Buonasera, Sono una ragazza di 16 anni e sto riscontrando un problema da diverso tempo. Ho rapporto

19 risposte
Buonasera,
Sono una ragazza di 16 anni e sto riscontrando un problema da diverso tempo. Ho rapporto particolare con i miei genitori, infatti con mia madre parlo, ma neanche troppo, perché abbiamo diversi contrasti riguardo le nostre opinioni, però penso sia già un rapporto più normale (soprattutto essendo io adolescente, ci sta che ciano contrasti), invece con mio padre non parlo per niente. È sempre stato presente in casa, ma c'è proprio un distacco emotivo, non parliamo mai, è se serve qualcosa di prioritario (ad esempio se devo chiedere di uscire o altro), lo chiedo a mia madre che poi ne parla con lui e sempre lei torna a dirmi cosa lui ha detto. Ieri, però, è avvenuta una discussione tra noi, che in realtà, non è altro che lo sfogo di ciò che ho accumulato. Ero tornata da scuola, e dopo pranzo, come dolce praticamente, ho preso un gelato confezionato, e per la terza volta (lo aveva già fatto il giorno prima, durante il pomeriggio e poi la sera) mio padre ha commentato il mio comportamento dicendo che non ha senso mangiare il dolce a pranzo e poi fare anche merenda, e lo ha detto ridendo. Questo comportamento mi ha dato fastidio, ma sono stata in silenzio inizialmente, iniziai a fare un'espressione offesa, ma dopo la terza volta mi iniziava a dare troppo fastidio, così ieri pomeriggio ho risposto, parlando sempre con mia madre, nonostante abbia fatto capire che la cosa mi desse fastidio, rispondendo con un'altra battuta. Le ho spiegato che mi da fastidio che qualcuno giudichi le mie abitudini alimentari, facendomi sentire come se mangiassi troppo (anche perché non soffro di dca, ma comunque quando mi fanno questi commenti poi tendo a starci male ed a monitorare di più la mia alimentazione in modo ansioso). Le ho parlato, facendole notare che non è la prima volta che succede una situazione simile. Mia madre mi assicura che parlerà con lui e che non succederà più. Stamattina mi sono svegliata e mentre facevo colazione mio padre fa una battuta assolutamente normale, che non riguardava il cibo e che non mi dava fastidio, ma poi ha aggiunto la frase "almeno questo lo posso dire? No perché sembra che non si possa dire niente con lei" e lo ha detto sempre ridendo. Mi sono arrabbiata e pomeriggio ho parlato di questo con mia madre, e tende ancora a dire che quella di mio padre fosse solo ironia. Sono successi altri casi in cui alcuni loro comportamenti mi davano fastidio, lo facendo notare e dopo poco la situazione tornava come prima. Ad esempio, da quando ho circa 12 anni che odio farmi fare le foto da loro e mio padre è arrivato addirittura a farmele di nascosto. Iniziai una lite in cui feci cancellare tutte le mie foto, perché non volevano rispettare questa mia scelta assolutamente innocua che non limita la libertà di nessuno. Quando spiego a loro ciò che mi da fastidio mi sembra quasi che non capiscano, e sono consapevole che possa essere normale in un periodo come l'adolescenza, ma allo stesso tempo preferire che, seppur non capendo, non mettessero in atto questi comportamenti, perché poi mi fanno stare male. È da due giorno che per quella "battuta" sul cibo, ci rifletto continuamente e ieri ci sono stata malissimo. Non pretendo che loro capiscano, ma vorrei semplicemente che se io gli faccio notare che qualcosa non va bene per me, rispettino la mia scelta