Buonasera, scrivo perché vorrei un parere su come mi sento. Sono una ragazza di 23 anni, sono fuori

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Buonasera, scrivo perché vorrei un parere su come mi sento.
Sono una ragazza di 23 anni, sono fuori casa da quando ne avevo 19 per motivi di studio e di recente ho conseguito la mia prima laurea.
Sono in cura da una psicologa da qualche mese ma non penso di star ricevendo l'aiuto necessario poichè non noto miglioramenti nelle cose che mi causano malessere.
Ho un disordine alimentare che va avanti da anni e non mi sento a mio agio con il mio corpo sin da quando ero adolescente. Ho perso peso, l'ho recuperato e poi perso di nuovo ma non riesco a trovare la mia dimensione per via del disprezzo verso il mio corpo che non mi lascia mai.
Ho una bassa autostima e con il tempo temo si stia abbassando sempre di più compromettendo la mia capacità di stare con gli altri e le esperienze che mi precludo di fare poiché suppongo già in partenza saranno troppo rispetto a me.
Da un paio di anni ho difficoltà a capire cosa mi piace fare e mi accorgo purtroppo di avere accantonato anche le passioni che coltivavo da più giovane. Talvolta sono così persa da credere che anche quelle passioni non mi corrispondessero e mi domando chi davvero io sia, quale il mio posto nel mondo.
Ho vissuto di solo studio e ho paura di non essere adatta al mondo del lavoro, nonostante vorrei davvero provare ad inserirmi in questo. Vorrei solo capire cos'ho che non va e provare a lavorare su me stessa per diventare normale o quantomeno accettarmi per come sono, anche se ho paura di non riuscire a tollerare delle parti di me.
Cosa posso fare? Credo di aver bisogno di un indirizzo pratico su come agire ed è per questo che scrivo qui, vorrei capire se ci sono degli esercizi pragmatici per vedere miglioramenti.
Grazie in anticipo, saluti.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente. Non so quale percorso terapeutico sta affrontando con la sua attuale Psicologa. Non sempre i risultati di un percorso psicologico sono immediati, quindi potrebbe valutare la possibilità di dare ancora fiducia alla professionista a cui si è rivolta. Può anche capitare di non trovare giovamento dalla tipologia di intervento e di metodo, oppure di non entrare in sintonia con la terapeuta. Se decide di valutare altre strade, le potrei consigliare di avvicinarsi alle pratiche della Psicologia Positiva e della Mindfulness. Esiste una letteratura recente molto vasta che dimostra l'efficacia di questi approcci nel trattamento di sintomi di disagio psicologico che lei descrive nella sua inserzione. La Psicologia Positiva la potrebbe concretamente aiutare a scoprire e valorizzare i suoi punti di forza e su questi costruire valenti strategie comportamentali finalizzate al raggiungimento del benessere interiore. Gli studi sulla Mindfulness sono molteplici e le sue pratiche sono conclamate come tra le più efficaci nel trattamento dello stress, degli stati ansiogeni e dei DCA (disordini del comportamento alimentare). Se volesse ulteriori informazioni su questo approccio e sui suoi benefici non esiti a contattarmi, anche per consulenza online. Dott. Antonio Cortese
Buongiorno, si consenta di parlare con la sua terapeuta dei suoi dubbi e di esporle tutte le perplessità che ha circa il percorso. So che non è facile ma dubbi e sfiducia sulla possibilità di stare meglio non di rado entrano a far parte di un percorso e può esserle utile trattarli con la sua psicologa. Spesso ci vuole tempo per sentirsi meglio. Se poi dovessero persistere queste perplessità può anche valutare di cambiare professionista, al di là della preparazione e professionalità di un terapeuta, capita che si senta che quel professionista non è la persona giusta per sè e allora è fondamentale legittimarsi a cambiare. Un caro saluto
Salve,
dal suo racconto trapela molta consapevolezza, rispetto alla problematica che descrive, e voglia di mettersi in gioco.
Prima di indirizzarsi verso un altro orientamento, le consiglierei di provare ad esternare i suoi dubbi, circa il percorso terapeutico che sta seguendo, alla sua terapeuta, così da capire se c'è margine di risoluzione.
In caso contrario, la Terapia Cognitivo Comportamentale è uno dei trattamenti di elezione nella cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare: è un approccio pragmatico, orientato alla risoluzione dei problemi, che aiuta a focalizzare meglio le problematiche e in seguito fornisce degli strumenti pratici per affrontarle.
Nello specifico, nella terapia cognitivo-comportamentale, vengono affrontati sia i comportamenti alimentari scorretti che lo stile cognitivo correlato.
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali Saluti
Buongiorno, mi dispiace sentirla così giù, ma è importante che lei abbia chiesto aiuto. Il fatto che lei abbia già cercato aiuto da una psicologa è un passo importante, ma capisco che potrebbe non sentirsi ancora soddisfatta. Vorrei darle qualche consiglio pratico che potrebbe aiutarla a lavorare su te stessa, me le suggerisco di contattarmi per pianificare strategie efficaci.
Innanzitutto, è importante comprendere che cambiare richiede tempo e pazienza, quindi non devi aspettarsi di risolvere tutto in poco tempo. Potrebbe essere utile esplorare la sua storia personale e capire come i suoi pensieri e comportamenti sono stati influenzati dalle esperienze passate. Potrebbe trovare utile tenere un diario per annotare i suoi pensieri e le sue emozioni, in modo da poterli esplorare insieme alla tua psicologa.

