Buonasera, sono Elena e ho 24 anni. Sono sempre stata una ragazza insicura e soprattutto ansiosa non

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Buonasera, sono Elena e ho 24 anni. Sono sempre stata una ragazza insicura e soprattutto ansiosa nonostante non abbia mai avuto di fatto dei veri problemi. Sono sempre andata bene a scuola, ho sempre avuto amici e relazioni personali. Vado da una psicologa da ormai un paio di anni perché vedo che ho sempre ansia e insicurezza e non ho fiducia delle mie capacità. Qualche mese fa sono andata al supermercato e alla cassa ho avuto la paura di perdere il controllo. Da lì ho iniziato a pensare sempre di più a questo episodio e ho iniziato ad avere ansia di andare al supermercato. Stare in fila con altre persone mi fa venire la tachicardia (anche andare in autostrada da sola mi mette ansia e non l’ho mai fatto)e questi pensieri mi proiettano al futuro e penso che non ce la farò mai ad essere indipendente e vivere da sola. Vorrei essere rassicurata che si tratta solo di un periodo e che non durerà per sempre… non so come affrontare la cosa. La mia psicologa mi consiglia di essere gentile con me stessa e non svalutarmi perché secondo lei ho fatto grandi passi avanti, e di pensare al Qui e ora e non al futuro. Ma io continuo a rimuginarci su . Può essere che sia depressa? Ringrazio in anticipo per un riscontro
Elena
Carissima Elena, la prima cosa che mi verrebbe da dirti è che non durerà per sempre, ogni ferita, se ben curata, guarisce. Sicuramente quello che tu citi in termini di episodio specifico si è verificato in un momento della tua vita che porta dentro di sè qualcosa, più o meno prominente ai tuoi occhi, che oggi ti genera sofferenza e disagio. Questo non è un contesto in cui poter fare diagnosi ma quello che racconti non farebbe pensare ad una depressione. Detto ciò, sicuramente c'è una sofferenza che, in quanto tale, merita attenzione così da poterla superare. Ti consiglio di condividere i tuoi dubbi con la tua psicologa, ma se senti la necessità di confrontarti ulteriormente puoi contattarmi anche online e fissare un colloquio. A presto

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Salve Elena la invito a prendere in considerazione di abbinare alla sua terapia un corso di mindfulness.
Lì apprenderà delle pratiche che la metteranno in modo tangibile di comprendere come si fa a stare nel qui ed ora.
Ci rifletta su, saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Salve Elena, grazie per aver condiviso con noi questo episodio certamente doloroso. Il fatto che lei abbia già intrapreso un percorso di psicoterapia è però molto importante. La invito ad affrontare questo discorso con la sua terapeuta ed, eventualmente, condividere con lei le sue perplessità, in modo tale da provare interrompere la spirale della ruminazione. Semmai avesse bisogno di un ulteriore confronto, sono a sua disposizione.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara Elena, è comprensibile che tu possa sentirti sopraffatta da ciò che stai attraversando, soprattutto quando il corpo e la mente sembrano rispondere con ansia in situazioni quotidiane come andare al supermercato. Questi episodi possono essere molto destabilizzanti, e l'idea di "perdere il controllo" può facilmente alimentare ulteriori paure. La tua terapeuta ha ragione nel suggerirti di concentrarti sul "qui e ora", poiché spesso l'ansia è alimentata da pensieri sul futuro e su ciò che potrebbe andare storto.

L'idea di essere gentile con te stessa è fondamentale: il processo di guarigione richiede pazienza e auto-compassione. Hai già fatto dei passi avanti importanti, e ciò che stai vivendo potrebbe essere un passaggio temporaneo. A volte, quando l'ansia diventa pervasiva, ci si può sentire intrappolati, ma non è necessariamente un segnale di depressione. È un momento difficile, ma può essere affrontato con il giusto supporto.

