Buonasera, sono un ragazzo di 20 anni ed ho l'acne da moltissimi anni. Nonostante sia andato da più

22 risposte
Buonasera, sono un ragazzo di 20 anni ed ho l'acne da moltissimi anni. Nonostante sia andato da più dermatologi e abbia seguito piú terapie, inclusa Isotretinoina( per spiegarci) non riesco ad uscirne. Continuo tutt'ora a seguire cure prescritte dalla mia dermatologa ma purtroppo i miei miglioramenti sono minimi. Ció ha gravi ripercussioni sulla mia psicologia. sono già timido e paranoico di mio, il fatto di avere la faccia piena di brufoli mi rende ancora piú insicuro di quello che sono, percepisco dagli sguardi della gente una sorta di pena nei miei confronti.. La mia insicurezza/timidezza mi ha portato in questi anni ad isolarmi, chiudermi in me stesso e avere problemi relazionali da non poco... arrossisco durante una qualsiasi conversazione anche con i miei genitori, non ho nessun amico (non ne sono molto interessato) né ragazza (mi piacerebbe molto averne una) e stó sempre chiuso in casa (capodanno e feste varie incluse)!... Da un lato vorrei tanto cercare di fregarmene dei giudizi altrui e iniziare a instaurare rapporti con gli altri, dall'altro sono consapevole dei miei limiti e so che la mia '' scarsa'' personalità non mi porterà un granché avanti. Siccome non ho hobby ma spesso ho molto tempo libero durante la giornata, passo il tempo a pensare o a immaginarmi situazioni ipotetiche per consolarmi e cercare di vivere in maniera più felice e tranquilla. Ció peró maschera solamente la mia essenza : una persona molto sensibile con problemi psico-sociali causati da una scarsa autostima provocata principalmente (ma non solo) da un sentirsi brutto davanti a uno specchio (a causa dell'acne). Sono consapevole che a 20 anni la voglia di spaccare il mondo dovrebbe esser tanta: dovrei apprezzare di piú le piccole cose e farmi forza, purtroppo peró mi blocco davanti a un mondo di persone che vivono per apparire e non per essere.
Probabilmente questo messaggio nessuno lo leggerà o se lo farà non lo farà per il mio interesse, nonostante ció, grazie comunque per l '' attenzione'' e se qualcuno sa magari darmi qualche consiglio gliene sarei sicuramente molto grato... ☺️
Gentilissimo, e’ chiaro che questo sintomo dermatologico mina costantemente e dolorosamente la sua autostima, e la allontana dalla realizzazione dei sui desideri amicali e amorosi. Ha mai pensato di affrontare la questione nel contesto di un colloquio psicologico? Non è peraltro da escludere che l’acne stessa, che evidentemente contribuisce a scatenare o acuire le sue difficoltà, sia essa stessa aggravata dai conflitti psicologici che lei stesso cita in questo suo messaggio. Non è da escludere quindi che lavorare in un percorso psicoterapeutico, oltre a migliorare gli aspetti relazionali che ci pone qui, possa agire positivamente anche sulla problematica dermatologica. Un saluto, Marta Corradi.

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Gent utente, a 20 anni provare lo scoraggiamento che lei esperisce è molto facile, così come è facile amplificare i problemi, nel suo caso l'acne, che lei sta vivendo a torto come un problema irrisolvibile. Secondo me trarrebbe molto giovamento da un percorso psicoterapeutico, che possa aiutarla a superare i problemi di relazione e di autostima, ad affrontare con decisione questa impasse prendendo in mano la sua vita, che è ancora tutta da scrivere...e questo compito arduo e bellissimo dipende da lei, se lo ricordi. Resto a disposizione se vuole. Un saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
Carissimo, la problematica che ci presenti interessa molte persone in realtà, e certamente implica dei vissuti di inadeguatezza e solitudine importanti, limitando la socialità e inficiando l’immagine di sè.
L’acne in genere è un segnale di alterazioni a livello endocrino, ma può avere grande rilevanza anche lo stress, in quanto gli stimoli emozionali sarebbero in grado di alterare l’equilibrio endocrino agendo sull’asse ipotalamo-ipofisi-corteccia surrenale. Lo stress ha inoltre importanti effetti sul sistema immunitario per cui può rendere l’organismo vulnerabile alle infezioni, nel tuo caso a infiammazioni di tipo cutaneo.
Per questo motivo è importante considerare anche la componente emotiva oltre a quella costituzionale – ambientale per il trattamento dell’acne. Spesso le problematiche della pelle sono il riflesso di disagi emotivi e relazionali che è bene indagare. Ad oggi anche i dermatologi più tradizionalisti ammettono che la componente psicosomatica è importante davanti a evidenti riscontri quali il legame tra stati ansiosi e aumento dei disturbi cutanei, per esempio. Ti consiglio di rivolgerti ad un professionista per poter intraprendere un percorso psicologico adeguato alla problematica che ti permetta di approfondire gli aspetti emotivi associati al tuo disturbo.
