Buonasera, sono una ragazza di 21 anni in erasmus. Sono qui da un mese ed è stato un mese verament

23 risposte
Buonasera, sono una ragazza di 21 anni in erasmus.
Sono qui da un mese ed è stato un mese veramente complicato: ho passato la prima settimana a piangere e non mangiare, poi mi sono forzata a raccogliere le forze e da lì ho passato (letteralmente) un giorno più o meno positivo e un giorno profondamente negativo, il tutto a ripetizione come fosse un pattern.
Nei giorni negativi mi sembra impensabile ovviamente stare qua ancora 4 mesi.
Lo so che non devo mollare, so che è un’esperienza importante ecc ecc. quello che sto cercando di capire è un modo per andare avanti senza sentire il cuore in gola, senza sentirmi soffocata giorni interi.
Perché restare qua ? La mia vita mi permetteva benessere e serenita mentale, so che questa è una sfida per uscire dalla confort zone ma è così necessaria? Sono pronta? Dove trovo le energie?
Mi sembra di starmi piano piano svuotando
Carissima, i cambiamenti non sono mai facili da affrontare sopratutto se veniamo tolti dal nostro "habitat" naturale e ci troviamo senza punti di riferimento. Nessuno può dirti se restare li o tornare a casa tua, solo tu lo sai, però penso che il pensiero di sapere che non è una situazione eterna ma che prima o poi tornerai a casa, possa aiutarti. Hai detto di aver superato il primo mese e quindi il primo grande scoglio, restano solamente 3 mesi, prova ad uscire a trovare posti, persone abitudini che ti fanno sentire a casa, solo così potrai far volare il tempo e dire che è stata un'esperienza difficile, ma che ti ha permesso di capire i tuoi limiti e sei riuscita ad affrontarla. Spero di esserti stata d'aiuto. un abbraccio