Considera di esplorare anche tecniche pratiche come la respirazione profonda o la meditazione mindfulness, strumenti utili per calmare la mente nei momenti di ansia. Sono disponibile come terapeuta ad aiutarti ulteriormente se desideri approfondire o lavorare su strategie concrete per gestire questi pensieri e le emozioni ad essi associate.
Ciao Elena, grazie per aver condiviso apertamente le tue preoccupazioni.
Prima di tutto, è importante riconoscere il percorso che stai già facendo con la tua psicologa: il suo consiglio di concentrarti sul presente ("qui e ora") è molto prezioso perché spesso l'ansia si alimenta pensando a cosa potrebbe accadere. Ma purtroppo nessuno di noi ha il controllo su quello che succederà. Un consiglio che ti posso dare è: quando ti rendi conto che i pensieri ansiosi iniziano ad emergere, prova a fare mentalmente un elenco delle ragioni per cui non c'è motivo di preoccuparti. Questo può aiutarti a mantenere la prospettiva e a ricordare che hai le risorse per affrontare la situazione (come per esempio l'essere in coda al supermercato). Riguardo alla depressione, è vero che ansia e depressione a volte si intrecciano, ma da quello che racconti non sembrerebbe la tua situazione attuale.
Ricorda che anche i piccoli passi sono importanti nel tuo percorso di crescita personale; le emozioni che stai vivendo ora, per quanto intense, possono essere affrontate e gestite.

Se non dovessi riuscire in autonomia, ti consiglio di chiedere l'aiuto di un professionista.
Gentile paziente, immagino non sia facile fare i conti con il proprio critico interiore, soprattutto quando interviene nel commentare le azioni quotidiane. Accade spesso che chi ha una bassa autostima senta ancora più forte questo critico interiore, una sorta di giudice che è pronto a commentare ogni cosa, ogni sbaglio che la persona commette. In terapia lavoro proprio sul mettere a tacere questa voce critica e di conseguenza il paziente valuta in modo più logico e funzionale eventuali sbagli, sbavature, obiettivi disattesi della propria vita. Cordialmente
Dott.ssa Melania Filograna
Buonasera Elena, anche quando si sta seguendo un percorso psicologico è possibile ricadere in vecchi schemi ansiosi, soprattutto in periodi particolari della vita.
Con ciò non significa che la situazione andrà sempre a peggiorare, lavorando bene e prendendosi cura di questi segnali che il corpo e la mente le mandano, sarà possibile star meglio.
Sono d'accordo con la sua psicologa riguardo l'essere più gentili con se stessi, poiché quando si vivono momenti difficili c'è il rischio di punirsi da soli aggiungendo altra sofferenza al carico che già sta portando con sé.
Si affidi alla sua psicologa, che certamente saprà come aiutarla.
Cordialmente Dott.ssa Simona Spiezia
Gentile utente buonasera.
Credo che sia importante condividere queste riflessioni con la sua psicologa evidenziando le situazioni che sembrano innescare più facilmente e più frequentemente l'ansia. La paura dell'ignoto, del futuro e di ciò che non possiamo facilmente controllare possono generare l'ansia da lei descritta e condizionare negativamente tutta l'attività mentale che finirà per auto-sabotare il comportamento inibendola verso certi luoghi (supermercato) o azioni (guidare in autostrada).
Mi sento di escludere un quadro depressivo, anzi la manifestazione dell'ansia è l'esatto opposto: nel depresso prevale la rassegnazione e l'angoscia, nell'ansioso prevale lo stato di allerta e la preoccupazione.

Il consiglio di rimanere nel qui e ora ed escludere dalla mente queste proiezioni negative sul futuro è un consiglio valido. Ma non può dipendere solo dalla forza di volontà!
Per allenare la mente a concentrarsi sul presente esistono metodi e strategie che possono essere introdotte facilmente, ma devono essere applicate quotidianamente.
La mindfulness è un esempio di queste strategie sia nelle pratiche formali meditative, sia nelle pratiche informali.
Anche la ricerca attiva delle emozioni positive è un metodo efficace perché porta la mente a prestare attenzione a ciò che ci fa stare bene e a metterlo a confronto con le fonti di ansia, dandoci la possibilità di scegliere la direzione migliore.
Un'altra strada è quella di indagare e scoprire le proprie Potenzialità individuali, i punti di forza del carattere e della propria indole comportamentale: queste potenzialità ci permettono di vivere la vita al massimo delle nostre capacità da mettere in campo in ogni settore della vita.