Per quanto riguarda l'autostima, potrebbe provare a lavorare su piccoli passi per migliorarla, ad esempio cercando di trovare una cosa positiva da dire a se stessa ogni giorno. Potresti anche cercare di fare attività che le piacciono e la fanno sentire bene, anche se all'inizio potrebbe essere difficile. Ricordi che l'importante è il processo di miglioramento, non l'obiettivo finale.

Per quanto riguarda il disordine alimentare, potrebbe parlare con la sua psicologa per esplorare quali sono le ragioni che stanno alla base del suo comportamento alimentare. Potrebbe anche cercare di sviluppare una maggiore consapevolezza su come si senti quando mangia, in modo da capire meglio il suo comportamento.

Per quanto riguarda la sua incertezza sul suo futuro, potrebbe provare a esplorare nuove attività che potrebbero interessarle. Potrebbe anche cercare di fare uno stage o un lavoro part-time per capire meglio cosa ti piace fare e cosa non le piace. Ricordi che non è necessario avere tutte le risposte in questo momento, ma puoi fare piccoli passi per avvicinarti alla scoperta di ciò che le piace.
Infine, le suggerisco di cercare il sostegno di persone che le vogliono bene e che la supportano. Potrebbe anche cercare di partecipare a gruppi di supporto o comunità online di persone che stanno affrontando situazioni simili alla tua.
Spero che questi consigli possano esserle utili e le auguro tutto il meglio per il suo percorso di miglioramento. Se volesse approfondire le consiglio di visionare i miei contatti.
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Gentile utente buongiorno,
come già hanno suggerito i miei colleghi parlare con la sua psicologa delle sue perplessità potrebbe rafforzare l’alleanza terapeutica fondamentale per il buon esito della terapia, poi la valutazione finale spetta a lei, ovvio. Detto ciò le propongo due briciole di psicoeducazione che spero possano esserle d’aiuto. Il disturbo del comportamento alimentare ruota intorno a due nuclei fondamentali: l’eccessiva importanza data al controllo del peso e alla forma del corpo. Il disprezzo dell’immagine corporea che lei denuncia fa parte del suo disturbo. Anche la sua difficoltà a capire cosa le piace potrebbe rientrare nel problema: le cose che più la preoccupano in questo momento sono il suo peso e la forma del suo corpo, tutto il resto è passato in secondo piano. Una mia collega le ha già parlato dell’approccio cognitivo comportamentale che per essere efficace deve essere declinato sul disturbo. Per spiegarmi meglio, questo approccio ha sviluppato un protocollo specifico per i disturbi alimentari. E’ impegnativo, prevede un’applicazione quotidiana del paziente che deve compilare un diario alimentare (diverso da quello che può consigliare un nutrizionista) e compiti settimanali. Se il paziente si impegna i risultati si vedono fin dalle prime settimane. Se desidera maggiori informazioni al proposito resto a sua disposizione.
Un caro saluto,
dott.ssa Manuela Leonessa
Gentile utente, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. La psicoterapia è un processo di cura che si sviluppa attraverso la relazionata terapeuta e paziente. Come tutte le relazioni umane, anche la relazione terapeutica trae forza dalla fiducia, dalla disponibilità a collaborare per risolvere un problema e dal rispetto delle regole da parte di entrambi i soggetti coinvolti. Il buon esito di un percorso terapeutico è in parte legato alla qualità della relazione terapeuta/paziente, se il paziente si fida del terapeuta, se si sente accolto e percepisce lo spazio fisico ed emotivo della seduta come un contesto sicuro dove poter esprimere anche i contenuti più delicati della propria sofferenza, le possibilità di un'evoluzione positiva crescono in misura rilevante. Un caro saluto, dottoressa Nibbioli.
