Buonasera, sono una ragazza di 25 anni e vi scrivo perché ultimamente ho un pensiero intrusivo, qu

19 risposte
Buonasera,
sono una ragazza di 25 anni e vi scrivo perché ultimamente ho un pensiero intrusivo, quello che possa succedermi qualcosa di brutto.
Da quando ho letto sui social testimonianze di donne che a seguito, ma non solo, dell'assunzione della pillola contraccettiva, hanno sviluppato negli anni il tumore al seno, mi è venuta una terribile angoscia.
Io la assumo da circa 4/5 anni, non ci sono casi di tumori al seno in famiglia, nè io data la mia giovane età ho "sintomi", ma il solo pensiero di una probabilità futura mi angoscia.
Mi angoscia, ma da sempre, la paura di morire senza avere mai vissuto realmente.
Ho dedicato e sto dedicando la mia vita alla mia formazione, sono al mio ultimo anno di magistrale, e non conosco altro oltre allo studio, al rendere felice con ciò che posso chi mi sta intorno, oltre al dare amore a chi amo. Ma io? Io sto vivendo? Mi sento di esistere, passare le giornate senza nulla che mi faccia sentire viva per davvero, non mi sento felice. Ho paura di morire senza avere fatto esperienze significative, senza essermi divertita, morire avendo passato la vita a risolvere e ascoltare i problemi del mio ragazzo.
Tutto questo mi rende triste, insoddisfatta e timorosa per il futuro. E se non cambiasse nulla? E se dopo tutti questi anni spesi nello studio sognando una vita migliore, mi ammalassi?
Forse sono paure che abbiamo tutti noi esseri umani, fragili come siamo.
Cosa posso fare per eliminare questi pensieri? So che stare a casa d'estate incide sullo sviluppo di pensieri intrusivi, specie perché dovrei studiare ma non riesco a causa del caldo, e il mio cervello si perde nell'abisso dei pensieri.
Ho tanta paura, non conosco la vera serenità e felicità e ho paura di non poterle provare mai.
Sto con il mio ragazzo da 5 anni, e conosco solo i suoi problemi legati alla sofferenza per l'assenza affettiva della sua famiglia, mi sono fatta assorbire da queste cose. Conosco solo problemi, e ho abbassato le mie pretese su come vorrei vivere, ho adeguato la mia vita alle esigenze degli altri, forse mi sono spenta.
Sono demoralizzata e triste.
Grazie in anticipo a tutti voi.
Gentile utente, mi dispiace tanto per il suo racconto, leggo tanta sofferenza nelle sue parole ed immagino quanto questi pensieri possano farla star male. Il suggerimento che posso darle è quello di intraprendere un percorso di supporto psicologico per capire le cause di ciò che ha raccontato in modo da poter stare meglio.
Le auguro il meglio!
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dalle sue parole emerge una profonda preoccupazione. Quando i pensieri si affacciano alla mente in un modo così intrusivo e fuori dalla propria volontà, possono generare disagio e paura. Questi pensieri, che sembrano sfuggire al suo controllo e avere vita propria, inducono spesso al tentativo, purtroppo spesso infruttuoso, di contrastarli. Tuttavia, comprendere la loro natura potrebbe aiutarla a trovare la serenità che cerca. In poche righe, ha descritto un senso di insoddisfazione generale, legato alla percezione di impotenza, di fragilità, di tristezza e demoralizzazione. Le suggerisco di trovare uno spazio in cui esplorare tutto questo, affinché l’angoscia che sente possa assumere un significato nuovo. Un professionista potrà aiutarla nel prendersi cura di sé. Se lo desidera, non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Romagnano
Ti ringrazio per aver condiviso con noi i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni. Capisco quanto questi pensieri intrusivi e la paura di ammalarti ti stiano creando angoscia, soprattutto quando si combinano con la sensazione di non vivere pienamente la tua vita. È evidente che questo stato d’animo stia influenzando il tuo benessere quotidiano, e vorrei aiutarti a comprendere meglio cosa potrebbe esserci dietro tutto ciò.

