Buonasera, sono una ragazza con sindrome di borderline diagnosticata. Vi spiego. Parte tutto dall'in

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Buonasera, sono una ragazza con sindrome di borderline diagnosticata. Vi spiego. Parte tutto dall'inizio della mia adolescenza quando mia madre, alcolista, inizia a diventare verbalmente e a volte fisicamente aggressiva. Mio padre, vivendo in casa ma con cui non ho rapporto, vedendomi sempre depressa ma non rendendosi conto, mi dice frasi come "Fai schifo" e "Non farai mai nulla nella vita". Si può immaginare quanto tutto questo mi abbia segnato. Ne ho risentito fisicamente anche da parte mia, mi sono chiusa nel mio mondo, ho fatto molti errori, ho perso fiducia nel mondo esterno in cui vedo più i fattori positivi che negativi, con una società a cui non sento di appartenere, ho perso interesse nelle cose comuni, ho difficoltà ad esternare i miei sentimenti e le mie emozioni e sentirmi pienamente in connessione con qualcuno. Sono consapevole di tutto, e lo vivo con un costante senso di colpa e pensieri suicidi, inoltre ho una seria paura di invecchiare, della serie che preferirei morire prima di invecchiare. Nel complesso posso dire che se sto vivendo è maggiormente per la mia passione. Con il corso del tempo ho imparato a nascondere questi pensieri e stati d'animo, anche se è difficile e quando sono da sola sento sempre il contrasto con quello che mi circonda e a volte non mi sembra di vivere in un posto reale. Ho continuamente paura di sbagliare e di essere giudicata e abbandonata dalle persone e anche se cerco di distaccarmi da questo, il loop mentale arriva sempre. Inoltre volta che vedo ad es. in tv belle scene di famiglia non riesco a trattenere le lacrime. Aggrava il fatto che sono dovuta tornare dai miei. Ho esplosioni d'ira nelle discussioni con mio padre, con cui il rapporto con il tempo è migliorato ma io sento come un muro che non riesco a oltrepassare (inoltre continua a dire certe frasi) e quando mi arrabbio ed esplode il mio dolore mi scontro con violenza con questo muro e poi mi sento davvero male. So che mi direte di iniziare un percorso, che avevo iniziato ma non ho finito, al momento non posso permettermelo ma è mia intenzione. Quello che vi chiedo è un consiglio per una persona affetta da questo disturbo consapevolmente, su cosa potrebbe fare magari per non sfociare così tanto in pensieri paranoici, per riuscire a farsi più forza e migliorare. Grazie in anticipo
Buongiorno, il fatto di essere stati diagnosticati e di avere dato un nome alla sofferenza, ai fini terapeutici non fa una grande differenza; la fa per il clinico o il diagnosta, ma non per Lei. Come a volte ho già detto su questo portale, non esistono consigli o ricette per lenire l'angoscia, se non quello che lei già ha anticipato: inizi o continui un percorso con un terapeuta qualificato.
Potrà così indagare quelli che chiama "pensieri paranoici"; cosa suscita la sua rabbia; rompere la ripetizione che mette in scacco la sua voglia di cambiamento.
E' possibile rivolgersi a diversi sportelli di ascolto, pubblici o privati, per intraprendere un percorso o gratuitamente o pagando una cifra proporzionata alle proprie possibilità economiche.

