Buonasera sono un ragazzo di 16 anni abbastanza preoccupato. A casa mia teniamo dello Xanax di sicur

19 risposte
Buonasera sono un ragazzo di 16 anni abbastanza preoccupato. A casa mia teniamo dello Xanax di sicurezza a causa di alcuni attacchi di panico di un nostro membro della famiglia. Mia madre, la quale spesso appena sente un poco male ha l'abitudine di prendere farmaci (tipo enantyum, voltaren o simili), lo prende ogni tanto e, questa sera ha preso la bellezza di ben 20 gocce, è una donna di 1.65 circa x 66kg. Nonostante io abbia provato a dissuaderla dice che una volta ogni tanto le serve (spesso dopo liti sostenute con qualcuno)... cosa mi consigliereste di fare? Questa cosa che ha iniziato a fare le fa male o è normale? Non sono per niente esperto in medicine e sono preoccupato per mia madre.

Ps: non so se ho scelto la categoria di medici corretta e in caso fosse sbagliata mi scuso e vi chiedo di condividerla con quella giusta.
Gentile utente, capisco la sua preoccupazione per sua madre e penso che sia giusto. E' necessario per il membro della sua famiglia che soffre di attacchi di panico prendere questi farmaci come cura a quest'ansia sempre sotto prescrizione dello psichiatra. Personalmente sono contrario all'uso di questi farmaci anche da parte del medico di famiglia o qualsiasi altro medico generico. Per quanto riguarda sua madre sono contrario all'assunzione di psicofarmaci senza la prescrizione dello psichiatra e in più sottraendoli all altro membro della famiglia il quale ha bisogno di questo farmaco. Così facendo sua madre mette in rischio se stessa e l'altra persona della vostra famiglia. E' necessaria una visita da uno specialista della salute mentale se lei vuole approfondire le dinamiche che la spingono ad assumere le gocce di xanax. Cordialmente
Emiliano Tavanxhiu

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Buongiorno, è comprensibile che si senta preoccupato per sua madre e che viva con apprensione il ricorso un po' casuale, mi sembra di capire, ai farmaci. Le prescrizioni farmacologiche e la loro posologia sono aspetti che riguardano l'ambito medico e sarebbe opportuno che non prescindessero mai da un consulto puntuale con uno specialista (medico, psichiatra, neurologo). Detto questo mi sembra importante accogliere il suo stato d'animo e ragionare su quanto le stia creando uno stato di agitazione e di sofferenza che potrebbe interferire anche con il suo stato psicologico. Cerchi di parlare con sua madre di questa situazione e, possibilmente, a pensare di trovare uno spazio di ascolto per lei in cui poter alleggerire questo carico che si sta facendo forse troppo pesante.
Un caro saluto,
Dott.ssa Genitore
Ciao, capisco la tua preoccupazione emi spiace sapere che a sedici anni hai questo tipo di preoccupazione. Prendere psicofarmaci se prescritti da uno specialista è in giusta dose significa seguire una terapia per il proprio bene. Mi sembra che per tua mamma non sia così. Non puoi parlare con un adulto di famiglia di questa situazione che possa fare capire alla mamma che forse sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista? In bocca al lupo
Buongiorno, ma rispetto a cosa sei preoccupato? Che tua madre possa assumere il farmaco in maniera scorretta? Solitamente è il medico che prescrive gli ansiolitici, e la loro corretta posologia (anche al bisogno).
Quindi se si seguono le dovute indicazioni , non ci dovrebbero essere controindicazioni.
Tuttavia la tua richiesta mi fa riflettere su un tema importante che è quello della responsabilità.
La responsabilità di ascoltarsi anche nella sofferenza. E se durante questo percorso, a volte i farmaci sono necessari, ben vengano.
L'importante è continuare a farsi carico di se stessi con autenticità e generosità.
Un caro saluto
Paola Uriati
Buongiorno, ti suggerirei di provare a parlare con tua madre della tua preoccupazione. Tante volte comunichiamo proprio con le persone a cui teniamo di più in maniera poco funzionale dicendo per esempio "non dovresti prendere questi farmaci" invece di "quando fai così mi preoccupo per la tua salute" che è poi quello che autenticamente senti. Mi chiedo poi se oltre alla preoccupazione legata strettamente ai farmaci e alla loro quantità possa esserci più in generale una tua difficoltà a gestire il modo in cui lei decide di gestire il proprio dolore. Spero mi perdonerai il gioco di parole, ti invito a rifletterci ed eventualmente dopo aver parlato con lei chiedere tu stesso un sostegno per questa situazione delicata.
Gentile ragazzo, è sicuramente apprezzabile il tuo interessamento, ma forse non ti è utile ricevere un nostro parere su una persona che non conosciamo e, soprattutto, non ha chiesto il nostro aiuto. La cosa migliore è quella di confrontarti con tua madre, tentare di far capire a lei quanto tu sia preoccupato, magari anche mostrandole che ti sei interessato al suo bene, ma nessuno di noi potrà mai esprimere un parere professionale su una persona di cui si riferiscono cose, ma che non si è mai confrontata direttamente. Parlare, dire ciò che si ha timore di dire, è sempre la miglior medicina
Ciao, sei un ragazzo molto attento e premuroso e comprendo il tuo stato d'animo ma oltre alla preoccupazione per tua madre c'è dell'altro?
Parli di un altro membro della famiglia che soffre di attacchi di panico.
Forse tua madre lo prende solo quando ne ha necessità e forse le è stato consigliato proprio da uno specialista.
Dalle tue informazioni non posso esserti molto di aiuto se non consigliarti, come hanno fatto gli altri colleghi, di parlare con tua madre di ciò che ti preoccupa, e se il caso con un altro adulto come tuo padre o una zia oppure anche con il tuo medico di famiglia che almeno dal punto di vista farmacologico potrà risponderti in modo chiaro.
Un cordiale saluto.
Restiamo a disposizione
Dr.ssa Patrizia De Sanctis