Innanzitutto, è importante riconoscere che i pensieri intrusivi e le preoccupazioni sulla salute possono essere sintomi di un’ansia più profonda. Anche se non ci sono casi di tumori al seno nella tua famiglia e la tua giovane età riduca il rischio, il fatto che questi pensieri ti provochino tanta ansia è significativo. Potrebbe essere utile esplorare cosa rappresenta per te la paura di ammalarti: potrebbe riflettere un timore di perdere il controllo sulla tua vita o una preoccupazione più generale riguardo al futuro.

Hai anche parlato della tua insoddisfazione rispetto alla tua vita attuale, nonostante i tuoi successi accademici e il tuo impegno verso le persone che ami. Questa sensazione di "non vivere realmente" potrebbe derivare da una discrepanza tra ciò che senti di dover fare e ciò che desideri davvero. È possibile che tu stia vivendo una sorta di conflitto interiore tra il desiderio di soddisfare le aspettative degli altri e il bisogno di dare spazio a te stessa, ai tuoi desideri e ai tuoi sogni.
Potrebbe aiutarti rispondere a queste domande: Cosa significa per te "vivere realmente"? Quali esperienze ritieni fondamentali per sentirti viva e realizzata?Ci sono stati momenti nella tua vita in cui ti sei sentita davvero viva e felice?Cosa cambieresti nella tua routine attuale se non vivessi questa angoscia?

Infine, vorrei che riflettessi su come le dinamiche nella tua relazione possano influenzare il tuo stato d’animo. È importante che tu possa sentire il sostegno del tuo partner, ma anche che tu riesca a trovare un modo per soddisfare i tuoi bisogni, senza sentirti sovraccaricata dalle responsabilità verso gli altri.

So che stai attraversando un periodo difficile e sono qui per supportarti in questo percorso di comprensione e crescita personale se riterrai opportuno affidarti a un supporto professionale, anche online.

