Buonasera, sono il difficolta nella mia relazione. Lui ha 45 anni è sempre stato da solo non ha mai

20 risposte
Buonasera, sono il difficolta nella mia relazione. Lui ha 45 anni è sempre stato da solo non ha mai avuto relazioni durature, ha una figlia di 17 anni arrivata dopo un mese frequentazione la storia è finita che la figlia aveva pochi mesi. Io ho 35 anni una di di 12 anni avuta da una storia durata circa 9 anni separata da 8. Lui è cambiato molto per me. Ci siamo conosciuti che era solo locali ora ci va solo con me. Il fatto è che lui esce ogni sera e va ad un ritrovo con glia amici vicino casa. Torna a casa a tarda notte ogni notte . È un uomo affermato con un lavoro importante. Stiamo insieme da 10 mesi. Sono stata la prima ad entrare nella sua famiglia e a conoscere la figlia, uguale lui per me. Passiamo insieme circa una sera a settimana in cui però lui anche se va via alle 2 di notte non va a casa ma dagli amici. E poi i fine settimana sempre insieme. Io ho una vita regolare e questo mi sta prendendo tutto. Non lavoro più bene, non sono più presente come prima con le mie figlie (mi rendo conto della gravità) completamente assorbita da lui sempre stanca. Mi sto annullando. Lui dice che già fa molto e che non resiste se non ha questo sfogo. Che sta con me anche se vede torna ogni notte tardi. Io chiedo un compromesso più sostenibile per entrambi. Che stia un po’ di più con me o a casa che mi dia tranquillità e stabilità . Mi dice sono così lasciami. È come se non capisse il stato d animo. Se ho un problema corre subito ma se sto male per questo mi risponde sei tu a stare male io ho tutto quello che voglio decidi tu. Ho paura di essere ad io ad essere esigente, non capisco dove inizia la mia esigenze e dove invece con questa persona non ci capiamo/completiamo. Lo amo ma non cambierà io non posso stare così ma non riesco a lasciarlo. La figlia dopo due anni a casa con lui è andata via. Lui mi dice non sono riuscito a smettere neanche per lei.
Salve a lei. Da quanto scrive sembrerebbe che lei conosca le sue necessità ma poi si faccia confondere da visioni e valori diversi dai suoi. Le suggerisco un percorso di psicoterapia individuale in modo tale da rafforzare il senso del proprio valore personale. Un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale potrebbe esserle utile.
Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Buonasera, capisco quanto sia difficile vivere una relazione in cui, nonostante l'amore, percepisce un forte squilibrio. Dopo dieci mesi, è del tutto naturale desiderare maggiore stabilità e coinvolgimento, specialmente se questa situazione influenza il suo benessere e la sua presenza come madre. Non si tratta di essere esigente, ma di riconoscere che le vostre esigenze potrebbero non incastrarsi.
Le auguro di trovare quanto prima una soluzione ottimale che le restituisca serenità e le permetta di vivere la relazione in modo equilibrato e appagante. Sono a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti ed aiuti.
Dr. Nunzio Nasti

Forse può riflettere su cosa davvero la nutre in questa relazione e cosa invece rischia di minare il suo equilibrio. Riconoscere i suoi bisogni autentici le permetterà di fare scelte più serene e adatte al suo benessere.
Gentile utente buonasera, mi dispiace della situazione che sta vivendo ma la realtà è una soltanto, non possiamo cambiare le persone e soprattutto non possiamo aiutarle se loro non lo vogliono, l’unica cosa che possiamo fare è lavorare su noi stessi, capire i nostri desideri, quello che vogliamo e da lì con una mente più libera prendere le decisioni che ci portano verso il benessere. In questo momento di grossa sofferenza per lei, l’unica cosa che mi sento di consigliarle e di chiedere lei aiuto ad un terapeuta e grazie al suo supporto arrivare prima di tutto a capire perchè soffre così tanto e poi di esplorare qual è il miglior modo per ritrovare la serenità.
Buonasera, sembra che stia vivendo una situazione in cui le sue esigenze e i suoi sentimenti non vengono pienamente compresi o rispettati dal suo partner. È comprensibile desiderare maggiore presenza, stabilità e condivisione nella relazione, soprattutto considerando l'impatto che questa situazione sta avendo sulla sua vita quotidiana e sul suo benessere.