Un caro saluto,

mg

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Buongiorno, purtoppo diagnosi e consapevolezza non sono sinonimi. Ma, soprattutto, non aprono le porte del cambiamento. Quando abbiamo dei vissuti radicati di sofferenza, rabbia, frustrazione e ci sentiamo un po' in credito con la vita non sempre riusciamo a contenere la nostra impulsività, che spesso sfocia in comportamenti che non fanno che alimentare, come in una profezia che si autoavvera, la percezione che abbiamo di noi stessi e degli altri. Riprendere il percorso psicologico interrotto o rivolgersi ad altri, anche a costi molto contenuti e ugualmente validi dal punto di vista professionale, è una strada che potrebbe ricominciare a pensare: una prima risposta per "farsi più forza e migliorare". Un cordiale saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Salve, il suo racconto è ricchissimo di particolari e chiaramente la prima cosa che le consiglierei è quella di rivolgersi ad un professionista ma, da come scrive, non se lo può permettere.
Ha mai provato nei consultori? Ci sono alcune strutture in cui si paga veramente poco lo psicologo.
Inoltre, cerchi di capire se c'è qualche professionista che può venire incontro alle sue esigenze economiche.
Per qualsiasi cosa sono qui.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve come lei ha già capito dalla sua storia, la sua sofferenza e disagio nascono all'interno della sua famiglia. Provi, se già non lo è, a rendersi autonoma economicamente per potersi vivere la sua vita per conto proprio. L'interruzione della psicoterapia sicuramente non la aiuta, cerchi un terapeuta o pubblico o con tariffe agevolate che la possano aiutare.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Buongiorno, le diagnosi cliniche sono delle etichette. Lei è riuscita a descrivere la sua sofferenza che c'è dietro a quella etichetta che le è stata data e io sono più interessato alla prima che alla seconda. Su quello che ha scritto ci sarebbe molto che vorrei chiederle e molte cose che vorrei approfondire con lei. La soluzione magica io non la ho e piuttosto che darle un consiglio senza prima avere numerose informazioni, ad esempio la sua età, le posso proporre intanto di contattarmi gratuitamente al telefono e di vedere insieme come fare. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno. Purtroppo anche se si è molto consapevoli questo non è sufficiente ad elaborare profondamente vissuti tanto dolorosi e a trovare stabilità. Lei aveva intrapreso la strada giusta, quella di un percorso psicologico. Esistono molte realtà nelle quali è possibile essere seguiti a prezzi accessibili. Consultori, Onlus, centri clinici a prezzi sociali, spazi di consultazione a prezzi calmierati. Si dia la possibilità di stare bene e cerchi la realtà più vicina a lei, dove essere seguita. Un caro saluto
Cara utente, comprendo il suo bisogno di risposte e soluzioni. Non esistono ricette o formule immediate per darle sollievo, mi dispiace. La situazione che descrive è complessa e ricca di vissuti, l'unico modo per concedersi di stare meglio è una psicoterapia. Se non ha la possibilità economica può comunque rivolgersi ad un consultorio o ad associazioni con prezzi sociali, se ha bisogno mi chiami pure, sarò felice di poterla aiutare.
Dott.ssa Federica Leonardi
Buongiorno, non esistono consigli su come sollevarsi dall'angoscia, l'importante è affrontare i vissuti dolorosi, anche se non è facile! Continui il percorso terapeutico al fine di migliorare la qualità della sua vita o si rivolga ad un servizio pubblico. Cordiali saluti. Resto a sua disposizione. Dottoressa Barbara Gizzi
Buonasera, nella sua domanda non ci scrive la sua età e perchè non sta lavorando, è chiaro che se non si sente libera economicamente essere dipendente dalla famiglia le abbassa la sua autostima. Quindi dovrebbe trovarsi un lavoro e cercare di ricominciare il percorso terapeutico che aveva già iniziato, per elaborare i traumi subiti, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve. Come molti colleghi le hanno suggerito ricominciare un percorso psicologico e è l'unica cosa che le permette di trovare sollievo dalla sua sofferenza. Non vi sono scorciatoie. Le modalità di accesso ad una terapia a cifre accessibili esistono. Le faccio i miei migliori auguri per un futuro piu sereno e felice. Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli Psicologo e Psicoterapeuta.
Gentile utente, ricevere delle etichette diagnostiche non serve di sicuro a lei, come a nessun altro paziente. Purtroppo vige ancora, nel nostro modo di pensare, l'idea che si possa "fare" qualcosa ; che ci siano ricette o prassi che attuate consentano di cambiare vissuti, sentimenti e percezioni. Chiaramente non è possibile. Mi dispiace che lei non abbia proseguito il suo percorso di psicoterapia ma ci sono consultori ai quali può rivolgersi. Intanto se può, trovi un lavoro che le piaccia e che le consenta di essere economicamente autonoma e magari più soddisfatta di sé stessa. Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno. Al di là della diagnosi ha descritto talmente bene il suo disagio che l'emozione che si prova leggendo, non può che essere di tristezza. Se le è possibile non abbandoni il percorso, perché solo lì potrà incanalare nella direzione giusta il suo problema.