e si finirebbe lì la questione, invece di passare sempre io per quella permalosa. Mi da fastidio anche come mio padre non parli di me non niente e parla di me solo per dire queste cose, ed anche come mia madre rida anche lei alle sue battute oppure, dopo che le ho fatto notare il fastidio, cerca di buttare l'argomento in modo più leggero, solo perché non ha voglia di litigare con mio padre, in quanto non ritiene la situazione abbastanza importante. Vorrei capire se questa problematica è risolvibile o se sono davvero io quella troppo permalosa. A mia madre le ho anche detto che se davvero ci sono questi contrasti, potrebbe essere utile iniziare una percorso psicologico familiare ad esempio, ma ha preso questa proposta come una soluzione da non prendere in considerazione, in quanto pensa che non sia così grave.
Vi ringrazio.
Buona giornata
Gentilissima,
grazie per aver condiviso con me le tue esperienze e i tuoi sentimenti riguardo alla situazione con i tuoi genitori. È chiaro che stai affrontando una fase delicata e complessa della tua vita, e il tuo desiderio di migliorare la comunicazione all'interno della tua famiglia è assolutamente valido e importante.
Innanzitutto, voglio sottolineare che non sei "troppo permalosa". Le tue emozioni sono legittime e il fatto che tu ti senta a disagio a causa di commenti o comportamenti dei tuoi genitori mostra quanto sia importante per te essere rispettata e compresa. L'adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti e di ricerca dell'identità, e i rapporti familiari possono diventare fonte di tensione e conflitto, specialmente quando ci sono differenze di opinioni o di sensibilità.
È fondamentale poter esprimere come ti senti senza paura di essere giudicata. Potresti pensare a un momento tranquillo per parlare con tua madre e, se ti senti pronta, anche con tuo padre. Spiega che hai bisogno che i tuoi sentimenti vengano ascoltati e rispettati, non minimizzati.
Prova a comunicare in modo assertivo. Potresti dire qualcosa come: "Mi fa davvero male quando commentate le mie abitudini alimentari. Preferirei che evitaste di farlo, perché mi sento in difficoltà". Questo aiuta gli altri a capire meglio la tua posizione senza sentirsi attaccati.
Può essere utile anche discutere insieme l'importanza di rispettare le scelte altrui, incluso il cibo. A volte i genitori possono non essere consapevoli dell'impatto che le loro parole hanno.
È molto maturo da parte tua considerare l’idea di un percorso familiare. Se tua madre non è aperta a questa possibilità, potresti valutare di iniziare un percorso individuale. Un terapeuta può offrirti un supporto prezioso per navigare le tue emozioni e la tua situazione familiare.
È importante che i tuoi limiti vengano rispettati. Se dire "no" a certe situazioni o comportamenti ti fa sentire più protetta, è un passo importante per il tuo benessere emotivo.
Dedica del tempo a te stessa e cerca di investire in attività che ti facciano stare bene. Questo può aiutarti a gestire lo stress e a sentirti più forte nelle interazioni con gli altri.
Ricorda che i rapporti familiari richiedono tempo e impegno per migliorare. Non sei sola in questa situazione e ci sono risorse e supporto disponibili per aiutarti a navigare queste dinamiche. Ti incoraggio a continuare a cercare un dialogo aperto e onesto con i tuoi genitori, e non esitare a rivolgerti a professionisti se hai bisogno di supporto aggiuntivo.

