Buonasera sono una ragazza di 23 anni. Circa due anni fa ho cominciato a soffrire di tachicardia e c
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Buonasera sono una ragazza di 23 anni. Circa due anni fa ho cominciato a soffrire di tachicardia e cardiopalmo. Ho effettuato holter delle 24h, ecocardio, ecg sottosforzo e tutto è risultato nella norma. L’esito è “tachicardia sinusale a cuore sano”. Questi episodi erano passati ma da qualche settimana sono più forti che mai: ho la sensazione 24 ore su 24 di sentire il battito del cuore in testa e nel petto. Non ho dolore o senso di oppressione. Ieri ho misurato la pressione e i valori erano 113/84 e 102bpm. Ho effettuato anche ecocolordoppler dei tsa transcranico per un acufene pulsante ed è risultato negativo, ma devo ancora eseguire un’angio rmn encefalo per escludere problematiche vascolari e sono molto molto preoccupata. Altre informazioni rilevanti sono che ho la fibromialgia e l’ernia iatale, oltre ad un disturbo d’ansia per il quale sono al momento in psicoterapia. So che la tachicardia è un sintomo comune dell’ansia, il problema è la costanza di questo fastidio: non smette mai, nemmeno la sera quando cerco di dormire e non è connesso al mio stato d’animo. Tante volte basta un movimento più veloce del normale come alzarmi dal divano, per scatenare un attacco di tachicardia. Nessun medico fino ad ora ha saputo tranquillizzarmi in merito o tantomeno darmi una soluzione. Mi è stato detto che sono tachicardica e basta. È possibile che si tratti di qualcosa di più grave che non è stato ancora rilevato? A distanza di due anni dovrei ripetere i controlli? Come posso gestire un sintomo così invalidante che tra l’altro aumenta la mia ansia e l’ipocondria? Vi ringrazio per il vostro tempo e spero possiate comprendere il mio disagio.
Buonasera.
Come giustamente le hanno detto, la tachicardia è un sintomo comune nei disturbi d'ansia e, come ha sottolineato, altrettanto vero è che spesso peggiora i disturbi d'ansia dei pazienti che ne soffrono, alimentando pertanto un circolo vizioso. L'approccio migliore è quello di curarne in primis la causa, il disturbo d'ansia stesso, come appunto sta facendo con la psicoterapia.
Se è passato diverso tempo dall'ultimo controllo cardiologico le consiglio di ripeterlo e di valutare insieme allo specialista, in base ad esami del sangue recenti in particolare sulla funzionalità renale, l'eventuale assunzione di un farmaco chiamato ivabradina, molto valido nei casi di tachicardia in assenza di cardiopatia strutturale come la sua.
Arrivederci
Come giustamente le hanno detto, la tachicardia è un sintomo comune nei disturbi d'ansia e, come ha sottolineato, altrettanto vero è che spesso peggiora i disturbi d'ansia dei pazienti che ne soffrono, alimentando pertanto un circolo vizioso. L'approccio migliore è quello di curarne in primis la causa, il disturbo d'ansia stesso, come appunto sta facendo con la psicoterapia.
Se è passato diverso tempo dall'ultimo controllo cardiologico le consiglio di ripeterlo e di valutare insieme allo specialista, in base ad esami del sangue recenti in particolare sulla funzionalità renale, l'eventuale assunzione di un farmaco chiamato ivabradina, molto valido nei casi di tachicardia in assenza di cardiopatia strutturale come la sua.
Arrivederci
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