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Carissima utente, stai attraversando un momento di cambiamento che può smuovere equilibri più o meno sedimentati nella tua storia. I motivi per cui questo cambiamento è affiancato a così tanta fatica è sicuramente da indagare sulla base dei tuoi vissuti e modi di sentirti e vivere la quotidianità, sia di oggi che di ieri. Affrontare un'esperienza come questa con disagio è un peccato, non solo per l'esperienza in sè, ma per te che ti stai privando di tante possibilità. Alla fine di questa esperienza magari potrai dire che è stata dura e faticosa, ma adesso che ci sei dentro perchè non provare, anche con un supporto, a capire i motivi che la rendono così dura? Il mio consiglio è di rivolgerti ad uno psicologo per cercare di avviare un percorso che ti aiuti a districare quei nodi che oggi ti immobilizzano e rendono difficile vedere positività negli orizzonti di fronte a te, per il momento forse nemmeno troppo visibili. Se ti va prenota un colloquio online sulla mia pagina di MioDottore e possiamo parlarne meglio ed approfondire.
È normale sentirsi destabilizzati quando si affrontano esperienze di cambiamento, come quella che sta vivendo durante l’Erasmus, specialmente se emerge una sensazione di ripetizione di stati d’animo negativi che può sembrare come un “pattern”. Le sue riflessioni sulla “comfort zone” e sull’importanza di questa sfida sono molto profonde. Spesso, ci troviamo a fare i conti con il conflitto tra il desiderio di sicurezza e il bisogno di crescita. È importante ricordare che non esiste una risposta unica o giusta per tutti: quello che conta è il suo percorso personale e la capacità di riconoscere i propri limiti, così come le sue risorse. Le suggerisco di prendersi il tempo per ascoltare se stessa senza forzature, per capire meglio quali sono i bisogni più urgenti in questo momento. Se ha la possibilità, potrebbe essere utile esplorare questi sentimenti con il supporto di uno psicologo in loco, in modo da elaborare le sue emozioni e trovare insieme strategie più adatte per affrontare questo periodo di transizione. Rimango a disposizione se desidera approfondire ulteriormente o se ha bisogno di chiarimenti. Cordiali saluti
Buonasera,
Mi dispiace per quello quello che stai vivendo e comprendo la difficoltà, sappi che è più comune di quanto possa sembrare, soprattutto in un contesto come l’Erasmus, dove ci si trova lontani da casa, in un ambiente nuovo e pieno di sfide. Il fatto che tu stia alternando giorni positivi e negativi indica che hai già delle risorse interne che ti aiutano a risollevarti, anche se in certi momenti tutto sembra più difficile.
Per recuperare le energie, potresti concentrarti su attività che ti fanno sentire più “a casa” anche se sei lontana: mantenere abitudini che ti danno conforto, parlare con persone che ti sostengono e ritagliarti spazi di tranquillità. Puoi anche fissarti piccoli obiettivi quotidiani, che ti diano un senso di realizzazione senza sentirti sopraffatta dal pensiero dei mesi futuri.
Potrebbe essere utile, se continuasse questa sensazione, avere anche un supporto esterno tramite dei colloqui con un terapeuta.
Rimango a disposizione se tu avessi bisogno.
Cordialmente,
Dott.ssa Claudia Tagliapietra
Certo, una scelta simile può avere risvolti utili e positivi, ma intanto implica un percorso spinoso.
Ho incontrato altre persone con la medesima esperienza, sebbene non in Erasmus.
Le propongo colloqui online di sostegno: possono essere una bella e utile risorsa.
Carissima utente, trovarsi in un paese diverso, con persone che parlano una lingua diversa, abitudini diverse e ambienti diversi è certamente molto stimolante...ma richiede anche una quantità di energie enorme per poter trovare un proprio spazio, un proprio nuovo equilibrio. Non è affatto facile ed è comprensibile provare dello sconforto e sentirsi, talvolta, soverchiati. E' la prima esperienza che fa fuori casa? Cosa significa per lei "uscire dalla comfort zone"? Quali aspettative aveva (e ha) su questa esperienza? Sarebbe molto interessante rifletterci insieme. Per poter avere energie sufficienti da poter impiegare, forse bisognerebbe prima "fare ordine" in tutti i nuovi stimoli che sta affrontando. Rimango a sua disposizione. Un caro saluto! Dott.ssa Federica Bertucci
Hai affrontato una grossa sfida ed è normale sentirsi scoraggiati, soprattutto nei primi momenti, se pensi di trovarti nel posto in cui puoi splendere, puoi immaginare la tua comfort zone come un muscolo, se non lo alleni, se ogni tanto non lo spingi oltre il limite non avrà la giusta flessibilità per affrontare determinate situazioni che possono farti crescere.
Se invece pensi che forse non sei nel posto che fa per te, che c’è più da perdere che da guadagnare, puoi sempre tornare sui tuoi passi, nessuna scelta di vita è definitiva, lo è solo se lo decidi tu.
Buonasera, per crescere dobbiamo imparare a affrontare molte separazioni e le separazioni sono sempre un po' dolorose. Se sta così male forse per lei è stato un allontanamento dalla confort zone troppo brusca. Provi a stare ancora un po' magari consultando uno psicoterapeuta on line che la supporti in questo passaggio delicato. Coraggio. Un caro saluto
Dott.ssa Villa
Buongiorno,