È importante ricordare che i suoi bisogni e le sue emozioni sono validi. Non è esigente nel desiderare una relazione equilibrata in cui entrambi i partner si supportano reciprocamente e rispettano le esigenze dell'altro.

Potrebbe essere utile riflettere su ciò che desidera veramente per ae stessa e per la aua famiglia. Considerare come questa relazione influisce sul suo benessere e su quello delle sue figlie può aiutarla a capire quale sia la scelta migliore.

Se si sente confusa o sopraffatta, potrebbe essere di grande aiuto parlare con un professionista che possa offrirle uno spazio sicuro per esplorare i suoi sentimenti e aiutarla a prendere decisioni in linea con i suoi valori e i suoi bisogni.

Ricordi che merita di essere in una relazione dove si sente apprezzata, supportata e felice.

Un caro saluto.
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Decidere di stare insieme significa anche impegnarsi per cercare di venirsi incontro l'un l'altra, trovare dei compromessi laddove è difficile. Dal suo commento mi sembra che il suo partner non sia disponibile a scendere a compromessi, rimanendo fisso sulla sua posizione. Così facendo si crea una relazione su piani differenti, dove lei è costretta a stare alle sue condizioni. Posso immaginare la fatica che sente. Il mio consiglio è quello di iniziare un percorso psicologico, non tanto per capire cosa deve fare, ma per avere più consapevolezza sui suoi sentimenti e sulla situazione attuale. Rimango a disposizione per un colloquio conoscitivo. Cordialmente, dott. Gianmarco Simeoni
Buonasera, non è chiaro l'impatto che ha questa cosa su di lei. Mi pare di capire che non viviate insieme, se non ha dubbi rispetto a quello che fa e se vi fidate, anche se può essere strano il fatto che prima di andare a casa passi dai suoi amici, non vedo perchè imporgli di non farlo. Se invece lei ha dei sospetti o è gelosa di quello che potrebbe fare o non si fida allora il problema è un altro.
Buonasera, capisco la difficoltà e l’intensità del coinvolgimento emotivo in questa relazione. Dal suo racconto, emerge chiaramente quanto stia dando e quanto abbia cercato di adattarsi a una situazione che però la fa sentire trascurata e affaticata, al punto da impattare anche su aspetti importanti della sua vita quotidiana.

Il bisogno del suo compagno di mantenere questa routine sociale notturna sembra essere per lui un aspetto irrinunciabile, quasi come un elemento essenziale del suo equilibrio. Spesso, abitudini molto radicate sono difficili da modificare, soprattutto quando diventano una fonte di stabilità personale. L’intimità e la vicinanza nella coppia, però, richiedono inevitabilmente un certo adattamento reciproco per garantire equilibrio e benessere ad entrambi i partner. È del tutto comprensibile che senta il bisogno di maggiore presenza e regolarità da parte sua, specialmente se ciò che lui propone le genera instabilità e affaticamento.

Riguardo al confine tra “esigenza” e “compatibilità”, è utile domandarsi se i suoi bisogni – di stabilità, di maggiore presenza e di un compromesso su certe abitudini – siano qualcosa a cui non può rinunciare per il suo benessere. Non si tratta di chiedere troppo, ma di riconoscere ciò che è necessario per sentirsi serena in questa relazione.

