Buonasera, sono un ragazzo di 27 anni in terapia da un anno per tratti legati al disturbo borderline
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Buonasera, sono un ragazzo di 27 anni in terapia da un anno per tratti legati al disturbo borderline. Da circa tre settimane sono in crisi per una cosa che ho fatto: ho tradito la mia fidanzata, con cui sto da 4 anni. La nostra relazione, complice anche la terapia, è sempre andata bene: comunichiamo, ci divertiamo assieme, viviamo assieme e non l'ho mai tradita. 6 mesi fa però ho conosciuto una ragazza che fin dal primo sguardo mi ha fatto perdere la testa e dopo aver resistito per diversi mesi alla fine ho ceduto e siamo andati a letto insieme.
Ciò ha attivato in me un trauma enorme relativo alla paura di essere abbandonato e di non valere abbastanza, provo un senso di colpa gigante e ansia continua nei confronti della mia ragazza, che ancora non sa nulla. Mi sento molto confuso e a giorni alterni tendo a idealizzare e svalutare prima una ragazza e poi l'altra e non so quale decisione prendere, se non dire nulla e provare a migliorare come ragazzo o se chiudere la relazione dicendogli ciò che ho fatto e provarci di nuovo con l'altra ragazza. In ogni caso sento una gran paura di poter rimanere solo, motivo per cui sono bloccato. Non saprei spiegarmi meglio sui sentimenti che provo, prima del tradimento ero convinto di amare la mia ragazza, ma ora non lo so più e vivo un po' nella paranoia. Non mi sento molto compreso dalla mia terapeuta riguardo all'argomento, lei mi dice di non dire nulla ora perché è stata la parte di me più impulsiva e sola ad agire, motivo per cui sono qua a chiedere un consulto.
Non so se può essere utili ai fini del consulto, ma l'approccio della mia terapeuta è cognitivo comportamentale.
Risposta alle vostre risposte del precedente consulto:
Forse non mi sento del tutto compreso dalla mia terapeuta riguardo all'argomento perché lei sta cercando di farmi ragionare con la parte più matura di me nel prendere le decisioni e nel valutare le responsabilità inerenti alla situazione, mentre io in questo momento tendo a ragionare impulsivamente, tendendo a vedere le cose in bianco e nero. In terapia stiamo cercando di lavorare con la parte matura per prendermi cura di quella più impulsiva, quella rimasta piccola. In tutti questi giorni non riesco a smettere di pensare a quell'altra ragazza, così ieri ho deciso di scriverle un messaggio lanciandogli qualche frecciatina (bisogno di conforto, di approvazione?). Visto che lei non ha risposto come pensavo, forse perché sa che sono fidanzato e non vuole proseguire oltre questa avventura, ho sentito in me molto forte il riaprirsi di vecchie ferite, legate al rifiuto e alla paura di non valere abbastanza, motivo per cui nella vita, prima della mia attuale ragazza, sono saltato spesso da una ragazza all'altra impulsivamente, per soddisfare certi miei bisogni. Da oggi sto provando a prendermi cura di questa parte, tramite il dialogo interiore e la scrittura, soprattutto di canzoni. Vediamo dove tutto ciò porterà, fatto sta che ad oggi non sono più sicuro di niente.
La cosa che mi fa strano poi è che mentre la mia ragazza è una bravissima persona, intelligente, bellissima e sensibile, con dei valori insomma, l'altra è il suo esatto contrario per molti versi, sicuramente non è una persona seria e in qualche modo mi ricorda com'ero io qualche anno fa, prima di fidanzarmi e ciò mi attrae molto. Il tornare al passato, all'impulsività, alle emozioni forte, gli eccessi... Forse è proprio questo di lei ad attrarmi maggiormente, magari perché trovo difficile integrare queste componenti nella mia vita matura di oggi.
Ciò ha attivato in me un trauma enorme relativo alla paura di essere abbandonato e di non valere abbastanza, provo un senso di colpa gigante e ansia continua nei confronti della mia ragazza, che ancora non sa nulla. Mi sento molto confuso e a giorni alterni tendo a idealizzare e svalutare prima una ragazza e poi l'altra e non so quale decisione prendere, se non dire nulla e provare a migliorare come ragazzo o se chiudere la relazione dicendogli ciò che ho fatto e provarci di nuovo con l'altra ragazza. In ogni caso sento una gran paura di poter rimanere solo, motivo per cui sono bloccato. Non saprei spiegarmi meglio sui sentimenti che provo, prima del tradimento ero convinto di amare la mia ragazza, ma ora non lo so più e vivo un po' nella paranoia. Non mi sento molto compreso dalla mia terapeuta riguardo all'argomento, lei mi dice di non dire nulla ora perché è stata la parte di me più impulsiva e sola ad agire, motivo per cui sono qua a chiedere un consulto.
Non so se può essere utili ai fini del consulto, ma l'approccio della mia terapeuta è cognitivo comportamentale.
Risposta alle vostre risposte del precedente consulto:
Forse non mi sento del tutto compreso dalla mia terapeuta riguardo all'argomento perché lei sta cercando di farmi ragionare con la parte più matura di me nel prendere le decisioni e nel valutare le responsabilità inerenti alla situazione, mentre io in questo momento tendo a ragionare impulsivamente, tendendo a vedere le cose in bianco e nero. In terapia stiamo cercando di lavorare con la parte matura per prendermi cura di quella più impulsiva, quella rimasta piccola. In tutti questi giorni non riesco a smettere di pensare a quell'altra ragazza, così ieri ho deciso di scriverle un messaggio lanciandogli qualche frecciatina (bisogno di conforto, di approvazione?). Visto che lei non ha risposto come pensavo, forse perché sa che sono fidanzato e non vuole proseguire oltre questa avventura, ho sentito in me molto forte il riaprirsi di vecchie ferite, legate al rifiuto e alla paura di non valere abbastanza, motivo per cui nella vita, prima della mia attuale ragazza, sono saltato spesso da una ragazza all'altra impulsivamente, per soddisfare certi miei bisogni. Da oggi sto provando a prendermi cura di questa parte, tramite il dialogo interiore e la scrittura, soprattutto di canzoni. Vediamo dove tutto ciò porterà, fatto sta che ad oggi non sono più sicuro di niente.
