Buonasera, sono un ragazzo di 27 anni ho un problema sono sicuro di soffrire da sempre di disturbi m

24 risposte
Buonasera, sono un ragazzo di 27 anni ho un problema sono sicuro di soffrire da sempre di disturbi mentali, soffro sicuramente di disturbo ossessivo compulsivo che è per me quello che mi accompagna tutti i giorni da quando sono nato, inoltre penso di soffrire di disturbi di personalità del cluster c anche se non ho ben chiare le idee, per esempio soffro di misofonia mi dà un nervoso incredibile quando mangiano a schifo, sono sempre in ansia e ho momenti di profonda tristezza, mi vergogno a parlarne, farei la figura di quello toccato nel cervello, non ho idea da dove partire, cosa mi consigliate?
Gentile utente,
quello che le consiglio è di rivolgersi a uno psicologo e cominciare con lui/lei un percorso che possa aiutarla a gestire le sue difficoltà.
Le auguro il meglio e se dovesse avere bisogno rimango a disposizione,
Cordiali Saluti
Dott.ssa Filippi

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Buongiorno, innanzitutto, vorrei dirle che trovo molto coraggio nelle sue parole. Ammettere di vivere un disagio e cercare aiuto è un passo davvero importante e per nulla scontato. Quello che sta descrivendo è certamente qualcosa che la affatica molto: la presenza di pensieri ossessivi, la misofonia, l’ansia costante e i momenti di tristezza possono rendere difficile affrontare la quotidianità con serenità. Si percepisce chiaramente la fatica e il senso di vergogna che prova, ma ci tengo a rassicurarla: parlare di sofferenza psicologica non è segno di debolezza, né qualcosa di cui sentirsi "toccato nel cervello", come dice lei. Al contrario, prendersi cura della propria salute mentale è un atto di forza e di rispetto verso sé stessi. Quello che lei descrive sembra riflettere una combinazione di aspetti che possono avere radici diverse: il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è, come lei sa, caratterizzato dalla presenza di pensieri ricorrenti e intrusivi, accompagnati da rituali mentali o comportamenti ripetitivi che servono a placare l’ansia. Anche la misofonia, ovvero l’intolleranza intensa verso suoni specifici come quelli legati alla masticazione, può accentuare la sua irritabilità e alimentare il disagio. I disturbi del "Cluster C" che menziona, come ansia pervasiva o tratti di evitamento, si caratterizzano per una difficoltà a gestire l'insicurezza e la paura, portando spesso a pensieri molto rigidi o autocritici. Tuttavia, solo uno specialista potrà aiutarla a comprendere più a fondo ciò che sta vivendo. Quello che mi sento di consigliarle è di considerare un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale (TCC). La TCC è uno degli approcci più efficaci per affrontare il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, l’ansia e gli altri sintomi che descrive. Questo tipo di percorso aiuta a: - Individuare e comprendere i pensieri automatici e disfunzionali che alimentano ansia, ossessioni o comportamenti compulsivi; Sviluppare strategie pratiche per affrontare l’ansia in modo costruttivo, riducendo progressivamente l’intensità delle risposte emotive e comportamentali; Imparare a riconoscere e affrontare il disagio legato alla misofonia attraverso tecniche di desensibilizzazione e gestione emotiva. Non deve vergognarsi di chiedere aiuto. La salute mentale è altrettanto importante di quella fisica e, così come si va dal medico per un problema fisico, rivolgersi a uno psicoterapeuta per un malessere emotivo è del tutto naturale e meritevole di rispetto. Non sarà solo in questo percorso: sarà accompagnato e guidato verso una maggiore consapevolezza e gestione dei suoi sintomi. La possibilità di stare meglio esiste ed è reale. Partire da questo punto, prendendo un primo appuntamento con un professionista, può rappresentare un nuovo inizio per lei. Si ricordi che il cambiamento è possibile, un passo alla volta. Ci vuole tempo e pazienza, ma con gli strumenti giusti potrà tornare a vivere con maggiore serenità. Le auguro davvero di trovare il supporto che merita. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, spesso la sofferenza è invisibile agli occhi degli altri ma le assicuro che, se ne parla con un professionista, non verrà mai in alcun modo giudicato ma altresì accolto e validato. La sofferenza psicologica è importante tanto quanto quella fisica ed è per questo che la invito a prendere appuntamento per intraprendere un percorso di psicoterapia per la risoluzione delle sue problematiche riportate.