Questi approcci sono caratteristici della Psicologia Positiva. Potrebbe chiedere alla sua psicologa chiarimenti e introdurre alcune di queste pratiche nel suo percorso.

Se lo desidera, sarei lieto di darle ulteriori informazioni a riguardo.
Un caro saluto,
Dott. Antonio Cortese
Cara Elena, conosco quanto possa essere difficile convivere con l'ansia, soprattutto quando sembra limitare aspetti della tua vita quotidiana, come andare al supermercato o guidare da sola. Il fatto che tu abbia già intrapreso un percorso terapeutico da un paio d'anni dimostra una grande volontà di prenderti cura di te stessa, e questo è un passo importante che merita di essere riconosciuto.
Vorrei soffermarmi su un punto che hai menzionato, ossia il consiglio della tua psicologa di "essere gentile con te stessa". È un suggerimento prezioso, ma come hai notato, non è semplice. La gentilezza verso sé stessi non è solo una frase da ripetersi, ma un vero e proprio processo di guarigione e riconciliazione con parti di noi che possono essere ferite o trascurate. A volte, ci portiamo dietro convinzioni o insicurezze che ci fanno dubitare delle nostre capacità, e imparare a essere gentili con noi stessi significa anche riconoscere e accogliere quelle fragilità senza giudicarle.
In questi due anni di terapia, ti sei mai chiesta cosa significhi, per te, essere gentile con te stessa? È un concetto che assume significati diversi per ognuno di noi. Può voler dire mettere confini, riconoscere che stai già facendo molto anche quando ti sembra di essere bloccata, o dare spazio alle tue emozioni senza sentirti in colpa. E altro ancora.
Mi chiedo anche se, nel tuo percorso, hai avuto l’opportunità di esplorare da dove provengano questa ansia e insicurezza. A volte, comprendere le radici profonde delle nostre paure ci permette di disinnescarne il potere e di vederle con più chiarezza. Forse è un aspetto che potresti portare in terapia, perché riconoscere l’origine delle proprie emozioni può aiutarti a capire meglio come affrontarle.
Un altro aspetto importante è il rapporto con te stessa. In questi due anni, hai iniziato a notare dei cambiamenti? Ti senti più capace di apprezzare te stessa, anche nelle piccole cose quotidiane? La terapia dovrebbe aiutarti a riconoscere le tue risorse e a sperimentarle nella vita di tutti i giorni. Se senti che c'è ancora del lavoro da fare su questo, potrebbe essere utile parlarne con la tua terapeuta.
Infine, hai menzionato il dubbio di poter essere depressa. A volte, ansia e depressione si sovrappongono, e può essere utile esplorare meglio questa sensazione. Parlane con la tua psicologa, perché lei saprà accogliere anche questo aspetto e aiutarti a fare chiarezza.
Ti incoraggio quindi a portare questi temi in terapia, perché credo che il tuo percorso possa ancora rivelarti molto su di te. La tua terapeuta sarà sicuramente pronta ad accogliere queste riflessioni e a lavorare insieme a te per affrontarle in modo più approfondito. Continua a essere gentile con te stessa, non solo come consiglio, ma come pratica quotidiana che ti permette di scoprire nuovi aspetti di te.
Se senti il bisogno di ulteriori riflessioni o di approfondire qualche aspetto del tuo percorso, sono qui per ascoltarti.

