Buonasera, scrivo perché vorrei un parere su come mi sento. Sono una ragazza di 23 anni, sono fuori
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Buonasera, scrivo perché vorrei un parere su come mi sento.
Sono una ragazza di 23 anni, sono fuori casa da quando ne avevo 19 per motivi di studio e di recente ho conseguito la mia prima laurea.
Sono in cura da una psicologa da qualche mese ma non penso di star ricevendo l'aiuto necessario poichè non noto miglioramenti nelle cose che mi causano malessere.
Ho un disordine alimentare che va avanti da anni e non mi sento a mio agio con il mio corpo sin da quando ero adolescente. Ho perso peso, l'ho recuperato e poi perso di nuovo ma non riesco a trovare la mia dimensione per via del disprezzo verso il mio corpo che non mi lascia mai.
Ho una bassa autostima e con il tempo temo si stia abbassando sempre di più compromettendo la mia capacità di stare con gli altri e le esperienze che mi precludo di fare poiché suppongo già in partenza saranno troppo rispetto a me.
Da un paio di anni ho difficoltà a capire cosa mi piace fare e mi accorgo purtroppo di avere accantonato anche le passioni che coltivavo da più giovane. Talvolta sono così persa da credere che anche quelle passioni non mi corrispondessero e mi domando chi davvero io sia, quale il mio posto nel mondo.
Ho vissuto di solo studio e ho paura di non essere adatta al mondo del lavoro, nonostante vorrei davvero provare ad inserirmi in questo. Vorrei solo capire cos'ho che non va e provare a lavorare su me stessa per diventare normale o quantomeno accettarmi per come sono, anche se ho paura di non riuscire a tollerare delle parti di me.
Cosa posso fare? Credo di aver bisogno di un indirizzo pratico su come agire ed è per questo che scrivo qui, vorrei capire se ci sono degli esercizi pragmatici per vedere miglioramenti.
Grazie in anticipo, saluti.
Sono una ragazza di 23 anni, sono fuori casa da quando ne avevo 19 per motivi di studio e di recente ho conseguito la mia prima laurea.
Sono in cura da una psicologa da qualche mese ma non penso di star ricevendo l'aiuto necessario poichè non noto miglioramenti nelle cose che mi causano malessere.
Ho un disordine alimentare che va avanti da anni e non mi sento a mio agio con il mio corpo sin da quando ero adolescente. Ho perso peso, l'ho recuperato e poi perso di nuovo ma non riesco a trovare la mia dimensione per via del disprezzo verso il mio corpo che non mi lascia mai.
Ho una bassa autostima e con il tempo temo si stia abbassando sempre di più compromettendo la mia capacità di stare con gli altri e le esperienze che mi precludo di fare poiché suppongo già in partenza saranno troppo rispetto a me.
Da un paio di anni ho difficoltà a capire cosa mi piace fare e mi accorgo purtroppo di avere accantonato anche le passioni che coltivavo da più giovane. Talvolta sono così persa da credere che anche quelle passioni non mi corrispondessero e mi domando chi davvero io sia, quale il mio posto nel mondo.
Ho vissuto di solo studio e ho paura di non essere adatta al mondo del lavoro, nonostante vorrei davvero provare ad inserirmi in questo. Vorrei solo capire cos'ho che non va e provare a lavorare su me stessa per diventare normale o quantomeno accettarmi per come sono, anche se ho paura di non riuscire a tollerare delle parti di me.
Cosa posso fare? Credo di aver bisogno di un indirizzo pratico su come agire ed è per questo che scrivo qui, vorrei capire se ci sono degli esercizi pragmatici per vedere miglioramenti.
Grazie in anticipo, saluti.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
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Buonasera.
