Buonasera sono un ragazzo ho 25 anni. Soffro da alcuni anni di pensiero ossessivo. Purtroppo quest

23 risposte
Buonasera sono un ragazzo ho 25 anni.
Soffro da alcuni anni di pensiero ossessivo.
Purtroppo questa situazione in questo momento mi sta facendo soffrire molto e non riesco a vederne un'uscita.
Sto affrontando questo problema con una psicologa, lei lavora con la tecnica dell'EMDR.
Io oltre al pensiero ossessivo avrei anche altri problemi normali (ovvero problemi che possono capitare a tutti nella vita) che dovrei risolvere e affrontare in terapia.
Però per il poco tempo a disposizione non riesco mai ad affrontare tutto.
Quindi volevo chiedere, se fosse sbagliato intraprendere 2 percorsi di psicoterapia uno finalizzato a risolvere il probelma principale ovvero i miei pensieri ossessivi e negativi che mi fanno star male e somatizzare sul corpo.
Mentre un'altro piu finalizzato a risolvere o perlomeno affrontare i problemi come ansia sociale, bassa autostima, problemi relazionali ecc..
Faccio questa domanda perchè mi rendo conto che ogni settimana le cose che ho da dire alla psicologa sono tantissime e spesso non riesco nemmeno a dirle tutte per il poco tempo a disposizione e perchè anche l'EMDR richiede almeno 15 minuti di seduta.
Inoltre non so quando la psicologa attuale mi possa aiutare sugli altri problemi normali per questo l'idea di fare 2 percorsi separati.
Prima però volevo chiedere se fosse un'idea sbagliata oppure se fosse una cosa fattibile.
Anche proprio per quanto riguarda la psicoterapia stessa
Grazie mille in anticipo per il tempo da voi dedicato a questo messaggio e per eventuali consigli.
Gentile utente,
solitamente l'EMDR viene utilizzata per il trattamento dei traumi, metodologia per cui la tecnica è nata. Dovrei comprendere meglio la sua situazione per poter dare risposta alle sue domande. Per i pensieri ossessivi gli approcci brevi strategici e cognitivo comportamentali sono tra quelli più efficaci. Se vuole approfondire la invito a prenotare un primo colloquio gratuito.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

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Buonasera, fare due percorsi psicoterapeutici non è mai auspicabile, rischia di creare confusione soprattutto in lei. Le consiglierei di provare a comunicare i suoi dubbi alla sua attuale psicoterapeuta e verificare con lei un possibile diverso bilanciamento della vostra relazione. Un saluto
Buonasera, non è facile quando si è in una situazione di sovraccarico emotivo riuscire a canalizzare tutti i contenuti nel tempo della seduta, comprendo la frustrazione e il dubbio rispetto alla possibilità di intraprendere un ulteriore percorso. Tuttavia, mi sentirei di consigliarle di affrontare questa difficoltà con la sua attuale terapeuta, concedendosi di dare priorità a questo vissuto che richiede senz'altro di avere uno spazio di ascolto. Tenga conto che le necessità e il disagio che vengono portati in terapia possono modificarsi durante il percorso, è assolutamente lecito che l'obiettivo iniziale (e di conseguenza, magari, la tecnica impiegata), si trasformi o lasci spazio ad un nuovo bisogno che prima era meno pressante\meno chiaro. Un saluto!
Buonasera, comprendo il suo stato di sofferenza. Le posso dire che il disturbo ossessivo presenta delle comorbilità con altri disturbi compresa l'ansia sociale e la bassa autostima. Secondo me dovrebbe parlarne con la sua psicoterapeuta e prendere in considerazione l'idea di intraprendere un eventuale percorso sempre con lei. Inoltre, è consigliabile che la segua un solo professionista altrimenti rischia di confondersi, perché ognuno ha un diverso modo di lavorare. Un caro saluto.
Buongiorno. È auspicabile evitare pasticci: una appropriata psicoterapia le consente di affrontare quegli aspetti di sé che sente di risolvere e che, ad una attenta analisi, potrebbero rivelarsi collegati ai sintomi che riferisce. SG
Buonasera, capisco la sua domanda e la voglio rassicurare rispetto al fatto che quando si sta facendo un percorso di terapia sono presenti questi momenti. Ci si sente come un fiume in piena che deve essere in qualche modo arginato o comunque guidato. La relazione terapeutica in questo cammino è di fondamentale importanza e per tale ragione le suggerisco di porre queste stesse domande alla sua terapeuta in modo da riformulare insieme il vostro percorso e poter fare i dovuti approfondimenti.
Cordialmente
Dott.ssa Chiara Cerqua
Buonasera!
Intraprendere un percorso psicologico comporta lo sviluppo di un vincolo fiduciario con il professionista con cui ci si rapporta e, parallelamente, una attiva messa in gioco di sé.
Intraprendere due percorsi contemporaneamente può creare confusione, impedendo al paziente di focalizzarsi attivamente sulle proprie problematiche.
Il mio consiglio è di esternare i suoi dubbi alla professionista che la sta seguendo per valutare insieme lei il prosieguo del vostro rapporto.
Le auguro di fare chiarezza e di intraprendere un percorso di consapevolezza di sé e del valore della sua vita.
Barbara Felcini
Gentile utente, intraprendere due percorsi terapeutici potrebbe essere confusivo e non aiutare nella risoluzione delle problematiche. Le suggerisco di condividere con la psicologa questa sua riflessione per eventualmente concordare una cadenza delle sedute differente e valutare l' efficacia della tecnica per le problematiche evidenziate. Cordialmente, dr.ssa Melodia
Gentile utente,
L’EMDR nasce per trattare i traumi e far sì che questi diventino neutri e non ci facciano più male. Ovviamente, la frequenza e la durata sono a discrezione della collega che ovviamente conosce la sua situazione meglio di chiunque altro.
Intraprendere due percorsi di psicoterapia non è auspicabile poiché abbiamo tanti approcci ed ognuno ha le proprie tecniche, di conseguenza si rischia di colludere con la terapia.
Solitamente, per i pensieri ossessivi si tende ad utilizzare un approccio cognitivo-comportamentale per mettere in atto una ristrutturazione cognitiva e modificarli, cercando di sgonfiarne la portata. Se ha questi dubbi, ad ogni modo, le consiglio caldamente di confrontarsi con la sua terapeuta per poter lavorare al meglio. C’è un concetto, all’interno della terapia, che è più importante di qualsiasi tecnica: l’alleanza terapeutica. Finché non si crea quella, la terapia potrebbe non essere al 100% funzionale.
Rimango a disposizione per un colloquio.
Dott.ssa Veronica Pacifici
Buonasera,