Un caro saluto, dott.ssa Mioddi
Gentile Elena, sicuramente questi disagi sono fastidiosi e dolorosi, ma è importante anche guardare agli aspetti positivi e funzionanti. Bene che sei in terapia e che abbia fatto passi avanti. Ci vuole tempo e sviluppare la self-compassion è fondamentale. Frenare la critica e il giudizio su di sè, vedere sempre quello che manca, non sentirsi mai abbastanzza e potrei dire molto altro, sono pensieri di tenere a bada, a favore di una cura gentile di sè. Ogni giorno, con piccole grandi attenzioni, anche gesti concreti. Almeno una volta al giorno fai un'azione positiva verso di te. Niente è per sempre. Continua il tuo percorso, un cordiale saluto dott.ssa Silvia Ragni
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Ciao Elena, grazie per aver condiviso la tua esperienza. È comprensibile sentirsi sopraffatti dalla paura e dall'ansia, soprattutto quando si affrontano situazioni nuove o stressanti. È importante riconoscere che l'ansia può manifestarsi anche in persone che, come te, non hanno vissuto eventi traumatici significativi.

Il fatto che tu stia lavorando con una psicologa è già un grande passo. Le emozioni e le paure che stai vivendo sono comuni e molte persone affrontano sfide simili. La tua psicologa ha ragione nel dirti di praticare la gentilezza verso te stessa e di focalizzarti sul presente. La tendenza a rimuginare può amplificare le paure e rendere più difficile affrontare le situazioni quotidiane.

Essere ansiosi riguardo a eventi futuri, come andare al supermercato o affrontare l'autostrada, è una risposta comune all'ansia. Ciò che conta è come affronti queste paure. Può essere utile suddividere le tue esperienze in piccoli passi e cercare di affrontarli gradualmente. Ad esempio, potresti provare a visitare il supermercato in orari meno affollati o accompagnata da qualcuno di fidato, per poi aumentare gradualmente il tuo comfort.

Detto ciò, i sintomi che descrivi potrebbero essere più legati all’ansia invece che alla depressione. È importante continuare a comunicare con la tua psicologa riguardo ai tuoi sentimenti e ai tuoi pensieri.

Ricorda che ogni passo che fai, per quanto piccolo, è un progresso. Ci vuole tempo, ma con il supporto giusto e le strategie adeguate, molti trovano modi per affrontare e superare le loro paure. Sei già sulla strada giusta, continua a cercare il supporto e a lavorare su te stessa. Non sei sola in questo percorso.
Un caro saluto. Dott.ssa Graziella Bauleo
Cara Elena, innanzitutto grazie per aver condiviso la tua sofferenza. Mi sento di suggerirti di ascoltare la tua psicologa e di darti del tempo per apprezzare anche i tuoi miglioramenti e raggiungere altri passi avanti. Tuttavia dato che sembra tu viva delle difficoltà legate all' ansia, mi sembra doveroso informarti che l' Intervento cognitivo comportamentale risulta essere quello più efficace e quello che le linee guida suggeriscono. È importante affidarsi sempre ai dati scientifici. Resto a disposizione, cordialmente, dr.ssa Melodia
Cara Elena,
capisco quanto possa essere difficile affrontare questi sentimenti. Prima di tutto, voglio rassicurarti che quello che stai vivendo è qualcosa che molte persone sperimentano, e non sei sola in questo percorso. Il fatto che tu abbia avuto un episodio di ansia più intensa in una situazione quotidiana come quella al supermercato può essere destabilizzante, ma è anche un segnale che il tuo corpo e la tua mente stanno cercando di comunicarti qualcosa.
La tua psicologa ha ragione nel sottolineare l’importanza di essere gentile con te stessa e nel riconoscere i progressi che hai già fatto. A volte è difficile accorgersi dei piccoli passi avanti quando siamo concentrati sulle nostre preoccupazioni. Anche se al momento ti sembra che l'ansia stia prendendo il sopravvento, è importante ricordare che queste sensazioni non sono permanenti e che, con il giusto supporto e gli strumenti adeguati, è possibile superarle.
Il fatto che tu sia già in terapia da due anni indica che stai lavorando attivamente su te stessa, e questo è un segno di grande forza. Le situazioni di ansia che stai vivendo non definiscono chi sei, né il tuo futuro. Spesso l’ansia ci proietta verso scenari peggiori, facendoci credere che non saremo mai in grado di gestirli, ma questi sono pensieri, non realtà.
Non è detto che tu sia depressa, ma questi sintomi meritano di essere discussi con la tua psicologa, che ti conosce meglio di chiunque altro in questo contesto e può aiutarti a comprendere meglio la tua situazione. Nel frattempo, ti incoraggio a fare un passo alla volta, cercando di rimanere nel presente come ti è stato suggerito. Con il tempo e il supporto che stai ricevendo, potrai costruire la fiducia necessaria per affrontare queste sfide.
Resto a disposizione se avrai bisogno di ulteriori chiarimenti o per qualsiasi altra domanda.
Un caro saluto.
Paolo
Ciao Elena,
Quello che descrivi, come l’episodio al supermercato e la sensazione di perdere il controllo, è un’esperienza che può risultare molto destabilizzante. Tuttavia, è importante ricordare che i periodi di forte ansia, per quanto intensi, sono spesso transitori. Anche se in questo momento può sembrare difficile vedere una via d’uscita, è fondamentale tenere a mente che queste emozioni non definiscono te o il tuo futuro, e con il tempo possono ridursi di intensità.