La cosa che mi fa strano poi è che mentre la mia ragazza è una bravissima persona, intelligente, bellissima e sensibile, con dei valori insomma, l'altra è il suo esatto contrario per molti versi, sicuramente non è una persona seria e in qualche modo mi ricorda com'ero io qualche anno fa, prima di fidanzarmi e ciò mi attrae molto. Il tornare al passato, all'impulsività, alle emozioni forte, gli eccessi... Forse è proprio questo di lei ad attrarmi maggiormente, magari perché trovo difficile integrare queste componenti nella mia vita matura di oggi.
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Buonasera,
grazie per aver condiviso un’esperienza così complessa e intima. È evidente quanto stia lavorando per comprendere ciò che le sta accadendo, e riconosco il grande impegno che sta mettendo nel cercare di affrontare i conflitti emotivi e relazionali che descrive.
La situazione che sta vivendo sembra mettere in luce un intreccio tra le dinamiche relazionali attuali e le sue vulnerabilità personali legate ai tratti del disturbo borderline, in particolare la tendenza a oscillare tra l’idealizzazione e la svalutazione, il bisogno di sentirsi validato e amato, e la paura di essere abbandonato. Questi aspetti non solo influiscono sul modo in cui vive le relazioni, ma sembrano anche accentuarsi di fronte a eventi che riattivano ferite profonde, come il tradimento e il rifiuto.
Il fatto che sia attratto dall'altra persona, nonostante riconosca che abbia caratteristiche molto diverse dalla sua attuale fidanzata, può essere legato a un desiderio di tornare a vivere quelle emozioni intense e impulsive che associava a una parte di sé più "libera", ma anche meno stabile. Questa attrazione potrebbe rappresentare non tanto un sentimento autentico verso l’altra persona, quanto un bisogno di riconnettersi con una parte di sé che oggi fatica a integrare nella sua vita attuale, più matura e strutturata.
Provo a riflettere insieme a lei su alcuni aspetti centrali:
Il tradimento: È importante che lei si prenda del tempo per esplorare cosa l’ha spinta a tradire, senza giudicarsi, ma cercando di capire se questo gesto è stato un modo per cercare qualcosa che le manca nella relazione attuale o dentro di sé. La consapevolezza che prova senso di colpa e vergogna è un segnale importante del fatto che desidera assumersi la responsabilità delle sue azioni.
Il rapporto con la sua ragazza: La descrive come una persona di valore e sembra riconoscere che la relazione con lei sia stata positiva per la sua crescita personale. Tuttavia, è normale sentirsi confusi dopo un evento come un tradimento, e potrebbe essere utile esplorare se i suoi dubbi sull’amore per lei siano legati a una difficoltà nel distinguere tra il sentimento autentico e le paure o le aspettative che si sovrappongono.
Il dialogo con la terapeuta: Anche se non si sente del tutto compreso, il lavoro con la sua terapeuta sembra mirato a rafforzare la parte più matura e consapevole di sé, che può aiutarla a prendersi cura delle sue vulnerabilità. Provi a condividere apertamente i suoi dubbi anche su questo punto: il dialogo terapeutico è uno spazio in cui anche queste difficoltà possono essere elaborate.
La scelta se parlare o meno con la sua ragazza: Non esiste una risposta univoca. Prima di decidere, potrebbe essere utile riflettere su quale sia la sua motivazione: vuole dirglielo per alleviare il senso di colpa o perché ritiene che la relazione debba ripartire da una base di trasparenza? Questa scelta merita di essere presa con calma e con il supporto della sua terapeuta.
Infine, è importante che si conceda del tempo e dello spazio per esplorare i suoi bisogni emotivi e le sue paure, senza prendere decisioni affrettate. Il percorso di crescita personale che ha intrapreso è già un segno di grande coraggio e volontà di cambiamento. Non esiti a cercare anche un confronto con altre figure professionali o servizi, se lo sente necessario, per approfondire ulteriormente ciò che sta vivendo. Sono qui per lei se desidera approfondire ulteriormente.
grazie per aver condiviso un’esperienza così complessa e intima. È evidente quanto stia lavorando per comprendere ciò che le sta accadendo, e riconosco il grande impegno che sta mettendo nel cercare di affrontare i conflitti emotivi e relazionali che descrive.
La situazione che sta vivendo sembra mettere in luce un intreccio tra le dinamiche relazionali attuali e le sue vulnerabilità personali legate ai tratti del disturbo borderline, in particolare la tendenza a oscillare tra l’idealizzazione e la svalutazione, il bisogno di sentirsi validato e amato, e la paura di essere abbandonato. Questi aspetti non solo influiscono sul modo in cui vive le relazioni, ma sembrano anche accentuarsi di fronte a eventi che riattivano ferite profonde, come il tradimento e il rifiuto.
Il fatto che sia attratto dall'altra persona, nonostante riconosca che abbia caratteristiche molto diverse dalla sua attuale fidanzata, può essere legato a un desiderio di tornare a vivere quelle emozioni intense e impulsive che associava a una parte di sé più "libera", ma anche meno stabile. Questa attrazione potrebbe rappresentare non tanto un sentimento autentico verso l’altra persona, quanto un bisogno di riconnettersi con una parte di sé che oggi fatica a integrare nella sua vita attuale, più matura e strutturata.