Un caro saluto
Gentile utente... "Probabilmente questo messaggio nessuno lo leggerà o se lo farà non lo farà per il mio interesse", queste parole mi dispiacciono molto in quanto esprimono un importante contenuto di sofferenza. Personalmente il mio lavoro lo faccio poiché amo aiutare gli altri e di conseguenza reputo fondamentale gli interessi dei miei pazienti! Sicuramente l'acne non è una problematica da poco e negli anni ha minato la sua autostima e senso di efficacia anche nelle relazioni, non posso che consigliarle d intraprendere un percorso di psicoterapia mirato all'aumento dell'autostima e potenziamento delle risorse, oltre che a lavorare sui "traumi" che le ha provocato questo problema... nel mio caso utilizzerei L'EMDR, un innovativo approccio psicoterapeutico MOLTO Efficace per questo tipo di problematiche. Un caro saluto.
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Gentile utente, quello che descrive è un vissuto di sofferenza che comprendo. Si sente e si percepisce poco gradevole e questo la fa allontanare dagli altri aumentando il basso senso di sè e di autostima.
E' molto svalutante nei suoi confronti ma anche nei confronti del mondo che le sta intorno. Come non pensa di avere valore così crede che anche chi sta attorno a lei non ha valore, poichè nessuno è in grado di vederla, ascoltarla, capirla. Rifletta su ciò che vuol fare della sua vita e se vuole darsi una possibilità di esistere a questo mondo. Già il fatto che ha scritto qui, vuol dire che un idea di quel che vuole fare forse ce l'ha.saluti.
Buonasera, posso comprendere la difficoltà e la sofferenza legata ad un’immagine fisica costantemente minacciata, specie se a partire dall’adolescenza. Su questo portale può trovare consigli e messaggi dì comprensione per un disagio legato ad una patologia che alle volte può essere invalidante. Tuttavia la sua patologia non definisce la sua totalità nè le sue relazioni. Essa può continuare ad invalidarla nella misura in cui lei glielo permette. Dalle sue parole si evince una spinta a desiderare altro nonché la sua capacità di osservarsi ed osservare: la invito ad usare questa sua risorsa non per continuare a guardare il mondo dall’esterno, come se non ne facesse parte, bensì all’interno di un percorso terapeutico in cui alimentare il suo desiderio di relazionarsi e trasformarlo in realtà anziché continuare a tenerlo sotto traccia e vivere di fantasie. Buon proseguimento.
Si legge nelle sue parole tutta la sofferenza che la abita da molto tempo e alla quale cerca di reagire con risposte razionali o con “sogni a occhi aperti”. Questo sembra contraddistinguere molto la sua giovane età, piena essa stessa di contraddizioni, ma anche una maturità che non lascia spazio alla spensieratezza e alla leggerezza. La sfiducia e le fragilità possono essere molto invalidanti, come si evince anche da alcuni spaccati importanti del suo racconto. Provi a confrontarsi con uno psicoterapeuta, a volte potersi appoggiare un po’ alleggerisce i pesi che siamo costretti a portare. Un caro saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Il quadro che lei descrive delinea una sofferenza psichica di tipo emozionale che, agendo sugli assi ipotalamo-ipofisi-ghiandole surrenali e ipotalamo-ipofisi-gonadi, causa la produzione di ormoni attivi in grado di stimolare la produzione sebacea con conseguente infiammazione dei follicoli presenti nella pelle. Ciò significa che il disagio emozionale da lei descritto porta a una condizione di stress psicofisico, con conseguente aggravamento della sua sintomatologia cutanea. Le cure mediche non hanno l'effetto desiderato in quanto vengono contrastate dalla risposta del suo organismo all'ambiente. Il modo in cui descrive se stesso rivela inoltre una propensione a relazionarsi col mondo attraverso scarsa partecipazione corporea a favore di processi mentali anticipatori con forte tendenza all'inibizione all'azione. Per "sbloccarsi" e cominciare a vivere lei può provare ad affrontare i suoi conflitti emozionali e relazionali attraverso un percorso psicoterapico che, ne sono certo, l'aiuterebbe a vivere in maniera più partecipativa e meno autoreferenziale. In tal modo aiuterebbe il suo organismo a funzionare meglio e a riequilibrarsi, riducendo l'attivazione dei processi infiammatori e l'aggravarsi della sua acne. Le cure mediche diventerebbero così più efficaci e col tempo s'innescherebbe un circolo virtuoso con un miglioramento sostanziale della qualità della sua vita. Cordiali saluti, dott. Gualazzi.