Ti auguro il meglio e spero tu possa trovare un modo per migliorare la tua situazione familiare.
Rimango a completa disposizione. Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli

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Cara, la tua situazione riflette molte dinamiche tipiche dell’adolescenza dove le relazioni con i genitori, come hai detto anche tu, possono essere più conflittuali. Innanzitutto, hai evidenziato molto bene la sensazione di distacco emotivo con tuo padre e i contrasti con tua madre. Questi temi ci parlano di dinamiche familiari che, sebbene possano sembrare legate a episodi quotidiani come un commento o una battuta, toccano corde emotive molto più profonde. Ogni famiglia, del resto, vive in una sorta di "danza" di ruoli e comportamenti che spesso non vengono compresi appieno da chi ne fa parte, ma che influenzano intensamente il benessere emotivo di ciascuno. Quando tuo padre fa battute o commenti riguardo alle tue abitudini, come nel caso del cibo, sembra che queste tocchino aspetti sensibili per te, e che tu percepisca un giudizio implicito, anche se forse per lui è solo ironia. Il punto centrale qui non è tanto capire chi ha ragione, ma riconoscere che questi comportamenti ti fanno stare male. Capisco anche il tuo desiderio di un percorso psicologico familiare, questa è una proposta matura da parte tua, perché stai cercando una modalità per ristabilire l'armonia nel rapporto con i tuoi genitori. Tuttavia, il fatto che tua madre non veda la necessità di un supporto esterno non implica il fatto che tu non debba continuare a esprimere i tuoi bisogni e le tue necessità. La strada per il dialogo con i tuoi genitori potrebbe non essere facile, ma il primo passo è riconoscere il valore delle tue emozioni. Un caro saluto.
In attesa di una eventuale terapia familiare, potresti già fare una piccolissima cosa per migliorare la situazione.
Dopo pranzo, o cena, porta a tuo padre un caffé.
Se ti chiede il perché di questo nuovo è strano comportamento rispondigli che, così, ne avevi voglia, e evita lunghe spiegazioni.
Ogni giorno un caffé, senza troppe spiegazioni.
Un caro saluto.
Ciao, mi permetto di darti del tu vista la tua età. Non credo che la questione sia la tua possibile "permalosità", quanto capire che cosa ti scatta nel momento in cui papà fa queste battute. Trovo molto curioso il fatto che tra voi due non ci sia praticamente un rapporto e che le uniche forme di interazione siano mediate dalla mamma, anche per quanto riguarda i conflitti. Forse nemmeno a papà sta bene questa modalità? Forse questo è il suo modo per esprimere un malessere che sentite entrambi? Penso che la tua proposta di fare una terapia familiare sia in realtà calzante, oltre che coraggiosa. Potresti anche decidere di prendere tu l'iniziativa e cominciare un percorso personale, che sicuramente potrà aiutarti a mettere luce su queste dinamiche familiari. Rimango a disposizione nel caso in cui avessi bisogno. Un caro saluto, dott. Gianmarco Simeoni
Cara giovane utente, l'idea si una terapia famigliare mi pare significativa. Se i tuoi genitori sono disposti potrebbe essere un'idea per comprarvi meglio , ma forse nella fase evolutiva in cui sei potresti confrontarti con loro per sapere se ti sosterrebbero in un lavoro individuale. Un caro saluto, Giada
Buonasera, ritengo sia legittimo innervosirsi se non ci si sente visti e "approvati" ma solo criticati, almeno mi pare che sia questo ciò che provi. Ottima l'idea di fare un percorso familiare ma penso che sia lei a vedere che il dialogo è sempre per "tramite" e mai diretto. Inoltre sua madre non fa nulla affinché questa catena sia spezzata ma a sua volta lei non fa nulla per parlare con suo padre. Come mai? Cosa la blocca? Queste sarebbero domande proficue da cui partire. Se il suo bisogno di chiarezza fosse profondo, potrebbe richiedere ai suoi genitori di iniziare un percorso personale.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera,

La tua richiesta di aiuto e di comprensione è un passo molto importante, e desidero innanzitutto riconoscere il coraggio con cui hai condiviso le tue esperienze. L'adolescenza è un periodo di grande trasformazione e conflitti interni, e voglio complimentarmi per la tua apertura al dialogo.
Da quanto racconti, sembra che ci siano dinamiche familiari che ti fanno sentire incompresa e non rispettata, specialmente per quanto riguarda le tue scelte personali e le tue emozioni. È comprensibile che la ripetizione di commenti sul cibo possa influenzare negativamente il tuo rapporto con l'alimentazione e la tua autostima. La sensazione di non essere ascoltata o presa sul serio dai tuoi genitori può creare frustrazione e isolamento, e questi sentimenti meritano di essere esplorati più a fondo.
La comunicazione in famiglia è complessa, e a volte le nostre intenzioni non vengono comprese come speriamo. È evidente che desideri stabilire un dialogo aperto e rispettoso e che proponi idee come la terapia familiare, mostrando una grande maturità. Se tua madre non è attualmente aperta a questa soluzione, potrebbe essere utile continuare a esprimere i tuoi sentimenti e la tua volontà di comprendere e migliorare la situazione.
Le riflessioni che stai facendo, sulle tue interazioni con tuo padre e sui comportamenti che ti disturbano, sono fondamentali per il tuo percorso di crescita. Non è una questione di essere "permalosa", ma di aver bisogno di stabilire confini che rispettino le tue emozioni e le tue scelte.
In questo momento, potrebbe essere utile esplorare strategie di comunicazione per esprimere i tuoi bisogni in modo chiaro e assertivo, affinché tu possa essere ascoltata senza sentirti fraintesa. Anche il coinvolgimento di un professionista, come uno psicologo, potrebbe offrirti uno spazio sicuro per elaborare i tuoi sentimenti e le tue esperienze.
Ti assicuro che è possibile lavorare su questi temi e migliorarli nel tempo. Hai fatto un grande passo aprendo questa discussione e ti invito a continuare a cercare un dialogo costruttivo. Sono qui per supportarti e porterò con me ciò che hai condiviso: è un tema delicato da affrontare e merita attenzione.
Ti ringrazio per la tua sincerità e ti auguro una buona giornata, piena di riflessioni positive.
Salve,
È chiaro che la situazione con i tuoi genitori ti sta causando un forte disagio emotivo, e mi dispiace che tu ti senta così incompresa e frustrata. Le dinamiche familiari, specialmente durante l’adolescenza, possono essere particolarmente complicate, e spesso i genitori non si rendono conto dell'impatto che i loro commenti o atteggiamenti possono avere.

