Buonasera, Sono una ragazza di 17 anni e volevo esporre una mia problematica a degli specialisti. U
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Buonasera,
Sono una ragazza di 17 anni e volevo esporre una mia problematica a degli specialisti. Uno dei problemi con cui mi sono sempre trovata a confrontarmi è la solitudine. A dire la verità, non ricordo davvero quando ho iniziato a sentire questa sensazione, infatti mi sembra quasi che io la abbia sempre vissuta (fin da piccola) e probabilmente è uno dei primi problemi emotivi con cui mi sono confrontata. Ciò che, però, a volte mi turba è il fatto che mi sembra di sentirmi sola anche quando altre persone sono effettivamente presenti nella mia vita. Ho rapporto stupendo con il mio fratello maggiore, che, per gran parte della mia vita ha alleviato e anestetizzato questo dolore di solitudine, ma da quando ha iniziato a crearsi (giustamente) la sua vita indipendente (anche solo banalmente trasferendosi in un'altra casa), questa sensazione è diventata più forte, in quanto ho perso il mio punto di riferimento. Al di là di questo rapporto, però, ho altre relazioni. Ho, infatti, dei genitori, con cui non vado molto d'accordo, un l'atro fratello con cui non parlo molto ma gli voglio bene, una migliore amica e dei compagni di classe. Nonostante tutto questo, mi sembra sempre di essere sola, come se gli altri ci fossero solo per problematiche più "semplici", ma quando sto male davvero non ci siano. Io, allo stesso tempo, non esprimo mai i miei dolori con gli altri e quindi si crea questa combinazione in cui io mi mostro sempre come se vada tutto bene e loro, non cercando nemmeno di guardare oltre l'apparenza, non riescono ad esserci nei miei momenti più negativi. Sono una persona che vuole sempre apparire perfetta, nella scuola, nelle passioni che svolgo, e persino nelle relazioni sociali, tanto danno riuscire a lasciarmi andare, e cosi le persone non mi percepiscono mai come vera e autentica, finendo poi per non riuscire a creare rapporti duraturi. Sento di esserci sempre per gli altri, ma poi di fatto sento il peso di dover risolvere tutti i miei problemi (di solito emotivi) da sola. Ho notato anche, un fenomeno che mi ha stranito abbastanza quando me ne sono accorta. Mi riferisco al fatto che se io passo tanto tempo distante da alcune persone con cui ho legato (ad esempio, quando in estate, essendo in vacanza, sento molto meno la mia migliore amica), inizio quasi a sviluppare un leggero fastidio verso quelle persone, che poi scompare quando le rivedo davvero. Inizio a pensare a tutti gli aspetti negativi di quei rapporti e, se continuassi a stare sola, inizierei un circolo vizioso, in cui starei per sempre sola. Volevo capire se questo strano evento possa essere normale o spiegato da qualcosa ed inoltre vorrei sapere se davvero è possibile che questa solitudine mi accompagni da sempre, senza un'effettiva mancanza di persone intorno. A volte, infatti, mi capita anche di "sentirmi in colpa" per queste sensazioni provate, perché penso di non essere abbastanza grata dei rapporti che ho e che io mi stia lamentando senza "averne il diritto".
Vi ringrazio
Buona giornata
Sono una ragazza di 17 anni e volevo esporre una mia problematica a degli specialisti. Uno dei problemi con cui mi sono sempre trovata a confrontarmi è la solitudine. A dire la verità, non ricordo davvero quando ho iniziato a sentire questa sensazione, infatti mi sembra quasi che io la abbia sempre vissuta (fin da piccola) e probabilmente è uno dei primi problemi emotivi con cui mi sono confrontata. Ciò che, però, a volte mi turba è il fatto che mi sembra di sentirmi sola anche quando altre persone sono effettivamente presenti nella mia vita. Ho rapporto stupendo con il mio fratello maggiore, che, per gran parte della mia vita ha alleviato e anestetizzato questo dolore di solitudine, ma da quando ha iniziato a crearsi (giustamente) la sua vita indipendente (anche solo banalmente trasferendosi in un'altra casa), questa sensazione è diventata più forte, in quanto ho perso il mio punto di riferimento. Al di là di questo rapporto, però, ho altre relazioni. Ho, infatti, dei genitori, con cui non vado molto d'accordo, un l'atro fratello con cui non parlo molto ma gli voglio bene, una migliore amica e dei compagni di classe. Nonostante tutto questo, mi sembra sempre di essere sola, come se gli altri ci fossero solo per problematiche più "semplici", ma quando sto male davvero non ci siano. Io, allo stesso tempo, non esprimo mai i miei dolori con gli altri e quindi si crea questa combinazione in cui io mi mostro sempre come se vada tutto bene e loro, non cercando nemmeno di guardare oltre l'apparenza, non riescono ad esserci nei miei momenti più negativi. Sono una persona che vuole sempre apparire perfetta, nella scuola, nelle passioni che svolgo, e persino nelle relazioni sociali, tanto danno riuscire a lasciarmi andare, e cosi le persone non mi percepiscono mai come vera e autentica, finendo poi per non riuscire a creare rapporti duraturi. Sento di esserci sempre per gli altri, ma poi di fatto sento il peso di dover risolvere tutti i miei problemi (di solito emotivi) da sola. Ho notato anche, un fenomeno che mi ha stranito abbastanza quando me ne sono accorta. Mi riferisco al fatto che se io passo tanto tempo distante da alcune persone con cui ho legato (ad esempio, quando in estate, essendo in vacanza, sento molto meno la mia migliore amica), inizio quasi a sviluppare un leggero fastidio verso quelle persone, che poi scompare quando le rivedo davvero. Inizio a pensare a tutti gli aspetti negativi di quei rapporti e, se continuassi a stare sola, inizierei un circolo vizioso, in cui starei per sempre sola. Volevo capire se questo strano evento possa essere normale o spiegato da qualcosa ed inoltre vorrei sapere se davvero è possibile che questa solitudine mi accompagni da sempre, senza un'effettiva mancanza di persone intorno. A volte, infatti, mi capita anche di "sentirmi in colpa" per queste sensazioni provate, perché penso di non essere abbastanza grata dei rapporti che ho e che io mi stia lamentando senza "averne il diritto".