Il consiglio è di valutare se è possibile, e in che modo, trovare un compromesso che rispetti sia i suoi bisogni sia i suoi ritmi, magari con l’aiuto di un professionista per costruire una comunicazione più aperta e capirsi meglio sui temi centrali. Tuttavia, se sente che i suoi tentativi e i compromessi non vengono accolti, potrebbe essere necessario valutare in che misura questa relazione, così com’è, risponde ai suoi valori e alle sue priorità a lungo termine.

Resto disponibile per altri dubbi o per approfondire alcuni aspetti se lo desidera.
Gentilissima,
In coppia non è sempre semplice trovare un equilibrio, ognuno di voi porta con sé dei “bagagli”importanti.
In questo momento il suo malessere la porta a non sentirsi vicino a se stessa, credo potrebbe essere per lei opportuno un percorso psicologico che vada sia a lavorare a livello relazionale che nel suo profondo. Una coppia è un sistema, se cambia l’atteggiamento di uno dei due partner inevitabilmente cambierà anche quello dell’altro.
La saluto con una frase a me cara:” Secondo il senso comune ci sono due possibilità; o non sappiamo cosa fare o sappiamo cosa fare e lo facciamo.
Qualsiasi vero terapeuta sa che esiste una terza possibilità - sapere cosa dovremmo fare eppure essere incapaci di farlo. È qui che viene impiegato gran parte del tempo in psicoterapia, nello scoprire perché il paziente non riesce a fare ciò che crede abbia un senso

- B. P. Karon
Dott.ssa Teresa Colaiacovo
Gentile utente grazie per aver condiviso la sua situazione. In una relazione è fondamentale il confronto e la fiducia. Dalle risposte che le da il suo compagno mi sembra che fugga un po' dal confronto. Lei le chiede più vicinanza, più tranquillità e stabilità e le risponde "sono così, lasciami", oppure "io ho tutto quello che voglio, decidi tu". E' importante che vi confrontiate su ciò che sono le vostre aspettative riguardo al rapporto che state vivendo. Lei in questa situazione soffre e sta male. Meritate entrambi una relazione funzionale e soddisfacente ed è su questo che dovreste confrontarvi. In una relazione si fanno continuamente compromessi reciproci senza ledere però le giuste libertà personali di ciascuno. Cerchi di capire se, con il suo compagno, c'è la possibilità di trovare un giusto compromesso che faccia star bene entrambi e faccia progredire in modo funzionale la vostra relazione. Spero di esserle stato di aiuto. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Buonasera, da quello che lei racconta mi sembra di capire che quest'uomo sia molto centrato su stesso e sui suoi bisogni che antepone a tutto, senza contemplare quelli di chi gli è accanto. Stare in relazione significa decentrarsi da se stessi per vedere l'altro e accoglierlo nella propria vita. Forse avete due differenti modalità di essere in relazione e varrebbe la pena chiedersi che cosa lei cerca in una relazione e cosa desidera per se stessa.
Come si fa a vivere un rapporto di coppia fatto di scampoli?
Che ne dice se ne parliamo in un colloquio online?
Buonasera, la situazione che descrive rappresenta un problema relazionale in cui il narcisismo di uno dei due partner tiene sotto controllo l'altro.
Frasi come "È un tuo problema, io sto bene" o "Non cambierò, decidi tu cosa fare" sono frasi che indicano che l'altra persona viene lasciata da sola con i suoi bisogni a doversi da sola adattare per forza, a doversi chiedere se non sia lei che sta esagerando e sta sbagliando a porre certe richieste. Questa situazione implica solitudine emotiva all'interno di una relazione. Uno dei partner non si mette in discussione e lascia l'altro a dover risolvere da solo difficoltà che riguardano la relazione, e dunque entrambi. È giusto porsi la domanda sul se le nostre richieste sono eccessive, esagerate, irrazionali, ma in ogni caso anche se lo fossero (e nel caso stiamo parlando di insicurezza, fragilità, sfiducia, insoddisfazione, ansia) il nostro partner sta comunque evitando il problema facendolo ricadere su di noi e non mostrando il minimo impegno ed interesse per il fatto che un suo comportamento ci fa male. Se fatichiamo ad accorgerci di questo, dobbiamo valutare la possibilità di trovarci in una situazione di dipendenza affettiva, che si verifica quando il nostro umore, le nostre emozioni, il nostro valore anche, sono totalmente influenzate da umore, emozioni e comportamenti di un altro, dal quale abbiamo bisogno di affetto o approvazione o vicinanza.
Il pensiero dell'altra persona è sempre presente e spesso invasivo; al centro della nostra quotidianità c'è l'altro più che noi stessi. La dipendenza affettiva può manifestarsi in varie forme e comportamenti: possiamo arrivare a non accorgerci che l'altro usa la nostra fragilità, non ci rispetta, ci manipola o ci svaluta continuamente; possiamo assumere come priorità il ricevere approvazione e affetto e arrivare a ogni tipo di azione che consente questo.
È in questi casi che i nostri altri ambiti di vita passano in secondo o ultimo piano, come il lavoro o come i figli.
La psicoterapia può aiutare a fare ordine in queste situazioni relazionali, aiuta a tornare se stessi al centro della propria vita e a contatto con le emozioni che si provano e che l'altro ci fa provare.