Comprendo lo stato di frustrazione e la sofferenza che sta evidentemente provando. Si può avere a volte, nell'affrontare un percorso di psicoterapia, l'aspettativa che il professionista dia immediate. Io ritengo che sia fondamentale tuttavia che si possa mettere in una posizione di ricerca verso se stessa e i suoi bisogni (anche dal momento che prova la sensazione di non conoscersi). Non entro nel merito del professionista da cui è attualmente seguita, ma la sensazione di non aver riscontro immediato potrebbe essere materiale di condivisione con la/il sua/o psicoterapeuta di riferimento e diventare parte del suo percorso. In ogni caso mi metto a disposizione per una consulenza, anche online. Un cordiale saluto. Dottoressa Daniela Pedriale
Comprendo lo stato di frustrazione e la sofferenza che sta evidentemente provando. Si può avere a volte, nell'affrontare un percorso di psicoterapia, l'aspettativa che il professionista dia immediate. Io ritengo che sia fondamentale tuttavia che si possa mettere in una posizione di ricerca verso se stessa e i suoi bisogni (anche dal momento che prova la sensazione di non conoscersi). Non entro nel merito del professionista da cui è attualmente seguita, ma la sensazione di non aver riscontro immediato potrebbe essere materiale di condivisione con la/il sua/o psicoterapeuta di riferimento e diventare parte del suo percorso. In ogni caso mi metto a disposizione per una consulenza, anche online. Un cordiale saluto. Dottoressa Daniela Pedriale
Buonasera, comprendo che il momento che sta vivendo sia molto faticoso.
Credo sia necessario indagare in modo più approfondito i diversi temi che lei ha riportato in modo date da poter lavorare i diversi topic in modo funzionale.
Un percorso psicologico sicuramente può essere un punto di partenza per lavorare insieme sulle esperienze emotivamente più significative per lei, cercando di far emergere le nuove possibilità e strategie utili per riposionarsi e aprirsi verso nuovi obiettivi.
Se ha piacere può contattarmi per una consulenza.
Rimango a disposizione
Dottoressa Giulia Doni
Credo sia necessario indagare in modo più approfondito i diversi temi che lei ha riportato in modo date da poter lavorare i diversi topic in modo funzionale.
Un percorso psicologico sicuramente può essere un punto di partenza per lavorare insieme sulle esperienze emotivamente più significative per lei, cercando di far emergere le nuove possibilità e strategie utili per riposionarsi e aprirsi verso nuovi obiettivi.
Se ha piacere può contattarmi per una consulenza.
Rimango a disposizione
Dottoressa Giulia Doni
Carissima, mi dispiace per la sua situazione che, per come lei la descrive, non è semplice e merita attenzione ai particolari ed alla sua storia di vita. Le suggerisco di parlare in modo molto chiaro con la collega che la sta seguendo, credo sia un diritto del paziente esprimere dubbi e perplessità che a volte possono far crescere anche la coppia terapeutica (quella cioè composta da psicologo e paziente) in un'ottica di rafforzamento della relazione. Tenga anche conto che, sulla base della sua descrizione, "qualche mese" di percorso può ancora essere un tempo troppo ridotto a fronte di dinamiche profondamente radicate. Resto a disposizione per qualsiasi cosa, ovviamente nel rispetto del lavoro della collega. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Salve, mi dispiace sentirla così giù di morale e combattuta con se stessa. È comprensibile che, data la sua situazione, si senta persa e in cerca di aiuto pratico. Tuttavia, prima di fornirle consigli specifici, vorrei sottolineare l'importanza di continuare la terapia con la sua psicologa e di comunicarle in modo aperto e onesto come si senti e come sta vivendo la terapia.
È normale che, soprattutto all'inizio, non si vedano cambiamenti significativi, ma è importante continuare a lavorare su se stessa e sulle problematiche che la affliggono. Potrebbe anche essere utile parlare con la sua psicologa della possibilità di cambiare approccio terapeutico, se quello attuale non sta dando i risultati sperati.