Vi ringrazio
Buona giornata
Gentile utente, comprendo quanto possa essere difficile affrontare questi sentimenti di solitudine, specialmente quando sono presenti anche in mezzo ad altre persone. La terapia potrebbe rivelarsi un percorso molto utile per lei. Attraverso un sostegno professionale, potrà esplorare le radici di questa sensazione di isolamento, che sembra accompagnarla fin dall’infanzia, e comprendere come mai avverta questa solitudine anche in presenza di persone care.
Un aspetto importante che potrebbe emergere durante la terapia è l’importanza di comunicare ciò che prova agli altri. Spesso, coloro che ci stanno intorno non riescono a percepire il nostro dolore se non lo esprimiamo; pertanto, imparare a condividere le proprie emozioni può aiutarla a instaurare rapporti più autentici e duraturi. Riconoscere e affrontare il circolo vizioso della colpa è un altro passo cruciale. È comune sentirsi in colpa per le proprie emozioni, ma è fondamentale ricordare che ogni persona ha il diritto di sentirsi e di esprimersi.
Sarei lieta di rimanere a sua disposizione per eventuali domande o ulteriori riflessioni. Non esiti a contattarmi se desidera approfondire questo tema o se ha bisogno di supporto.
Un caro saluto
Un aspetto importante che potrebbe emergere durante la terapia è l’importanza di comunicare ciò che prova agli altri. Spesso, coloro che ci stanno intorno non riescono a percepire il nostro dolore se non lo esprimiamo; pertanto, imparare a condividere le proprie emozioni può aiutarla a instaurare rapporti più autentici e duraturi. Riconoscere e affrontare il circolo vizioso della colpa è un altro passo cruciale. È comune sentirsi in colpa per le proprie emozioni, ma è fondamentale ricordare che ogni persona ha il diritto di sentirsi e di esprimersi.
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Buongiorno cara utente,
Dalle sue parole leggo invece molta gratitudine per le relazioni che ha, che descrive con molto affetto. Ciò non toglie che lei possa sentirsi ugualmente sola, ancor più laddove subentra una fatica a condividere alcune sue sensazioni, dovuta forse al timore che questo la renderebbe meno perfetta. Immagino quanto tutto questo sia doloroso per lei.
Per comprendere da dove proviene la sua solitudine è necessario aprire un discorso più complesso, che tenga conto delle sue esperienze di vita e dei suoi vissuti.
Le consiglio quindi di prendere in considerazione l’idea di intraprendere un percorso di psicoterapia con un professionista che possa accompagnarla nella comprensione delle sue emozioni e con cui costruire una relazione che le consenta di acquisire un senso di maggiore fiducia negli altri.
In bocca al lupo!
Dalle sue parole leggo invece molta gratitudine per le relazioni che ha, che descrive con molto affetto. Ciò non toglie che lei possa sentirsi ugualmente sola, ancor più laddove subentra una fatica a condividere alcune sue sensazioni, dovuta forse al timore che questo la renderebbe meno perfetta. Immagino quanto tutto questo sia doloroso per lei.
Per comprendere da dove proviene la sua solitudine è necessario aprire un discorso più complesso, che tenga conto delle sue esperienze di vita e dei suoi vissuti.
Le consiglio quindi di prendere in considerazione l’idea di intraprendere un percorso di psicoterapia con un professionista che possa accompagnarla nella comprensione delle sue emozioni e con cui costruire una relazione che le consenta di acquisire un senso di maggiore fiducia negli altri.