Le auguro una buona giornata

MT
Gentile utente di miodottore,
ho letto molto attentamente quanto da lei scritto.
E' inevitabile consigliare in questi casi di rivolgersi ad uno specialista. In virtù dei suoi problemi economici ha provato a rivolgere la sua domanda presso una struttura sanitaria pubblica? Ci sono alcune strutture in cui si paga solo il ticket per fare poi dei colloqui di psicoterapia individuale.
Per qualsiasi altra info a scopo orientativo non esiti a contattarmi.
Un caro Saluto
Dott. Diego Ferrara
Carissima, già il fatto che ti sei aperta e hai descritto la tua vita piuttosto difficile è un enorme passo in avanti, un processo verso la guarigione.
Si comprende che hai un forte desiderio di cambiare la tua vita; e questo è già terapeutico.
Per quanto mi riguarda, mi puoi contattare al telefono gratuitamente.
Se posso esserti utile, ti darò qualche consiglio per intraprendere un percorso psicologico con spese limitate.
Dr.ssa Claudia Sposini
Salve,
intanto grazie per aver condiviso il suo vissuto. Immagino che non sia stato semplice farlo.
L'unico consiglio che mi sento di darle è quello di iniziare un nuovo percorso, e forse prima di questo, anche se mi rendo conto che non è semplice farlo, dovrebbe cercare di ottenere un minimo di autonomia economica dalla sua famiglia.
Esistono anche consultori, e sedute dal costo molto contenuto che intanto possono darle un pò di sollievo.
Un caro saluto,
MMM
Carissima rivolgiti ad un servizio pubblico che abbia sia psicoterapeuta sia medico psichiatra.
Cerca di non pensare al passato ma investi le tue energie per costuirti un futuro e per volerti bene. Questo è il primo passo. Buona fortuna.
Cara ragazza buongiorno, è riuscita a trasmettere molto bene lo stato del suo disagio. Prima di tutto posso dirle che la diagnosi è sicuramente utile, ma non è tutto, il disturbo è parte di lei, ma lei non è il disturbo! È qualcosa con cui è possibile conviverci e che non è detto che le impedirà di avere una vita felice ed appagante.
Intanto mi pare di capire che attualmente vive con i suoi genitori, in un ambiente con alcune difficoltà e poca comprensione del suo stato. LE consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia familiare con degli obiettivi precisi. Prima di tutto, non so se è stato fatto, ma occorre fare psicoeducazione a lei e ai suoi genitori riguardo il disturbo borderline di personalità, affinché possiate imparare a capire il perché di alcuni comportamenti, di una sensibilità che a volte può essere avvertita da lei e all'esterno come "eccessiva", in pratica imparare a contestualizzare e capire. Tale terapia dovrà essere volta anche a creare consapevolezza di quanto alcuni problemi personali e dinamiche disfunzionali (di tutta la famiglia) abbiano ripercussioni sul clima familiare e quindi sulla vita di ognuno di voi, imparare ad ascoltare e capire.
Infine un piccolo consiglio personale, so che è facile cedere alla ruminazione di propri errori e alla paura di sbagliare, ma non dimentichi che lei è un essere umano. Una creatura magnificamente fallibile per natura. Gli errori fanno parte di noi, del nostro percorso, sta solo a lei cercare di considerarli come un punto di arrivo o un punto di partenza per qualcosa di nuovo, di migliore. Impari a dare agli errori il giusto peso, difficilmente saranno questione di vita o di morte, e molto spesso sarà possibile fare qualcosa per correggerli o rimediare. Non abbia quindi paura di sbagliare, e per gli errori passati... perdoni se stessa, nessuno potrà farlo al posto suo. Cari saluti.