Inoltre, ci sono alcune cose che può fare da sola per lavorare sulla tua autostima e sui problemi alimentari. Ad esempio, può cercare di focalizzarti sui suoi punti di forza e sui suoi obiettivi, invece di concentrarsi solo sui suoi difetti. Inizi a dedicare del tempo ogni giorno per se stessa, facendo cose che le piacciono e che la fanno sentire bene.
Non abbia paura di provare cose nuove e di uscire dalla tua zona di comfort.
Per quanto riguarda i problemi alimentari, potrebbe essere utile lavorare con un nutrizionista o un dietologo per sviluppare un piano alimentare sano ed equilibrato che funzioni per lei. Cerchi di non concentrarsi solo sulla sua forma fisica ma anche sulla sua salute generale.
In sintesi, continui la terapia con la sua psicologa e lavori sulla sua autostima e sui problemi alimentari tramite piccoli passi pratici e concentrandosi sui suoi punti di forza. Non abbia paura di provare cose nuove e di chiedere aiuto quando ne hai bisogno. Qualora volesse approfondire trova i miei contatti di seguito.
È normale che, soprattutto all'inizio, non si vedano cambiamenti significativi, ma è importante continuare a lavorare su se stessa e sulle problematiche che la affliggono. Potrebbe anche essere utile parlare con la sua psicologa della possibilità di cambiare approccio terapeutico, se quello attuale non sta dando i risultati sperati.
Inoltre, ci sono alcune cose che può fare da sola per lavorare sulla tua autostima e sui problemi alimentari. Ad esempio, può cercare di focalizzarti sui suoi punti di forza e sui suoi obiettivi, invece di concentrarsi solo sui suoi difetti. Inizi a dedicare del tempo ogni giorno per se stessa, facendo cose che le piacciono e che la fanno sentire bene.
Non abbia paura di provare cose nuove e di uscire dalla tua zona di comfort.
Per quanto riguarda i problemi alimentari, potrebbe essere utile lavorare con un nutrizionista o un dietologo per sviluppare un piano alimentare sano ed equilibrato che funzioni per lei. Cerchi di non concentrarsi solo sulla sua forma fisica ma anche sulla sua salute generale.
In sintesi, continui la terapia con la sua psicologa e lavori sulla sua autostima e sui problemi alimentari tramite piccoli passi pratici e concentrandosi sui suoi punti di forza. Non abbia paura di provare cose nuove e di chiedere aiuto quando ne hai bisogno. Qualora volesse approfondire trova i miei contatti di seguito.
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Buongiorno, mi dispiace, leggo molto dolore in ciò che scrive. Mi sembra che la situazione sia molto complessa. Essendo lei all'interno di un percorso psicologico, penso che la cosa migliore sia confrontarsi con la sua psicologa a riguardo. Capisco che non sia semplice, tuttavia a volte è l'unico modo per sbloccare la situazione. E' possibile che non senta molti cambiamenti perchè il sintomo sembra strutturato già da tempo, quindi ci vuole un po' di pazienza. Le auguro il meglio! Rimango a disposizione se ha altri dubbi o chiarimenti. Dott.ssa Rota
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Buongiorno, dalle sue parole emerge la sua frustrazione e la sua preoccupazione. Un percorso terapeutico in una situazione complessa e delicata come la sua richiede tempo. La cosa più importante è che si confronti con la sua Dottoressa rispetto ai suoi dubbi e alle sue perplessità, prima di decidere come procedere. E' difficile essere pazienti e dare fiducia in queste situazioni, ma cerchi di restare forte. Resto a sua disposizione, Dott.ssa Pisu.
Buongiorno, mentre si percepisce piuttosto chiaramente purtroppo il livello del suo malessere non è possibile qua giudicare l'operato del/della collega. Di base se non si trovasse bene o se non si sentisse ascoltata/capita/aiutata può sempre provare a cambiare, magari prima parlandone perchè potrebbe essere imputabile anche a resistenze al cambiamento. Non è bene chiara l'intensità e la gravità del suo disturbo alimentare ma di solito sono situazioni che necessitano di una presa in carico multidisciplinare. Potrebbe quindi rivolgersi ad un centro DCA per avere tutto l'aiuto necessario oppure integrare con un consulto psichiatrico perchè potrebbe essere utile un supporto farmacologico in appoggio.
