Buonasera, Sono una ragazza di 26 anni e da 6 anni sto con il mio compagno il quale purtroppo soffr
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Buonasera,
Sono una ragazza di 26 anni e da 6 anni sto con il mio compagno il quale purtroppo soffre di ludopatia (quando era giovane inoltre gli è stato diagnosticato il disturbo borderline). Sicuramente negli anni il suo problema con il gioco d’azzardo (slot) è andato migliorando ma continua sempre ad essere presente. Qualche anno fa ha intrapreso un percorso con lo psicologo, durato solo poche sedute, il quale ha consigliato di togliere al mio compagno la gestione del denaro al 100% e occuparmene per conto suo.. per 8/9 mesi ho tenuto la sua carta, i contanti, controllavo gli scontrini quando usciva di casa da solo con i soldi e devo dire che la situazione sembrava migliorata molto, a parte qualche piccola ricaduta .. nel momento in cui ha riavuto però la libera gestione del denaro la situazione è tornata ad essere praticamente quella di prima anche se, almeno da quello che mi risulta, non ha più avuto a che fare con le slot ma si è buttato su investimenti rischiosi in cripto valute. Quello che vorrei capire è se si tratta di una patologia che con forza di volontà e un percorso adeguato può essere “curata” e debellata una volta per tutte oppure se è un qualcosa che continuerà per sempre ad influenzare la sua sua vita..
Grazie..
Sono una ragazza di 26 anni e da 6 anni sto con il mio compagno il quale purtroppo soffre di ludopatia (quando era giovane inoltre gli è stato diagnosticato il disturbo borderline). Sicuramente negli anni il suo problema con il gioco d’azzardo (slot) è andato migliorando ma continua sempre ad essere presente. Qualche anno fa ha intrapreso un percorso con lo psicologo, durato solo poche sedute, il quale ha consigliato di togliere al mio compagno la gestione del denaro al 100% e occuparmene per conto suo.. per 8/9 mesi ho tenuto la sua carta, i contanti, controllavo gli scontrini quando usciva di casa da solo con i soldi e devo dire che la situazione sembrava migliorata molto, a parte qualche piccola ricaduta .. nel momento in cui ha riavuto però la libera gestione del denaro la situazione è tornata ad essere praticamente quella di prima anche se, almeno da quello che mi risulta, non ha più avuto a che fare con le slot ma si è buttato su investimenti rischiosi in cripto valute. Quello che vorrei capire è se si tratta di una patologia che con forza di volontà e un percorso adeguato può essere “curata” e debellata una volta per tutte oppure se è un qualcosa che continuerà per sempre ad influenzare la sua sua vita..
Grazie..
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
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Buongiorno,
bisogna capire qual è il livello di gravità del suo compagno, quale la sua motivazione a chiedere aiuto e a uscire dal gioco, quale il servizio territoriale più adatto a lui.
Da quello che scrive mi sembra di capire che la situazione sia complessa in quanto c'è una diagnosi di disturbo borderline insieme alla ludopatia e, per come avevate gestito la situazione insieme all'aiuto del collega mi sembra che per quel periodo abbia funzionato.
Può essere che ci sia sempre bisogno di una forma di monitoraggio vista la diagnosi, in alcuni periodi di più in altri meno; è importante che ci sia una buona motivazione, un lavoro di rete e un trattamento costante nel tempo. Il suo ruolo da partner è importante e impegnativo, a volte frustrante, quindi pensi se può aver senso anche per lei chiedere sostegno psicologico e sostegno alle persone a lei vicine.
Saluti,
Michela Romano
bisogna capire qual è il livello di gravità del suo compagno, quale la sua motivazione a chiedere aiuto e a uscire dal gioco, quale il servizio territoriale più adatto a lui.
Da quello che scrive mi sembra di capire che la situazione sia complessa in quanto c'è una diagnosi di disturbo borderline insieme alla ludopatia e, per come avevate gestito la situazione insieme all'aiuto del collega mi sembra che per quel periodo abbia funzionato.
Può essere che ci sia sempre bisogno di una forma di monitoraggio vista la diagnosi, in alcuni periodi di più in altri meno; è importante che ci sia una buona motivazione, un lavoro di rete e un trattamento costante nel tempo. Il suo ruolo da partner è importante e impegnativo, a volte frustrante, quindi pensi se può aver senso anche per lei chiedere sostegno psicologico e sostegno alle persone a lei vicine.