Salve, mi spiace per il disagio espresso. Ritengo importante dirle due cose: la prima è che, al fine di aiutarla a comprendere il suo disturbo e ad elaborare eventi traumatici del suo passato, è fondamentale avviare una psicoterapia che vada ad indagare cause e fattori di mantenimento della sintomatologia espressa; l'altro aspetto da considerare è che l'espressione molto marcata delle proprie emozioni ed i frequenti cambi di umore sono tipici del disturbo borderline dunque la psicoterapia le servirà anche a trovare modalità funzionali per esprimere i suoi stati emotivi.
Provi nei consultori oppure sul suo territorio la presenza di centri con tariffe calmierate. Tenga presente, comunque, che, come me, molti professionisti cercano di adattare le tariffe considerando situazioni particolari e periodo storico attuale, nel limiti del possibile. Dunque, provi a cercare anche su questo portale un professionista adatto alle sue esigenze.
Cordialmente, dott. FDL
Salve, la situazione che racconta è molto preoccupante, perchè l'ambiente in cui ha vissuto e in cui vive ancora influisce molto negativamente sul suo stato di salute mentale e fisica. Non è sola in questo, purtroppo e proprio per questo può chiedere aiuto. Pensi anche al servizio pubblico dell'asl o ai centri anti violenza della sua zona, anche se è figlia può ricevere assistenza psicologica, essere accompagnata in un percorso e piano piano magari progettare un futuro migliore per sè stessa. Saluti!
Cara utente,
quello che riporta nella sua domanda è un vissuto molto doloroso da sostenere, soprattutto da soli.
Un primo consiglio che vorrei darle è di iniziare a pensare a se stessa con un po' di gentilezza e compassione, cercando di dare voce a a quella parte di lei che è interessata a prendersi cura di sè per il semplice motivo di voler stare bene e non per migliorarsi. Imparare a non giudicarsi e ricordarsi che sbagliare fa parte dell'esperienza umana di tutti e per quanto non piaccia non dice nulla sulla qualità o bontà della sua persona.
Imparare con dolcezza a comprendere che cosa esattamente le genera tutto questo caos di emozioni è un altro elemento che la potrà certamente aiutare a governare un mondo emotivo, che è vissuto così forte da fare paura.
Se in questo momento non può permettersi una terapia privata potrebbe chiedere ai Centri di Salute Mentale della sua città per una presa in carico, cosa che le consiglio a prescindere dalle sue possibilità economiche perchè può diventare un punto su cui contare nel lungo viaggio della vita. Potrebbe anche informarsi su terapie online che possono essere più facilmente scontate.
Si ricordi che i pensieri, per quanto brutti, dolorosi e frequenti sono e rimangono solo pensieri e molte volte stiamo male proprio perchè ci dimentichiamo di vivere nel presente e rimaniamo attaccati a pensieri che ci ricordano i dolori passati e le paure future.
Nel suo caso la terapia potrebbe davvero cambiarle la vita, si fidi del suo intuito quando la spinge a intraprendere questo percorso ricordandosi che avrà a che fare con un altro essere umano e potrebbe essere il primo campo in cui sperimentarsi veramente per quella che è.
Le auguro di trovare la sua strada e che possa fare pace con il suo passato.
Un caro saluto

