Buonasera, sono la mamma di due splendidi bimbi, una femminuccia di 17 mesi ed un maschietto di 3 me

19 risposte
Buonasera, sono la mamma di due splendidi bimbi, una femminuccia di 17 mesi ed un maschietto di 3 mesi. Scrivo perchè ho aimè terminato la maternità prevista per il mio secondo parto e, in considerazione di ciò ho deciso di iscrivere la mia bimba più grande al nido, abbiamo iniziato l'inserimento circa 15gg fa ed ancora ad oggi la bimba non riesce a sentirsi a suo agio in questo nuovo ambiente, rimane lì per un'oretta al giorno e poi io vado a riprenderla. Abbiamo deciso di fare questo inserimento graduale insieme alle educatrici visto il momento particolarmente delicato per lei (per la nascita del fratellino, evento che comunque ha un pò destabilizzato i suoi equilibri). Il problema è che dal giorno in cui ha messo piede all'asilo non sta più volentieri con nessuno che non sia io e la cosa ovviamente, visto il mio rientro a lavoro, le crea non poco stress, povera piccola. prima stava volentieri con i nonni e gli zii, ora non più. Praticamente io in questo momento mi trovo a doverla veder piangere al mattino per la sua permanenza al nido ed anche al pomeriggio, visto che devo lasciarla ai nonni. Il mio dubbio è che questa situazione di stress emotivo possa portarla a vivere un vero e proprio trauma, cosa che all'epoca della scuola materna io ho vissuto personalmente e che ricordo in maniera molto nitida (anche per questo motivo ho scelto il nido, perchè poi dovrebbe rimuovere ogni ricordo considerata l'età). La paura di aver fatto la scelta sbagliata mi assale continuamente. Sapreste darmi qualche consiglio su come gestire al meglio la situazione e farla soffrire il meno possibile.
Grazie
Una buona serata.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
La nascita di un fratellino rappresenta per ogni bimbo un evento particolare, connotato da vissuti emotivi intensi che, essendo in età ancora immatura, fanno chiaramente fatica a riconoscere e discriminare.
Inoltre, immagino quanto possa essere difficile per lei, mamma, convivere con questa situazione da lei riportata.
Ritengo pertanto importante che a livello familiare possiate intraprendere un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento delle difficoltà emerse e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, l'inserimento al nido è un evento nuovo per un bambino, immagino anche la fatica del genitore ad assistere al disagio del proprio piccolo. 15 giorni potrebbero essere pochi per far abituare la piccola al nuovo ambiente. La butto lì:avete provato con le educatrici a rimanere insieme a sua figlia per tot tempo (es 15-20 minuti) all'interno della struttura? Andrebbero indagati bene quali sono gli antecedenti e conseguenti al comportamento/i messi in atto dalla bambina per comprendere a funzione del comportamento. Buona giornata
Salve, l'inserimento in un ambiente nuovo è, il più delle volte, abbastanza difficile per il bambino. Ci sono stati altri episodi simili? Anche in altre situazioni.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Cara mamma, sua figlia sta vivendo un periodo piuttosto faticoso dal punto di vista emotivo (arrivo di un fratellino, il suo rientro a lavoro e l'inserimento al nido) e visto che è molto piccola credo sia del tutto normale che provi ad affrontare tutto ciò cercando riparo tra le braccia della mamma, le dia tempo. Ma ritengo che sia anche per lei un periodo di grande fatica emotiva! Come sta vivendo il suo rientro al lavoro? Come vive l'inserimento al nido di sua figlia? Come ha accolto dentro di sé la seconda gravidanza e poi la nascita del secondo figlio? Sua figlia ha bisogno innanzitutto di una madre serena. Inoltre, il fatto che potrà non ricordare episodi in questa età non significa minore attenzione, anzi! Il clima emotivo di queste prime esperienze di vita è fondamentale ed è qualcosa che si iscrive in noi e si porta dentro tutta la vita.
Non esiti a chiedere aiuto ad uno psicologo qualora avesse bisogno di supporto.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Pamela Cornacchia
Gentile Mamma, in questa chat è difficile rispondere perché mancano alcune informazioni. provi a vedersi la serie tv su Netflix “Bebè: viaggio nel primo anno di vita”. Potrebbe avere qualche spunto di riflessione in più. Mi faccia sapere se vuole confrontarsi in video-chiamata, soprattutto rispetto alla sua paura e ansia. Saluti.