Saluti,
Michela Romano
Buonasera, la ludopatia è forse la dorma di dipendenza più difficile da trattare. Moltissimo dipende dalla motivazione al cambiamento, tutto parte da li. In concomitanza con la psicoterapia e strategie che le persone a lui più vicine possono mettere in pratica. Anche se vi è diagnosi di disturbo borderline di personalità, che ovviamente aumenta la difficoltà di trattamento. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Tutte le dipendenze compreso il gioco d’azzardo compromettono una struttura neuronale chiamata “sistema di ricompensa”, significa che suo marito nel gioco d’azzardo e soprattutto nella vincita trova un piacere e un’euforia che ha scompensato il suo senso di cosa è piacevole, per questo si dice che chi ha avuto una dipendenza dovrà lottare e convivere con essa per tutta la vita, perchè il cervello ha provato sensazioni che la vita normale non fa provare in quel modo. Ovviamente se suo marito ha una forte motivazione e impara a controllare l’impulso potrà sempre vincere questa battaglia e ci sono tantissime cose che puó fare che gli permetteranno di diminuire le ricadute, la mindfulness, l’emdr, un percorso di psicoterapia ben costruito con follow up scadenzati, ovviamente parte tutto dalla motivazione che ha suo marito a riprendersi una vita libera dalle compulsioni.Saluti, Vincenzo Carbone
Buongiorno, come tutte le dipendenze è dura a morire e soggetta a ricadute. Mi sembra comunque che i percorsi tentati siano stati troppo brevi. Potreste rivolgervi al servizio pubblico oppure riprendere con la modalità che ha descritto.
Buonasera Gentile Utente, difficile rispondere alla sua domanda: i fattori in gioco sono molti, sia genetici che ambientali. Le dipendenze sono un campo complesso e come tale il trattamento deve essere sia farmacologico che psicologico per riuscire ad avere dei risultati apprezzabili. Tuttavia le ricadute sono frequenti se non c'è una rete solida intorno al paziente e se la forza di volontà viene sopraffatta. Il mio consiglio è quello di rivolgervi al SERD, il servizio elettivo per le dipendenze. Dopodiché valutate la possibilità di nominare una persona esterna che possa gestire i risparmi. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni. Cordialmente, dott. Simeoni
Buonasera,
Intervenire sul sintomo, come si è visto, non risolve il problema sottostante.
Un sintomo serve a difendersi per negare. Quindi bisogna lavorare sul problema sottostante per eliminare il bisogno di evadere nel sintomo che in questo caso la persona lo ha trovato nel gioco o in attività rischiose.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento
Cordiali saluti
Dottoressa Monika Elisabeth Ronge
Intervenire sul sintomo, come si è visto, non risolve il problema sottostante.
Un sintomo serve a difendersi per negare. Quindi bisogna lavorare sul problema sottostante per eliminare il bisogno di evadere nel sintomo che in questo caso la persona lo ha trovato nel gioco o in attività rischiose.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento
Cordiali saluti
Dottoressa Monika Elisabeth Ronge
Gentile utente leggo nelle sue parole tutta la preoccupazione e la difficoltà legate a questa situazione. Le dipemdeze siano esse da alcool, droga, gioca o altro sono un terreno molto difficile con cui avere a che fare. Io le consigliere di cercare un centro che si occupi di ludopatia e che abbia anche dei gruppi di sostegno (molto validi in questi casi). Inoltre mi sento vivamente di consigliare un percorso a lei che si trova ad affrontare una situazione davvero troppo grande. Io sono a disposizione se pensa possa essere utile. Non si trascuri mi raccomando
Buonasera,
La sua preoccupazione per il compagno è comprensibile, e il fatto che si stia prendendo cura di lui dimostra quanto ci tenga al suo benessere. La ludopatia e il disturbo borderline sono condizioni complesse che richiedono un intervento professionale adeguato e continuo.
In generale, la ludopatia è una patologia che può essere gestita, ma non sempre "curata" nel senso tradizionale del termine. Con un percorso terapeutico mirato, come la terapia cognitivo-comportamentale, è possibile sviluppare strategie per affrontare i comportamenti compulsivi e gestire le emozioni sottostanti. Tuttavia, è fondamentale che il compagno sia motivato a lavorare su se stesso e impegnarsi nel processo terapeutico.