La sensazione di essere criticata, soprattutto quando si tratta di qualcosa di personale come le abitudini alimentari, è molto comprensibile. Anche se i tuoi genitori potrebbero non avere cattive intenzioni, le loro battute e commenti sembrano ferirti, ed è importante riconoscerlo. Il fatto che poi, quando provi a esprimere il tuo disagio, vieni derisa o minimizzata, probabilmente amplifica la tua frustrazione e ti fa sentire non ascoltata.

Hai fatto bene a esprimere il tuo fastidio e a proporre la possibilità di un percorso psicologico familiare, il che dimostra maturità e una chiara volontà di risolvere il problema in modo costruttivo. È comprensibile che tua madre possa vedere la situazione diversamente, ma ciò non toglie valore al tuo vissuto.

Essere definiti "permalosi" in queste situazioni è molto comune, ma questo non significa che i tuoi sentimenti siano meno validi. Ciò che senti è reale e merita attenzione e rispetto. In un contesto familiare, è importante che i confini personali, come il tuo diritto di non voler essere fotografata o di non essere presa in giro riguardo al cibo, vengano rispettati.

Anche se potrebbe essere difficile, ti invito a continuare a comunicare con i tuoi genitori in modo chiaro e rispettoso, cercando magari momenti tranquilli in cui discutere di come ti senti senza entrare subito in una dinamica di scontro. Spesso, un approccio calmo e assertivo può portare a una maggiore comprensione.

Se ritieni che la situazione continui a crearti disagio, potrebbe essere utile cercare di coinvolgere un consulente scolastico o una figura professionale esterna per trovare uno spazio neutrale di dialogo. E non preoccuparti: chiedere aiuto non significa che la situazione sia "troppo grave", ma piuttosto che vuoi affrontarla in modo sano e costruttivo.

Ti auguro di trovare serenità e sono a disposizione per qualsiasi altra domanda.
Buongiorno,
la psicoterapia familiare in molti casi può migliorare la comunicazione tra i membri di una famiglia. Nel vostro caso, sembra ci sia una forte conflittualità tra lei e suo padre, con sua madre nel ruolo di intermediario. Ne riparli apertamente con loro, uno specialista potrebbe aiutarvi ad uscire da una situazione fonte di disagio che vi accompagna già da troppo tempo.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Ciao,

Capisco la tua frustrazione, è difficile quando non ti senti ascoltata e rispettata nei tuoi confini. Non sei affatto "troppo permalosa": è normale sentirsi a disagio quando qualcuno giudica o invade il tuo spazio personale. I tuoi sentimenti sono validi, e hai tutto il diritto di chiedere rispetto, anche se i tuoi genitori non sempre capiscono il tuo punto di vista.