Provo a riflettere insieme a lei su alcuni aspetti centrali:
Il tradimento: È importante che lei si prenda del tempo per esplorare cosa l’ha spinta a tradire, senza giudicarsi, ma cercando di capire se questo gesto è stato un modo per cercare qualcosa che le manca nella relazione attuale o dentro di sé. La consapevolezza che prova senso di colpa e vergogna è un segnale importante del fatto che desidera assumersi la responsabilità delle sue azioni.
Il rapporto con la sua ragazza: La descrive come una persona di valore e sembra riconoscere che la relazione con lei sia stata positiva per la sua crescita personale. Tuttavia, è normale sentirsi confusi dopo un evento come un tradimento, e potrebbe essere utile esplorare se i suoi dubbi sull’amore per lei siano legati a una difficoltà nel distinguere tra il sentimento autentico e le paure o le aspettative che si sovrappongono.
Il dialogo con la terapeuta: Anche se non si sente del tutto compreso, il lavoro con la sua terapeuta sembra mirato a rafforzare la parte più matura e consapevole di sé, che può aiutarla a prendersi cura delle sue vulnerabilità. Provi a condividere apertamente i suoi dubbi anche su questo punto: il dialogo terapeutico è uno spazio in cui anche queste difficoltà possono essere elaborate.
La scelta se parlare o meno con la sua ragazza: Non esiste una risposta univoca. Prima di decidere, potrebbe essere utile riflettere su quale sia la sua motivazione: vuole dirglielo per alleviare il senso di colpa o perché ritiene che la relazione debba ripartire da una base di trasparenza? Questa scelta merita di essere presa con calma e con il supporto della sua terapeuta.
Infine, è importante che si conceda del tempo e dello spazio per esplorare i suoi bisogni emotivi e le sue paure, senza prendere decisioni affrettate. Il percorso di crescita personale che ha intrapreso è già un segno di grande coraggio e volontà di cambiamento. Non esiti a cercare anche un confronto con altre figure professionali o servizi, se lo sente necessario, per approfondire ulteriormente ciò che sta vivendo. Sono qui per lei se desidera approfondire ulteriormente.
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Buonasera,
Grazie per aver condiviso la sua storia e le sue riflessioni, che mostrano una grande consapevolezza di sé e dei meccanismi emotivi e relazionali che sta vivendo. Mi rendo conto di quanto sia complesso per lei affrontare questa situazione, considerando il conflitto interiore che descrive e il peso emotivo che comporta.
Il tradimento può essere un evento molto destabilizzante, sia per chi lo subisce che per chi lo compie, e spesso è il segnale di una complessità emotiva più profonda. Nel suo caso, sembra collegarsi a un conflitto tra parti diverse di sé: quella maturazione e riflessiva, che sta emergendo grazie al percorso terapeutico, e quella impulsiva e più "infantile", legata a bisogni irrisolti del passato, come la paura dell'abbandono. o il bisogno di sentirsi amato e apprezzare.
Il fatto che lei idealizzi e svaluti in alternativa le due persone coinvolte, così come la difficoltà nel prendere una decisione definitiva, sembrano riflettere dinamiche tipiche del disturbo borderline. Questa oscillazione tra polarità opposte, insieme alla paura della solitudine, rappresenta una sfida importante, ma affrontabile, con il supporto adeguato.
Credo che la sua terapeuta, attraverso l'approccio cognitivo-comportamentale, sta cercando di aiutarla a sviluppare strumenti per gestire meglio queste parti di sé, favorendo un dialogo interno più equilibrato e costruttivo. Il lavoro con la parte matura, che lei descrive, è cruciale proprio per prendersi cura della parte più vulnerabile, impulsiva e bisognosa di conferme.
A questo punto, potrebbe essere utile condividere apertamente con la sua terapeuta i suoi dubbi sul percorso che state seguendo e le difficoltà che sta incontrando rispetto al sentirsi pienamente compreso. Questo dialogo potrebbe aiutare a ricalibrare insieme il lavoro terapeutico, integrando magari nuovi strumenti o prospettive per affrontare la situazione attuale.
Per quanto riguarda la relazione, qualunque decisione prenderà, è importante che sia frutto di una riflessione autentica, basata su ciò che sente essere meglio per lei e per il suo benessere a lungo termine, piuttosto che su impulsi o paure momentanee. Questo richiede tempo, pazienza e, soprattutto, il supporto di uno specialista, che può aiutarla a fare chiarezza.
Le consiglio di continuare il suo percorso terapeutico, valutando eventualmente l'opportunità di integrare altri approcci, come la Mindfulness o l'EMDR, che possono essere utilizzati per lavorare sulle emozioni e sui traumi sottostanti.
Se desideri un confronto più approfondito, può essere utile rivolgersi a uno specialista per ricevere un ulteriore supporto.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Grazie per aver condiviso la sua storia e le sue riflessioni, che mostrano una grande consapevolezza di sé e dei meccanismi emotivi e relazionali che sta vivendo. Mi rendo conto di quanto sia complesso per lei affrontare questa situazione, considerando il conflitto interiore che descrive e il peso emotivo che comporta.
Il tradimento può essere un evento molto destabilizzante, sia per chi lo subisce che per chi lo compie, e spesso è il segnale di una complessità emotiva più profonda. Nel suo caso, sembra collegarsi a un conflitto tra parti diverse di sé: quella maturazione e riflessiva, che sta emergendo grazie al percorso terapeutico, e quella impulsiva e più "infantile", legata a bisogni irrisolti del passato, come la paura dell'abbandono. o il bisogno di sentirsi amato e apprezzare.