Buonasera, da quello che scrive sembra che il suo sia un problema di spazi, il suo posto nel mondo, la presa di posizione rispetto a sé stessa e lo spazio che occupa il suo corpo. Lei vorrebbe un esercizio per migliorare un qualcosa, ma bisognerebbe capire cosa migliorare o si rischierebbe di cadere in tecniche pre-composte depersonalizzanti come se ci dovesse essere una "messa a norma" per diventare normale. Non tutto si può migliorare con la ripetizione dell'esercizio alcune cose come il modo di essere nel mondo deve essere migliorato con una smossa patica. Se vuole sono a sua disposizione, cordiali saluti DM
Buonasera,
dalla sua scrittura emerge che lei sia già in terapia. La cosa più opportuna sarebbe condividere queste sue difficoltà e questi suoi dubbi con la specialista a cui ha scelto di affidarsi. Cambiare psicoterapeuta a percorso già avviato appare cosa assai complessa, ma allo stesso tempo questo tentativo di uscire dalla terapia potrebbe esser indice di qualcos'altro. Ne parli con la sua psicologa, insieme potreste trovare degli interessanti spunti di riflessione da cui ripartire.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
dalla sua scrittura emerge che lei sia già in terapia. La cosa più opportuna sarebbe condividere queste sue difficoltà e questi suoi dubbi con la specialista a cui ha scelto di affidarsi. Cambiare psicoterapeuta a percorso già avviato appare cosa assai complessa, ma allo stesso tempo questo tentativo di uscire dalla terapia potrebbe esser indice di qualcos'altro. Ne parli con la sua psicologa, insieme potreste trovare degli interessanti spunti di riflessione da cui ripartire.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buona sera mia cara.
Probabile che debba intraprendere un percorso terapeutico dove trova ascolto, comprensione e cura dei suoi bisogni e malesseri, e che l'aiuti ad uscire da schemi e comportamenti che alimentano ciò che sta vivendo. Uno spazio dove lei possa acquisire consapevolezze e cambiare in meglio.
Un saluto, dottoressa Teresita Forlano
Probabile che debba intraprendere un percorso terapeutico dove trova ascolto, comprensione e cura dei suoi bisogni e malesseri, e che l'aiuti ad uscire da schemi e comportamenti che alimentano ciò che sta vivendo. Uno spazio dove lei possa acquisire consapevolezze e cambiare in meglio.
Un saluto, dottoressa Teresita Forlano
Può leggere il mio articolo che trova in rete, dal titolo: "i disturbi alimentari: quando è il corpo che parla", e dia fiducia al suo percorso psicologico che ne vale la pena!
Saluti,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Saluti,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Buonasera, credo che per ferite così profonde, come quelle che descrive, alcuni esercizi pratici facciano davvero poco. Ritengo che abbia fatto la scelta più adatta cercando un aiuto professionale, ma comprendo anche che la sua urgenza nel volere porre fine alla sua sofferenza finisca per fuorviare. Qualche mese di terapia significa che lei è probabilmente all'inizio del percorso e sarebbe utile che manifestasse le sue perplessità alla dottoressa che la segue. Poi scelga di conseguenza, in base a ciò che vi siete dette. Intanto potrei suggerirle qualche esercizio di bioenergetica per recuperare un minimo di contatto con il suo corpo. L'indicazione, in ogni caso, è un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
ci sono degli indirizzi molto più pragmatici che potresti provare a seguire. Ad esempio quello breve strategico.
Se vuoi saperne di più, non esitare a contattarmi.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
ci sono degli indirizzi molto più pragmatici che potresti provare a seguire. Ad esempio quello breve strategico.