Salve. L'inserimento al nido, la nascita del fratellino, il suo ritorno a lavoro hanno portato dei cambiamenti nella vita della bambina. Ed è normale che sia disorientata. Ma se lei si lascia prendere dal senso di colpa, dall'ansia, la trasmetterà anche alla bimba. Quando sta con lei, ci giochi, le trasmetta serenità, la coinvolga anche quando si occupa del bambino più piccolo, le faccia sentire che c'è. Se lei è stressata la bimba avrà più difficoltà a separarsi se lei è serena, sarà più semplice. Se la bimba la vede con un'espressione preoccupata sarà diverso da se la vede con un bel sorriso e un'espressione gioiosa. Se lo ritiene utile, può farsi sostenere psicologicamente in questo periodo di cambiamento e stress nella vostra vita, per aiutare sua figlia ma anche per lei, per affrontare la situazione con maggiore serenità. Distinti saluti
Salve. I cambiamenti avvenuti hanno sì destabilizzato gli equilibri della sua bambina, ci vuole tempo affinchè si instauri e consolidi un'abitudine. Capisco la sua preoccupazione, il suo non voler caricare di stress sua figlia facendole imprimere i ricordi di questi momenti di inserimento al nido. Le chiedo, cosa può fare in alternativa alla scelta che ha preso? E ancora le chiedo, cosa può fare per rendere la scelta del nido più funzionale per lei? E' importante che lei viva serenamente questo momento, condividendo le sue perplessità e vissuti se lo ritiene necessario, per poter far affrontare anche alla sua bambina questo cambiamento. Cordialmente, dott.ssa Vigani Viola
Salve signora,
Quelli che lei riporta sono vissuti ed emozioni comuni a molte mamme che in primis si trovano a gestire un grande cambiamento nella propria vita, con ansie, sensi di colpa e preoccupazioni che lo caratterizzano. E quando ad essere coinvolti sono i propri figli, le reazioni emotive sono ancora più forti.
Lei stessa ha riportato della sua esperienza “traumatica” che le reazioni di sua figlia le stanno facendo rivivere.
Per questo le consiglio di trovare un giusto spazio dove poter affrontare questi vissuti cosi che possa sentirsi più serena e consapevole delle sue scelte e dei suoi “movimenti” interni ed esterni in modo da permetterle di stare vicina a sua figlia nel modo migliore. La sua bambina sta cercando, con i suoi mezzi, di affrontare questa serie di cambiamenti…fa bene a osservarla così attentamente, a non trascurare le sue reazioni e ad interrogarsi su come muoversi.
In queste situazioni, spesso nella mia pratica clinica consiglio alcune letture che, oltre ad offrire uno spazio unico e speciale nel rapporto genitori-figli, permettono ai bambini di trovare le parole, vivere e affrontare le emozioni e le difficoltà attraverso i protagonisti delle storie. Se ha bisogno di un confronto e di consigli su alcuni strumenti, non esiti a contattarmi e insieme troveremo qualcosa che possa sostenere lei e la sua bambina in questo momento.
Buon proseguimento.
Dott.ssa Giovanna Rodio
Aggiungo solo due parole perché i colleghi sono stati molto esaustivi. Molto utile conoscere come funziona il sistema d'attaccamento e il circolo della sicurezza. Aiuta a comprendere meglio i bisogni specifici del bambino e come noi rispondiamo. Talvolta siamo capaci di sintonizzarci altre volte inconsapevolmente ne siamo spaventati e conseguentemente diamo risposte incoerenti. Si informi
Gentile Signora, le segnalo che i suoi traumi non coincidono necessariamente con quelli che vivranno i suoi figli: è un principio banale ma fondamentale .
Da quello che descrive l'inserimento ha bisogno di tempo ma sta procedendo. La bimba sta realizzando che sta avvenendo una separazione da lei e quindi sta più mal volentieri del solito con chiunque non sia lei. La separazione è sicuramente un'esperienza complessa ma è quanto permetterà a sua figlia di mettere in gioco delle risorse per far fronte alla difficoltà. È, quindi, un passaggio fondamentale per evolvere verso una condizione di maggiore autonomia da lei. In questo senso potrà essere anche ragione di soddisfazione per la bambina.
Se riesce, può trasmetterle comprensione per la difficoltà ma anche fiducia. Sta accadendo una cosa importante, non una cosa grave!
Un saluto.
Daniela Bianchi

