Buonasera, sono Elena e ho 24 anni. Sono sempre stata una ragazza insicura e soprattutto ansiosa non

47 risposte
Buonasera, sono Elena e ho 24 anni. Sono sempre stata una ragazza insicura e soprattutto ansiosa nonostante non abbia mai avuto di fatto dei veri problemi. Sono sempre andata bene a scuola, ho sempre avuto amici e relazioni personali. Vado da una psicologa da ormai un paio di anni perché vedo che ho sempre ansia e insicurezza e non ho fiducia delle mie capacità. Qualche mese fa sono andata al supermercato e alla cassa ho avuto la paura di perdere il controllo. Da lì ho iniziato a pensare sempre di più a questo episodio e ho iniziato ad avere ansia di andare al supermercato. Stare in fila con altre persone mi fa venire la tachicardia (anche andare in autostrada da sola mi mette ansia e non l’ho mai fatto)e questi pensieri mi proiettano al futuro e penso che non ce la farò mai ad essere indipendente e vivere da sola. Vorrei essere rassicurata che si tratta solo di un periodo e che non durerà per sempre… non so come affrontare la cosa. La mia psicologa mi consiglia di essere gentile con me stessa e non svalutarmi perché secondo lei ho fatto grandi passi avanti, e di pensare al Qui e ora e non al futuro. Ma io continuo a rimuginarci su . Può essere che sia depressa? Ringrazio in anticipo per un riscontro
Elena
Carissima Elena, la prima cosa che mi verrebbe da dirti è che non durerà per sempre, ogni ferita, se ben curata, guarisce. Sicuramente quello che tu citi in termini di episodio specifico si è verificato in un momento della tua vita che porta dentro di sè qualcosa, più o meno prominente ai tuoi occhi, che oggi ti genera sofferenza e disagio. Questo non è un contesto in cui poter fare diagnosi ma quello che racconti non farebbe pensare ad una depressione. Detto ciò, sicuramente c'è una sofferenza che, in quanto tale, merita attenzione così da poterla superare. Ti consiglio di condividere i tuoi dubbi con la tua psicologa, ma se senti la necessità di confrontarti ulteriormente puoi contattarmi anche online e fissare un colloquio. A presto

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Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve Elena la invito a prendere in considerazione di abbinare alla sua terapia un corso di mindfulness.
Lì apprenderà delle pratiche che la metteranno in modo tangibile di comprendere come si fa a stare nel qui ed ora.
Ci rifletta su, saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Adriana Vicario
Psicologo, Psicologo clinico
Giugliano in Campania
Salve Elena, grazie per aver condiviso con noi questo episodio certamente doloroso. Il fatto che lei abbia già intrapreso un percorso di psicoterapia è però molto importante. La invito ad affrontare questo discorso con la sua terapeuta ed, eventualmente, condividere con lei le sue perplessità, in modo tale da provare interrompere la spirale della ruminazione. Semmai avesse bisogno di un ulteriore confronto, sono a sua disposizione.
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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Cara Elena, è comprensibile che tu possa sentirti sopraffatta da ciò che stai attraversando, soprattutto quando il corpo e la mente sembrano rispondere con ansia in situazioni quotidiane come andare al supermercato. Questi episodi possono essere molto destabilizzanti, e l'idea di "perdere il controllo" può facilmente alimentare ulteriori paure. La tua terapeuta ha ragione nel suggerirti di concentrarti sul "qui e ora", poiché spesso l'ansia è alimentata da pensieri sul futuro e su ciò che potrebbe andare storto.

L'idea di essere gentile con te stessa è fondamentale: il processo di guarigione richiede pazienza e auto-compassione. Hai già fatto dei passi avanti importanti, e ciò che stai vivendo potrebbe essere un passaggio temporaneo. A volte, quando l'ansia diventa pervasiva, ci si può sentire intrappolati, ma non è necessariamente un segnale di depressione. È un momento difficile, ma può essere affrontato con il giusto supporto.

Considera di esplorare anche tecniche pratiche come la respirazione profonda o la meditazione mindfulness, strumenti utili per calmare la mente nei momenti di ansia. Sono disponibile come terapeuta ad aiutarti ulteriormente se desideri approfondire o lavorare su strategie concrete per gestire questi pensieri e le emozioni ad essi associate.
Dott.ssa Ludovica Girotto
Psicologo, Psicologo clinico
Rho
Ciao Elena, grazie per aver condiviso apertamente le tue preoccupazioni.
Prima di tutto, è importante riconoscere il percorso che stai già facendo con la tua psicologa: il suo consiglio di concentrarti sul presente ("qui e ora") è molto prezioso perché spesso l'ansia si alimenta pensando a cosa potrebbe accadere. Ma purtroppo nessuno di noi ha il controllo su quello che succederà. Un consiglio che ti posso dare è: quando ti rendi conto che i pensieri ansiosi iniziano ad emergere, prova a fare mentalmente un elenco delle ragioni per cui non c'è motivo di preoccuparti. Questo può aiutarti a mantenere la prospettiva e a ricordare che hai le risorse per affrontare la situazione (come per esempio l'essere in coda al supermercato). Riguardo alla depressione, è vero che ansia e depressione a volte si intrecciano, ma da quello che racconti non sembrerebbe la tua situazione attuale.
Ricorda che anche i piccoli passi sono importanti nel tuo percorso di crescita personale; le emozioni che stai vivendo ora, per quanto intense, possono essere affrontate e gestite.

Se non dovessi riuscire in autonomia, ti consiglio di chiedere l'aiuto di un professionista.
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile paziente, immagino non sia facile fare i conti con il proprio critico interiore, soprattutto quando interviene nel commentare le azioni quotidiane. Accade spesso che chi ha una bassa autostima senta ancora più forte questo critico interiore, una sorta di giudice che è pronto a commentare ogni cosa, ogni sbaglio che la persona commette. In terapia lavoro proprio sul mettere a tacere questa voce critica e di conseguenza il paziente valuta in modo più logico e funzionale eventuali sbagli, sbavature, obiettivi disattesi della propria vita. Cordialmente
Dott.ssa Melania Filograna
Dott.ssa Simona Spiezia
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera Elena, anche quando si sta seguendo un percorso psicologico è possibile ricadere in vecchi schemi ansiosi, soprattutto in periodi particolari della vita.
Con ciò non significa che la situazione andrà sempre a peggiorare, lavorando bene e prendendosi cura di questi segnali che il corpo e la mente le mandano, sarà possibile star meglio.
Sono d'accordo con la sua psicologa riguardo l'essere più gentili con se stessi, poiché quando si vivono momenti difficili c'è il rischio di punirsi da soli aggiungendo altra sofferenza al carico che già sta portando con sé.
Si affidi alla sua psicologa, che certamente saprà come aiutarla.
Cordialmente Dott.ssa Simona Spiezia
Gentile utente buonasera.
Credo che sia importante condividere queste riflessioni con la sua psicologa evidenziando le situazioni che sembrano innescare più facilmente e più frequentemente l'ansia. La paura dell'ignoto, del futuro e di ciò che non possiamo facilmente controllare possono generare l'ansia da lei descritta e condizionare negativamente tutta l'attività mentale che finirà per auto-sabotare il comportamento inibendola verso certi luoghi (supermercato) o azioni (guidare in autostrada).
Mi sento di escludere un quadro depressivo, anzi la manifestazione dell'ansia è l'esatto opposto: nel depresso prevale la rassegnazione e l'angoscia, nell'ansioso prevale lo stato di allerta e la preoccupazione.