La attendiamo a braccia aperte.
Un caro saluto e Le auguro buon tutto!
Gentile utente, mi dispiace tanto per quanto ha raccontato. È fondamentale intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buongiorno. Senza sprecare tempo in giri di parole le consiglio vivamente di iniziare dal prendere appuntamento con uno psicologo. Descrive chiaramente una condizione di vita difficile da affrontare, specialmente alla sua giovane età. Rimango disponibile per qualsivoglia chiarimento in merito. Cordiali saluti, Marco Casella.
Buonasera, come prima cosa se sta elencando tutti questi disturbi che ha dovrà aver fatto già delle valutazioni psicologiche, dunque direi che sarebbe opportuno intraprendere un percorso con uno specialista che magari l ha già visitato e valutare insieme a lui il percorso da intraprendere
Buongiorno,
credo che oltre a dare un nome a ciò che sente come disturbo, può essere utile parlarne e portare pensieri e timori legati a ciò. La terapia può aiutarla a conoscersi meglio e porsi in ascolto di sè in modo qualitativamente differente.
Gentile utente, mi sembra che lei sia molto consapevole di star vivendo da lungo tempo in uno stato di malessere. Posso immaginare la fatica che sente, per tale ragione credo che possa essere importante per lei rivolgersi ad un professionista che la possa aiutare nel dare un nome a questo suo malessere, oltre che un senso es una forma. Prendersi cura della sua salute mentale è importante. Rimango a disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentilissimo, iniziare un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a sentirsi compreso ed accolto e non giudicato nelle sue difficoltà, inoltre potrebbe fornirle un adeguato accompagnamento sia emotivo che pratico per comprendere se tali sintomi rientrino effettivamente in dei disturbi e quindi darle adeguate informazioni per essere preso in carico al fine di migliorare la sua qualità di vita. Qualora senta che per lei questi passi possono essere utili, rimango a disposizione
cordialmente Dott.ssa Scagnetto
Gentile utente,
Direi che questo che ha scritto potrebbe essere un ottimo punto di partenza. Sarebbe disposto a concedersi uno spazio in cui poter parlare di come sta e prendere in mano la sua sofferenza?
Da quello che leggo credo che potrebbe essere il momento giusto per iniziare a lavorare su di sé e iniziare un percorso. Resto a disposizione, Dott.ssa Martina Panzeri
Buonasera,

comprendo quanto possa essere difficile convivere con queste sensazioni e paure. È importante sapere che il disagio che descrive non è un segno di debolezza o "essere toccati", ma una parte di sé che merita ascolto e comprensione. Il fatto che sia consapevole del suo malessere e che si stia interrogando su come affrontarlo è già un passo significativo.

Il disturbo ossessivo-compulsivo e i sintomi di ansia che descrive, così come la misofonia e i momenti di tristezza profonda, possono essere affrontati con strategie efficaci in un contesto terapeutico. L'ansia legata all’idea di avere un disturbo di personalità, così come il timore di essere giudicato, possono a loro volta diventare oggetto di esplorazione. Una diagnosi precisa e un piano di trattamento mirato sono fondamentali, ma devono essere fatti da un professionista, non da un’autovalutazione.

Il primo passo concreto è rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta per un colloquio iniziale. Durante questo incontro, il professionista potrà ascoltare le sue difficoltà, chiarire eventuali dubbi diagnostici e iniziare a costruire un percorso di sostegno. Se si sente a disagio a iniziare questo percorso, è normale, ma tenga a mente che i terapeuti sono formati per accogliere senza giudicare e per creare un ambiente sicuro.