Buonasera, grazie per la sua profonda condivisione. Mi dispiace molto per il periodo difficile e di smarrimento che sta vivendo. Il quadro che ha dettagliatamente descritto denota una sua grande consapevolezza, ma anche una delicatezza tale da non essere affrontato al di fuori di un contesto terapeutico. Leggo che ha già iniziato un percorso, ma che non ne è pienamente soddisfatta. In questo caso specifico, il mio consiglio è di considerare di condividere con la sua terapeuta come si sente, i suoi dubbi e le sue riflessioni. Da questo tipo di condivisioni, spesso nascono dei confronti utilissimi, sia per il terapeuta sia per il paziente, capaci di riorientare il percorso che si sta facendo insieme. Capisco, inoltre, il desiderio di sentire presto dei miglioramenti e notare dei cambiamenti, ma i percorsi terapeutici richiedono lavoro nel tempo, poiché hanno a che fare con processi e relazioni, che hanno un loro individuale tempo di evoluzione e maturazione. Spero che lei riesca a darsi questo tempo e che voglia condividere con la sua terapeuta quanto sta avvenendo.
Mi auguro anche che queste riflessioni possano essere state di minimo aiuto.
Rimango a disposizione qualora avesse necessità.
Un caro saluto
Dott.ssa Camilla Centanni
Buonasera, da quello che scrive posso immaginare la fatica di convivere con disordini alimentari e tutto quello che comportano. Le faccio però i complimenti per essere riuscita, nonostante tutto, a rimanere fuori casa e a conseguire successi scolastici, non è da tutti! Per quanto riguarda le sue difficoltà riportate, bisognerebbe innanzitutto capire l'origine di esse per poi andare a scardinare i presupposti su cui si basano e che rendono difficile il cambiamento. Inoltre, lei è molto distante dalla sua famiglia? Loro quanto sanno delle sue difficoltà? Per quanto riguarda la paura di addentrarsi nel mondo del lavoro, posso rassicurarla perchè si tratta di un timore lecito in quanto il passaggio da "essere studente" al "diventare lavoratore" comporta un vero e proprio cambiamento nella fase di vita che a volte si ha paura ad affrontare. A parte ciò, lei ha già in mente in che ambito le piacerebbe lavorare? Per quanto riguarda la sua terapia, provi a condividere i suoi dubbi e pensieri con la sua terapeuta, in modo tale da poter provare a costruire una relazione più funzionale per lei e trovare un punto di incontro! Resto a disposizione per eventuali necessità
Buongiorno, la ringrazio per la condivisione del suo vissuto e mi dispiace per la situazione descritta.
Percepisco la perdita del piacere e della gioia nella quotidianità e in quello che un tempo le piaceva fare, ed è molto chiara le paura del futuro. Mi rasserena sapere che ha già un percorso psicologico e mi sto chiedendo: se invece in questo percorso è riuscita a toccare altri punti delicati sui quali lavorare e che la spaventano un po’. Come hanno già scritto le mie colleghe è importante portare tutti questi dubbi alla sua psicologa e costruire un rapporto di fiducia insieme, poiché è proprio il rapporto tra paziente e psicologo che rende il percorso terapeutico.