Il consiglio di rimanere nel qui e ora ed escludere dalla mente queste proiezioni negative sul futuro è un consiglio valido. Ma non può dipendere solo dalla forza di volontà!
Per allenare la mente a concentrarsi sul presente esistono metodi e strategie che possono essere introdotte facilmente, ma devono essere applicate quotidianamente.
La mindfulness è un esempio di queste strategie sia nelle pratiche formali meditative, sia nelle pratiche informali.
Anche la ricerca attiva delle emozioni positive è un metodo efficace perché porta la mente a prestare attenzione a ciò che ci fa stare bene e a metterlo a confronto con le fonti di ansia, dandoci la possibilità di scegliere la direzione migliore.
Un'altra strada è quella di indagare e scoprire le proprie Potenzialità individuali, i punti di forza del carattere e della propria indole comportamentale: queste potenzialità ci permettono di vivere la vita al massimo delle nostre capacità da mettere in campo in ogni settore della vita.

Questi approcci sono caratteristici della Psicologia Positiva. Potrebbe chiedere alla sua psicologa chiarimenti e introdurre alcune di queste pratiche nel suo percorso.

Se lo desidera, sarei lieto di darle ulteriori informazioni a riguardo.
Un caro saluto,
Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Elin Miroddi
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Cara Elena, conosco quanto possa essere difficile convivere con l'ansia, soprattutto quando sembra limitare aspetti della tua vita quotidiana, come andare al supermercato o guidare da sola. Il fatto che tu abbia già intrapreso un percorso terapeutico da un paio d'anni dimostra una grande volontà di prenderti cura di te stessa, e questo è un passo importante che merita di essere riconosciuto.
Vorrei soffermarmi su un punto che hai menzionato, ossia il consiglio della tua psicologa di "essere gentile con te stessa". È un suggerimento prezioso, ma come hai notato, non è semplice. La gentilezza verso sé stessi non è solo una frase da ripetersi, ma un vero e proprio processo di guarigione e riconciliazione con parti di noi che possono essere ferite o trascurate. A volte, ci portiamo dietro convinzioni o insicurezze che ci fanno dubitare delle nostre capacità, e imparare a essere gentili con noi stessi significa anche riconoscere e accogliere quelle fragilità senza giudicarle.
In questi due anni di terapia, ti sei mai chiesta cosa significhi, per te, essere gentile con te stessa? È un concetto che assume significati diversi per ognuno di noi. Può voler dire mettere confini, riconoscere che stai già facendo molto anche quando ti sembra di essere bloccata, o dare spazio alle tue emozioni senza sentirti in colpa. E altro ancora.
Mi chiedo anche se, nel tuo percorso, hai avuto l’opportunità di esplorare da dove provengano questa ansia e insicurezza. A volte, comprendere le radici profonde delle nostre paure ci permette di disinnescarne il potere e di vederle con più chiarezza. Forse è un aspetto che potresti portare in terapia, perché riconoscere l’origine delle proprie emozioni può aiutarti a capire meglio come affrontarle.
Un altro aspetto importante è il rapporto con te stessa. In questi due anni, hai iniziato a notare dei cambiamenti? Ti senti più capace di apprezzare te stessa, anche nelle piccole cose quotidiane? La terapia dovrebbe aiutarti a riconoscere le tue risorse e a sperimentarle nella vita di tutti i giorni. Se senti che c'è ancora del lavoro da fare su questo, potrebbe essere utile parlarne con la tua terapeuta.
Infine, hai menzionato il dubbio di poter essere depressa. A volte, ansia e depressione si sovrappongono, e può essere utile esplorare meglio questa sensazione. Parlane con la tua psicologa, perché lei saprà accogliere anche questo aspetto e aiutarti a fare chiarezza.
Ti incoraggio quindi a portare questi temi in terapia, perché credo che il tuo percorso possa ancora rivelarti molto su di te. La tua terapeuta sarà sicuramente pronta ad accogliere queste riflessioni e a lavorare insieme a te per affrontarle in modo più approfondito. Continua a essere gentile con te stessa, non solo come consiglio, ma come pratica quotidiana che ti permette di scoprire nuovi aspetti di te.
Se senti il bisogno di ulteriori riflessioni o di approfondire qualche aspetto del tuo percorso, sono qui per ascoltarti.

Un caro saluto, dott.ssa Mioddi
Dott.ssa Silvia Ragni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Elena, sicuramente questi disagi sono fastidiosi e dolorosi, ma è importante anche guardare agli aspetti positivi e funzionanti. Bene che sei in terapia e che abbia fatto passi avanti. Ci vuole tempo e sviluppare la self-compassion è fondamentale. Frenare la critica e il giudizio su di sè, vedere sempre quello che manca, non sentirsi mai abbastanzza e potrei dire molto altro, sono pensieri di tenere a bada, a favore di una cura gentile di sè. Ogni giorno, con piccole grandi attenzioni, anche gesti concreti. Almeno una volta al giorno fai un'azione positiva verso di te. Niente è per sempre. Continua il tuo percorso, un cordiale saluto dott.ssa Silvia Ragni
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Dott.ssa Graziella Bauleo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao Elena, grazie per aver condiviso la tua esperienza. È comprensibile sentirsi sopraffatti dalla paura e dall'ansia, soprattutto quando si affrontano situazioni nuove o stressanti. È importante riconoscere che l'ansia può manifestarsi anche in persone che, come te, non hanno vissuto eventi traumatici significativi.

Il fatto che tu stia lavorando con una psicologa è già un grande passo. Le emozioni e le paure che stai vivendo sono comuni e molte persone affrontano sfide simili. La tua psicologa ha ragione nel dirti di praticare la gentilezza verso te stessa e di focalizzarti sul presente. La tendenza a rimuginare può amplificare le paure e rendere più difficile affrontare le situazioni quotidiane.

Essere ansiosi riguardo a eventi futuri, come andare al supermercato o affrontare l'autostrada, è una risposta comune all'ansia. Ciò che conta è come affronti queste paure. Può essere utile suddividere le tue esperienze in piccoli passi e cercare di affrontarli gradualmente. Ad esempio, potresti provare a visitare il supermercato in orari meno affollati o accompagnata da qualcuno di fidato, per poi aumentare gradualmente il tuo comfort.

Detto ciò, i sintomi che descrivi potrebbero essere più legati all’ansia invece che alla depressione. È importante continuare a comunicare con la tua psicologa riguardo ai tuoi sentimenti e ai tuoi pensieri.

Ricorda che ogni passo che fai, per quanto piccolo, è un progresso. Ci vuole tempo, ma con il supporto giusto e le strategie adeguate, molti trovano modi per affrontare e superare le loro paure. Sei già sulla strada giusta, continua a cercare il supporto e a lavorare su te stessa. Non sei sola in questo percorso.
Un caro saluto. Dott.ssa Graziella Bauleo
Dott.ssa Fiordalisa Melodia
Psicologo, Psicologo clinico
Capaci
Cara Elena, innanzitutto grazie per aver condiviso la tua sofferenza. Mi sento di suggerirti di ascoltare la tua psicologa e di darti del tempo per apprezzare anche i tuoi miglioramenti e raggiungere altri passi avanti. Tuttavia dato che sembra tu viva delle difficoltà legate all' ansia, mi sembra doveroso informarti che l' Intervento cognitivo comportamentale risulta essere quello più efficace e quello che le linee guida suggeriscono. È importante affidarsi sempre ai dati scientifici. Resto a disposizione, cordialmente, dr.ssa Melodia
Dott. Paolo Cavallin
Psicologo, Psicologo clinico
Cassola
Cara Elena,
capisco quanto possa essere difficile affrontare questi sentimenti. Prima di tutto, voglio rassicurarti che quello che stai vivendo è qualcosa che molte persone sperimentano, e non sei sola in questo percorso. Il fatto che tu abbia avuto un episodio di ansia più intensa in una situazione quotidiana come quella al supermercato può essere destabilizzante, ma è anche un segnale che il tuo corpo e la tua mente stanno cercando di comunicarti qualcosa.
La tua psicologa ha ragione nel sottolineare l’importanza di essere gentile con te stessa e nel riconoscere i progressi che hai già fatto. A volte è difficile accorgersi dei piccoli passi avanti quando siamo concentrati sulle nostre preoccupazioni. Anche se al momento ti sembra che l'ansia stia prendendo il sopravvento, è importante ricordare che queste sensazioni non sono permanenti e che, con il giusto supporto e gli strumenti adeguati, è possibile superarle.
Il fatto che tu sia già in terapia da due anni indica che stai lavorando attivamente su te stessa, e questo è un segno di grande forza. Le situazioni di ansia che stai vivendo non definiscono chi sei, né il tuo futuro. Spesso l’ansia ci proietta verso scenari peggiori, facendoci credere che non saremo mai in grado di gestirli, ma questi sono pensieri, non realtà.
Non è detto che tu sia depressa, ma questi sintomi meritano di essere discussi con la tua psicologa, che ti conosce meglio di chiunque altro in questo contesto e può aiutarti a comprendere meglio la tua situazione. Nel frattempo, ti incoraggio a fare un passo alla volta, cercando di rimanere nel presente come ti è stato suggerito. Con il tempo e il supporto che stai ricevendo, potrai costruire la fiducia necessaria per affrontare queste sfide.
Resto a disposizione se avrai bisogno di ulteriori chiarimenti o per qualsiasi altra domanda.
Un caro saluto.
Paolo
Ciao Elena,
Quello che descrivi, come l’episodio al supermercato e la sensazione di perdere il controllo, è un’esperienza che può risultare molto destabilizzante. Tuttavia, è importante ricordare che i periodi di forte ansia, per quanto intensi, sono spesso transitori. Anche se in questo momento può sembrare difficile vedere una via d’uscita, è fondamentale tenere a mente che queste emozioni non definiscono te o il tuo futuro, e con il tempo possono ridursi di intensità.

