Buonasera, spero che di trovare delle risposte sincere alle mie domande. Praticamente ho iniziato d

17 risposte
Buonasera, spero che di trovare delle risposte sincere alle mie domande.
Praticamente ho iniziato da un paio di mesi una psicoterapia con questa psicologa, sin da subito ho notato certi atteggiamenti che personalmente mi hanno dato fastidio, purtroppo io non ho il coraggio di riferirle queste cose perchè poi passo per quella che si lamenta sempre di tutto.
Praticamente è capitato più di una volta di aspettare fuori il suo studio perchè in ritardo di qualche minuto, altre volte ha perso tempo per togliere la suoneria al cellulare, altra volta ancora per togliere il materiale usato con il precedente paziente, ora per molti sono piccolezze, per me fanno invece la differenza, credo sia anche una forma di rispetto no o sbaglio?
Più di una volta ho fatto domande sui miei problemi, ho ricevuto delle risposte poco chiare, questa psicologa usa spesso termini tecnici e le ho detto più di una volta di non capirla, di spiegarsi meglio, ma niente, forse sono io che non ci arrivo...
Per farvi un esempio avevo chiesto come gestire il mio problema con il cibo, cioè tendo a sfogare tutte le mie emozioni negative e non solo sul cibo, a qualsiasi orario, non so dirvi se soffro di un disturbo dell'alimentazione, appunto non posso essere io ad autodiagnosticarmi le cose, questo dovrebbe dirmelo chi sta lì apposta per aiutare, ebbene, mi è stato detto che dato che ho la fortuna di non ingrassare il problema non sussiste.
Ora, io di mio ho già difficoltà ad esprimermi e ad aprirmi, mi credete che rimango senza parole? Non so, forse sono matta io, che pretendo e mi aspetto tutt'altro....

Da allora ho smesso di andarci, sinceramente non so più nemmeno per cosa stavo spendendo i miei soldi ogni settimana.
Se le risposte e le soluzioni ai miei problemi devo trovarmele da sola, conviene investire in queste consulenze?
Salve, comprendo quanto ha scritto, ma perché non si è direttamente confrontata con la terapeuta che la seguiva? Potrebbe essere un occasione per chiarirvi e avere maggiori informazioni. Che ne pensa?
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Buona sera,
grazie per averci posto questa domanda interessante e che può essere utile a tutti.
Alla base di un buon rapporto terapeutico ci deve essere fiducia, sincerità, non giudizio da parte del terapeuta e rispetto.
Le consiglio come prima cosa di confrontarsi con la sua terapeuta rispetto agli aspetti che ci ha descritto, so che è difficile ma potrebbe essere un modo per aprirsi con lei. Se, dopo aver cercato un chiarimento, la situazione non cambia potrebbe pensare di cambiare terapeuta in quanto il paziente deve sentirsi a suo agio per ottenere dei risultati dal percorso di psicoterapia.
A volte paziente e terapeuta non riescono a costruire una buona alleanza, non è colpa di nessuno ma l'importante è sentirsi liberi di parlarne e scegliere cosa fare.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti,
dott.ssa Chiara De Battisti
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Buonasera, secondo me un chiarimento con la precedente terapeuta le sarebbe stato utile.
Tuttavia, se lei non dovesse avere fiducia in questa persona, o se le crea davvero disagio, potrebbe essere difficile proseguire. Ad ogni modo, secondo me se decidesse di non riprendere questo percorsi dovrebbe trovare un altro terapeuta e riprendere il cammino.
Le sue difficoltà necessitano di essere affrontate attraverso il supporto di un professionista.
Cara utente cerchi di non scoraggiarsi!
Un caro saluto. Dott.ssa Georgia Silvi
Salve. Si confronti con la sua psicoterapeuta. La psicoterapia è un percorso di crescita, sia per il paziente che con il sostegno dello psicoterapeuta può indagare e chiarire le cause del malessere per affrontare le fragilità e scoprire i punti di forza che le appartengono, sia per il terapeuta che attraverso le critiche, i bisogni, le osservazioni e le richieste del paziente può migliorare e crescere professionalmente. In questo modo si può creare l'alleanza terapeutica che è fondamentale per la riuscita della psicoterapia. È importante che si senta in diritto di esprimersi, di dire ciò che non va bene per lei, se dovesse vedere che non c'è possibilità di confronto, forse non è la persona giusta per lei. Distinti saluti
La relazione terapeutica, al pari di ogni relazione umana, è suscettibile di mancata alleanza, come nel suo caso. Per cui può capitare che non ci si senta a proprio agio, succede e basta; spesso non dipende da nessuna delle due parti. Sarebbe stato molto utile a lei e anche alla professionista esplicitare questa situazione e come si è sentita. Lo tenga presente qualora voglia affrontare un percorso terapeutico con un altro professionista. Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
La relazione terapeutica e’ al centro di una psicoterapia quale posto di confronto ed elaborazione delle dinamiche che si sviluppano che spesso rappresentano lo specchio di come ci relazioniamo anche fuori.
Sarebbe stato utile parlarne con il professionista e affrontare meglio gli obiettivi della terapia, le sue perplessità ma anche le sue difficoltà al confronto stesso.
Gentile Signora il legame che si crea fra due persone che lavorano sulle tematiche emotive così come avviene in una psicoterapia è un tema molto importante. Se da una parte le convenzioni sociali legate alle buone maniere ci impongono determinati comportamenti in questo contesto non esprimere i propri vissuti in relazione a quello che avviene non aiuta il lavoro. Ovvero esprimere cortesemente il proprio senso di abbandono quando l'altro è distratto da un piccolo evento della vita è un modo molto utile per parlare di cosa le provoca disagio, di capirne le ragioni, di dare parole a ciò che ha smesso di averne e quindi di elaborarlo e usarlo anche diversamente. In sostanza rielaborare vissuti importanti ancora attivi dentro di noi. Ora valuti lei se continuare a lavora su se stessa per approfondire la conoscenza dei fattori legati alla sua personalità. Un cordiale saluto
Buongiorno, assolutamente comprensibile il suo fastidio. Quando si intraprende un percorso psicoterapeutico trovarsi a proprio agio è fondamentale. Secondo me quello che cura è proprio la relazione, se questa non la soddisfa, a mio avviso, fa bene a scegliere di non andare più, siamo tutti diversi e l'empatia e la risonanza che si crea tra le persone non è sempre scontata. Detto questo le consiglio di non "mollare" si dia un'altra possibilità per essere aiutata, il fatto di essere psicoterapeuti non significa essere tutti uguali! Certo è che se riuscisse a fare un timo incontro con la terapeuta, sentendosi libera di dirlentutto quello che pensa, le sarebbe di aiuto.
Resto a disposizione
Claudia m
Salve,
Il rapporto terapeutico è importante poggi su basi di alleanza, per questo, davanti ai suoi dubbi e quesiti potrebbe risultare utile un confronto con la sua terapeuta. Il suo vissuto emotivo davanti ai comportamenti della sua terapeuta possono aprire tanti spunti per poter lavorare.
Un caro saluto
Buonasera, in una relazione terapeutica dovrebbe nascere un transfert ed un controtransfert, se lei ha notato che tutto questo non è nato sarebbe stato bene parlarne con la psicoterapeuta. Cmq non sempre nasce il feeling giusto in una psicoterapia, quindi sarebbe bene che lei si spieghi, poi con calma inizi una nuova terapia con una psicoterapeuta che sia specializzata in disturbi alimentare in modo di essere compresa in ciò che la preoccupa, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve quello che succede in terapia in genere corrisponde a quello che capita nelle nostre relazioni. Mi sembra che non si è stabilita una giusta relazione con la collega. Alla base di un successo terapeutico vi è una buona alleanza.
Cerchi ancora e non demorda...
Dott.ssa milvia verginelli
Gentile utente di mio dottore,