Dott. ssa Martina Paiolo
Gentile utente viste le difficoltà di questa coppia proporrei un percorso terapeutico di coppia dove affrontare problematiche legate anche legate a figli avuti da relazioni precedenti. Vi proporrei un percorso terapeutico di coppia. Il mio approccio consiste in una prima call gratuita telefonica dove viene delimitata e circoscritta la problematica e viene fatta una prima raccolta anamnestica a cui far seguire un percorso terapeutico in presenza oppure online. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi. Cordialità dott. Gaetano Marino
Buonasera,
grazie della sua condivisione.
Il tema è molto delicato, io mi occupo di relazioni, relazioni disfunzionali e dipendenza affettiva nello specifico, quindi capisco bene cosa prova e la sua sofferenza. Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a fare luce su alcuni suoi meccanismi e funzionamenti (spesso e volentieri di origine familiare).
Mi rendo disponibile per eventuali suoi dubbi o domande.
Si ricordi che la cosa migliore per se stessi è l'amor proprio.
In bocca al lupo!
Carissima dal suo racconto si percepisce la sua angoscia per una situazione che non la appaga completamente. Sarebbe opportuno approfondire le dinamiche ma dagli elementi descritti sembrerebbe un rapporto sbilanciato dove lei ha responsabilità familiari e cerca nella coppia stabilità e regolarità, lui invece ha una intensa vita notturna che vive come sfogo, probabilmente come evasione dalla "normalità". La sofferenza che prova potrebbe avere origine dall'ambivalenza del suo desiderio e pertanto le consiglio di non aspettare un cambiamento del suo compagno ma di ritagliarsi uno spazio di ascolto con uno psicologo che la aiuti ad uscire da questa situazione di dipendenza da ciò che non la soddisfa. Mi auguro di esserle stata utile. Sono a disposizione per necessità. Un caro saluto Dott.ssa Anna Verrino
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia, ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con il suo compagno, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera gentile Utente, sembra che la sua relazione le stia creando un profondo conflitto interiore, e comprendo come questa situazione possa essere disorientante. Da quello che racconta, è chiaro che lei ha investito molto in questo rapporto, arrivando anche a mettere in secondo piano alcuni aspetti della sua vita, come il lavoro e la presenza per sua figlia. Si tratta di segnali importanti, perché ci suggeriscono che le sue esigenze, i suoi bisogni di vicinanza e stabilità, stanno passando in secondo piano.
Il suo compagno ha certamente fatto alcuni passi verso di lei, come ridurre le uscite nei locali e coinvolgerla nella sua vita. Tuttavia, è evidente che mantiene una forte necessità di autonomia e una routine consolidata che non sembra disposto a modificare ulteriormente. Questa necessità di spazio e di libertà personale potrebbe essere legata a un suo modo di mantenere l’equilibrio, un equilibrio che per lui ha evidentemente un valore molto forte. Ma è altrettanto legittimo che lei senta l’esigenza di una presenza più stabile e di un impegno reciproco nella quotidianità.