Gentile utente, la disistima di sè porta alla mancata espressione dei propri bisogni, all'amplificazione delle proprie paure, alla generalizzazione delle proprie mancanze e delle proprie difettualità. La problematica dermatologica si instaura in questo contesto di generalizzata difficoltà e diviene il simbolo di un malessere che veicola tuttavia anche altri significati (Lei si definisce "già timido e paranoico di suo"...). Di fatto il circolo vizioso in cui è caduto comporta da un lato l'isolamento e la riduzione dei contatti, e quindi delle possibilità, e dall'altro l'investimento di quelle poche rimanenti di fallimento anticipato che naturalmente si avvera. Ad ogni squalifica e delusione il circolo si solidifica nella sua struttura. Gli altri sono poco interessanti, o tutti necessariamente malevoli. Naturalmente lo stress peggiora a sua volta l'acne, concorrendo al circolo vizioso. La possibilità resta allora nella fantasia, che Le permette di progettarsi secondo modalità che percepisce come precluse nella realtà. Un progetto terapeutico volto ad aprire possibilità di azione nel reale è la via per la risoluzione della sofferenza. Le modalità di mantenersi entro le tematiche della bassa autostima, della inadeguatezza, dell'essere fuori posto, devono essere portate alla luce, e significate entro la storia di vita. Solo così potrà aprire nuovi modi di essere sè. Si rivolga a un terapeuta, data la giovane età non tarderei; è un momento di vita che merita di essere vissuto appieno. Cordialità, in bocca al lupo, DMP
Caro, è chiaro che la cosa migliore da fare è rivolgersi ad uno psicologo quanto prima.
Non dovresti passare il tempo ad immaginare situazioni che ti rendano felice, ma dovresti poterle esperire realmente. É facile percepire, nelle tue parole, il conflitto tra voglia di provare nuove sensazioni e sentirsi parte del mondo da un lato, e la paura tremenda per il giudizio ed il rifiuto altrui dall’altra.
Uno psicologo non ti dirà mai ‘fregatene dei giudizi’, ma ti insegnerà come dare il giusto peso alle cose e come reagire dinanzi ai giudizi che temi.
Non aspettare che passi troppo tempo, perché più eviti una situazione temuta e più difficile sarà affrontarla successivamente.
Buona fortuna!
Gentile Ragazzo,
Il problema dell'acne che ci riferisce è sempre molto delicato, e francamente capisco la fatica che incontra nel cercare di fregarsene degli sguardi altrui. Non è semplice. E' normale desiderare uno sguardo benevolo dal mondo esterno, ma quando ciò diventa la condizione essenziale per vivere come vogliamo allora dobbiamo riflettere. Da ciò che scrive appare come un giovane intelligente, animato da validi desideri di inclusione che vengono frenati dal timore e dalla sensibilità, intensi al punto di spegnerle gli scopi (vorrebbe instaurare rapporti con gli altri ma si definisce non interessato ad avere amici); questo ci dà una misura di quanto in questo momento della sua vita il timore del giudizio e della critica abbiano potere su di Lei, e rappresenta la base per la formulazione di una buona domanda terapeutica. Consideri la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che le restituisca controllo su questi stati interni e la riconceda alla curiosità, alla conoscenza e alla spensieratezza che ad ora sente di poter osservare solo da dietro un vetro. Coraggio! Le auguro buona fortuna
Buonasera. Un modo di muoversi nel quotidiano con la tendenza ad essere inibito socialmente, sentimenti d’inadeguatezza e ipersensibilità alle valutazioni negative, portano a vissuti negativi, fastidiosi e sempre meno tollerabili. La preoccupazione di essere criticati dagli altri o rifiutati è, senza ombra di dubbio, una dimensione intolletabile, portando, chi ne soffre, a evitare situazioni sociali nelle quali devono interagire con gli altri limitando nel tempo il normale sviluppo delle abilità sociali. Ne parli in modo più dettagliato con uno specialista, per comprendere meglio l'origine di questi vissuti e, riflettere insieme, sul migliore intervento da operare.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Buonasera! Ho letto attentamente la sua lettera e immagino la sofferenza che prova. Credo però che l'acne stia causando un isolamento e un rapporto con il mondo esterno sempre più difficoltoso. Sarebbe il caso che lei intraprendesse un percorso di psicoterapia per lavorare sull'immagine che ha di sé che va al di là del suo reale aspetto fisico. Sono convinta che ciò aiuterà anche il suo viso. Oserei dire che forse i due aspetti possono essere anche le due faccia di una stessa medaglia. In bocca al lupo
Salve. Mi reso conto che il suo problema dermatologico le crei problemi di Autostima. Se può esserle di conforto tenga conto che si tratta di un problema comune agli adolescenti.