In bocca al lupo!
Gentile utente, grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e le tue emozioni. È davvero importante parlarne e riflettere su ciò che provi. La sensazione di solitudine, anche quando si è circondati da persone, è più comune di quanto pensi. Può derivare da vari fattori, come la difficoltà di esprimere i propri sentimenti o la percezione che le relazioni non soddisfino le tue esigenze emotive. Spesso, chi si sforza di apparire "perfetto" o sempre positivo può sentirsi isolato, perché gli altri potrebbero non vedere il dolore che provi dentro di te e portare una maschera per tutto il giorno, abbassa molto le nostre energie diventando poi di fatto una fatica immane intrattenere rapporti.
La tua osservazione riguardo al fastidio verso le persone dopo un periodo di distanza potrebbe riflettere una sorta di meccanismo di difesa: quando ci sentiamo soli o vulnerabili, potremmo iniziare a mettere in discussione i nostri legami per proteggerci. Tuttavia, quando riattiviamo il contatto, queste sensazioni spesso svaniscono, evidenziando quanto tu abbia bisogno di connessioni autentiche. Sentirsi in colpa per le proprie emozioni è un pensiero comune, ma è importante ricordare che le tue esperienze sono valide. Non esiste una scala per misurare il "diritto" di sentirsi soli o tristi; ognuno ha il proprio vissuto e le proprie emozioni sono legittime. Potrebbe essere utile cercare un supporto per esplorare queste sensazioni più a fondo e trovare modi per costruire relazioni più significative. Ricorda che non sei sola in questo; ci sono persone pronte ad ascoltarti e a supportarti nel tuo percorso.
Se hai domande specifiche o vuoi esplorare ulteriormente qualche aspetto, resto a disposizione. Dott.ssa Anna Consalvo
La tua osservazione riguardo al fastidio verso le persone dopo un periodo di distanza potrebbe riflettere una sorta di meccanismo di difesa: quando ci sentiamo soli o vulnerabili, potremmo iniziare a mettere in discussione i nostri legami per proteggerci. Tuttavia, quando riattiviamo il contatto, queste sensazioni spesso svaniscono, evidenziando quanto tu abbia bisogno di connessioni autentiche. Sentirsi in colpa per le proprie emozioni è un pensiero comune, ma è importante ricordare che le tue esperienze sono valide. Non esiste una scala per misurare il "diritto" di sentirsi soli o tristi; ognuno ha il proprio vissuto e le proprie emozioni sono legittime. Potrebbe essere utile cercare un supporto per esplorare queste sensazioni più a fondo e trovare modi per costruire relazioni più significative. Ricorda che non sei sola in questo; ci sono persone pronte ad ascoltarti e a supportarti nel tuo percorso.
Se hai domande specifiche o vuoi esplorare ulteriormente qualche aspetto, resto a disposizione. Dott.ssa Anna Consalvo
Buonasera, questa sensazione "di solitudine"può derivare dalla difficoltà nel mostrarsi vulnerabili o nel comunicare i propri bisogni emotivi. Il desiderio di apparire sempre "perfetta" e la paura di aprirsi possono creare una barriera tra te e le persone intorno, impedendo una connessione profonda e autentica.
Il fatto che tu provi un certo fastidio verso le persone quando non le vedi da un po' può essere collegato al timore dell'abbandono o alla paura di essere delusa. È come se, inconsciamente, volessi proteggerti dal dolore di sentirti sola, spingendo gli altri via mentalmente, ma poi, una volta che li rivedi, il tuo bisogno di connessione riemerge.
Non devi sentirti in colpa per queste emozioni. Le tue sensazioni sono valide, e non significa che tu non apprezzi le relazioni che hai. A volte, il sentirsi soli può essere legato a un bisogno più profondo di connessione emotiva, che magari non viene soddisfatto pienamente, anche quando ci sono persone vicine.
Potrebbe essere utile esplorare questi aspetti con un professionista che possa aiutarti a capire meglio il tuo bisogno di vicinanza e autenticità nelle relazioni, magari utilizzando un approccio come le metodologie attive, che lavorano sull'espressione personale.
Cordiali saluti
Il fatto che tu provi un certo fastidio verso le persone quando non le vedi da un po' può essere collegato al timore dell'abbandono o alla paura di essere delusa. È come se, inconsciamente, volessi proteggerti dal dolore di sentirti sola, spingendo gli altri via mentalmente, ma poi, una volta che li rivedi, il tuo bisogno di connessione riemerge.
Non devi sentirti in colpa per queste emozioni. Le tue sensazioni sono valide, e non significa che tu non apprezzi le relazioni che hai. A volte, il sentirsi soli può essere legato a un bisogno più profondo di connessione emotiva, che magari non viene soddisfatto pienamente, anche quando ci sono persone vicine.