Un caro saluto, dott.ssa Carlotta Soldan.
Gentile utente, prima di tutto ti ringrazio per aver condiviso il tuo vissuto. Hai portato dei temi molto delicati e personali, e questo è importante. Per quanto concerne i rischi effettivi legati all'assunzione della pillola anticoncezionale, non mi posso esprimere, non essendo mio ambito di competenza. Riguardo invece ai pensieri e le emozioni che hai condiviso, quel che mi sembra di vedere è che la lettura dell'articolo sulla pillola ha portato a galla un conflitto che probabilmente ti accompagna da parecchio tempo. L'attitudine di metterti in secondo piano, di trascurare i tuoi bisogni per dedicarti assiduamente a quelli altrui o all'assolvimento dei tuoi doveri è probabilmente una modalità che ti appartiene da anni, che forse risale perfino all'infanzia. Questa paura che riporti di temere di non vivere a pieno la tua vita è quindi probabilmente una risposta sana a questa limitazione appresa ed autoimposta, l'invito di una parte di te a mettere in discussione certi tuoi funzionamenti abituali per dedicare maggior spazio a te stessa. Da questo punto di vista, la paura suscitatati dall'articolo che hai letto può essere qualcosa di benefico, se incanalata in un percorso di introspezione e cambiamento. La domanda dietro a quella paura non è tanto "e se dovessi morire?", ma piuttosto "perché non sto vivendo?". Ti invito quindi a meditare a fondo questa domanda, ascoltando te stessa per individuare quel primo piccolo, grande passo che puoi mettere in atto in questo momento verso il soddisfacimento di quelli che sono i tuoi più profondi ed autentici bisogni. La vita è solo una, d'altronde, è merita di essere vissuta pienamente. Sentiti libera di contattarmi se desideri approfondire ulteriormente il discorso. Un caro saluto, Dott. Alessandro Pittari.
Buonasera dalle sue parole emerge una certa preoccupazione. Quando i pensieri si affacciano alla mente in un modo così intrusivo e fuori dalla propria volontà, possono generare disagio e paura. Questi pensieri, che sembrano sfuggire al suo controllo e avere vita propria, inducono spesso al tentativo di contrastarli. Tuttavia, comprendere la loro natura potrebbe aiutarla a trovare la pace che sta cercando. Le suggerisco di trovare uno spazio in cui esplorare tutto questo, affinché l’angoscia che sente possa assumere un significato nuovo. Un professionista potrà aiutarla nel prendersi cura di lei ed insieme a lei.
Un saluto cordiale. Dr.ssa Versari Debora.
Cara, grazie per aver condiviso con noi i tuoi sentimenti e le tue paure. Quello che stai vivendo è comprensibile e tocca corde profonde dell'esperienza umana: la paura del futuro, il timore di non vivere appieno la vita, e il senso di essere assorbita dalle esigenze degli altri a discapito di te stessa.
La tua preoccupazione riguardo alla salute, alimentata da informazioni che hai letto sui social, è una reazione naturale, soprattutto quando si tratta di temi così sensibili come la salute e il benessere. Tuttavia, è importante ricordare che le informazioni trovate online, se non verificate da fonti scientifiche e mediche affidabili, possono essere fuorvianti e ingenerare ansia. È sempre una buona idea discutere di queste preoccupazioni con il tuo medico, che può darti un quadro chiaro e basato su evidenze scientifiche riguardo ai rischi e ai benefici dell’assunzione della pillola contraccettiva.
Per quanto riguarda il sentimento di non vivere pienamente, sembra che tu stia attraversando un momento di riflessione profonda sulla tua vita e su cosa significhi veramente essere felice e soddisfatta. È normale, soprattutto in momenti di grande impegno come il tuo ultimo anno di magistrale, sentirsi sopraffatti dalle responsabilità e dai doveri. Ma questo può anche essere un invito a fermarsi e a chiederti cosa desideri veramente per te stessa.
Il fatto che tu riconosca il bisogno di vivere esperienze significative e di prenderti cura di te è un primo passo importantissimo. Forse è il momento di dare più spazio a ciò che ti fa sentire viva, a ciò che ti rende felice e soddisfatta. Ti incoraggio a esplorare questi desideri, magari dedicando del tempo a te stessa, a fare attività che ti piacciono, che siano anche piccole cose quotidiane, ma che ti riportino a te.
Una strada che potrebbe aiutarti a fare chiarezza e a costruire una vita più armoniosa è quella di intraprendere un percorso di psicoterapia. Questo spazio potrebbe diventare un luogo tutto tuo, dove esplorare i tuoi pensieri, le tue paure, ma anche i tuoi sogni e i tuoi desideri. La psicoterapia può offrirti strumenti preziosi per comprendere meglio te stessa, affrontare i pensieri intrusivi e costruire un futuro che ti rispecchi e che ti faccia sentire più serena e soddisfatta.
La vita è fatta di momenti difficili, ma anche di opportunità per crescere e trovare un nuovo equilibrio. Non sei sola in questo viaggio, e c'è sempre spazio per costruire qualcosa di bello e significativo per te stessa.
Ti incoraggio a continuare a cercare ciò che ti fa sentire viva e a non avere paura di chiedere aiuto quando ne senti il bisogno. Hai già dimostrato grande forza riconoscendo queste difficoltà, e sono sicura che, con il giusto supporto, potrai trovare la serenità e la felicità che cerchi.
Un caro saluto, Mariacarmine Miroddi
Ci sono molte cose che le vorrei chiedere per approfondire quanto ha raccontato, ma limiterò questa riflessione a quanto ha scelto di condividere.

Ciò che descrive è problematica legata ad una profonda e importante tematica esistenziale, ovvero si sta comprensibilmente e doverosamente interrogando sui fondamenti della tua esistenza e sta tirando le proverbiali “somme”.