Il fatto che lei idealizzi e svaluti in alternativa le due persone coinvolte, così come la difficoltà nel prendere una decisione definitiva, sembrano riflettere dinamiche tipiche del disturbo borderline. Questa oscillazione tra polarità opposte, insieme alla paura della solitudine, rappresenta una sfida importante, ma affrontabile, con il supporto adeguato.
Credo che la sua terapeuta, attraverso l'approccio cognitivo-comportamentale, sta cercando di aiutarla a sviluppare strumenti per gestire meglio queste parti di sé, favorendo un dialogo interno più equilibrato e costruttivo. Il lavoro con la parte matura, che lei descrive, è cruciale proprio per prendersi cura della parte più vulnerabile, impulsiva e bisognosa di conferme.
A questo punto, potrebbe essere utile condividere apertamente con la sua terapeuta i suoi dubbi sul percorso che state seguendo e le difficoltà che sta incontrando rispetto al sentirsi pienamente compreso. Questo dialogo potrebbe aiutare a ricalibrare insieme il lavoro terapeutico, integrando magari nuovi strumenti o prospettive per affrontare la situazione attuale.
Per quanto riguarda la relazione, qualunque decisione prenderà, è importante che sia frutto di una riflessione autentica, basata su ciò che sente essere meglio per lei e per il suo benessere a lungo termine, piuttosto che su impulsi o paure momentanee. Questo richiede tempo, pazienza e, soprattutto, il supporto di uno specialista, che può aiutarla a fare chiarezza.
Le consiglio di continuare il suo percorso terapeutico, valutando eventualmente l'opportunità di integrare altri approcci, come la Mindfulness o l'EMDR, che possono essere utilizzati per lavorare sulle emozioni e sui traumi sottostanti.
Se desideri un confronto più approfondito, può essere utile rivolgersi a uno specialista per ricevere un ulteriore supporto.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Chiedo scusa, ma evidentemente non è stata registrata la mia risposta...
Buonasera,
La situazione che descrive è indubbiamente complessa e tocca molti aspetti della sua vita personale e terapeutica. Partirei dalla diagnosi di disturbo borderline di personalità per riflettere su un aspetto importante: quanto questa etichetta contribuisce realmente alla comprensione di ciò che sta vivendo?
Da una prospettiva interazionista, diagnosi come quella di disturbo borderline non sono necessariamente una descrizione accurata di una condizione intrinseca della persona, ma spesso rappresentano un modo per classificare comportamenti e vissuti che emergono in specifici contesti relazionali. La diagnosi, in questo senso, rischia talvolta di focalizzarsi sui sintomi osservabili, tralasciando il significato che questi possono avere nel contesto della vita e delle esperienze individuali.
La difficoltà che descrive – tra idealizzazione e svalutazione, senso di colpa, paura della solitudine e confusione rispetto ai propri sentimenti – può essere letta in molteplici modi, e una diagnosi rischia di ridurre la complessità di queste dinamiche a un’etichetta che, se non ben contestualizzata, può non fornire strumenti utili per affrontare ciò che sta vivendo.
In un quadro terapeutico, sarebbe utile interrogarsi su come questa diagnosi sia stata introdotta nel suo percorso, quale significato le viene attribuito e in che misura è stata condivisa con lei. Può essere importante chiarire se l’approccio adottato si focalizza più sulla gestione dei sintomi o sulla comprensione delle esperienze sottostanti.
Se sente che il percorso attuale non le sta offrendo lo spazio o gli strumenti per affrontare questa fase di crisi, potrebbe essere utile discuterne apertamente con la sua terapeuta o, se necessario, esplorare altre prospettive terapeutiche. Ogni percorso può essere rimodulato o affiancato da punti di vista differenti, che potrebbero aiutarla a trovare un senso più profondo e personale alle esperienze che sta vivendo.
Un saluto,
Dott. Marco Di Campli
Buonasera,
La situazione che descrive è indubbiamente complessa e tocca molti aspetti della sua vita personale e terapeutica. Partirei dalla diagnosi di disturbo borderline di personalità per riflettere su un aspetto importante: quanto questa etichetta contribuisce realmente alla comprensione di ciò che sta vivendo?
Da una prospettiva interazionista, diagnosi come quella di disturbo borderline non sono necessariamente una descrizione accurata di una condizione intrinseca della persona, ma spesso rappresentano un modo per classificare comportamenti e vissuti che emergono in specifici contesti relazionali. La diagnosi, in questo senso, rischia talvolta di focalizzarsi sui sintomi osservabili, tralasciando il significato che questi possono avere nel contesto della vita e delle esperienze individuali.
La difficoltà che descrive – tra idealizzazione e svalutazione, senso di colpa, paura della solitudine e confusione rispetto ai propri sentimenti – può essere letta in molteplici modi, e una diagnosi rischia di ridurre la complessità di queste dinamiche a un’etichetta che, se non ben contestualizzata, può non fornire strumenti utili per affrontare ciò che sta vivendo.
In un quadro terapeutico, sarebbe utile interrogarsi su come questa diagnosi sia stata introdotta nel suo percorso, quale significato le viene attribuito e in che misura è stata condivisa con lei. Può essere importante chiarire se l’approccio adottato si focalizza più sulla gestione dei sintomi o sulla comprensione delle esperienze sottostanti.
Se sente che il percorso attuale non le sta offrendo lo spazio o gli strumenti per affrontare questa fase di crisi, potrebbe essere utile discuterne apertamente con la sua terapeuta o, se necessario, esplorare altre prospettive terapeutiche. Ogni percorso può essere rimodulato o affiancato da punti di vista differenti, che potrebbero aiutarla a trovare un senso più profondo e personale alle esperienze che sta vivendo.
