Buonasera, sono una ragazza di 21 anni assieme ad un ragazzo di 27, da circa un anno e mezzo. Non so

20 risposte
Buonasera, sono una ragazza di 21 anni assieme ad un ragazzo di 27, da circa un anno e mezzo. Non so più cosa fare con lui né con me stessa, scrivo qui sperando di ricevere un sostegno concreto.
Ho sempre sputo che il mio ragazzo fosse una persona difficile, ha perso il fratello quando aveva appena sedici anni ma generalmente mi ha sempre messo in guardia sul suo carattere particolare. Litighiamo ogni giorno, lui è geloso e possessivo tanto da aver fatto diventare possessiva e isterica anche me. Io sono una persona davvero tranquilla, gelosa ma in modo sano. O almeno lo ero. Ogni volta che litighiamo lui mi insulta, dicendo che sono stupida e che non servo a nulla. Dice che potrebbe permettersi molto meglio di me, mentre se io perdessi lui vorrebbe dire restare da sola, perché nessuno mi starebbe accanto come fa lui. Spesso siamo arrivati alle mani, a volte mi chiama p.... nel bel mezzo delle discussioni, dicendo che io sono diversa da come voglio far credere. In realtà, lui lo sa benissimo, non ho più amicizie per farlo contento, non esco mai di casa e ripeto mai, se non insieme a lui. Non ho più neanche un social network perché secondo il suo parere per me sarebbe solo un modo per tradirlo o ricevere attenzioni altrui. Oggi, per raccontarvene una, abbiamo lavato la sua macchina. Al termine lui era molto stanco e sudato e si è arrabbiato iniziando a sostenere che fosse colpa mia perché non lo avevo aiutato come si deve, perché non apprezzo niente di quello che fa per me, perché sono viziata e non merito nulla. È andato a dormire punendomi come ha sempre fatto, cioè dicendo che non mi avrebbe più portato al mare o da qualsiasi parte, perché non merito niente. Mi ha lanciato una scarpa addosso perché piangevo e lo infastidivo, l'unica cosa che avrei dovuto fare era dimostrargli che lo apprezzo mettendomi a dormire anche io, in caso contrario avrei confermato il mio essere viziata e quant'altro. Ho pensato che se fossi rimasta lì in silenzio forse lo avrebbe apprezzato, dopo un'ora ho capito quanto fosse una follia tutto quanto e sono andata via. Lui è ancora a casa a dormire, mentre io vi scrivo in cerca di aiuto. Sto impazzendo, ultimamente ho anche perso appetito, sono stressata e ansiosa di continuo. Ho iniziato ad essere succube e ad aver paura anche di sbagliare il tono di voce con cui rivolgermi a lui... Cosa posso fare? Mi sento in un vicolo cieco.
Vi ringrazio per l'attenzione.
Buongiorno. Dovrebbe contattare le ragioni del vostro stare insieme. Un consulto psicologico potrebbe aiutarla a decifrare la reale comunicazione che avete come coppia. Forse non è nemmeno una questione di ciò che accade, ma del come accade. Dal suo racconto nn è possibile darle.un parere senza averla vista in persona, ma può interrogarsi su cosa significhi per lei questo sfogo. Quali emozioni sono sotto la rabbia?

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Cara Ragazza,
stai vivendo un rapporto difficile e complesso, e il cedimento che stai avendo ci sta, come potrebbe essere altrimenti. Non entro in merito ai contenuti delle liti, quanto alla forma. La rabbia che il tuo compagno manifesta appare talmente intensa da far sospettare un'altra origine, e che nelle discussioni con te trova occasione di sfogarsi. Abbiamo due piani di osservazione: un ragazzo che tende a sentirsi ferito con grande facilità, e che incassa il dolore restituendolo sia verbalmente che fisicamente. E abbiamo te, una ragazza che si sente disarmata in un rapporto che non ha le coordinate che avresti desiderato, anzi ti espone ad aggressioni continue. Il tuo compagno ha perso il fratello e possiamo solo immaginare che dolore comporti, ma sappiamo che infliggerlo a te non salverà qualcuno, bensì vi dannerà entrambi. Ti propongo di riflettere su quali siano le ragioni che ti portano restare in questo rapporto. Ad ora stai affidando la tua sopravvivenza al sacrificio, al compiacerlo per rabbonirlo, ma pur salvandoti al momento, non ti libera. Anzi. Considera la possibilità di consultare uno psicologo per capire davvero cosa ti muova nell'accettare reazioni così violente ed imprevedibili. Qualora lo volessi, resto a disposizione per chiarimenti. Buona fortuna!