La tua preoccupazione riguardo il futuro e la paura di non riuscire a essere indipendente è comprensibile, ma è importante focalizzarsi sul presente, come ti suggerisce la tua psicologa. Quando ci proiettiamo troppo in avanti, l’ansia tende a crescere, mentre rimanere ancorati al “qui e ora” può aiutarti a ridurre quella sensazione di sopraffazione. È perfettamente normale che ci siano momenti in cui ti senti bloccata o in cui rimugini sui tuoi pensieri. Fa parte del processo di lavorare su se stessi, ed è un percorso che richiede pazienza.

La domanda che poni sulla depressione merita attenzione, ma è importante ricordare che l’ansia, in situazioni come la tua, può assumere molte forme. Parlane apertamente con la tua psicologa, che saprà darti il supporto necessario per fare chiarezza su questo aspetto. Non significa che tu stia regredendo o peggiorando, ma è possibile che stai attraversando un momento delicato che, con il giusto sostegno, può essere superato.

Il lavoro che stai facendo su te stessa è prezioso, e il fatto che tu stia cercando risposte e continui il tuo percorso è un grande segno di forza. Questo periodo non durerà per sempre, e con il tempo, le strategie che stai sviluppando ti aiuteranno a ritrovare un maggiore equilibrio.

Se hai altre domande o semplicemente vuoi continuare a parlare di come ti senti, sono qui per ascoltarti.
Selene
Gentile Elena, le situazioni da lei descritte hanno sicuramente un forte impatto sulla sua quotidianità e concordo con la sua psicologa che la strategia migliore sia rimanere sul qui ed ora; nessuno di ha una sfera di cristallo che ci consente di prevedere il futuro e questa incertezza è ciò che alimenta il circolo vizioso dell'ansia. Di solito in questi casi il lavoro sul corpo può essere molto utile e il fatto che attualmente si sia già affidata ad una professionista è un tassello prezioso.
Cordialmente,
Caterina Buonocunto
Cara Elena, la paura di perdere il controllo ha una collocazione ben precisa, al pari di quello che potrebbe essere un qualsiasi disturbo medico diagnosticato da un dottore.
La paura dei posti pubblici e nel tuo caso specifico, quella del supermercato, cosi come la paura di guidare in autostrada, sono la conseguenza di una paura sottostante e cioè quella di avere una crisi di ansia, definita come attacco di panico.
E quindi cosi come in contesto medico chi soffre di emicranie ricorrenti, tenderà magari ad evitare luoghi molto rumorosi, allo stesso modo alcune persone colpite da attacchi di panico cominciano ad evitare determinate situazioni per paura di averne uno.
L'intervento terapeutico e le tecniche utilizzate in ambito cognitivo nelle diverse fasi del trattamento ti aiuteranno ad imparare gradualmente a sostituire i pensieri attuali con pensieri più funzionali, a constatare che le aspettative catastrofiche tanto temute non si avverano ed anche ad utilizzare nuovi metodi di autocontrollo partendo proprio dai sintomi fisici mediante il controllo del respiro e della tensione muscolare, fino ad arrivare al lavoro sulle emozioni negative.
Continuare il lavoro terapeutico ti permetterà anche di abbassare i livelli di demoralizzazione legati al timore che la tua comprensibile esperienza del panico, possa far parte per sempre della tua vita. Queste emozioni possono presentarsi anche per chi ha fatto molti progressi e sono momenti transitori legati a fattori contingenti come ad esempio un aumento dello stress per motivi di studio, di lavoro, familiari, un'influenza. Prenditi il tempo per rassicurarti e ricordati che è molto improbabile che tu possa tornare al grado di sofferenza presenti all'inizio della terapia.
Sono a disposizione per qualsiasi altro tuo dubbio e domande.
Un caro saluto.
Ciao Elena, grazie per aver condiviso la tua esperienza.