Un saluto,
Dott. Marco Di Campli
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Capisco la tua confusione. Il tradimento ha attivato vecchi traumi legati alla paura di essere abbandonato e alla sensazione di non valere abbastanza. L'attrazione per l'altra ragazza sembra riflettere il desiderio di evadere da una parte di te che fatica ad accettare la stabilità e la maturità. Non prendere decisioni impulsive. Parlare con la tua fidanzata potrebbe essere necessario, ma fallo solo quando ti sentirai pronto a farlo con responsabilità. Continua a esplorare i tuoi sentimenti, senza farti sopraffare dal senso di colpa o dalla paura di restare solo. La chiarezza arriverà con il tempo e il lavoro su te stesso.
Disturbo o no lei sta scoprendo quello che succede quando non si pensa alle conseguenze delle proprie azioni, quando la frittata è fatta l'uovo intero non torna più, quello che resta è il dilemma se comportarsi onestamente e riaschiare di poerdere quello che si ha o comportarsi egoisticamente sperando che l'altro/a non lo scopra mai? Cosa è giusto? dipende dalla sua etica, dalla sua morale, dalle sue debolezze e.... dal suo egoismo. La parte "scomoda" del tradimento sta proprio nel senso di colpa. Questo per dire che non c'è una soluzione univoca al quesito che chiede e, ribadisco, una terapeuta non dovrebbe essere così prescrittiva. So che non è bello sentirselo dire ma è una sua responsabilità e si dovrebbe prendere il peso della scelta.
Buongiorno gentile utente, la ringrazio per la sua condivisione. Se in questo momento sta vivendo una forte confusione è importante che non agisca impulsivamente, come lei racconta di aver spesso fatto, ma che appunto si prenda tutto il tempo necessario per riflettere su ciò che sta accadendo dentro di lei. Mi sembra che lei abbia già molte consapevolezze, ossia la paura del rifiuto e di non valere abbastanza, la paura dell'abbandono, oltre all'attrazione per le emozioni forti e gli eccessi. La cosa più importante da fare è comprendere l'origine di queste sofferenze e di questi bisogni ed elaborarli, poiché altrimenti sarà sempre spinto ad agire impulsivamente sulla spinta di motivazioni inconsce. So che queste possono sembrare frasi fatte, ma la cosa più importante è raggiungere una consapevolezza profonda di tutte queste dinamiche, al di là della scelta che poi prenderà riguardo a queste ragazze. Rimango a disposizione per domande o chiarimenti. Cordialmente, dott.ssa Chiara Tumminello.
Buonasera gentile utente.
Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo.
Parli con la sua terapeuta di tutte le emozioni che sta provando ma soprattutto nn si senta giudicato.
La figura del terapeuta deve essere di supporto e di guida nel suo percorso, mai di giudizio.
Parli con lei delle emozioni che sta vivendo.
La saluto cordialmente
Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo.
Parli con la sua terapeuta di tutte le emozioni che sta provando ma soprattutto nn si senta giudicato.
La figura del terapeuta deve essere di supporto e di guida nel suo percorso, mai di giudizio.
Parli con lei delle emozioni che sta vivendo.
La saluto cordialmente
Buonasera, se la ragazza con cui sei stato a letto non ti facesse più né caldo e né freddo, probabilmente ora non ti troveresti in questa impasse, anche se ti resterebbe il senso di colpa. La cosa che pare più metterti in crisi è che sei a tutt'oggi combattuto, o meglio, ti piaerebbe riandare a letto con l'altra ragazza, da un lato, ma pare che la cosa non sia condivisa, allora hai il senso di colpa verso la tua ragazza e contemporaneamente ti senti rifiutato dall'altro, desideri l'altra ma al contempo hai paura di perdere la tua, che, lo sai, probabilmente vale più dell'altra e può farti molto più felice, d'altra parte, anche restandoci sei oppresso dal senso di colpa... ebbene ti dò una brutta notizia: tutte queste cose non c'entrano con la sindrome borderline, non voglio dire che tu non ce l'abbia, bada bene, semplicemente che queste ansie e insicurezze fanno parte di tutte le relazioni, in tutti gli uomini e in tutte le donne. Probabilmente la tua terapeuta sa la differenza tra la tua compagna e quella dell'avventura passeggera, e sa che ti pentiresti amaramente se la perdessi per quell'altra. D'altra parte, non hai riferito neppure che l'altra sia particolarmente interessata a te e/o che non voglia più fare niente perché tu sei fidanzato e che altrimenti farebbe diversamente. Per quanto triste anch'io ti suggerisco di non dirle niente, almeno a ché il desiderio per l'altra non si trasformi in qualcosa di sempre più pressante, al punto da farti dimenticare i sentimenti per la tua compagna. Spero che non succeda date le sue doti. Se vorrai parlarmene di persona, o scrivermi, ti leggero e risponderò con piacere.
Buonasera,
sembra proprio che tu stia attraversando un momento molto difficile e confuso. È comune sentirsi sopraffatti da sentimenti di colpa, ansia e paura di abbandono dopo un evento come il tradimento da te descritto. Dal tuo scritto appare chiaro che stai facendo un importante lavoro su di te, cercando di comprendere i tuoi bisogni e le tue emozioni, il che richiede coraggio e una profonda capacità di analisi, che dimostri di avere.