Resto a disposizione
Dott.ssa Volha Izmestsyeva
Buonasera,

dalla sua scrittura emerge che lei sia già in terapia. La cosa più opportuna sarebbe condividere queste sue difficoltà e questi suoi dubbi con la specialista a cui ha scelto di affidarsi. Cambiare psicoterapeuta a percorso già avviato appare cosa assai complessa, ma allo stesso tempo questo tentativo di uscire dalla terapia potrebbe esser indice di qualcos'altro. Ne parli con la sua psicologa, insieme potreste trovare degli interessanti spunti di riflessione da cui ripartire.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, grazie per essersi aperta ed averci confidato le sue criticità. Penso che ripetersi che ci sono in lei cose che non vanno, che non accetta il suo corpo, ecc non faccia altro che alimentare queste difficoltà.
Un buon lavoro su se stessa, su creare delle fondamenta di autostima le sarebbe di grandissimo aiuto.
Spero di esserle stata d'ispirazione per la scelta di intraprendere un bel percorso alla scoperta di sé, delle sue lacune, delle sue paure, ma anche dei suoi punti di forza e di grande orgoglio.
Resto a completa disposizione.
Dott.ssa Petteni Cecilia
Gentile utente,
il consiglio migliore che le posso dare è di parlarne con la sua terapeuta. Questo per due motivi: in primo luogo, potete trovare insieme strategie più efficaci per affrontare quello che sta vivendo, tenendo presente che nessuno ha la bacchetta magica e può accadere che in un percorso psicologico ci siano delle fasi più buie da affrontare. parlarne con la sua psicologa le permetterà di mettere in campo i suoi dubbi e farne un punto di lavoro. in secondo luogo, può anche darsi che non sia la professionista più adatta a lei. Questo implicherebbe un lavoro volto a trovare insieme un altro professionista al quale rivolgersi e che possa fare al caso suo. In entrambi casi, sono certo che potrà esserle estremamente d'aiuto e sicuramente la sua psicologa saprà indirizzarla al meglio. Spero di esserle stato utile. Cordiali saluti
Buongiorno, grazie mille per la condivisione. Posso comprendere come la percezione di essere bloccati in un loop di sofferenza senza vedere un reale cambiamento possa essere frustrante. Mi accodo ai miei colleghi sottolineando l'importanza di discutere di tali sensazioni con la sua terapeuta attuale, poichè l'onesta, oltre ad essere funzionale al percorso, è anche un atto d'amore verso se stessa. Permettersi di avere uno spazio in cui ci si senta liberi di esprimere le proprie emozioni e vissuti, seppur percepiti come "negativi", è il primo passo verso la reale conoscenza e accettazione di se stessi. Detto ciò, può capitare di non riuscire ad istaurare un rapporto di fiducia con il proprio terapeuta; anche se "diversa dal normale", è comunque una relazione e, dunque, in quanto tale, può non funzionare, così come qualsiasi relazione nella vita. Aggiungerei che è normale avere l'urgenza di risolvere la sofferenza nei tempi più brevi possibili, ma purtroppo i miglioramenti non avvengono in un percorso lineare; anzi, sono caratterizzati da passi in avanti e passi indietro. Ma, anche se al momento attuale crede di essere peggiorata, potrebbe essere parte del suo percorso. Al di là di tutto, qualora decidesse di concludere il suo attuale percorso, sono disponibile ad un eventuale consulenza.
Le auguro una buona giornata
Carissima, mi rincuora sapere che abbia già intrapreso un percorso di sostegno psicologico e vorrei provare a invitarla a prendere in considerazione la possibilità che questo "peggioramento" sia parte del cambiamento, e dunque necessario, ma credo anche che sia opportuno farlo presente alla sua terapeuta: probabilmente darà uno slancio nuovo alla terapia. Per quanto riguarda la "normalità" che anela, respiri profondamente e provi a considerare che domandarsi se esserlo o meno, è indice di grande capacità introspettiva e sensibilità, di cui dovrebbe andar fiera.
Le auguro vivamente di iniziare ad amarsi così com'è, abbracciando ogni tanto quel corpo che tanto la tormenta: potrebbe scoprire cose meravigliose.
Un caro abbraccio
Gentile Utente,
la ringrazio per aver condiviso apertamente i suoi sentimenti e preoccupazioni, sembra che in questo momento della sua vita stia cercando di far fronte a molte sfide. Mi sembra di comprendere che da una parte il disordine alimentare stia avendo un forte impatto sulla percezione del suo corpo e sull'autostima e dall’altra percepisce una certa difficoltà nell’esplorare e riconoscere ciò che realmente la appassiona. Lavorare su questi aspetti così profondi e delicati può richiedere del tempo, la invito a pensare alla possibilità di parlare apertamente con la sua psicologa riguardo ai suoi vissuti e alle aspettative che ha nei confronti della terapia. Insieme, potrete intessere un percorso terapeutico su misura, cucito attorno alle sfumature uniche delle sue esigenze e aspirazioni.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto.