Se desidera, posso aiutarla a orientarsi nel trovare un professionista o offrirle supporto direttamente, in qualità di psicologa. Affrontare questi pensieri con una guida non solo allevierà il peso che sente, ma le permetterà di costruire un rapporto più sereno con sé stesso e con il mondo che la circonda.
Buon pomeriggio, per comprendere meglio quelle che sono le sue specifiche difficoltà, la presenza di una o più diagnosi e come affrontarle è consigliabile una valutazione psicodiagnostica, questa potrà darle informazioni necessarie per decidere se iniziare o meno un percorso di psicoterapia.
Resto a disposizione!
Gentile utente,
quella a cui fa riferimento è una sintomatologia, non so se diagnosticata o meno, che esprime una sofferenza psicologica che riconosce provenire da lontano ed accompagnarla da sempre.
Come frequentemente suggerisco ai miei pazienti, le consiglio di partire, se riesce, da un atteggiamento quanto più gentile ed esplorativo possibile nei confronti di quanto vive, anche perché immagino che la gestione di tale sofferenza sia già gravosa di per sé.
Questa premessa potrebbe essere fondamento prezioso di un percorso psicoterapeutico nel quale sbrogliare la matassa e comprendere il significato di quanto vive.
Consideri inoltre che un percorso con un professionista della salute mentale si svolge nel segreto professionale e nell' assenza di giudizio.
Resto disponibile per qualsiasi chiarimento. Un caro saluto
Ciao, ti consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale.
solo dopo aver intrapreso tale percorso potrai avere delle diagnosi bne precise ... aùlascias che sisa il professionista che ti segue a restituirti delle giuste diagnosi.
Buongiorno gentile Utente, quello che descrive è un’esperienza che molte persone vivono e che può essere affrontata con l’aiuto giusto. Sentirsi sopraffatti da pensieri ossessivi, ansia e momenti di tristezza non significa essere "toccati nel cervello", ma semplicemente avere delle difficoltà che meritano attenzione e comprensione, proprio come accadrebbe con un problema fisico.
Parlarne con un professionista è il primo passo per iniziare a sentirsi meglio, e non c'è nulla di cui vergognarsi. Uno psicologo o uno psichiatra è lì per ascoltare senza giudizio e per aiutarla a capire meglio cosa sta vivendo. Il fatto che abbia già riconosciuto alcuni aspetti, come il disturbo ossessivo-compulsivo o l’ansia, è un segno che è consapevole del suo malessere, ed è un ottimo punto di partenza.
Ecco alcuni passi concreti che potrebbe considerare:
1. Contattare uno psicologo o uno psichiatra, se avesse difficoltà a fare il primo passo, potrebbe iniziare con una ricerca online per trovare professionisti nella sua zona, oppure rivolgersi a un servizio di salute mentale pubblico, che spesso offre un primo colloquio gratuito o a basso costo.
2. Esprimere le sue preoccupazioni con sincerità, considerando che durante il primo incontro con il professionista, non è necessario avere tutto chiaro. Può semplicemente raccontare ciò che sta vivendo, inclusi i pensieri, le emozioni e i comportamenti che la preoccupano.
3. Anche se ha l'impressione di soffrire di specifici disturbi, sarà il professionista a valutare la situazione e a darle una diagnosi accurata, se necessaria. La misofonia, per esempio, è una difficoltà che molte persone vivono e che può essere esplorata senza per forza associarla a un disturbo più ampio.
4. Per disturbi come il DOC o l’ansia intensa, a volte una combinazione di terapia psicologica e trattamento farmacologico può essere molto efficace. Questo può essere discusso con uno psichiatra.
Non deve affrontare tutto questo da solo. Prendere in mano la situazione e chiedere aiuto è un atto di grande coraggio e una dimostrazione del desiderio di vivere meglio. Anche se l’idea di parlarne può farla sentire a disagio, ricordi che i professionisti sono lì per aiutarla, non per giudicarla. Il primo passo può sembrare difficile, ma potrebbe essere l’inizio di un percorso verso maggiore serenità e benessere.
