Buonasera...so che per stare meglio psicologicamente devo andare via di casa mia. Ma questa decisone

19 risposte
Buonasera...so che per stare meglio psicologicamente devo andare via di casa mia. Ma questa decisone anche se io ho già 25 anni non è qualcosa che posso fare senza sensi di colpa. Un evento anni fa mi ha bloccato mentre cercavo di crearmi appunto una mia indipendenza. Mia mamma poi ha fatto per entrambe il reddito di cittadinanza ma non abbiamo mai lavorato da allora... abbiamo percepito il reddito con il patto che io però non posso trovarmi lavoro e neanche lei o lo scalano. Se no poi chi ha il lavoro deve mantenere tutta la famiglia. ( e lavori che diano queste possibilità non se ne trovano) Posso cercare lavoro solo se cambio casa. Perfetto voi penserete.
Invece no perché mia mamma mi mette sensi di colpa che se me ne vado avrà meno soldi e la metterò in difficoltà ... ha sfruttato per bisogno le mie debolezze il mio blocco e ora campa di sussidi e altre persone che la aiutano economicamente. Nella sua "rete para tutto" ci sono anche io e se sfuggo a ciò le viene ansia si arrabbia e mi fa sentire in colpa se voglio pensare solo a me. Dicendomi egoista e " vabbe ce la caveremo come sempre io e tua sorella".
Non so se potete capire l'impatto psicologico su una come me ossessiva e ansiosa ( sensibilissima al senso di colpa e responsabilità)... sentire tua mamma che ti dice che se fai la tua di vita fai un danno all'intera famiglia.
Allo stesso tempo il suo è un grande egoismo. Perché sa e dice perfettamente che io sono depressa... sa che ho bisogno di farmi la mia vita per ritrovare un senso. Per sorridere di nuovo. Per riprovare emozioni positive. Eppure la paura di perdere quella sicurezza economica che rappresento per lei le fa preferire questa dinamica alla mia felicità. I soldi sono sopra la mia serenità psicologica. Invece di spronarmi a trovare lavoro mi dice non farti assumere o crolla tutto.
Perciò decidere di abbondare casa mi causa non pochi sensi di colpa e paura.
Ovviamente stare chiusa a casa senza stimoli sentendomi un vegetale è nutrimento per il doc di cui soffro per le fobie per tutto.
Lei sa che ho tutte queste difficoltà e disturbi ossessivi. Lo vede pure perché I sintomi si palesano anche in casa... e come non potrebbero ? Io sono sempre triste ansiosa perché sento che perdo anni che tutti vanno avanti crescono. Mi sento il fallimento assoluto come persona. Ma è tanto difficile essere egoista
Salve, mi dispiace per il momento difficile che sta vivendo.
Credo che sia opportuno per lei iniziare un percorso di psicoterapia per approfondire alcuni aspetti, tra cui i sensi di colpa e del perché si sente così egoista.
Buona serata.
Dott. Fiori

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A volte le dinamiche che si creano in famiglia sono davvero coercitive e rischiano di creare disagi che si protraggono poi per anni.
Se ciò che ha detto è vero, le assicuro che sua madre ha un comportamento riprovevole nei suoi confronti e volendo anche a livello sociale in quanto il sussidio dello stato (giustissimo ad essere dato) non deve divenire una trappola per topi, come la situazione che lei ha appena dipinto.
Non sarebbe una cattiva idea quella di una terapia famigliare, potrebbe aiutare entrambe a supere le vostre paura. Nel caso in cui tale proposta non fosse accettata da sua madre la invito ugualmente a fare in modo di trovarsi una vita autonoma ed ad esprimere se stessa sempre e comunque perchè la rinuncia alla propria vita poi diverrebbe un senso di colpa ancora maggiore di quello attuale.
Uscire di casa non significa abbandonare un genitore e non deve mai significare questo.
Se ha bisogno di sostegno sono a disposizione.
Saluti
Dott.ssa Helen Fioretti
Salve.
I giovani dovrebbero poter costruire il loro futuro e non dover diventare dipendenti dalle decisioni dei genitori, decisioni, nel suo caso, involutive e dannose per lei e tutta la famiglia. Adesso avete il reddito di cittadinanza ma se dovesse cambiare qualcosa come fareste a vivere senza un lavoro?
Un buon percorso psicoterapeutico che la possa aiutare a liberarsi dal senso di colpa di voler andare per la propria strada e costruire un suo futuro le sarebbe utile. Distinti saluti

Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Cara utente,
posso solo immaginare la sua sofferenza. L’unica cosa che può fare è lavorare su se stessa con l’obiettivo di compiere questo passo per lei molto delicato. Contatti un* psicoterapeuta e si prenda cura di sé.
Resto a disposizione!
Dott.ssa Francesca Tardio
Buona sera, lei collega i suoi sintomi alla sua impossibilità fare lo svincolo :uscire di casa, costruirsi la sua strada-vita e sostegno economico nonché realizzazione personale e professionale. La letteratura sostiene la sua ipotesi, sensazione,percezione: dove lo svincolo non avviene il rischio è di psicopatologia. Da questo punto di vista i sintomi la costringono al passaggio e se non riesce a districare la matassa da sola tra sensi di colpa e richieste di sua madre è essenziale che si faccia aiutare-supportare da un professionista pubblico o privato . Da quel poco che so non mi pare che il reddito di cittadinanza dura a vita tra l'altro e quindi è una "soluzione" solo temporanea. Lei sente che la dipendenza è tossica( non solo quando è da droga o altre sostanze) e anche in questo la letteratura scientifica è con lei. Un'altro aspetto rilevante : spesso il componente più sano di un sistema famigliare malato porta i sintomi e questo sembra stare succedendo a lei . Mi pare che lei non voglia scegliere la dipendenza, i sintomi, la malattia ma tenda verso la possibilità di svincolo e nuova vita che costringerebbe tutto il sistema famigliare a cambiare. Da sola è, sembra scrivere lei qui, troppo difficile e i sensi di colpa non glielo permettono, cerchi i professionisti adeguati. Non so in quale zona vive ma a volte anche alla AUSL fanno terapia famigliare più quella individuale. Se io fossi al suo posto cercherei di utilizzare il tempo che ha a disposizione in questa direzione. Mi pare che questo aiuterebbe anche la relazione tra lei e la mamma dandovi l'opportunità di uscire da una codipendenza (relazione malata basata su rabbia e sensi di colpa che non aiuta alla fine nessuno ed è il modo migliore per perdere l'opportunità di una relazione vera, sana e basata su fiducia, bene reciproco e crescita di entrambe) Un caro saluto. Dott.ssa Silvia Bianchi
Cara utente, posso immaginare il momento difficile che sta attraversando. IL mio parare è quello di iniziare un percorso di psicoterapia per elaborare alcuni aspetti, come i sensi di colpa e il sentimento di egoismo che sente.
Un caro saluto
dott.ssa Maria Lucia Dimaglie
Cara utente, dalle sue parole traspare tutta la sofferenza che prova ma anche la consapevolezza di quale sia la via d'uscita.
Nonostante tutto il desiderio di uscirne esiste, è presente in lei, ma ha bisogno di essere sostenuta. Il presente non può durare in eterno e il futuro è solo suo.
Non si scoraggi, i nodi si possono sciogliere. Cerchi aiuto presso un professionista pubblico.
Il cammino inizia sempre da un primo passo.
Un cordiale abbraccio
Dr.ssa Patrizia De Sanctis