Tra le righe del racconto dei suoi vissuti ci sono proprio le risposte che cerca. Mi spiego meglio, ha passato tutta la sua vita a doversi preoccupare di aderire alle altrui aspettative, partendo dalla famiglia per arrivare al suo fidanzato e in tutto questo tempo le sue esigenze sono state in parte o del tutto messe in secondo o terzo piano. Ora, dopo tanto tempo, parti profonde del suo essere stanno iniziando a ribellarsi a questo inadeguato status quo.

La sua angoscia di morte è legata alla paura che sta provando di perdere definitivamente se stessa o peggio di non averla ancora scoperta; la sua profonda insoddisfazione, il timore per il futuro e delle malattie sono terribili sensazioni che stanno emergendo a motivo di parti profonde che stanno supplicando di essere ascoltate e avere finalmente voce in capitolo.

Lei è molto più di una figlia, una studentessa e una fidanzata, motivo per cui questi sintomi sono accorsi in suo “aiuto” per scuoterla e portarla a cercare le risposte alle domande che ha indirettamente riproposto in queste righe.

Il mio consiglio è di intraprendere un percorso specialistico che possa permetterle di costruire gli strumenti più adatti per appropriarsi della sua vita e mettersi finalmente al centro del Suo mondo.
Non si è affatto spenta, questo messaggio così lucido e assennato ne è la prova.
Salve, quello che le sta accadendo potrebbe essere una fortuna se saprà capitalizzare l'occasione.
La sua crisi sta andando sotto la punta dell'iceberg e sta scoprendo che lei vorrebbe essere anche altro.
Seguire un percorso di psicoterapia la aiuterebbe senz'altro a comprendere cosa vuole davvero, ad imparare ad amarsi di più e lasciar andare quella sindrome da infermiera che ora le pesa così tanto.
A volte bisogna ammettere verità e seguirne le orme.
Solo così ci si può ritrovare.
Un saluto, dott.ssa Sandra Petralli
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Nonostante la sofferenza che prova, credo che il suo messaggio sia molto chiaro e lucido, il che la aiuterebbe senz'altro in un eventuale percorso terapeutico. Questo vuol dire che da come si racconta si nota la riflessione che lei fa su di se, perchè quindi non andare avanti e provare a chiedere un aiuto psicologico? Potrebbe essere l'occasione per trovare una nuova strada e trasformare questi pensieri che ora le sembrano insormontabili.
Gentilissima, mi dispiace per il momento che sta attraversando. Forse però, i pensieri intrusivi, la paura di ammalarsi sono, come spesso capita, un segnale. Le stanno richiamando la sua attenzione, finora dedicata agli altri: studiare per far felici i genitori, ascoltare il suo ragazzo con problemi familiari da 5 anni. Rilegga la sua lettera, profonda, sensibile, pone delle domande, ipotizza delle risposte.Le suggerisco, proprio perchè il suo futuro sia diverso dal presente, che intraprenda un percorso di psicoterapia. C'è tanto da scoprire sotto la sua accondiscendenza, perchè lei possa diventare chi è veramente. Rimango a disposizione e la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Manca un po' di leggerezza, spensieratezza e gioia nella Sua vita e questo la fa sprofondare in pensieri tristi e preoccupazioni che la limitano nella espressione di se stessa. Faccia anche solo un breve percorso di terapia psicologica per mettere a "fuoco" quali siano le Sue più profonde esigenze ed imparare ad esprimerle, anziché mettersi sempre dopo i bisogni degli altri.
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Gentilissima, grazie per esserti aperta con noi. Dalle tue righe traspare tutta l'angoscia che stai provando in questo periodo, mi dispiace molto per la situazione. L'estate è un periodo dove si può sperimentare, come dici tu, un senso di perdita e vuoto: il caldo ci fa sentire molto più deboli e sconcentrati, facendoci sentire come se tutto ci scivolasse dalle mani. Traspare però dalle tue parole una voglia sottostante a queste sensazioni di angoscia e disperazione, una profonda voglia e necessità di volersi scoprire. Ti consiglio di cavalcare questo tuo desiderio e sentire un professionista della salute mentale con cui iniziare un percorso di scoperta della te stessa che esiste oltre le paure e le angosce che stai vivendo.
Io sono disponibile per questo incarico, mi farebbe molto piacere aiutarti in questo tuo percorso.
Sono disponibile anche online.
Buona fortuna per tutto.
Un caro saluto, dott.ssa Morandi Chiara