Grazie per aver condiviso con me le sue preoccupazioni. Capisco che affrontare pensieri ossessivi e altre difficoltà personali possa essere molto impegnativo, e che il tempo limitato in terapia possa far sembrare difficile riuscire a parlare di tutto.

Intraprendere due percorsi di psicoterapia contemporaneamente può sembrare una soluzione, ma potrebbe non essere consigliabile. Gestire due terapie diverse potrebbe causare confusione e sovraccarico emotivo, rendendo più difficile concentrarsi sui progressi.

È importante prima affrontare e lavorare sui problemi più urgenti, come i pensieri ossessivi, attraverso il percorso attuale con la sua psicologa. Una volta che questi iniziano a migliorare, sarà più facile concentrarsi su altri aspetti come l'ansia sociale, la bassa autostima e i problemi relazionali.

La invito a discutere con la sua psicologa delle sue priorità e delle sue preoccupazioni riguardo al tempo. Potreste trovare insieme una strategia per gestire meglio le sedute e affrontare gradualmente tutti i temi che le stanno a cuore.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o supporto.

Un caro saluto
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

 Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la sua situazione.
E' molto faticoso convivere con pensieri ossessivi e gestire anche altre preoccupazioni della vita quotidiana e vorrei riconoscere e sottolineare il suo impegno nel cercare soluzioni per migliorare il suo benessere.
Leggo del suo desiderio di affrontare sia il problema dei pensieri ossessivi sia altre problematiche come l'ansia sociale, la bassa autostima e i problemi relazionali, e del suo dubbio circa l'idea di intraprendere 2 percorsi di terapia in contemporanea.
Personalmente le sconsiglierei questa soluzione: la sovrapposizione di 2 terapie diverse potrebbe portare a confusione, sovraccarico emotivo e difficoltà a integrare i progressi fatti in ciascun percorso.

Le suggerisco invece di considerare una ristrutturazione del suo attuale percorso terapeutico. Potrebbe provare a discutere apertamente con la sua psicologa delle sue preoccupazioni riguardo al tempo limitato e della necessità di affrontare più aspetti della sua vita. Potrebbe essere utile rivedere insieme le priorità della terapia e trovare un equilibrio che permetta di lavorare sia sui pensieri ossessivi sia sugli altri problemi che la preoccupano.
Inoltre, se sente che l'approccio attuale non la sta aiutando come sperava, potrebbe essere utile valutare un cambio di professionista. Ogni psicologo ha metodi e approcci diversi e trovare quello giusto per lei è fondamentale.
La invito a riflettere su queste domande:
-Qual è il motivo principale per cui sta considerando due percorsi separati? È una questione di tempo, di efficacia o di altro?
-Quali aspetti della sua vita ritiene più urgenti da affrontare in questo momento?
-Come si sente riguardo all'approccio EMDR? Ha notato miglioramenti specifici o sente che potrebbe non essere il metodo più adatto per lei?
-Ha esplorato tutte le possibilità con la sua attuale psicologa riguardo all'integrazione di altre problematiche nella terapia?
-Quale percezione ha delle sue sessioni attuali? Sente che il suo benessere generale sta migliorando nel tempo?
-Come si immagina una terapia ideale che possa aiutarla a gestire sia i pensieri ossessivi sia gli altri problemi?