Potrebbe essere utile esplorare questi aspetti con un professionista che possa aiutarti a capire meglio il tuo bisogno di vicinanza e autenticità nelle relazioni, magari utilizzando un approccio come le metodologie attive, che lavorano sull'espressione personale.
Cordiali saluti
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera gentile Utente, da ciò che descrive, si percepisce un profondo senso di solitudine e un forte desiderio di connessione autentica con gli altri, che però sembra difficile da raggiungere. La sensazione di essere sola, anche quando è circondata da persone, è un tema molto comune in chi, come lei, tende a mostrarsi sempre perfetto agli occhi degli altri, nascondendo però i propri veri sentimenti e vulnerabilità.
È possibile che questa solitudine sia legata a un bisogno di essere vista e capita per chi è veramente, e non solo per ciò che dimostra esternamente. Quando si indossa una "maschera" per apparire sempre impeccabile, si corre il rischio che le persone non riescano a percepire i propri bisogni emotivi più profondi, e quindi non riescano a offrire quel sostegno che tanto si desidera.
Il fatto che si senta "in colpa" per queste sensazioni è un elemento significativo. Potrebbe indicare che lei tende a minimizzare i suoi bisogni emotivi, pensando che non siano giustificati o "abbastanza importanti". Tuttavia, è importante riconoscere che i suoi sentimenti sono legittimi e che non deve sentirsi in colpa per provare ciò che prova. Il bisogno di connessione e sostegno emotivo è umano e naturale, indipendentemente dalla quantità di persone che si hanno intorno.
Il fastidio che nota verso le persone da cui si allontana per un certo periodo potrebbe essere legato alla paura dell'abbandono o alla frustrazione di sentirsi emotivamente trascurata, anche se non è intenzionale da parte loro. Quando le relazioni non sembrano rispondere a questi bisogni profondi, è normale sentirsi delusi o irritati.
Le suggerirei di esplorare in terapia questi sentimenti di solitudine e la difficoltà a lasciarsi andare, che sembrano essere alla radice di questa sensazione di distacco. La terapia può offrirle uno spazio sicuro per esprimere e comprendere meglio le sue emozioni, permettendole di costruire relazioni più autentiche e gratificanti.
Se ha altre domande o desidera approfondire, sono a disposizione.
Dott. Luca Vocino
È possibile che questa solitudine sia legata a un bisogno di essere vista e capita per chi è veramente, e non solo per ciò che dimostra esternamente. Quando si indossa una "maschera" per apparire sempre impeccabile, si corre il rischio che le persone non riescano a percepire i propri bisogni emotivi più profondi, e quindi non riescano a offrire quel sostegno che tanto si desidera.
Il fatto che si senta "in colpa" per queste sensazioni è un elemento significativo. Potrebbe indicare che lei tende a minimizzare i suoi bisogni emotivi, pensando che non siano giustificati o "abbastanza importanti". Tuttavia, è importante riconoscere che i suoi sentimenti sono legittimi e che non deve sentirsi in colpa per provare ciò che prova. Il bisogno di connessione e sostegno emotivo è umano e naturale, indipendentemente dalla quantità di persone che si hanno intorno.
Il fastidio che nota verso le persone da cui si allontana per un certo periodo potrebbe essere legato alla paura dell'abbandono o alla frustrazione di sentirsi emotivamente trascurata, anche se non è intenzionale da parte loro. Quando le relazioni non sembrano rispondere a questi bisogni profondi, è normale sentirsi delusi o irritati.
Le suggerirei di esplorare in terapia questi sentimenti di solitudine e la difficoltà a lasciarsi andare, che sembrano essere alla radice di questa sensazione di distacco. La terapia può offrirle uno spazio sicuro per esprimere e comprendere meglio le sue emozioni, permettendole di costruire relazioni più autentiche e gratificanti.
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Buongiorno,
come prima cosa la ringrazio per aver condiviso i suoi pensieri e le sue emozioni. È fondamentale parlarne e riflettere su ciò che si prova.
Rispetto alla sensazione che descrive, il senso di solitudine, anche in mezzo agli altri, è più comune di quanto si pensi. Può derivare da diversi fattori, come la difficoltà di esprimere i propri sentimenti o la percezione che le relazioni non soddisfino le sue esigenze emotive. Chi si sforza di apparire "perfetto" o sempre positivo può sentirsi isolato, poiché gli altri non vedono il dolore interiore, e indossare una maschera può diventare estenuante.
La sua osservazione riguardo al fastidio verso le persone dopo un periodo di distanza potrebbe riflettere un meccanismo di difesa: quando ci si sente soli o vulnerabili, si tende a mettere in discussione i legami per proteggersi. Tuttavia, riattivando il contatto, queste sensazioni spesso svaniscono, rivelando il bisogno di connessioni autentiche. Sentirsi in colpa per le proprie emozioni è comune, ma è importante ricordare che le sue esperienze sono valide; ogni vissuto è unico e le emozioni sono sempre legittime.