Ciao,
sarebbe il caso che la prescrizione dei farmaci venisse fatta da un medico o da uno psichiatra previa visita o consulenza e che non fosse "fai da te". Magari cerca di capire se tua madre lo ha fatto e, in caso negativo, prova a dirle che sarebbe il caso di fare una consulenza psichiatrica per la terapia farmacologica, associata ad una psicoterapia, perchè solo in questo modo la terapia è efficace, assumere farmaci "al bisogno" non sortisce effetti.
Saluti.
Buon giorno,
non deve essere facile gestire tutta questa preoccupazione per tua madre... Sarebbe il caso che si confrontasse con il proprio curante per decidere quale posologia di Xanax seguire, così che tu possa stare più tranquillo. C'è un altro adulto in casa che si può occupare della questione o con il quale tu possa confrontarti? Mi sembra un peso eccessivo per te.
Un caro saluto
La tua preoccupazione, oltre che legittima in quanto nessun farmaco, soprattutto di questo tipo, andrebbe assunto senza una prescrizione e posologia chiare, mi fa pensare ad una dinamica familiare in cui talvolta ti sei trovato a fare "l'adulto", forse per arginare vissuti intensi di qualcuno(attacchi di panico) o gestire modalità comunicative non efficaci (liti) che portano la mamma a rifugiarsi nel farmaco. Penso che chiedere ad una figura di riferimento di aiutarti ad affrontare la questione con la mamma sia un primo passo importante, dopodiché considerare la possibilità di parlare con un esperto che prendi in carico la famiglia e aiuti a regolare e gestire meglio emozioni e conflitti
Buongiorno, posso capire la profonda preoccupazione che provi in questo momento e credo che una questione importante sia legata non tanto all'assunzione del farmaco in sé, ma al fatto che siano presenti delle condizioni che ti portano ad essere così in allarme. Hai nominato la presenza di un membro della famiglia che soffre di attacchi di panico, di una mamma spesso dolente e solita far uso di medicinali senza prescrizione medica e associato al suo utilizzo dell'ansiolitico il coinvolgimento in situazioni confliuttuali. Sarebbe importante indagare tutti questi aspetti e questo senso di responsabilità che ti porta a prenderti cura della mamma, come a ruoli invertiti. Parlare con la mamma della tua preoccupazione sarebbe un'occasione preziosa per far sì che possa essere la mamma a tornare a prendersi cura di te e delle tue emozioni. Eventualmente anche pensando che possa essere il nucleo familiare a rivolgersi a un collega psicoterapeuta o la mamma stessa. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti, buona giornata dr.ssa Federica D'Avanzo
Buonasera. Posso capire la preoccupazione e penso che la mamma dovrebbe fare attenzione a prendere quei farmaci senza un controllo medico. Potrebbe essere utile consigliare alla mamma di rivolgersi ad uno specialista Psicoterapeuta che la aiuterebbe nei momenti difficili a rimanere più serena e forte senza dover per forza abusare dei farmaci che, dal mio punto di vista, sono solo un sostituto della nostra forza di volontà che però creano la dipendenza e alimentano la paura di non farcela.
Buona Vita
Gentile utente, mi complimento per la maturità mostrata nonostante lei abbia solo 16 anni. Probabilmente vive male non solo l'assunzione dei farmaci da parte di sua madre che non ne dovrebbe fare uso se non sotto controllo medico, ma mi pare di capire che la situazione familiare sia abbastanza colpita da malesseri di tipo ansioso e da rapporti non sempre sereni. Non sarà facile far cambiare abitudini a sua madre ma è lecito pensare che le medicine non risolvono i problemi, possono essere un valido aiuto se affiancate ad una psicoterapia e solo se sono consigliati dal professionista.Provi a renderla consapevole di quanto detto...ci provi.
