Buonasera... soffro da anni per delle ossessioni. Ho 27 anni. Ho diagnosi di doc. Quando hai ossess
20
risposte
Buonasera... soffro da anni per delle ossessioni. Ho 27 anni.
Ho diagnosi di doc. Quando hai ossessione su un difetto reale fisico ( e non) come si fa ? In questo caso del tuo fidanzato.
Mi sento perseguitata. Pure quando dovrei spegnere la mente mi sogno i pensieri. Se non penso a questo mi ossessiona altro comunque sempre di quella persona. Mi angoscia come dice una cosa ? Poi passa e mi angoscia non sia abbastanza alto. Passano e tornano di continuo. Si intercambiano i difetti del mio ragazzo. E mi angosciano allo stesso modo ogni volta. E il fatto che passi solo con il cambiare da fissarsi su una cosa all' altra e avere sempre tutto comunque in testa mi fa pensare che allora questa sofferenza può finire solo lasciando la persona eliminando. Tagliando la testa al toro. A volte sto bene e credo sia un disturbo ma alla fine gira e rigira sono sempre dentro un ossessione.
Parlo con una dottoressa da tanto e lei dice che lui non c'entra che è doc che sono sintomi. Ma io come lo capisco? Non riesco a fidarmi. Metto in dubbio tutto anche in altri ambiti della mia vita. Già ho scritto di me qui però questa è una delle cose che più mi premono. Penso ogni giorno a queste cose. Prima di ciò avevo paura di pensieri aggressivi sulla mia famiglia. Datemi un parere perfavore. Mi devo fidare della dottoressa ? O Del mio male che a volte mi fa venire da lasciare ? Anche se mai l'ho fatto.
Ho diagnosi di doc. Quando hai ossessione su un difetto reale fisico ( e non) come si fa ? In questo caso del tuo fidanzato.
Mi sento perseguitata. Pure quando dovrei spegnere la mente mi sogno i pensieri. Se non penso a questo mi ossessiona altro comunque sempre di quella persona. Mi angoscia come dice una cosa ? Poi passa e mi angoscia non sia abbastanza alto. Passano e tornano di continuo. Si intercambiano i difetti del mio ragazzo. E mi angosciano allo stesso modo ogni volta. E il fatto che passi solo con il cambiare da fissarsi su una cosa all' altra e avere sempre tutto comunque in testa mi fa pensare che allora questa sofferenza può finire solo lasciando la persona eliminando. Tagliando la testa al toro. A volte sto bene e credo sia un disturbo ma alla fine gira e rigira sono sempre dentro un ossessione.
Parlo con una dottoressa da tanto e lei dice che lui non c'entra che è doc che sono sintomi. Ma io come lo capisco? Non riesco a fidarmi. Metto in dubbio tutto anche in altri ambiti della mia vita. Già ho scritto di me qui però questa è una delle cose che più mi premono. Penso ogni giorno a queste cose. Prima di ciò avevo paura di pensieri aggressivi sulla mia famiglia. Datemi un parere perfavore. Mi devo fidare della dottoressa ? O Del mio male che a volte mi fa venire da lasciare ? Anche se mai l'ho fatto.
Salve, mi spiace per la situazione ed il disagio espresso. A mio avviso sarebbe essenziale intraprendere un percorso di supporto psicologico che possa identificare e riconoscere cause e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e e trovare risposte alle sue domande.
Cordialmente, dott. FDL
Cordialmente, dott. FDL
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Salve, si è molto importante che si fidi della propria Dottoressa che la segue.
Se ha tutti questi dubbi perché non gliene parla?
Buona serata.
Dott. Fiori
Se ha tutti questi dubbi perché non gliene parla?
Buona serata.
Dott. Fiori
Buonasera, mi spiace per la sua sofferenza. Ciò che riporta è compatibile con una diagnosi di doc. Provi a fidarsi della sua dottoressa, le parli dei suoi dubbi. Queste ossessioni probabilmente sottendono qualcos'altro che è bene esplorare in terapia. Le auguro una buona serata. Dott. Simeoni
Buongiorno, ci sono tecniche che migliorano la gestione dei pensieri ruminanti e ricorsivi come la mindfulness o le tecniche immaginative. E' utile comprendere poi l'origine del problema per scioglierne il conflitto sotteso. La collega Psicologa è la persona più competente per farla. Chieda rassicurazioni e come prosegue il suo percorso per migliorare il processo di alleanza terapeutica. Cordialmente, Omar.