Le suggerisco di unire alla terapia medica per la questione dermatogica una psicoterapia di supporto che la accompagno un questa fase della sua vita.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Credo che a breve tutto passerà, l’acne se ne andrà via ma lei avrà perso tanto tempo....tanti altri ragazzi hanno l’acne...esca fuori, pensi meno, si crei degli interessi...a 20 anni si investe nel proprio futuro, lo faccia anche lei come tutti i suoi coetanei! Da oggi ok? Un saluto
Salve,
spesso problematiche dermatologiche si ripercuotono nella sfera psicologica proprio perchè hanno a che fare con l'immagine di sè e con le relazioni sociali.
Alla sua età, in particolare, si trova a dover affrontare tematiche che riguardano il passaggio tra l'età adolescenziale e l'età adulta in cui l'acne rappresenta l'adolescenza e la voglia di "spaccare il mondo" rappresenta l'esigenza di affacciarsi ad esperienze adulte.
Le consiglio di affrontare un percorso terapeutico che l'aiuti ad affrontare questo passaggio e che l'aiuti a fare pace con i suoi "difetti" che siano fisici o emotivi.
Saluti.
Dott.ssa Carmen Capria
Ciao. Da come hai concluso il messaggio vedo che hai tanta fiducia nel mondo che ti circonda! :)
Capisco perfettamente la tua sofferenza e disagio, avere 20 anni non vuol dire per forza essere uno spavaldo con la fame per la vita e la voglia di conquistare il mondo, vuol dire affrontare una fase della vita estremamente complicata in cui tutti si aspettano da te che diventi grande, trovi una strada, esci con gli amici e trovi una fidanzata! Ed è normale sentirsi sotto pressione e in difficoltà. Spesso l'acne è un modo che ha la pelle per far uscire una sofferenza che si porta dentro, quindi potresti provare a dare fiducia a qualcuno che possa ascoltarti e comprenderti, accettarti per come sei e aiutarti a far uscire il vero te stesso ( e magari anche l'acne inizierà a regredire).
E' difficile essere profondi e sensibili, perchè le cose si sentono più forti e a volte fanno più male di quanto si vorrebbe, ma è soprattutto un vantaggio e un pregio essere così ed è importante imparare ad accettarsi con i propri pregi e difetti. E' un lavoro che non si può fare da soli poichè si è troppo dentro sè stessi per vedersi con chiarezza, per questo ti consiglio di affidarti ad uno psicologo che sicuramente avrà a cuore la tua vita e ti aiuterà a liberarti di ciò che ti pesa.
Spero troverai quello che cerchi.
Ti auguro il meglio
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Buongiorno, le consiglio di richiedere una consulenza (online) ad uno psicologo.
Ottime cose, Dottor Andrea De Simone
Gentile utente, la problematica dermatologica che riporti (che per inciso ti accomuna a molti ragazzi della tua età), sicuramente rappresenta per te un tema importante, avendo ripercussioni sull’immagine che hai di te stesso. Tuttavia, sappiamo entrambi che probabilmente rappresenta solo “la punta dell’iceberg”. La tua sofferenza sembra infatti ascritta a un contesto più ampio fatto di solitudine, scarsa autostima e interessi ristretti. Il tuo modo di fare esperienza di te stesso, degli altri e del mondo sembra proprio mantenersi su questo senso di inadeguatezza, che però condiziona inevitabilmente la tua vita, limitandone le relazioni sociali e precludendoti praticamente ogni possibilità d’azione (a tal punto che arrivi a immaginarle anziché agirle...). Un percorso terapeutico potrebbe aiutarti a comprendere meglio questa bassa autostima che emerge dal tuo racconto, consentendoti di aprirti a nuove concrete possibilità d’azione per poterti a sentire e percepire altrimenti… Ti consiglio quanto prima di rivolgerti a uno psicologo, anche attraverso un consulto online. Resto a disposizione. Un saluto
dott.ssa Allegra Carpaneto
Ciao.
La situazione che descrivi sembra essere difficile per te da sopportare; posso immaginare che ti senta solo e con poca autostima, e che l'acne sicuramente non ti aiuti ad uscire dal tuo isolamento. Io ti consiglierei di iniziare al più presto un percorso psicologico, per affrontare questa tua intensa paura del giudizio degli altri e il disagio che senti quando sei in mezzo alla gente. Sei giovane e ti meriti di aver una vita sociale ricca e soddisfacente! Il giudizio degli altri spaventa TUTTI, non sei il solo; se questo però ci blocca completamente nella vita allora vale la pena prendere in mano la situazione e fare qualcosa per risolvere il problema. Non ti preoccupare, esistono tecniche efficaci che si possono usare nella tua situazione. Io ti consiglio vivamente però di non aspettare ancora.
Buona fortuna!
Salve, questo senso di essere inadeguato dovrebbe essere esaminato con estrema attenzione.
Contatti uno psicologo.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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