Se vuoi saperne di più, non esitare a contattarmi.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buona sera lei riporta che è in cura da una psicologa ma pensa di non aver avuto l’aiuto necessario in quanto non ha notato miglioramenti, che ha un disordine alimentare che va avanti da anni. Inoltre, scrive che ha paura di non essere adatta al mondo del lavoro, e che vorrebbe provare a lavorare su sé stessa per diventare normale. Ciò mi fa dedurre che lei in questo momento stia vivendo un momento di difficoltà, e questo mi dispiace molto.
Mi chiedo che ciò che riporta abbia bisogno di un aiuto, no? Lei si potrà chiedere, in che modo si potrebbe affrontare tale situazione.
Ci possono essere diversi modi, tra i quali la mindfulness, che gli consenta di stare nel qui ed ora e l’aiuterebbe a concentrarsi concretamente sugli obiettivi che lei vorrebbe raggiungere, anche il mindful eating la potrebbe aiutare a migliorare la sua consapevolezza e il rapporto con il cibo.
Per ulteriori approfondimenti, non esiti a contattarmi
Cordiali Saluti
Dr. Domenico Cafaro
Mi chiedo che ciò che riporta abbia bisogno di un aiuto, no? Lei si potrà chiedere, in che modo si potrebbe affrontare tale situazione.
Ci possono essere diversi modi, tra i quali la mindfulness, che gli consenta di stare nel qui ed ora e l’aiuterebbe a concentrarsi concretamente sugli obiettivi che lei vorrebbe raggiungere, anche il mindful eating la potrebbe aiutare a migliorare la sua consapevolezza e il rapporto con il cibo.
Per ulteriori approfondimenti, non esiti a contattarmi
Cordiali Saluti
Dr. Domenico Cafaro
Buonasera a lei.
Innanzitutto grazie per la sua condivisione, sicuramente tutt'altro che facile e ancor di più considerando il malessere da lei portato, molto profondo e che si porta dentro da anni (ovviamente rappresentato non solo dal disturbo alimentare ma anche da tutti gli altri disagi e difficoltà che ha specificato).
Mi dispiace molto per ciò che ha vissuto e sta vivendo, e considerata appunto la profondità e, se così potremmo chiamarla, la "storia" del suo malessere, le indicherei come trattamento di cura principale e più indicato la psicoterapia: ho utilizzato la parola "principale" perché non escluderei a priori che esercizi pratici/pragmatici possano esserle d'aiuto, ma io li inquadrerei più come un'eventuale "valore aggiunto" da discutere con il/la psicoterapeuta a cui si rivolgerebbe.
Nel qui ed ora le suggerirei, se non l'ha già fatto, di condividere con la psicologa dalla quale è attualmente in cura i suoi vissuti relativi al percorso di qualche mese finora svolto con lei, in modo tale da elaborare insieme in senso costruttivo ciò che lei prova e proprio un'idea di cosa potrebbe aver più bisogno in questo momento: magari questa stessa mia collega, naturalmente senza permettermi di "parlare a suo nome", arriverebbe alla conclusione che la psicoterapia sarebbe il trattamento più funzionale per lei, e a prescindere mi sembra importante che questo confronto ci sia in modo tale da fare il "punto della situazione" e permetterle di decidere con più consapevolezza se proseguire o meno questo suo attuale percorso psicologico.
Sperando di esserle stato d'aiuto, le porgo cordiali saluti.
Dott. Giorgio Bonetti
Innanzitutto grazie per la sua condivisione, sicuramente tutt'altro che facile e ancor di più considerando il malessere da lei portato, molto profondo e che si porta dentro da anni (ovviamente rappresentato non solo dal disturbo alimentare ma anche da tutti gli altri disagi e difficoltà che ha specificato).
