Buonasera, sono mamma di due bambini,uno di 4 anni e l'altro di 3 mesi. Il più grande, già da un pa
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Buonasera,
sono mamma di due bambini,uno di 4 anni e l'altro di 3 mesi. Il più grande, già da un paio d'anni, non ascolta noi genitori quando gli diciamo le cose, è molto svogliato nello svolgere le attività e non riesce a mantenere la concentrazione su quasi niente. Il problema è che, quando si tratta di disobbedire, la situazione si esaspera perché può andare avanti in quella modalità per giorni, anche con aria di sfida e mettendosi in pericolo. Le abbiamo provate davvero tutte, all'asilo dicono che si comporta bene anche se mi sono stati riferiti alcuni episodi di opposizione o disobbedienza (è scappato durante la passeggiata coi compagni o non vuole mangiare). Voglio precisare che la nascita del fratellino non c'entra perché queste cose sono iniziate molto tempo prima,non ci sono stati cambiamenti né litigi in famiglia. È un bambino pieno di attenzioni perché io sono stata a casa dal lavoro per stare con lui e crescerlo al meglio e anche le altre figure di riferimento sono sempre presenti. Forse si sente di avere troppo potere, abbiamo smesso di regalargli giocattoli perché non gli dà valore,anzi li maltratta. Avendo amato molto la mia infanzia,ho cercato di condividere con lui i miei libri,i miei giocattoli,il mio passato, per fargli conoscere tante cose, essendo anche un bambino curioso. Nonostante frequenti la scuola dell'infanzia, rifugge ogni contatto con gli altri bambini e predilige la compagnia degli adulti; se li frequenta per un po', prende confidenza e non ascolta più neanche loro, né quando gli parlano per conversare, né quando gli vogliono insegnare qualcosa. Ogni approccio con lui è vano,come possiamo risolvere la situazione? Non vorrei che sviluppasse il disturbo oppositivo-provocatorio. Aggiungo, infine, che a questa modalità problematica alterna alcune fasi di estremo attaccamento a me,tanto da seguirmi in ogni stanza della casa e da piangere se mi capita di uscire senza di lui. Grazie per il Vostro parere.
sono mamma di due bambini,uno di 4 anni e l'altro di 3 mesi. Il più grande, già da un paio d'anni, non ascolta noi genitori quando gli diciamo le cose, è molto svogliato nello svolgere le attività e non riesce a mantenere la concentrazione su quasi niente. Il problema è che, quando si tratta di disobbedire, la situazione si esaspera perché può andare avanti in quella modalità per giorni, anche con aria di sfida e mettendosi in pericolo. Le abbiamo provate davvero tutte, all'asilo dicono che si comporta bene anche se mi sono stati riferiti alcuni episodi di opposizione o disobbedienza (è scappato durante la passeggiata coi compagni o non vuole mangiare). Voglio precisare che la nascita del fratellino non c'entra perché queste cose sono iniziate molto tempo prima,non ci sono stati cambiamenti né litigi in famiglia. È un bambino pieno di attenzioni perché io sono stata a casa dal lavoro per stare con lui e crescerlo al meglio e anche le altre figure di riferimento sono sempre presenti. Forse si sente di avere troppo potere, abbiamo smesso di regalargli giocattoli perché non gli dà valore,anzi li maltratta. Avendo amato molto la mia infanzia,ho cercato di condividere con lui i miei libri,i miei giocattoli,il mio passato, per fargli conoscere tante cose, essendo anche un bambino curioso. Nonostante frequenti la scuola dell'infanzia, rifugge ogni contatto con gli altri bambini e predilige la compagnia degli adulti; se li frequenta per un po', prende confidenza e non ascolta più neanche loro, né quando gli parlano per conversare, né quando gli vogliono insegnare qualcosa. Ogni approccio con lui è vano,come possiamo risolvere la situazione? Non vorrei che sviluppasse il disturbo oppositivo-provocatorio. Aggiungo, infine, che a questa modalità problematica alterna alcune fasi di estremo attaccamento a me,tanto da seguirmi in ogni stanza della casa e da piangere se mi capita di uscire senza di lui. Grazie per il Vostro parere.
Di solito in questi casi è utile una visita neuropsichiatrica per capire come aiutare il bimbo, e anche la famiglia ambito nel quale mi sembra ci siano più difficoltà.
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