poteva esser opportuno aprire un confronto con il proprio terapeuta su questi argomenti e su tali tematiche. Possono aver a che fare con la sua modalità di stare in relazione e il suo desiderio di esercitare un potere su di lui. Alla base del cambiamento e della guarigione in terapia vi è l'alleanza terapeutica. Quest'ultima si struttura nel tempo attraverso una relazione di fiducia che si instaura tra paziente e psicoterapeuta. Valuti quanto sia disposto ad affidarsi ad uno specialista realmente e non voler per forza controllare quanto le accade in terapia, provi a fare un sforzo in tal senso magari tornando proprio dallo stesso collega, potreste trovare insieme la strada giusta da percorrere, ne varrebbe la pena per star meglio.

Un caro saluto
Dottor. Diego Ferrara
Buonasera, difficile dire se ciò che lei ha notato sia frutto del suo modo di entrare in relazione o di una mancata sintonia fra lei e la collega. Probabilmente in questi casi è più utile parlarne per avere un feedback in tal senso. In ogni caso sappia che sentirsi accolti e compresi è la prima caratteristica che deve avere il professionista che la segue. Non conta solo la bravura ma la relazione. Continui a cercare un'altra persona con la quale entrare in sintonia; è la parte principale del percorso, l'aspetto fondamentale per un lavoro proficuo. Se dovesse ancora capitarle una situazione simile, pensi che forse è parte delle sue difficoltà e che è meglio parlarne.
Non demorda in ogni caso, se ha fatto questa scelta evidentemente una parte di lei ha necessità di andare oltre e di migliorare la qualità della sua vita.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, premesso che tutte le relazioni umane, anche la relazione terapeutica trae forza dalla fiducia, dalla disponibilità a collaborare per risolvere un problema e dal rispetto delle regole da parte di entrambi i soggetti coinvolti. E la sofferenza del paziente, le sue problematiche, i suoi progetti di vita sono al centro del lavoro terapeutico. E' un peccato non aver esplicitato il Suo disagio con il professionista che ha incontrato, poteva essere un occasione di crescita e di cambiamento. Nel suo caso Lei ha evitato, ma se ci pensa... in quel momento preciso in cui ha evitato Le è sembrata la soluzione migliore e l'ha fatta stare bene; ora a distanza di tempo è ancora così, aver evitato la fa stare bene o male? Il mio consiglio è comunque di chiarirsi con il Suo terapeuta, dopo che Vi sarete chiariti Lei potrà scegliere se continuare o intraprendere un percorso con un altro professionista. La saluto, cordialmente. dr. Germi
Concordo con le colleghe e i colleghi. Provi a parlare di quello che ha provato direttamente con la sua terapeuta. Sarà un passo prezioso per il suo percorso.
Saluti. Igor
Ma ha smesso di andare in terapia senza esprimere tutto questo direttamente alla terapeuta che gliel'ha suscitato? Peccato...sarebbe stata una bella occasione per il suo percorso di cura. Può sempre riprovare però!
Salve,
un percorso terapeutico è un percorso difficile da costruire.
Non sempre è semplice creare un buon rapporto di fiducia ma è importante che da entrambe e parti ci sia la voglia e la motivazione per mettersi in gioco nella propria autenticità.
Ed è proprio nella relazione terapeutica che il paziente si può permettere di esplicitare i propri dubbi perché proprio partendo da quelli si potrà costruire una relazione più autentica e d'aiuto.

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