La sua esperienza con la gestione del denaro ha dimostrato che esistono strategie efficaci per ridurre i comportamenti problematici, ma è importante che il suo compagno sviluppi anche la consapevolezza e le competenze necessarie per gestire la vita finanziaria in modo autonomo. È possibile che, in situazioni di stress o difficoltà, ricorra a comportamenti rischiosi, come gli investimenti in criptovalute.
Oltre alla terapia individuale, suggerirei di esplorare la partecipazione a gruppi di self-help, come i gruppi Gamblers Anonymous, che possono offrire supporto e condivisione con persone che affrontano sfide simili. Questi gruppi possono essere molto utili per costruire una rete di sostegno e per apprendere nuove strategie di coping.
Il percorso potrebbe essere lungo e richiedere supporto costante, ma con il giusto aiuto e una rete di sostegno, è possibile migliorare la qualità della vita e ridurre l'impatto della ludopatia. Incoraggerei il suo compagno a considerare nuovamente un percorso terapeutico e a esplorare l'opportunità di unirsi a un gruppo di self-help.
Se ha ulteriori domande o desidera esplorare come poterlo supportare al meglio, sono a disposizione.
Un saluto,
Dott. Nasti
La sua preoccupazione per il compagno è comprensibile, e il fatto che si stia prendendo cura di lui dimostra quanto ci tenga al suo benessere. La ludopatia e il disturbo borderline sono condizioni complesse che richiedono un intervento professionale adeguato e continuo.
In generale, la ludopatia è una patologia che può essere gestita, ma non sempre "curata" nel senso tradizionale del termine. Con un percorso terapeutico mirato, come la terapia cognitivo-comportamentale, è possibile sviluppare strategie per affrontare i comportamenti compulsivi e gestire le emozioni sottostanti. Tuttavia, è fondamentale che il compagno sia motivato a lavorare su se stesso e impegnarsi nel processo terapeutico.
La sua esperienza con la gestione del denaro ha dimostrato che esistono strategie efficaci per ridurre i comportamenti problematici, ma è importante che il suo compagno sviluppi anche la consapevolezza e le competenze necessarie per gestire la vita finanziaria in modo autonomo. È possibile che, in situazioni di stress o difficoltà, ricorra a comportamenti rischiosi, come gli investimenti in criptovalute.
Oltre alla terapia individuale, suggerirei di esplorare la partecipazione a gruppi di self-help, come i gruppi Gamblers Anonymous, che possono offrire supporto e condivisione con persone che affrontano sfide simili. Questi gruppi possono essere molto utili per costruire una rete di sostegno e per apprendere nuove strategie di coping.
Il percorso potrebbe essere lungo e richiedere supporto costante, ma con il giusto aiuto e una rete di sostegno, è possibile migliorare la qualità della vita e ridurre l'impatto della ludopatia. Incoraggerei il suo compagno a considerare nuovamente un percorso terapeutico e a esplorare l'opportunità di unirsi a un gruppo di self-help.
Se ha ulteriori domande o desidera esplorare come poterlo supportare al meglio, sono a disposizione.