Cercare supporto per esplorare queste sensazioni può aiutare a costruire relazioni più significative. Sono sicura che se si guarda intorno ci saranno persone pronte ad ascoltarla e sostenerla. Se ha domande o desidera approfondire, sono a disposizione.
Cordiali saluti, Arianna Rossi
come prima cosa la ringrazio per aver condiviso i suoi pensieri e le sue emozioni. È fondamentale parlarne e riflettere su ciò che si prova.
Rispetto alla sensazione che descrive, il senso di solitudine, anche in mezzo agli altri, è più comune di quanto si pensi. Può derivare da diversi fattori, come la difficoltà di esprimere i propri sentimenti o la percezione che le relazioni non soddisfino le sue esigenze emotive. Chi si sforza di apparire "perfetto" o sempre positivo può sentirsi isolato, poiché gli altri non vedono il dolore interiore, e indossare una maschera può diventare estenuante.
La sua osservazione riguardo al fastidio verso le persone dopo un periodo di distanza potrebbe riflettere un meccanismo di difesa: quando ci si sente soli o vulnerabili, si tende a mettere in discussione i legami per proteggersi. Tuttavia, riattivando il contatto, queste sensazioni spesso svaniscono, rivelando il bisogno di connessioni autentiche. Sentirsi in colpa per le proprie emozioni è comune, ma è importante ricordare che le sue esperienze sono valide; ogni vissuto è unico e le emozioni sono sempre legittime.
Cercare supporto per esplorare queste sensazioni può aiutare a costruire relazioni più significative. Sono sicura che se si guarda intorno ci saranno persone pronte ad ascoltarla e sostenerla. Se ha domande o desidera approfondire, sono a disposizione.
Cordiali saluti, Arianna Rossi
Carissima, mentre leggo le tua domanda sul senso di solitudine mi vengono in mente le parole: "Sai che si nasce soli e si muore solisti, ma per fortuna esisti..." della canzone Giovani Wannabe dei Pinguini Tattici Nucleari. E' vero che nasciamo soli, ma viviamo con gli altri in un mondo di relazioni in cui ogni individuo dà una accezione emotiva differente al proprio senso di solitudine. La letteratura scientifica, infatti, ha individuato tre tipi di solitudine: sociale, emotiva ed esistenziale. Sarebbe importante indagare quale tipologia corrisponde al tuo vissuto emozionale con l'aiuto di un professionista della salute mentale per pianificare un percorso ad hoc. Sono convinta che la solitudine sia un aspetto inevitabile e doloroso della condizione umana ma credo, tuttavia, che questa emozione possa essere lo strumento per far emergere importanti intuizioni per giungere ad una maggiore consapevolezza di sé. Ti auguro di ritrovare benessere e voglia di vivere la Vita. Lo meriti tu e tutti i ragazzi della tua età!!!
Dott.ssa Chiara Lagi
Dott.ssa Chiara Lagi
Ciao, io non credo che tu debba essere più grata dei rapporti che hai o lamentarti meno. Penso che la condizione che stai vivendo abbia delle ragioni per cui è presente. A17 anni le relazioni sono un elemento essenziale, fondamentale nella vita di un giovane. Per cui è comprensibile che sia presente un disagio se non vivi serenamente le relazioni sociali. Affermi di essere solitaria, Subito dopo descrivi un modo di stare in relazione nel quale gli altri sono presenti solo a livello superficiale ma non lo sono quando c'è una condizione profonda da parte tua. Come se non fossero interessati. Poi però affermi che cerchi di apparire sempre perfetta. Forse qui c'è una difesa in azione. E' possibile che tu voglia evitare di essere vista in difficoltà. e giudicata male per questo. Sarebbe da approfondire. Ti invito a riflettere su questo: pensi che gli altri possano avere facilmente un'opinione non bella di te? Nel caso, sarebbe comprensibile la tendenza a rimanere sola.
E' solo un ipotesi e probabilmente la questione è più articolata e meriterebbe una riflessione. Spero di aver dato un contributo.
Ti auguro ogni bene.
Ricevo in studio e online
Dott. Fabrizio Capra
E' solo un ipotesi e probabilmente la questione è più articolata e meriterebbe una riflessione. Spero di aver dato un contributo.
Ti auguro ogni bene.
Ricevo in studio e online
Dott. Fabrizio Capra
Buonasera, le relazioni sono parte integrante di ciò che ci muove nel mondo, che siano familiari, amicali, quindi il nostro modo di esperire la vita è fortemente influenzato da come ci sentiamo di fronte all'altro e come vediamo l'altro nei nostri confronti. Ognuno di noi struttura queste percezioni sin da piccolo attraverso le relazioni con le prime figure di riferimento. Lei si trova in una fase evolutiva di grandi cambiamenti e naturalmente si pone delle domande per cercare di alleviare la sua sofferenza. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a porsi domande mirate, conoscersi e avere maggiore consapevolezza di sé che le consentirebbe una libera scelta volta al suo benessere emotivo. Per ulteriori chiarimenti mi trova disponibile con le consulenze online.
