Buonasera, sono qui a scrivere per dei pensieri/problemi che inficiano costantemente le mie relazion

22 risposte
Buonasera, sono qui a scrivere per dei pensieri/problemi che inficiano costantemente le mie relazioni. Faccio una premessa: ho avuto una relazione di 6 anni, lasciata due anni fa: attualmente ho 25 anni. Da allora ci sono state due frequentazioni abbastanza importanti, e diverse uscite e brevissime frequentazioni. In ognuna c'è sempre stato il pensiero costante di non sentirmi pienamente a mio agio, di chiedermi se fosse la persona giusta, tormentata da domande come: "Quella persona si starà trovando bene con me? Mi starà prendendo in giro? Cosa prova per me?". E' come se volessi in qualche modo controllare ciò che l'altra persona pensa di me, sapere sempre e costantemente cosa sta provando nei miei confronti. Inoltre, ulteriore tormento è dirmi che magari potrei trovare di meglio (sì ma lo dico ogni volta, probabilmente con chiunque verrebbe fuori lo stesso identico tormento)!
Da quasi due mesetti sto frequentando abbastanza seriamente un ragazzo. Sembra che lui ci tenga a me, ed anche io, mi piace passare del tempo con lui. Ma i tormenti sono sempre presenti, quasi che alle volte penso che sarebbe meglio lasciar perdere tutto e restare nuovamente sola (almeno non ho di questi problemi!).