Buongiorno, dalle sue parole comprendo la sofferenza che sta provando. Le consiglierei di iniziare un percorso psicologico in modo da poter affrontare meglio questi pensieri intrusivi che sperimenta. Rimango a disposizione. Dott.ssa Irene Ragaini
Gentile Utente,
le sue parole esprimono una profonda angoscia e un senso di smarrimento che comprendo possa essere molto difficile da gestire, soprattutto quando si è giovani e ci si trova in una fase cruciale della propria vita.
Il pensiero intrusivo che descrive, relativo alla paura di sviluppare una malattia grave come il tumore al seno, è un tipo di preoccupazione che può emergere in risposta a informazioni che leggiamo o sentiamo, soprattutto in un contesto come quello attuale, dove i social media possono facilmente alimentare ansie e paure. È importante ricordare che la sola lettura di testimonianze non equivale a una diagnosi o a un rischio concreto per la propria salute. Nel suo caso, è rassicurante sapere che non ci sono casi di tumore al seno nella sua famiglia e che non presenta sintomi, ma se questa preoccupazione continua a disturbarla, le suggerirei di parlarne con il suo medico per un consulto più approfondito, che potrebbe aiutarla a sentirsi più tranquilla.
Tuttavia, quello che emerge dalla sua lettera va oltre la semplice preoccupazione per la salute. Mi sembra che stia vivendo un profondo conflitto interno legato al timore di non vivere appieno la sua vita, di dedicare troppo tempo agli altri e troppo poco a sé stessa. La sensazione di "esistere senza vivere davvero" è qualcosa che molte persone possono sperimentare, soprattutto quando si sentono schiacciate dalle responsabilità o dai doveri, senza avere la possibilità di coltivare il proprio benessere e la propria felicità.
È evidente che ha investito molto nella sua formazione e nel rendere felici le persone che ama, ma ora si chiede se questo sia sufficiente per sentirsi davvero soddisfatta e realizzata. Il suo desiderio di vivere esperienze significative e di trovare un equilibrio tra il dare agli altri e il prendersi cura di sé stessa è del tutto legittimo.
Anche se è impegnata nello studio, cerchi di dedicare del tempo ogni giorno ad attività che la fanno sentire viva e felice, che siano hobbies, esercizio fisico, o semplicemente momenti di relax. Questo può aiutarla a ritrovare un senso di equilibrio.
Potrebbe essere utile chiedersi quali sono i suoi veri desideri e bisogni, e come può iniziare a coltivarli, anche gradualmente. È importante che non trascuri sé stessa e che cerchi di capire cosa la fa sentire davvero realizzata.
Il fatto che si senta assorbita dai problemi del suo ragazzo e che questo influisca sul suo benessere è un segnale che potrebbe essere necessario rivedere la dinamica della vostra relazione. Parlare apertamente con lui di come si sente potrebbe aiutarvi a trovare un modo più equilibrato di sostenervi reciprocamente.
Se questi pensieri intrusivi e questo senso di insoddisfazione continuano a persistere, potrebbe essere utile parlare con un professionista. Un percorso di psicoterapia può aiutarla a esplorare più a fondo le sue paure, a comprendere le sue emozioni e a trovare modi più efficaci per affrontarle.
Infine, vorrei rassicurarla sul fatto che molte delle paure che esprime sono condivise da tante persone, soprattutto in periodi di transizione e cambiamento. Il suo desiderio di trovare serenità e felicità è più che comprensibile, e sono sicura che, con il tempo e il giusto supporto, riuscirà a trovare la strada per vivere una vita più appagante e in sintonia con i suoi desideri.
Resto a sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o supporto.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Pinella Chionna
Carissima complimenti per aver trovato il coraggio di chiedere aiuto. Questo è già un primo passo per il cambiamento che sembra sia necessario ormai. I pensieri intrusivi di morte e malattia sono sintomi come lei ben descrive di una mancanza di vitalità ed esperienze. Le consiglio di non sottovalutare questa spinta al cambiamento e di dare più spazio alle sue necessità. Può farsi aiutare da un esperto e vedrà che ritroverà la serenità e gioia di vivere. un Caro saluto sono a disposizione per qualsiasi necessità. Dott.ssa Anna Verrino
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Buonasera, grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni. È evidente che stai attraversando un periodo molto difficile e che questi pensieri intrusivi stanno avendo un impatto significativo sulla tua vita quotidiana.