l' angoscia che sta vivendo a distanza da casa potrebbe comunicare inconsciamente che non si sente ancora pronta a lasciare il nido familiare. Su questi aspetti si può lavorare, in alcuni casi attraverso l'aiuto di un professionista. Nel caso avesse bisogno di un supporto, non esiti pure a contattarmi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, chi ha detto che è sempre necessario uscire dalla confort zone? E' altrettanto importante fare spazio a come ci sentiamo e rispettare i nostri bisogni e i nostri tempi.
Se mi concentro troppo su quello che pensano gli altri o su ciò che si aspettano da me o che io stessa mi aspetto da me, divento sorda rispetto al mio sentire. Non ascolto più i miei bisogni, non sento più ciò che fa bene a me. Dobbiamo silenziare un attimo queste voci per poter ascoltare noi stessi. A volte capita che non abbiamo gli strumenti o la disponibilità mentale o le "energie" come le ha definite lei, per affrontare determinate situazioni. Allora è bene chiedermi "cosa posso fare per aiutarmi in questo momento?". Nessuno può dirle se continuare con l'esperienza erasmus sia la cosa giusta oppure no, questa risposta è dentro di lei. Uno psicologo può aiutarla a tirare fuori questa risposta che è già dentro di lei. Magari non è il momento giusto per un'esperienza di questa portata? Magari può essere utile fare prima un lavoro che l'aiuti ad affrontare le sue paure facendo appello a tutte le sue risorse per poi poter riprovare questa esperienza erasmus in futuro, con più strumenti e più serenità e sorpattutto con l'obiettivo di farlo perchè è ciò che desidera e non perchè è necessario uscire dalla confort zone. lei è giovane e ha tutta la vita davanti a sè e merita di viverla in uno stato di serenità e benessere.
Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e le tue emozioni con tanta apertura. Capisco quanto possa essere difficile gestire questi cambiamenti e queste nuove sfide, soprattutto in un contesto completamente nuovo come quello dell’Erasmus. È normale sentirsi sopraffatti quando si affrontano grandi trasformazioni; non sei sola in questo. È importante riconoscere e accettare i tuoi sentimenti, come parte del processo di adattamento e crescita personale. Potrebbe essere utile cercare di stabilire una nuova routine quotidiana che includa attività che ti rendono felice e che ti connettono con gli altri, sia nuovi amici che supporti a distanza. A volte, parlare con qualcuno che può offrire una prospettiva esterna o semplicemente ascoltare può fare una grande differenza. Anche esplorare nuove modalità di benessere e trovare spazi di serenità nell’arte o nelle attività creative potrebbe aiutarti a sentirti meno soffocata e più radicata nel presente. L’arte e la creatività sono potenti alleati nel trovare pace interiore e possono aiutarti a esprimere ciò che a volte è difficile mettere in parole.Ricorda, è un viaggio che intraprendi non solo fisicamente, ma anche interiormente. Ogni passo, anche quelli indietro, fa parte del tuo percorso di crescita. Non esitare a cercare supporto professionale se senti che i tuoi metodi non bastano; a volte un aiuto esterno può fornire gli strumenti necessari per affrontare meglio le sfide. Spero che troverai presto nuove energie e che vedrai questo tempo come un’opportunità di scoperta e crescita personale. Ti mando un grande abbraccio e ti auguro tutto il meglio nel tuo percorso.
Buona sera grazie mille per aver condiviso questo aspetto così intimo e importante. Certamente è stata una scelta forte, soprattutto rispetto al fatto di permettersi di sperimentarsi anche in un altro ambiente culturalmente diverso dal proprio. Il fatto che sia un momento di passaggio sicuramente può "alleggerire" il viaggio e darsi un tempo permette di mettere un confine all'esperienza. Se le crea così malessere però, e se è qui a chiedere un consiglio, forse è pronta per affrontare un percorso di conoscenza personale che potrà rinforzare le sue risorse! Se le va di parlarne sono disponibile anche on line. Forza e coraggio!
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Cara utente, innanzitutto grazie per aver condiviso il suo malessere. I cambiamenti sono sempre momenti difficili che ci spingono ad un nuovo adattamento. La decisione e l' importanza che lei da all' esperienza Erasmus sicuramente la guideranno nella scelta di restare lì o ritornare in Italia. Al di là della sua decisione finale potrebbe esserle utile intraprendere un percorso terapeutico per approfondire questi suoi vissuti e supportarla nell' affrontare il cambiamento (se decidesse di restare) o nell' approfondire come mai abbia reagito così al cambiamento in modo da poter comprendere e conoscere meglio se stessa. Cordialmente, dr.ssa Melodia.
Ciao, è normale provare un mix di emozioni, soprattutto quando affronti una sfida così grande come l'Erasmus.
Il fatto che tu riconosca l'importanza di questa esperienza e che, nonostante tutto, ti stai sforzando di andare avanti, dimostra già una grande forza. Forse, potresti trovare in questo percorso di Erasmus un’opportunità per riscoprire le tue risorse interiori.
Se può esserti d'aiuto, un percorso di Happy Coaching® può farti ritrovare in tempi brevi nuove energie e maggiore serenità. Sono disponibile per una consulenza gratuita, se pensi possa esserti d’aiuto. In bocca al lupo!
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Ciao! Mi dispiace che tu stia attraversando un momento così difficile. È assolutamente normale sentirsi sopraffatti all'inizio di un'esperienza come l'Erasmus, lontano da casa, dalle abitudini e dalle persone care.