Buongiorno, racconta una storia molto complessa e piena di possibili domande. Arrivare a una sofferenza così invasiva sembra non permetterle di esplorare le ragioni profonde del suo legame con questo ragazzo. Sarebbe opportuno consultare di persona uno psicoterapeuta, sia per “sfiatare” questa rabbia e questo grande dolore che si trascina, sia per inserire le ragioni delle sue scelte nel più ampio quadro della sua vita: Chi è e cosa la definisce oltre questa relazione? Provi a trovare il coraggio di fare un passo in più per dare voce alle sue difficoltà. Un caro saluto Dottsa Elisa Galantini
Gentilissima, comprendo la sofferenza che una simile situazione le provoca. Considerando, però, che da questo ragazzo riceve una serie di svalutazioni e maltrattamenti, provi a chiedersi che cosa la trattiene in questa relazione e che vantaggi ottiene. In situazioni simili la cosa importante non è pretendere da questa persona ciò che non può darle ma guardarsi intorno e cercare altrove. Il grande ostacolo è la scarsa autostima e un'immagine negativa di sé. Una cosa importante che può fare è iniziare una psicoterapia che le permetterà di comprendere le sue dinamiche psicologiche, prendersi cura di sé, cominciare a guardarsi in modo positivo e scoprire quanto vale e quanto merita. Il resto verrà da sé. Le auguro il meglio.
Cordiali saluti.
Gentile utente, in questo momento il grande ostacolo al superamento di questa situazione di sofferenza risiede nella completa dipendenza che questa relazione le sta provocando. Mi riferisco alla relazione piuttosto che al suo compagno perchè sono le dinamiche interne a questa situazione che la paralizzano in uno stato di semi-coscienza di quanto le accade e nel completo rovesciamento del piano dei suoi desideri. La scelta che ha è quella di conoscere i meccanismi che producono e alimentano questo stato di cose attraverso un percorso di psicoterapia oppure lasciare che la situazione continui a condurla nel vortice. La scelta è sua e di nessun altro. Un caro saluto,
dott.ssa MArianna Genitore
Buon giorno. Leggendo le sue parole posso percepire molta sofferenza e vissuti di paura legati alla situazione. Spiace sentirla così abbattuta e sconfortata. Le relazioni di coppia sono importanti per stare bene assieme all'altra persona, l'amore dovrebbe essere cooperazione, fiducia e rispetto. Dalle sue parole purtroppo non sento la presenza di alcuna di queste emozioni. Allo stesso tempo posso comprendere la difficoltà nel riuscire a interrompere la relazione. Per tale ragione le consiglio di rivolgersi a un professionista psicoterapeuta che la possa aiutare in un lavoro volto all'incoraggiamento e aiutarla a entrare maggiormente in contatto con le sue risorse che le permetteranno di raggiungere un livello maggiore di benessere psicologico e psicofisico. Sperando di esserLe stato un poco di aiuto e di conforto le auguro una buona settimana. Cordialmente Gian Piero dott. Grandi
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Gentile ragazza, la situazione che descrive sembra essere fonte di grande sofferenza per lei, tanto da aver determinato una difficoltà di riconoscere e ritrovare se stessa, per come era in precedenza. Le dinamiche relazionali che lei descrive sembrano fare emergere una tendenza alla svalutazione e al disprezzo nei suoi confronti, ai quali lei ha reagito finora con un certo adattamento. Ritengo che sarebbe importante per lei poter comprendere meglio le dinamiche e gli scambi comunicativi con il suo partner, oltre a esplorare le motivazioni e gli affetti che la tengono legata a questo ragazzo. Le suggerirei di contattare al più presto uno psicoterapeuta per intraprendere un processo di autoconoscenza volto a un suo maggiore benessere. Un saluto, Dott.ssa Salustri
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Buongiorno grazie di aver condiviso con noi la sua situazione relazionale quello che mi preme sottolineare è che lei dovrebbe iniziare una psicoterapia individuale che le faccia elaborare le varie problematiche e che le dia le giuste strategie per ritrovare la serenità non solo individuale ma di conseguenza relazionale anche con un cambiamento se necessario.
Anche grazie una terapia ad approccio breve strategico, in tempi brevi risolverebbe molte cose.
