Buonasera, sono una ragazza di 24 anni e da sempre ho problemi con il cibo. A febbraio ho iniziato u
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Buonasera, sono una ragazza di 24 anni e da sempre ho problemi con il cibo. A febbraio ho iniziato una dieta con una nutrizionista bravissima, grazie a lei ho perso 23 kg ma sono bloccata da mesi, peggiorata negli ultimi due, da quando mio padre sta poco bene e io ho lasciato il lavoro.
Iniziai a provocarmi il vomito ogni volta che mangiavo qualcosa e mi fermavo solo quando iniziavo a sentirmi male. Solo quando iniziava a girarmi la testa uscivo dal bagno.
I kg persi vomitando ovviamente li ho subito rimessi, anche qualcuno in più. Ho iniziato a mangiare malissimo, con orari sballati, e alterno digiuni con abbuffate. Non riesco a rimettermi in linea e la cosa mi sta distruggendo.
Ho anche problemi di autostima. Ho vergogna di uscire, di farmi vedere in pubblico, di vedere le mie amiche.
I miei genitori mi dicono continuamente "ma lo vedi come ti sei fatta?" Ogni giorno mi ripetono quanto io sia ingrassata, a volte arrivando a dire che faccio schifo.
La cosa che mi preoccupa maggiormente è che penso spesso al suicidio, ma soprattutto il fatto che ho davanti agli occhi l'immagine di me che mi graffio la faccia con entrambe le mani fino a sanguinare (quando sono nervosa mi tocco il viso, lo "gratto" e faccio lo stesso sulle braccia fino a quando non mi bruciano). Potreste darmi un'indicazione su come affrontare la situazione? Vi ringrazio
Iniziai a provocarmi il vomito ogni volta che mangiavo qualcosa e mi fermavo solo quando iniziavo a sentirmi male. Solo quando iniziava a girarmi la testa uscivo dal bagno.
I kg persi vomitando ovviamente li ho subito rimessi, anche qualcuno in più. Ho iniziato a mangiare malissimo, con orari sballati, e alterno digiuni con abbuffate. Non riesco a rimettermi in linea e la cosa mi sta distruggendo.
Ho anche problemi di autostima. Ho vergogna di uscire, di farmi vedere in pubblico, di vedere le mie amiche.
I miei genitori mi dicono continuamente "ma lo vedi come ti sei fatta?" Ogni giorno mi ripetono quanto io sia ingrassata, a volte arrivando a dire che faccio schifo.
La cosa che mi preoccupa maggiormente è che penso spesso al suicidio, ma soprattutto il fatto che ho davanti agli occhi l'immagine di me che mi graffio la faccia con entrambe le mani fino a sanguinare (quando sono nervosa mi tocco il viso, lo "gratto" e faccio lo stesso sulle braccia fino a quando non mi bruciano). Potreste darmi un'indicazione su come affrontare la situazione? Vi ringrazio
Buongiorno, quello che descrive è un sintomo. Un sintomo che è peggiorato da quando sono cambiate alcune circostanze nella sua vita. Il problema non è tanto ingrassare o dimagrire quanto il suo stato emotivo sottostante. Le consiglio di prendersene cura al più presto attraverso un percorso psicologico.
Rimango a disposizione, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo che possa essere utile richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi, identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo che possa essere utile richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi, identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
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Cordialmente, dott FDL
Cara ragazza, le sue parole descrivono un intenso dolore, che cerca in ogni modo di esprimersi e farsi ascoltare. Quando le nostre emozioni diventano troppo intense per essere semplicemente nascoste sotto al tappeto, ecco che sembrano "straripare" e assumere il controllo del nostro corpo, fino a causarci del dolore fisico, pur di ottenere la nostra attenzione. Per affrontare la situazione credo sia indispensabile per lei rivolgersi ad un professionista con il quale possa instaurare un rapporto di fiducia, che non la faccia sentire in alcun modo giudicata, per darsi la possibilità di prestare ascolto ai suoi vissuti e di elaborarli. Si dia il permesso di prendersi cura di sé, ora che le sue emozioni le implorano di farlo. Le auguro di trovare in sé la volontà per chiedere aiuto, cordialmente dott.ssa Jessica Maranza
Buongiorno,
lei descrive un dolore importante che si ripercuote anche sul suo corpo.
Le cose che ci ha raccontato trarrebbero giovamento se trattate con delicatezza all'interno di uno spazio personale.
Consideri l'opportunità di un percorso psicoterapeutico dove poter affrontare la sua situazione con la calma e la delicatezza necessarie. Si conceda di aver cura di sé.
Cordialmente, EP
lei descrive un dolore importante che si ripercuote anche sul suo corpo.
Le cose che ci ha raccontato trarrebbero giovamento se trattate con delicatezza all'interno di uno spazio personale.
Consideri l'opportunità di un percorso psicoterapeutico dove poter affrontare la sua situazione con la calma e la delicatezza necessarie. Si conceda di aver cura di sé.