Come esseri umani abbiamo il dono di conoscerci soprattutto attraverso le relazioni che costruiamo: ti invito a provare a riflettere su quale funzione possa aver avuto questo tradimento per te (cosa che peraltro sembra tu stia già cercando di fare) provando a chiederti a quale bisogno possa aver risposto. Potrebbe essere un tentativo di affrontare le tue insicurezze o una ricerca di parti di te che senti di aver tenuto a bada nella tua relazione attuale? E al contrario, a quale bisogno risponde la tua relazione attuale? Quali parti di te ti permette di mettere in gioco?
Credo sia importante darti del tempo per stare e per elaborare questi sentimenti sgradevoli, solo attraversandoli potrai capire cosa desideri e come vuoi procedere nel tuo percorso di crescita. La terapia è un ottimo strumento per esplorare queste dinamiche in un posto sicuro, quindi continua a fare affidamento sulla tua relazione terapeutica per lavorare questi aspetti.
Ricorda che la chiarezza arriva spesso con la pazienza e l'introspezione e che non sempre possiamo comprendere tutto immediatamente. Non sei solo in questo viaggio, ogni passo che fai verso la comprensione e l'accettazione di te stesso è un passo verso la guarigione.
sembra proprio che tu stia attraversando un momento molto difficile e confuso. È comune sentirsi sopraffatti da sentimenti di colpa, ansia e paura di abbandono dopo un evento come il tradimento da te descritto. Dal tuo scritto appare chiaro che stai facendo un importante lavoro su di te, cercando di comprendere i tuoi bisogni e le tue emozioni, il che richiede coraggio e una profonda capacità di analisi, che dimostri di avere.
Come esseri umani abbiamo il dono di conoscerci soprattutto attraverso le relazioni che costruiamo: ti invito a provare a riflettere su quale funzione possa aver avuto questo tradimento per te (cosa che peraltro sembra tu stia già cercando di fare) provando a chiederti a quale bisogno possa aver risposto. Potrebbe essere un tentativo di affrontare le tue insicurezze o una ricerca di parti di te che senti di aver tenuto a bada nella tua relazione attuale? E al contrario, a quale bisogno risponde la tua relazione attuale? Quali parti di te ti permette di mettere in gioco?
Credo sia importante darti del tempo per stare e per elaborare questi sentimenti sgradevoli, solo attraversandoli potrai capire cosa desideri e come vuoi procedere nel tuo percorso di crescita. La terapia è un ottimo strumento per esplorare queste dinamiche in un posto sicuro, quindi continua a fare affidamento sulla tua relazione terapeutica per lavorare questi aspetti.
Ricorda che la chiarezza arriva spesso con la pazienza e l'introspezione e che non sempre possiamo comprendere tutto immediatamente. Non sei solo in questo viaggio, ogni passo che fai verso la comprensione e l'accettazione di te stesso è un passo verso la guarigione.
Buonasera, mi chiedevo se nell'ultimo periodo lei abbia affrontato decisioni di cambiare vita con la sua ragazza o se ci fosse qualche aspetto che abbia attivato la sua parte più impulsiva. Credo sia importante lavorare su quest ultima in terapia. Se non si trova bene con la dottoressa che attualmente la segue, è necessario che ne parliate insieme per decidere il da farsi. Ritengo che una decisione su quale ragazza scegliere sia secondaria all'esplorazione dei suoi bisogni più profondi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare.
Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare.
Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Buongiorno, devo riconoscere che in un anno lei e la sua terapeuta avete fatto un gran bel lavoro. Ovviamente mi spiace per questa crisi in atto e per tutte le ansie che comporta, ma vorrei rassicurarla dicendole che è del tutto normale. Lei ha una buona capacità introspettiva ed è abbastanza consapevole delle sue dinamiche interne. Il lavoro con le parti darà i suoi frutti, tanto più lei sarà in grado di distinguere il suo Sé adulto, maturo, calmo e creativo, curioso e coraggioso, connesso e comprensivo, tanto più saprà accogliere le sue parti giovani, tra le quali un adolescente impulsivo, spaventato e/o arrabbiato, che va calmato e contenuto. Non creda che sia facile e si riconosca tutti i passi avanti fatti sino ad ora. Lei potrebbe tanto nutrire sentimenti d'amore per la sua ragazza quanto essere attratto fortemente dalla persona con cui l'ha tradita, perché sono parti diverse di lei ad attivarsi. Non deve per forza cercare una coerenza: se ce la fa, rifletta semplicemente sulle conseguenze che assecondare certi impulsi potrebbero portare nella sua vita attuale e decida con calma se vale la pena rischiare o no. Lo faccia senza drammatizzare, se ci riesce, con dolcezza. Vedrà che la parte adolescente imparerà a fidarsi di lei se da lei si sente capita e non giudicata. Magari allora sarà disponibile ad ascoltarla sul serio e a crescere insieme a lei sviluppando tutte le sue bellissime potenzialità.
Gentile utente di mio dottore,
il tradimento all' interno della coppia spesso assume un significativo importante. Il suo comportamento potrebbe aver portato al avanscoperta un malessere più profondo che riguarda la vostra relazione. Lei è portatore di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Si confronti anche con la sua compagna, potrebbe essere una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
il tradimento all' interno della coppia spesso assume un significativo importante. Il suo comportamento potrebbe aver portato al avanscoperta un malessere più profondo che riguarda la vostra relazione. Lei è portatore di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Si confronti anche con la sua compagna, potrebbe essere una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, la situazione che descrivi è molto complessa e carica di emozioni intense. Le dinamiche che stai vivendo sembrano legate a temi comuni nel disturbo borderline di personalità, come la paura dell’abbandono, la difficoltà nel gestire le emozioni e i conflitti interni tra l’idealizzazione e la svalutazione delle persone. La tua confusione tra l’amore per la tua fidanzata e il desiderio di “ritornare al passato”, vissuto con emozioni più forti e impulsive, sembra un tentativo di ricercare conforto o approvazione da parte di qualcun altro, senza però affrontare davvero il vuoto interiore che senti.