È importante riconoscere che l’ansia non sempre nasce da un evento esterno evidente, ma può invece derivare da un processo interno più profondo. L'episodio del supermercato potrebbe aver attivato una tua vulnerabilità preesistente, una sorta di paura di perdere il controllo o di non essere all'altezza in determinate situazioni. Quando ci confrontiamo con queste sensazioni, il nostro cervello può iniziare a rimuginare su quei momenti, amplificando l'ansia e portandoci a evitare determinate situazioni, proprio come descrivi.

Il fatto che la tua psicologa ti inviti a essere gentile con te stessa e a concentrarti sul "qui e ora" è un approccio che ha molto senso, perché l’ansia spesso si alimenta proiettandoci verso scenari futuri in cui immaginiamo di fallire o di non riuscire a gestire le situazioni. Rimanere ancorati al presente può aiutarti a ridurre questo ciclo di pensieri. Tuttavia, è anche comprensibile che tu possa sentire difficoltà nell'applicare questo consiglio, soprattutto quando l’ansia è così forte.

Domandarsi se si tratti di depressione è legittimo, soprattutto quando ci si sente bloccati e incapaci di vedere una via d'uscita: dai tuoi racconti, sembra che il tema principale sia più legato all'ansia che alla depressione, sebbene ansia e depressione possano talvolta coesistere. La tua preoccupazione costante, la paura del futuro e il senso di insicurezza che descrivi sono caratteristiche tipiche dell’ansia generalizzata, o potenzialmente di forme più specifiche di ansia, come l’agorafobia (che si manifesta con il timore di trovarsi in situazioni in cui si potrebbe perdere il controllo in luoghi esterni, proprio come ti è successo al supermercato).

Il fatto che tu sia in terapia da un paio d’anni è un grande passo avanti. A volte, il percorso terapeutico può sembrare lento, soprattutto quando si è immersi in un momento difficile, ma è importante riconoscere i piccoli miglioramenti che hai fatto. Il cammino verso una maggiore sicurezza in te stessa e nella tua indipendenza richiede tempo e pazienza.

Il tuo desiderio di rassicurazione è comprensibile, e sì, questa fase di forte ansia non durerà per sempre. Ciò che stai vivendo può essere affrontato e superato, anche se ora ti sembra difficile. Il tuo futuro non è predeterminato da questi momenti di ansia, e la tua capacità di adattarti e crescere, anche se attualmente messa alla prova, ti aiuterà a trovare un equilibrio. Forse potresti discutere con la tua psicologa di strategie più specifiche per affrontare questi episodi di ansia, come tecniche di rilassamento o esercizi di esposizione graduale alle situazioni che ti mettono ansia o ancora, provare il breve protocollo AWARE. Il tuo cammino verso una maggiore indipendenza e fiducia è possibile, e anche se ci vorrà del tempo, hai già iniziato a percorrerlo.