Cordialmente, EP
Buonasera, mi sembra di capire che lei sta vivendo una situazione molto complessa e fonte di stress. Inoltre lei parla di difficoltà comportamentali ed emotive che sembrano riversarsi sul piano dell'alimentazione. Ritengo che potrebbe esserle utile confrontarsi con un professionista che la possa sostenere e aiutare a comprendere come affrontare al meglio questo momento.
Grazie per l'attenzione
Grazie per l'attenzione
Cara ragazza, i disturbi del comportamento alimentare dicono molto di noi e sulla nostra incapacità ad accettarci ed ad amarci per quello che siamo, nel tentativo di raggiungere la forma perfetta, come se questa fosse l'unica via per essere amate e riconosciute. Poi c'è tutta una problematica rispetto alla rabbia e alla nostra difficoltà di esprimerei i nostri sentimenti, sia essi positivi che negativi. Quello che le consiglio è di iniziare il prima possibile un percorso di terapia che l'aiuti a ricompattarsi e dar nome e voce alla sua sofferenza. Cordialmente, Lydia Dott.ssa Chiovari
Salve, sulla base della sua nota sembra arrivato il momento di consultare uno psicoterapeuta per approfondire i temi che accenna e valutare le eventuali o ulteriori attività. Sempre sulla base di quanto condivide sembra ragionevole ritenere che il disagio che prova e che manifesta in questi modi merita una diversa attenzione rispetto a quanto avvenuto fino ad ora e sicuramente un consulto con un professionista abilitato alla psicoterapia può essere una possibilità da valutare. Un cordiale saluto
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Purtroppo non esiste un consiglio che io possa darle in questo momento. L'unica cosa che posso dirle, è che probabilmente farebbe bene ad iniziare un percorso psicologico. La aiuterebbe a capire cosa le sta succedendo e a trovare le risorse per affrontare questo momento. Colgo l'occasione per farle gli auguri di buon Natale. Cordialmente, dott. Simeoni
Buonasera,
Un disturbo di bulimia e vomiting con aggravanti di autolesionismo fino ai pensieri suicidari meritano un immediato supporto anche interdisciplinare con psicoterapia, psichiatra e nutrizionista in appositi centri. Le consiglio quelli AIDAP disponibili in varie città.
Coraggio, ne può uscire ma lo faccia con un serio aiuto.
Saluti
Dr. Gianpietro Rossi
Un disturbo di bulimia e vomiting con aggravanti di autolesionismo fino ai pensieri suicidari meritano un immediato supporto anche interdisciplinare con psicoterapia, psichiatra e nutrizionista in appositi centri. Le consiglio quelli AIDAP disponibili in varie città.
Coraggio, ne può uscire ma lo faccia con un serio aiuto.
Saluti
Dr. Gianpietro Rossi
Gent.ma, considerata la descrizione della sua esperienza, l'unico valido consiglio è indicarle l'opportunità di una consultazione in modo che sia possibile valutare la sua situazione e capire come poterla aiutare. SG
Buongiorno, la sua esperienza porta con se un carico di sofferenza che non può essere che accolta in questo spazio. Il mio consiglio e di iniziare al più presto un percorso di psicoterapia. Lei stessa ci porta una difficoltà non solo comportamentale ma emotiva, il sintomo sul corpo è una spia per farsi carico delle ferite emotive. Spero che le mie parole e quelle dei colleghi le diano la forza per iniziare un percorso.
Un saluto, Dott.ssa Alessia Lorenzetto
Un saluto, Dott.ssa Alessia Lorenzetto
Buongiorno, sembra che lei stia attraversando un periodo di grande difficoltà. Il sintomo del dca, come forse saprà, è la punta dell'iceberg. Un tentativo, se vogliamo, di chiedere aiuto o di esprimere un disagio più profondo. Nella sua descrizione parla anche delle svalutazioni dei suoi genitori che probabilmente non la aiutano in un momento così delicato. Le consiglio per questa ragione di iniziare un percorso individuale per lavorare sull'accettazione di sè e sul controllo/discontrollo, inoltre sarebbe opportuno iniziare un percorso di terapia familiare.
Rimango a disposizione, Dott.ssa Flaminia Iafolla.
Rimango a disposizione, Dott.ssa Flaminia Iafolla.