Mi dispiace molto per ciò che ha vissuto e sta vivendo, e considerata appunto la profondità e, se così potremmo chiamarla, la "storia" del suo malessere, le indicherei come trattamento di cura principale e più indicato la psicoterapia: ho utilizzato la parola "principale" perché non escluderei a priori che esercizi pratici/pragmatici possano esserle d'aiuto, ma io li inquadrerei più come un'eventuale "valore aggiunto" da discutere con il/la psicoterapeuta a cui si rivolgerebbe.
Nel qui ed ora le suggerirei, se non l'ha già fatto, di condividere con la psicologa dalla quale è attualmente in cura i suoi vissuti relativi al percorso di qualche mese finora svolto con lei, in modo tale da elaborare insieme in senso costruttivo ciò che lei prova e proprio un'idea di cosa potrebbe aver più bisogno in questo momento: magari questa stessa mia collega, naturalmente senza permettermi di "parlare a suo nome", arriverebbe alla conclusione che la psicoterapia sarebbe il trattamento più funzionale per lei, e a prescindere mi sembra importante che questo confronto ci sia in modo tale da fare il "punto della situazione" e permetterle di decidere con più consapevolezza se proseguire o meno questo suo attuale percorso psicologico.
Sperando di esserle stato d'aiuto, le porgo cordiali saluti.
Dott. Giorgio Bonetti
Gentile utente,
quando si soffre molto e si sono già tentate diverse strade senza raggiungere il pieno benessere, è frequente ricercare delle soluzioni pratiche e concrete che possano dare un beneficio più immediato. I disturbi del comportamento alimentare rappresentano un insieme di vissuti emotivi molto complessi e rigidi, difficili da scardinare, motivo per cui spesso serve molto tempo per raggiungere la piena guarigione. Comprendo che si sente scoraggiata nei confronti del lavoro psicoterapeutico che sta facendo già con questa collega, ma io la invito a provare a parlare con lei di ciò che ha scritto a noi, verbalizzando come si sente direttamente con lei: questo aiuterà entrambe a fare luce su punti importanti per poter proseguire in maniera più efficace con la vostra terapia.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
quando si soffre molto e si sono già tentate diverse strade senza raggiungere il pieno benessere, è frequente ricercare delle soluzioni pratiche e concrete che possano dare un beneficio più immediato. I disturbi del comportamento alimentare rappresentano un insieme di vissuti emotivi molto complessi e rigidi, difficili da scardinare, motivo per cui spesso serve molto tempo per raggiungere la piena guarigione. Comprendo che si sente scoraggiata nei confronti del lavoro psicoterapeutico che sta facendo già con questa collega, ma io la invito a provare a parlare con lei di ciò che ha scritto a noi, verbalizzando come si sente direttamente con lei: questo aiuterà entrambe a fare luce su punti importanti per poter proseguire in maniera più efficace con la vostra terapia.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile. È importante che tu sappia che non sei sola e che ci sono risorse disponibili per aiutarti a affrontare i tuoi problemi.
Ecco alcuni suggerimenti pratici che potrebbero aiutarti a iniziare a lavorare su te stessa e a migliorare la tua situazione:
Continua la terapia con la tua psicologa: Sebbene tu non abbia notato miglioramenti finora, è importante dare tempo alla terapia per dare i suoi frutti. Potresti voler discutere con la tua psicologa dei tuoi dubbi e delle tue preoccupazioni riguardo ai progressi che stai facendo e insieme trovare nuove strategie o approcci che potrebbero essere più efficaci per te.
Pratica l'autocompassione: Impara a essere gentile e compassionevole con te stessa. Accetta che non sei perfetta e che è normale avere dubbi e insicurezze. Parla con te stessa con gentilezza e cerca di sostituire i pensieri negativi con pensieri più positivi e compassionevoli.
Identifica le tue passioni: Prenditi del tempo per riflettere su cosa ti piace fare e cosa ti fa sentire felice. Ripensa alle passioni che hai accantonato e chiediti se ci sono modi per riportarle nella tua vita. Esplora nuove attività e hobby che potrebbero interessarti e cerca di dedicare del tempo a coltivarle.