Un caro saluto
Dott.ssa Chiara Cerqua
Un caro saluto
Dott.ssa Chiara Cerqua
Ciao, gentile utente, innanzitutto voglio complimentarmi con te per le tue capacità introspettive e per la tua sensibilità; mi fa piacere che tu, qui, sia stata capace di mostrarti per quella che sei e ti sei aperta rivelando le tue "fragilità". Mi dispiace molto per i tuoi sentimenti di solitudine, sai, a volte è normale sentirsi soli anche se si è circondati da persone che amiamo o che ci vogliono bene; probabilmente la solitudine che senti è un sentimento che viene da più lontano e che può derivare da un tuo vissuto del passato.
Non ti devi mai sentire in colpa per i tuoi sentimenti ma può esserti sicuramente di aiuto esplorarli e analizzarli con un professionista.
Hai un buon insight e penso che con un percorso di psicoterapia tu possa ritrovare la serenità che meriti e viverti le relazioni amicali e sentimentali in modo autentico, amorevole e in piena libertà. amore.
Un caro saluto
Dr.ssa Rosalia Bellavia
Non ti devi mai sentire in colpa per i tuoi sentimenti ma può esserti sicuramente di aiuto esplorarli e analizzarli con un professionista.
Hai un buon insight e penso che con un percorso di psicoterapia tu possa ritrovare la serenità che meriti e viverti le relazioni amicali e sentimentali in modo autentico, amorevole e in piena libertà. amore.
Un caro saluto
Dr.ssa Rosalia Bellavia
Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio. Penso che lei dica che è arrivato il momento di prendersi cura di sé perché è come se dal suo racconto si avesse l' impressione che finora si sia occupata degli altri. Penso sia arrivato il momento per lei di iniziare un percorso terapeutico in un setting strutturato. Da anni mi occupo di tematiche di solitudine e per quanto riguarda il mio approccio, solitamente faccio una prima call ben specifica sulla problematica che il mio cliente sta attraversando in quel momento a cui faccio seguire, se penso si possa costruire una buona alleanza, un percorso di psicoterapia. Cordialità dott. Gaetano Marino
Provare solitudine di fronte a determinate esperienze di vita è comune a moltissime persone, forse a tutte.
Lei ha un'età in cui è possibile scoprire questa dimensione e sentirsi disorientati.
Può avere senso qualche colloquio psicologico, utile per comprendere ciò che le accade, ciò che percepisce. Potrebbe farla stare meglio.
Lei ha un'età in cui è possibile scoprire questa dimensione e sentirsi disorientati.
Può avere senso qualche colloquio psicologico, utile per comprendere ciò che le accade, ciò che percepisce. Potrebbe farla stare meglio.
Carissima, comprendo il malessere che descrivi e la tua sensibilità e le domande che ti poni. Scegli un professionista col quale potrai confrontarti e vedrai che riuscirai a trasformare e riposizionarti in modo più equilibrato in questa vita a tratti faticosa ma anche meravigliosa.
Sei giovane e ritengo sia un tuo dovere vivere in armonia con te stessa.
Un abbraccio
Sei giovane e ritengo sia un tuo dovere vivere in armonia con te stessa.
Un abbraccio
Mi aggiungo ai colleghi, invitandoti a contattare una terapeuta per dare spazio al tuo disagio, non solo quello della solitudine, ma anche quello che esprimi nel voler essere sempre perfetta e come scrivi tu stessa, che non ti permette di creare rapporti autentici.
Gentilissima, dal suo racconto comprendo quanto a volte si possa sentire sola: ha un bel legame con suo fratello che tuttavia è andato via di casa, dei genitori con cui non sente di avere un buon rapporto, una buona amica e diversi compagni di scuola. Nonostante questo a volte si sente sola, come di non poter comunicare a fondo i suoi pensieri e sentimenti, di non poter chiedere un momento di ascolto prodondo e tende a manifestare al contrario di non aver bisogno di nulla. In particolare chiede che significato abbia il fatto che quando è lontana, ad esempio, dalla sua amica per vacanza, lei inizia a sviluppare pensieri negativi sulla persona in questione e fastidio. Pensieri ed emozioni che svaniscono con il riavvicinamento.
Con questi dati a disposizione posso dirle ciò che immagino: il sentimento di solitudine che prova spesso potrebbe essere la conseguenza di una mancanza di ascolto e comprensione emotiva che per diverse ragioni lei potrebbe aver vissuto nel suo ambiente familiare (discorso a parte per il fratello). Il fastidio che prova nelle distanze, una difesa dalle emozioni negative che emergono quando sente di essere assente nella mente dell'altro.
