Buonasera, Spiego brevemente il mio problema. Sono un ragazzo di 35 anni a volte ansioso già di mio
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Buonasera,
Spiego brevemente il mio problema. Sono un ragazzo di 35 anni a volte ansioso già di mio. Premetto che ho sempre bevuto senza mai ubriacarmi ma da un anno a questa parte solo la sera a cena o dopo cena mi lascio andare bevendo due bicchieri di vino o 2/3 digestivi. (Es: limoncello). Ho deciso di mia volontà di eliminare completamente le sostanze alcoliche dato che anche la mia compagna è astemia. Non ho mai avuto necessità o desiderio di bere la mattina oppure durante la giornata. Diciamo che praticamente bevo solo a cena a volte nelle ricorrenze a pranzo, ma difficile. Ora sono 3 giorni che non tocco un “goccio” e non ne sento assolutamente la necessità nè tanto meno la voglia di riprendere. L’unica cosa è guarda caso che sono 3 gg che mi sento un po’ ansioso e a volte agitato. Preso dalla paura di essere in crisi d’astinenza di alcolici. Quindi ricapitolando il mio problema NON è il desiderio di bere MA la paura di essere in astinenza per quello che bevevo. Essendo ripeto un tipo un po’ ansioso ho questo pensiero che faccio fatica a far andare via e quindi mi preoccupo. Secondo un vostro parere potrebbe essere solo un discorso di ansia? Attendo un vostro riscontro. Grazie mille.
Spiego brevemente il mio problema. Sono un ragazzo di 35 anni a volte ansioso già di mio. Premetto che ho sempre bevuto senza mai ubriacarmi ma da un anno a questa parte solo la sera a cena o dopo cena mi lascio andare bevendo due bicchieri di vino o 2/3 digestivi. (Es: limoncello). Ho deciso di mia volontà di eliminare completamente le sostanze alcoliche dato che anche la mia compagna è astemia. Non ho mai avuto necessità o desiderio di bere la mattina oppure durante la giornata. Diciamo che praticamente bevo solo a cena a volte nelle ricorrenze a pranzo, ma difficile. Ora sono 3 giorni che non tocco un “goccio” e non ne sento assolutamente la necessità nè tanto meno la voglia di riprendere. L’unica cosa è guarda caso che sono 3 gg che mi sento un po’ ansioso e a volte agitato. Preso dalla paura di essere in crisi d’astinenza di alcolici. Quindi ricapitolando il mio problema NON è il desiderio di bere MA la paura di essere in astinenza per quello che bevevo. Essendo ripeto un tipo un po’ ansioso ho questo pensiero che faccio fatica a far andare via e quindi mi preoccupo. Secondo un vostro parere potrebbe essere solo un discorso di ansia? Attendo un vostro riscontro. Grazie mille.
Gentile, associare e considerare l'ansia come una conseguenza all'interruzione nell'assunzione di alcolici porta a creare una catena di pensieri che si autoalimentano. Piuttosto mi concentrerei su quanto dice: "a volte ansioso già di mio" - "essendo un tipo ansioso". Se lei, ancor prima di interrompere l'assunzione, si aspettava di sperimentare ansia ed agitazione, ecco che ansia ed agitazione effettivamente si manifestano (profezia che si autoavvera).
Per quanto riguarda l'astinenza, tendenzialmente si manifesta con: tremori, debolezza, cefalea, sudorazione, iperreflessia e sintomi gastrointestinali ed è conseguente ad un periodo ed una quantità estremamente consistenti. Quello che le posso dire è di intervenire sulla gestione dell'ansia poiché la mia risposta potrà probabilmente "calmarla" per un tempo breve. Nel caso sono a disposizione, un saluto
Per quanto riguarda l'astinenza, tendenzialmente si manifesta con: tremori, debolezza, cefalea, sudorazione, iperreflessia e sintomi gastrointestinali ed è conseguente ad un periodo ed una quantità estremamente consistenti. Quello che le posso dire è di intervenire sulla gestione dell'ansia poiché la mia risposta potrà probabilmente "calmarla" per un tempo breve. Nel caso sono a disposizione, un saluto
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Gentile utente, leggo nelle sue parole una preoccupazione per l'associazione che teme si stia generando tra il suo stato generale dell'umore e l'utilizzo di alcol. Al contempo, mi domando se questo atteggiamento di ansia anticipatoria e di preoccupazione non sia una modalità che lei adotta anche in relazione ad altri ambiti della sua vita. In questo caso, le suggerirei di contattare un professionista che possa supportarla nell'affrontare con maggiore serenità le sfide della vita.