La tua preoccupazione riguardo il futuro e la paura di non riuscire a essere indipendente è comprensibile, ma è importante focalizzarsi sul presente, come ti suggerisce la tua psicologa. Quando ci proiettiamo troppo in avanti, l’ansia tende a crescere, mentre rimanere ancorati al “qui e ora” può aiutarti a ridurre quella sensazione di sopraffazione. È perfettamente normale che ci siano momenti in cui ti senti bloccata o in cui rimugini sui tuoi pensieri. Fa parte del processo di lavorare su se stessi, ed è un percorso che richiede pazienza.

La domanda che poni sulla depressione merita attenzione, ma è importante ricordare che l’ansia, in situazioni come la tua, può assumere molte forme. Parlane apertamente con la tua psicologa, che saprà darti il supporto necessario per fare chiarezza su questo aspetto. Non significa che tu stia regredendo o peggiorando, ma è possibile che stai attraversando un momento delicato che, con il giusto sostegno, può essere superato.

Il lavoro che stai facendo su te stessa è prezioso, e il fatto che tu stia cercando risposte e continui il tuo percorso è un grande segno di forza. Questo periodo non durerà per sempre, e con il tempo, le strategie che stai sviluppando ti aiuteranno a ritrovare un maggiore equilibrio.

Se hai altre domande o semplicemente vuoi continuare a parlare di come ti senti, sono qui per ascoltarti.
Selene
Gentile Elena, le situazioni da lei descritte hanno sicuramente un forte impatto sulla sua quotidianità e concordo con la sua psicologa che la strategia migliore sia rimanere sul qui ed ora; nessuno di ha una sfera di cristallo che ci consente di prevedere il futuro e questa incertezza è ciò che alimenta il circolo vizioso dell'ansia. Di solito in questi casi il lavoro sul corpo può essere molto utile e il fatto che attualmente si sia già affidata ad una professionista è un tassello prezioso.
Cordialmente,
Caterina Buonocunto
Dott.ssa Annalisa Pasquale
Psicologo, Psicologo clinico
Bisceglie
Cara Elena, la paura di perdere il controllo ha una collocazione ben precisa, al pari di quello che potrebbe essere un qualsiasi disturbo medico diagnosticato da un dottore.
La paura dei posti pubblici e nel tuo caso specifico, quella del supermercato, cosi come la paura di guidare in autostrada, sono la conseguenza di una paura sottostante e cioè quella di avere una crisi di ansia, definita come attacco di panico.
E quindi cosi come in contesto medico chi soffre di emicranie ricorrenti, tenderà magari ad evitare luoghi molto rumorosi, allo stesso modo alcune persone colpite da attacchi di panico cominciano ad evitare determinate situazioni per paura di averne uno.
L'intervento terapeutico e le tecniche utilizzate in ambito cognitivo nelle diverse fasi del trattamento ti aiuteranno ad imparare gradualmente a sostituire i pensieri attuali con pensieri più funzionali, a constatare che le aspettative catastrofiche tanto temute non si avverano ed anche ad utilizzare nuovi metodi di autocontrollo partendo proprio dai sintomi fisici mediante il controllo del respiro e della tensione muscolare, fino ad arrivare al lavoro sulle emozioni negative.
Continuare il lavoro terapeutico ti permetterà anche di abbassare i livelli di demoralizzazione legati al timore che la tua comprensibile esperienza del panico, possa far parte per sempre della tua vita. Queste emozioni possono presentarsi anche per chi ha fatto molti progressi e sono momenti transitori legati a fattori contingenti come ad esempio un aumento dello stress per motivi di studio, di lavoro, familiari, un'influenza. Prenditi il tempo per rassicurarti e ricordati che è molto improbabile che tu possa tornare al grado di sofferenza presenti all'inizio della terapia.
Sono a disposizione per qualsiasi altro tuo dubbio e domande.
Un caro saluto.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Ciao Elena, grazie per aver condiviso la tua esperienza.

È importante riconoscere che l’ansia non sempre nasce da un evento esterno evidente, ma può invece derivare da un processo interno più profondo. L'episodio del supermercato potrebbe aver attivato una tua vulnerabilità preesistente, una sorta di paura di perdere il controllo o di non essere all'altezza in determinate situazioni. Quando ci confrontiamo con queste sensazioni, il nostro cervello può iniziare a rimuginare su quei momenti, amplificando l'ansia e portandoci a evitare determinate situazioni, proprio come descrivi.

Il fatto che la tua psicologa ti inviti a essere gentile con te stessa e a concentrarti sul "qui e ora" è un approccio che ha molto senso, perché l’ansia spesso si alimenta proiettandoci verso scenari futuri in cui immaginiamo di fallire o di non riuscire a gestire le situazioni. Rimanere ancorati al presente può aiutarti a ridurre questo ciclo di pensieri. Tuttavia, è anche comprensibile che tu possa sentire difficoltà nell'applicare questo consiglio, soprattutto quando l’ansia è così forte.

Domandarsi se si tratti di depressione è legittimo, soprattutto quando ci si sente bloccati e incapaci di vedere una via d'uscita: dai tuoi racconti, sembra che il tema principale sia più legato all'ansia che alla depressione, sebbene ansia e depressione possano talvolta coesistere. La tua preoccupazione costante, la paura del futuro e il senso di insicurezza che descrivi sono caratteristiche tipiche dell’ansia generalizzata, o potenzialmente di forme più specifiche di ansia, come l’agorafobia (che si manifesta con il timore di trovarsi in situazioni in cui si potrebbe perdere il controllo in luoghi esterni, proprio come ti è successo al supermercato).

Il fatto che tu sia in terapia da un paio d’anni è un grande passo avanti. A volte, il percorso terapeutico può sembrare lento, soprattutto quando si è immersi in un momento difficile, ma è importante riconoscere i piccoli miglioramenti che hai fatto. Il cammino verso una maggiore sicurezza in te stessa e nella tua indipendenza richiede tempo e pazienza.

