Buonasera. Sono una ragazza di 22 anni. Ho avuto un'ottima formazione scolastica fin da bambina, c
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Buonasera.
Sono una ragazza di 22 anni. Ho avuto un'ottima formazione scolastica fin da bambina, con docenti di italiano incredibili. Risultati sempre brillanti: uscita con 10 alle medie, 100 e lode dalle superiori e ora all'Università, al terzo anno, ho tutti 30 e lode. Ciononostante quando scrivo a mano compio spesso gli stessi errori: per quanto io pensi una determinata lettera, ne scrivo un'altra. Più frequentemente scrivo la v al posto della f o viceversa, o ancora scrivo la p al posto della b e viceversa. Raramente mi capita con la s e la z. Leggo moltissimo in mente, ma ad alta voce posso risultare poco fluida e mi richiede molta concentrazione. Le parole molto lunghe se le leggo ad alta voce devo farlo lentamente sillabandole per non confondere le sillabe fra loro. Oppure mi capita che la mano segua il pensiero, per cui se sto scrivendo una parola e penso a quella che devo scrivere dopo finisco con l'unirle in un'unica parola. Se interpellata in maniera inaspettata mi capita di balbettare, mentre quando so di dover parlare non ho alcun tip di problema, se non al massimo di parlare un po' veloce, per quanto in un italiano chiaro e corretto. Mi chiedevo, quindi, se siano piccole gaffe comuni o se siano sintomo di un qualche disturbo. Grazie a prescindere
Sono una ragazza di 22 anni. Ho avuto un'ottima formazione scolastica fin da bambina, con docenti di italiano incredibili. Risultati sempre brillanti: uscita con 10 alle medie, 100 e lode dalle superiori e ora all'Università, al terzo anno, ho tutti 30 e lode. Ciononostante quando scrivo a mano compio spesso gli stessi errori: per quanto io pensi una determinata lettera, ne scrivo un'altra. Più frequentemente scrivo la v al posto della f o viceversa, o ancora scrivo la p al posto della b e viceversa. Raramente mi capita con la s e la z. Leggo moltissimo in mente, ma ad alta voce posso risultare poco fluida e mi richiede molta concentrazione. Le parole molto lunghe se le leggo ad alta voce devo farlo lentamente sillabandole per non confondere le sillabe fra loro. Oppure mi capita che la mano segua il pensiero, per cui se sto scrivendo una parola e penso a quella che devo scrivere dopo finisco con l'unirle in un'unica parola. Se interpellata in maniera inaspettata mi capita di balbettare, mentre quando so di dover parlare non ho alcun tip di problema, se non al massimo di parlare un po' veloce, per quanto in un italiano chiaro e corretto. Mi chiedevo, quindi, se siano piccole gaffe comuni o se siano sintomo di un qualche disturbo. Grazie a prescindere
Buonasera, la sua intelligenza ha coperto quello che sembra un problema di gestione delle complessità lessicali sua in lettura che in scrittura che nel parlato. Le consiglio vivamente una valutazione logopedica che può individuare l’esatta natura del problema e nella maggior parte dei casi risolverlo definitivamente. Un caro saluto Daniela Barberini
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Buongiorno, le consiglio di rivolgersi a un logopedista per effettuare una valutazione che possa chiarire la natura delle difficoltà descritte. Il logopedista la invierà poi ad altri specialisti se necessario ai fini di un percorso diagnostico/riabilitativo globale. Probabilmente, in base a quanto descritto, lei ha compensato autonomamente difficoltà presenti fin dall'età evolutiva che però emergono ora come fragilità in alcuni contesti. Saluti, Martina Cavazzuti
Salve, quello che descrive sembra essere un caso molto ben riuscito (vista la sua carriera scolastica) di compensazione autonoma in presenza di difficoltà specifiche, sia nel linguaggio che negli apprendimenti. Suggerirei di fare una valutazione neuropsicologica che coinvolga la sfera cognitiva generale e una valutazione logopedica nelle aree di linguaggio, lettura, scrittura e calcolo per avere un'idea più chiara di quale sia attualmente la sua organizzazione cognitiva in tutti gli ambiti sopra citati e come, eventualmente, intervenire per risolvere le problematiche che le sembrano più impattanti nella sua vita.
Un caro saluto,
Simona Carbone
Un caro saluto,
Simona Carbone
Buonasera,
da quello che riferisce, sembrerebbero emergere alcune difficoltà di natura automatica e fonologica, come inversioni di lettere simili, scambi consonantici e omissioni di lettere durante la scrittura. Anche le difficoltà nel mantenere una fluidità ottimale nella lettura ad alta voce e nel parlare in risposta immediata possono indicare una lieve difficoltà nella gestione della sequenzialità fonologica e nella fluidità verbale, soprattutto in situazioni non pianificate.
Queste difficoltà, in soggetti con ottime capacità cognitive e scolastiche come in questo caso, possono non compromettere il rendimento accademico ma rivelarsi un ostacolo nei momenti di spontaneità o in compiti che richiedono automatismi ben consolidati. Sebbene non ci siano elementi per parlare di un disturbo conclamato, queste difficoltà potrebbero trarre beneficio da un lavoro specifico: esercizi mirati per la fluidità verbale e la segmentazione possono aiutare a migliorare l’automazione dei processi di lettura e scrittura, rendendo più fluido il passaggio tra pensiero e produzione scritta o verbale.
Una valutazione logopedica potrebbe aiutare ad approfondire questi aspetti e individuare possibili strategie compensative o esercizi mirati che possano agevolare l’automatizzazione dei processi che creano difficoltà.
Cordialità
da quello che riferisce, sembrerebbero emergere alcune difficoltà di natura automatica e fonologica, come inversioni di lettere simili, scambi consonantici e omissioni di lettere durante la scrittura. Anche le difficoltà nel mantenere una fluidità ottimale nella lettura ad alta voce e nel parlare in risposta immediata possono indicare una lieve difficoltà nella gestione della sequenzialità fonologica e nella fluidità verbale, soprattutto in situazioni non pianificate.
Queste difficoltà, in soggetti con ottime capacità cognitive e scolastiche come in questo caso, possono non compromettere il rendimento accademico ma rivelarsi un ostacolo nei momenti di spontaneità o in compiti che richiedono automatismi ben consolidati. Sebbene non ci siano elementi per parlare di un disturbo conclamato, queste difficoltà potrebbero trarre beneficio da un lavoro specifico: esercizi mirati per la fluidità verbale e la segmentazione possono aiutare a migliorare l’automazione dei processi di lettura e scrittura, rendendo più fluido il passaggio tra pensiero e produzione scritta o verbale.
Una valutazione logopedica potrebbe aiutare ad approfondire questi aspetti e individuare possibili strategie compensative o esercizi mirati che possano agevolare l’automatizzazione dei processi che creano difficoltà.
Cordialità
Buonasera forse sarebbe utile effettuare una valutazione degli aspetti linguistici e degli apprendimenti scolastici per verificare se fosse presente o meno un disturbo di apprendimento che probabilmente durante gli anni ha "compensato" con delle strategie.
Resto a disposizione
Dott.ssa Michela Manfucci
Resto a disposizione
Dott.ssa Michela Manfucci
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