Dott.ssa Valeria Venturini
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile. È positivo che tu stia già cercando aiuto da una psicologa, ma se senti che non sta producendo i risultati desiderati, potresti valutare di cercare una seconda opinione professionale. Potrebbe essere utile esplorare diverse terapie o approcci che potrebbero adattarsi meglio alle tue esigenze. Inoltre, potresti considerare di coinvolgere un nutrizionista specializzato in disturbi alimentari per lavorare sulla tua relazione con il cibo e il tuo corpo. Fare esercizi di auto-riflessione, come tenere un diario delle emozioni, potrebbe aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti e idee su te stessa. Ricorda che il percorso verso l'accettazione di sé richiede tempo e pazienza, ma con il sostegno adeguato puoi iniziare a lavorare su te stessa e trovare il tuo posto nel mondo.
Mi dispiace sentire che stai attraversando un momento così difficile. È coraggioso da parte tua chiedere aiuto e cercare soluzioni per affrontare i tuoi problemi. Ecco alcuni suggerimenti pratici che potrebbero aiutarti:

Completare il percorso terapeutico: Sebbene tu possa non notare miglioramenti immediati, è importante dare tempo alla terapia per fare effetto. Continua a lavorare con la tua psicologa e condividi con lei le tue preoccupazioni e il tuo desiderio di vedere progressi più tangibili. Potreste esplorare insieme nuove strategie o approcci terapeutici che potrebbero essere più adatti alle tue esigenze.
Pratica la mindfulness e la consapevolezza: L'esercizio della mindfulness può aiutarti a connetterti con il momento presente e ad accettare i tuoi pensieri e le tue emozioni senza giudizio. Ciò può essere particolarmente utile nel gestire il disprezzo per il tuo corpo e nell'affrontare i pensieri negativi riguardo a te stessa.
Lavora sull'autostima: Dedica del tempo ogni giorno a riflettere sui tuoi successi, qualità e punti di forza. Scrivi su un diario le cose che ti rendono orgogliosa di te stessa e visualizza queste annotazioni quando ti senti giù o insicura. Cerca di sostituire i pensieri negativi riguardo a te stessa con affermazioni positive e costruttive.
Esplora le tue passioni: Riprendi in considerazione le attività che ti appassionavano in passato e prova a dedicare del tempo a coltivarle nuovamente. Sperimenta anche nuove attività e hobby che potrebbero interessarti e che potrebbero aiutarti a riscoprire ciò che ti piace fare.
Prenditi cura del tuo corpo e della tua salute: Cerca di mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato, facendo attività fisica regolare, mangiando cibi nutrienti e dormendo a sufficienza. Un corpo sano può contribuire a migliorare il tuo benessere emotivo e la tua autostima.
Sviluppa una rete di supporto sociale: Cerca il sostegno di amici, familiari o altre persone di fiducia con cui puoi condividere le tue preoccupazioni e le tue esperienze. Parla con loro dei tuoi obiettivi e delle tue sfide e chiedi il loro sostegno nel tuo percorso di crescita personale.
Ricorda che il percorso verso il benessere emotivo è un processo graduale e richiede tempo, impegno e pazienza. Non avere fretta e sii gentile con te stessa mentre lavori su te stessa e sulle tue sfide. Se senti di aver bisogno di ulteriore supporto, non esitare a cercare aiuto da parte di professionisti qualificati.

Grazie per aver condiviso co noi le sue difficoltà. Capisco che possa essere frustrante non riuscire ad uscire subito da una situazione che provoca sofferenza. Il mio consiglio è di parlare con la sua psicologa di questa insofferenza dovuta al fatto di non vedere ancora i risultati sperati, potrebbe avere un grande valore terapeutico e fornire nuovi spunti. Dopodiché, se dovesse rendersi conto che effettivamente non ci sono cambiamenti, potrebbe valutare la possibilità di rivolgersi a un altro professionista. Il percorso può essere lungo e a volte occorre tempo per iniziare a notare il cambiamento. Un caro saluto.

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