Il tuo desiderio di rassicurazione è comprensibile, e sì, questa fase di forte ansia non durerà per sempre. Ciò che stai vivendo può essere affrontato e superato, anche se ora ti sembra difficile. Il tuo futuro non è predeterminato da questi momenti di ansia, e la tua capacità di adattarti e crescere, anche se attualmente messa alla prova, ti aiuterà a trovare un equilibrio. Forse potresti discutere con la tua psicologa di strategie più specifiche per affrontare questi episodi di ansia, come tecniche di rilassamento o esercizi di esposizione graduale alle situazioni che ti mettono ansia o ancora, provare il breve protocollo AWARE. Il tuo cammino verso una maggiore indipendenza e fiducia è possibile, e anche se ci vorrà del tempo, hai già iniziato a percorrerlo.

Sii paziente con te stessa, perché il cambiamento è un processo, e come dice la tua psicologa, hai già fatto passi avanti. Dott. Andrea Boggero
Dott. Riccardo Fabbrini
Psicologo, Psicologo clinico
Monza
Cara Elena, grazie per la condivisione, immagino non sia stato facile. Ti suggerisco di tenere aggiornata la tua psicologa su queste informazioni, in quanto una comunicazione onesta e sincera non può che giovare alla relazione terapeutica e al tuo benessere! Tutti quanti noi abbiamo vissuto situazioni dove ci sembrava di impazzire e di perdere il controllo, e sicuramente sono avvenimenti difficili da dimenticare. Il lato positivo è che queste situazioni sono momentanee, con un percorso adatto la Persona può riuscire a lasciarsi alle spalle questi momenti di agitazione. Sperando di essere stato di aiuto, ti saluto caldamente. Dott. Riccardo Fabbrini
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno Elena,
Non è possibile fare una diagnosi online... Quello che è evidente però è che ci sia una importante sintomatologia ansiosa sulla quale è bene continuare a lavorare con l'aiuto della collega.
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Raffaella Corso
Psicologo, Psicoterapeuta
Pinerolo
Ciao Elena, grazie per aver condiviso emozioni e vissuti che da tempo ti turbano e che rendono la tua vita faticosa.
Con-vivere con l’ansia significa proprio essere accompagnati da questa sensazione di insicurezza costante e in continua allerta. Percepiamo il mondo intorno a noi come potenzialmente pericoloso e tutto questo lo avvertiamo anche a livello del nostro corpo con le sue tensioni muscolari, e tanti altri segnali come: la sudorazione, i capogiri o il senso di soffocamento.
Possiamo sentire questa sensazione così intensa da pensare di essere dominati dalle nostre paure, come se fossero loro a controllare la nostra vita e non il contrario. Possono arrivare a limitare la nostra libertà, tu sei arrivata ad esempio a pensare che non riuscirai in un futuro ad essere autonoma o indipendente.
Per fortuna la terapia ci può aiutare molto a ridimensionare questa percezione, rendendoci consapevoli di ciò che ci succede.
La cosa importante al di là del luogo in cui la crisi si scatena è scoprirne il vero significato, andare alla ricerca del “perché”... perché in un determinato momento della vita le mie crisi d’ansia sono così intense? Cosa sta accadendo?
Solo quando capiamo come funzioniamo e perché una determinata situazione porta ad una risposta sempre uguale e tanto forte, potremo, prima imparare a non averne paura poi cominciare ad affrontarla e infine a saperla gestire. La tua terapeuta potrà certamente guidarti in questo percorso, che richiederà pazienza e tempo. Certamente il lavoro che farai su di te sarà di grande sostegno anche per la tua autostima, perché ti farà sentire più sicura e capace e farà si che quello che stai vivendo sia e rimanga solo un capitolo della tua vita. Ansia e depressione a volte si intrecciano. Può darsi che tu ti senta scoraggiata e triste per la situazione che stai vivendo e che questo ti confonda, facendoti pensare che la causa del tuo malessere possa essere la depressione. Parlarne con la tua psicologa potrà dissolvere i tuoi dubbi al riguardo.
Sono certa che qualche piccolo successo tu lo abbia già ottenuto, anche se difficile da riconoscere, non ti abbattere e continua su questa strada!!
Ti auguro un buon lavoro. Un caro saluto, dott.ssa Raffaella Corso
Dott. Tommaso Parlato
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo

Cara Elena, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Quello che descrivi sembra molto legato all'ansia e a pensieri ossessivi, che possono amplificarsi in situazioni che percepisci come stressanti, come stare in fila o guidare in autostrada. È comprensibile che questa ansia ti faccia pensare al futuro in modo preoccupato.
Il fatto che tu stia già lavorando con una psicologa è molto positivo, e il consiglio di focalizzarti sul "qui e ora" e di essere gentile con te stessa è utile per non alimentare il circolo vizioso dell'ansia. La tua preoccupazione di non riuscire a gestire le cose in futuro è una parte tipica dell'ansia, ma non significa che durerà per sempre.
Dott.ssa Costanza Elena Manni
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Ciao Elena, grazie per questa sua condivisione certamente dolorosa. Mi sembra che le sensazioni che descrive siano legate all'ansia e alla perdita di controllo che questa può causare, convivere con questi pensieri e sensazioni significa proprio convivere con stati di incertezza e insicurezza che fanno allarmare sia emotivamente che fisicamente. In periodi di tensione e stress i sintomi dell'ansia si possono acutizzare, ma non durerà per sempre. Se si lavora e ci si prende cura dei segnali che il nostro corpo, ma soprattutto la nostra mente le mandano, sarà possibile star meglio. La sua psicologa ha ragione nel suggerirle di trattarsi con gentilezza e, aggiungerei, con un po' più di indulgenza. Non sia severa con sé stessa e non abbia fretta di guarire, la guarigione è un percorso che richiede tempo e cura e mi sembra di capire da quanto dice la sua psicologa che qualche passo verso la guarigione lo ha fatto, si concentri su questo. Le auguro un buon lavoro!
Dott.ssa Chiara Balzamo
Psicologo, Psicologo clinico
Tivoli
Buonasera Elena, la ringrazio per aver condiviso la sua storia, leggo nelle sue parole un vissuto intenso di sofferenza e mi sembra di capire che questo malessere abbia un forte impatto sulla sua vita e la limiti nel portare a termine anche faccende di quotidiana utilità, quindi comprendo la sua urgenza di chiedere aiuto su diversi fronti.
Intanto vorrei soffermarmi sulla sua prima frase "Sono sempre stata una ragazza insicura e soprattutto ansiosa nonostante non abbia mai avuto di fatto dei veri problemi", vorrei proporle una riflessione rispetto ai "problemi". Di fatto quasi nessun evento è di per sè un problema, oggettivamente, ma il nostro modo di interpretarlo, la fase di vita in cui ci troviamo e le nostre credenze relative a tale evento fanno si che questo diventi effettivamente un problema per noi.
Dunque è un problema, anche se altri potrebbero credere non lo sia.
Ci ho tenuto a fare questa precisazione perché se incorriamo nell'errore di sminuire i nostri problemi allora non li affronteremo per risolverli, bensì li useremo come prova manifesta del nostro essere "sempre preoccupati per nulla", così facendo sminuiamo anche la nostra persona, quindi mi trovo d'accordo con la sua psicologa che la esorta a non svalutarsi.
Per quanto riguarda i sintomi che racconta, anche se non posso fare diagnosi in questo contesto, con così poche informazioni, mi fanno propendere per un'ipotesi diagnostica di disturbo d'ansia. Iniziare una terapia con una psicologa trovo sia stata un'ottima decisione, è infatti importante andare ad analizzare nella sua situazione quali possano essere le convinzioni e i pensieri sottostanti che la guidano nella lettura degli eventi e della realtà, ed eventualmente lavorare per ristrutturarli in maniera che diventino funzionali al suo benessere.
Le auguro di trovare la serenità che merita e di riuscire a superare questo momento di stress così che potrà godere della vita e di tutte le opportunità che essa offre.
La saluto e la ringrazio per la condivisione!
Dott.ssa Chiara Balzamo
Cara Elena, la ringrazio di aver condiviso parti di sé. Prima di tutto, mi viene da dirle di fare tesoro di ogni, anche piccolissimo, traguardo raggiunto nel lavoro su se stessa. Il corpo e la mente sono estremamente connessi e ogni sintomo bisogna intenderlo come un messaggero proveniente dalle più distanti lande desolate: le nostre lande, quelle più oscure. Questi messaggeri, per quanto inquietanti possano sembrare quando si palesano, sono portatori di grandi possibilità di trasformazione. Per quanto possa sembrare assurdo e fare paura, può essere estremamente utile cercare di dare ascolto (un ascolto psicoterapeutico, un ascolto dell'anima) alle comunicazioni che il suo inconscio le sta offrendo per comprendere cosa c'è da integrare a livello psichico, quale via la sua psiche le vuole fare percorrere per raggiungere un nuovo livello di evoluzione interiore.
Un caro saluto, Dott. Francesco Puleo
Dott. Massimo Martucci
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera Elena,

Quello che descrivi è un'esperienza comune per molte persone che affrontano l'ansia, specialmente quando episodi isolati, come quello al supermercato, scatenano una reazione più ampia di preoccupazione e insicurezza. È comprensibile che questi pensieri ti portino a dubitare della tua capacità di gestire la vita quotidiana e l'indipendenza, ma è importante ricordare che ciò che stai vivendo non definisce chi sei né il tuo futuro.