Martina Cimatti
Buona sera caro utente, credo sia importante, indipendentemente dalle diagnosi ricevute, che occorra prendersi cura di se stessi senza timore e con fiducia. Trovi un/una bravo/a professionista e si affidi. Un caro saluto Luciana Reginato
Salve cara utente, capisco il suo desiderio di trovare “scorciatoie” alla sofferenza che sta vivendo, ma in realtà l’unico modo utile per prendersene cura è ricominciare un percorso di psicoterapia. Se ha necessità di tenere presente l’aspetto economico tanga presente che nel territorio locale sono disponibili diversi servizi gratuiti o comunque a prezzi accessibili. Le faccio i miei migliori auguri. Un caro saluto, dott.ssa Tamara Muratore
Buongiorno, purtroppo essere consapevoli di un problema non aiuta, senza l'aiuto di un professionista. Credo anzi che faccia si che lei si senta etichettata, senza possibilità di analizzare insieme ad un terapeuta ciò che avviene dentro di lei, e poter trovare delle strategie per stare meglio. Provi a sentire i consultori della sua zona, potrà trovare dei validissimi psicologi, e sentirsi accolta e aiutata a comprendere le sue emozioni e conseguenti reazioni. Saluti
Dott.ssa Valentina Maccioni
Gentile utente, come si è già accorto lei, la sua sofferenza e il suo disagio hanno origine all'interno del suo nucleo familiare. Non le consiglio di interrompere la terapia, piuttosto chieda uno sconto al suo terapeuta di fiducia o al limite si rivolga a uno psicologo dipendente pubblico che l'aiuterà ad avere un'indipendenza propria.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu
Gentile,
seguo con attenzione la sua sofferenza. Il disturbo di cui parla è complesso dal punto di vista emotivo ma soprattutto relazionale, tuttavia non deve diventare l'unica dimensione sulla quale identificarsi. Focalizzarsi su un'etichetta diagnostica piuttosto che sulla persona, come caso unico e individuale, è sempre limitante ed il rischio poi diventa quello di considerarsi e descriversi interamente come una paziente border e non come persona unica e irripetibile. Purtroppo non esiste una soluzione a priori e univoca per, così dire, "guarire". Un percorso di psicoterapia, infatti, è utile per ricondurre la sofferenza ad un contesto personale, approfondire e conoscere al meglio i suoi modi di essere, solo in tal caso si può impostare un cambiamento per lei efficace. Mi sento inoltre di aggiungere che la psicoterapia è sempre un percorso attivo da parte del paziente che non deve rassegnarsi dietro ad un'etichetta diagnostica ma motivarsi al raggiungimento di determinati obiettivi che si prefissa.
Gentile utente le sue parole descrivono una situazione molto complessa e la semplice diagnosi di disturbo borderline non sembra sufficiente in quanto molto altro emerge nel suo racconto. Sono certamente presenti traumi che l’hanno segnata profondamente. Quello che personalmente più mi preoccupa sono i suoi pensieri suicidari. Purtroppo non può affrontare tutto da sola, le serve l’aiuto di uno specialista. Qualora lei avesse problemi a livello economico che le impediscono di intraprendere una terapia le consiglierei di rivolgersi al Centro di Salute Mentale (CSM) dell’ASL più vicina a lei in quanto lì troverebbe costi molto ridotti rispetto al settore privato. Potrebbe anche provare a cercare uno psicologo a cui spiegare che al momento non ha molta disponibilità economica e stabilire con lui un tariffario che possa maggiormente venire in contro alle sue necessità. Purtroppo, come già detto, la sua è una situazione molto difficile e complicata, non solo per lei ma per chiunque altro si trovasse a viverla. Spero di esserle stato d'aiuto.