Cara utente il suo dolore arriva forte attraverso le parole. Il consiglio più importante che sento di darle e farsi aiutare da uno psicoterapeuta, perchè in mezzo a tutto questo dolore ci si perde facilmente e ha bisogno di uno spazio sicuro in cui rivedere tutto questo turbinio di emozioni. Lo faccia per sè stessa, si dia una possibilità. Un saluto
Dott.ssa Antonella Abate
Dott.ssa Antonella Abate
Buongiorno, mi dispiace molto per il dolore che sta affrontando. Descrive un dolore molto intenso, che passa attraverso il corpo. Come forse saprà i disturbi del comportamento alimentare sono l'espressione di una profonda sofferenza che dovrebbe essere trattata all'interno di un percorso psicologico. E' fondamentale per lei avere uno spazio sicuro in cui raccontarsi, per conoscere meglio questo dolore e avere gli strumenti per affrontarlo. Un caro saluto, la dott.ssa Curci Federica
Buonasera
Quello che lei descrive e’ un disagio collegato al sentimento di sentirsi viva e alle sensazioni di pieno e di vuoto psichico che passano attraverso il corpo. Le abbuffate e i periodi di dieta corrispondono a questa ambivalenza difficile da gestire . La pelle probabilmente viene inconsciamente vissuta come una barriera non del tutto integra che non riesce a delimitare correttamente l’interno dall’eterno .
Valuterei un intervento psicoterapico per affrontare questi nodi problematici e affrontare i sintomi che possono essere molto pericolosi .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Quello che lei descrive e’ un disagio collegato al sentimento di sentirsi viva e alle sensazioni di pieno e di vuoto psichico che passano attraverso il corpo. Le abbuffate e i periodi di dieta corrispondono a questa ambivalenza difficile da gestire . La pelle probabilmente viene inconsciamente vissuta come una barriera non del tutto integra che non riesce a delimitare correttamente l’interno dall’eterno .
Valuterei un intervento psicoterapico per affrontare questi nodi problematici e affrontare i sintomi che possono essere molto pericolosi .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Gentile utente,
ha descritto molto bene quanto le accade ma non ciò che prova. Lei parla di forma fisica ma la cosa più importante è che si prenda cura delle sue emozioni e sofferenze. I cambiamenti sul corpo verranno di conseguenza.
Le suggerisco di intraprendere un buon percorso di psicoterapia.
Le faccio i miei migliori auguri, saluti
Dott.ssa Zena Ballico
ha descritto molto bene quanto le accade ma non ciò che prova. Lei parla di forma fisica ma la cosa più importante è che si prenda cura delle sue emozioni e sofferenze. I cambiamenti sul corpo verranno di conseguenza.
Le suggerisco di intraprendere un buon percorso di psicoterapia.
Le faccio i miei migliori auguri, saluti
Dott.ssa Zena Ballico
Buonasera e grazie per aver parlato con noi e per essersi aperta con tanta onestà. Il lavoro con il nutrizionista è sicuramente un lavoro importante e necessario, ma difficile da poter mantenere nel momento in cui la sofferenza psichica (data da una molteplicità di fattori) rimane radicata. Credo che lei abbia fatto degli sforzi enormi e raggiunto obiettivi incredibili, nonostante la fatica che si stava portando dietro. Credo che la soluzione migliore sia quela di ritagliarsi uno spazio in cui ascoltarsi ed in cui sentirsi ascoltata al fine di poter dare un significato ed una comprensione più profonda al suo sentire. Dare spazio ai suoi vissuti e ase stessa potrebbe permetterle di tornare padrona della sua vita. Se lo desidererà resto a disposizione anche per dei colloqui online. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Buongiorno e grazie per aver condiviso con me le tue preoccupazioni. Il lavoro con il nutrizionista sicuramente l'aiuta nell'affrontare in modo pratico il suo rapporto con il cibo, tuttavia le consiglio di affiancarlo con un sostegno psicologico che le permetta di dare un nome alle sue emozioni per poi trovare il modo migliore per affrontarle. Se lo desidera, io sono disponibile.
Dott.sa Elena Bonini
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Gentilissima, la ringrazio per aver condiviso questo momento difficile della sua vita. Comprendo quanto possa essere faticoso convivere con il disagio legato al corpo e al cibo, specialmente in un periodo già complesso con la malattia di suo padre e la perdita del lavoro. Sembra che le difficoltà con il cibo e con l’immagine corporea siano per lei una fonte di grande sofferenza, e che il rapporto con i suoi genitori, in particolare i loro commenti, acuisca sentimenti di inadeguatezza e vergogna. Spesso, quando attraversiamo momenti di stress o di instabilità, il nostro corpo e il nostro modo di mangiare diventano una via attraverso cui esprimiamo o cerchiamo di controllare emozioni difficili. Le sue parole mi trasmettono un senso di profonda solitudine e frustrazione, che possono influire sulla percezione di se stessa e alimentare pensieri dolorosi come quelli che ha descritto. Potrebbe esserle utile poter lavorare insieme ad un professionista psicologo- psicoterapeuta, non solo per affrontare il disagio con il cibo, ma anche per esplorare le dinamiche familiari che sta vivendo ed altro ancora. In un percorso terapeutico, avrebbe uno spazio sicuro in cui poter esprimere liberamente ciò che sente e scoprire nuove modalità per prendersi cura di se stessa, sia a livello emotivo che fisico. Cordiali saluti, dott.ssa Gloria Friso
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