Un saluto,
Dott. Nasti
Gentilissima, comprendo dalle sue parole la preoccupazione per la situazione che sta vivendo, nonchè quella per il futuro. La ludopatia, come già detto è molto difficile da trattare. Sicuramente la scelta migliore è affidarsi ad un centro specializzato, in modo da seguire un programma specifico.La motivazione da parte del suo compagno deve essere molto forte e rinforzata.I familiari di persone con dipendenza, vivono un forte stress e sono sottoposti ad una vita sotto pressione. Le consiglio di intraprendere un percorso di sostegno per avere un luogo protetto dove parlare dei suoi vissuti, confrontarsi su strategie rispetto al comportamento del suo compagno. E' utile a lei per la sua salute e indirettamente al suo compagno. Rimango a disposizione. Cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno,
la ludopatia al pari di altre dipendenze patologiche viene trattata in centri specializzati come i Sert/D. Li il suo compagno potrà ricevere cure a 360 gradi grazie alla sinergia di più professionisti, psichiatri, psicoterapeuti, assistenti sociali, educatori. Sono previste sedute di psicoterapia, in molti casi anche percorsi che coinvolgono le famiglie. Uscire dal problema è possibile a patto che il paziente sia fortemente motivato a fare un lavoro su di sé insieme con la famiglia di appartenenza.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
la ludopatia al pari di altre dipendenze patologiche viene trattata in centri specializzati come i Sert/D. Li il suo compagno potrà ricevere cure a 360 gradi grazie alla sinergia di più professionisti, psichiatri, psicoterapeuti, assistenti sociali, educatori. Sono previste sedute di psicoterapia, in molti casi anche percorsi che coinvolgono le famiglie. Uscire dal problema è possibile a patto che il paziente sia fortemente motivato a fare un lavoro su di sé insieme con la famiglia di appartenenza.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
La dipendenza dall'altro resterà, anche se verranno abbandonati certi comportamenti. Questo lo deve tenere presente, visto che dice di essere la sua partner. L'intervento iniziale sul gioco, centrato sulla limitazione dell'uso de denaro, è stato anche ben congegnato, e infatti si è rivelato efficace; ma avrebbe dovuto essere seguito da una presa in carico a lungo termine del suo ragazzo da parte di uno psicoterapeuta, non solo per arrivare a eradicare il comportamento quanto per portarlo a cogliere di cosa è sintomo.
Buongiorno, dalla mia esperienza ho appreso che la dipendenza da gioco d'azzardo, come tutte le dipendenze, richiede un trattamento integrato, quello che il SerD può offrire. Psicoterapeuta, educatore e lavoro di gruppo sono strumenti efficaci. Così come anche il gruppo di sostegno offerto ai familiari. Di quest'ultimo mi occupo personalmente collaborando con L'Asl To5 di Torino. Con tempo e perseveranza si può imparare a gestire l'impulso al gioco, riconoscendo che si tratta di una fragilità che va accettata. Le ricadute fanno parte del percorso... Il suggerimento è di affidarsi agli esperti all'interno del Servizio pubblico. Dott.ssa Franca Vocaturi
Carissima utente, non deve essere per nulla facile e molto doloroso essere accanto al suo fidanzato, soprattutto per il senso di impotenza che spesso si prova nel constatare qanto sia difficile liberarsi da una dipendenza, qualsiasi essa sia. La ludopatisa è a tutti gli effetti una forma di dipendenza e per sconfiggerla c'è bisogno di un supporto professionale serio e continuativo nel tempo. I tentativi fatti dal suo fidanzato in passato sono stati di troppa breve durata per avere qualsiasi effetto. Cerchi di persuaderlo a farsi aiutare, magari da una struttura specializzata in queste forme di dipendenze e vedrà che con il giusto impegno e supporto la situazione potrà essere risolta. Le faccio un grosso in bocca al lupo.
Cara giovane donna, mi sento rammaricata per la situazione che sta attraversando, in quanto mi permetto di immaginare la difficoltà di conviverci nel quotidiano. Qual è la parte peggiore? Sono a sua disposizione per aiutarla in un percorso psicoterapeutico, al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici. Penso che potrebbe esserci di aiuto anche un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Un incoraggiante saluto!
Buonasera,
Innanzitutto, mi sembra doveroso empatizzare e normalizzare la difficile situazione che sta vivendo, in quanto, oltre che affettivamente coinvolta, si trova a dover gestire parte del percorso psicopatologico della persona che le è accanto.
Detto questo, rispetto alla sua domanda finale, posso dire che qualsiasi psicopatologia possa essere considerata su di "un continuum di gravità", tale per cui, a seconda di quest'ultima è possibile inquadrare situazioni a minor rischio e dunque più prossime alla guarigione completa, così come altre più gravi e dunque necessitanti di un supporto maggiore, oltre che continuativo.
Dal momento che lei ha accettato di rivestire il ruolo di supporto alla psicopatologia del compagno, deve essere considerata a pieno titolo parte integrante dell'"equipe curante", dunque, in primis, in diritto di conoscere dettagli circa la gravità della ludopatia del suo partner. In secondo luogo, essere assistiti da un professionista della salute mentale, sia per avere maggiori indicazioni comportamentali, sia per cogliere il necessario supporto psicologico, si configura, a sua volta, necessario.
Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Innanzitutto, mi sembra doveroso empatizzare e normalizzare la difficile situazione che sta vivendo, in quanto, oltre che affettivamente coinvolta, si trova a dover gestire parte del percorso psicopatologico della persona che le è accanto.
Detto questo, rispetto alla sua domanda finale, posso dire che qualsiasi psicopatologia possa essere considerata su di "un continuum di gravità", tale per cui, a seconda di quest'ultima è possibile inquadrare situazioni a minor rischio e dunque più prossime alla guarigione completa, così come altre più gravi e dunque necessitanti di un supporto maggiore, oltre che continuativo.
Dal momento che lei ha accettato di rivestire il ruolo di supporto alla psicopatologia del compagno, deve essere considerata a pieno titolo parte integrante dell'"equipe curante", dunque, in primis, in diritto di conoscere dettagli circa la gravità della ludopatia del suo partner. In secondo luogo, essere assistiti da un professionista della salute mentale, sia per avere maggiori indicazioni comportamentali, sia per cogliere il necessario supporto psicologico, si configura, a sua volta, necessario.
Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Buona sera cara utente, non è chiaro quanto gravi siano le "piccole ricadute" e, adesso, gli investimenti rischiosi nelle criptovalute.
Però mi faccio e le faccio 2 domande: quali sono i progetti per il vostro futuro? Matrimonio? Figli? Comprare una casa?
Vivete insieme o pensate di farlo? Perché se indefinitamente lei dovrà occuparsi di lui per evitare suoi colpi di testa, e controllarlo, rischia di trasformarsi nell'ennesima crocerossina, spero non a vita. In ogni caso, le suggerisco di tenere sempre la gestione economica separata, di evitare che ogni suo bene, denaro, proprietà, possa essere fagocitata da questa sintomatologia così pericolosa. Mi piacerebbe parlarne ulteriormente con lei, se ha piacere mi scriva.
Però mi faccio e le faccio 2 domande: quali sono i progetti per il vostro futuro? Matrimonio? Figli? Comprare una casa?
Vivete insieme o pensate di farlo? Perché se indefinitamente lei dovrà occuparsi di lui per evitare suoi colpi di testa, e controllarlo, rischia di trasformarsi nell'ennesima crocerossina, spero non a vita. In ogni caso, le suggerisco di tenere sempre la gestione economica separata, di evitare che ogni suo bene, denaro, proprietà, possa essere fagocitata da questa sintomatologia così pericolosa. Mi piacerebbe parlarne ulteriormente con lei, se ha piacere mi scriva.
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Buonasera, grazie per la sua condivisione. Mi dispiace, non deve essere facile. Quella del suo compagno è una diagnosi complessa che richiede l'intervento dei servizi territoriali, un'equipe multidisciplinare che possa indirizzarvi nella giusta direzione e anche monitorare nel tempo l'andamento delle problematiche descritte. Alla base della richiesta di aiuto potrebbe essere utile una buona motivazione del suo compagno al cambiamento e per lei e le persone più vicine, un sostegno psicologico parallelo per affrontare al meglio la situazione. Cordiali saluti.
Buonasera, la ludopatia è una condizione complessa, si tratta di una vera e propria dipendenza comportamentale che spesso richiede un approccio multidisciplinare e costante nel tempo.
Riguardo alla sua domanda sulla possibilità di “curare” e debellare questa dipendenza, va detto che la ludopatia può essere gestita con successo, ma richiede un forte impegno personale e supporto terapeutico adeguato, che spesso va oltre la semplice “forza di volontà”. Anche se è possibile ottenere dei miglioramenti, la ludopatia tende a essere una condizione che può accompagnare la persona a lungo termine, motivo per cui sono importanti sia la costanza nel percorso terapeutico sia l'adozione di strategie per evitare ricadute.
In genere, la terapia cognitivo-comportamentale si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento delle dipendenze comportamentali, e molte persone trovano utile integrare questo approccio con gruppi di supporto o terapia di gruppo specifico per la ludopatia. Per alcune persone, anche il sostegno farmacologico può essere utile, specialmente se vi sono sintomi associati come l'impulsività o la regolazione delle emozioni che potrebbe essere un ulteriore aspetto su cui lavorare.