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Gentile utente, la buona notizia è che l’astinenza da alcol impiega molto più tempo per instaurarsi ed è di solito associata ad altri sintomi.
Tuttavia, appare evidente che l’alcol venga usato come strategia di coping per far fronte all’ansia, il nucleo principale per cui dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo. Un professionista infatti le insegnerá modi più funzionali per gestire l’ansia.
Buona serata.
Tuttavia, appare evidente che l’alcol venga usato come strategia di coping per far fronte all’ansia, il nucleo principale per cui dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo. Un professionista infatti le insegnerá modi più funzionali per gestire l’ansia.
Buona serata.
Buonasera, credo che valga la pena soffermarsi non tanto sulla questione legata all'alcol in sé, ma sullo spostamento che in questo momento la porta ad avere "la paura di essere in astinenza per quello che beveva". Descrive l'ansia come un tratto della sua personalità, al punto che questa sarebbe oggi una rassicurazione rispetto a una sintomatologia legata all'astinenza. Varrebbe la pena utilizzare questa situazione come un'occasione per iniziare un percorso terapeutico che possa permetterle di indagare le origini dell'ansia e quindi di liberarsene. Rimango a sua disposizione nel caso in cui volesse confrontarsi su queste tematiche o sull'avvio di un percorso. Sul mio sito può trovare alcune indicazioni utili per gestire gli stati ansiosi nella sezione approfondimenti - gestione stress ("tecniche di respirazione e di rilassamento"). Con la speranza di esserle stata utile, le auguro una buona serata Dr.ssa Federica D'Avanzo
Ritengo che il suo sia precipuamente un disturbo d'ansia, in questo caso scatenato da un pensiero ansioso che riguarda la paura di avere disturbi d'astinenza, del tutto infondato, ma sufficiente a scatenare la risposta ansiosa che anticipa una situazione che teme e che potrebbe verificarsi. Credo che approfondendo lei avrà avuto anche altri pensieri ansiosi a riguardo di altri comportamenti, e questo va senza dubbio approfondito con l'aiuto di un terapeuta perchè questo stile ansioso ossessivo potrebbe ostacolarla nella sua vita. Resto a disposizione anche online. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buona sera. La dipendenza si presenta sotto molti aspetti che non riguardano solo la sostanza ingerita ma anche le modalità con cui la ingerisco (tempi, modi, routine). Quindi non serve solo smettere di bere ma bisogna cambiare anche il comportamento che condizione tutto ciò .
Il mio consiglio è di rivolgersi ad uno specialista per aiutarla a modificare quei comportamenti che la rendono fragile e le creano quello stato di ansia.
Buona vita
Il mio consiglio è di rivolgersi ad uno specialista per aiutarla a modificare quei comportamenti che la rendono fragile e le creano quello stato di ansia.
Buona vita
Buonasera! Credo che il problema vero sia l'ansia di sottofondo che le può fare ingigantire la funzione "tranquillizzante" del bere. Penso che l'alcool o altro possono diventare, in momenti più acuti di stress, dei falsi palliativi che la aiutano a stare bene. Sarebbe necessario risolvere l'ansia che accompagna la sua vita.
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera
Il corpo tende a mantenere le abitudini apprese. Questo succede anche con aspetti funzionali che ci permettono di facilitare alcune attività. E’ vero però che nel caso di sostanze, alcool e fumo dobbiamo accettare di aspettare un tempo utile ad allentare la routine oltre che curare L aspetto legato all’astinenza. Nel suo caso sembra solo legato ad un aspetto di ‘abitudine’, non avendo mai esagerato..
L’alcool comunque interrompe i processi associativi ed integrativi del cervello allentando ansie ecc. E lei ha giustamente notato quest’aspetto che però e’ andato ad aggravarsi perché si e’ ulteriormente preoccupato favorendo pensieri ripetitivi e di matrice ‘ruminante’.
Potrebbe giovare approfondire queste dinamiche da uno psicoterapeuta.