Prova a parlare ancora con tua madre, spiegandole quanto è importante per te sentirti ascoltata. L'idea di un supporto familiare è ottima, ma se per ora non è possibile, potresti valutare un supporto individuale per aiutarti a gestire queste situazioni. Ricorda che ciò che senti è importante e merita attenzione.
Ti ricordo che i tuoi sentimenti sono importanti e resto a disposizione per qualsiasi altra domanda.
Ti auguro il meglio.
D.ssa Raileanu


Il fatto di non ricordare episodi significativi della tua vita potrebbe essere legato a diverse cause. A volte, la mente "dimentica" determinati episodi per proteggersi da emozioni faticose o traumatiche. Ognuno ha una storia unica e, con l’aiuto di un professionista esperto, potrai comprendere pienamente ciò che sta accadendo. Questa condizione di amnesia che può essere esplorata e affrontata attraverso tecniche specifiche, come l’IPNOSI clinica. L'ipnosi è una tecnica terapeutica che permette di accedere a livelli più profondi della mente, dove si trovano ricordi ed emozioni che possono essere difficili da raggiungere in uno stato di veglia. Spesso, la mente inconscia trattiene informazioni o esperienze che, per vari motivi, non sono accessibili in modo cosciente. Attraverso l'ipnosi, possiamo lavorare in modo graduale e sicuro per accedere a quei ricordi, senza che tu ti senta sopraffatta. Questo stato di profondo rilassamento permette alla mente di superare le barriere emotive che possono aver bloccato o rimosso alcuni ricordi. In altre parole, l'ipnosi ti mette in condizione di esplorare il tuo passato in maniera più serena e controllata. Per quanto riguarda la tua preoccupazione di essere una brava madre: il fatto che ti poni questa domanda dimostra quanto tu sia attenta e premurosa. Il lavoro che stai facendo e farai su te stessa attraverso la terapia è un segno di grande responsabilità e amore non solo verso te stessa ma anche verso tuo figlio.
Ciao gentile utente, sei giovane e battagliera. Questo è un segno di vitalità. Rispetto alla situazione che prospetti, forse potrebbe essere un po' estrema la terapia familiare, ma indubbiamente la comunicazione fra voi andrebbe migliorata, evitando le triangolazioni. Se con un discorso calmo e motivato non vedi modificarsi le cose, potresti parlarne con uno psicologo, quello scolastico ad esempio se c'è nella tua scuola. Ti faccio in bocca al lupo, un caro saluto dott.ssa Silvia Ragni
Cara utente, nonostante la tua giovane età hai descritto molto bene le dinamiche che avvengono tra te e i tuoi genitori e mi hai fatto arrivare tutta la tua sofferenza.
E' vero che alcune discussioni che descrivi sono tipiche dei conflitti e delle incomprensioni che si hanno in adolescenza con i genitori ma la cosa che mi colpisce di te è il tuo desiderio di essere vista e compresa soprattutto da tuo padre. Sarebbe bello e anche utile se si convincessero a fare degli incontri familiari in cui, con l'aiuto di uno psicoterapeuta, potreste imparare un modo diverso di comunicare e tu avresti il sostegno per potergli dire delle cose che da sola non riesci a fare; se non puoi convincerli prova a iniziare tu un percorso individuale perchè non è mai troppo presto per prendersi cura di se stessi e per farsi aiutare. Ti auguro di trovare l'aiuto che cerchi.
Se avessi bisogno di altri chiarimenti non esitare a contattarmi. MA
Carissima,

grazie per aver condiviso apertamente la tua esperienza e i sentimenti che stai vivendo. È evidente che stai attraversando una fase complessa, in cui le dinamiche familiari e il tuo bisogno di essere compresa e rispettata giocano un ruolo molto importante. Mi dispiace che tu ti senta incompresa e che le tue emozioni non vengano sempre riconosciute, soprattutto in un periodo delicato come l’adolescenza, dove il bisogno di autonomia e di rispetto per i propri confini personali diventa centrale.