Il fatto che il suo compagno ha avuto dei miglioramenti quando ha seguito dei limiti alla gestione del denaro è un segnale incoraggiante, e un aiuto professionale potrebbe orientarlo verso soluzioni più stabili e sostenibili. Non si tratta quindi di una condizione immutabile, ma piuttosto di un percorso in cui gli obiettivi e il supporto devono rimanere costanti nel tempo. Le consiglio di valutare con lui la possibilità di riprendere un percorso terapeutico continuativo e, se possibile, di confrontarsi con un centro specializzato nelle dipendenze comportamentali.
Le auguro di trovare un equilibrio e un supporto che vi aiuti a vivere questa relazione con più serenità.
Riguardo alla sua domanda sulla possibilità di “curare” e debellare questa dipendenza, va detto che la ludopatia può essere gestita con successo, ma richiede un forte impegno personale e supporto terapeutico adeguato, che spesso va oltre la semplice “forza di volontà”. Anche se è possibile ottenere dei miglioramenti, la ludopatia tende a essere una condizione che può accompagnare la persona a lungo termine, motivo per cui sono importanti sia la costanza nel percorso terapeutico sia l'adozione di strategie per evitare ricadute.
In genere, la terapia cognitivo-comportamentale si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento delle dipendenze comportamentali, e molte persone trovano utile integrare questo approccio con gruppi di supporto o terapia di gruppo specifico per la ludopatia. Per alcune persone, anche il sostegno farmacologico può essere utile, specialmente se vi sono sintomi associati come l'impulsività o la regolazione delle emozioni che potrebbe essere un ulteriore aspetto su cui lavorare.
Il fatto che il suo compagno ha avuto dei miglioramenti quando ha seguito dei limiti alla gestione del denaro è un segnale incoraggiante, e un aiuto professionale potrebbe orientarlo verso soluzioni più stabili e sostenibili. Non si tratta quindi di una condizione immutabile, ma piuttosto di un percorso in cui gli obiettivi e il supporto devono rimanere costanti nel tempo. Le consiglio di valutare con lui la possibilità di riprendere un percorso terapeutico continuativo e, se possibile, di confrontarsi con un centro specializzato nelle dipendenze comportamentali.
Le auguro di trovare un equilibrio e un supporto che vi aiuti a vivere questa relazione con più serenità.
Buonasera,
grazie mille della sua condivisione. Non deve essere facile.
Ho lavorato tanti anni nelle dipendenze patologiche (alcol, coca, eroina, farmaci, gioco d'azzardo), e adesso mi occupo di DIPENDENZA AFFETTIVA (che è sempre una dipendenza a tutti gli effetti!).
La situazione è complessa, la prima persona che deve voler cambiare deve essere il suo compagno (lei non può farlo per lui!). In questi casi è utile un approccio multidisciplinare (Sert, psicoterapeuta del servizio, gruppi di auto-mutuo aiuto...).
Lei ha mai pensato da farsi dare una mano? Vivere a fianco ad una persona con una dipendenza non è facile per niente. Una psicoterapia potrebbe aiutarla ad ascoltarsi e a dare priorità ai suoi bisogni.
A disposizione
Un abbraccio
grazie mille della sua condivisione. Non deve essere facile.
Ho lavorato tanti anni nelle dipendenze patologiche (alcol, coca, eroina, farmaci, gioco d'azzardo), e adesso mi occupo di DIPENDENZA AFFETTIVA (che è sempre una dipendenza a tutti gli effetti!).
La situazione è complessa, la prima persona che deve voler cambiare deve essere il suo compagno (lei non può farlo per lui!). In questi casi è utile un approccio multidisciplinare (Sert, psicoterapeuta del servizio, gruppi di auto-mutuo aiuto...).
Lei ha mai pensato da farsi dare una mano? Vivere a fianco ad una persona con una dipendenza non è facile per niente. Una psicoterapia potrebbe aiutarla ad ascoltarsi e a dare priorità ai suoi bisogni.
A disposizione
Un abbraccio
Buonasera, bisognerebbe sapere il livello di gravità, definito da un professionista; il grado di consapevolezza che ne ha il suo compagno e la motivazione che ha di superare la dipendenza. Dovrebbe rivolgersi ad un centro specializzato in giochi di azzardo, mi sembra l'approccio migliore in quanto dotato di una equipe di specialisti che possono intervenire su più fronti, eventualmente anche quello farmacologico e sostenere la famiglia consigliando gli atteggiamenti migliori da mettere in pratica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
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