Un cordiale saluto
Il corpo tende a mantenere le abitudini apprese. Questo succede anche con aspetti funzionali che ci permettono di facilitare alcune attività. E’ vero però che nel caso di sostanze, alcool e fumo dobbiamo accettare di aspettare un tempo utile ad allentare la routine oltre che curare L aspetto legato all’astinenza. Nel suo caso sembra solo legato ad un aspetto di ‘abitudine’, non avendo mai esagerato..
L’alcool comunque interrompe i processi associativi ed integrativi del cervello allentando ansie ecc. E lei ha giustamente notato quest’aspetto che però e’ andato ad aggravarsi perché si e’ ulteriormente preoccupato favorendo pensieri ripetitivi e di matrice ‘ruminante’.
Potrebbe giovare approfondire queste dinamiche da uno psicoterapeuta.
Un cordiale saluto
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Buonasera, focalizzererei l'attenzione sul "a volte sono ansioso già di mio" e sul suo stato si ansia generale. Serebbe opportuno che lei si rivolga ad uno psicoterapeuta per capire la natura della sua ansia e così poterla affrontare. Resto a sua disposizione. Dottoressa Barbara Gizzi
Buonasera, da ciò che lei racconta non credo proprio che lei abbia implementato una dipendenza da alcol. In ogni caso di solito un modo per escluderla è quella di restare senza alcol per più di 90 ore, senza manifestare sintomi come compulsione ad assumere alcol, sudorazioni, tremori, cefalee, irascibilità, ansie, sbalzi dell'umore, ecc.. Pertanto direi che la sola ansia non è sufficiente per parlare di astinenza. Piuttosto l'utilizzo di alcol nel suo caso, come in altri casi del resto, può aver avuto una funzione "anti ansia" che adesso è venuta meno, per cui l'ansia (in un individuo già ansioso di suo) è riemersa in maniera più florida. Del resto, precisando che gli effetti collaterali dell'alcol, ad esempio a livello internistico o neurologico (fegato, stomaco, sistema nervoso, ecc.), sono deleteri, è un fatto culturale e storico, che spesso l'alcol sia stato usato (e tuttora venga usato) come ansiolitico o come antidepressivo. in base anche alla mia esperienza decennale in un' Alcologia della mia regione, le consiglierei, viste anche le sue ansie pregresse, di iniziare un percorso psicoterapico, per affrontare le sue ansie e di considerare pure una valutazione di tipo medico per un'eventuale temporanea assunzione di un ansiolitico, che se da solo spesso non è risolutivo, può ad ogni modo "tamponare" temporaneamente durante il trattamento psicoterapico eventuali ansie e relative assunzioni di alcol, il quale dovrebbe sempre rimanere nell'alveo di un uso ricreativo e non autocurativo.
Nel caso voglia approfondire, mi contatti pure.
Nel caso voglia approfondire, mi contatti pure.
Gentile utente, sembra piuttosto che sia il contrario: è ansioso perché non beve, non per motivi neurochimici! l'alcool è una sostanza che abbassa il livello d'ansia "spegnendo", cioè abbassa l'attivazione. Il fatto che Lei "da qualche tempo", pur in assenza di (almeno dichiaratamente) particolare piacere o compagnia, si trovi bene con qualche bicchiere la sera potrebbe essere legato al fatto che La fa stare bene "spegnersi un po'", in concomitanza a un periodo ansioso. Non farlo, fa emergere l'ansia. Insomma: l'alcool è ciò che le impedisce di sentire l'ansia che c'è, non il contrario. Non riconoscere questo crea una frattura tra esperienza e riconfigurazione della stessa, rendendoLe impossibile riconoscere l'ansia e i suoi motivi (attribuiti all'astinenza). Sarebbe invece consigliabile riconoscere che c'è un'aumentata attivazione e andate alla ricerca dei motivi, soprattutto se ha l'obiettivo di smettere di bere (perché risolvendo l'ansia, non Le servirà più). Provi a prendere in considerazione un piccolo percorso per capire cosa La turba. Togliere L'alcool verrà di conseguenza. In bocca al lupo! Cordialità. DP
Buongiorno, ha già provato ad approfondire questo discorso richiedendo una consulenza?