Come crede che si possa risolvere questa situazione che non mi permette di vivere in modo sereno nessuna frequentazione? La ringrazio per la risposta.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, credo che per lei sia importante comprendere l'orine di tali pensieri on modo da comprendere meglio come si sente quando sta costruendo una relazione. Con uno psicologo potrebbe cominciare un percorso di conoscenza più profonda di se stessa in modo da vivere con maggiore serenità nel futuro qualsiasi tipo di relazione deciderà di costruire.
Dott.ssa Lovisato
Gentilissima, comprendo quanto sia faticoso gestire questo intenso rumore di fondo dei suoi pensieri e quanto la privi di ‘stare’ ed ‘esserci’ pienamente nella relazione, dovendo dividersi tra il suo partner e la sua mente. Sebbene sussista questo disagio, la sua capacità di strutturare legami non sembra averne risentito e questo è un fattore positivo. In più, lei è molto consapevole del flusso dei pensieri che la attraversano. Ciò che sembra meno semplice è portare avanti i legami senza sentirsi inquinata da timori e dubbi che si moltiplicano esponenzialmente togliendo spazio alla soddisfazione e alla serenità derivanti dal vivere un sentimento. Questo segnale di allarme che le arriva da dentro ha certamente un senso per lei, in relazione alla sua storia e alle sue esperienze pregresse e, attraverso un ciclo di colloqui di consulenza psicologica, avrebbe senz’altro modo di tradurre questo vissuto e disinnescarlo. Un caro saluto
Gentilissima, la sua premessa "ho avuto una relazione di 6 anni, lasciata due anni fa" forse è uno dei nodi da sciogliere (ha elaborato tale storia e la sua fine?) per risolvere la situazione descritta, che sembra caratterizzata dalla paura di legarsi e soffrire. Da capire se sia sorta dopo la rottura della relazione a cui accenna, o se abbia radici più antiche.
Vivere le relazioni in modo più sereno, credo sia una possibilità: un primo passo l'ha fatto condividendo qui i suoi "tormenti".
Un saluto
Dott.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoloterapeuta
Cara utente, possi immaginare quanto questi pensieri siano invasivi e fastidiosi. Mi chiedo però come mai ha così bisogno di controllare? da cosa sta cercando di proteggersi? Se lei smettesse di monitorare cosa gli altri pensano e provano questo a cosa potrebbe portare? Sicuramente ad un certo punto della sua vita controllare è stato importante e protettivo. Ma ad oggi la sta limitando, le sta stretta questa strategia. Sarebbe importante per lei esplorare quanto accaduto e ciò che sta accadendo adesso nella sua vita. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentilissima buonasera,
capisco il suo tormento e il suo bisogno di controllare ciò che l'altra persona pensa di lei: sarebbe la garanzia che tutto sta andando bene e che il suo bisogno d'amore finalmente potrà avverarsi. Il bisogno di garanzia nasce dal desiderio di non soffrire più e il timore della sofferenza è tale da farle provare la tentazione di mollare ogni cosa. Insomma per paura di soffrire di nuovo ogni tanto pensa che sarebbe più semplice rinunciare del tutto alla gioia. E' così? E' comprensibile, ma anche controproducente, non trova? Vivere comporta rischi e la paura di rischiare può spingerci a relegarci in spazi di vita sempre più angusti. Lavorare su di se le permetterebbe di ritrovare un equilibrio tra il bisogno di controllo e la capacità di tollerare i rischi. Resto a disposizione se desidera approfondire e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
Buongiorno, sembra avere la tendenza a sviluppare un doc da relazione in forme più o meno intense/disturbanti. Dovrebbe intraprendere un percorso psicoterapeutico focalizzandosi inizialmente sul tema dell'autostima e del bisogno di controllo. In questo modo dovrebbe pian piano riuscire ad alleggerire il peso dei pensieri intrusivi fino a farli scomparire.
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per ciò che sta vivendo. Purtroppo non esiste una soluzione semplice a portata di mano: questa serie di pensieri andrebbe indagata più approfonditamente all'interno di un contesto di terapia. Trovo interessante che abbia iniziato il post tirando in ballo la sua precedente relazione; forse si porta dietro qualche strascico non del tutto risolto? Nel caso in cui volesse iniziare un percorso psicologico, rimango a disposizione per un primo colloquio. Cordialmente, dott. Gianmarco Simeoni
Gentilissima
Mi dispiace per ciò che sta vivendo e immagino come sia difficile per lei gestire tale situazione. Ciò che le posso suggerire è di iniziare ad intraprendere un percorso psicologico proprio per iniziare a capire la natura di questi pensieri e gestire questo suo controllo.
Resto a sua disposizione
Cordiali saluti
Dott.ssa Solano Giusy
Buonasera. Mi dispiace per i tormenti che descrive e sperimenta costantemente nelle sue relazioni intime. Per affrontare la situazione credo possa essere importante poter comprendere in profondità il significato che hanno per lei i pensieri che la tormentano, attraverso i quali emerge in lei, come lei stessa osserva, una certa tendenza al controllo che sembra generare al contempo una minore fiducia in se stessa e nell’altro. Il mio suggerimento è di valutare la possibilità di rivolgersi ad un/a professionista terapeuta per esplorare ulteriormente la sua esperienza e valutare l’inizio di un percorso attraverso il quale poter promuovere maggiore fiducia all’interno delle proprie relazioni. Un saluto, Dott. Felice Schettini
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Buonasera, potrebbe essere importante per lei capire quale significato assume questa necessità di "mantenere il controllo", che quasi non le permette di vivere una relazione serena priva di dubbi e ripensamenti. Stare da sola è davvero la soluzione? Dietro ogni comportamento c'è sempre un suo significato, che è del tutto personale e legato al modo in cui ciascuno ha vissuto fino ad ora. Lavorare con un professionista su questa tematica e ricercare insieme il motivo alla base di questa sua tendenza, potrebbe esserle utile per affrontare in maniera diversa le sue relazioni.
Un saluto,
dott.ssa Silvia Calanchi
Buongiorno,
mi dispiace per la sua situazione, non deve essere facile vivere una relazione con trasporto e serenità invasi da costanti dubbi o pensieri, vorrei innanzitutto dirle che è normale mettersi in dubbio, le relazioni non sono mai semplici e cercare un nuovo equilibrio richiede tempo, quando però i pensieri sono continui ed il rimuginio ci impedisce di vivere serenamente allora potrebbe trattarsi di rimuginio ossessivo (non è possibile però fare una diagnosi con pochi elementi e senza conoscere la sua storia e da dove derivano questi pensieri). In questo caso siamo così concentrati sui nostri dubbi e su domande alle quali non è possibile dare risposte certe al 100% (lo amo? potrei avere di meglio? mi vuole davvero?) ma pur se razionalmente comprendiamo la loro poca utilità queste ci impediscono di vivere il momento. Pensare troppo purtroppo rischia di rinsecchire le sensazioni, portandoci poi in un loop in cui cerchiamo di non pensare affatto (pensare di non pensare è pensare il doppio) oppure di cercare compulsivamente risposte, paragoni, rassicurazioni o dimostrazioni che però non ci soddisfano mai del tutto, aumentando il dubbio e l'angoscia.
Se volesse affrontare questa sofferenza le consiglio un breve percorso con un professionista per comprendere meglio motivazioni, necessità di certezze che sente e per apprendere strategie utili per rompere quel circolo vizioso in cui a volte ci incastra la nostra mente, e poter finalmente vivere davvero nella relazione facendosi trasportare dalla marea e non cercando di controllarla.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Aisha Battelini
Gentile utente buongiorno.
Vivere in modo positivo le relazioni sociali e sentimentali è uno dei capisaldi del benessere interiore.
Probabilmente, da quello che lei ci racconta, non riesce a godere a pieno di una relazione perché molto condizionata dal giudizio altrui. La tendenza a voler controllare quello che gli altri pensano o giudicano di lei, dimostra questo bisogno di sentirsi accettata e compresa. L'idea di perdere questo controllo e di non sapere cosa l'altro pensa di lei, le sta generando stati d'ansia e una costante paura dell'incertezza.

Il mio consiglio è di iniziare un percorso psicologico che abbia come obiettivo il miglioramento della gestione emotiva e una più solida accettazione di sé. Spesso, infatti, temere il giudizio degli altri rivela una tendenza a giudicare sé stessa in modo troppo severo. Inoltre, il continuo bisogno di monitorare l'opinione degli altri su di lei, suggerisce che le emozioni vengono trattenute e non lasciate libere di fluire, proprio per non rischiare di compromettersi di fronte alle altre persone.