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, capisco la tua preoccupazione, ti fa onore che a 16 anni in una fase adolescenziale, ti stai ponendo tante domande circa i comportamenti della mamma. che riguardano l'assunzione di psicofarmaci che non le sono stati prescritti per lei, ma ad un membro della famiglia. E' chiaro che, tu pur essendo molto giovane, non ritieni giusto che la mamma abusi di questi medicinali. Noi non conosciamo le motivazioni che spingono la mamma ad agire così, quindi non possiamo dare nessun consiglio, ma forse puoi interagire tu con la mammae convincerla a consultare uno specialista, psichiatra neurologo e non un medico generico, in collaborazione con uno psicoterapeuta, per elaborare che c'è dietro i suoi sintomi, ti auguro che tua mamma ti dia ascolto, saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Comprendo la tua preoccupazione e le tue paure che hai per la mamma, per la sua abitudine di assumere psicofarmaci senza prescrizione medica. Considerando che alcuni farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale come tranquillanti a base di benzodiazepine e antidolorifici sono associati a comportamenti violenti. Sarebbe opportuno che la mamma si rivolgesse al medico di fiducia per la prescrizione farmacologica. Cordiali saluti
Caro ragazzo,
I tuoi dubbi sono comprensibili oltre che giusti. L'utilizzo dei farmaci come una soluzione per spegnere l'ansia al bisogno, non è mai qualcosa che libera. Posto che non si esageri nel dosaggio, impedisce di trovare soluzioni più funzionali, e la conseguenza è che per il sollievo del momento il problema finisce per diventare cronico. Mamma deve essere aiutata a capire che la sua ansia va affrontata in altri modi, e in questo puoi esserle d'aiuto, ma poi il tuo intervento deve fermarsi li. Da quello che scrivi mamma ti appare molto fragile, e di questa fragilità senti di dovertene occupare tu, ma questo toglie spazio a tutta quell'attività mentale che corrisponde alla costruzione di te e della tua autonomia. Cerca la complicità del medico di base o di qualunque figura adulta di fiducia appartenga alla tua famiglia, il loro supporto aiuterà mamma a comprendere in cosa stia sbagliando. Ti auguro buona fortuna
Buongiorno,
la tua giovane età può far pensare la difficoltà che puoi provare in una situazione in cui tua madre abbia dei comportamenti che ti preoccupano e che non capisci. Di solito anche il senso di impotenza è molto forte, visto che spesso si assiste alla sofferenza del proprio caro sentendo di non riuscire ad aiutarlo in nessun modo.
L'uso di psicofarmaci è ormai molto diffuso, e purtroppo molto spesso vengono usati in modo incongruo. Quello che può essere utile alla mamma è di affidarsi assolutamente a un medico curante e non fare un fai da te, potenzialmente pericoloso. Invece per te credo potrebbe giovarti uno spazio con un professionista che ti aiuti a capire e orientarti nelle difficoltà che si può immaginare tu stia provando nella tua vita familiare, in modo che tu possa essere più tranquillo e viverti a pieno diritto la tua adolescenza.
Un caro saluto.
Dott. Manuele Tommasi
Buonasera,
comprendo la sua preoccupazione. La cosa più utile sarebbe quella di convincere sua madre a contattare il medico che le ha prescritto questi farmaci per valutare insieme a lui il corretto dosaggio di tutti i farmaci che prende. C'è un altro adulto con cui può parlare di questo aspetto? come mai se ne preoccupa lei così tanto?
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordiali saluti
Ciao, è normale che sei molto preoccupato per tua madre ma sarebbe opportuno parlare con lei della tua preoccupazione, potreste trovare insieme una soluzione. Potresti consigliare a tua madre di rivolgersi ad uno psicoterapeuta al fine di capire cosa c'è dietro questo suo stato di malessere. Non sei tu responsabile della sue azioni ed è difficile controllare il suo operato. Tua madre deve prendersi carico della situazione e rivolgersi ad un professionista al fine di migliorare la qualità della vostra vita. Resto a tua disposizione. Saluti. Dottoressa Barbara Gizzi

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