Buongiorno. Direi che l'astinenza tendenzialmente si manifesta con sintomi come tremore, debolezza, cefalea, sudorazione, iperreflessia e disturbi gastrointestinali, perciò non mi sembrerebbe questo il suo caso! Mi concentrerei piuttosto sulla descrizione che fa di sé come di una persona "ansiosa già di suo", una modalità di sentirsi che riconosce come propria, in determinate circostanze. Quello che potrebbe esserle meno evidente è che con il "lasciarsi andare bevendo due bicchieri" in realtà va ad agire proprio sui suoi livelli d'ansia, abbassandoli. Questo per effetto fisiologico della sostanza sull'organismo e per il ruolo della routine comportamentale associata al bere nel modulare il suo sentirsi ansioso. Mi focalizzerei quindi più sui motivi che la spingono ad aver bisogno di "sganciarsi" dall'esperienza per tranquillizzarsi... Esaminare tali circostanze con uno psicologo potrebbe aiutarla a comprendere meglio questi aspetti, e in tal modo, ridurre la sintomatologia ansiosa (e di conseguenza il desiderio di bere). In bocca al lupo, un saluto. AC
Gentile utente, si è creata nella sua mente l'idea che i sentimenti di ansia siano dovuti all' astinenza da alcool., ma così rischia di creare un circolo vizioso che probabilmente non esiste. Sarebbe oppirtuno indagare le origini di questi stati emotivi, colo comprendendoli a fondo si possono gestire e superare. Le coniglio quindi chiedere un consulto psicogolico. Nel caso io sono disponibile. In bocca al lupo
Gentile utente, credo che le sarebbe utile andare ad indagare con un terapeuta il suo stato ansioso generale, non tanto la problematica legata all'alcol. Quest'ultima, infatti, penso sia dovuta a dei pensieri ansiosi che le generano la preoccupazione di cui descrive. Saluti
Buon giorno,
da ciò che dice le sensazioni d'ansia sono riconducibili al suo timore di avere problemi di astinenza e non ad un'astinenza vera e propria. E' come se proprio il suo bisogno di tenere sotto controllo le reazioni alla non assunzione di alcool scatenasse ansia e agitazione, che sono proprio le reazioni che teme. Credo che potrebbe giovare di un percorso psicologico, oltre che per questa situazione specifica, anche per capire se tale modalità si ripropone in altri ambiti della sua vita, condizionandoli, ed eventualmente modificarla.
Se crede sono disponibile anche online.
Un caro saluto
Rossella Ianniello
da ciò che dice le sensazioni d'ansia sono riconducibili al suo timore di avere problemi di astinenza e non ad un'astinenza vera e propria. E' come se proprio il suo bisogno di tenere sotto controllo le reazioni alla non assunzione di alcool scatenasse ansia e agitazione, che sono proprio le reazioni che teme. Credo che potrebbe giovare di un percorso psicologico, oltre che per questa situazione specifica, anche per capire se tale modalità si ripropone in altri ambiti della sua vita, condizionandoli, ed eventualmente modificarla.
Se crede sono disponibile anche online.
Un caro saluto
Rossella Ianniello
Da quello che lei scrive sembra un problema sicuramente legato all’ansia ma sembra avere molto di più di questo.. Molti colleghi forniscono prime consulenze online gratuite perchè non prova a farne una così da poter meglio articolare le sue perplessità. Un caro saluto
Buongiorno. La dipendenza da sostanze, in questo caso da alcol, si manifesta in diverse modalità. Le consiglio di sentire il parere del SERD attraverso un consulto anonimo.
Cordialità
Massimiliano Trossello
Cordialità
Massimiliano Trossello
Salve, smettere di bere non è una cosa semplice, quindi posso immaginare le difficoltà che al momento sta affrontando.
Comunque, ha mai provato a parlare con un terapeuta dell'origine della sua ansia? E perché aveva cominciato a bere?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Comunque, ha mai provato a parlare con un terapeuta dell'origine della sua ansia? E perché aveva cominciato a bere?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentilissimo credo che in base a ciò che descrive l'uso di alcolici che faceva non può attivare una crisi di astinenza, anche perchè i sintomi sono diversi ed evidenti. Credo che l'uso dell'alcool in qualche modo fungeva da palliativo a stati di ansia quotidiani. Le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta così da poter approfondire ciò che in lei sente per cercare di capire le origini di questi vissuti ansiosi. Le auguro buona serata.
Dott.ssa Sara Lolli
Dott.ssa Sara Lolli
Salve, le consiglio di provare a mitigare queste sue sensazioni, l'aiuto di un professionista saprà sicuramente aiutarla in questo intento. MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
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