Sii paziente con te stessa, perché il cambiamento è un processo, e come dice la tua psicologa, hai già fatto passi avanti. Dott. Andrea Boggero
Cara Elena, grazie per la condivisione, immagino non sia stato facile. Ti suggerisco di tenere aggiornata la tua psicologa su queste informazioni, in quanto una comunicazione onesta e sincera non può che giovare alla relazione terapeutica e al tuo benessere! Tutti quanti noi abbiamo vissuto situazioni dove ci sembrava di impazzire e di perdere il controllo, e sicuramente sono avvenimenti difficili da dimenticare. Il lato positivo è che queste situazioni sono momentanee, con un percorso adatto la Persona può riuscire a lasciarsi alle spalle questi momenti di agitazione. Sperando di essere stato di aiuto, ti saluto caldamente. Dott. Riccardo Fabbrini
Buongiorno Elena,
Non è possibile fare una diagnosi online... Quello che è evidente però è che ci sia una importante sintomatologia ansiosa sulla quale è bene continuare a lavorare con l'aiuto della collega.
Dott. Marco Cenci
Ciao Elena, grazie per aver condiviso emozioni e vissuti che da tempo ti turbano e che rendono la tua vita faticosa.
Con-vivere con l’ansia significa proprio essere accompagnati da questa sensazione di insicurezza costante e in continua allerta. Percepiamo il mondo intorno a noi come potenzialmente pericoloso e tutto questo lo avvertiamo anche a livello del nostro corpo con le sue tensioni muscolari, e tanti altri segnali come: la sudorazione, i capogiri o il senso di soffocamento.
Possiamo sentire questa sensazione così intensa da pensare di essere dominati dalle nostre paure, come se fossero loro a controllare la nostra vita e non il contrario. Possono arrivare a limitare la nostra libertà, tu sei arrivata ad esempio a pensare che non riuscirai in un futuro ad essere autonoma o indipendente.
Per fortuna la terapia ci può aiutare molto a ridimensionare questa percezione, rendendoci consapevoli di ciò che ci succede.
La cosa importante al di là del luogo in cui la crisi si scatena è scoprirne il vero significato, andare alla ricerca del “perché”... perché in un determinato momento della vita le mie crisi d’ansia sono così intense? Cosa sta accadendo?
Solo quando capiamo come funzioniamo e perché una determinata situazione porta ad una risposta sempre uguale e tanto forte, potremo, prima imparare a non averne paura poi cominciare ad affrontarla e infine a saperla gestire. La tua terapeuta potrà certamente guidarti in questo percorso, che richiederà pazienza e tempo. Certamente il lavoro che farai su di te sarà di grande sostegno anche per la tua autostima, perché ti farà sentire più sicura e capace e farà si che quello che stai vivendo sia e rimanga solo un capitolo della tua vita. Ansia e depressione a volte si intrecciano. Può darsi che tu ti senta scoraggiata e triste per la situazione che stai vivendo e che questo ti confonda, facendoti pensare che la causa del tuo malessere possa essere la depressione. Parlarne con la tua psicologa potrà dissolvere i tuoi dubbi al riguardo.
Sono certa che qualche piccolo successo tu lo abbia già ottenuto, anche se difficile da riconoscere, non ti abbattere e continua su questa strada!!
Ti auguro un buon lavoro. Un caro saluto, dott.ssa Raffaella Corso