La tua psicologa ti sta dando consigli molto utili, incoraggiandoti a essere gentile con te stessa e a concentrarti sul presente. Rimuginare sul futuro alimenta solo l'ansia e ti allontana dalla consapevolezza che, nel momento presente, hai le risorse per affrontare queste difficoltà.

Non è detto che tu sia depressa; potrebbe trattarsi principalmente di ansia, e il fatto che tu stia affrontando questi pensieri con l'aiuto di una psicologa è un ottimo segnale. L’ansia, se non gestita, può creare un circolo vizioso, ma il fatto che tu sia consapevole e stia lavorando su di te dimostra che sei già sulla strada giusta.

Questo è un momento difficile, ma non durerà per sempre. Con il tempo e il lavoro su te stessa, troverai modi per affrontare questi pensieri e vivere con maggiore serenità.

Un cordiale saluto e un incoraggiamento per tutto!
Massimo Martucci, Psicologo a Milano, Psicoterapeuta, Ipnoterapeuta e Neurotrainer
Dott.ssa Claudia Marrosu
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Elena buon giorno, è evidente che esiste un problema che probabilmente ha le sue radici nell'infanzia e nel rimosso. Si bisogna volersi bene e darsi tempo ma contemporaneamente cu deve essere una reale volontà di uscire da questa situazione che provoca sofferenza. Non mi sento di assicurare che possa essere solo un periodo ma potrei garantire che se affrontato nel modo giusto passa. Ho avuto ed ho diversi clienti con le stesse problematiche e se esiste la volontà il problema si risolve.
Per saperne di più possiamo sentirci anche in videochiamata.
Buon sabato
dott.ssa Marrosu
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Dott.ssa Ambra Marzoli
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno Elena, mi dispiace molto leggere queste sue parole perché capisco quanto possa generare preoccupazione e sopraffazione l’idea di non riuscire a fidarsi delle proprie capacità e pensare di non poter essere autonoma e indipendente come lei desidera. Vorrei rassicurarla di come quanto il suo vissuto sia assolutamente normale e molto comune. Spesso quando si esperiscono degli episodi di forte ansia e paura è come se la nostra mente registrasse un’informazione di pericolo, e, dato che il nostro cervello è programmato per favorire la nostra sopravvivenza, ci porta a temere ed evitare situazioni e luoghi che fanno parte della nostra quotidianità, come il supermercato o l’autostrada, perché ritenuti minacciosi (seppur di fatto non lo siano). È altresì normale arrivare a preoccuparsi di come questi evitamenti o queste paure possano avere un impatto sulla nostra vita e sul nostro futuro, andando a minare quel senso di fiducia che abbiamo in noi e nelle nostre capacità di regolazione emotiva. Spesso la preoccupazione arriva ad assumere la forma di un pensiero ripetitivo incessante, che chiamiamo rimuginio, percepito come incontrollabile e talvolta anche pericoloso, che occupa gran parte della giornata e che paradossalmente aumenta i livelli di ansia.
Certamente comprendo quanto questi fattori, ovvero l’ansia, l’evitamento e il rimuginio possano condizionare il suo benessere e la sua serenità. Il fatto che abbia già intrapreso un percorso psicologico dimostra la sua motivazione a volersi prendere cura di sé stessa per poter imparare a stare meglio. La invito perciò a parlare direttamente con la sua psicologa di come questi fattori la stiano facendo soffrire e a valutare insieme a lei la possibilità di intervenirci in modo più mirato. Sono certa che la sua psicologa sarà aperta ad accogliere queste sue preoccupazioni e a supportarla con tecniche e strategie di gestione emotiva e cognitiva.
Resto a disposizione qualora necessitasse di ulteriori informazioni. Cordiali saluti, Dott.ssa Ambra Marzoli
Dott. Emiliano Guarinon
Psicologo, Psicologo clinico
Legnago
Buongiorno Elena, grazie per la condivisione, come altri hanno evidenziato la sua esperienza è comune ad altre persone, lo dico perché a volte sapere che anche altri vivono sensazioni ed emozioni simili alle proprie fa percepire le cose in modo diverso. Mi viene anche da rimandarle che, nonostante tutto, lei continua a fare le cose, andare in al supermercato, andare in giro in macchina e tanto altro ancora e questo secondo me è molto importante e positivo. Cordiali saluti, Dott. Emiliano Guarinon
Dott.ssa Roberta Crestini
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buonasera Elena, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Capisco quanto possa essere difficile affrontare situazioni quotidiane che generano ansia improvvisa, come quella alla cassa del supermercato, e posso assicurarti che non sei sola in questo tipo di esperienze. Essere gentile con te stessa e cercare di concentrarti sul presente è un approccio utile per gestire pensieri ansiosi legati al futuro. Il rimuginare è spesso una risposta naturale in contesti di ansia, e lavorare su questi aspetti richiede pazienza e tempo. Per quanto riguarda i tuoi dubbi sulla depressione, è importante esplorare questa possibilità con un professionista che potrà valutare a fondo i tuoi sintomi. Ansia e depressione a volte possono avere punti di sovrapposizione, ma ogni situazione è diversa e merita una valutazione specifica. Il fatto che tu stia riflettendo su queste dinamiche è già un passo significativo verso il miglioramento. Con il tempo e il giusto supporto, puoi lavorare per trovare il tuo equilibrio. Non sei sola in questo percorso. Dott.ssa Roberta Crestini
Dott.ssa Giusi Vicino
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Gagliano Castelferrato
Gentile Elena, grazie per questa condivisione.
Non so che tipo di percorso tu abbia fatto con la collega psicologa, ma ti ha dato un ottimo punto di partenza: concentrarsi sul qui ed ora , diminuisce l'ansia sul futuro , non avrà un effeto calmante e tranquillizzante, ma ti serve per concentrarti sulla Elena di questo momento . la Elena che andrà in macchina o al supermercato sarà maggiomente in grado di gestire la sua ansia se si centrerà sul fatto che è stato in grado di recarsi comunque al suermercato , è una Elena che è comunque salita in macchina che ha vinto l'ansia del fare nel futuro, FACENDO nell'oggi. Piccoli passi per rendere la tua ferita sempre meno sanguinante , benda bene la ferita , prenditi cura di te con tanta gentilezza . Ti consiglierei una terapia ad approccio breve e strategico che si basa proprio sul qui ed ora . Così come non può piove per sempre , neanche il tuo stato lo sarà.
Resto a disposizione qualora fossi interessata ad intraprendere un percorso o avesse altre domande. un caro saluto dott.ssa Giusi Vicino
Dott.ssa Desirèe Pesce
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Pavia
Cara Elena, emerge molta preoccupazione dalla storia di sè che ha condiviso. Purtroppo una delle caratteristiche predominanti dell'ansia è proprio quella di fossilizzarsi e ruminare su pensieri specifici, in genere legati al futuro. Ad esempio, come andrà a lavoro domani? Sarò capace? Mi succederà qualcosa di brutto?
Il rapporto con il futuro è proprio ciò che innesca i pensieri disfunzionali e che li mantiene, in quanto il pensiero è sempre in anticipo rispetto all'azione, che a quel punto ne risente.
Io le consiglio di parlare delle sue perplessità alla psicologa alla quale si è rivolta e provare a lavorare insieme su queste sue preoccupazioni per la sua vita futura e su come gestire l'oggi.
Se dovesse avere ulteriori domande, sono a sua disposizione. Dott.ssa Desirèe Pesce
Dott.ssa Martina Virgilio
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buonasera Elena, innanzitutto grazie per la tua condivisione.
È normale sentirsi confusa e sopraffatta quando si sperimentano ansia e insicurezza. L'ansia anticipatoria, quella preoccupazione che provi pensando a futuri eventi, è un modo per la nostra mente di cercare di proteggersi da possibili difficoltà. È importante notare che, sebbene queste sensazioni possano sembrare schiaccianti, possono essere gestite e superate.