Rispondere a queste domande potrebbe aiutarla a fare chiarezza sui suoi bisogni e sulle prossime azioni da intraprendere. È importante trovare un approccio che la faccia sentire ascoltato e supportato in ogni aspetto della sua vita..

Se ha bisogno di ulteriori informazioni o se sente che necessita di un cambio di rotta o di un nuovo punto di vista, sono pronta ad ascoltarla.
Un caro saluto, dott.ssa Carlotta Soldan
Gentile Utente, si coglie in questo suo pensiero la forte motivazione ad uscire dalla situazione che sta attraversando. Nelle terapie i contenuti affrontabili sono potenzialmente infiniti e in seduta il vincolo temporale non permette l'esaurimento degli stessi ma una loro selezione, che è comunque indicativa. Forse all'inizio del percorso le sue necessità erano diverse da quelle di ora e sta iniziando a porsi delle domande in merito. In generale però è buona norma non intraprendere due percorsi contemporaneamente per evitare di creare confusione non solo a livello di contenuti (psy1 dice una cosa e psy2 un’altra) ma anche di relazione. I percorsi psicologici infatti presuppongono un lavoro costante anche sulla/attraverso la relazione terapeutica, che va quindi tutelata. Consideri inoltre che noi siamo unità composte da tantissimi "pezzettini" tra loro in interazione e dunque ogni aspetto del Sè risulta intimamente collegato agli altri (in questo caso i pensieri ossessivi, le somatizzazioni, l'ansia sociale, la bassa autostima, le difficoltà relazionali). Affronti i suoi dubbi legittimi con la terapeuta che la sta seguendo, ricordando che la stessa è tenuta a segnalarle altre possibilità nel caso lo ritenesse opportuno. Nella speranza che la situazione possa risolversi al meglio, le auguro. una buona giornata. Saluti. Dott.ssa E.B.
Gentile utente, comprendo il suo desiderio e la sua volontà di stare meglio. Ciò che mi viene da dirle è che per prima cosa espliciterei questa sua difficoltà (tanto materiale, poco tempo, pensiero di due percorsi psicologici) alla sua psicologa, credo che sia un tema importante da affrontare. Inoltre mantenere due percorsi psicologici con due diversi terapeuti in parallelo è, per quanto mi riguarda, da escludere. Porterebbe probabilmente tanta confusione e renderebbe più complicato il lavoro per tutti. Potrebbe valutare con la sua attuale terapeuta se, visto il tanto materiale da elaborare, non sia il caso di vedersi due volte a settimana. Infine mi verrebbe di consigliarle di avere fiducia in voi e in quello che state facendo insieme. Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Grazie per aver condiviso la tua situazione. Datti fiducia e dai fiducia alla tua terapeuta sul processo che sta avvenendo. Poterle parlare apertamente fa parte dell’aprisi, compresi i tuoi dubbi ed eventuali perplessità. Questi percorsi funzionano quando c’è collaborazione su un obiettivo condiviso. Se poi, dopo un tempo concordato che permette l’efficacia della tecnica, ti rendi conto che desideri esplorare anche altro, fallo pure, senza però sovrapporre due approcci. Ti porterebbe solo confusione. Nel frattempo puoi eventualmente dedicarti ad altri metodi efficaci e che non si sovrappongono a ciò che stai già facendo. Per esempio prendendoti cura della tua alimentazione e o a muovere il corpo in modo da tenerlo attivo e in salute. Mi auguro possa esserti stata di aiuto. Buon proseguimento! Dott.ssa Simona Vanetti
Buongiorno a te. Il tuo pensiero è assolutamente funzionale. Se senti il desiderio di contattare un altro esperto fallo. Nel caso volessi provare un primo incontro gratuito non esitare a contattarmi,
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Caro utente, grazie per questa tua condivisione: i pensieri ossessivi possono essere davvero disturbanti. Con la terapia, potrai trovarne sollievo proprio perché imparerai ad accoglierli e lasciarli andare, imparerai che i pensieri passano come i treni, anche se tu non vorresti. Oltre questo, descrivi anche altre difficoltà che riscontri nella vita quotidiana. Come molti pazienti riportano, sembra che il tempo della seduta non sia mai sufficiente ed è comune questo vissuto. Se può piacerti l’idea, un valido strumento è la scrittura tra una seduta e l’altra (ad esempio potresti scrivere un diario, un quaderno…), parlane con il/la tuo/a psi! Per l'idea di intraprendere un secondo percorso, ti suggerisco di portare proprio questa tematica nella stanza delle parole: con il professionista potrai condividere ciò che senti mancante ed insieme valuterete su quali aspetti senti la necessità di focalizzare l’attenzione primariamente. Un saluto! Dott.ssa Giorgia Signorini