Quando dice che "non riesce a lasciarlo" ma allo stesso tempo sente di non poter vivere in queste condizioni, si trova di fatto in una posizione di stallo. È possibile che parte della difficoltà derivi da un senso di colpa o di paura nel chiedere di più, come se le sue esigenze fossero “eccessive” o non legittime. Ma le sue esigenze di stabilità e sicurezza emotiva sono del tutto comprensibili, e non sono affatto richieste esagerate. In una relazione, entrambe le persone dovrebbero poter trovare un equilibrio tra i bisogni di ciascuno.
Un primo passo potrebbe essere quello di chiarire a sé stessa, con calma, cosa per lei è davvero irrinunciabile in una relazione. Capire fino a che punto può accettare la sua indipendenza senza sentirsi trascurata, e dove invece ha bisogno di segnali concreti di stabilità per sentirsi serena. La difficoltà di accogliere questa richiesta potrebbe indicare una divergenza nei vostri valori, nei vostri ritmi, o un'incompatibilità tra ciò che per lei è essenziale e ciò che lui è disposto a offrire.
Un confronto sincero e privo di aspettative potrebbe aiutarla a capire se esistono margini di compromesso, o se, al contrario, le vostre differenze sono così importanti da rendere difficile una sintonia reale. Infine, prendersi uno spazio di riflessione per sé, magari confrontandosi con uno psicologo , potrebbe darle la forza di comprendere quale direzione prendere senza il timore di essere troppo “esigente,” ma consapevole del suo diritto a cercare la serenità.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto. Comprendo come la situazione che sta vivendo per lei sia motivo di sofferenza e di confusione. Mi pare di capire che quella che sta vivendo con questo uomo sia una relazione ambivalente, in cui si ritrova a provare forti sentimenti nei suoi confronti ma al contempo a sentirsi prosciugata e trascurata. Non è certo facile vivere in un clima del genere, viste anche le sua altre responsabilità come madre e lavoratrice. Certamente è possibile sviluppare risorse per gestire in modo più costruttivo questi stati d'animo e comprendere più a fondo le motivazioni dell'altro, nonché apprendere modi più efficaci per comunicare con lui e stabilire uno scambio equo nella relazione. È un percorso faticoso, ma certo è possibile migliorare il modo in cui si vive in una relazione, anche una difficoltosa come quella che descrive. O anche, se si giunge alla conclusione che la persona con cui stiamo non sia in grado di soddisfare i nostri bisogni, di lasciarlo andare e aprirci a nuove possibilità. È importante, prima di tutto, essere pronti a fare chiarezza dentro di sé e compiere il primo passo nella direzione del cambiamento. L'aiuto di un professionista empatico può naturalmente rivelarsi molto utile in tal senso. Spero di averle dato una risposta utile e rimango a disposizione se desidera pormi ulteriori domande o prenotare un primo colloquio gratuito. Un cordiale saluto, Dott. Alessandro Pittari
Buonasera, sembrerebbe che questo uomo ha necessità di creare uno spazio evasivo dalle relazioni. Probabilmente avrà fatto passi da gigante nella storia con lei ma il domandarsi se è esagerata o meno, mi pare fuorviante. Ogni persona ha necessità, bisogni, unici e irripetibili. Per lui è uscire fuori, per lei questo è intollerabile. La difficoltà a chiudere la storia fa sì che lei cerchi di adeguarsi, negando però le sue esigenze. Penso che potrebbe esserle di grande aiuto un supporto psicologico per trovare chiarezza della dinamica che la lega a quest'uomo e sentirsi supportata in un progetto futuro, frutto anche delle sue esigenze e non solo di quelle altrui.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.