Distinti saluti, Dott. Morgione Massimo
Gentile utente, come ha scritto lei stessa avrebbe bisogno di un professionista che possa aiutarla a gestire tutta questa sofferenza, dai pensieri rimuginativi alle forte emozioni di rabbia o chiusura che prova. Da quanto scritto non possiamo sapere quanti ha ne in quale regione vive. Ma se le va di contattarmi in privato potrei aiutarla a trovare il servizio pubblico più accessibile alle sue esigenze in maniera del tutto gratuita. Capisco che a volte sia molto difficile anche solo trovare il professionista di cui si ha bisogno.
Le mando un caloroso saluto.
Dott.ssa Noemi Vassetti
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Buonasera, mi spiace molto per il disagio e la sofferenza che sta provando. Necessita rivolgersi a uno specialista. Per questioni di costi può eventualmente valutare di rivolgersi al centro di salute mentale presso l'ASL della sua zona. Un caro saluto. Dottoressa Sonia Ghislanzoni.
Gentilissima utente, La tua esperienza è complessa e profonda, e comprendere la tua situazione richiede una prospettiva sistemico-relazionale, che pone l'accento sulle dinamiche tra le persone e il contesto in cui viviamo. È chiaro che il tuo vissuto è influenzato sia dalla tua storia familiare che dalle relazioni attuali, e ci sono alcuni punti da considerare.
Riconoscimento del contesto familiare: È importante capire che la tua sofferenza è strettamente legata alle dinamiche relazionali con i tuoi genitori. Le esperienze di abuso verbale e fisico, così come l’alcolismo di tua madre, hanno creato un ambiente familiare complesso e spesso traumatizzante. È comprensibile che tu possa sentirti intrappolata in questo contesto, sia fisicamente che emotivamente.
L'importanza della comunicazione: Sembra che tu abbia una difficoltà nell'esprimere i tuoi sentimenti e la tua vulnerabilità. Questo è comune nelle persone con una storia simile alla tua. Potresti provare a trovare modalità di comunicazione che ti permettano di esprimere il tuo stato d’animo senza sentirti sopraffatta. Tenere un diario, per esempio, potrebbe aiutarti a chiarire i tuoi pensieri e le tue emozioni prima di comunicarli agli altri.
Costruire reti di supporto: Essere in contatto con persone che possono comprendere la tua situazione è fondamentale. Potresti cercare gruppi di supporto, sia in persona che online, dove condividere le tue esperienze e sentirti meno sola. La connessione con altri può ridurre il senso di isolamento e aiutarti a sentirti parte di una comunità.
Tecniche di gestione delle emozioni: Quando hai esplosioni d’ira o sentimenti di grande tristezza, prova a trovare tecniche che ti aiutino a regolare queste emozioni. Tecniche di respirazione, meditazione, o esercizi di consapevolezza possono essere strumenti utili per affrontare momenti di crisi. Questi metodi possono anche aiutarti a distaccarti dai pensieri paranoici e a ritrovare una certa calma interiore.
Affrontare la paura dell’abbandono: La paura di essere giudicata e abbandonata è comune in persone con sindrome borderline. Potresti riflettere su quali esperienze passate alimentano questa paura e cercare di distinguere tra il passato e il presente. Imparare a fidarti di nuove relazioni e a costruire legami più sani è un passo importante, anche se può sembrare intimidatorio.
Priorità al benessere: È bello che tu abbia una passione che ti mantiene motivata. Individua ciò che ti fa sentire bene e dedicaci del tempo. Questo può essere un modo per ricostruire la tua autostima e cercare di vedere il mondo con una lente più positiva.
Infine, la tua intenzione di intraprendere un percorso terapeutico è fondamentale. Anche se non puoi permettertelo ora, considera di esplorare risorse locali, come servizi di salute mentale a basso costo, o anche terapie di gruppo, che potrebbero essere più accessibili. La consapevolezza è un grande passo in avanti; continua a costruire su di essa e non perdere di vista i tuoi obiettivi di miglioramento e crescita personale. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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Sicuramente, come lei stessa ha colto, è fondamentale un percorso terapeutico, riponendo la fiducia in una persona che la possa aiutare a ricostruire dentro di sé una base sicura, che negli anni è stata sempre svalutata e disprezzata.
Tuttavia, banalmente potrebbe investire la "passione" di cui parlava, verso di lei. Concedendosi la possibilità di stare con se stessa con qualcosa o qualcuno che la fa stare bene. Riscoprendo nel tempo il gusto di se, rassicurando e smentendo le svalutazioni ricevute da sua madre, che in modo o nell'altro si sono impresse dentro di lei e continuano a rimbombare.
Gentile Utente, la sua storia è molto toccante e comprendo quanto possa essere difficile per lei vivere costantemente a contatto con tutta questa sofferenza e dolore. Le situazioni che descrive e le difficoltà che presenta sono molteplici e complesse e posso comprendere la richiesta di consigli e indicazioni per trovare sollievo e cercare di migliorare. Le assicuro che mi piacerebbe molto poter dare una risposta alla sua domanda e offrirle un aiuto per farle fronteggiare i suoi pensieri disturbanti, purtroppo però, come immagina, non mi è possibile. Riporta di essere a conoscenza della sua diagnosi ed è consapevole di come si manifestano le sue difficoltà e dove hanno avuto origine, ma questo di per sé non è abbastanza per poter da sola affrontare la sua sofferenza. Il consiglio migliore che le posso dare è proprio quello di rivolgersi a una figura professionale che la possa aiutare a gestire i suoi vissuti, le sue emozioni e la possa indirizzare verso il perseguimento di una vita più serena ed equilibrata. Se presenta difficoltà di natura economica può provare a considerare l’idea di rivolgersi a centri o associazioni che erogano servizi psicologici a tariffa calmierata. Stare meglio è possibile e lei certamente, come ogni altro essere umano, merita di stare bene. Purtroppo però non esistono formule magiche o consigli preconfezionati e solo attraverso un percorso avrà la possibilità di imparare a gestire il proprio malessere. Un caro saluto, dott.ssa Ambra Marzoli.
Mi hai raccontato di un vissuto davvero doloroso e complesso, e non posso che riconoscere il coraggio che dimostri nell'essere così lucida e consapevole rispetto alla tua condizione e al tuo passato. Portarsi dentro il peso di quelle esperienze e convivere con i sintomi che descrivi richiede una forza immensa. Sei qui, stai cercando aiuto, e già questo è un passo importante.