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso su questa piattaforma le sue difficoltà. Comprendo che certe volte 50/60 minuti di colloquio possono essere davvero pochi. Io le consiglierei di condividere con la sua psicologa la difficoltà che riscontra a dover racchiudere in questo tempo tutto ciò di cui vorrebbe parlare con lei, al fine di poter trovare una soluzione adatta. Ad esempio, si potrebbe valutare di fare due sessioni a settimana o ancora fare un colloquio di 90 minuti. Inoltre, la sua psicologa si occupa di EMDR, ma è appunto una psicologa e in quanto tale può aiutarla ad affrontare le difficoltà quotidiane che dice di vivere. Sta a lei paziente decidere di volta in volta cosa mettere nel campo e su cosa lavorare, sospendendo momentaneamente il lavoro in corso dalle precedenti sedute, per poi riprenderlo. Il colloquio viene gestito affrontando volta per volta quello che è presente ed emerge nel "qui ed ora" di quel preciso momento. Comprendo che potrebbe essere complesso riuscire a mettere a fuoco ciò, il mio consiglio è di parlarne con la sua psicologa che sicuramente sarà in grado di aiutarlo a fare chiarezza su cosa lavorare e quando farlo. Sicuramente intraprendere due percorsi in contemporanea è sconsigliabile dal mio punto di vista e le comporterebbe solo una grande confusione.
Dott.ssa Anna Asia Forino
Buongiorno, le sue riflessioni sono molto interessanti e secondo il mio parere sarebbe proprio utile portarle nella stanza di terapia e parlarne con la psicologa che la sta seguendo. Magari così può scoprire cose nuove su di sé e poi eventualmente decidere cosa fare.
Un saluto
Dott.ssa Stefania Rubiero
Buongiorno, come già anticipato anche dagli altri colleghi, suggerisco di non intraprendere più percorsi di psicoterapia in contemporanea; piuttosto, parli con la sua attuale psicologa e condivida con lei le sue fatiche, così da cooperare per una buona riuscita del suo percorso, che per essere efficace dovrà rappresentare un abito sartoriale costruito su misura per lei. Il suo feedback sarà utile alla collega per comprendere le urgenze per lei e il suo funzionamento più in generale. Spero di esserle stata di aiuto. Cordialmente, dott.ssa Calci
Buon pomeriggio!
Personalmente sconsiglierei di seguire due percorsi terapeutici contemporaneamente. Il rischio di creare confusione e sovraccarico emotivo per lei è molto elevato.
Le consiglio di confrontarsi con la sua terapeuta di quanto lei sta sperimentando, dei suoi dubbi e della sua necessità di affrontare anche altre difficoltà.
Un caro saluto
Buongiorno, la decisione di intraprendere due percorsi terapeutici differenti non è solitamented la strategia migliore, crea confusione e potrebbe dilungare l'elaborazione e la gestione di traumi, eventi critici, sintomi ossessivi e ansiogeni. L'EMDR è una tecnica specifica focalizzata sul trauma, ma è anche importante ricordare che molti sintomi che riporta (che magari non associa al trauma) in realtà possono derivare dal trauma stesso. Le consiglio di esporre i suoi dubbi al terapeuta; inoltre, ognuno di noi è differente, magari ha bisogno di una terapia che amalgami di più le sue sintomatologie con altre tecniche, ad esempio un lavoro sulle parti del Sè fragili e vulnerabili legate al trauma e sulle conseguenze comportamentali e psicoemotive. Se interessato, rimango a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino e Asti
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Buonasera, le sconsiglierei di intraprendere due percorsi contemporanei perché creerebbe confusione, in quanto spesso i terapeuti hanno approcci diversi e metodologie differenti. Potrebbe appuntarsi gli argomenti su cui vorrebbe lavorare e proprorli lei alla sua terapeuta, facendole presente questa esigenza. Al di là della tecnica utilizzata (EMDR) può lavorare con lei in parallelo anche su aspetti che per lei sono importanti. Parlarne assieme in seduta è fondamentale e la aiuterà. Un caro saluto.

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