Salve le consiglio una terapia famigliare. Il terapeuta aiuterà tutti i membri della famiglia a trovare la giusta comunicazione e a disinvischiare il vostro sistema. Lavorando da anni con le famiglie vedo molti sistemi invischiati come il suo.
Dott.ssa Milvia VERGINELLI
Buonasera, decida lei come vuole impostare il suo futuro e la sua vita. Rescindere il legame con la madre e bypassare i sensi di colpa non sarà facile, se non ci riesce chieda supporto psicologico. Il comportamento di sua madre è deleterio e riprovevole, si dissoci quanto prima, per il suo bene. Resto a disposizione anche online. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Vivere la propria vita al meglio e pienamente è un diritto non egoismo.
Si faccia aiutare da uno psicoterapeuta per uscire dalle trappole interiori ed esterne. Cordiali saluti!
Salve..io concordo con i colleghi che suggeriscono un aiuto professionale, individuale o di famiglia. Certo è che mi viene anche la fantasia che questo potrebbe essere un'ulteriore innesco in quanto il costo del professionista può divenire nuovo elemento di egoismi e sensi di colpa. A volte serve buttare il cuore oltre l'ostacolo, in una parola avere coraggio e cercare la propria strada.
Le auguro il meglio
Saluti
Gentile utente, si trova davanti ad una scelta molto difficile. Da un lato l'affetto e il senso di responsabilità che la legano a sua madre e alla sua famiglia; dall'altro la sua voglia di camminare sulle proprie gambe e uscire da una situazione oggettivamente "torbida" ( da un punto di vista psicologico oltre che etico e civico).
Alla fine della sua lettera parla di egoismo. A tal proposito la invito a riflettere sul rapporto fra egoismo e diritto all'autodeterminazione, considerando che l'amore per noi stessi è l'elemento imprescindibile per riuscire anche ad amare gli altri (ama il prossimo tuo COME te stesso).
Le auguro di trovare ciò che sta cercando.
Cara, posso solo immaginare la sensazione di "soffocamento" e rabbia che questa situazione ricattatoria familiare stia generando in lei. Ha tutto il diritto di cercare e volere la sua libertà, di farsi la sua vita. Il suo disturbo Ossessivo-compulsivo al momento le dà l'illusione di alleviare temporaneamente l'ansia e l'angoscia che prova nel profondo. Il senso di colpa non fa che peggiorare il suo Disturbo che prevalentemente si regge proprio su quest'ultimo. Ma lei ha diritto, come noi tutti, di realizzarsi come persona, sprigionando i suoi talenti e trovando la propria autonomia economica e relazionale. Lei ha capito quale sia la strada! Segua il suo istinto: trovi un lavoro e contatti uno Psicoterapeuta! A mio parere sono i primi 2 passi da fare. Coraggio! Ce la può fare!
Gentile utente di mio dottore,

ho letto attentamente la sua storia e credo abbia bisogno di iniziare un percorso di psicoterapia attraverso il quale poter trovare la forza di uscire dall'impasse in cui oggi si trova. Il supporto psicoterapico le consentirebbe di sperimentare un percorso di crescita personale con cui trovare il giusto equilibrio tra appartenenza alla propria famiglia e sviluppo della propria individualità e della propria autonomia. Le due cose vanno messe in connessione e non scisse; questo determinerebbe nel tempo il poter vivere serenamente la propria autonomia e l' appartenenza alla propria famiglia rendendola una persona libera.
Qualora avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi privatamente.

Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Credo che una psicoterapia le farebbe davvero bene. Se crede prenoti una videoconsulenza per capire meglio come potrebbe svolgersi il percorso.
Buonasera! Il tema del distacco è spesso difficile. Sicuramente per ciò che descrive, credo che chi dovrebbe avere maggiore bisogno di sostegno e cure sia la sua mamma che ha creato una rete da cui dipendere e in questa rete ha inserito le figlie, sicuramente lei. Cedere ad un ricatto così coercitivo non gioverebbe a nessuna di voi in futuro. Credo perciò che se sua madre non si rende disponibile a capirla e a mettersi in discussione, sia doveroso per lei stessa farlo. Cerchi un supporto che la aiuti a sganciarsi da un clima familiare che la intrappola senza fine. Non sta abbandonando nessuno, sta solo chiedendo il legittimo distacco di figlia che dovrebbe vivere la sua vita in modo autonomo. In questa lucidità di lettura degli eventi che lei ha espresso sta la sua forza. In bocca al lupo
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Valeria Randisi
Cara utente,
è comprensibile la sua sofferenza e la difficoltà ad agire autonomamente in queste circostanze senza sentirsi in colpa; finire per inibire la propria spontaneità sembra essere l'unica soluzione ad una emozioni così dolorosa; ciononostante, tutto passa ed anche il reddito di cittadinanza finirà prima o poi. Ci potrebbe essere anche una opzione che consiste nell'iniziare a lavorare sul senso di colpa per "prepararsi" al giorno in cui, magari terminato il reddito di cittadinanza, lei possa sentirsi pronta a legittimare i suoi bisogni comportandosi in modo diverso... senza fretta e senza allarmarsi, mettere i primi mattoncini per costruire il suo "posto sicuro" dove lei desidera...
Un caro saluto ed un abbraccio "virtuale"
Sì è difficile essere egoisti, ma si impara perché la spinta verso la vita è forte.
E sembra che lei quel richiamo verso la vita lo percepisca intensamente....
Si faccia prendere per mano da un professionista in grado di accompagnarla in quel dolore che la schiaccia, verso il suo desiderio: l’unica cosa che conti.
Un carissimo saluto

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