La tua psicologa ha ragione quando ti incoraggia ad essere gentile con te stessa. La gentilezza verso se stessi è un passo fondamentale nel percorso di apprendimento e accettazione delle proprie emozioni. Riconoscere i progressi che hai fatto è altrettanto importante. Ogni piccolo passo conta e contribuisce alla tua crescita personale.

Sul tema della depressione, non posso fare una diagnosi senza ulteriori informazioni e un colloquio diretto. Tuttavia, i sentimenti di ansia e insicurezza non sempre si accompagnano alla depressione. Possono essere semplicemente manifestazioni di stress e di un periodo di transizione nella tua vita.

Ricorda che i cambiamenti richiedono tempo e che è perfettamente normale avere periodi di difficoltà. Con il lavoro che stai facendo con la tua psicologa puoi navigare attraverso le tue paure e sviluppare maggiore fiducia in te stessa.

Ti auguro il meglio nel tuo percorso e rimango a disposizione. Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Virgilio
Dott.ssa Erika Livia
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Roma
Buonasera Elena,
Capisco la sua preoccupazione e vorrei rassicurarla: ciò che sta attraversando è comune, soprattutto in persone che vivono con ansia. Il fatto che la sua psicologa le suggerisca di concentrarsi sul "qui e ora" è una strategia valida, anche se può sembrare difficile applicarla subito. È normale che certi pensieri persistano, ma non significa che non possa superarli. Riguardo alla depressione, ansia e depressione sono spesso collegate, ma solo il suo terapeuta può aiutarla a chiarire questo aspetto.
Continui ad essere gentile con se stessa, è un percorso, non un fallimento.
Un caro saluto,
Erika Livia
Dott.ssa Angelita Vicino
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao Elena,
vorrei prima di tutto dirti che andare in terapia è sintomo di grande coraggio e responsabilità, devi essere fiera di te, non è scontato decidere di prendersi cura di se stessi e questo rappresenta già un ottimo punto di partenza.
Condivido a pieno le parole della tua psicologa, rimuginare sul futuro non ti permetterà di cambiarlo o di essere più preparata sull'avvenimento a cui dedichi i tuoi pensieri; il rimuginio è una grande trappola, ci fa credere che prima o poi troveremo la soluzione definitiva a ciò che ci spaventa, ahimè questo momento non arriverà mai e continueremo a morderci la coda all'infinito.
Concentrarti sul qui ed ora ti permetterà di vivere, per davvero, e di poter fare ogni giorno qualcosa che possa farti capire che il futuro che temevi ieri è il presente che stai vivendo oggi, con coraggio.
P.S. fidati della tua psicologa
Spero di esserti stata utile,
Un caro saluto
Dott.ssa Lara Toscano
Psicologo, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Buongiorno Elena, grazie per aver condiviso la sua situazione. Dalle sue parole non sembrano emergere i criteri per un disturbo depressivo, tuttavia una diagnosi vera e propria può essere svolta solo in colloquio con uno specialista. Il fatto che lei stia già facendo un percorso con una collega è in effetti un passo verso il cambiamento e il miglioramento del suo stato. Nonostante ciò, immagino la fatica vissuta negli ultimi episodi raccontati (la paura di perdere il controllo, l'ansia di andare al supermercato e la tachicardia in fila e in autostrada). Mi sento di dirle che si può lavorare su quest'ansia (e di base sui pensieri ad essa associati) e anche sul rimuginio, così da superare questo periodo. La terapia cognitivo-comportamentale risulta essere particolarmente efficace, motivo per cui le consiglierei di approfondire il tema con la sua psicologa. In bocca al lupo!
Dott.ssa Elisa Fiora
Psicologo, Psicologo clinico
Legnano
Buongiorno,
durante il percorso psicologico possono presentarsi momenti di maggior fatica e anche dolore. Se ha già una professionista di riferimento le consiglio di parlargliene francamente. Dato che la sua psicologa la conosce meglio e da più tempo potrebbe essere la persona più indicata. La sintomatologia ansiosa rimane assai faticosa, proprio perchè intacca la propria sicurezza. E' quindi, probabilmente, parte integrante di essa il rimuginio di cui parla.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
Dott.ssa Giulia Ruffino
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Cossato

Cara Elena,

prima di tutto, ti ringrazio per aver condiviso così sinceramente la tua esperienza. La tua situazione non è affatto rara, e il fatto che tu stia già esplorando le tue emozioni con una psicologa è un passo fondamentale verso il benessere.

Da una prospettiva junghiana, ciò che stai vivendo potrebbe essere visto come una manifestazione di un conflitto interno, che affonda le radici in una parte di te che sta cercando di emergere, ma che trova difficoltà ad integrarsi. La tua ansia e insicurezza potrebbero riflettere una lotta tra la tua consapevolezza cosciente e quelle emozioni o paure più profonde che ancora non sono state esplorate in modo sufficiente. Il timore di perdere il controllo, ad esempio, potrebbe essere legato a un aspetto della tua psiche che si sente incapace di fronteggiare la vita quotidiana, ma potrebbe anche rappresentare una proiezione di paure più ampie legate alla tua indipendenza e all'autonomia, temi che sono fortemente legati al processo di crescita e separazione.

Il fatto che tu stia vivendo il disagio in contesti specifici, come andare al supermercato o percorrere l'autostrada, suggerisce che stai affrontando una sorta di "limite" nella tua esperienza, un confine che ti senti di non poter oltrepassare. In psicologia junghiana, questi limiti possono essere visti come simboli di paure più profonde legate alla crescita personale. Il fatto che tu stia iniziando a ruminarci sopra e a vedere il futuro in modo incerto è un segno che la tua psiche sta tentando di integrare queste paure, ma non ha ancora trovato un modo sano di farlo.

La raccomandazione della tua psicologa di "essere gentile con te stessa" è sicuramente un passo positivo, e concordo nel dire che, a livello psicodinamico, l’autocritica e l’auto-svalutazione sono spesso meccanismi difensivi che ci impediscono di accettare pienamente i nostri limiti e le nostre vulnerabilità. La crescita avviene attraverso l'accettazione di sé, anche nei momenti di fragilità.

Per quanto riguarda la tua domanda sulla depressione, è difficile fare una diagnosi accurata senza un incontro approfondito, ma posso dirti che l'ansia e l'insicurezza non sono necessariamente segni di depressione. Tuttavia, è vero che se il tuo stato d'animo persiste o si intensifica, potrebbe essere utile esplorare più a fondo i tuoi sentimenti e le tue paure, per comprendere meglio se c'è una componente depressiva sottostante.

Ti incoraggio a continuare il lavoro che stai facendo con la tua psicologa, approfondendo questi temi e cercando di portare consapevolezza ai tuoi pensieri e sentimenti. Una pratica come il diario delle emozioni potrebbe anche aiutarti a diventare più consapevole del dialogo interiore e dei meccanismi di difesa che emergono.