Buongiorno, si percepisce la sua difficoltà. Si affidi alla dottoressa che la segue, porti nella stanza di terapia le sue domande e le sue difficoltà. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Cara utente, dalle sue parole si percepisce il forte disagio che prova nel vivere questa condizione. Quello che prova potrebbe essere figlio di diverse cose che riguardano la sua vita e andrebbero sviscerate, affrontate e rielaborate per poterne uscire. Se la dottoressa a cui si rivolge è un medico, allore le conisglio di rivolgersi ad uno psicologo o psicoterapeuta con il quale affrontare tutto questo disagio e trovare con lui gli strumenti adatti a risolvere il suo dolore. Se la dottoressa è una psicologa o psicoterapeuta, allora sicuramente sta cercando di orientarla verso un giusto percorso da seguire. Se poi non si fida, non si trova bene allora può sempre rivolgersi ad un altro professionista.
Un caro saluto
Un caro saluto
Gentile utente, ciò che descrive è molto pervasivo e doloroso. Le consiglio un consulto psicologico al più presto. Saluti.
Buongiorno. È molto importante aderire a quanto dispone la dottoressa che la segue. Le parli comunque dei dubbi che l'accompagnano, anche questo fa parte della terapia.
Cordialità
MT
Cordialità
MT
Gentile utente, la diffidenza e la difficoltà a mettere un confine tra i pensieri intrusivi e la realtà, provocando ansia e malessere, sono caratteristiche del DOC. Credo che un punto fondamentale per sostenere il prosieguo del suo lavoro psicologico sia affrontare la sua diffidenza nei confronti delle parole della sua psicologa. Un caro saluto.
Buonasera, ciò che riporta potrebbe certamente derivare da un dop. Dice di essere seguita da una dottoressa con la quale parla da tanto: si tratta di una psicologa/psicoterapeuta? Se si, allora sarebbe opportuno parlare direttamente con lei dei dubbi che ha, la segue da parecchio perciò potrà certamente riflettere con lei sui suoi pensieri intrusivi. Qualora non fosse tale, allora le consiglio d'iniziare un percorso psicologico. Concordo con il collega sull'esistenza di diverse tecniche che aiutano ad affrontare questi pensieri intrusivi.
Un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Gentile signora
La situazione che descrive e’indubbiamente compatibile con un disturbo d’ansia definito D.O.C.
La psicoterapia è sicuramente indicata, ma quando le ruminazioni assumono intensità e frequenza tanto elevate da inficiare la qualità della vita, è ancor più indicato un contenimento farmacologico per ridimensionare e contenere l’impatto delle ossessioni.
Le suggerisco dunque di proseguire senz’altro la psicoterapia ma di rivolgersi anche ad uno psichiatra che, in tandem con la sua dottoressa, saprà fornirle l’assistenza più completa.
Solo con la psicoterapia potrebbe (in questo momento) non riuscire a contenere le ossessioni intrusive.
Auguri
Dottoressa Mariagrazia Fanciulli
La situazione che descrive e’indubbiamente compatibile con un disturbo d’ansia definito D.O.C.
La psicoterapia è sicuramente indicata, ma quando le ruminazioni assumono intensità e frequenza tanto elevate da inficiare la qualità della vita, è ancor più indicato un contenimento farmacologico per ridimensionare e contenere l’impatto delle ossessioni.
Le suggerisco dunque di proseguire senz’altro la psicoterapia ma di rivolgersi anche ad uno psichiatra che, in tandem con la sua dottoressa, saprà fornirle l’assistenza più completa.
Solo con la psicoterapia potrebbe (in questo momento) non riuscire a contenere le ossessioni intrusive.
Auguri
Dottoressa Mariagrazia Fanciulli
Salve,
il dubbio è il centro, la causa del DOC. Un dubbio angoscioso, da cui è non si riesce a liberarsi. Nel suo caso deve continuare a parlarne con la sua terapeuta. Tuttavia, la invito a considerare che vista la gravità dei sintomi che ci riporta, sarebbe il caso di utilizzare degli psicofarmaci: si rivolga, d'accordo con la sua terapeuta, ad uno psichiatra. L'associazione tra psicofarmaci, soprattutto SSRI e psicoterapia è molto efficace nel DOC.
Con i migliori auguri
dr. Ventura
il dubbio è il centro, la causa del DOC. Un dubbio angoscioso, da cui è non si riesce a liberarsi. Nel suo caso deve continuare a parlarne con la sua terapeuta. Tuttavia, la invito a considerare che vista la gravità dei sintomi che ci riporta, sarebbe il caso di utilizzare degli psicofarmaci: si rivolga, d'accordo con la sua terapeuta, ad uno psichiatra. L'associazione tra psicofarmaci, soprattutto SSRI e psicoterapia è molto efficace nel DOC.
Con i migliori auguri
dr. Ventura
Cara, innanzitutto grazie per aver condiviso il suo disagio, ancor di più perchè, come sottolinea, non è facile per lei affidarsi.