La paura di sviluppare una malattia grave come il tumore al seno è comprensibile, soprattutto quando si leggono testimonianze che possono sembrare molto vicine alla propria esperienza. È importante ricordare che ogni persona è unica e che le probabilità di sviluppare una malattia dipendono da molti fattori diversi. Il fatto che non ci siano casi di tumore al seno nella tua famiglia e che tu non abbia sintomi è rassicurante, ma capisco che il pensiero possa comunque essere angosciante.

La tua preoccupazione di non vivere pienamente la vita è un sentimento che molte persone condividono, soprattutto quando si dedicano intensamente allo studio o al lavoro. È facile sentirsi intrappolati in una routine che sembra non lasciare spazio per esperienze significative. Tuttavia, è importante trovare un equilibrio tra i doveri e il tempo per te stessa. Anche piccoli momenti di piacere e di svago possono fare una grande differenza nel tuo benessere.

Per quanto riguarda i pensieri intrusivi, può essere utile praticare tecniche di mindfulness. Queste pratiche possono aiutarti a rimanere nel presente e a ridurre l’ansia legata a pensieri futuri. Inoltre, cercare di mantenere una routine quotidiana che includa attività che ti piacciono e che ti fanno sentire bene può aiutarti a ritrovare un senso di equilibrio.

La tua relazione con il tuo ragazzo e il fatto che ti sei fatta assorbire dai suoi problemi è un altro aspetto importante da considerare. È fondamentale che tu riesca a trovare uno spazio per te stessa all’interno della relazione, senza sentirti sopraffatta dai problemi degli altri. Parlare apertamente con il tuo ragazzo delle tue preoccupazioni e dei tuoi bisogni può essere un primo passo per trovare un equilibrio più sano.

Infine, non esitare a cercare supporto. Ricorda che non sei sola e che ci sono persone pronte ad ascoltarti e a supportarti.

Spero che queste parole possano offrirti un po’ di conforto e di speranza. Prenditi cura di te stessa e cerca di trovare piccoli momenti di gioia ogni giorno. Sei una persona forte e meriti di vivere una vita piena e soddisfacente.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Salve, la ringrazio per essere riuscita ad aprirsi ed aver condiviso i suoi disagi. Ha tutta la mia comprensione, purtroppo per riuscire a trovare la propria strada dal punto di vista professionale sono richiesti tanti anni di studio e di esperienza sul campo. A volte ciò supera la passione e la dedidzione che una persona può provare per il suo lavoro; a volte sembra non ci sia il tempo necessario per riuscire a portare avanti sia gli impegni lavorativi che quelli personali.
Questo può accadere soprattutto quando i diretti interessati sono persone che prendono molto sul serio gli impegni presi, tendendo alla perfezione. Ciò richiede molto tempo e risorse, ed è probabile che questi vengano sottratti ad altre sfere di vita della persona, esempio quella sociale, familiare, personale.
Non è sano pensare di vivere per il proprio lavoro, nè per il proprio fidanzato...ognuno deve vivere per la propria persona!

La consapevolezza a cui è arrivata spero la porti a voler intraprendere un percorso psicologico di crescita personale.
Resto a disposizione qualora volesse iniziare.
Un saluto! Dott.ssa Agnese Compagnucci

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