La Psicoterapia Breve Strategica (PBS) potrebbe essere un approccio utile in questo caso, in quanto aiuta a comprendere e gestire i pensieri e i comportamenti impulsivi, permettendo di lavorare sulle radici delle paure e dei conflitti interni. La PBS potrebbe aiutarti a prendere coscienza di come queste dinamiche ti stiano influenzando e darti gli strumenti per agire in modo più consapevole, riducendo il rischio di agire d’impulso e affrontando meglio le tue emozioni.
Il primo passo importante sarebbe riflettere sulle tue paure profonde (come quella di rimanere solo) e cercare di separare le tue reazioni impulsive dai desideri più maturi e riflessivi.
La Psicoterapia Breve Strategica (PBS) potrebbe essere un approccio utile in questo caso, in quanto aiuta a comprendere e gestire i pensieri e i comportamenti impulsivi, permettendo di lavorare sulle radici delle paure e dei conflitti interni. La PBS potrebbe aiutarti a prendere coscienza di come queste dinamiche ti stiano influenzando e darti gli strumenti per agire in modo più consapevole, riducendo il rischio di agire d’impulso e affrontando meglio le tue emozioni.
Il primo passo importante sarebbe riflettere sulle tue paure profonde (come quella di rimanere solo) e cercare di separare le tue reazioni impulsive dai desideri più maturi e riflessivi.
Io considererei seriamente l’ipotesi della solitudine sentimentale. Lei è una persona esuberante, a cui sarebbe difficile restare del tutto solo. Ma capisco che non le è difficile stabilire rapporti brevi, transitori, compatibili con la solitudine sentimentale che le consiglio. Avrebbe il tempo di chiarirsi le idee sull’amore, sulla coppia, sulla relazione. In questa fase sembra che provi i dubbi e le indecisioni uguali a quando ci piacciono due articoli e dobbiamo scegliere quale comprare. In questi casi è sempre opportuno rinviare l’acquisto o che risponda meglio alle nostre esigenze tutte. Se a lei piacciono entrambe, avrà i suoi validi motivi per l’una e per l’altra. Si porti rispetto e non si costringa a scegliere. Ha solo 27 anni, ha tempo per decidere. Sono scelte per sempre, se non vogliamo complicarci la vita.
Le emozioni che stai vivendo raccontano di una complessità interna che merita attenzione e cura, perché il tradimento e la confusione attuale sembrano essere solo il riflesso di dinamiche più profonde. Da ciò che scrivi, emerge un conflitto tra la tua parte più matura, che cerca stabilità e relazione autentica, e una parte più impulsiva e legata al passato, attratta da emozioni intense e dall'idea di libertà senza vincoli.
L'attrazione per l'altra ragazza potrebbe rappresentare un richiamo simbolico a una versione di te che percepisci come perduta, legata all'impulsività e a un senso di vitalità forse difficile da integrare nella tua vita attuale. Al contempo, il senso di colpa e la paura dell'abbandono che provi nei confronti della tua fidanzata segnalano quanto sia importante per te la relazione stabile e profonda che avete costruito.
Questo oscillare tra idealizzazione e svalutazione – di te stesso, delle due donne, delle scelte da compiere – richiama le dinamiche del disturbo borderline, in cui emozioni intense e polarizzate rendono difficile trovare un equilibrio interno. La confusione che vivi potrebbe essere un invito a esplorare i significati più profondi di questi impulsi: cosa rappresenta per te il "ritorno al passato"? E cosa temi davvero di perdere, sia con l'una che con l'altra?
Il lavoro psicodinamico potrebbe offrirti uno spazio per dare voce a tutte queste parti interne in conflitto, per comprenderne le radici e trovare un senso più profondo dietro le scelte e i desideri che emergono. Non si tratta solo di "cosa fare", ma di capire *chi sei* e cosa ti sta chiedendo la tua psiche in questo momento di crisi.
Ti invito a un incontro per esplorare insieme questi vissuti, senza giudizio, per comprendere meglio non solo le tue relazioni, ma anche il rapporto con te stesso, con le tue parti più fragili e con quelle più vitali. Questo momento, per quanto doloroso, potrebbe essere una preziosa occasione di crescita personale.
M.G.
L'attrazione per l'altra ragazza potrebbe rappresentare un richiamo simbolico a una versione di te che percepisci come perduta, legata all'impulsività e a un senso di vitalità forse difficile da integrare nella tua vita attuale. Al contempo, il senso di colpa e la paura dell'abbandono che provi nei confronti della tua fidanzata segnalano quanto sia importante per te la relazione stabile e profonda che avete costruito.
Questo oscillare tra idealizzazione e svalutazione – di te stesso, delle due donne, delle scelte da compiere – richiama le dinamiche del disturbo borderline, in cui emozioni intense e polarizzate rendono difficile trovare un equilibrio interno. La confusione che vivi potrebbe essere un invito a esplorare i significati più profondi di questi impulsi: cosa rappresenta per te il "ritorno al passato"? E cosa temi davvero di perdere, sia con l'una che con l'altra?
Il lavoro psicodinamico potrebbe offrirti uno spazio per dare voce a tutte queste parti interne in conflitto, per comprenderne le radici e trovare un senso più profondo dietro le scelte e i desideri che emergono. Non si tratta solo di "cosa fare", ma di capire *chi sei* e cosa ti sta chiedendo la tua psiche in questo momento di crisi.
Ti invito a un incontro per esplorare insieme questi vissuti, senza giudizio, per comprendere meglio non solo le tue relazioni, ma anche il rapporto con te stesso, con le tue parti più fragili e con quelle più vitali. Questo momento, per quanto doloroso, potrebbe essere una preziosa occasione di crescita personale.