In tutti i casi, coltivare relazioni calde, in cui ci sia la possibilità di aprirsi all'altro e stringere rapporti di fiducia, potrebbe essere un buon antitodo alla solitudine. Sceglire come amici persone che sappiano dare ascolto alle emozioni senza giudicare e da parte sua cercare di aprirsi di piu' con gli altri. Esercizio che potrebbe iniziare a fare con un psicologo e all'interno di un gruppo di counseling o terapia di gruppo.
Un caro saluto. Dr.ssa Claudia Quaglieri
Con questi dati a disposizione posso dirle ciò che immagino: il sentimento di solitudine che prova spesso potrebbe essere la conseguenza di una mancanza di ascolto e comprensione emotiva che per diverse ragioni lei potrebbe aver vissuto nel suo ambiente familiare (discorso a parte per il fratello). Il fastidio che prova nelle distanze, una difesa dalle emozioni negative che emergono quando sente di essere assente nella mente dell'altro.
In tutti i casi, coltivare relazioni calde, in cui ci sia la possibilità di aprirsi all'altro e stringere rapporti di fiducia, potrebbe essere un buon antitodo alla solitudine. Sceglire come amici persone che sappiano dare ascolto alle emozioni senza giudicare e da parte sua cercare di aprirsi di piu' con gli altri. Esercizio che potrebbe iniziare a fare con un psicologo e all'interno di un gruppo di counseling o terapia di gruppo.
Un caro saluto. Dr.ssa Claudia Quaglieri
Ciao, forse mi sbaglio, ma ho la sensazione di averti già risposto diverso tempo fa, anche se non si trattava di questa problematica specifica. Mi dispiace molto che ti senta così e sarò felice di cercare di aiutarti. La tua esperienza di solitudine, nonostante la presenza di persone nella tua vita, è qualcosa di comune e complesso, e merita attenzione. A volte la solitudine non è tanto legata alla mancanza di persone intorno a noi, quanto alla difficoltà di sentirsi veramente compresi o connessi, anche quando si è in compagnia. La tua descrizione di voler apparire perfetta e non mostrare mai le tue vulnerabilità potrebbe essere una parte importante di questo processo. Quando ci sforziamo di mostrare solo il nostro lato migliore, può diventare difficile per gli altri capire come stiamo realmente, e così finiamo per sentirci soli, perché non siamo visti nella nostra autenticità. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, potremmo esplorare come i tuoi pensieri influenzano la tua percezione della solitudine e delle relazioni. Ad esempio, il pensiero di dover apparire perfetta in ogni situazione può generare un circolo di stress e frustrazione. Questo potrebbe portarti a credere che gli altri non siano lì per te quando ne hai bisogno, ma allo stesso tempo, può impedirti di chiedere aiuto o di aprirti davvero. Mi sembra anche che tu viva una sorta di conflitto interiore: da un lato, desideri connessione e sostegno emotivo, dall’altro, c'è una parte di te che tende a distanziarsi dalle persone e a "tenere dentro" i tuoi sentimenti, probabilmente per paura di mostrarti vulnerabile. Questo potrebbe spiegare perché, quando sei distante fisicamente da qualcuno, come nel caso della tua migliore amica durante le vacanze, inizi a percepire un leggero fastidio o a concentrarti sugli aspetti negativi della relazione. È come se il distacco alimentasse un meccanismo difensivo, spingendoti a creare una distanza anche emotiva per proteggerti dal dolore di sentirti sola. Questo meccanismo potrebbe essere spiegato come una sorta di evitamento esperienziale, in cui la mente cerca di ridurre il disagio concentrandosi sugli aspetti negativi, ma a lungo andare può contribuire a mantenere o addirittura peggiorare il senso di solitudine. Potrebbe essere utile provare a osservare questi pensieri in modo più distaccato, senza necessariamente considerarli verità assolute. A volte, i pensieri possono agire come "filtri", come lenti di occhiali che colorano la nostra visione del mondo, che ci fanno vedere le cose in un certo modo, ma non sempre riflettono la realtà. Riguardo al tuo dubbio se questa solitudine ti accompagni da sempre, è possibile che le tue prime esperienze di connessione e supporto emotivo abbiano influenzato il modo in cui oggi vivi le relazioni. Avere un fratello maggiore che è stato un punto di riferimento importante e che ora si è allontanato, potrebbe aver accentuato questo sentimento di solitudine, facendoti sentire come se avessi perso una parte del tuo sostegno emotivo. Anche se hai altri rapporti, come con i tuoi genitori, il fratello minore o la tua amica, potrebbe sembrarti che manchi qualcosa a livello di profondità emotiva, soprattutto se non ti senti in grado di condividere apertamente i tuoi sentimenti. È importante anche non giudicarti per il fatto che provi queste sensazioni di solitudine o fastidio. Il senso di colpa che descrivi (come se non fossi abbastanza grata per le relazioni che hai) può essere un ostacolo ulteriore. Non è necessario "meritarsi" il diritto di sentirsi soli o di avere bisogno di sostegno emotivo. Le tue emozioni sono valide, indipendentemente dalla situazione esterna, e meritano di essere esplorate senza giudizio. Un passo utile potrebbe essere quello di provare a gradualmente mostrarti più autentica con le persone che ti circondano, anche in piccole dosi. Può essere difficile all’inizio, soprattutto se sei abituata a mostrarti sempre forte e perfetta, ma potrebbe permettere agli altri di vederti davvero e di offrirti il sostegno che desideri. Se ti senti a tuo agio, potresti anche considerare un percorso di supporto psicologico per approfondire questi aspetti e lavorare su strategie che ti aiutino a sentirti più connessa e meno sola, non solo con gli altri ma anche con te stessa. Spero che queste riflessioni ti siano utili e, se avrai altre domande o vorrai condividere ulteriormente, sarò felice di aiutarti. Ti auguro il meglio. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno.