Il disturbo borderline è spesso una risposta a traumi profondi, specialmente quelli legati all'infanzia, e il modo in cui descrivi le tue esperienze riflette il dolore di aver cercato amore e protezione, trovando invece rifiuto, critica e violenza. È comprensibile che tu possa sentirti disconnessa dal mondo e dagli altri, quasi come se vivessi in una realtà separata.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a gestire questi momenti difficili, in attesa di poter riprendere un percorso terapeutico:

Grounding e tecniche di consapevolezza: Quando ti senti intrappolata in un "loop mentale" o inizi a dissociarti dalla realtà, può aiutarti fare esercizi che ti riportino al presente. Prova a concentrarti su ciò che puoi sentire, vedere, toccare intorno a te in quel momento. Ad esempio, tieni in mano un oggetto con una texture particolare o ascolta la tua musica preferita, concentrandoti solo sui suoni.

Scrivere i tuoi pensieri: Spesso, mettere nero su bianco ciò che provi può aiutarti a dare forma al caos interno. Potresti anche provare a scrivere lettere (senza necessariamente inviarle) ai tuoi genitori, esprimendo tutto ciò che senti, senza censure. È un modo per sfogarti e alleggerire il carico emotivo.

Pratica dell’auto-compassione: Ti colpevolizzi molto per i tuoi sentimenti e le tue reazioni, ma prova a ricordare che la tua rabbia, il tuo dolore, il tuo desiderio di proteggerti sono risposte umane a ferite profonde. Prendersi cura di sé è difficile quando sei abituata a ricevere giudizi negativi. Forse potresti iniziare con piccoli gesti di gentilezza verso te stessa, anche solo concederti dei momenti in cui fare qualcosa che ti piace senza sensi di colpa.

Trovare piccole ancore di significato: Mi hai detto che la tua passione è ciò che ti tiene in vita. Coltivare ciò che ti appassiona può essere un’ancora potente, una piccola luce anche nei momenti più bui. C'è un'attività, un hobby, una creatività che puoi esplorare per esprimere ciò che senti?

Questi sono solo suggerimenti temporanei, ma potrebbero aiutarti a non sentirti completamente sopraffatta nei momenti di crisi. E so che non è la stessa cosa, ma se non puoi permetterti una terapia in questo momento, ci sono anche servizi di supporto psicologico online, gruppi di ascolto gratuiti o linee telefoniche che offrono consulenze anonime.

Come ti senti all'idea di provare alcune di queste strategie per cercare un po' di sollievo nel frattempo?
Ti auguro buona fortuna

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Valentina Lucia Miglietta

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