Cara signora, quanto sta vivendo la sua bambina è assolutamente normale nella fase di inserimento.

Peggio sarebbe se non si evidenziasse nessun segno legato all'ansia della separazione.

I tempi dell'inserimento sono sempre molto personali e spesso legati a ciò che si gioca nel legame.

Dice di avere un ricordo traumatico di questa esperienza. Questo non l'aiuta...probabilmente si identifica molto in quanto la bambina sta vivendo e fatica a rassicurarla.
E' importante che lei si tranquillizzi rispetto ai possibili sensi di colpa. I bambini registrano tutto e a volte "mettono in scena" reazioni per rassicurare i genitori. Cio' può sembrare paradossale ed e' quindi utile prima di tutto parlare delle sue angosce con le educatrici che seguono la sua bambina e la osservano sia in presenza che in assenza della mamma.
Innanzi tutto si rassereni rispetto alla scelta fatta, forse potrebbe organizzarsi in modo da non provocare una seconda separazione al pomeriggio (questo può essere difficile da sopportare in questo periodo). Si fidi e vedrà che poi con un po' di tempo tutto verrà da sé.

Un caro e solidale saluto.

Dott.ssa Maria Piscitello

Gentile signora, colgo tutta la sua preoccupazione e, in accordo con i colleghi, posso dirle che la reazione di sua figlia pare coerente con gli eventi che ha menzionato. Fare i conti con i cambiamenti è difficile a tutte le età e a tal proposito, così come chiede aiuto per sua figlia, mi chiedo quanto stia riservando anche a sé stessa tale premura. Sarebbe importante concedersi la possibilità di ricevere supporto, per affrontare tali sfide in maniera più consapevole e serena e portare la stessa serenità nella relazione con i suoi familiari. Potrebbe quindi darsi la possibilità di conoscere un professionista a cui affidare le sue preoccupazioni e con cui riscoprire le sue risorse. Resto pertanto a sua disposizione, dott.ssa Valentina Cecchi
Cara mamma,

l'inizio della scuola per i bambini è sempre fisiologicamente doloroso, in quanto per la prima volta devono abiutarsi a stare per più tempo senza la loro mamma e le certezze di casa e della famiglia. Aggiungo inoltre che per sua figlia è da poco nato il fratellino, e questo chiaramente influsce ulteriormente rispetto allo sviluppo di alcune insicurezze ma che chiaramente potrebbero esser solo transitorie frutto del momento e del fatto stesso che la mamma è maggiormente impegnata con il suo nuovo arrivato. La nascita di un nuovo bambino, per quanto possa esser una gioia raprresenta allo stesso tempo la rottura di un equilibrio del sistema fimiliare che deve in qualche modo riorganizzarsi e trovarne uno nuovo. In questo scenario assume notevole importanza l'atteggiamo genitoriale. Il Riattivarsi dei ricordi di un distacco traumatico come nel suo caso e l'emergere di vissuti che accompagnano tali pensieri possono rappresentare maggiormente un problema rispetto alla sperazione della piccola in quanto tale che porta con se dei momenti di difficoltà me che poi vengono superati con il tempo e l' abitudine alla scuola.
La inviterei a riflettere su questo e allo stesso tempo a concetrarsi sulla gestione dei vissuti emotivi legati alla sua storia più che alla bambina che in questo mometno sta affrontando un passaggio che tutti i bambini fanno ma che allo stesso tempo richiede conforto e rassicurazione.

Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
Ogni genitore cerca di educare al meglio i propri figli e i risultati del lavoro genitoriale non si vedono quasi mai nell'immediato. Tuttavia è fondamentale crescere i propri figli senza sensi di colpa e quindi qualora ci siano capire se è il caso di non averli o se è necessario intervenire per modificare alcuni aspetti della routine quotidiana
Gentile signora,
mi colpisce il fatto che lei abbia scritto che ha vissuto all'epoca della scuola materna una situazione "traumatica" che ancora ricorda nitidamente. Provi a pensare se tra la sua esperienza e quella di sua figlia ci sia qualcosa in comune. Le nostre esperienze passate - positive e negative- influenzano il modo in cui affrontiamo alcune situazioni. Sono disponibile per qualsiasi chiarimento. Un cordiale saluto
Buon giorno signora, comprendo la sua faticosa situazione. Le letture dei miei colleghi sono state molto esaustive riguardo a quello che sta accadendo nel vostro legame. Aggiungo un consiglio pratico. I bambini apprendono attraverso il gioco e la fantasia a relazionarsi con l'assenza delle figure d'attaccamento. Certamente avrà sentito parlare della copertina di Linus. Un famoso clinico infantile dalla sensibilità straordinaria l'ha chiamata oggetto transizionale, perché il bimbo investe questo oggetto di affetto e cerca in esso la rassicurazione necessaria a superare momenti di transizione come quello che sta vivendo la sua piccola. Scelga un momento della giornata in cui potete stare insieme tranquille a giocare con la bambola o con il peluche preferiti. I bambini sanno molto bene come si gioca al teatro. Quando quest'oggetto sarà portato al nido conserverà, per così dire, un po' del calore materno rassicurandola del fatto che la mamma tornerà. Si lasci guidare da sua figlia, sarà un esperienza piacevole e nutriente anche per lei.
Buonasera gentile signora grazie per averci scritto.
Porta un tema davvero importante che a mio avviso merita di essere affrontato con un tempo e uno spazio adeguato alla situazione.
C'è davvero molto da dire rispetto ai bimbi, sicuramente i loro segnali sono da considerare con molta attenzione.
Le consiglio di parlare con un professionista psicologo/a attraverso il colloquio, avrà così modo di porre tutte le domande del caso e di fornire informazioni più dettagliate di sua figlia.
C'è anche la possibilità di fissare on line qualora preferisse la modalità.
Resto ovviamente a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordialmente Dottoressa Monica Pesenti
Buonasera, credo che manifestazioni come quelle da lei descritte siano molto comuni ma in genere si esauriscono in breve tempo dopo l'inserimento. Se perdurano sarebbe di grande aiuto alla bimba e alla mamma, chiedere qualche colloquio con una psicoterapeuta che si occupi di infanzia. Verrà valutata la situazione e verranno date indicazioni più precise, individualizzate. Un bimbo si colloca all'interno di una coppia genitoriale e di un contesto sociale per il quale occorrono diverse informazioni entro cui "leggere" le manifestazioni di sua figlia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Carissima mamma, il consiglio che mi sento di darti è di rivolgerti ad uno psicologo, perchè con il suo aiuto potrai affrontare più consapevolmente questo difficile momento. I timori e i sensi di colpa che affliggono le mamme quando devono rientrare a lavoro sono davvero difficili da affrontare ed un supporto specialistico non può che rivelarsi indispensabile. Per ulteriori chiarimenti resto a disposizione. Un caro abbraccio

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