Prima di tutto, voglio dirti che non c'è un'unica "giusta" scelta in situazioni come questa. A volte si pensa che "uscire dalla comfort zone" sia sempre necessario, ma la verità è che ognuno di noi ha i propri tempi. Può darsi che questa sfida ti aiuti a crescere, ma può anche darsi che ora non sia il momento giusto, e questo non vuol dire fallire o arrendersi.

Per gestire le emozioni intense che stai vivendo, può essere utile concentrarsi su piccoli passi quotidiani. Cerca di trovare almeno una piccola attività al giorno che ti fa sentire bene, anche solo ascoltare una canzone che ami, fare una passeggiata o parlare con qualcuno che ti supporta. Creare delle piccole routine può aiutare a sentirsi più stabili.

Un'altra cosa importante è permetterti di accogliere e accettare i tuoi sentimenti, senza giudicarli. È normale avere momenti di ansia e sconforto in un contesto nuovo e così impegnativo, e non c'è nulla di sbagliato in questo.

Puoi anche cercare di fare amicizia con altri studenti Erasmus o persone del posto. Parlare con chi sta vivendo una situazione simile alla tua può aiutarti a sentirti meno sola e più capita. E non esitare a cercare supporto, magari anche professionale, se senti che ne hai bisogno.

Infine, se dopo un po' senti ancora che la situazione non migliora e stai davvero perdendo il tuo benessere, potrebbe essere il caso di valutare se questo Erasmus sia davvero ciò che desideri o se c'è una strada diversa che potrebbe essere più adatta a te in questo momento.

Spero che tu riesca a trovare il modo migliore per te. Ti auguro forza e serenità, e ricorda che sei sempre tu a dover decidere cosa è giusto per te stessa.
D.ssa Raileanu
Buonasera. Perché non prova a concedersi il diritto di chiedere aiuto?
Forse c'è qualcosa che sta venendo alla luce in questa solitudine.
Non vuole scoprire cos'è?
Si ricordi che esiste la possibilità di chiedere aiuto.
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Gentile utente dal suo racconto sembra che questa separazione dalle sue origini sia per lei devastante. Quello che posso consigliarle è di iniziare un percorso terapeutico dove poter esplorare queste dinamiche legate alla separazione e al significato che hanno per lei. Cordialità dott. Gaetano Marino
Buonasera. Non si è espressa su stimoli specifici dunque immagino stia reagendo alla complessità della situazione, il punto è che così però, senza un focus migliore su cosa stia succedendo, cosa le stia mancando, cosa le stia facendo male, è difficile correre ai ripari; il primo passo è cercare di focalizzare, meglio se insieme a qualcuno che possa aiutarla a contenersi per poter riflettere meglio; nel caso non riuscisse coi suoi mezzi, provi con un colloquio psicologico, di norma il primo è gratuito è può aiutarla ad iniziare
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Gentile utente, affrontare una esperienza di cambiamento ed essere “sradicata” dalle sue abitudini e punti di riferimento abituali può spesso determinare una fase iniziale di forte disagio. Nel suo caso l’intensità e la persistenza dei fastidiosi sintomi richiede una riflessione nelle sedi appropriate. Approfondirei le domande che lei fa a se stessa in modo puntuale perché partire da lì significa costruire una nuova solidità e consapevolezza. Rimango dospojibper ogn ulteriore approfondimento. La saluto Cordialmente. Dottor Emanuele Grilli
Gentile utente, posso solo immaginare quanto faticosa possa essere per lei essersi buttata in questa esperienza fuori dalla sua "confort-zone". Quali sono le cose più difficili da tollerare per lei? Cosa le passa per la mente in questi momenti di profonda tristezza?
Nessuno di noi potrà dirle se è meglio tornare a casa o restare. Pensi però che un mese lo ha già trascorso, Cosa potrebbe fare per rendere migliore questa situazione? Cosa la farebbe stare meglio? C'è qualcosa che ritiene comunque positiva di questa esperienza?
Essere tristi in un momento di cambiamento e sfida è normale e fisiologico. Si conceda anche di essere sanamente triste per essere lontano da casa e dalla sua zona di massimo confort. Quando ha preso questa decisone aveva delle aspettative diverse? Cosa l'ha spinta a decidere di fare questa esperienza? Immagino/Ipotizzo che qualche emozione e pensiero positivo ci sarà stato. Provi a far riemergere le cose positive. Rimango a sua disposizione, In bocca a lupo Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, mi dispiace tanto per il periodo che sta avendo. Leggo tanta dolore nelle sue parole. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico online (dato che è all'estero) per vedere meglio ciò che ha descritto.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buongiorno. Non dice dove si trova, non dice cosa studia, perché ci è andata, e, soprattutto, non dice cosa la fa soffrire, la angustia, la angoscia di questa esperienza: lo studio? La lingua? (inglese, francese, spagnolo, tedesco?), i compagni e le compagne, i docenti? Il carico di studio? L'alloggio?, Il luogo? Soltanto capendo quali siano le difficoltà è possibile intervenire su di esse, una per una, cominciando dalle più urgenti e stressanti. Ma ovviamente questo necessita di un aiuto terapeutico, vale la pena per smettere di soffrire così e rimettersi in carreggiata, con delle strategie apparentemente piccole e non troppo impegnative...
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Gentile utente, l ci si può sentire spaesati e spaventati e molto soli . Penso che le prime esperienze all estero possano mettere a dura prova la propria tenuta e far scoprire reazioni insospettabili. Provi a chiedere aiuto, anche con dei consulti on line.

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