Per maggiori informazioni mi contatti


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Gent. le giovane ventunenne,
comprendo benissimo che la situazione che sta vivendo con il suo ragazzo è davvero complessa ed in più comincia ad essere opprimente, diversi atteggiamenti da lei descritti sembrerebbero identificarsi con una relazione malata, violenta. Gli insulti, la gelosia non ragionevole, le vendette e quanto altro descritte da lei non mi sembrerebbero proprio adeguate per una relazione sana d'Amore. Credo che dovrebbe mettere il suo ragazzo in una condizione di "out-out" ove vi fate aiutare individualmente da una psicoterapeuta per un possibile cambiamento individuale e relazionale tra di voi, oppure decidere da parte sua di troncare la relazione di fidanzamento. Ancora siete giovani e dovete comprendere di cosa avete bisogno per crescere bene ed in seguito poter intraprendere nuove scelte ragionate e mature.
Buon cammino di crescita e di gioia!!!
Gentile utente di miodottore,
Visto il malessere di entrambe potrebbe esser utile un consulto di coppia.
Visto le continue liti e la frustrazione ed il dolore che la assale, ha mai provato ad ipotizzare al suo compagno un percorso di coppia? Potrebbe rivelarsi un supporto utile al fine di poter analizzare più approfonditamente sul cosa sta accadendo, il cosa vi tiene insieme oggi e cosa vi teneva insieme in passato magari approfondendo anche un po' le storie familiari che avete alle spalle e se queste ultime abbiano influito nella vostra filosofia dello stare insieme. Ci rifletta, e ne parli anche con lui.
Per maggiori info non esiti a contattarmi anche privatamente.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Utente,
mi colpisce la sua descrizione della relazione sentimentale che sta vivendo e mi chiedo se non ci sia un pericolo che lei sta sottovalutando. I maltrattamenti, sia fisici che psicologici, all'interno di una relazione sono aspetti da valutare seriamente anche per i loro possibili sviluppi. A questo proposito la sua frase " Spesso siamo arrivati alle mani" sarebbe da approfondire. Le consiglio vivamente di cercare un confronto all'esterno della sua relazione che possa sostenerla ed aiutarla a valutare i rischi.
Buongiorno,
certo che, aldilà delle letture psicologiche, immagino quanto sia complesso e faticoso sentirsi e sforzarsi di essere all'altezza ogni volta davanti a questo fidanzato.
Immagino poi quanto tempo ed energia impiega per smaltire il senso di inadeguatezza e di non essere mai abbastanza per lui.
Non mi pronuncio su di lui , non è lui che ha dubbi o si sta mettendo in discussione in questo rapporto, ma è lei che sta avendo coraggio e forza per mettersi in discussione e, forse , si sta chiedendo se ne vale la pena. Certo questa è una cosa che può scegliere solo lei.
Ma la domanda, anzi le domande, giuste potrebbero essere: perché lascio libertà a qualcun'altro di poter decidere chi sono? quanto valgo? se posso aspirare a qualcosa di diverso o chissà, forse, migliore della condizione in cui vivo ora?
Potrebbe essere e capitare che il suo ragazzo vada solo a confermare delle percezioni su di sé che prima erano sue.
Come già consigliato dai colleghi nelle lettere precedenti, anche io le suggerisco di fare uno spazio dentro di lei per accogliersi sul serio, con l'aiuto di uno psicologo, psicoterapeuta.
Ci faccia caso a come si sente sul serio.
Saluti, dott.ssa Vincenza R.
Gentilissima, il suo fidanzato sta usando verso di lei violenza sia psicologica che fisica. Attraverso il suo atteggiamento di continua disconferma tenta di minare la sua sicurezza in sé stessa, a volte riuscendoci, e sta cercando di isolarla dagli amici e dagli affetti. Valuti la possibilità di farsi aiutare da un/una professionista a comprendere meglio le dinamiche del vostro rapporto, probabilmente ne avrebbe necessità anche il suo fidanzato ma non è possibile costringere le persone a farsi aiutare se non lo vogliono, è possibile però decidere per sé stessi prima che la situazione possa eventualmente degenerare.
Gentile utente, la situazione che sta vivendo e le dinamiche disfunzionali che si stanno manifestando nella sua relazione di coppia meritano che lei si affidi a un percorso terapeutico per indagare i motivi che l'hanno portata a investire e mantenere questo tipo di relazione. Come mai è diventata così dipendente da questo ragazzo? Cosa trova di familiare e rassicurante in un certo tipo di relazione? Nonostante il livello di sofferenza e di smarrimento che sta vivendo ha capito lei stessa che qualcosa non va e sarebbe bene comprendere come mai e cosa può fare lei per sé stessa o anche per il suo rapporto.