Con l'aiuto psicologico potrebbe imparare a essere più consapevole di queste dinamiche psicologiche. Potrebbe acquisire competenze per la comprensione e la gestione delle emozioni, migliorare le sue capacità di empatia e compassione (anche verso sé stessa), conoscere meglio le sue vere potenzialità, cioè quelle attitudini personali e comportamentali che può sfruttare meglio nella ricerca del benessere interiore.

Per questi motivi, il tipo di approccio che le consiglio è quello della Psicologia Positiva e delle tecniche di Mindfulness. Se lo desidera, posso darle senza impegno maggiori informazioni a riguardo.
Sicuramente ne trarrà grande beneficio nel vivere meglio, prima di tutto con sé stessa e poi anche nelle relazioni sentimentali, o sociali in genere.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Questa situazione si risolve lavorando su te stessa. Come hai capito non dipende dal ragazzo con cui stai, ma sei tu che devi approfondire delle cose di te e solo allora riuscirai a viverti serenamente una relazione di coppia. Si dice di non costruire un DUE se prima non si è costruito l'UNO. Lavora sul tuo uno, capisci e conosci te stessa, fai un percorso psicologico che ti permetta di risolvere i tuoi nodi interiori e vedrai che riuscirai a vivere con la serenità che meriti la tua vita di coppia. Un saluto
Buongiorno le ho risposto con un video che potra trovare sulla mia pagina youtube dal titolo "come uscire dai pensieri che ci immobilizzano". Spero possa trarne aiuto. Cordialmente Amico Colaianni
Buonasera gentile utente e grazie vivamente per aver condiviso queste difficoltà.
La fine di una relazione importante e duratura può lasciare strascichi delle volte: il consiglio è di lavorarci a riguardo così da poter elaborare tutto quel grande vissuto (sia interno che esterno).
Un percorso psicologico le permetterebbe questa sana elaborazione, garantendole di rimettere a posto tutti i tasselli, potendo così vivere nuove esperienze e nuovi amori nel modo più sano e sereno possibile.
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Gentile ragazza, da ciò che scrive è chiara la sua preoccupazione verso i flussi di pensiero disturbanti, con cui rischia di ritirarsi dalle esperienze amorose. Credo che varrebbe la pena, all'interno di un percorso supportivo/terapeutico, esplorare e approfondire che bisogno o convinzione su di sé celino in questo momento, a cosa servano ora, come mai siano emersi adesso e da cosa voglia proteggersi, affinché lei possa affrontare le eventuali relazioni affettive con la leggerezza connaturata alla sua giovane età.
Le auguro di trovare le risposte che cerca!
Buongiorno,
Consideriamo come iniziare una relazione è inevitabilmente un buttarsi nel vuoto e quindi al contempo un atto di coraggio, in quanto espone al rischio di soffrire e anche alla consapevolezza di aver in qualche modo "perso del tempo della nostra vita".
Sembra, infatti, dalle sue parole che ci sia un po' di timore anche di perdere del tempo nella vita e di non consolidare scelte importanti nei cosiddetti "momenti giusti".
Molto probabilmente, la sua relazione passata le ha lasciato qualche insicurezza e convinzione di base che tende a riprodurre nelle sue relazioni attuali.
Ritengo che una psicoterapia breve possa essere d'aiuto nell'individuare queste ultime e permetterle di elaborarle in seduta.
Sperando di esserle stata utile,
Dott.ssa Elisa Folliero
cara Utente,
innanzitutto grazie per condividere con noi quanto detto. Deve sapere che riconoscere cosa si può fare per migliorare e già un gran passo avanti e sono certo che presto riuscirà a gestire questi pensieri che lei ha che immagino la rendano triste e angosciata.
Credo che in questo caso bisognerebbe lavorare sull'autostima che lei ha di se stessa e rispetto alle relazioni che ha con gli altri e riuscire a gestire il controllo che lei continuamente vuole avere suoi suoi pensieri e su quello degli altri.
è necessario un lavoro di autocontrollo e se vuole ne possiamo parlare in un colloquio online in modo che posso spiegarmi meglio ed insieme capire anche la problematica che l'affligge più nel dettaglio.
Dott. Eugenio Di Giovanni
Buongiorno, sembrerebbe che ciò che pensano gli altri, condizioni molto le sue azioni e i suoi pensieri. Probabile che si tratti di manifestazioni legate alla sua autostima o percezioni che riflettono un giudizio costante su di sé, forse introiettato nel passato. Per saperlo e affrontarlo, è necessaria una valutazione con uno psicoterapeuta, la aiuterebbe a chiarirsi e a vivere serenamente le relazioni.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
i pensieri che la accompagnano quando è in una relazione molto probabilmente hanno a che fare con una problematica che riguarda la sua autostima. Dalla domande che si fa sembrerebbe che lei creda che gli altri non la prenderebbero sul serio, come donna, come persona al punto tale da esser ossessionata dal pensiero di cosa l'atro pensi.
Il tema che qui porta è molto importante e andrebbe approfondito in uno spazio più ampio che solo un setting psicoterapico potrebbe fornirle.
Si dia questa opportunità, inizi pure una psicoterapia, vedrà che con l'aiuto di un specialista potrebbe esser guidata nel trovare le risposte che cerca.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

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