Dott. Luca Vocino
Gent. utente, la sua condivisione è un passo importante e prezioso verso la comprensione di ciò che sta vivendo. Riconoscere e nominare le proprie difficoltà, in particolare quando si tratta di esperienze quotidiane come l'ansia, la tristezza e i comportamenti ossessivo-compulsivi, è un segnale di introspezione significativa. È fondamentale prendersi cura di se stessi e riconoscere che le esperienze di disagio emotivo non definiscono il proprio valore come persona. La misofonia, in particolare, può rivelare una sensibilità profonda che merita di essere esplorata. Il sentirsi intrappolati in un ciclo di pensieri e comportamenti può far emergere sentimenti di inadeguatezza e vergogna, ma è importante sapere che chiedere aiuto non è una debolezza, ma un atto di coraggio. Consideri di iniziare un percorso di supporto psicologico con un professionista che possa guidarla nell'esplorazione di queste esperienze, fornendole strumenti per gestire l'ansia e migliorare il suo benessere emotivo. Potrebbe anche essere utile mettere in discussione alcune delle credenze negative che ha su di sé e sul suo stato. Ricordi che sono molte le persone che affrontano sfide simili e il suo desiderio di comprendere e migliorare è già un passo verso la guarigione.
Se desidera approfondire o ha ulteriori domande, non esiti a contattarmi.
Cordialmente, Dottoressa Laura Lanocita.
Caro utente, queste diagnosi le sono state fatte da qualcuno o sono cose che ha dedotto lei leggendo su internet? glielo chiedo perchè è importante che le diagnosi vengano usate per aiutare il professionista e il paziente a comprendere il suo problema e quindi ad aiutarla con le tecniche scientifiche studiate e riconosciute a ridurlo e a stare meglio. Molto spesso però queste diagnosi diventano un'etichetta che la persona si attacca a dosso definendola e portandola nel vortice in cui si identifica solo nel probelma senza vederne la via d'uscita. Nel suo caso potrebbe esserle assolutamente di aiuto affidarsi ad un professionista, ad uno psicologo o psicoterapeuta specializzato che possa aiutarla non solo ad identificare le sue problematiche ma ad iniziare un percorso di elaborazione cognitiva e comportamentale che le permetta di migliorare il suo stato di benessere. Questo sicuramente è un punto di inizio affidarsi a qualcuno che la possa aiutare anche a non vergognarsi di tali problematiche dandogli gli strumenti adatti per poter gestire tali difficoltà. Per esempio per il disturbo ossessivo compulsivo una tecnica utile che può essere usata all'interno del protocollo di intervento è la mindfulness che aiuta ad allenare la propria mente ad accettare i propri pensieri intrusivi, lavorando sulla consapevolezza. Anche l'ansia deve essere riportata ad un livello sano e non invasivo. Le auguro il meglio e rimango a disposizione in caso di ulteriori dubbi o domande. Un caro saluto Dott.ssa Valentina Mestici
Buongiorno, comprendo la difficoltà a parlare di aspetti di sè così personali e che la fanno soffrire molto. Un percorso terapeutico però può diventare un buon percorso di sostegno nel quale aprirsi e confidarsi in un luogo sicuro e non giudicante, trovando, insieme al terapeuta, strumenti per affrontare le sfide della vita quotidiana. il disturbo ossessivo compulsivo può essere affrontato e gestito. Resto a disposizione.
Ciao, è impossibile fare una diagnosi attendibile da un così breve commento, ma da quello che dici verso la fine, che ti vergogni a parlarne con qualcuno, che faresti la figura di quello toccato... complica la situazione perchè non trovando conforto nella relazione con l'altro tutti questi aspetti "spigolosi" tendono a peggiorare.
Il consiglio migliore sarebbe di rivolgersi a un professionista.
Buongiorno, si percepisce la sua sofferenza.
Comprendo la vergogna nel parlare delle sue difficoltà con altre persone, il mio consiglio è di iniziare a farlo con un/a professionista e di iniziare quindi un percorso psicologico.