M.G.
E' normale sperimentare ambivalenza dal punto di vista emotivo, ma credo che con il suo terapeuta state provando la strada giusta, quella di non dar retta ad una impulsività che potrebbe portarci all'autosabotaggio. L'unica cosa che mi permetto di dirle è quella di trattare i pensieri in merito a questa ragazza come fosse pensieri intrusivi, quindi invece di starci troppo tempo rimuginare, sarebbe più utile trovare tecniche che la aiutino a restare nel presente e fedele alle sue scelte
Gentile utente,
quello che lei descrive sembra essere un momento di grande conflitto interiore, in cui diverse parti di sé sembrano essere (appaiono) in disaccordo: da una parte la parte “adulta” , che sembra desiderare una relazione stabile e profonda, dall'altra la parte “bambina”, più impulsiva che sembra voler esperire emozioni maggiormente intense e istintive .
Il fatto che lei stia lavorando in terapia per prendersi cura della sua parte più vulnerabile e impulsiva è già un segno importante del suo impegno verso la crescita personale. La situazione che descrive, inclusa l'attrazione verso questa seconda ragazza, sembra rappresentare non solo un evento isolato, ma un confronto più profondo con alcuni suoi bisogni e conflitti interni: il desiderio di libertà, l’attrazione per il passato e per l’intensità emotiva, e, contemporaneamente, il bisogno di sicurezza e stabilità .
Questi temi sono molto comuni nei percorsi di terapia per persone con tratti borderline. La difficoltà nel tollerare l'ambivalenza, la tendenza a idealizzare o svalutare le persone, e la paura dell'abbandono sono tutte dinamiche che richiedono tempo e lavoro per essere comprese e integrate. La sua terapeuta sembra volerla aiutare a sviluppare la capacità di prendere decisioni non dettate dall'impulsività ma dalla riflessione. Questo approccio può sembrare frustrante, soprattutto nei momenti di crisi, ma è pensato per aiutarla a costruire una stabilità a lungo termine .
Per quanto riguarda la scelta di raccontare o meno il tradimento alla sua ragazza, questa è una decisione molto personale e complessa, che richiede di valutare attentamente le implicazioni. Non si tratta solo di alleviare il suo senso di colpa, ma di considerare come ciò potrebbe influire sulla relazione e su entrambi. Può essere utile riflettere su cosa vorrebbe da questa relazione a lungo termine e su come si sente riguardo al suo impegno con la sua attuale partner.
Il fatto che lei trovi attrazione verso ciò che rappresenta "l'altra ragazza" potrebbe indicare un bisogno di integrare alcune caratteristiche del suo passato nella sua vita attuale, senza necessariamente abbandonare la stabilità e la maturità che ha costruito.
Le suggerisco di continuare a parlarne apertamente con la sua terapeuta, esprimendo anche le sue difficoltà nel sentirsi compreso. La comunicazione chiara tra paziente e terapeuta è fondamentale per un lavoro terapeutico efficace.
Se desidera un confronto ulteriore o un supporto aggiuntivo, sono disponibile per una consulenza online.
quello che lei descrive sembra essere un momento di grande conflitto interiore, in cui diverse parti di sé sembrano essere (appaiono) in disaccordo: da una parte la parte “adulta” , che sembra desiderare una relazione stabile e profonda, dall'altra la parte “bambina”, più impulsiva che sembra voler esperire emozioni maggiormente intense e istintive .
Il fatto che lei stia lavorando in terapia per prendersi cura della sua parte più vulnerabile e impulsiva è già un segno importante del suo impegno verso la crescita personale. La situazione che descrive, inclusa l'attrazione verso questa seconda ragazza, sembra rappresentare non solo un evento isolato, ma un confronto più profondo con alcuni suoi bisogni e conflitti interni: il desiderio di libertà, l’attrazione per il passato e per l’intensità emotiva, e, contemporaneamente, il bisogno di sicurezza e stabilità .
Questi temi sono molto comuni nei percorsi di terapia per persone con tratti borderline. La difficoltà nel tollerare l'ambivalenza, la tendenza a idealizzare o svalutare le persone, e la paura dell'abbandono sono tutte dinamiche che richiedono tempo e lavoro per essere comprese e integrate. La sua terapeuta sembra volerla aiutare a sviluppare la capacità di prendere decisioni non dettate dall'impulsività ma dalla riflessione. Questo approccio può sembrare frustrante, soprattutto nei momenti di crisi, ma è pensato per aiutarla a costruire una stabilità a lungo termine .
Per quanto riguarda la scelta di raccontare o meno il tradimento alla sua ragazza, questa è una decisione molto personale e complessa, che richiede di valutare attentamente le implicazioni. Non si tratta solo di alleviare il suo senso di colpa, ma di considerare come ciò potrebbe influire sulla relazione e su entrambi. Può essere utile riflettere su cosa vorrebbe da questa relazione a lungo termine e su come si sente riguardo al suo impegno con la sua attuale partner.
Il fatto che lei trovi attrazione verso ciò che rappresenta "l'altra ragazza" potrebbe indicare un bisogno di integrare alcune caratteristiche del suo passato nella sua vita attuale, senza necessariamente abbandonare la stabilità e la maturità che ha costruito.
Le suggerisco di continuare a parlarne apertamente con la sua terapeuta, esprimendo anche le sue difficoltà nel sentirsi compreso. La comunicazione chiara tra paziente e terapeuta è fondamentale per un lavoro terapeutico efficace.
Se desidera un confronto ulteriore o un supporto aggiuntivo, sono disponibile per una consulenza online.
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