Ricorda che la psiche è un processo in continua evoluzione e che la crescita, sebbene difficile, porta sempre a una maggiore integrazione e consapevolezza. Se ti senti sopraffatta, non esitare a parlarne ulteriormente con la tua psicologa, magari esplorando insieme queste paure attraverso il sogno o altre tecniche psicodinamiche che possano offrirti nuovi spunti di riflessione.

Con affetto, Dott.ssa Ruffino
Dott.ssa Laura Manzini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Magenta
Gentile Elena,
da ciò che descrive, la situazione che sta affrontando sembra essere caratterizzata da un'intensa ansia anticipatoria - una difficoltà che, come ha già notato, tende a proiettarla nel futuro con pensieri catastrofici riguardo alla propria capacità di gestire le situazioni quotidiane. È naturale che questa condizione generi timori e insicurezze rispetto alla propria autonomia. Tuttavia, ci sono diversi aspetti che meritano di essere considerati con attenzione.
In prims, è importante sottolineare che ciò che sta vivendo non indica necessariamente una condizione depressiva. Anche se ansia e depressione possono coesistere, nel suo caso il quadro che emerge sembra essere più in linea con una reazione ansiosa specifica, probabilmente legata a un evento scatenante (l'episodio al supermercato) che ha innescato una spirale di pensieri negativi e di evitamento. Ad esempio, la tachicardia e la paura di perdere il controllo che descrive rientrano nei sintomi tipici dell’ansia da prestazione o di una possibile fobia situazionale.

Un aspetto rilevante è il fatto che, nonostante l’ansia e le insicurezze che percepisce, lei ha sempre avuto una vita sociale e scolastica soddisfacente. Questo indica che le sue capacità sono presenti, ma che, in questo momento, l’ansia sta limitando l’accesso a quelle risorse personali che in altre occasioni ha già saputo utilizzare.
È importante ricordare che l’ansia non definisce chi lei è, ma rappresenta un momento di difficoltà che può essere affrontato e superato.

Il consiglio della sua psicologa di essere "gentile con sé stessa" e di concentrarsi sul "qui e ora" è fondato su basi solide, sia psicologiche che neuroscientifiche. Quando rimuginiamo continuamente sul futuro, attiviamo circuiti cerebrali legati alla preoccupazione cronica, in particolare l'amigdala (che regola la risposta alla paura) e la corteccia prefrontale, che può diventare iperattiva in situazioni di ansia prolungata. Il rischio di rimanere intrappolati in questa modalità è che il cervello finisca per percepire come pericolose anche situazioni quotidiane, come appunto andare al supermercato o affrontare l’autostrada.

In questi casi, uno degli obiettivi principali è interrompere il ciclo di rimuginio e ricondurre l’attenzione al momento presente. Questo non significa ignorare i timori per il futuro, ma lavorare per sviluppare una maggiore fiducia nella sua capacità di gestire l’incertezza.
Una strategia utile, oltre a quella del "qui e ora", potrebbe essere l’introduzione graduale di piccole esposizioni alle situazioni che teme, come il supermercato o altre attività che sta evitando. Queste esposizioni, condotte con gradualità e in modo pianificato, possono aiutare il cervello a "riprogrammare" la risposta di paura, riducendo l’ansia con il tempo.

È comprensibile che il progresso possa sembrare lento, soprattutto quando la mente tende a sminuire i risultati ottenuti. Tuttavia, il fatto che lei stia affrontando queste difficoltà con costanza e che sia già in terapia è un segno di grande forza e resilienza. Non sottovaluti i passi avanti che ha compiuto, anche se piccoli: sono proprio questi che, nel tempo, costruiscono una base solida per il cambiamento.

Per quanto riguarda la sua paura di non riuscire mai a essere indipendente, le ricordo che questo tipo di pensiero è un classico pensiero distorto, tipico dell’ansia, che amplifica il negativo e minimizza le proprie capacità.
Con il giusto supporto, è possibile imparare a sfidare queste convinzioni e a costruire una maggiore fiducia in sé stessa.
Le neuroscienze ci insegnano che il cervello è plastico, ovvero in grado di cambiare, e che nuove abitudini di pensiero e comportamento possono essere apprese e consolidate nel tempo.

Ricordi a se stessa che ciò che sta vivendo è un momento di difficoltà, ma non una condizione permanente.

Continuando il lavoro terapeutico e integrando magari altre tecniche come la respirazione diaframmatica, la mindfulness o l’esposizione graduale, è possibile ridurre significativamente l'ansia e riprendere progressivamente il controllo delle situazioni che oggi percepisce come difficili.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o per un eventuale supporto integrativo.

Un cordiale saluto.
Dott. Mario Salinas
Psicologo, Psicologo clinico
Taranto
Buonasera Elena,
grazie per aver condiviso la sua esperienza con così tanta chiarezza e sincerità. Da ciò che racconta, si percepisce quanto le sue ansie e insicurezze stiano influenzando la sua vita quotidiana, nonostante il fatto che, come dice lei stessa, non ci siano stati "grandi problemi" oggettivi nella sua storia personale. È importante riconoscere che queste difficoltà sono reali e meritevoli di attenzione, a prescindere dalle circostanze esterne.
L'episodio al supermercato e la paura di perdere il controllo sembrano aver attivato un circolo vizioso di ansia e anticipazione, un meccanismo comune nei disturbi d'ansia. L'ansia, in questi casi, tende a focalizzarsi su situazioni specifiche (come stare in fila o guidare in autostrada) e a proiettarsi verso il futuro, alimentando pensieri catastrofici come "non ce la farò mai". Questo però non significa che queste sensazioni dureranno per sempre.
Il fatto che lei sia già in terapia è un segnale molto positivo: sta affrontando la situazione con gli strumenti giusti. Le indicazioni della sua psicologa – essere gentile con sé stessa, concentrarsi sul momento presente e non giudicarsi troppo duramente – sono preziose, anche se può sembrare difficile applicarle quando l’ansia prende il sopravvento. È importante continuare a lavorare su queste strategie con pazienza e fiducia.
Per quanto riguarda il timore di essere depressa, da ciò che descrive il suo malessere sembra legato prevalentemente all’ansia e alle sue manifestazioni, piuttosto che a una depressione vera e propria. Tuttavia, è naturale che l’ansia cronica possa portare a momenti di sconforto o senso di impotenza. Ne parli apertamente con la sua psicologa, che potrà valutare meglio se ci sono elementi di depressione da considerare.
Nel frattempo, le consiglio di fare piccoli passi verso le situazioni che la mettono a disagio, con gradualità e senza forzarsi. Ogni piccolo traguardo raggiunto, anche solo fare la spesa in un momento meno affollato, è una vittoria da celebrare. Non si concentri su dove vorrebbe essere o su quanto pensa di non riuscire a fare: si ricordi che il cambiamento avviene un passo alla volta.
La strada che ha intrapreso è quella giusta, anche se richiede tempo e pazienza. Non perda di vista i progressi che ha già fatto e si conceda di credere che, con il giusto supporto, può imparare a gestire queste difficoltà e raggiungere una vita più serena e indipendente.
Le auguro di cuore di ritrovare fiducia in sé stessa e nel suo percorso.
Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Mancusi Betunio
Psicologo, Psicologo clinico
Brusciano
Gentile Elena, buonasera.
Non posso darle una diagnosi, ma posso dirle che la sua ansia segnala che qualcosa non va. Dubito si tratti di un dialogo poco gentile, piuttosto dovrebbe indagare riguardo il suo essere così proiettata ad un futuro che è ancora tutto da scrivere, che non può prevedere e che sicuramente non dovrebbe immaginare come "complesso".
Cordialmente
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
concordo con i colleghi
Dr. Alessandro Lorefice
Psicologo, Psicologo clinico
Ragusa
Gentile Elena,

Capisco perfettamente quanto tu possa sentirti confusa e spaventata da questi pensieri e sensazioni. È normale provare ansia e insicurezza, soprattutto quando si affrontano situazioni nuove o che ci mettono a disagio. Il fatto che tu abbia deciso di parlarne con una psicologa è già un grande passo avanti, e il percorso che stai facendo è sicuramente utile per comprendere meglio te stessa e le tue emozioni.