Il tuo desiderio di essere ascoltata, non giudicata e rispettata nelle tue scelte è assolutamente legittimo. Quando fai notare che certi commenti o comportamenti ti fanno sentire a disagio, è importante che i tuoi genitori prendano sul serio il tuo punto di vista, anche se potrebbe non coincidere con il loro. Non sei affatto "troppo permalosa". Stai semplicemente cercando di stabilire dei confini e di proteggere il tuo benessere emotivo. Le tue reazioni, soprattutto riguardo ai commenti sul cibo, dimostrano quanto sia importante per te sentirti al sicuro e non giudicata, specialmente su un tema così delicato.

Spesso, le battute o l'ironia, seppur fatte in modo leggero, possono toccare corde profonde, soprattutto quando si ripetono. Se senti che questi commenti ti fanno stare male e ti portano a monitorare la tua alimentazione in modo ansioso, è comprensibile che tu voglia evitare che si ripetano. Il fatto che tu abbia comunicato questo alla tua mamma è un ottimo segnale: hai chiaramente espresso il tuo disagio, e questo è un passo molto importante verso la risoluzione del problema.

Per quanto riguarda il rapporto con tuo padre, sembra che ci sia una distanza emotiva che ti fa soffrire. Anche qui, è comprensibile che tu desideri una relazione più aperta e rispettosa, in cui lui non comunichi solo attraverso battute o commenti. È probabile che lui non si renda conto di quanto queste situazioni ti tocchino emotivamente, e che abbia bisogno di tempo e confronto per comprendere come le sue parole e azioni influiscono su di te.

La tua idea di proporre una consulenza psicologica familiare è molto saggia. A volte, avere un mediatore neutrale come un terapeuta può aiutare a facilitare il dialogo e a far emergere questioni che, all'interno della famiglia, potrebbero essere difficili da affrontare senza l’aiuto di un professionista. Anche se tua madre al momento non sembra aperta a questa possibilità, ciò non significa che la tua proposta sia errata o fuori luogo. Spesso i genitori tendono a minimizzare le difficoltà emotive o relazionali, non perché non vogliano aiutare, ma perché non sanno come affrontarle o non le vedono con la stessa intensità con cui le vivi tu.

Se i tuoi genitori non sono pronti ad affrontare un percorso terapeutico familiare, potrebbe essere utile per te cercare comunque uno spazio di supporto individuale, dove tu possa sentirti ascoltata e guidata nel trovare modi per gestire il disagio che provi e migliorare la comunicazione con loro.

La tua sensibilità e la tua consapevolezza sono qualità molto preziose. Non sei "troppo permalosa", stai solo cercando di proteggere il tuo benessere, ed è importante continuare a farlo. Se sentirai il bisogno di un ulteriore confronto o di un consiglio, sono a tua disposizione.

