglia) l'ha aiutata.
Le domande che lei fa hanno bisogno di una risposta e solo con un percorso psicoterapeutico può trovare. I colloqui l'aiuteranno anche a gestire la sua paura, che, probabilmente, in questo periodo così difficile che stiamo tutti vivendo, in cui tutti i mezzi di comunicazione dicono che realmente c'è un pericolo di morte, è aumentata a dismisura.
Tenga in considerazione che c'è la possibilità di iniziare un percorso anche in videochiamata online.
Un saluto
Le domande che lei fa hanno bisogno di una risposta e solo con un percorso psicoterapeutico può trovare. I colloqui l'aiuteranno anche a gestire la sua paura, che, probabilmente, in questo periodo così difficile che stiamo tutti vivendo, in cui tutti i mezzi di comunicazione dicono che realmente c'è un pericolo di morte, è aumentata a dismisura.
Tenga in considerazione che c'è la possibilità di iniziare un percorso anche in videochiamata online.
Un saluto
Buongiorno! I percorsi che lei ha già fatto hanno dato buoni risultati e i passi in avanti raggiunti non sono andati persi. Capita però che qualche traccia, anche piccola del nostro passato, che era più nascosta, venga fuori con il tempo. La paura della morte è molto comune ma non ci sono spiegazioni standard per tutti, ognuno di noi è unico.Come dice lei, sarebbe il caso di andare ancora avanti con la psicoterapia per dare ulteriori risposte alle sue domande. Un caro saluto.
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Valeria Randisi
La paura della morte di solito è un pensiero di copertura. Inconsciamente la paura è orientata verso qualcosa che conosciamo e non verso ciò che non conosciamo. Per questo, dal momento che non abbiamo alcuna esperienza della morte l'angoscia si definisce come angoscia di vita! In particolare, ciò che abbiamo sperimentato è l'angoscia per la separazione affettiva. Andrebbe esplorato come si lega questo particolare significante "morte" alla sua storia. Trovo, infine, un indice rilevante che lei non nomini l'attuale pandemia.
Carissima, le terapie farmacologiche servono per gestire i sintomi, ma non lavorano sulla causa del malessere che proviamo. Invece una psicoterapia potrebbe aiutarla a comprendere da dove nasce la paura della morte, che significato ha per lei, come poterle gestire. La paura della morte è comune, ma il perché si prova non ha una risposta uguale per tutti, soltanto attraverso una psicoterapia potrà rispondere alla sua domanda e iniziare a lavorare sulla causa dell’ansia che ancora si manifesta. Data l’emergenza sanitaria molti colleghi lavorano online, potrebbe iniziare a cercare un professionista della sua zona che effettua le consulenze online e per poi proseguire la terapia dal vivo appena sarà possibile.
Cordiali saluti, dott.ssa Irene Capello.
Cordiali saluti, dott.ssa Irene Capello.
Buonasera, la morte è qualcosa d'ignoto e tutto ciò che non si conosce può generare insicurezza. Sarebbe importante per lei affrontare le sue paure con uno psicologo. Può accadere di non trovarsi a proprio agio con un professionista, ma non perda la fiducia. I farmaci curano solo i sintomi, non la causa, per questo contatti uno psicologo. Vedrà che l'aiuterà a comprendere le sue dinamiche personali passate e presenti che la portano ad avere così tanto timore.
Resto a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Resto a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Salve, con il terapeuta dovrebbe capire l'origine di questa paura.
C'è stato qualche evento che da piccola l'ha particolarmente spaventata?
Vedrà che troverà le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
C'è stato qualche evento che da piccola l'ha particolarmente spaventata?
Vedrà che troverà le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, si affidi a un professionista.
Vedrà che andrà molto meglio.
Un saluto,
MMM
Vedrà che andrà molto meglio.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
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