L'ansia, sebbene possa essere molto intensa, è un'emozione che può essere gestita e superata.

Cosa puoi fare:

• Continua il percorso con la tua psicologa: La tua terapeuta è la persona più adatta per guidarti in questo processo e fornirti gli strumenti necessari per affrontare l'ansia.
• Metti in pratica i consigli della tua psicologa: Essere gentile con te stessa e concentrarsi sul presente sono strategie molto utili per ridurre l'ansia.
• Sperimenta gradualmente le situazioni che ti spaventano: Insieme alla tua terapeuta, puoi elaborare un piano graduale per affrontare le tue paure, partendo da situazioni meno ansiogene e aumentando gradualmente la difficoltà.
• Pratica tecniche di rilassamento: La respirazione profonda, la meditazione o lo yoga possono aiutarti a gestire lo stress e l'ansia nel momento presente.

Per quanto riguarda la depressione, è difficile fare una diagnosi basandosi solo su queste informazioni. Tuttavia, se oltre all'ansia provi una tristezza persistente, perdita di interesse per le attività che prima ti piacevano, difficoltà a concentrarti o cambiamenti significativi nell'appetito o nel sonno, potrebbe essere utile parlarne con la tua psicologa.

Ricorda:
L'ansia non ti definisce e non devi identificarti con questa. Elena è Elena, non è la sua ansia. Cerca di vederla come distinta da te.
Con il tempo e il giusto supporto, puoi superare questa fase.
Non scoraggiarti e continua a lavorare su te stessa. Ogni passo avanti, anche il più piccolo, è una vittoria.

In bocca al lupo per il tuo percorso!
Buongiorno, è comprensibile che in questo momento tu veda tutto nero e che tu senta il bisogno di essere rassicurata. La terapia è un percorso che si fa un passo alla volta. E' normale, quindi, che ti capiti ancora di rimuginarci su. Ci si può lavorare su questo aspetto. Parlane con la collega. Rispetto alla domanda finale: come mai pensi di essere depressa?
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera Elena,
grazie per aver condiviso con me la tua esperienza.

Da quello che racconti, emerge una situazione piuttosto comune tra le persone che vivono momenti di ansia e insicurezza, anche in assenza di problemi concreti. Il fatto che tu stai già seguendo un percorso con una psicologa è un segnale positivo e dimostra una grande consapevolezza e desiderio di miglioramento.

La paura di perdere il controllo in situazioni quotidiane, come accaduto al supermercato, può essere riconducibile a una forma di ansia anticipatoria o ad episodi di panico. Questi eventi spesso si alimentano con il rimuginio e il timore che possano ripetersi. La tua psicologa ti ha dato un ottimo consiglio: concentrarti sul presente, il "Qui e ora", è una pratica fondamentale per spezzare il circolo vizioso dell'ansia.

È normale che, nonostante i progressi, ci siano momenti in cui l'insicurezza prevale e si fatica a vedere i risultati ottenuti. La mente tende a tornare ai pensieri negativi e alle paure per il futuro, ma questo non significa necessariamente che tu sia depressa. Spesso, l'ansia e il rimuginio sono segnali di una difficoltà a tollerare l'incertezza o di una tendenza al perfezionismo.

È importante riconoscere i tuoi successi e dare valore ai passi avanti, anche se piccoli. Il lavoro sulla fiducia in se stessi richiede tempo e pazienza. Se senti che le emozioni che stai provando stanno influenzando in modo significativo la tua vita quotidiana e hai dubbi sul tuo stato emotivo, può essere utile parlare apertamente con la tua psicologa di questi pensieri per valutare insieme se approfondire l'aspetto legato a una possibile depressione .

Ti incoraggiamento a continuare il percorso che hai intrapreso e ad affidarti al supporto della tua psicologia. È fondamentale avere accanto uno specialista che possa guidarti e sostenerti in questo momento.

Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Valentina Tramacere
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Treviso
Ciao Elena, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Quello che stai vivendo sembra essere una manifestazione di ansia situazionale, che può estendersi in altri ambiti quando ci si concentra su pensieri di paura o mancanza di controllo. È importante sottolineare che l’ansia, anche quando si intensifica, è un’esperienza comune e gestibile con il tempo e con le strategie giuste.

Da ciò che descrivi, non ci sono elementi evidenti che indichino una depressione. La tua capacità di analizzare ciò che senti, il desiderio di trovare soluzioni e il fatto che ti stai impegnando in terapia indicano una grande forza interiore. Tuttavia, l’ansia che provi può essere opprimente e alimentare pensieri negativi sul futuro.
Dott.ssa Francesca Spano
Psicologo, Professional counselor, Psicologo clinico
Roma
Ciao Elena, prima di tutto grazie per aver condiviso la tua storia e ciò che stai vivendo. È davvero importante che tu abbia trovato il coraggio di aprirti e di riflettere sulle tue emozioni. Ciò che stai attraversando sembra essere una combinazione di ansia e insicurezza che si è intensificata in momenti specifici della tua vita, come nel caso dell'episodio al supermercato. Questa paura di perdere il controllo in situazioni come stare in fila o viaggiare da sola, combinata con il timore di non riuscire a vivere in modo indipendente, può essere davvero difficile da affrontare, ma voglio rassicurarti che non sei sola e che con il tempo e il giusto supporto è possibile superare queste paure.

Il fatto che tu abbia sempre avuto un buon percorso nella tua vita, come ad esempio fare bene a scuola e mantenere buone relazioni, è un segno che hai delle capacità e delle risorse interiori importanti, anche se ora ti senti incerta su di esse. Quella che stai vivendo ora potrebbe essere un'esperienza di ansia che ha preso piede in un momento di vulnerabilità, ed è comprensibile che tu possa sentire di non riuscire a gestirla. La tua psicologa ha ragione nel consigliarti di essere gentile con te stessa. L'autocritica in questi casi può intensificare il senso di inadeguatezza, mentre l'auto-compassione può aiutarti a prendere consapevolezza dei tuoi progressi, anche se non ti sembrano grandi.

Riguardo alla domanda sulla depressione, è difficile fare una diagnosi precisa solo da quanto hai scritto, ma la tua esperienza di ansia e insicurezza, unita a pensieri sul futuro, non indica necessariamente depressione. A volte, questi sintomi possono essere associati a momenti di difficoltà emotiva o di transizione, senza che si tratti di una vera e propria depressione. Le sensazioni di ansia che descrivi possono rientrare in disturbi d'ansia, come il disturbo da ansia generalizzata, che si sviluppano quando determinate situazioni vengono associate a paura e ansia.

Il fatto che tu stia andando dalla psicologa e che stai cercando di affrontare la situazione è un ottimo passo. Seguire i consigli della tua terapeuta, come concentrarsi sul "qui e ora" e non rimuginare sul futuro, è fondamentale per ridurre l'intensità dell'ansia. Anche se può sembrare difficile all'inizio, cercare di vivere nel presente ti aiuterà a ridurre il carico mentale che stai vivendo.

Inoltre, se ti senti sopraffatta o se hai paura che la situazione peggiori, potresti considerare di chiedere alla tua psicologa di esplorare altre strategie di gestione dell'ansia o di valutare altre forme di supporto, come un gruppo di sostegno o tecniche di rilassamento come la mindfulness. E ricorda che, anche se il cammino può sembrare lungo, non sei sola. Ogni passo che fai, anche se piccolo, è un segno di forza e crescita.

Ti auguro davvero di poter superare questo periodo e di ritrovare la serenità e la fiducia nelle tue capacità.

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