Purtroppo la trappola dei pensieri ossessivi crea esattamente il circolo vizioso che lei ha descritto, si intrufolano nella mente fino a sembrare reali. Per rispondere alla sua domanda, si, ritengo che sia molto importante per lei in questo momento fidarsi del professionista che l'ha in carico, che possa darle degli strumenti per gestire i suoi pensieri.
Un caro saluto
Dott.ssa Chiara Ripa
Purtroppo la trappola dei pensieri ossessivi crea esattamente il circolo vizioso che lei ha descritto, si intrufolano nella mente fino a sembrare reali. Per rispondere alla sua domanda, si, ritengo che sia molto importante per lei in questo momento fidarsi del professionista che l'ha in carico, che possa darle degli strumenti per gestire i suoi pensieri.
Un caro saluto
Dott.ssa Chiara Ripa
Continui con impegno a lavorare con la sua terapeuta sulla sua tendenza a distruggere e sulla sua intensa diffidenza...insomma sulla sua fragilità.
In modo che poi possa essere libera di fare le sue scelte senza essere condizionata dai suoi istinti demolitivi.
Buon lavoro!
In modo che poi possa essere libera di fare le sue scelte senza essere condizionata dai suoi istinti demolitivi.
Buon lavoro!
Gentile Utente, posso solo immaginare quanto sia faticoso vivere costantemente nel dubbio. Nella difficoltà di potersi affidare dell’altro. Mi sento di suggerirle di condividere con la sua terapeuta i dubbi che ha, anche rispetto la terapia, perché lo spazio della terapia è importante che sia un luogo in cui lei possa sentirsi al sicuro e libera di condividere ogni suo pensiero senza ulteriori paure.
Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
Gentile utente, suggerisco di confrontarsi sui suoi dubbi con la psicologa che la ha in carico, potrà essere utile ad entrambe per proseguire nel lavoro terapeutico. Un caro saluto, dott.ssa Silvia Azzolina
Buonasera. I sintomi che ha riportato sono compatibili con il DOC. Se la dott.ssa con la quale parla è una psicologa, credo sia il professionista adatto con il quale affrontare anche questi dubbi. Il pensiero, all'interno di un DOC, è di fatto incatenato e il lavoro da fare è sicuramente legato a questo aspetto. Oggi possono essere aspetti fisici del suo compagno, domani altro. Di fatto, è una sua modalità di funzionamento che deve affrontare all'interno di un percorso psicologico ad hoc. Si fidi del terapeuta che la segue. Le faccio i miei più sentiti auguri. Cordialmente, dott. RC
Buongiorno, quella che delinea è in effetti la modalità DOC di trattare un pensiero: non è il contenuto del pensiero (ad esempio "non è abbastanza alto") a destare preoccupazioni, quanto più la modalità con cui si è abituati a trattarlo. Solitamente esistono alcune idee erronee di funzionamento della nostra mente, che rendono necessario e sostengono il "devo assolutamente fare qualcosa per questo pensiero".
E' chiaramente un funzionamento che induce un forte disagio perché qualsiasi tipo di pensiero, sia esso effettivamente importante o meno, viene inglobato in questa modalità.
Sono sicuro che la collega si stia muovendo proprio in questa direzione, ma il percorso terapeutico non ha sempre dei tempi stretti e né i progressi che ne conseguono sono sempre lineari.
Le consiglio, pertanto, di condividere queste preoccupazioni con la sua psicologa e di continuare il percorso: i risultati arriveranno perseverando!
dott. De Rosa Saccone
E' chiaramente un funzionamento che induce un forte disagio perché qualsiasi tipo di pensiero, sia esso effettivamente importante o meno, viene inglobato in questa modalità.
Sono sicuro che la collega si stia muovendo proprio in questa direzione, ma il percorso terapeutico non ha sempre dei tempi stretti e né i progressi che ne conseguono sono sempre lineari.
Le consiglio, pertanto, di condividere queste preoccupazioni con la sua psicologa e di continuare il percorso: i risultati arriveranno perseverando!
dott. De Rosa Saccone
Salve, segua i consigli della sua professionista di fiducia ed, in caso, si confronti con lei a proposito dei dubbi che la stanno affliggendo.
MMM
MMM
Gentile utente di mio Dottore,
mi sembra di capire sia seguendo già un percorso psicoterapico.
E’ seguito anche farmacologicamente?
Potrebbe essere utile anche un contenimento in questo senso in questa particolare fase in cui mi sembra che i sintomi abbiamo subito una recrudescenza.
E’un aspetto su cui avete discusso?
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
mi sembra di capire sia seguendo già un percorso psicoterapico.
E’ seguito anche farmacologicamente?
Potrebbe essere utile anche un contenimento in questo senso in questa particolare fase in cui mi sembra che i sintomi abbiamo subito una recrudescenza.
E’un aspetto su cui avete discusso?
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.