Lí potrà esprimere il modo in cui si sente in uno spazio sicuro e privo di giudizio, nel quale dare un senso a questo disturbo ossessivo compulsivo e questi disturbi di personalità di cluster c di cui scrive.
Le auguro il meglio e rimango a disposizione.
Buongiorno, ciò che descrivi – il peso del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), il sospetto di disturbi di personalità del cluster C, la misofonia, l’ansia pervasiva e i momenti di profonda tristezza – indica un vissuto complesso e certamente impegnativo, ma voglio sottolineare che c'è una strada da percorrere per stare meglio. Parlare di queste difficoltà non è segno di debolezza o di essere "toccato", ma di forza e desiderio di miglioramento.
Il primo passo è riconoscere che tutto ciò che provi è valido e degno di essere affrontato con serietà e rispetto. Nessuno dovrebbe convivere con un carico di disagio come quello che descrivi senza il giusto supporto. Ecco da dove puoi partire:
1. rivolgiti a uno specialista della salute mentale. È importante consultare uno psicoterapeuta o uno psichiatra, figure professionali che possono aiutarti a fare chiarezza sulla tua situazione. Il DOC, i possibili disturbi di personalità e la misofonia possono essere esplorati insieme, perché non sono mai "sentenze", ma manifestazioni che possono essere comprese e trattate. Uno psichiatra può valutare se ci sia bisogno di un supporto farmacologico per alleviare i sintomi più intensi, mentre uno psicoterapeuta potrà guidarti attraverso un percorso di consapevolezza e cambiamento.
2. effettua una valutazione approfondita. Un terapeuta potrebbe proporti di effettuare una valutazione diagnostica completa per capire meglio i tuoi sintomi. Per esempio, nel caso dei disturbi di personalità del cluster C (come disturbo evitante, dipendente o ossessivo-compulsivo di personalità), si tratta di tratti che possono influenzare il modo in cui vivi le relazioni e affronti le difficoltà. Capire esattamente di cosa si tratta è il primo passo per intervenire in modo efficace.
3. imparare la gestione del DOC e della misofonia: Il DOC è una condizione ben studiata e trattabile, spesso con una combinazione di terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e, quando necessario, supporto farmacologico. Tecniche come l'esposizione con prevenzione della risposta (ERP) sono particolarmente utili. Per la misofonia, esistono approcci specifici, come il Tinnitus Retraining Therapy (TRT) o altre tecniche comportamentali che possono aiutarti a gestire meglio questa reazione emotiva.
4. non isolarti. La vergogna è un’emozione che spesso accompagna chi vive difficoltà di tipo psicologico, ma è importante sapere che i professionisti della salute mentale sono abituati a lavorare con persone che hanno problematiche simili. Parlare con un terapeuta non comporta alcun giudizio, ma ti offre uno spazio sicuro in cui esplorare le tue emozioni e costruire strumenti per affrontarle.
5. coltiva la consapevolezza. Un percorso di terapia può aiutarti a sviluppare una maggiore comprensione di te stesso. Alcuni strumenti, come ad esempio le tecniche di gestione dell'ansia, possono essere molto utili per calmare la mente e ridurre il carico emotivo legato ai sintomi del DOC e dell’ansia cronica.

In ogni caso ti consiglio di consultare professionisti multidisciplinari. Se ti senti in difficoltà a individuare da chi partire, potresti consultare un medico di base o un centro di salute mentale nella tua zona per un primo orientamento. Questi possono indirizzarti verso lo psicologo, lo psichiatra o altri specialisti che potrebbero essere utili.
Ricorda che ogni viaggio inizia con un primo passo. Contattare un terapeuta o uno psichiatra, anche solo per una chiacchierata iniziale, è un atto di coraggio e di amore verso te stesso. Non sei "sbagliato" né solo in questa situazione, e con il giusto supporto puoi trovare sollievo e costruire una vita più serena. Sono a disposizione se vuoi ulteriori informazioni o orientamenti!