Chiedere aiuto e condividere agli altri, seppur emotivamente significativi, i propri stati mentali e vissuti emotivi può non essere semplice.
I legami di attaccamento, soprattutto quelli ai genitori, influenzano il rapporto con sè, con gli altri, come mi aspetto che gli altri rispondano a dei miei bisogni emotivi. Non solo, tali legami influenzano anche il modo con cui io cerco o meno aiuto, come regolo e condivido le mie emozioni.
A volte alcune persone si smazzano tutti i loro problemi da soli perchè hanno imparato a non dar fastidio dagli altri, pensano di essere un peso, oppure non sanno come leggersi e comunicare le proprie emozioni. O ancora, se non ho mai avuto esperienze in cui l'altro mi dà aiuto se io glielo chiedo, oppure mi vede star male e non se ne interessa, questo può impattare molto su di sè.
Mostrarsi vulnerabile invece può essere molto difficile, però a volte il prezzo poi è una profonda solitudine.
Elaborare i propri nuclei di sofferenza avviene attraverso la condivisione con l'altro, questo permette di costruire nuovi significati.
Mettersi in ascolto di quella solitudine insieme ad uno psicologo può essere un primo passo.
Rimango a sua disposizione, anche online, previo consenso genitoriale siccome ancora minorenne.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Chiedere aiuto e condividere agli altri, seppur emotivamente significativi, i propri stati mentali e vissuti emotivi può non essere semplice.
I legami di attaccamento, soprattutto quelli ai genitori, influenzano il rapporto con sè, con gli altri, come mi aspetto che gli altri rispondano a dei miei bisogni emotivi. Non solo, tali legami influenzano anche il modo con cui io cerco o meno aiuto, come regolo e condivido le mie emozioni.
A volte alcune persone si smazzano tutti i loro problemi da soli perchè hanno imparato a non dar fastidio dagli altri, pensano di essere un peso, oppure non sanno come leggersi e comunicare le proprie emozioni. O ancora, se non ho mai avuto esperienze in cui l'altro mi dà aiuto se io glielo chiedo, oppure mi vede star male e non se ne interessa, questo può impattare molto su di sè.
Mostrarsi vulnerabile invece può essere molto difficile, però a volte il prezzo poi è una profonda solitudine.
Elaborare i propri nuclei di sofferenza avviene attraverso la condivisione con l'altro, questo permette di costruire nuovi significati.
Mettersi in ascolto di quella solitudine insieme ad uno psicologo può essere un primo passo.
Rimango a sua disposizione, anche online, previo consenso genitoriale siccome ancora minorenne.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Credo sia necessario iniziare considerando che non esiste una realtà unica e oggettiva ma esiste una tua realtà. Il tuo sentirti sola non è qualcosa di cui vergognarsi, pentirsi o qualcosa di sbagliato ma un'informazione importante da sfruttare per cominciare un percorso psicologico che possa aiutarti. Ritengo che possa essere utile un approccio di tipo strategico per analizzare quale tipo di posizione assumi nelle relazioni che instauri e quali possano essere gli elementi di rottura da introdurre per dare il via ad un processo di cambiamento soddisfacente.
Dott. Tommaso Giovannetti
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Grazie per la condivisione. Innanzitutto non ti stai lamentando, stai solo esprimendo un tuo disagio e questo è un passo molto importante perchè ti permette di tirare fuori e di esternalizzare ciò che hai dentro. Se hai questa sensazione da tanto tempo chiediti da che cosa può essere stata scaturita? nel senso... chiediti se da piccola stavi mai da sola e questa cosa ti doveva andare bene anche se te non volevi...chiediti se da piccola è successo qualcosa per cui ti sei sentita abbandonata? e magari quando avrai trovato alcune risposte...potresti avere delle informazioni maggiore. Bisogna approfondire questa cosa cmq...ti consiglierei un percorso! grazie di avermi letto.
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