Buonasera, come ha visto la sua richiesta di aiuto è stata ascoltata da molti psicoterapeuti. Dunque non si senta sola e senza via di scampo. Non so dove abita, ma può cercare di chiedere un colloquio a chi di noi è più vicino a lei. Non dice se lavora, se può contare sui genitori o su altre persone amiche. La vorrei esortare a fare molta attenzione perchè il comportamento del suo fidanzato può diventare sempre più pericoloso e non mi pare che sia praticabile una terapia di coppia. Penso che non sarebbe facile per una persona con le problematiche del suo fidanzato accettare un aiuto psicologico. E' una persona che avrebbe bisogno di curarsi a lungo. La morte del fratello sebbene dolorosissima non giustifica la violenza verso di lei. Non pensi che sia questa la ragione di tanta violenza. Si deve mettere al riparo al più presto. Se non può appoggiarsi a nessuno, cerchi il più vicino Centro antiviolenza dove potrà essere ascoltata e accolta. Anche lei ha bisogno di un lungo lavoro su di sè perchè deve riflettere sui motivi che la portano a farsi vittima di un uomo violento e che potrebbe metterla in pericolo di vita. Coraggio provi a chiedere un aiuto concreto. Cordiali saluti PG.
Gentile ragazza, mi sembra che anche lei si stia rendendo conto che siete incamminati in un sentiero che porta a mio avviso ad un peggioramento della situazione, dei rapporti e della stima reciproca. Se non riesce ad "invertire la rotta" per così dire, si faccia aiutare da un esperto per il benessere di entrambi. Se il legame è fondato può darsi riuscirete a superare le incomprensioni e a rinforzarlo, diversamente lo psicologo psicoterapeuta potrebbe aiutarvi a non trascinare inutilmente una situazione che fa male mi sembra soprattutto a lei.
Buonasera, è in una situazione pericolosa. Tant'è che il suo organismo sta reagendo con più ansia, con stress e perdita di peso e sono risposte fisiologiche a questo tipo di relazione intrisa di ricatto violenza e abuso. Uso parole forti però descrivono la situazione tal quale. Con lui non può fare niente, lui è così e non cambierà, con se stessa invece può fare molto. Le suggerisco vivamente di iniziare un percorso psicoterapico che la aiuti a riprendersi la sua vita e farne ciò che vuole lei, non qualcun'altro. Non ci creda ai suoi pensieri quando le viene in mente che se non è lui nessuna "se la prenderà", davvero le suggerisco di farsi aiutare a recuperare un pò di autoalleanza per non dover sentirsi succube di altri. Smetta di obbedire e di rinunciare, non è su questo che si costruisce una relazione d'amore. Valuti cosa la tiene ancora lì e inizi a lavorarci a partire da questo in un contesto psicoterapico. Molto probabilemente quello che sta vivendo oggi ha a che fare con qualcosa vissuto e respirato nella famiglia di origine. Sarebbe opportuno sciogliere nodi irrisolti che liberino la sua idea di amore verso qualcosa di più appagante.
Un caro saluto e se ha bisogno resto a disposizione.
Giovane utente, la situazione di sofferenza che descrive l'ha portata finalmente a fare un primo passo: chiedere aiuto. Ora è arrivato il momento di riflettere, lei può scegliere se fare qualcosa per sé stessa, non per la coppia e non per lui ma per sé!!! È giovanissima e ancora ha a disposizione tutto il tempo per costruire nuove relazioni amicali e sentimentali e decidere liberamente come vivere la sua vita. La scelta è solo sua. Iniziare un percorso di psicoterapia l'accompagnerebbe in questo momento così delicato. Le auguro il meglio. Se ha bisogno mi contatti.
Dott.ssa Federica Leonardi
Cara ragazza il fatto che il suo compagno la abbia avvertita che ha un pessimo carattere non giustifica il suo comportamento. Questa e manipolazione. Per avere il rispetto degli altri bisogna prima rispettare se stessi, e per rispettare se stessi non ci si deve mettere in questo genere di situazioni. Le persone non cambiano sole perché noi le amiamo. Se non riesce a farsi rispettare prenda le distanze e rifletta su cosa crede di meritare per la sua vita
Buongiorno, comprendo bene attraverso le sue parole il suo sentirsi "in un vicolo cieco", in una strada senza uscita. Alcune relazioni altamente disfunzionali caratterizzate da maltrattamenti, violenze verbali e psicologiche, messe in atto da chi amiamo e ci aspettiamo che ci ami, ci fanno stare male a tal punto che fa sentire persi, avviliti, in colpa e inutili. Tuttavia, la violenza in una relazione non è mai giustificabile. Sono a disposizione per un contatto in privato, evalutare insieme come meglio supportarla. Una buona giornata.

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