Cara Elena, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Quello che descrivi sembra molto legato all'ansia e a pensieri ossessivi, che possono amplificarsi in situazioni che percepisci come stressanti, come stare in fila o guidare in autostrada. È comprensibile che questa ansia ti faccia pensare al futuro in modo preoccupato.
Il fatto che tu stia già lavorando con una psicologa è molto positivo, e il consiglio di focalizzarti sul "qui e ora" e di essere gentile con te stessa è utile per non alimentare il circolo vizioso dell'ansia. La tua preoccupazione di non riuscire a gestire le cose in futuro è una parte tipica dell'ansia, ma non significa che durerà per sempre.
Ciao Elena, grazie per questa sua condivisione certamente dolorosa. Mi sembra che le sensazioni che descrive siano legate all'ansia e alla perdita di controllo che questa può causare, convivere con questi pensieri e sensazioni significa proprio convivere con stati di incertezza e insicurezza che fanno allarmare sia emotivamente che fisicamente. In periodi di tensione e stress i sintomi dell'ansia si possono acutizzare, ma non durerà per sempre. Se si lavora e ci si prende cura dei segnali che il nostro corpo, ma soprattutto la nostra mente le mandano, sarà possibile star meglio. La sua psicologa ha ragione nel suggerirle di trattarsi con gentilezza e, aggiungerei, con un po' più di indulgenza. Non sia severa con sé stessa e non abbia fretta di guarire, la guarigione è un percorso che richiede tempo e cura e mi sembra di capire da quanto dice la sua psicologa che qualche passo verso la guarigione lo ha fatto, si concentri su questo. Le auguro un buon lavoro!
Buonasera Elena, la ringrazio per aver condiviso la sua storia, leggo nelle sue parole un vissuto intenso di sofferenza e mi sembra di capire che questo malessere abbia un forte impatto sulla sua vita e la limiti nel portare a termine anche faccende di quotidiana utilità, quindi comprendo la sua urgenza di chiedere aiuto su diversi fronti.
Intanto vorrei soffermarmi sulla sua prima frase "Sono sempre stata una ragazza insicura e soprattutto ansiosa nonostante non abbia mai avuto di fatto dei veri problemi", vorrei proporle una riflessione rispetto ai "problemi". Di fatto quasi nessun evento è di per sè un problema, oggettivamente, ma il nostro modo di interpretarlo, la fase di vita in cui ci troviamo e le nostre credenze relative a tale evento fanno si che questo diventi effettivamente un problema per noi.
Dunque è un problema, anche se altri potrebbero credere non lo sia.
Ci ho tenuto a fare questa precisazione perché se incorriamo nell'errore di sminuire i nostri problemi allora non li affronteremo per risolverli, bensì li useremo come prova manifesta del nostro essere "sempre preoccupati per nulla", così facendo sminuiamo anche la nostra persona, quindi mi trovo d'accordo con la sua psicologa che la esorta a non svalutarsi.
Per quanto riguarda i sintomi che racconta, anche se non posso fare diagnosi in questo contesto, con così poche informazioni, mi fanno propendere per un'ipotesi diagnostica di disturbo d'ansia. Iniziare una terapia con una psicologa trovo sia stata un'ottima decisione, è infatti importante andare ad analizzare nella sua situazione quali possano essere le convinzioni e i pensieri sottostanti che la guidano nella lettura degli eventi e della realtà, ed eventualmente lavorare per ristrutturarli in maniera che diventino funzionali al suo benessere.
Le auguro di trovare la serenità che merita e di riuscire a superare questo momento di stress così che potrà godere della vita e di tutte le opportunità che essa offre.
La saluto e la ringrazio per la condivisione!
Dott.ssa Chiara Balzamo
Cara Elena, la ringrazio di aver condiviso parti di sé. Prima di tutto, mi viene da dirle di fare tesoro di ogni, anche piccolissimo, traguardo raggiunto nel lavoro su se stessa. Il corpo e la mente sono estremamente connessi e ogni sintomo bisogna intenderlo come un messaggero proveniente dalle più distanti lande desolate: le nostre lande, quelle più oscure. Questi messaggeri, per quanto inquietanti possano sembrare quando si palesano, sono portatori di grandi possibilità di trasformazione. Per quanto possa sembrare assurdo e fare paura, può essere estremamente utile cercare di dare ascolto (un ascolto psicoterapeutico, un ascolto dell'anima) alle comunicazioni che il suo inconscio le sta offrendo per comprendere cosa c'è da integrare a livello psichico, quale via la sua psiche le vuole fare percorrere per raggiungere un nuovo livello di evoluzione interiore.
Un caro saluto, Dott. Francesco Puleo

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