Sviluppa una routine quotidiana sana: Cerca di stabilire una routine quotidiana che includa abitudini sane come mangiare cibi nutrienti, fare esercizio fisico regolarmente, dormire a sufficienza e praticare tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga. Una routine strutturata può aiutarti a sentirti più stabile ed equilibrata.
Cerca sostegno sociale: Parla con amici, familiari o altre persone di fiducia di ciò che stai attraversando. Il sostegno sociale può essere estremamente utile durante i momenti difficili e ti aiuterà a sentirti meno sola. Potresti anche considerare di unirti a un gruppo di supporto per persone con problemi simili ai tuoi.
Ricorda che il percorso verso il benessere emotivo è un viaggio e richiede tempo e impegno. Non avere fretta e sii gentile con te stessa mentre lavori su te stessa e sulle tue sfide. Se continui a lottare, non esitare a cercare ulteriore supporto da parte di professionisti qualificati.
Ecco alcuni suggerimenti pratici che potrebbero aiutarti a iniziare a lavorare su te stessa e a migliorare la tua situazione:
Continua la terapia con la tua psicologa: Sebbene tu non abbia notato miglioramenti finora, è importante dare tempo alla terapia per dare i suoi frutti. Potresti voler discutere con la tua psicologa dei tuoi dubbi e delle tue preoccupazioni riguardo ai progressi che stai facendo e insieme trovare nuove strategie o approcci che potrebbero essere più efficaci per te.
Pratica l'autocompassione: Impara a essere gentile e compassionevole con te stessa. Accetta che non sei perfetta e che è normale avere dubbi e insicurezze. Parla con te stessa con gentilezza e cerca di sostituire i pensieri negativi con pensieri più positivi e compassionevoli.
Identifica le tue passioni: Prenditi del tempo per riflettere su cosa ti piace fare e cosa ti fa sentire felice. Ripensa alle passioni che hai accantonato e chiediti se ci sono modi per riportarle nella tua vita. Esplora nuove attività e hobby che potrebbero interessarti e cerca di dedicare del tempo a coltivarle.
Sviluppa una routine quotidiana sana: Cerca di stabilire una routine quotidiana che includa abitudini sane come mangiare cibi nutrienti, fare esercizio fisico regolarmente, dormire a sufficienza e praticare tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga. Una routine strutturata può aiutarti a sentirti più stabile ed equilibrata.
Cerca sostegno sociale: Parla con amici, familiari o altre persone di fiducia di ciò che stai attraversando. Il sostegno sociale può essere estremamente utile durante i momenti difficili e ti aiuterà a sentirti meno sola. Potresti anche considerare di unirti a un gruppo di supporto per persone con problemi simili ai tuoi.
Ricorda che il percorso verso il benessere emotivo è un viaggio e richiede tempo e impegno. Non avere fretta e sii gentile con te stessa mentre lavori su te stessa e sulle tue sfide. Se continui a lottare, non esitare a cercare ulteriore supporto da parte di professionisti qualificati.
Gentile utente, durante un percorso psicologico è normale ad un certo punto attraversare un periodo di crisi, di forte destabilizzazione, dove sembra di perdere i propri punti di riferimento o le poche certezze che avevamo: questo significa che il percorso sta funzionando, perché per ricostruire una nuova sé sana ed in equilibrio, deve distruggere la vecchia sé affetta dal disturbo del comportamento alimentare e non solo. Mi chiedo piuttosto da cosa stia sfuggendo, che cosa è emerso in questo momento con la sua psicologa tanto da voler soluzioni pragmatiche. La invito a portare i dubbi e le paure qui descritti alla sua dottoressa. Le risposte della collega potrebbero stupirla.
In bocca al lupo.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
In bocca al lupo.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
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