Buonasera, sono una ragazza di 19 anni, sono sempre stata ansiosa e tornando a ritroso con la memori
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Buonasera, sono una ragazza di 19 anni, sono sempre stata ansiosa e tornando a ritroso con la memoria ricordo che fin da piccola mi fissavo sulle piccole cose, ad esempio: mi concentravo sull’ingoiare, e questo processo sembrava non venire più in automatico, o oppure il battere degli occhi, iniziavo a concentrarmi su questa cosa fino a che non mi sembrava più naturale, tipo come quando si ripete una parola così tante volte che ci appare strana( non so se mi sono spiegata bene).
Ho avuto spesso degli “scollegamenti” da me stessa che ho sempre chiamato “brutte sensazioni” , ero abituata a tutto ciò perché erano dei piccoli momenti che come arrivavano andavano via. Crescendo ho avuto altri episodi anche più lunghi, fino a novembre 2019, da allora quella sensazione mi accompagna ogni giorno ma in maniera più forte e accompagnata da attacchi di panico e domande esistenziali. Estenuata ho cercato sintomi su google( so che è sbagliatissimo, ma era l’unico spiraglio di luce che avevo in quel momento). Cercando sintomi vaghi, anche perché neanche io sapevo descrivere ciò che provavo, sono arrivata all’autodiagnosi di depersonalizzazione e derealizzazione, all’inizio è stato quasi “magico” perché dare un nome a delle sensazioni che provavo da sempre mi portava alla consapevolezza che non ero l’unica a sentire queste cose orribili. Non sono riuscita a trovare una causa scatenante di queste sensazioni, non fumo, non faccio uso di stupefacenti, non bevi alcool, e vivo in una famiglia felice ed equilibrata.
Credo di aver letto tutti gli articoli sul web riguardo queste spiacevoli sensazioni e non so se mi sono suggestionata o meno ma dopo aver letto tutte quelle cose non riesco più ad uscirne, sono il mio pensiero fisso fin da quando apro gli occhi la mattina. La sensazione più orribile è la depersonalizzazione, la paura di non sentirsi, di non ascoltarsi, di non ritrovarsi; e riguardo questo aspetto sono ancor più terrorizzata perché in me si sta insinuando il dubbio che sono sempre stata così, che mi sono sentita in questo modo è che non vivrò mai una vita normale. Quando ero piccina mia nonna è morta con un tumore al cervello, e da lì diciamo che sono diventata abbastanza suggestionabile. Non riesco più a vivere più tranquillamente, tendo ad analizzare i miei processi mentali e ciò non fa altro che peggiorare la situazione mantenendo il circolo vizioso di questi due stati dissociativi. Sto cercando di praticare un po’ di mindfulness per riuscire a placare un po’ l’ansia, come posso uscirne? Ho paura.
Con il passare dei mesi, mi sembra leggermente più attenuata, ma ormai non ricordo più cosa voglia dire stare bene e quindi anche se questi sintomi dissociativi non ci fossero più non so se sarei in grado di capirlo.
Grazie in anticipo per ogni eventuale risposta, perché vorrà dire che avrete dedicato un momento della vostra vita per aiutarmi ????.
Ho avuto spesso degli “scollegamenti” da me stessa che ho sempre chiamato “brutte sensazioni” , ero abituata a tutto ciò perché erano dei piccoli momenti che come arrivavano andavano via. Crescendo ho avuto altri episodi anche più lunghi, fino a novembre 2019, da allora quella sensazione mi accompagna ogni giorno ma in maniera più forte e accompagnata da attacchi di panico e domande esistenziali. Estenuata ho cercato sintomi su google( so che è sbagliatissimo, ma era l’unico spiraglio di luce che avevo in quel momento). Cercando sintomi vaghi, anche perché neanche io sapevo descrivere ciò che provavo, sono arrivata all’autodiagnosi di depersonalizzazione e derealizzazione, all’inizio è stato quasi “magico” perché dare un nome a delle sensazioni che provavo da sempre mi portava alla consapevolezza che non ero l’unica a sentire queste cose orribili. Non sono riuscita a trovare una causa scatenante di queste sensazioni, non fumo, non faccio uso di stupefacenti, non bevi alcool, e vivo in una famiglia felice ed equilibrata.
Credo di aver letto tutti gli articoli sul web riguardo queste spiacevoli sensazioni e non so se mi sono suggestionata o meno ma dopo aver letto tutte quelle cose non riesco più ad uscirne, sono il mio pensiero fisso fin da quando apro gli occhi la mattina. La sensazione più orribile è la depersonalizzazione, la paura di non sentirsi, di non ascoltarsi, di non ritrovarsi; e riguardo questo aspetto sono ancor più terrorizzata perché in me si sta insinuando il dubbio che sono sempre stata così, che mi sono sentita in questo modo è che non vivrò mai una vita normale. Quando ero piccina mia nonna è morta con un tumore al cervello, e da lì diciamo che sono diventata abbastanza suggestionabile. Non riesco più a vivere più tranquillamente, tendo ad analizzare i miei processi mentali e ciò non fa altro che peggiorare la situazione mantenendo il circolo vizioso di questi due stati dissociativi. Sto cercando di praticare un po’ di mindfulness per riuscire a placare un po’ l’ansia, come posso uscirne? Ho paura.
Con il passare dei mesi, mi sembra leggermente più attenuata, ma ormai non ricordo più cosa voglia dire stare bene e quindi anche se questi sintomi dissociativi non ci fossero più non so se sarei in grado di capirlo.
Grazie in anticipo per ogni eventuale risposta, perché vorrà dire che avrete dedicato un momento della vostra vita per aiutarmi ????.
Buonasera,
dal suo racconto si percepisce la sua sofferenza, ma anche una certa consapevolezza e desiderio di venir aiutata. Il saper chiedere aiuto è già l'inizio di una "guarigione". I sintomi che racconta non sono affatto incomprensibili e possono certamente essere affrontati all'interno di una terapia.
dal suo racconto si percepisce la sua sofferenza, ma anche una certa consapevolezza e desiderio di venir aiutata. Il saper chiedere aiuto è già l'inizio di una "guarigione". I sintomi che racconta non sono affatto incomprensibili e possono certamente essere affrontati all'interno di una terapia.
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Buonasera, l’attenzione prestata ai suoi sintomi indica una buona consapevolezza rispetto al malessere. Sarebbe utile poter consultare uno specialista per confrontarsi rispetto alla “autodiagnosi” di cui parla e della sofferenza che sta attraversando, così da potersi appoggiare un po’ nel sostenere carichi pesanti che non è detto debba portare da sola! Un caro saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Mi colpisce molto che abbia sentito il bisogno di scrivere un lungo messaggio, in cui prova a recuperare anche una storia di questa "esperienza" che si ripeterebbe nel tempo. Sono contenuti significativi che è opportuno condividere con uno specialista, anche attraverso una consulenza online, in questa fase particolarmente complessa in cui sussistono le misure restrittive legate all'emergenza sanitaria.
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