Grazie per aver condiviso i suoi pensieri e le sue preoccupazioni. Il primo passo, quello di riconoscere il suo disagio e il desiderio di migliorare, è già molto significativo. Da quanto descrive, sembra che stia convivendo con una serie di sintomi, che in realtà potrebbero essere riconducibili a diverse condizioni psicologiche. Fare da sé delle diagnosi potrebbe essere controproducente, e condurla verso ipotesi molto distanti dalla sua reale condizione. Per questo è fondamentale un approfondimento professionale per comprendere meglio la situazione.
La vergogna di parlarne è comprensibile, ma tenga presente che i disturbi mentali sono molto più comuni di quanto si pensi, e cercare aiuto non è affatto un segno di debolezza, ma di coraggio. Gli psicologi e gli psichiatri sono professionisti formati per ascoltare senza giudizio e per lavorare insieme a lei, passo dopo passo, verso un maggiore benessere.
Il mio consiglio è di rivolgersi a uno psicologo, magari esperto in psicodiagnosi, o a uno psichiatra per un primo colloquio. Questo le permetterà di avere una valutazione chiara delle sue difficoltà e di ricevere indicazioni su un percorso personalizzato, che potrebbe includere psicoterapia, altre forme di supporto o, se necessario, un aiuto farmacologico.
Non si isoli in questa situazione: prendere contatto con un professionista è il primo, fondamentale passo per stare meglio. Le auguro di trovare presto il supporto di cui ha bisogno.
Gentilissimo, sembra che i sintomi che descrive abbiano un forte impatto sulla sua qualità di vita, comprendo la profonda sofferenza che tutto questo può generare. Potrebbe esserle utile un confronto con un professionista per comprendere meglio che cosa le sta succedendo, quali i sintomi che si porta dietro da tanto tempo e che probabilmente necessitano di essere compresi ed elaborati, potrebbe esserle inoltre utile affrontare la vergogna e il timore dello stigma. Forse scrivendo questo messaggio ha fatto un primo passo e con coraggio una parte di lei vorrebbe iniziare ad affrontare questi temi.
Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Gentile utente,
il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) è una condizione psicologica complessa, caratterizzata dalla presenza di pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi che spesso interferiscono con la vita quotidiana. Comprendo il desiderio di liberarsi completamente da questi sintomi, e vorrei rassicurarla che, sebbene ogni caso sia unico, è possibile ottenere miglioramenti significativi e, in molti casi, anche una gestione stabile del disturbo.
Il trattamento del DOC è altamente individualizzato e si basa generalmente su due approcci principali: la Psicoterapia e in alcuni casi anche la farmacoterapia con antidepressivi specifici come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). Questi trattamenti, se seguiti con costanza e sotto la guida di un professionista esperto, possono portare a una notevole riduzione dei sintomi.
Alcuni pazienti possono raggiungere una gestione ottimale dei sintomi e vivere senza che le ossessioni o le compulsioni abbiano un impatto significativo sulla loro vita quotidiana. Altri, invece, potrebbero continuare a dover affrontare episodi di intensificazione dei sintomi, ma questi tendenzialmente diventano gestibili e meno invadenti grazie a strategie terapeutiche apprese durante il percorso.
La chiave del successo risiede nella combinazione tra un'ottima alleanza terapeutica, un trattamento mirato e nel rafforzamento delle competenze personali per affrontare il disturbo. Questo include il riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali, imparare a tollerare l'ansia senza ricorrere a rituali compulsivi, e sviluppare una visione più flessibile della realtà.
In sintesi, è possibile ottenere una gestione efficace del DOC e ridurre notevolmente i suoi effetti debilitanti, ma è importante comprendere che il percorso richiede tempo, pazienza e una collaborazione attiva con i professionisti. La sua condizione può migliorare significativamente, e in molti casi, le persone riescono a vivere una vita soddisfacente senza che il disturbo limiti gravemente le loro attività quotidiane.
Se desidera approfondire il trattamento o esplorare ulteriori opzioni, sono a disposizione per offrirle un supporto mirato.
Cordialmente
Dott. Mauro Vargiu

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