Un caro saluto,
Dott.ssa Camilla Persico
Buongiorno, la sua riflessione è molto importante e tocca aspetti profondi del rapporto con i suoi genitori, specialmente con suo padre. È comprensibile che si senta ferita quando i suoi sentimenti non vengono riconosciuti, anche se le battute possono sembrare leggere o scherzose. Questi momenti, specie durante l'adolescenza, possono creare un senso di incomprensione e frustrazione, alimentando il disagio. La sua proposta di un supporto psicologico familiare è molto matura, poiché potrebbe favorire una comunicazione più chiara e rispettosa. L'essere considerata "permalosa" è spesso una reazione difensiva che sminuisce i suoi sentimenti, ma il suo desiderio di rispetto è assolutamente legittimo. Rimango a disposizione per un consulto, qualora lo ritenga utile. Dott.ssa Cristina Borghetti Psicologa
Cara utente, da quanto hai condiviso mi arriva molto forte l'immagine di una ragazza poco "vista", nelle proprie ragioni, nei propri confini e nelle battaglie interiori che fanno parte del delicato periodo dell'adolescenza.
Mi arriva l'immagine di un gigantesco muro tra te e tuo padre, con una madre che fa come da messaggero: il detto dice "ambasciator non porta pena" ma, così facendo, non permette a chi è coinvolto di confrontarsi autenticamente nelle emozioni. Forse questo filtro non è molto funzionale, probabilmente mette in difficoltà un po' tutti, tua madre compresa, che si barcamena da una parte all'altra di questo muro, sentendo di non potersi "schierare" e finendo con lo stare nel mezzo in un modo poco supportivo per te.
Mi chiedo quale sia il freno che non ti permette di comunicare direttamente con tuo padre: perché la tua voce non può arrivare a lui senza l'aiuto di qualcuno?
Mi colpisce molto, nella lettura delle tue parole, come torni spesso la convinzione che sia normale avere contrasti e incomprensioni perché ora sei nel periodo dell'adolescenza: ti metti sulle spalle un'enorme responsabilità sulla possibilità di essere compresa, come se questa dipendesse unicamente da te. E' vero che chi spiega le proprie ragioni ha la responsabilità di esporle al meglio delle sue possibilità...ma lo stesso vale anche per chi ascolta.
Chiudo questa mia risposta rassicurandoti sul fatto che non sei "troppo permalosa": una ragazza che chiede di essere ascoltata e capita non starà mai chiedendo troppo.
Un caro saluto. Rimango a disposizione. Dott.ssa Federica Bertucci
Buongiorno, la situazione appare piuttosto complessa per essere affrontata in modo esaustivo in questo contesta. Cercando di non dare ragione o torto a nessuno perchè non abbiamo sufficienti informazioni suggerirei di intraprendere un percorso di psicoterapia famigliare per lavorare sulle vostre dinamiche, se non dovesse essere possibile potresti comunque trarre giovamento da un percorso individuale. Per quanto riguarda la difficoltà/assenza di comunicazione mi sembra che anche tu faccia parecchia fatica, tant'è che ti rivolgi a tua madre per far arrivare le cose a tuo padre. Questa modalità va cambiata. Secondariamente sembrereste tutti un pò troppo concentrati su voi stessi e relative esigenze. Prendo l'esempio delle foto, ci può stare non avere troppo piacere ad essere fotografati ma sembra una pretesa eccessiva quella di dare istruzioni in merito al fatto di non esserlo mai. Sembra che la mediazione non venga nemmeno presa in considerazione.
Buongiorno, comprendo pienamente le tue difficoltà, sicuramente si è strutturata un'abitudine negativa in famiglia ovvero il parlarsi tramite una terza persona, nel caso tua madre. La terapia famigliare o una terapia tua individuale potrebbero sicuramente essere importanti in questo periodo, prova a condividerne le necessità con la mamma che ad oggi sembra essere la figura che più ti ascolta. Ove tu riuscissi sarebbe importante poterti permettere di parlare direttamente a papà iniziando da cose di poco conto così da sperimentare entrambi, su argomenti poco carichi emotivamente, un nuovo modo di relazionarsi tra voi. Spero di esserti stata utile seppur brevemente. Un caro saluto.
Buongiorno, dalla situazione che descrive emergono difficoltà relazionali interne alla dinamica familiare che vanno ad incidere sul suo livello di benessere personale.
La problematica è risolvibile, non credo sia una questione di permalosità, penso ci siano delle tematiche che andrebbero approfondite per comprendere meglio come riuscire a gestire tale situazione relazionale/comunicativa.
La proposta di una terapia familiare potrebbe essere un’idea valida, ma credo sia necessario prima un approfondimento anche telefonico prima di decidere quale tipologia di percorso sia più adatto ed utile alla sua situazione.
Il mio approccio è di orientamento sistemico-relazionale, per spiegarle, si fonda sulla consapevolezza che il benessere psicologico di una persona sia strettamente collegato alle relazioni che intrattiene con gli altri. La terapia sistemico-relazionale si basa sull’idea che il cambiamento non avviene solo a livello individuale, ma è influenzato e spesso determinato dalle dinamiche all'interno del sistema di relazioni in cui una persona è inserita.
Ritengo che questo approccio potrebbe essere utile per esplorare più a fondo le questioni che sta affrontando e riporta. Svolgo e sono formata sia per colloqui individuali, di coppia che familiari.
Se desidera approfondire questi temi, sono disponibile per un confronto. Le sedute si svolgono online, consentendoci di lavorare insieme indipendentemente da dove si trova.
Spero di esserle stata utile,
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Ginevra Pieri

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